benvenuta biancoenero (1 Viewer)

Ignatius

sfumature di grigio
Stavo scrivendo un'email ad una Persona Importante (molto più che Importante, ma i dettagli sarebbero inutili in questo contesto), su un tema che questo onesto forum di cazzeggio, per una volta, ospiterà.

Scrivevo (qui sul forum ometto i riferimenti personali):

Sarebbe bello se gli umani potessero scambiarsi l'Amore Totale, Assoluto e Disinteressato che solo i cani sanno dare.
Io non so quasi niente di lei, ma so che voglio tantissimo bene a una cagnolona di nome [M].

[...]

Il 40% a 5 anni sembra poco, è poco, ma quello che conta sono le "code". Non è una stronzata da assicurativo (io non sono nel reparto statistico attuariale, ma un po' di statistica la mastico), ma è una verità su cui occorre riflettere.

Cosa vuol dire, più o meno, il 40% a 5 anni?
Bisogna ragionare sul grafico. Poi sulle persone, ma prima sul grafico.
Certamente, la metà dei malati muore prima dei 5 anni. Magari dopo 4.
E dunque?
La metà, il 50% è la media, per semplificare.
Ma la media non è l'unico numero che interessa: è composta da tanti valori, spesso poco omogenei.
Immaginiamo un esempio (spero senza friggere il cervello di nessuna/o, e di farcela con parole semplici).
Immaginiamo che "in media" si muoia dopo 4 anni.
Questa fredda informazione non ci dice niente.
Usiamo gli "Intervalli di confidenza", allora.
Un esempio.
4 anni è la media, ma la statistica potrebbe anche dirci che il 70% dei malati cede tra i 3 e i 5 anni.
Consideriamoli ancora numeri, per quanto costi uno sforzo "dimenticare" le persone che ci sono dietro.
Vuol dire che, necessariamente, il 30% dei malati muore o entro i primi 3 anni, o dopo i cinque.
Poi, la statistica magari ci dice che, aumentando l'intervallo di confidenza, le code si riducono. Ma non finiscono.
Magari, l'80% dei malati muore tra il secondo ed il sesto anno di vita.
Magari, il 90% dei malati muore tra il primo ed il settimo anno di vita.
Sono numeri sparati a caso, lo ribadisco. Solo per chiarire il concetto con un esempio.

Il punto è quello: la percentuale di malati che sopravvive dopo il termine definito nell'intervallo di confidenza, si chiama "coda".
Occorre concentrarsi sulla coda.
Alla fine, verrà fuori che ci sono non pochi malati (magari il 5%, magari il 10%: non tanti, ma neanche un arrotondamento) che vivono dieci anni dopo la sentenza.
E tra questi, diversi di loro, semplicemente, moriranno serenamente di vecchiaia.

Ecco: il punto è quello, allora. Anche se la media è bastarda, bisogna sforzarsi di dirigersi verso l'estremità della coda, facendo tutto il possibile.
La statistica (media, intervalli) comprende anche malati di cuore, poveri abbandonati da tutti e magari dal sistema sanitario, gente che si cura passivamente, avendo in cuor suo già perso la speranza.

Ma io so che c'è qualcuno che deve mollare mai.
Io so che deve imparare tutti i comportamenti che sono, statisticamente, associàti alla parte estrema della coda.
La buona notizia è che i comportamenti che aiutano a prevenire la Malattia sono in linea di massima gli stessi che aiutano a conviverci per molti anni, o a distruggerla.
Ci sono tanti modi per farle del male, per eliminarla per sempre: modi "medici" e "tradizionali".
E ce ne sono anche per tenerla lì, ma inoffensiva.
Occorre non solo attendere i miracoli, ma cercare di aiutarli il più possibile.

[...]


Ah, tenete conto, amici di InvestireOggi, che la coda a destra del grafico (il primo che ho trovato con google images) non si addice alla statistica medica: il grafico NON arriva a zero entro un dato punto, in realtà.
 

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may

Forumer storico
l'indice di Gini, io credo, è stato lo studio più inutile, e meno applicato, nella storia degli uomini, ahimè. Temo non servisse a mandar il mondo avanti in un certo modo, può darsi...
 

bluck

Forumer storico
l'indice di Gini, io credo, è stato lo studio più inutile, e meno applicato, nella storia degli uomini, ahimè. Temo non servisse a mandar il mondo avanti in un certo modo, può darsi...

quell'altro indice invece, di ò Gino, l'ha mandato avanti, il mondo
 

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