BEATI QUELLI DI HOUSTON CHE HANNO SOLO UN PROBLEMA (1 Viewer)

DANY1969

Forumer storico
:rolleyes:
Buona settimana a tutti :)
... soprattutto per chi è andato alle Canarie nonostante la zona rossa :rolleyes:
Oggi terminiamo il trekking in Pakistan :)

Arrampicata verso Gondogoro Peak
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Vista dal Gondogoro Peak (m 5585)
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Laila Peak
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Nanga Parbat
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Hushe
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Nanga Parbat
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Portatore
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Val

Torniamo alla LIRA
PANICO A DUBAI DOPO CHE ALCUNE MODELLE HANNO POSATO NUDE,
SUL BALCONE DI UN GRATTACIELO, PER UN VIDEO CHE HA FATTO IL GIRO DEL WEB -
LE AUTORITA’ HANNO ARRESTATO ALCUNE PERSONE DI CUI NON SI CONOSCE NÉ L’IDENTITÀ NÉ LA NAZIONALITÀ (E NEANCHE IL NUMERO PRECISO) -
MA SI SA CHE DOVRANNO RISPONDERE DEL REATO DI "DISSOLUTEZZA",
PER IL QUALE SI RISCHIANO MULTE DI UN MIGLIAIO DI EURO E FINO A SEI MESI DI CARCERE




modelle nude a dubai


Emergono nuovi dettagli sulle modelle che hanno posato nude sul balcone a Dubai.

Alcune di loro sono state arrestate per aver infranto la legge sulla decenza pubblica:
provengono quasi tutte dall’Est europa, princiaplmente dall’Ucraina, ma anche da Russia, Bielorussia e Moldavia.


L’organizzatore del servizio fotografico è stato identificato come Alexey Kontsov: ha 33 anni, è russo e al momento si trova in prigione.

Sarebbe lui ad aver filmato il video, diventato virale, che mostrava le ragazze totalmente nude sul balcone del grattacielo.

Il suo errore è stato condividere il filmato (nel Paese del Golfo è un reato).

Nel frattempo sono apparse sui social altre foto del gustoso servizio fotografico, tra cui un paio dal “backstage”
(nel senso che si vedono le ragazze nude da dietro) e un’altra intitolata “Little Family”, scattata dentro il palazzo.


le 19 modelle nude a dubai 1



Secondo il sito russo Mash facevano parte della comitiva
anche la figlia di un noto uomo d’affari russo ed ex banchiere, nonché le modelle Ekaterina Kashenko e Sophia Tkachuk.


Ma che facevano tutte a Dubai con le grazie al vento?

Secondo alcune fonti citate dal DailyMail, lo shooting era stato commissionato per la versione israeliana di un noto sito porno.

Il che vuol dire che ci sono altri video molto più croccanti del filmato che ha scandalizzato gli emiri…


modelle nude a dubai
il comunicato della polizia di dubai sulle modelle nude il comunicato della polizia di dubai sulle modelle nude
 

Val

Torniamo alla LIRA
Malgrado la pubblicazione di numerosi studi sugli scarsissimi effetti del lockdown,
come quello realizzato recentemente dalla prestigiosa Università californiana di Stanford,
sul contrasto alla pandemia di Sars-Cov-2,
l’Italia prosegue sulla linea delle restrizioni ad oltranza.

Restrizioni che non hanno eguali nel mondo avanzato e che,
come dimostra il raffronto con chi ha chiuso poco o non ha chiuso affatto analizzato nel succitato studio,
dopo oltre un anno stanno avendo effetti catastrofici sul piano dell’economia,
della formazione dei giovani e della socialità in senso generale.


In estrema sintesi, le insensate misure dettate dal ministro della Salute, Roberto Speranza,
su suggerimento degli illustri sconosciuti del Comitato tecnico-scientifico,
hanno sostanzialmente paralizzato il sistema Paese, generando un clima di paura
e di incertezza che non ha precedenti nella storia repubblicana.


Ora, dato che l’Italia – ahinoi – si trova da tempo ai vertici delle classifiche del cosiddetto analfabetismo funzionale,
non dovrebbe stupire la facilità con la quale il ministro della Salute e tanti altri suoi colleghi di governo,
compresi molti dei nuovi arrivati di centrodestra, sono riusciti a strumentalizzare un virus a bassa letalità,
allungando a dismisura il brodo delle restrizioni,
con l’obiettivo finale di incassarne il dividendo elettorale una volta usciti da questo incubo.

Una operazione che lo stesso Speranza, pubblicando un libro sull’uscita dalla pandemia
(poi ritirato in fretta e in furia), aveva già cinicamente tentato l’estate scorsa.


