Beppe Grillo nel crogiuolo del marketing (1 Viewer)

Zen lento

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Tutti i commenti ufficiali a Grillo si possono pressoche' riassumere in un grande esorcismo e in uno stupre universale. Sul lato dei media ci si interroga sul come sia potuto succedere un cosi' eclatante spiazzamento, sul lato dei commenti politici e' partita la reazione antipopulista.

Ci sono molti fastidi in quel che e' accaduto l'8 settembre ma il principale non e' mai stato affrontato seriamente: come ha potuto un guitto escluso e recluso in periferia raccogogliere un successo paragonabile solo a quello di Berlusconi con incommensurabili inferiori risorse ?

Questo e' il rovello principale della sinistra, prigioniera di Berlusconi: come si puo' parlare di politica senza avere risorse economiche e cannoni mediatici? Perche' grillo si' e noi no ?
La risposta immediata e' il populismo, il qualunquismo diffuso, ma e' difficile reggere per molto questo atteggiamento. In realta' il populismo o se preferite il pujadismo italiano fece la sua comparsa recente proprio grazie a Berlusconi (la lega prima).
Come del pari l'antipolitica; Berlusconi scese in campo sventolando questa bandiera, unifico' lo scontento organizzandolo, si presento' come un Peron salvapopoli , un uomo pratico ben lontano (sic!) dai circoli politici , un messia. Scese in campo con una sterminata potenza economica e mediatica. Grillo con un semplice Blog.

Le distanze sono cosi' abissali e incommenusrabili che mella sinistra alla fin fine ci si interroga: perche' a noi non e' riuscito di stabilire un siffatto rapporto con l'elettorato ?

In realta' c'era riuscita, con le primarie, ma ha dato subito forfait. Dica mai qualcuno se e' riuscito ad avere un rapporto con l'intellighenzia dopo le primarie (a meno di essere un militante riconosciuto). Nessuno, assolutamente zero.

La sinistra ha utilizzato i medesimi e vecchi strumenti del consenso Berlusconiano : sondaggi, TV, soldi (meno di berlusconi), giornali. Ha copiato di pari passo il marketing politico dell'uomo di Arcore, solo a volte usando un linguaggio piu' riflessivo. Ma rapporti con l'elettorato nulla.

Grillo invece ha utilizzato tutti gli strumenti del marketing politico , la guerriglia marketing, il social networking, eludendo i canali codificati e concentrandosi su poche questini tutto sommato a lui congeniali come comico.

Vediamo in dettaglio. L'idea di comicita' di grillo e' tutt'uno anche (non solo) con i suoi talenti e interessi privati. Il comico genovese e' sempre stato sensibile a pochi argomenti , fin dalla sua nascita. Tra questi ovviamente la satira contro il potere e la sensibilita' verso i temi ecologici.

Grillo ha un brand definito : la sua arte e la sua faccia (verrebbe da dire come Berlusconi). Il suo blog e' scarno di segni, ma la sua faccia e' riconoscibilissima. Questo e' il suo marchio e cosi' appare in tutti gli spettacoli, lui solo, le sue movenze, le sue battute.

Oltre a questo ha i suoi prodotti preferiti, l'ecologia sopratutto. Se guardate il Blog di Grillo sulla destra troverete i prodotti principali. Non solo DVD sugli spettacoli, ma anche parole d'ordine precise che veicola negli spettacoli.

Ha anche un target preciso che discende dalla sua offerta: i giovani d'eta' o nello spirito che attiva veicolando e promuovendo i suoi spettacoli. Ma questo e' insufficiente per un buon prodotto di marca. Occorre che il veicolo promozionale non si rifaccia solo alla bonta' del prodotto, ma che sia diffuso e veicolato.

