Rischio reale e psicologico Behavioral trading...cos'è...a cosa serve.. (1 Viewer)

Mercuzio

ex Drenaggio
Behavioral trading o Behavioral Finance è una branchia relativamente giovane della finanza, nasce dalla effettiva constatazione della sostanziale inefficenza dei mercati.....dopo che per anni e anni i maggiori studiosi in campo finanziario, (econometristi, statistici..) hanno continuato a sostenere la possibilità di studiare e comprendere i mercati finanziari tramite un approccio meramente quantitativo, si è finalmente arrivati a capire ciò che in realtà già si sapeva da sempre....i mercati sono irrazionali....questa constatazione che sembra un'ovvietà è invece una vera e propria rivoluzione copernicana in campo finanziario, si viene infatti da un'epoca ('900) che ha formato e indottrinato schiere di cultori dell'approccio VAR ai mercati, la stima quantitativa del rischio come religione, migliaia di gestori di fondi e dirigenti bancari che si sono avvicendati nella storia economica si sono affidati alla misurazione del rischio per gestire i portafogli dei clienti....e fin qui non ci sarebbe nulla di male, senonchè adesso tutti hanno preso atto che quell'approccio si scontrava con ciò che esso stesso da solo sostanzialmente negava, cioè l'irrazionalità delle decisioni che impera un pò in tutti i settori...al punto che molti gestori che ufficialmente si dichiaravano econometristi...finivano poi per prendere decisioni avventate presi dall'immancabile panico o euforia, e questo badate bene, nemmeno accorgendosene....
Insomma, decenni di fallimenti e di portafogli che hanno sottoperformato costantemente il mercato stanno forse insegnando qualcosa....
Ma forse bisognava passare attraverso quest'epoca, come una specie di processo di crescita, la ceca fede nell'equilibrio nash in campo finanziario risulta ormai come un periodo quasi velleitario, una specie di pubertà in campo economico.
La pretesa che gli investitori facciano sempre e comunque il loro interesse è stata costantemente smentita dai fatti.....non che negli ultimi secoli non lo fosse già abbastanza, ma come insegna il vecchio detto, "verba volant scripta manent"....e quindi finchè qualcuno non si è messo in testa di verificare questa realtà scentificamente, questa è come se non fosse mai esistita...
Ormai invece sono disponibili numerose pubblicazioni in cui scrupolosamente si registrano i comportamenti degli operatori professionali (non si parla del trader ma del gestore o del banchiere)....ne viene fuori un duro colpo per chi crede nelle regie occulte dei mercati, il quadro distingue chiaramente le categorie di operatori in 2 campi ben distinti, coloro che sono preda delle loro emozioni (la maggioranza) in varie gradazioni, e coloro che invece sanno approfittare del comportamento di questi ultimi......
Behavioral finance mette sul tavolo la cruda realtà, cioè che la maggioranza degli operatori non è così professionale come ci si aspetterebbe, che gli errori di valutazione, le decisioni avventate e repentine, la mancanza di metodo, sono la vera quotidianità dei mercati....e sono anche l'origine delle oscillazioni.
Si evidenzia chiamente un quadro in cui i movimenti degli operatori istituzionali sono generati nella grande maggioranza da Lag informativi...cioè si riesce a costruire un movimento in anticipo solo quando si è in possesso di informazioni privilegiate che regalano un effettivo vantaggio sul mercato....altrimenti ci si limita a vivacchiare operando alla meglio.

Quindi sappiate che non c'è un effettiva mano dietro al mercato....ma esso è mosso essenzialmente dalla speculazione nella sua accezione più blanda....Lag informativi e oscillazioni emozionali sono la base delle oscillazioni di prezzo.