Ma che persino il prestigioso Mario Draghi, il quale è apparso a tutta prima come un moderno Cincinnato
chiamato, soprattutto, per rimettere in piedi l’economia e la disastrata logistica delle vaccinazioni,
si sia accodato alla linea chiusurista di stampo medievale ci sembra agghiacciante.

In particolare si immaginava, si sperava che un uomo uso da sempre a leggere ed analizzare i numeri non utilizzasse,
al pari di chi lo ha preceduto, il dato assolutamente vago dei contagi
per sostenere l’esigenza di mantenere sostanzialmente inalterato il blocco della società italiana.


Per dirla in estrema franchezza, dall’attuale presidente del Consiglio ci saremmo aspettati,
o almeno tale era l’auspicio di molti aperturisti, un forte impulso affinché si vaccinassero i soggetti più fragili,
così da consentire una rapida politica di riaperture basate su un ragionevole rischio calcolato.

Invece assistiamo ad un desolante spettacolo in cui giornalisti, politici e burocrati sgomitano e saltano la fila per farsi vaccinare.

Tutto questo mentre molti anziani, affetti da gravi patologie, come nel caso drammatico dei genitori del sindacalista Giorgio Airaudo,
muoiono in attesa di un vaccino che per i comuni mortali non pare arrivare mai.


Proprio non ci siamo, illustre Mario Draghi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Non è questione di idee.

Il problema, quello vero, è la disgregazione dei cardini sui quali si regge il diritto penale.


Gli ineffabili autori del disegno di legge Zan,

animati da uno integralismo etico paragonabile solo a quello di coloro che vogliono contrastare,

all’articolo 4 del loro capolavoro, scrivono che sono salve le opinioni liberamente espresse,

“purché non idonee” a determinare il pericolo di atti violenti o discriminatori.



La misura di quella idoneità – sciaguratamente attribuita al Giudice cui sarà affidata, con la definizione del caso concreto,
la perimetrazione del penalmente rilevante evidenzia un vizio genetico destinato ad infrangersi contro il muro dei principi costituzionali.


E, tuttavia, se possibile, la vera cifra della sovversione voluta dai suddetti ineffabili sta nel pericolo
(concreto, nelle intenzioni di coloro) di compimento di atti discriminatori o violenti.

Che cosa sia davvero, è difficile capire: se richiami (pleonasticamente, ma con ulteriori implicazioni)
il principio di offensività dell’articolo 49 c.p., se disegni una condizione obiettiva di punibilità,
ovvero, ancora, se integri un elemento di fattispecie e debba essere oggetto del dolo (e di quale dolo...).


Tutto questo, ovviamente, si innesta sui “motivi” che connotano condotte che già costituiscono (di per sé) reato,
il cui evento è la lesione del bene protetto, ma che – ove faccia difetto, secondo il personale convincimento del magistrato, il pericolo concreto di cui si è detto –
diventano penalmente indifferenti e rientrano nella categoria delle opinioni libere.


Un bel lavoro, non c’è nulla da dire.


A scuola – solo la cultura ci salverà – manderei gli autori del disegno di legge.
 

Val

Torniamo alla LIRA
“A febbraio gli occupati sono sostanzialmente stabili rispetto a gennaio,
mentre scendono lievemente i disoccupati e gli inattivi.
L’occupazione è stabile sia tra le donne sia tra gli uomini, cresce tra i dipendenti permanenti e gli under 35,
mentre scende tra i dipendenti a termine, gli autonomi e chi ha almeno 35 anni.
Stabile anche il tasso di occupazione, pari al 56,5 per cento”.

Questo quanto riferito dall’Istat.


Poi la nota dolente:

“Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione – registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021 –

hanno determinato un crollo dell’occupazione rispetto a febbraio 2020 (-4,1 per cento pari a -945mila unità).

La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-590mila) e autonomi (-355mila) e tutte le classi d’età.

Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 2,2 punti percentuali”.



Entrando nel dettaglio “a febbraio il calo del numero di persone in cerca di lavoro
(-0,3 per cento rispetto a gennaio, pari a -9mila unità) riguarda gli uomini e gli under 50,
tra le donne e le persone con 50 anni o più si osserva un leggero aumento.

Il tasso di disoccupazione scende al 10,2 per cento (-0,1 punti) e tra i giovani al 31,6 per cento (-1,2 punti).

Diminuisce lievemente anche il numero di inattivi (-0,1 per cento rispetto a gennaio, pari a -10mila unità)
per effetto, da un lato, della diminuzione tra le donne e chi ha almeno 25 anni
e dall’altro della crescita tra gli uomini e i 15-24enni.

Il tasso di inattività è stabile al 37 per cento”.