Questa e' l'intuizione geniale (forse sua forse no, questo non lo so). I suoi consumatori sono investititi direttamente nella promozione del prodotto, da loro trae spunti, pubblicita' a buon mercato, veicoli e volani crescenti. Permettere ai suoi sostenitori di partecipare al socialnetworking e riconoscersi fisicamente nei luoghi. In pratica ha offerto l'opportunita' di incontrasi e di vivificare le loro convinzioni e di condividere l'informazione che in altri canali mediatici viene negata. Riconoscetevi e vedrete che non siete i soli, i nemici son sempre gli stessi.

Questo aspetto della comunanza ha creato le basi solide per il V-day. L'azione e volonta' d'azione c'era gia prima e mobilitarla e' stato un attimo.

Nego che il successo del V-day sia stato improvviso o del tutto spontaneo: la partecipazione era spontanea, ma le premesse logistiche c'erano gia' tutte. Credo invece che ci sia una strategia assolutamente precisa, ma ne piu' ne meno (assai meno nelle proporzioni e nelle intenzioni salvifiche del popolo bue di quella di Berlusconi).

Qualcuno forse si scandalizzera' di queste mie affermazioni, ma consideri un fatto elementare: il marketing (politico o aziendale) e' usato da tutti, sotto tutte le componenti ideologiche. E' una necessita' ineludibile (anche se puo' apparire fastidiosa) in una societa' in cui ilnumero ha una rilevanza decisiva per avere qualche forma di successo. E' un merito utilizzare un marketing sociale (utile anche privatamente).

Beppe Grillo l'ha utilizzato in modo creativo spiazzando sia la destra (credo in FI e prpriamente in Berlusconi con lo staff di strategisti la cosa abbia bruciato parecchio) che la sinistra (per la poverta' relativa dei mezzi impiegati). Dunque un onore in piu', anche se sui contenuti comunque qualcosa da ridire c'e', ma a mio avviso si tratta di aspetti secondari.

Che sia una strategia precisa e' mostrato chiaramente da chi l'ha studiata e messa in pratica questa strategia: la Casaleggio Associati cura tutti gli aspetti di Mrketing di Grillo, ne cura le vendite e ne cura il Blog e le relazioni con il pubblico. E' una azienda che si interessa di e-marketing e in particolare si interessa di e-commerce.
http://www.casaleggio.it/

Credo per loro si aprira' un periodo di grandi consulenze, probabilmente anche nel Marketing Politico.

La prima a doversi confrontare con questo successo sara' ovviamente la rossa michela Brambilla, quella dei circoli della liberta' invisibili, che cerca l'unzione del suo Signore. Sbandiera 5000 circoli costituiti in tutta Italia e usa un sistema di marketing cosi' vecchio (il capo a pugno chiuso, lei col capo in ogni dove) e ridondante che gia' sa di muffa prima di nascere. Senza aver mostrato, fin'ora alcunche'.
www.circolodellaliberta.it/

Ma pure a sinistra dovranno pur riflettere, dopo aver sparacchiato tutta serie di anatemi di cui si dispone.


Zen lento
 

Zen lento

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C'e' un commento ponderato qui, a firma Massimo Mantellini:
www.mantellini.it/grillo.htm

Il senso e' piu' omeno questo: nulla di realmente nuovo sotto il sole. Grillo e' riconosciuto come artista di talento e carisma, ma le sue parole sulla forza del messaggio tramite un (pseudo)blog sono un po' vuote. In altre parole quello di Grillo non e' un blog per via della asimmetria informativa che lo caratterizza.

Personalmente credo queste critiche molto ben centrate e anche in grado di spiegare perche' mai non sia praticamente possibile pensare ad una forma di democrazia diretta tramite uno strumento, se non passando per la consapevolezza tra uguali.
In fondo ci sarebbe il medesimo rapporto che c'e' tra una azienda e la scoperta della funzione di marketing del prosumer , del promotore e consumatore dei prodotti, la democrazia diretta c'entra nulla. Ha ragione e' sicuramente cosi', l'enfasi sulla democrazia diretta e' sicuramente eccessiva e tutto sommato uno specchietto per allodole.
Che la questione sia in questi termini in fondo lo si apprende bene da questo video un po' messianico e un po' inquietante della Casaleggio Associati, la societa' che cura il Blog e gli interessi di vendita di Beppe Grillo (ma anche quelli del blog di Di Pietro).
hwww.youtube.com/watch?v=HsJLRX-nK4w