[FONT=arial, helvetica]"Graham's conviction rested on certain assumptions. First, he believed that the market frequently mispriced stocks. This mispricing was most often caused by human emotions of fear and greed. At the height of optimism, greed moved stocks beyond their intrinsic value, creating an overpriced market. At other times, fear moved prices below intrinsic value, creating an undervalued market."
[/FONT][FONT=arial, helvetica]Robert G. Hagstrom, The Warren Buffett Way

[/FONT][FONT=arial, helvetica]"Markets invariably move to undervalued and overvalued extremes because human nature falls victim to greed and/or fear."
William Gross, Everything You've Heard About Investing is Wrong![/FONT]
[FONT=arial, helvetica]http://www.investorhome.com/booksum2.htm#everything[/FONT]
[FONT=arial, helvetica]"In summary, people trade for both cognitive and emotional reasons. They trade because they think they have information when they have nothing but noise, and they trade because trading can bring the joy of pride. Trading brings pride when decisions turn out well, but it brings regret when decisions do not turn out well. Investors try to avoid the pain of regret by avoiding the realization of losses, employing investment advisors as scapegoats, and avoiding stocks of companies with low reputations."[/FONT][FONT=arial, helvetica]http://lsb.scu.edu/faculty/statman_profile.htm[/FONT]
[FONT=arial, helvetica]Meir Statman ("Investor Psychology and Market Inefficiencies," Equity Markets and Valuation Methods, The Institute of Chartered Financial Analysts, 1988)[/FONT]




[FONT=arial, helvetica]Quale insegnamento dobbiamo tratte da tutto ciò....essenzialmente sembrerà un'ovvietà, ma la base del successo è quella di avere un metodo e seguirlo.....dobbiamo cercare ciò di abolire il giudizio e l'unico modo per riuscirvi è quello di operare sempre usando una specie di check list, questo essenzialmente ci mette al riparo dalla nostra componente emozionale e quindi ci permette di mettere in pratica la lesson learned del [/FONT]Behavioral Finance...non è essenziale riuscire in un vero distacco dalle proprie emozioni poichè questa è più un'aspirazione che una realtà, insomma sarebbe bello riuscire ad essere veramente freddi nella nostra operatività e mettere in pratica certe frasi poetiche che spesso popolano libri e forum..."la via zen al trading" hehehe....non conosco purtroppo nessuno che riesca a realizzarla.....pertanto è molto meglio e sicuramente più efficace trattare il trading in maniera pragmatica....se non si riesce proprio ad essere distaccati dalle proprie emozioni, si può invece riuscire ad ignorarle con successo, dandosi un metodo e usando sufficente forza di volontà per rispettarlo...basterebbe che perima di compiere una mossa si verificassero come una vera check list i passi del nostro metodo e si operasse solo quando tutto torna....
Certo esistono anche persone particolarmente dotate d'intuito e freddezza naturale per le quali non è necessario fare una cosa del genere, persone che hanno particolari attitudini verso il commercio e riconoscono d'istinto le buone occasioni (questo genere di persone esistono a tutti i livelli e generalmente sono l'unica categoria di operatori istituzionali vincenti)....ma la massa non può fare altrettanto....basta essere onesti con se stessi, siamo trader disciplinati? Se la risposta è no allora dovremmo avere dalla nostra un forte intuito per gli affari.....se invece non lo possediamo e dovremmo ammetterlo, sarebbe bene dotarsi di un metodo....uno qualsiasi purchè abbia una qualche validità, e seguirlo scrupolosamente.


Io naturalmente rientro nella categoria priva d'intuito naturale ed è perciò che da diverso tempo stò cercando di diventare il più disciplinato possibile....:)


Ma Behavioral Finance non è solo la presa d'atto della situazione in cui versano i mercati....ci sono studi che vengono portati avanti su come sia possibile sfruttare a proprio vantaggio la sostanziale inefficenza degli stessi...in pratica su come sia possibile sfruttare scentificamente le emozioni degli altri hehehe:D....