“Il livello dell’occupazione nel trimestre dicembre 2020-febbraio 2021
è inferiore dell’1,2 per cento rispetto a quello del trimestre precedente (settembre-novembre 2020),
con un calo di 277mila unità – ha detto l’Istat – nel trimestre aumentano sia le persone in cerca di occupazione
(+1 per cento, pari a +25mila), sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+1,3 per cento, pari a +183mila unità)”.


“Nell’arco dei dodici mesi – è stato evidenziato – crescono le persone in cerca di lavoro
(+0,9 per cento, pari a +21mila unità), ma soprattutto gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+5,4 per cento, pari a +717mila)”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Oggi un articolo pericolosissimo è comparso sul Financial Times.

Scommetto un caffè che le teste, molto avide e poco lucide, dietro a questi articoli,
operano, o sono in stretto contatto, con chi lavora fra Bruxelles , la Bundesbank e Berlino.


Qual’è il problema ? Lo lasciamo dire all’articolista:


L’esposizione delle banche italiane e francesi sul debito sovrano delle loro stesse sedi internazionali
ha raggiunto livelli massimi per la ragione che è iniziata la pandemia,
ravvivando i timori per quanto riguarda i collegamenti ipertestuali del settore a governi sempre più indebitati.


I titoli e i prestiti delle autorità nazionali detenuti dalle banche della zona euro
sono aumentati di oltre 140 miliardi di euro fino a superare i 2,1 trilioni di euro entro l’anno fino a febbraio,
sulla base dei calcoli delle istanze monetarie basati principalmente sulle informazioni dell’istituto finanziario centrale europeo.


L’esposizione delle banche italiane nei confronti del debito delle autorità nazionali
ha raggiunto un file di 712 miliardi di euro lo scorso agosto, in aumento di oltre il 9% da febbraio e in calo solo di poco da allora.

Le banche francesi hanno avuto il più netto aumento post-pandemico della loro pubblicità presso le proprie autorità,
che a settembre sono salite a un file di 431 miliardi di euro, un balzo di oltre il 18% da febbraio.


Il rafforzamento dei legami che legano le banche ai loro governi nazionali
ha risvegliato i problemi su una linea di frattura nell’unione finanziaria europea
che è stata scoperta attraverso il disastro del debito sovrano dell’area un decennio fa.


Al momento, l’enorme pubblicità del debito sovrano interno delle banche ha creato un “ciclo del destino”,
poiché un circolo vizioso tra istituti di credito del settore non pubblico e governi si è indebolito a vicenda
e alla fine ha minacciato l’esistenza dell’unica zona monetaria straniera.



bilancio-banche-italiane.jpg



Quindi le banche sarebbero “Troppo” esposte verso i debiti nazionali per cui se, per esempio,
andasse in default il debito pubblico italiano o francese allora salterebbe il sistema creditizio di questi paesi.


Si tratta di un discorso vecchio, che sembra veramente prevenire un’altra epoca,
il 2011, il tempo di Schauble, del “I greci paghino, anche facendo la fame” etc.

Se l’ultimo anno ha mostrato qualcosa è che, nonostante tutto, la BCE non lascerà fallire uno stato,
ed interverra, trovando il modo per aggirare gli ormai stantii vincoli del Trattato di Maastricht.


A questo punto che senso ha l’osservazione fatta dal Financial Times?

Nessuna, dal punto di vista della solidità degli istituti bancari......

Se mai mette in luce un problema diverso: gli istituti di credito avrebbero dovuto utilizzare queste risorse
per concedere crediti alle aziende private, non per comprare titoli di stato e vivere di rendita.

Il sistema di trasmissione delle risorse finanziarie verso l’economia non funziona.

Le banche preferiscono gli scarsi rendimenti dei titoli italiani a quelli maggiori dei prestiti.


Questo è il vero problema.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Questo giornale ha pubblicato un intervento del suo direttore.
Sin dall’inizio non ha visto con favore la partecipazione di Salvini a questo governo istituzionale, guidato da Mario Draghi.

Il Capo della Lega, come sappiamo, dopo una lunga riflessione interna al suo partito ha deciso invece di aderire a questo governo.
Poteva non farlo e sicuramente oggi a salire nei sondaggi sarebbe non soltanto Fratelli d’Italia ma anche il suo partito, che invece è in difficoltà.

Lo si sapeva però sin dall’inizio che nell’immediato la scelta non sarebbe stata pagante in termini di consenso.
Ma la partecipazione al governo Draghi non deve essere vista,
a mio avviso, come un investimento immediato, bensì come un investimento sul lungo periodo.

