Zen lento
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Tutti i commenti ufficiali a Grillo si possono pressoche' riassumere in un grande esorcismo e in uno stupre universale. Sul lato dei media ci si interroga sul come sia potuto succedere un cosi' eclatante spiazzamento, sul lato dei commenti politici e' partita la reazione antipopulista.
Ci sono molti fastidi in quel che e' accaduto l'8 settembre ma il principale non e' mai stato affrontato seriamente: come ha potuto un guitto escluso e recluso in periferia raccogogliere un successo paragonabile solo a quello di Berlusconi con incommensurabili inferiori risorse ?
Questo e' il rovello principale della sinistra, prigioniera di Berlusconi: come si puo' parlare di politica senza avere risorse economiche e cannoni mediatici? Perche' grillo si' e noi no ?
La risposta immediata e' il populismo, il qualunquismo diffuso, ma e' difficile reggere per molto questo atteggiamento. In realta' il populismo o se preferite il pujadismo italiano fece la sua comparsa recente proprio grazie a Berlusconi (la lega prima).
Come del pari l'antipolitica; Berlusconi scese in campo sventolando questa bandiera, unifico' lo scontento organizzandolo, si presento' come un Peron salvapopoli , un uomo pratico ben lontano (sic!) dai circoli politici , un messia. Scese in campo con una sterminata potenza economica e mediatica. Grillo con un semplice Blog.
Le distanze sono cosi' abissali e incommenusrabili che mella sinistra alla fin fine ci si interroga: perche' a noi non e' riuscito di stabilire un siffatto rapporto con l'elettorato ?
In realta' c'era riuscita, con le primarie, ma ha dato subito forfait. Dica mai qualcuno se e' riuscito ad avere un rapporto con l'intellighenzia dopo le primarie (a meno di essere un militante riconosciuto). Nessuno, assolutamente zero.
La sinistra ha utilizzato i medesimi e vecchi strumenti del consenso Berlusconiano : sondaggi, TV, soldi (meno di berlusconi), giornali. Ha copiato di pari passo il marketing politico dell'uomo di Arcore, solo a volte usando un linguaggio piu' riflessivo. Ma rapporti con l'elettorato nulla.
Grillo invece ha utilizzato tutti gli strumenti del marketing politico , la guerriglia marketing, il social networking, eludendo i canali codificati e concentrandosi su poche questini tutto sommato a lui congeniali come comico.
Vediamo in dettaglio. L'idea di comicita' di grillo e' tutt'uno anche (non solo) con i suoi talenti e interessi privati. Il comico genovese e' sempre stato sensibile a pochi argomenti , fin dalla sua nascita. Tra questi ovviamente la satira contro il potere e la sensibilita' verso i temi ecologici.
Grillo ha un brand definito : la sua arte e la sua faccia (verrebbe da dire come Berlusconi). Il suo blog e' scarno di segni, ma la sua faccia e' riconoscibilissima. Questo e' il suo marchio e cosi' appare in tutti gli spettacoli, lui solo, le sue movenze, le sue battute.
Oltre a questo ha i suoi prodotti preferiti, l'ecologia sopratutto. Se guardate il Blog di Grillo sulla destra troverete i prodotti principali. Non solo DVD sugli spettacoli, ma anche parole d'ordine precise che veicola negli spettacoli.
Ha anche un target preciso che discende dalla sua offerta: i giovani d'eta' o nello spirito che attiva veicolando e promuovendo i suoi spettacoli. Ma questo e' insufficiente per un buon prodotto di marca. Occorre che il veicolo promozionale non si rifaccia solo alla bonta' del prodotto, ma che sia diffuso e veicolato.
Questa e' l'intuizione geniale (forse sua forse no, questo non lo so). I suoi consumatori sono investititi direttamente nella promozione del prodotto, da loro trae spunti, pubblicita' a buon mercato, veicoli e volani crescenti. Permettere ai suoi sostenitori di partecipare al socialnetworking e riconoscersi fisicamente nei luoghi. In pratica ha offerto l'opportunita' di incontrasi e di vivificare le loro convinzioni e di condividere l'informazione che in altri canali mediatici viene negata. Riconoscetevi e vedrete che non siete i soli, i nemici son sempre gli stessi.
Questo aspetto della comunanza ha creato le basi solide per il V-day. L'azione e volonta' d'azione c'era gia prima e mobilitarla e' stato un attimo.