Qui si aprirebbe una discussione di metodo su quali tecniche siano migliori o peggiori per poter rispondere ad una gestione ottimale di un mercato irrazionale ed inefficente....
Io non ho certo la pretesa di essere il depositario della verità e quindi posso solo elencarvi quello che fin qui è il mio percorso....cioè ciò che io personalmente ho trovato utile.


Visto che mi sono arrivate diverse richieste in merito ai migliori testi da seguire e in merito a quale sia un percoso ottimale per l'approccio al trading riporto di seguito un abbozzo di percorso:


Credo che un percorso corretto, almeno dal mio punto di vista, non possa prescindere da una buona dose d'analisi psicologica dei mercati, pertanto è INDISPENSABILE conoscere bene la tecnica delle candlestick japponesi, i loro significati e via dicendo....è una delle poche tecniche che ti dice qualcosa di "oggettivo" su ciò che accade sul mercato e su ciò che ci si può aspettare dal mercato.
Quindi testo numero 1 da leggere e imparare:
MANUALE DI ANALISI CANDLESTICK di G.Morris

Secondo, credo che una buona base sia associare alle candlestick un'altra tecnica peculiare e potente che ha in se il prezioso dono della sintesi e alla quale si possono applicare SOLO tecniche semplici direttamente sul prezzo e ZERO e dico ZERO indicatori....stò parlando del Point&Figure....questa tecnica ti servirà per rafforzare la visione del nudo prezzo, capire come deve essere trattato, e soprattutto dona la capacità impagabile di imparare ad essere più freddo e paziente, in quanto è una tecnica non basata sul tempo, ma solo sul prezzo per giunta filtrato, percui insegnerà a considerare solo i movimenti buoni, qui si possono usare solo armi che fanno leva su principi fondamentali e che quindi nessuno potrà mai mutare o mandare all'aria come invece accade ai vari indicatori, nel Point&Figure si utilizzano solo TREND e FIGURE di prezzo...
Un buon libro per partire col P&F è:
POINT & FIGURE di Maurizio Maziero
Cene sono anche altri ma ti consiglio di partire da questo per la semplicità con la quale è trattato e poi costa anche poco.


Per ultimo ma non ultimo c'è uno dei miei testi preferiti, che assomma una buona dose di Behavioral trading ad altrettanta buona tecnica....si distacca un pò dagli altri due in quanto è scritto in modo più colloquiale e riporta in modo diretto i consigli sia comportamentali che operativi di due grandissimi trader:
Master Trader di Greg Capra e Oliver Velez


Bene....spero di avere interessato chi si troverà a leggere questo post e di essere stato almeno un pò utile.



saluti:)
Drenaggio;):up:
 

equilibrio

Forumer storico
Eheheh...:D...non fa una grinza.:bow:

L'unico appunto che farei è quello sulla mano che dirige i mercati.E' piuttosto intrigante pensare che esista una mano forte che faccia il mercato,una regìa occulta che lo muova a suo piacimento.:)