Detto questo c'e' da chiedersi ancora se non ci sia veramente nulla di nuovo sotto il sole. Ovviamente no, perche' marketing ne fanno tutti i partiti politici, per necessita'.
Puo' piacere o non piacere questo sollevamento popolare catalizzato da Grillo, ci si puo' anche ben scandalizzare che egli utilizzi i prosumer per suo interesse (questo e' indubbio, ma non e' esclusivo) , fatto sta che nel piu' totale silenzio , vivificato solo dalle performance sul palco, Grillo a raggiunto un popolo sconosciuto e non considerato dalla politica ufficiale, se preferite un target di mercato con caratteristiche di omogeneita' che hanno spiazzato tutti.

Due parole su quel che penso e che forse emergera' in ricerche future, ma che e' gia' presente ora grattando sotto la superficie e frequentando per documentazione i meetUP.

Ideologicamente parlando nel blog di Grillo appare di tutto e di piu', c'e' ovviamente il popolo scazzato dei vaffanculisti senza bandiere , lo scontento che monta, il desiderio di rivalsa e l'epiteto dell'incazzato, latesta multicefala dell'ecologia, quelli che richiedono una legalita' mal rappresentata nelle istituzioni. Un mostro con molte teste. Ma c'e' anche un referente, un tipo sociale ben preciso che si coglie molto bene.

Si tratta di giovani , diciamo tra i 20 e i 35 anni, che sentono crescere uno stato di precarieta' permanente (i 35enni come sperimentato i ventenni che prefigurano questo pericolo per se'). Non si tratta quindi solo di precari delle leggi sulla flessibilita' necessaria (da Treu fino a Biagi) , ma di una precarieta' come stile di vita inaccettabile che viene sistematicamente riproposta. Questa e' l'omogeneita' principale che fornisce le basi di una identita', costruita per mille vie e che non ha sbocchi nella politica ufficiale.
Queste giovani forze hanno una scolarita' alta , vissuta come inutile al di la' del merito e della preparazione e che mal si rassegnano di questa situazione e che nessuno ha intercettato (non i partiti che in parlamento ne rappresentano meno della meta' della popolazione, non i sindacati che e difendono principalmente il lavoro stabile e la popolazione anziana).

C'e' da chiedersi quanta sia questa popolazione che vive ai margini della visibilita'. Una stima e' chiaramente difficile, ma sia che ci si fossilizzi sul precariato (lavori a tempo parziale, a termine, a progetto) che ne stima circa 2/5 milioni, sia che si prendano per buone le stime di Luciano Gallino che li proietta in piu' di 8 milioni considerando il lavoro nero , si tratta comunque di un target definibile e preciso attraversato dai medesimi fermenti, interrogativi, vissuti, preso dal medesimo scontento e sconforto. Un target omogeneo di eta', di vissuto, di ansie di condizioni economiche, direi quasi scientifico.
A questo ovviamente si aggiunge lo scontento ordinario italiano.

Questo ha fatto Grillo, l'ha individuato e l'ha mobilitato con risorse risibili e loro gliene sono grati. Tacciare Grillo di mero populismo (c'e', certo che c'e') e' un chiaro segno di miopia e tutto sommato di imbecillita'.
La domanda infatti e' sempre la stessa : perche' non avete intercettato questi fermenti, perche' non li avete mobilitati, risorse ne avevate. Perche' con tutti glii vincoli di sistema cost'oro li condannate alla marginilaita' ?
Che siano risorse inutilizzate e' bastato un sol giorno per dimostraro, ahime' non per vederlo.

Questo spiega anche il successo del libro "la Casta": siete lontani dalla realta' anni luce e vi replicate senza senso. E questo e' diventata politica percepibile, con tutta la deriva di vaffanculismo inevitabile.