Nego che il successo del V-day sia stato improvviso o del tutto spontaneo: la partecipazione era spontanea, ma le premesse logistiche c'erano gia' tutte. Credo invece che ci sia una strategia assolutamente precisa, ma ne piu' ne meno (assai meno nelle proporzioni e nelle intenzioni salvifiche del popolo bue di quella di Berlusconi).
Qualcuno forse si scandalizzera' di queste mie affermazioni, ma consideri un fatto elementare: il marketing (politico o aziendale) e' usato da tutti, sotto tutte le componenti ideologiche. E' una necessita' ineludibile (anche se puo' apparire fastidiosa) in una societa' in cui ilnumero ha una rilevanza decisiva per avere qualche forma di successo. E' un merito utilizzare un marketing sociale (utile anche privatamente).
Beppe Grillo l'ha utilizzato in modo creativo spiazzando sia la destra (credo in FI e prpriamente in Berlusconi con lo staff di strategisti la cosa abbia bruciato parecchio) che la sinistra (per la poverta' relativa dei mezzi impiegati). Dunque un onore in piu', anche se sui contenuti comunque qualcosa da ridire c'e', ma a mio avviso si tratta di aspetti secondari.
Che sia una strategia precisa e' mostrato chiaramente da chi l'ha studiata e messa in pratica questa strategia: la Casaleggio Associati cura tutti gli aspetti di Mrketing di Grillo, ne cura le vendite e ne cura il Blog e le relazioni con il pubblico. E' una azienda che si interessa di e-marketing e in particolare si interessa di e-commerce.
http://www.casaleggio.it/
Credo per loro si aprira' un periodo di grandi consulenze, probabilmente anche nel Marketing Politico.
La prima a doversi confrontare con questo successo sara' ovviamente la rossa michela Brambilla, quella dei circoli della liberta' invisibili, che cerca l'unzione del suo Signore. Sbandiera 5000 circoli costituiti in tutta Italia e usa un sistema di marketing cosi' vecchio (il capo a pugno chiuso, lei col capo in ogni dove) e ridondante che gia' sa di muffa prima di nascere. Senza aver mostrato, fin'ora alcunche'.
www.circolodellaliberta.it/
Ma pure a sinistra dovranno pur riflettere, dopo aver sparacchiato tutta serie di anatemi di cui si dispone.
Zen lento
Ci sono molti fastidi in quel che e' accaduto l'8 settembre ma il principale non e' mai stato affrontato seriamente: come ha potuto un guitto escluso e recluso in periferia raccogogliere un successo paragonabile solo a quello di Berlusconi con incommensurabili inferiori risorse ?
Questo e' il rovello principale della sinistra, prigioniera di Berlusconi: come si puo' parlare di politica senza avere risorse economiche e cannoni mediatici? Perche' grillo si' e noi no ?
La risposta immediata e' il populismo, il qualunquismo diffuso, ma e' difficile reggere per molto questo atteggiamento. In realta' il populismo o se preferite il pujadismo italiano fece la sua comparsa recente proprio grazie a Berlusconi (la lega prima).
Come del pari l'antipolitica; Berlusconi scese in campo sventolando questa bandiera, unifico' lo scontento organizzandolo, si presento' come un Peron salvapopoli , un uomo pratico ben lontano (sic!) dai circoli politici , un messia. Scese in campo con una sterminata potenza economica e mediatica. Grillo con un semplice Blog.
Le distanze sono cosi' abissali e incommenusrabili che mella sinistra alla fin fine ci si interroga: perche' a noi non e' riuscito di stabilire un siffatto rapporto con l'elettorato ?
In realta' c'era riuscita, con le primarie, ma ha dato subito forfait. Dica mai qualcuno se e' riuscito ad avere un rapporto con l'intellighenzia dopo le primarie (a meno di essere un militante riconosciuto). Nessuno, assolutamente zero.
La sinistra ha utilizzato i medesimi e vecchi strumenti del consenso Berlusconiano : sondaggi, TV, soldi (meno di berlusconi), giornali. Ha copiato di pari passo il marketing politico dell'uomo di Arcore, solo a volte usando un linguaggio piu' riflessivo. Ma rapporti con l'elettorato nulla.
Grillo invece ha utilizzato tutti gli strumenti del marketing politico , la guerriglia marketing, il social networking, eludendo i canali codificati e concentrandosi su poche questini tutto sommato a lui congeniali come comico.