In realtà io penso che il mercato sia come un grande gregge di pecore (tutti gli operatori) ed i cani da guardia (i market-maker) che quasi sempre riescono a tenere a bada il gregge e a portarlo su percorsi stabiliti (accettati dalla maggioranza dei cani da guardia).Quasi sempre significa che può capitare l'evento che fa spaventare o eccitare tutto il gregge e la massa in movimento autonomo dopo non puoi controllarla più.I market-maker (coloro che fanno il banco e quindi vendono opzioni) possono influenzare il mercato ad impulsi,cioè per un tempo limitato,non certo a tempo indeterminato perchè avrebbero bisogno di risorse illimitate.....E' sconcertante piuttosto constatare che la stragrande maggioranza dei trader comuni sia perdente.L'unico vero motivo di questo risultato bisogna rapportarlo alla sovrastima che si ha di sè stessi nell'operare,la quale acceca la capacità di giudicare obiettivamente quando si è in errore e porvi rimedio per tempo.Prima di operare sui mercati finanziari bisognerebbe conoscere veramente i propri limiti e le proprie virtù in modo tale da adattare la propria operatività al nostro carattere.Poi bisognerebbe chiedersi cosa si vuole ottenere dal trading e cercare di concentrare i propri sforzi affinchè si possa operare nella migliore condizione possibile e quindi evitando anche di operare se le condizioni non lo permettono.Bisogna sempre verificare che ci sia feeling quando si opera (e tutti noi ci rendiamo conto se c'è o meno) e non forzare pena la cattiva riuscita dell'operazione.Quando ci si renderà conto di chi siamo noi sul mercato e cosa vogliamo ed in quanto tempo allora avremo fatto il grosso della strada che ci permetterà di andare avanti negli anni e non essere risucchiati nella polvere dei perdenti.Ci saremo ritagliati il nostro spazio all'interno del mercato e non dovremo fare altro che controllare che tutto si svolga nel migliore dei modi e quando questo non dovesse accadere per un qualsiasi motivo avere la capacità di adattarsi alle mutate condizioni,pena l'espulsione dalla scena.:)
 

Mercuzio

ex Drenaggio
Eheheh...:D...non fa una grinza.:bow:

L'unico appunto che farei è quello sulla mano che dirige i mercati.E' piuttosto intrigante pensare che esista una mano forte che faccia il mercato,una regìa occulta che lo muova a suo piacimento.:)

In realtà io penso che il mercato sia come un grande gregge di pecore (tutti gli operatori) ed i cani da guardia (i market-maker) che quasi sempre riescono a tenere a bada il gregge e a portarlo su percorsi stabiliti (accettati dalla maggioranza dei cani da guardia).Quasi sempre significa che può capitare l'evento che fa spaventare o eccitare tutto il gregge e la massa in movimento autonomo dopo non puoi controllarla più.I market-maker (coloro che fanno il banco e quindi vendono opzioni) possono influenzare il mercato ad impulsi,cioè per un tempo limitato,non certo a tempo indeterminato perchè avrebbero bisogno di risorse illimitate.....E' sconcertante piuttosto constatare che la stragrande maggioranza dei trader comuni sia perdente.L'unico vero motivo di questo risultato bisogna rapportarlo alla sovrastima che si ha di sè stessi nell'operare,la quale acceca la capacità di giudicare obiettivamente quando si è in errore e porvi rimedio per tempo.Prima di operare sui mercati finanziari bisognerebbe conoscere veramente i propri limiti e le proprie virtù in modo tale da adattare la propria operatività al nostro carattere.Poi bisognerebbe chiedersi cosa si vuole ottenere dal trading e cercare di concentrare i propri sforzi affinchè si possa operare nella migliore condizione possibile e quindi evitando anche di operare se le condizioni non lo permettono.Bisogna sempre verificare che ci sia feeling quando si opera (e tutti noi ci rendiamo conto se c'è o meno) e non forzare pena la cattiva riuscita dell'operazione.Quando ci si renderà conto di chi siamo noi sul mercato e cosa vogliamo ed in quanto tempo allora avremo fatto il grosso della strada che ci permetterà di andare avanti negli anni e non essere risucchiati nella polvere dei perdenti.Ci saremo ritagliati il nostro spazio all'interno del mercato e non dovremo fare altro che controllare che tutto si svolga nel migliore dei modi e quando questo non dovesse accadere per un qualsiasi motivo avere la capacità di adattarsi alle mutate condizioni,pena l'espulsione dalla scena.:)


