Benvenuti nell'87 (1 Viewer)

generali1984

Forumer storico
dan24 ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!

sì presumo che tu abbia ragione , in questo momento , e da un pò
mi mancano le pelotas e ragiono troppo quindi non concludo nulla
evidentemente il tempo che passa non si è limitato a imbiancarmi
soavemente i capelli , ma mi ha infilato un bel pò di ragnatele nel cervello :D

però non posso chiudere gli occhi e far finta di nulla
non ci riesco

già oggi , non domani o fra un anno
siamo in presenza di una situazione di panic *
situazione che gli indici non registrano
ma ben presente nei listini di
Milano ( lo metto per primo perchè il più coonosciuto da tutti )
Nasdaq
S&P
FTSE
forse anche negli altri , ma non ho guardato ,
la situazione in cui ci sono 4 titoli ( a Milano e sul Nasdaq se non sono 4 sarranno 6 ! )
che tengono su i listini e le med e small cap che sono state massacrate
e non solo ciofeche senza arte nè parte , ma aziende con alle spalle anni di storia
visione business attuale e futuro ben delineate
aziende che si ritrovano con le quotazioni che registrano da -30 a -50% in soli 3-4 mesi
mentre i listini sono scesi tutto sommato poco
e se i listini crollano ?

eclatante sul nasdaq ; poco fa in un post scrissi che Apple mi stava sulle balle ,
ma se al nasdaq togliete apple e google e ci fate due conti non è da stare molto tranquilli


* quindi che facciamo ?
compriamo per il rally di Natale
restiamo flat
o vendiamo allo scoperto

si potrebbe comprare per il rally , e che il rally ci sia
poi vendiamo allo scoperto e i listini cedono molto nel 2008

probabilmente resto "quasi" flat :rolleyes:
 

Bipop

Forumer attivo
Ciao grande. :)

Che facciamo, boh, io mi sono preso 3 stop in 2 giorni sulle valute e adesso aspetto, voglio vedere se riesco a capirci meglio, non che cosi non possa sbagliare ma almeno mi sento un pò più tranquillo con me stesso, in fondo i mercati restano li ed io non sono un tipo tanto bravo da cavalcare completamente un movimento, per cui non riesco neanche ad avere rimpianti su delle possibili occasioni perse.
Poi non essendo neanche il mio lavoro posso avere la pazienza di aspettare, e magari imparare qualcosa che potrebbe tornarmi utile in caso di recessione, in quel caso, se il mio lavoro dovesse andare peggio di adesso, dovrei far vedere se questi anni mi hanno insegnato qualcosa oppure se sono proprio un noce e niente mi è entrato nella testa.

Bel thread, come sempre del resto ;)
 

Fernando'S

Forumer storico
generali1984 ha scritto:
tutti parlano dell'87
........e per tutti intendo tutti coloro che non l'hanno vissuto
veramente a me non pare l'87
io c'ero .... da almeno 2/3 anni facevo quello che allora si chiamava " panino e listino"
e anche "carta e matita". Begli anni quelli ricordo che avevo in mano un dont su Montedison quando fu scalata nel 86 ...wowwwwww ! come si chiamava quel manager ? ...non mi ricordo piu'
Quel crollo fu una cosa telefonata, almeno graficamente, un bel triangolone durato quasi un anno e venuto su con una salita ripidissima; oggi, che siamo anglofani, diremmo "flag di distribuzione" e poi ....crack giu' i botti .....ma tanti ebbero modo di uscire.
Adesso non è così ...non chiedetemi com'è perche non lo so, mi sto scervellando ogni giorno, le mie previsioni sono nei miei post .
Ma di sicuro la cosa è diversa.
Un saluto a tutti
Fernando
 

generali1984

Forumer storico
Ciao Big !
non mi parlare di valute che mi stanno spellando ! :D
faccio solo intraday , entro le 11 chiudo sempre tutto come sto sto ,
sarebbe anche diverteente se non fosse che son sempre maggiori i loss dei gain :rolleyes:

Ciao Fernando
finalmente un vecio come me :D
ti riferischi a quello di Bi invest ? sai che ora mi sfugge .....

come fai a dire che non sono uguali !!
sono esattamente uguali come del resto scrivi proprio sotto !!
allora , mesi e mesi di angosce e dubbi partorirono un crollo che sfociò in una
lunga lenta e dolorosa discesa , complice la recessione (vera) del 90-92

e non sono forse mesi e mesi che siamo preda di angosce e dubbi sulla sostenibilità del rialzo ?

oggi riporta le condizioni ad allora , fai un piccolo esercizio mentale ,
chiudi gli occhi e prova ad immaginare cosa sarebbe accaduto
se quel pistola di Bernacca non avrebbe abbassato i tassi e lasciato che il bubbone
subprime scoppiasse , con tutta la montagna di derivati ...............
........ci sei ?
se non ci sei te lo dico io , e senza grafici o flag :rolleyes:

ma caxxo me lo aspetto da un pischello novizio , ma non da uno che ha vissuto
quel tempo , dai che non puoi farmi solo grafici e pensare di farci entrare tutto ;
piantiamola con la storia che i grafici scontano tutto
il mercato dei derivati oggi ammonta a 10 volte il Pil Mondiale
(non lo dico io , lo ha detto il governatore della banca d'Italia nell relazione annuale )
caxxo ma c'è qualcuno che ci pensa a cosa significa una tale montagna di impieghi
SENZA SOTTOSTANTE FISICO ma creati con la leva ?
nell'87 i soldi erano quelli le leve erano solo x professional interni al ssitema bancario
e comunque nulla di nemmeno paragonabile alle % attuali
i dont e le call con cui giocavamo earno coperte dai nostri dindini


se le condizioni di fondo non sono proprio le stesse ...........
-crollo del dollaro
-spinte protezionistiche
-recessione in vista

............è perchè siamo messi peggio
oggi vanno AGGIUNTE
-spinte di disgregazione politica Mondiale
-inflazione latente non ufficiale % di molto maggiore (questa è brutta in ottica recessiva)
-derivati
-fiat money di enorme portata
solo per citare le maggiori .........

ma caxxo proprio tu che c'eri mi vieni a dire che non sono uguali ?
hai ragione sono peggio !
ti rammenti o no degli accordi del plaza e del louvre , che gli usa se li fumarono
e dal 1987 il dollaro scese fino al 92 !?!
e allora nessuno pensava minimamente a mettere in discussione il dollaro come
valuta di riserva ( oggi perfino il Kuwait salvato dagli Usa ha indetto un paniere !!! ) ,
oggi perfino la Russia vorrebbe fare una borsa energetica in Rubli .......

se , ribadisco SE , entriamo in recessione , visto che c'eri , glielo racconti tu
come funzionano i p/e e come incide sulle quotazioni ?
ma ti rammenti come stavano messi in Usa nel 90-92 e fino al 94 ?
e come stavano messi i nostri listini con oltre metà titoli finito sotto il valore nominale ?

concludo dicendo che non mi aspetto un crollo stile 87 ,
ma se qualcuno pensa di fare un grafico e attendersi risposte in merito a una ricaduta recessiva non è sulla giusta strada ..........

bene ora che mi son sfogato vado a seguire Italease :D
 

dan24

Forumer storico
Generali...veniamo pure da 4 anni di salite continue...quindi se qualcuno ci è rimasto dentro di nuovo è perchè un cogliones...ed era normale come tutti i cicli che prima o poi finisse...la cosa che fa paura...però...è che non è solo un fatto di finanza...ma anche di vita reale...perchè oltre alle borse è finito pure il periodo d'oro dell'immobiliare...(anche questa cosa che doveva succedere)...e paesi come l'Italia non so se riusciranno a sopravvivere...con petrolio a 100..(gasolo alla pompa a 1,30????) euro a 1,50 (fine esportazione)...tutte le materie prime alle stelle...governo che non può far niente se non batter cassa e succhiare altri soldi...Bce immobile...crisi dei mutui (e non parlo solo dei subprime)...economia che entrerà a pier pari in recessione...ma di quelle che segneranno forse il prox decennio...e non penso che ci siano rimedi...a tutto questo...gli unici rimedi possibili sono solo di natura temporanea...(immissione liquidità etc etc)...