E temo Grillo abbia ben ragione su questo aspetto: siete su una pentola a pressione che cucina instabilita' e in tanti anni non siete riusciti ad individuarne le caratteristiche. I 35 enni l'hanno sperimentato e risperimentato sotto diverse e opposte politiche, i giovanissimi indubbiamente piu' sensibili al presente e con qualche ingenuita' lo percepiscono ora. Quasi due generazioni saldate dalle medesime incapacita' e sopratutto ormai convinte che non solo non esista politica , ma che la politica italiana non e' nemmeno all'altezza di produrre quella buona amministrazione che appare da tempo come l'unico argomento della politica (infatti nelle regioni rosse , ideologicamente e storicamente piu' avvezze alla buona amministrazione i fermenti sono i medesmi).

La politica e' certo nobile arte , ha anche tratti professionali, deve essere scevra da semplicismi. Ma qui e' completamente sorda si e' persa per strada qualche milione di persone e semplicemente le esorcizza.


Statistiche sulla camera dei deputati qui:
www.camera.it/deputatism/248/lista.asp

Statistiche della popolazione qui:
www.demos.piemonte.it/TABELLE/08.html

Statistiche sul lavoro qui (solo tabella):
http://canali.libero.it/affaritaliani/economia/leggebiagiprecariato1009.html
 

Zen lento

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gipa69 ha scritto:
Personalmente ho alcune riserve su questa iniziativa anche se lodevole da un punto di vista formale:

e devo dire che mi trovo molto daccordo con Luttazzi....

http://www.danieleluttazzi.it/node/309

Si' Gipa, posso anche condividere le obiezioni di Luttazzi, per altro immediadamente travisata dal Corriere tanto da spingerlo ad una precisazione di non poco conto, come quelle di tanti altri. Ancor piu' e' apprezzabile Luttazzi per il taglio che riguarda la sua arte e i rischi di contaminazione.

Io pero' continuo ad affrontare la questione da due punti di vista limitati ma legati tra loro : trattasi di protesta civile, che esprime un disagio profondo, che rivela la presunzione degli attuali partiti disastrati di non saper nemmeno con tutti i mezzi loro disponibili intercettare e dialogare con una buona fetta di elettorato. Grillo poi usa tecniche certo non ignote.

In quanto a Grillo come comico mi e' sempre piaciuto, i contenuti dei punti della proposta del v-day non li condivido in toto (ma l'iniziativa si', come Gianfranco Pascquino ed altri) e mai voterei Grillo se mai si presentasse alle elezioni.
Ma sappiamo tutti (pro e contro) che non lo fara' mai, ventilarlo e' solo un espediente retorico per sviare la questione.

Il fatto e' che i comici involontari hanno governato questo paese producendo spettacolo e qualunquismo reale per molto tempo. So benissimo che esiste brava gente nel panorama politico, anche preparata, ma so anche che esiste brava gente che vorrebbe spendersi con slancio e la via gli e' preclusa da una pessima legge elettorale e sopratutto da una oligarchia di quadri ammuffita e incancrenita, quando non direttamente parassitaria e inconcludente.

L'iniziativa dei ragazzi del v-day , del tutto composta e civile rispetto a molti pietosi spettacoli televisivi svolti affiancando per visibilita' nani e ballerine.
Questo 8 settembre e' un disvelamento improvviso e sconcertante (il Re e' Nudo), ma solo perche' si e' avuta la presunzione di non credere che i muti prima o poi imparano il linguaggio dei segni. Restano i ciechi e i sordi, prima o poi dovranno munirsi di qualche protesi.

