Beppe Grillo, la casta dei sindacati e i privilegi che nessuno racconta (1 Viewer)

azetaelle

investitore(s)qualificato
quoto appieno, un'altra macchina mangiasoldi che avrebbe bisogno di una bella ripulita. E poi forse sarebbe ora che i sindacati si concentrassero sulla difesa dei soli lavoratori onesti (che sono tanti), smettendola di coprire assenteisti e lazzaroni vari.
 

Ignatius

sfumature di grigio
Purtroppo è tutto vero.
Un paio di precisazioni a mio avviso interessanti.
1. Beppe Grillo ha anche detto che il modello da imitare è quello degli Stati Uniti e della Germania, dove le aziende sono dei lavoratori.
2. Negli ultimi anni ci sono stati altri che hanno provato a spiegare che anche il sindacato è una vera e propria 'casta', ma le loro parole sono rimaste confinate in settori della destra populista, purtroppo.

Il tutto senza nulla togliere ai tanti sindacalisti veri e onesti che, lontano dai loro vertici, svolgono un lavoro utile.
 
Voglio raccontare un piccolo capitolo della mia vita professionale,capirete che anche in seno ai sindacati 'TUTTO IL MONDO E PAESE'.Stiamo parlando di circa 15 anni fà.A quel tempo facevo parte di un gruppo Francese( Gruppo ONET Marsiglia)e essendo quadro superiore ero distaccato in Svizzera.Nel 1994 il gruppo Onet vince una gara d'appalto e diventa gestore di tutte le pulizie 'Ordinarie é Tecniche'dei stabilimenti FIAT di Cassino,Napoli é Pomigliano.Vengo nominato direttore del Gruppo ONET in Italia con sede di direzione a Torino (al capezzale della Fiat)e uffici di direzione operazionale a Caserta (SIC).Sono Siciliano d'origine,capisco perfettamente pure il più concentrato dialetto napoletano.Una delle mie manzioni speciali é quella dei rapporti con la direzione 'FIAT CAPITOLATO' e rapporti con i sindacati.Per ragioni di confidenzialità non mi dilungo nel mio operato,dico soltanto che dopo tre mesi di permanenza in ITALIA,la direzione del mio datore di lavoro aveva ritenuto opportuno d'assegnarmi una numerosa protezione ravvicinata.Ci vorrebbero le pagine d'un grosso libro per raccontare le 'AVVENTURE'che ho dovuto affrontare,ma una voglio dirla per esteso.Un giorno ricevo una nota di riunione straordinaria del sindacato dei miei dipendenti per comunicazioni importanti.Nel pomeriggio dello stesso giorno,presenti tutti rappresentanti dei vari gruppi operai,uomini e donne,circa trenta persone su un'effettivo di trecento operai addetti alle pulizie dello stabilimento di Pomigliano D'Arco,mi si viene comunicato che é indispensabile cambire gli armadi-guarda abiti per circa duecento persone,costo dell'operazione circa un milione e duecentomila di vecchie lire.Dopo essere passato agli accertamenti del caso,accetto la proposta e nel giro d'una settimana s'istallano i nuovi armadi.Qualche settimana più tardi una 'voce' amica mi fa sapere che pure il sindacato degli operai FIAT ha chiesto e ottenuto di cambiare circa duecento armadi-vestiario e i vecchi che sono stati mandati alla rottamazione sono quelli che si ritrovano nei vestiari dei miei operai.TUTTO IL MONDO E PAESE.
 

Tartaruga63

Nuovo forumer
Ci provò Mussolini appena diventato capo del Governo.
Abolì subito l'imponibile di mano d'opera ed eliminò i sindacati. Di li a qualche tempo ristabilì l'imponibile di mano d'opera e ri-creò i sindacati anche se ovviamente sotto l'egida del Fascio. Secondo voi perchè?:titanic:
 

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