le banche centrali faranno da ammortizzatore sociale dei problemi delle banche...immettendo liquidità o salvandole (vedi in UK) ...ma è solo rimandare il male...nel tempo...

a sto punto prima si tolgono il bubbone e meglio è????...

lasciare il mercato al suo destino...perchè tanto nessuno è in grado di fermare un treno in corsa...lo puoi rallentare...ma non fermare....

a livello strutturale siamo messi peggio che il periodo 2000-2003 ...ma ripeto veniamo cmq da 4 anni di salita...e chi ha gainato fa bene a starne fuori adesso
 

generali1984

Forumer storico
dan24 ha scritto:
Generali...veniamo pure da 4 anni di salite continue...quindi se qualcuno ci è rimasto dentro di nuovo è perchè un cogliones...ed era normale come tutti i cicli che prima o poi finisse...la cosa che fa paura...però...è che non è solo un fatto di finanza...ma anche di vita reale...perchè oltre alle borse è finito pure il periodo d'oro dell'immobiliare...(anche questa cosa che doveva succedere)...e paesi come l'Italia non so se riusciranno a sopravvivere...con petrolio a 100..(gasolo alla pompa a 1,30????) euro a 1,50 (fine esportazione)...tutte le materie prime alle stelle...governo che non può far niente se non batter cassa e succhiare altri soldi...Bce immobile...crisi dei mutui (e non parlo solo dei subprime)...economia che entrerà a pier pari in recessione...ma di quelle che segneranno forse il prox decennio...e non penso che ci siano rimedi...a tutto questo...gli unici rimedi possibili sono solo di natura temporanea...(immissione liquidità etc etc)...

le banche centrali faranno da ammortizzatore sociale dei problemi delle banche...immettendo liquidità o salvandole (vedi in UK) ...ma è solo rimandare il male...nel tempo...

a sto punto prima si tolgono il bubbone e meglio è????...

lasciare il mercato al suo destino...perchè tanto nessuno è in grado di fermare un treno in corsa...lo puoi rallentare...ma non fermare....

a livello strutturale siamo messi peggio che il periodo 2000-2003 ...ma ripeto veniamo cmq da 4 anni di salita...e chi ha gainato fa bene a starne fuori adesso


Ciao Dan
sì noi siamo messi male , a tutti quelli che chiedo info le risposte sono desolanti
gli unici che vanno ancora bene sono gli esportatori

lasciare il mercato al suo destino si poteva fare senza drammi nel 2001 , sarebbe stata
una crisi finanzairia ( come è stata ) con una piccola recessione ,
ora veramente non so

comunque spero in un rimbalzo per dicembre
( con buoni ribassi per il petrolio )
 

zappolaterra6

Forumer attivo
Fernando'S ha scritto:
Begli anni quelli ricordo che avevo in mano un dont su Montedison quando fu scalata nel 86 ...wowwwwww ! come si chiamava quel manager ? ...non mi ricordo piu'

:) c'ero anch'io da qualche anno.

mario schimberni.

il prozac non ti serve...
il viagra già lo usi...

per la memoria puoi provare con l'olio di fegato di merluzzo oppure "guardare meno ..."tope" :corna: :D
 

celeron

Main Trend Analysis
zappolaterra6 ha scritto:
c'ero anch'io da qualche anno.

Bentornato Zappo.

Io nell'87 avevo 18 anni e la mia unica preoccupazione era prendere al più presto la patente. :cool:

Ma magari fossimo nel 1987. Con il segnale che diede ad ottobre, questo sarebbe un forum di miliardari.

