Bingo Bongo Balotelli, la dura vita di un italiano negro (1 Viewer)

Lorenzo Garavini

Notti difuoco conNeraLuce
ripropongo su IO il 3D bannato sul FOL, paro paro

Sono socio di una onlus che si occupa di adozioni internazionali, in particolare operiamo in India,nostra base storica, anche se di recente abbiamo allargato i confini della nostra attività ad altre regioni.

non voglio farla lunga, conosco molto bene i problemi di un bambino di colore che vive in italia.

un adottato è un ialiano a tutti gli effetti, ma così non è per tutti

nel mese di dicembre abbiamo pubblicato sul nostro giornalino un articolo ripreso da altro periodico.

Che centra Balotelli?

Leggendolo mi è venuto in mente proprio lui...mi chiedevo se questo suo essere arrabbiato sempre con tutto il mondo, non dipenda anche da un'esistenza, che, in gioventù, può anche essere stata difficile, come quella di PAP KHOUMA....

continua
 

Lorenzo Garavini

Notti difuoco conNeraLuce
sono italiano e ho la pelle nera. Un black itaaliano, come mi sono sentito dire al controllo dei passaporti dell'aeroporto di Boston da africane americane addette alla sicurezza. Ma voi avete idea di cosa significa essere italiano e avere la pelle nera proprio nell'Italia del 2009?

Mi capita, quando vado in Comune a· Milano per richiedere un certificato ed esibisco il mio passaporto italiano o la mia carta d'identità, che il funzionario senza neppure dare un'occhiata ai miei documenti, ma solo guardandomi in faccia, esiga comunque il mio permesso di soggiorno: documento che nesssun cittadino italiano possiede. :cool:

Ricordo un'occcasione in cui, in una sede decentrata del Comune di Milano, una funzionaria si stupì del fatto che potessi avere la carta d'identità italiana e chiamò in aiuto altre due colleghe che accorsero lasciando la gente in fila
 

Lorenzo Garavini

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Il loro dialogo suonava più o meno così.

"Mi ha dato la sua carta d'identità italiana ma dice di non avere il permesso di soggiorno. Come è possibile?".

"Come hai fatto ad avere la carta d'identità, se non hai un permesso di soggiorno ... ci capisci? Dove hai preso questo documento? Capisci ritaliano?".

"Non ho il permesso di soggiorno", mi limitai a rispondere.

Sul documento rilasciato dal Comune (e in mano a ben tre funzionari del Comune) era stampato "cittadino italiano" ma loro continuavano a concentrarsi solo sulla mia faccia nera, mentre la gente in attesa perdeva la pazienza.

"Perché non leggete cosa c'è scritto sul documento?", suggerii. Attimo di sorpresa ma .... finalmente mi diedero del lei.

"Lei è cittadino italiano? Perché non l'ha detto subito? Noi non siamo abituati a vedere un extracomuniitario ...

L'obiezione sembrerebbe avere un qualche senso ma se invece, per tagliare corto, sottoolineo subito che sono cittadino italiano, mi sento rispondere frasi del genere: "Tu possieedi il passaporto italiano ma non sei italiano". Oppure, con un sorriso: "Tu non hai la nazionalità italiana come noi, hai solo la cittadinanza italiana perché sei extracomunitario"
 

Lorenzo Garavini

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Quando abitavo vicino a viale Piave, zona cenntrale di Milano, mi è capitato che mentre di sera stavo aprendo la mia macchina ed avevo in mano le chiavi una persona si è avvicinata e mi ha chiesto con tono perentorio perché stavo aprendo quell'auto.

D'istinto ho risposto: "Perché la sto rubando! Chiama subito i carabinieri".

E al giustiziere, spiazzato, non è restato che andarsene.
 

Lorenzo Garavini

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In un'altra occasione a Milano alle otto di matttina in un viale ad intenso traffico, la mia compagna mentre guidava ha tagliato in avvertitamente la strada ad una donna sul motorino. E' scesa di corsa per sincerarsi dello stato della malcapitata.

Ho preso il volante per spostare la macchina e liberare il traffico all'ora di punta.