Hehehe....la regia occulta è uno dei più grandi miti in borsa....ma comunque non è del tutto sbagliato dire che c'è una regia, bisogna solo intendersi su cosa vuol dire questa parola....
Se per regia s'intende il fatto che gli investitori più abili tramite la loro profonda conoscenza dei meccanismi che regolano il mercato, riescono ad innescare oscillazioni di prezzo e poi ad assecondarle nei loro sviluppi, allora questa è una visione corretta delle cose e del termine "regia", ed aggiungo che chiunque può fare la parte del regista sul mercato in quest'accezione, o per lo meno può riuscire a seguire ed accodarsi ai registi.....basta vedere alcuni trader di successo che popolano anche i nostri forum per accorgesene....mi scuseranno tutti gli altri ma ne pesco solamente uno che giudico molto rappresentativo, Renetrader.....
Se invece per regia s'intende una manona che tramite la propria volontà ha guidato un intero mercato (tipo il nostro) da 44.000 punti a poco meno di 13.000 in modo assolutamente cosciente, cioè sapendo fin dall'inizio quale sarebbe stato l'intero sviluppo delle cose....cioè una regia che agisce e guida i mercati in modo totalmente deterministico, allora questa è una visione totalmente errata delle cose, mi spiace ma con ogni evidenza non esiste nessuno al mondo per quanto forte e potente in grado di guidare un intero mercato su tracciati totalmente predeterminati per lunghi periodi.

Questo dipende dal fatto che in borsa come nella vita non è corretta una visione che vede solo due gruppi speculari e contrapposti e tra loro totalmente coesi così come spesso si lascia intendere parlando di buoi e di istituzionali.....la verità è che esistono certamente anche comportamenti corporativistici ma essi non sono in grado di svolgere azioni completamente efficaci se non per periodi e su strumenti limitati.....questo è quanto risulta allo stato delle cose se consideriamo l'effettiva vastità della platea di operatori presenti sulle borse mondiali, ed il fatto che spesso esistono interessi contrapposti "interni" ai vari gruppi....in sostanza un istituzionale o gruppo di istituzionali nella maggioranza dei casi non è mai totalmente certo degli esiti attesi dalle proprie operazioni, specialmente se gli strumenti scelti sono molto liquidi, e questo dipende dal fatto che ci sono anche gli altri....e nella relatà non esiste una regia di coordinamento ma vince solo il più forte e abile in relazione ai propri obbiettivi.

E qui posto una tabellina che deve far riflettere...
Sono le opzioni alla data di venerdi scorso...
Quasi 7 milioni di pezzi.....
Perchè ho scelto le opzioni e non un altro strumento....ma perchè lo opzioni sono il classico strumento da operatore istituzionale, cioè sul mercato delle opzioni la parte del leone la fanno questi soggetti, abbiamo quindi una visione molto più centrata su quelle che sono ritenute mani forti.
Bene, quasi 7 milioni di pezzi dicevamo...scambiati venerdi.
Credete che questi volumi possano riflettere un gruppo coeso di operatori...?
A me lasciano pensare che ci siano molti soggetti sul mercato...e molto diversi tra loro....per ovvie ragioni, che non sono solo quantitative, ma riguardano anche lo "scopo" per il quale questa valanga di opzioni viene messa in campo.
CBOE.PNG


Behavioral Finance quindi è un faro molto utile, poichè gli aspetti psicologici del trading affliggono anche i nostri amici istituzionali, e comprendere questi aspetti diventa quindi fondamentale per potersi inserire nelle dinamiche di borsa con successo.

Saluti:)
Drenaggio;)

CBOE.PNG
 

antica zavorra

Nuovo forumer
Potresti dare una spiegazione per i non esperti della tabella di cui sopra :mmmm: ? "Fai finta" di parlare con una persona che non l'ha mai vista prima...

Grazie per il 3D che hai aperto e per l'eventuale risposta.

Ciao
 

Mercuzio

ex Drenaggio
Potresti dare una spiegazione per i non esperti della tabella di cui sopra :mmmm: ? "Fai finta" di parlare con una persona che non l'ha mai vista prima...

Grazie per il 3D che hai aperto e per l'eventuale risposta.