Il resto della delle argomentazioni e delle riserve, sin dal suo sorgere, sai che la troverai qui:
www.investireoggi.it/forum/badoglio-e-beppe-grillo-vt29994.html
 

f4f

翠鸟科
concordo sia con Gipa che con Zen

infatti, sottolineo che il dibattito è tutto centrato su Grillo ed eventualmente sulla sua denominazione ''vaffa'' per la manifestazione, così da dare accusa di qualunquismo:
ma ricordiamoci che V sta per Vendetta, come nel (bellissimo) film, che consiglio vivamente

si parla solo di Grillo
e non sul fatto che per (credo) la prima volta in italia (i minuscola) è stata fatta una raccolta di firme (con esito impressionante ... 300.000 in un giorno ...) per una proposta di legge popolare

c'è , fra molti, un problema in italia
la legge elettorale
io ho firmato per un referendum abrogativo
e ora per una proposta positiva
chi si occupa , fra i politici, di rinnovare la legge elettorale?
ne sento parlare solo da Silvio, ed apprezzo l'ironia.... l'attuale legge ( definita porcata dal suo estensore) non è stata scelta, voluta e votata da lui?

parlare di Grillo per me serve a sviare la questione...
ma si sa, questi politici e giornalisti sono maestri nello sviare l'attenzione
sempre a guardare il dito e mai la luna ....
 

Zen lento

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Ora c'e' un seguito. Un seguito che personalmente reputo intelligente. Con 20 righe su un blog Grillo fa piazza pulita di coloro che l'accusano di antipolitica e che sostengono la necessita' una oligarchia di politici di professione (all'italiana), negando che esista.
Presentatevi alle elezioni amministrative, ordina il Beppe Nazionale, basta che non ricalcate i vecchi passi. Da parte mia vi sosterro' se rispettate dei requisiti minimi.

Oramai diversi studi gli affidano un elettorato piuttosto ampio e, nel mio piccolo, anche omogeneo nei militanti.
La scelta delle liste civiche unificate da un logo e' indubbiamente intelligente. Il popolo di Grillo (permettetemi questa semplificazione inesatta) ha nella sua componente attiva sopratutto giovani e giovanissimi, non del tutto digiuni di organizzazioni volontarie di varia natura, ma certo non un apparato consistente ed esperto di questioni amministrative. Le amministrazioni locali possono essere una palestra (come lo e' tutt'ora per tutti i partiti politici) e , almeno nei principi grilleschi, rispondono ad una politica vissuta dal basso.

L' amministrazione locale (comuni) e' molto variegata, anche dal punto di vista dimensionale e quindi nel peso politico. Sicuramente nelle citta' appariranno liste all Grillo, ma dovranno combattersi non poco (per preparazione e programmi) con gli apparati consolidati. Spesso raggiungeranno solo qualche consenso che gli permettera' di avere una presenza. Ma nei comuni sotto i 5000 abitanti le cose si fanno piu' sfumate perche' la scontentezza spesso produce liste risibili di scontenti quasi parentali, mentre questa prposta di Grillo l(potenzialmente) le unifica.
Credo che molti presto si renderanno conto che questo potenziale trasversale, dal piglio sanguigno, rischia di falciare i tenui legami che negli enti locali i partiti hanno con il loro personale politico. Se cosi' fosse e' evidente che ha tutta l'aria di essere una sferzata ulteriore verso la semplificazione e verso l'accoglimento di alcune banalita' pubbliche contenute nel GrilloPensiero.

I prosumer sono quindi liberi, ma organizzati dal logo: legalita', pulizia pubblica, trasparenza e non ultima una certa incazzatura. I prosumer e Grillo si nutrono e inventano caoticamente nuovi "prodotti".

L'operazione non e' diversissima da quella di Berlusconi, ma muove dalle idee e non dalle tasche. Il grillo pensiero guarda alle cose (piu' o meno condivisibili) e non ha un fronte ideologico (i Komunisti), gli attivisti sono mobilitati da poche parole d'ordine e riconoscibili nel Brand (d'ora in poi anche nel marchio del blog), ma non sono dei piccoli cloni del Capo che ne ripetono gli slogan fino alla nausea.
Grillo insomma e' piu' ricco politicamente parlando di Berlusconi , ne stravolge radicalmente il messaggio aziendale: non la politica come un prolungamento dell'aziendalismo, ma la politica come prolungamento della democrazia. L'informazione poi viaggia in due sensi, non solo in uno.