1987 è stato anno di minimo.
2007 non sarà anno di minimo.
C'è una bella differenza.
:D
 

Sharnin 2

Forumer storico
dan24 ha scritto:
paesi come l'Italia non so se riusciranno a sopravvivere...
COMMERCIO ESTERO:BOOM MECCANICA, SALE PIU' DI EXPORT FRANCIA

(ANSA) - ROMA, 22 NOV - Vola l'export della meccanica
italiana, ad un ritmo da fare invidia ai paesi europei. Più che
nell'abbigliamento o nell'arredamento, settori di punta che con
i grandi marchi rappresentano spesso l'Italia all'estero, il
vero made in Italy che più vende nel mondo sta proprio nelle
macchine e negli apparecchi meccanici. E' la meccanica infatti
che rappresenta oltre la metà delle esportazioni complessive
del nostro paese.

Nei primi otto mesi dell'anno, rilevano gli ultimi dati
disponibili sull'interscambio internazionale dell'Italia,
l'export complessivo di macchine e apparecchi meccanici e di
prodotti in metallo è ammontato a 59,3 miliardi contro i 51,4
miliardi dei primi otto mesi del 2006. L'aumento in valore
assoluto delle esportazioni del comparto è stato cioé di 7,9
miliardi, una cifra che, rileva il ministero del Commercio
Internazionale, supera l'incremento dell'intero export di
Francia (+7,4 miliardi) e Spagna (+4,6 miliardi). Anche
guardando ai soli Paesi extraeuropei, l'export della meccanica
italiana nello stesso periodo è aumentato più di tutto
l'export francese o spagnolo: +3,8 miliardi contro,
rispettivamente, +3 e +1,8 miliardi.
Il settore, secondo i dati Istat, ha totalizzato tra gennaio
ed agosto un avanzo commerciale complessivo di 31 miliardi di
euro, necessari a controbilanciare il grave deficit energetico
che penalizza fortemente l'Italia. Il rosso creato nei primi
otto mesi dell'anno dai minerali energetici ammonta infatti a
32,7 miliardi.

E' insomma proprio la meccanica a tenere a galla gli scambi
italiani con l'estero, pesando per oltre il 50% sulle
esportazioni complessive del nostro Paese. Nel 2006 il valore
delle vendite italiane all'estero è ammontato a circa 327
miliardi di euro, mentre il totale della meccanica è stato pari
a 168,5 miliardi, il 51,5% del totale. Un rapporto che si è
accentuato quest'anno: nei primi sei mesi del 2007 il totale
dell'export italiano è stato pari a 167,8 miliardi di euro di
cui oltre 94,3 derivanti dal comparto meccanico (56,2% del
totale). (ANSA).


Cambi: Come sopravvivono (e vincono) le imprese del made in Italy a quota 1,50
Italia compra Usa
Il minidollaro spinge le aziende. Scatta la corsa agli acquisti per imprese e turisti

MILANO - Avreste mai detto che il palazzo al 660 di Madison Avenue a New York — quello in cui si trova anche il paradiso dei regalini natalizi battuto dagli italiani, Barney's — è proprio di un italiano? O che quando indossate un paio di aggressivi e americanissimi occhiali Oakley oppure ordinate la vodka d'Oltreoceano più cool del momento, la X-Rated, state finanziando l'economia italiana? È la potenza del minidollaro.