Vediamo in dettaglio. L'idea di comicita' di grillo e' tutt'uno anche (non solo) con i suoi talenti e interessi privati. Il comico genovese e' sempre stato sensibile a pochi argomenti , fin dalla sua nascita. Tra questi ovviamente la satira contro il potere e la sensibilita' verso i temi ecologici.
Grillo ha un brand definito : la sua arte e la sua faccia (verrebbe da dire come Berlusconi). Il suo blog e' scarno di segni, ma la sua faccia e' riconoscibilissima. Questo e' il suo marchio e cosi' appare in tutti gli spettacoli, lui solo, le sue movenze, le sue battute.
Oltre a questo ha i suoi prodotti preferiti, l'ecologia sopratutto. Se guardate il Blog di Grillo sulla destra troverete i prodotti principali. Non solo DVD sugli spettacoli, ma anche parole d'ordine precise che veicola negli spettacoli.
Ha anche un target preciso che discende dalla sua offerta: i giovani d'eta' o nello spirito che attiva veicolando e promuovendo i suoi spettacoli. Ma questo e' insufficiente per un buon prodotto di marca. Occorre che il veicolo promozionale non si rifaccia solo alla bonta' del prodotto, ma che sia diffuso e veicolato.
Questa e' l'intuizione geniale (forse sua forse no, questo non lo so). I suoi consumatori sono investititi direttamente nella promozione del prodotto, da loro trae spunti, pubblicita' a buon mercato, veicoli e volani crescenti. Permettere ai suoi sostenitori di partecipare al socialnetworking e riconoscersi fisicamente nei luoghi. In pratica ha offerto l'opportunita' di incontrasi e di vivificare le loro convinzioni e di condividere l'informazione che in altri canali mediatici viene negata. Riconoscetevi e vedrete che non siete i soli, i nemici son sempre gli stessi.
Questo aspetto della comunanza ha creato le basi solide per il V-day. L'azione e volonta' d'azione c'era gia prima e mobilitarla e' stato un attimo.
Nego che il successo del V-day sia stato improvviso o del tutto spontaneo: la partecipazione era spontanea, ma le premesse logistiche c'erano gia' tutte. Credo invece che ci sia una strategia assolutamente precisa, ma ne piu' ne meno (assai meno nelle proporzioni e nelle intenzioni salvifiche del popolo bue di quella di Berlusconi).
Qualcuno forse si scandalizzera' di queste mie affermazioni, ma consideri un fatto elementare: il marketing (politico o aziendale) e' usato da tutti, sotto tutte le componenti ideologiche. E' una necessita' ineludibile (anche se puo' apparire fastidiosa) in una societa' in cui ilnumero ha una rilevanza decisiva per avere qualche forma di successo. E' un merito utilizzare un marketing sociale (utile anche privatamente).
Beppe Grillo l'ha utilizzato in modo creativo spiazzando sia la destra (credo in FI e prpriamente in Berlusconi con lo staff di strategisti la cosa abbia bruciato parecchio) che la sinistra (per la poverta' relativa dei mezzi impiegati). Dunque un onore in piu', anche se sui contenuti comunque qualcosa da ridire c'e', ma a mio avviso si tratta di aspetti secondari.
Che sia una strategia precisa e' mostrato chiaramente da chi l'ha studiata e messa in pratica questa strategia: la Casaleggio Associati cura tutti gli aspetti di Mrketing di Grillo, ne cura le vendite e ne cura il Blog e le relazioni con il pubblico. E' una azienda che si interessa di e-marketing e in particolare si interessa di e-commerce.
http://www.casaleggio.it/
Credo per loro si aprira' un periodo di grandi consulenze, probabilmente anche nel Marketing Politico.
La prima a doversi confrontare con questo successo sara' ovviamente la rossa michela Brambilla, quella dei circoli della liberta' invisibili, che cerca l'unzione del suo Signore. Sbandiera 5000 circoli costituiti in tutta Italia e usa un sistema di marketing cosi' vecchio (il capo a pugno chiuso, lei col capo in ogni dove) e ridondante che gia' sa di muffa prima di nascere. Senza aver mostrato, fin'ora alcunche'.
www.circolodellaliberta.it/
Ma pure a sinistra dovranno pur riflettere, dopo aver sparacchiato tutta serie di anatemi di cui si dispone.
Zen lento