Tecniche uguali, ma contenuti diversi.

Naturalmente tutto questo a tavolino, perche' i passaggi saranno molti e piuttosto difficili.
Innanzitutto lo scoglio della rappresentativita' : un movimento "spontaneo" in qualche modo prima o poi dovra' trovare una organizzazione istituzionale. Ma questo non e' detto viaggi per moto proprio. Di fatto questo gia' avviene nell'enturage di Grillo (tra i fiancheggiatori ci sono Di Pietro, Pecoraro Scanio, Elio Veltroni e tra gli attenti e scaltri Veltroni, Bindi, Bertinotti). Oltretutto prima o poi il problema finanziario si fara' sentire, ora no, l'entusiasmo e' troppo e costituire una lista civica e' finanziariamente cosa da poco , anche se nel metro contemporaneo e' costosa quanto una elezione nazionale.

Il collante e' il Blog e i meetup, da cui escono anche materiali semplici. Tra gli altri una specie di giornalino settimanale (in PDF) che viene scarsamente utilizzato ma che riassume tutti i passi importanti del blog.

Da quel che ho leggiucchiato, occorre dire che gia' tra i meetup esisteva l'idea di organizzarsi in liste civiche per utilizzare il brand Grillo e che quindi un terreno entusiastico all'interno era mobilitabile. Qualcuno poi gia' ci aveva provato. Oltretutto anche all'esterno alcuni (Pardo dei girotondini, lo stesso di Di Pietro, Elio Veltri) avevano avanzato proposte in tal senso.

Chi nei prossimi giorni sosterra' che Grillo e' sceso in politica come capopopolo e cerchera' di crocifiggerlo a questa presunta incongruenza, sbagliera'. Era gia' in politica, ma con mezzi inusuali, incomprensibili per chi vede nella attivita' politica troppo spesso un balletto tra i funzionari di partito e nel marketing il prolungamento di voleri aziendali.
Questo auasi capovolgimento del paradigma del marketing (parola che anche a me crea non pochi eczemi e pruriti) e' probabilmente uno dei maggiori meriti di Grillo. Gia' sperimentato, per quel che ricordo quando faceva pubblicita' agli Yogurt.

Ora vedremo dove sta il realismo tra i partiti, dote necessaria ai politici. Quello che nel 1995 fece dire a D'Alema che la Lega (la Lega, avete presente ?) era nata da una costola della sinistra.

Mammamia che vicenda !
 

Zen lento

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Gli esperti di marketing politico ora ci riflettono su. Il sole24 ore si e' distinto sulla questione Grillo per pareri posati, ora riporta i pareri (critici verso le prime stigmatizzazioni) di un esperto del settore. C'e' da giurarci che questi interventi continueranno perche' , come si dice nell'articolo, nella politica il cuore ha un peso specifico , non si tratta solo di segmentare l'elettorato a tavolino , non c'e' solo il mercato (elettorale) da segmentare.

www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...d9-11dc-b729-00000e251029&DocRulesView=Libero
 

AnkleJoint

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gli sfruttatori del popolo stanno sguinzagliando i cani da guardia contro Grillo


Grillo insulta Prodi: «Alzheimer»
....
scrive il comico genovese sul suo blog. «Belin (interiezione tipica ligure che significa "organo sessuale maschile", utilizzata in un discorso al posto di "accidenti", "cavolo", ecc., ndr),
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/09_Settembre/18/grillo_prodi_alzheimer.shtml

"L'Alzheimer non è malattia da ridere"
http://www.repubblica.it/2007/09/se...-lista/malati-alzheimer/malati-alzheimer.html



e il disprezzo per la casta dei politici aumenterà sempre di più, estendendosi anche verso i suoi soldati giornalai scesi in battaglia :down:
 

Zen lento

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il nuovo Brand di Veltroni ingloba il grillismo

Non c'e' riuscito, non per la politica. O se c'e' riuscito e' solo in piccola parte.