Un po' è come fare un giro negli Stati Uniti e approfittarne per acquistare l'iPod nano da 8 giga a 199 dollari invece di 199 euro, con un risparmio pronto cassa di 65 euro. Solo che qui si parla di milioni, in alcuni (rari) casi anche di miliardi di dollari, con relativi risparmi milionari. Ad acquistare, approfittando del dollaro debole, sono state le aziende italiane. E non si tratta solo dell'ennesimo gadget ma, appunto, di interi pezzi di industrie americane o di qualche isolato con grattacielo a Manhattan, sulla Fifth avenue, a due passi dalle memorabili scene di «Colazione da Tiffany». La progressione degli acquisti è sorprendente: il dollaro scende sempre di più verso un cambio considerato irreale fino a poco tempo fa e gli imprenditori italiani fanno a gomitate per lo shopping. Ci sono tutti. C'è Alberto Bombassei che, tra un vertice della Confindustria e un incontro con i sindacati per trattare sul futuro del welfare degli italiani, ha acquistato attraverso la sua Brembo i freni della Hayes Lemmerz solo due settimane fa. C'è la Pirelli di Marco Tronchetti Provera che ha comprato un pacchetto del 12% del capitale della Avanex. Poi c'è Guido Barilla che ha approfittato del momento favorevole e ha aperto un impianto (il secondo) negli Usa ad Avon, nello Stato di New York, per convertire sempre di più gli americani alla pasta. Durante l'estate era stato Luigi Zunino con la Risanamento Spa ad acquistare i 23 piani del 660 di Madison Avenue, nel Plaza district. In piena crisi dei subprime. E solo pochi giorni prima la Campari della famiglia Garavoglia aveva messo il tricolore sopra la X-Rated. La lista potrebbe continuare con la Socotherm di Zeno Soave che ha inaugurato un nuovo impianto a Houston solo due giorni fa. La Bravosolutions, azienda della famiglia Pesenti, che ha acquistato Verticalnet. La Interpump che ha rilevato per 62 milioni l'80% della Nbl. La Tenaris, azienda italo-argentina dei Rocca, che ha investito 2,2 miliardi in Hydril. L'Ifil della famiglia Agnelli che ha preso il 67,5% della storica Cushman. E altre.

Ma non solo: la lista è anche destinata ad allungarsi. Per esempio con i lavori che l'imprenditore italiano Davide Bizzi sta iniziando al 400 della Fifth Avenue con la sua Bi&Di Real Estate, società partecipata anche dalla Rdm Realty di Giuseppe Garofano. Perché è evidente che se per un verso i prodotti del made in Italy sono sfavoriti dal cambio (costano di più per i consumatori extraeuro) è altrettanto evidente che chi ha i soldi in cassa in questo momento ne può approfittare per aggiungere qualche prestigioso pezzo d'America oltre a quelli che già abbiamo come le camicie Brooks Brothers. La Luxottica della famiglia Del Vecchio, che da decenni ha conquistato il mercato Usa, ha colto l'attimo forse fuggente per acquistare alla fine di giugno per 2,1 miliardi di dollari gli Oakley. Qualche conticino, calcolatrice alla mano. Allo stato attuale, arrotondando, ci vogliono 1,5 dollari per avere un euro, il che vuol dire che per un europeo comprare un dollaro costa solo 0,66 cent. Dunque, grazie alla magia finanziaria dei cambi, per comprare un'azienda da un miliardo di dollari che solo un anno fa sarebbe costata 800 milioni di euro ora ce ne vogliono (solo!) 660. «Produrre sul posto — spiega Alberto Bombassei — è un modo per tutelarsi dal rischio di un cambio che rende meno competitive le nostre merci. Per noi l'acquisizione è un passaggio per essere ulteriormente presenti nel primo mercato al mondo dell'automobile, cioè quello americano». Mentre per Andrea Guerra non è nemmeno scontato che il minidollaro sia un freno per l'utile. «Io ricordo sempre — dice — che quando il dollaro era a 0,90 avevamo un utile che era circa i 2/3 di quello di oggi. Siamo riusciti a trovare le soluzioni, le idee per continuare a crescere, per avere una redditività più alta anche con il dollaro così come è oggi. Ancora adesso, nonostante la debolezza del dollaro (che frena l'export del made in Italy, ndr), credo che gli Stati Uniti rappresentino per le aziende italiane una opportunità». Infine, tra chi consiglia agli italiani di investire c'è anche Bob Kunze-Concewitz, amministratore delegato del gruppo Campari: «Certamente la debolezza del dollaro ci aiuta ulteriormente nel finanziamento delle operazioni in un mercato cruciale come gli Stati Uniti».

Massimo Sideri
23 novembre 2007
 

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