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djhade

Nuovo forumer
Salve a Tutti, ragazzi non vi sembra che dopo una forte discesa forse in parte ingiustificata per il solo piano industriale ke non è piaciuto stia entrando un po di denaro nel book. Voltaire vorrei un tuo parere. Ciao
 

stef33

Forumer storico
Io non vedo il fondo...ormai scende da 15 gg senza interruzion ed ogni giorno (o quas) segna un nuovo minimo.
Se non viene fuori la dismissione degli immobili è capace di finire a 7,5 come nulla.
 

djhade

Nuovo forumer
stef33 io la guardo solo per un rimbalzino non ho certo intenzione di tenerle x piu di un giorno
 

stef33

Forumer storico
La smentita di Benetton in riferimento all'articolo di F&M dell'8-01 (riportato di seguito)
Non sembra essere servita a molto: le svendite continuano a valanga....

Memento: Risultati Annuali 2003 30.03.2004
Consiglio di Amministrazione Conference Call
Ultimi 3 dividendi 2002-01-00: 0.350 (22 maggio 2003) 0.410 0.464


08.01.2004 - Nota Stampa

Ponzano, 8 gennaio 2004, ore 14.30 - Benetton Group, in riferimento a indicazioni apparse su un quotidiano finanziario italiano, riconferma le stime di fatturato 2003 a 1.845 milioni di euro, già rese note lo scorso dicembre in occasione della presentazione delle "Linee Guida 2004-2007".

La flessione dei ricavi rispetto al 2002 (1.992 milioni di euro) deriva prevalentemente dalla cessione dei marchi sportivi avvenuta all'inizio del 2003.

L'azienda sottolinea inoltre di non aver mai comunicato l'andamento delle vendite di abbigliamento di dicembre che, in ogni modo, si presenta in linea con l'anno precedente.


F&M 08-01-04

Su Benetton aria di crisi, titoli in picchiata
Volumi elevati in offerta. Si teme un 2003 deludente e un 2004 anche
peggio. Così ieri l’azione è diventata la pecora nera del Midex
(-4,5%)

Bufera su Benetton in Borsa. Ieri le azioni della società guidata da
Silvano Cassano hanno conquistato la poco nobile maglia nera del
Midex archiviando la seduta in calo del 4,55% a quota 8,66 euro con scambi superiori alla media. Sono infatti passati dimano oltre 1,4milioni di titoli, il 50% in più rispetto all’ultimo mese di contrattazioni (il 2% del flottante). L’effetto-Parmalat
si è dunque esteso anche al gruppo di Ponzano Veneto che,
pur godendo di una posizione finanziaria indubbiamente più sana,
dovrebbe chiudere l’esercizio 2004 in calo rispetto al già problematico2003: nel corso della presentazione
del piano quadriennale,Cassano aveva infatti rinviato
la ripresa al 2005. Non è tutto. Secondo le prime indicazioni,
nell’arco del dicembre 2003 le vendite di abbigliamento
sarebbero diminuite del 30% rispetto allo scorso anno. Un dato che aggrava la posizione di Benetton, che probabilmente non centrerà neppure le stime già prudenziali dell’esercizio
appena concluso. Nei primi nove mesi del 2003 Benetton ha infatti
realizzato 1.382 milioni di ricavi e 185 milioni di ebit, mentre per
l’intero anno stima di realizzare1.845 milioni di fatturato (-7,3% rispettoal 2002) e 231 milioni di ebit (-4,9% rispetto al 2002). Infine i ricavi consolidati 2004 dovrebbero
diminuire a quota 1,8 miliardi
e l’ebit a 223 milioni. S.B
 

stef33

Forumer storico
Gazzettino Treviso Oggi

Venerdì, 9 Gennaio 2004

BENETTON GROUP
Stabili le vendite di abbigliamento in dicembre

Benetton Group ha reso noto che nel dicembre scorso l'andamento delle vendite si è presentato in linea con quanto era stato realizzato nel 2002. Le stime di fatturato complessivo 2003 sono confermate a 1.845 milioni di euro, così come aveva anticipato l'amministratore delegato Cassano. La flessione dei ricavi rispetto al 2002 (1.992 milinoi di euro) deriva prevalentemente dalla cessione dei marchi sportivi.