Un'altra donna (bianca) in coda è scesa dalla propria macchina ed è corsa verso la mia compagna (bianca) e diffondendo il panico le ha
detto:

"Mentre stai qui a guardare, un extracomunitario ti sta rubando la macchina". "Non è un ladro, è il mio compagno", sì è senntita rispondere. :D
 

Lorenzo Garavini

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Tutte le volte che ho cambiato casa, ho dovuto affrontare una sorta di rito di passaggio. All'inizio, saluto con un sorriso gli inquilini incrociati per caso nell'atrio: "Buongiorno!" o "Buona sera!". Con i giovani tutto fila liscio mentre le persone adulte sono più sospettose.

Posso anche capirle finché mi chiedono se abito lì, perché è la prima volta che ci inconntriamo. Ma rimango spiazzato quando al saluto mi sento rispondere frasi del genere: "Non compriamo nulla, Qui non puoi vendere!". "Chi ti ha fatto entrare?" :D
 

Lorenzo Garavini

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Nel settembre di quest'anno ero con mio figlio di 12 anni e aspettavo insieme a lui l'arrivo della metropolitana alla stazione di Palestro. Come sempre l'altoparlante esortava i passeggeri a non superare la linea gialla di sicurezza.

Un anziano signore apostrofò mio figlio: "Parlano con te, ragazzino. Hai superato la linea gialla. Devi sapere che qui è vietato superare la linea gialla ... maleducato". Facevo notare all'anziano che mio figlio era lontano dalla linea gialla ma lui continuava ad inveire:

"Non dovete neppure stare in questo paese. Tornatevene a casa vostra ... feccia del mondo. La pagherete prima o poi".
 

Lorenzo Garavini

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Qualche settimana fa all'aeroporto di Linate sono entrato in un'edicola per comprare un giornale. C'era un giovane addetto tutto tatuato, mi sono avvicinato a lui per pagare e mi ha indicato un'altra cassa aperta. Ho pagato e mi sono avviato verso l'uscita quando il giovane addetto sì è messo a urlare alla casssiera:

"Quell'uomo di colore ha pagato il giorrnale?".

La cassiera ha risposto urlando: "Sì l'uomo di colore ha pagato!".

Tornato indietro gli dico:
"Non c'é bisogno di urlare in questo modo. Ha visto bene mentre pagavo".

"Lei mi ha guardato bene? Lo sa con chi sta parlando? mi guardi bene! Sa cosa sono? Lei si rende conto cosa sono?". Cercava di intimidirmi.

"Un razzista!" gli dico. "Sì, sono un razzista. Stia molto attento!".

"Lei è un cretino", ho replicato.
 

Lorenzo Garavini

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Chi vive queste situazioni quotidiane per più di 25 anni o finisce per accettarle, far finta di niente per poter vivere senza impazzire, oppure può diventare sospettoso, arcigno, pieno di "pregiudizi al contrario", spesso sulle spine col rischio di confondere le situazioni e di vedere razzisti sbucare da tutte le parti, di perdere la testa (vedi Balotelli)e di urlare e insultare in mezzo alla gente.

E il suo aguzzino che ha il coltello dalla parte del manico, con calma commenta utilizzando una "formula" fissa ma molto efficace: "Guardate, sta urlando, mi sta insultando. Lui è soltanto un ospite a casa mia. Siete tutti testimoni .. ,".
 

Lorenzo Garavini

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Ho invece infinitamente apprezzato il comportamento dei poliziotti del presidio della metropolitana di Piazza Duomo di Milano. Non volevo arrivare al lavoro in ritardo e stavo correndo in mezzo alla gente.

Ad un tratto mi sentii afferrare alle spalle e spintonare. Mi ritrovai di fronte un giovane poliziotto in diviisa che mi urlò di consegnare i documenti.

Consegnai la mia carta di identità al poliziotto già furibondo il quale, senza aprirla, mi ordinò di seguirlo.

Giunti al posto di polizia, dichiarò ai suoi colleghi: "Questo extracomunitario si comporta da prepotente!".

Per fortuna le mie spiegazioni non furono smentite dal collega presente ai fatti. I poliiziotti verificarono accuratamente i miei docuumenti e dopo conclusero che il loro giovane collega aveva sbagliato porgendomi
le loro scuse. Furono anche dispiaciuti per il mio ritardo al lavoro.
 

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