I meet-up, questa identificazione diffusa sul territorio, non sembrano produrre risultati in politica. L'offerta di Grillo era una buona idea a mio avviso. Presentarsi e presentare o appoggiare liste civiche alle elezioni amministrative. Liste "certificate" secondo il v-day pensiero.

La forza di Beppe Grillo sta nelle sue capacita' di comunicazione e nei fermenti raccolti; non stanno tanto nei commenti che appaiono ad ogni suo articolo, ma in quanto di vivace appariva nei meet_up. La proposta di presentare liste civiche in effetti sembra aver presentato piu' sbandamenti e incertezze nei meet-up che non un entusiastico abbraccio.
Buona parte delle opposizioni e delle diffidenze tra i partecipanti ai meet UP hanno collimato con l'idea di una certificazione piuttosto notarile: si' che le liste si presentino, ma noi dei meetup semplicemente le terremo d'occhio, mai vi parteciperemo.

Grave errore di presunzione , segno di impreparazione, ma anche di una certe dose di infantilismo. L'idea di Grillo era a mio avviso buona, cercava di rendere attivo un riconoscimento e un brand, invece si e' chiusa in una specie di funzione da probiviri presuntuosa.

Cos'e' un Brand?
La definizione classica dice che un Brand e' una emozione forte che si ha verso un prodotto, un servizio, una organizzazione. Esattamente quello che sta avvenendo con il PD. Qualcosa che mobilita, che piace , che attrae , che esalta e che e' anche una forma di condivisione emotiva. Un progetto, un modo di vivere e di condividere.

Una condivisione emotiva si puo' sviluppare anche con la negazione verso qualcosa, ma alla lunga il fatto positivo, la identificazione costruttiva ,lo slancio o anche il solo piacere del consumo le mancano. Un provibiro veglia, ma non costruisce.

Il brand lo sta costruendo Valter Veltroni. Di questo se ne e' accorto (tardi, ma in compagnia di tuttinoi) Berlusconi che arranca tra un vecchio (rifatto) marchio, una vecchia identita'(FI-AN + lega), una vecchia organizzazione. Tutte cose che risalgono al 1994 e che fino al 2001 hanno rappresentato il brand del mercato politico italiano.

Beppe Grillo (e il suo staff) hanno avuto ottime intuizioni,che i grillini le stanno dilapidando scioccamente rifiutando di intervenire a livello locale. Per questo Di Pietro ne raccogliera' l'elettorato, lasciando il qualunquismo di parecchi commenti del blog alla destra estrema e riducendo pesantemente lo slancio emotivo che caratterizzava questi giovani.

A Grillo restera' l'affezione dei suoi fan, il ringraziamento di molti di noi per le cose dette contro tutti gli apparati coalizzatiglisi contro e per il vigorosissimo calcio negli stinchi dato alla politica politicante in Italia.
E probabilmente anche la sua campagna sacrosanta per liberare l'informazione da croste di decenni.

Ma il suo movimento d'opinione e' destinato a ridimensionarsi parecchio, non a crescere. I giovanotti dei meet Up, questo proprio, e per certi versi purtroppo, non l'hanno capito.

Veltroni ha superato e inglobato in una nuova cosa tutto il grillismo. E l'ha fatto con una intelligenza e una determinazione impensabile a dicembre e persino anche a gennaio.

Per questo, probabilmente Bertinotti ha compreso velocemente, per questo la vecchia volpe forlaniana Casini non ha capito nulla continuando nella sua arroccata difesa del marchio.

Un marchio non e' un brand, cosi' come non lo e' un bollino di certificazione se non e' accompagnato da emozioni attive.



PS I commenti a Grillo e al V-day stavano qua:
www.investireoggi.it/forum/badoglio-e-beppe-grillo-vt29994-60.html
 

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