Spystocks

Benetton in decisa flessione malgrado conferma stime

All'interno del listino delle mid-cap milanesi, tra i titoli che viaggiano in maggiore flessione c'è Benetton Group, che al momento passa di mano a 8,45 euro, in discesa del 2,76%, dopo essere già scivolato in mattinata a 8,38 euro (minimo intraday). Il titolo del gruppo dell'abbigliamento di Ponzano Veneto continua a muoversi sotto l'importante barriera psicologica situata a quota 9 euro, dopo che ieri ha riconfermato le stime di fatturato a 1.845 milioni di euro già comunicate lo scorso dicembre e ha spiegato che la flessione dei ricavi rispetto al 2002 (1.992 milioni) deriva prevalentemente dalla cessione dei marchi sportivi avvenuta all'inizio del 2003.
 

stef33

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M&F di oggi

Disponibili su retailp.com tutte le informazioni sulle aree commerciali ue.

Retail, il negozio è sul web
L’obiettivo è di fornire ai potenziali investitori, anche esteri, i dati base. A curare il sito in Italia è Shop location consulting, broker per conto di nomi come Armani e Benetton

Più che trader informatori. O meglio ancora punto di riferimento per il mercato. È in questa chiave infatti che Shop Location consulting vuole proporsi sul mercato immobiliare italiano. Come broker di immobili commerciali per l’appunto, ma anche come società che conosce profondamente il settore degli spazi commerciali ed è quindi in grado di fornire consulenza e informazioni da un lato, e di operare al meglio dall’altro. Del resto Rodolfo Rustioni, fondatore e responsabile di Shop location consulting, opera sul mercato ormai da una quindicina d’anni, e attualmente vanta clienti del calibro di Armani, Zara, Benetton, Tod’s, Douglas profumerie, Pink, Furla, Max Mara e molte altre. In più, da un paio d’anni a questa parte, ha cercato di accreditarsi ulteriormente dandosi una dimensione più internazionale attraverso l’adesione all’organizzazione europea retailp.com che realizza un sito omonimo. Quest’ultimo fornisce tutte le informazioni possibili sulle aree commerciali, suddivise per nazione, comuni, vie o aree, coprendo un totale di 11 paesi europei, 140 città, 2.200 localizzazioni commerciali e 8.000 operatori. Per saperne di più abbiamo comunque rivolto alcune domande a Rustioni e visionato il sito.


Domanda. Da cosa nasce l’idea del sito?

Risposta. C’era la necessità di avere dei valori di riferimento per quanto riguarda i prezzi nelle varie vie o aree commerciali, in Italia come nel resto d’Europa, anche perché in quest’ambito non è raro che gli investimenti siano transnazionali. Ma i soli prezzi comunque non bastano perché chi investe vuole conoscere anche la realtà economica, il numero di abitanti e quindi il bacino di potenziali clienti di una certa zona. Questo e molto altro abbiamo perciò cercato di mettere sul sito, con aggiornamenti con cadenza trimestrale. E soprattutto seguendo parametri omogenei così da esprimere informazioni coerenti per quanto riguarda tutto il mercato europeo.


D. Ma come è organizzato?

R. Il sito nasce da un board europeo formato dai direttori commerciali di società rappresentative dislocate nei vari paesi, che di fatto forniscono i contenuti. Per fare un esempio, se parliamo di Milano, noi forniamo i dati demografici, una presentazione della città e del bacino d’utenza, i nomi cui rivolgersi per avere informazioni circa le normative italiane su ristrutturazioni e altre operazioni, mentre se parliamo di un centro commerciale il sito indica quali realtà contiene. In tutto sono censite 15 mila voci. Vengono poi analizzate anche le singole vie commerciali, e la valutazione, determinata sulla base delle ultime transazioni effettuate: per ciascuna la valutazione è espressa attraverso un unico indicatore che include buona entrata, buonuscita e canone di affitto, da cui si desume il valore al metro quadrato.


D. Quindi il sito cerca di offrire informazioni a tutti i tipi di investitori, da chi è interessato a spazi in centro a chi punta sugli shopping center. Ma a questo proposito in quale ambito si colloca Shop Location consulting?

R. L’attività della società è mirata soprattutto alla ricerca di spazi commerciali nelle principali vie delle maggiori città italiane ed estere e nei relativi centri commerciali. Ci occupiamo però anche di consulenza, dalla messa a punto degli studi di fattibilità a indicazioni per l’ottenimento di concessioni e autorizzazioni da parte delle autorità competenti.


D. Quali sono le vostre aspettative sul mercato per il 2004? Quali le nuove tendenze?

R. Senz’altro positive per quanto riguarda gli immobili commerciali. Quanto alle tendenze in quest’ambito si nota da un lato una più accentuata ricerca di grandi spazi ma all’interno delle città, e dall’altro la scomparsa delle cosiddette buone entrate e buonuscite che si traduce però in un aumento dei canoni di locazione. (riproduzione riservata)
 

djhade

Nuovo forumer
Grazie di tutte le informazioni , sono uscito a 8.36 con piccola perdita meglio attendere schiarite sul titolo. Saluti
 

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