Ciao

Ciao, la tabella in questione rappresenta schematicamente la quantità di opzioni passate sul mercato nella giornata di venerdi, la prima parte della tabella riguarda le equity option (opzioni su azioni), la seconda le index option (Opzioni su indici)....la terza parte è il totale delle prime due, dall'alto verso il basso si leggono le quantità passate nei vari orari, quindi in fondo c'è il totalone...

Non stò qui a spiegare cosa siano le opzioni, chi volesse approfondire l'argomento può liberamente farlo leggendo un pò questo ottimo sito: http://www.francescocaranti.net/archivio_opzioni
Ricchissimo di info e di uno stupendo minicorso sull'argomento.

Ho citato le opzioni perchè sono uno strumento perlopiù ignorato dalla massa dei piccoli investitori/trader, e al contrario molto popolare invece tra i soggetti istituzionali e trader professionali....quindi guardando i volumi generati su questo strumento si può intuire quale peso abbiano i soggetti istituzionali......io direi che per generare una tale massa di opzioni ci vogliono un bel pò di soggetti diversi....inoltre come si può ben vedere la bilancia non pende in modo deciso da una parte Put/Call, e questo al dilà delle strategie che si possono comporre con entrambi gli strumenti, evidenzia in realtà che non tutti i soggetti istituzionali sono posizionati sul mercato dalla stessa parte....pertanto si ritorna al discorso iniziale, i soggetti forti sono in realtà un gruppo coeso e contrapposto ai soggetti deboli (parco buoi)....io credo di no....credo che certamente fra i soggetti forti ci siano quelli che in questo momento hanno le idee più chiare degli altri, ma insomma, ogniun per se...dio per tutti, come si suol dire, anche frà di loro ci sarà una buona parte che in questa recente salita stà perdendo una certa cifra......il mercato in sostanza è troppo grande per essere completamente dominato da qualcuno e l'aspetto psicologico tocca tutti, istituzionali compresi, questo è l'assunto del Behavioral Trading, una disciplina che con vari mezzi cerca di rapportarsi il più correttamente possibile con i vari stati emozionali del mercato, che sono il vero deus ex machina dietro le oscillazioni.

Nel proseguio del 3d magari approfondiremo gli aspetti di dettaglio.

saluti:)
Drenaggio;)
 

antica zavorra

Nuovo forumer
Grazie per la spiegazione!
Io aggiungerei una cosa "purtroppo"!...sicuramente le mani forti sono abbastanza in equilibrio ma noi piccoli siamo sempre dalla parte opposta... Basta infatti vedere i dati forniti dalla piattaforma directa: l'Open interest SP/MIB ad oggi 19/04/2009 vede il 24% long, ed il 76% short ed invece è da sei settimane che l'indice sale... Probabilmente ci sarà anche uno storno, ma nel frattempo molti "piccoli" sono andati per sei settimane contro mercato...:wall:
 
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equilibrio

Forumer storico
Grazie per la spiegazione!
Io aggiungerei una cosa "purtroppo"!...sicuramente le mani forti sono abbastanza in equilibrio ma noi piccoli siamo sempre dalla parte opposta... Basta infatti vedere i dati forniti dalla piattaforma directa: l'Open interest SP/MIB ad oggi 19/04/2009 vede il 24% long, ed il 76% short ed invece è da sei settimane che l'indice sale... Probabilmente ci sarà anche uno storno, ma nel frattempo molti "piccoli" sono andati per sei settimane contro mercato...:wall:

:D

Questo è il COT del mini future sull'SP500, quello più liquido del mondo.Rappresenta le posizioni assunte sul mercato da tre tipologie di investitori.http://www.teleborsa.it/HelpCOT.aspx

Ho segnato soltanto il posizionamento degli small-traders.Confrontatelo con i livelli dell'indice effettuando un'escursione temporale e vedrete che sono sempre o quasi dalla parte sbagliata del trend a conferma che la maggioranza è perdente.:rolleyes:

COT es.png
 

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