È come quando uno gioca in borsa e compra un titolo in cui crede e d’ improvviso quel titolo comincia a perdere un po’ del suo valore,
non gli conviene a quel punto vendere quel titolo, ma aspettare, perché non è affatto da escludere che nel giro di breve tempo il titolo risalga e superi il valore di acquisto.


Beninteso, nessuno si aspettava e questo lo devo riconoscere
- dal momento che sono stato uno dei sostenitori della decisione di aderire a questo governo –
che Draghi fosse così poco “decisionista”,
che insomma non avesse il coraggio di presentarsi in totale discontinuità
con la gestione fallimentare dell’emergenza sanitaria del precedente governo
.

È incredibile che un banchiere non sia in grado di leggere i dati Istat
e di capire che i dati che gli mettono sotto gli occhi sono del tutto inattendibili.


Ad un anno di distanza dal lockdown di Conte, rifare la stessa cosa,
addirittura con le autocertificazioni, è un segno della debolezza, della incapacità politica di Draghi.


Nessuno si poteva aspettare che Draghi sull’ emergenza facesse le stesse cose di Conte, attribuendole a Speranza.


Ma Salvini li ha letti i dati, quelli veri, pubblicati su questo giornale?

Oggi non c’è in Italia nessuna emergenza sanitaria. Questo è l’unico dato certo.


Ok, gli italiani vogliono per sicurezza i vaccini.

Sia giusto o sbagliato, questo richiede oggi il popolo: una vaccinazione di massa.

E allora trovate almeno questi cazzo di vaccini, anche in Russia o persino in Cina, se non ci danno quelli americani.

E invece, ecco, che di improvviso escono fuori persino le spie russe.

Come ai tempi della guerra fredda, così ora al tempo della guerra tra i vaccini, sulla pelle degli italiani.

Salvini preferisce invece tacere su questo per non urtare Draghi, poi però per renderlo felicissimo va a Budapest.
Boh, io consiglierei un minimo di coerenza, stare dentro questo governo per stimolarlo a prendere decisioni risolutive.

Salvini è rimasto mentalmente fermo al 2018, ma il mondo è nel frattempo del tutto cambiato.
C’è stata di mezzo una pandemia. La sua retorica dei “porti chiusi” è vuota, non funziona più, inadeguata.
Vive di tattiche, senza una strategia di lungo periodo.
Per questo, tra l’altro, a volte sembra mal sopportare il suo partito al governo.
Ma c’è una cosa ancora più grave: Salvini non ha una visione di Paese.


Beppe Grillo ha capito che il suo movimento era morto e allora dalle sue ceneri ne ha tirato fuori uno nuovo, puntando tutto sull’ecologia.
Riuscirà in questa impresa? E chi lo sa? Ci sta provando: basta con il vaffa e persino con Rousseau e puntiamo sull’idrogeno verde,
sulla fissione nucleare, sulla robotica e sulla digitalizzazione.

Non è la decrescita felice, ma qualcosa di diverso.

Si è sbarazzato di tanti capi e capetti, e ha messo al loro posto Conte che ora dialoga con Letta.

Occhio ragazzi, Letta e Conte non sono Zingaretti e Crimi.

Da quelle parti si stanno organizzando, è cambiato tutto, a partire dalle persone.

Si punta certo su tante poltrone ma anche sui programmi.


Salvini non ha un programma di governo.

Dettagli tanti, ma la flat tax (di cui peraltro più non si parla) o le cartelle esattoriali rottamate non bastano a fare un programma.

No euro, giusto o sbagliato che fosse (per me era giusto), era un programma.

Il “sovranismo debole” era un programma.

Oggi Salvini non ha un programma, ma è convinto che comunque il centro destra vincerà le prossime elezioni politiche.

Siamo sicuri che un vecchio centro destra privo di idee, vincerà contro il nuovo centro sinistra?


Si accettano scommesse.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Cambiare punto di vista, la prospettiva, a volte può servire per vedere le cose in una maniera diversa
e, conseguentemente, realizzarle con una consapevolezza diversa.

È diventato virale un video con cui alcuni cittadini tedeschi esortano gli auditori al ritorno ad una “vita normale”.

“Torniamo alla nostra normale vita sociale. Apri i tuoi negozi i tuoi centri culturali, i teatri, le sale musicali. Preveniamo ulteriori danni alla nostra società”.


Per far arrivare alle persone il loro messaggio e far capire perchè è giusto che sia così,
hanno utilizzato quella che per alcuni è stata una trovata geniale.

Innalzando un’asta hanno cercato di spiegare in maniera pratica e visiva quello che secondo loro è il clima di “paura”
provocato dai mass-media e la sovrastima del numero dei morti per Covid.




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Il gruppo di cittadini tedeschi nel video erige una colonna dell’altezza di 8,3 metri.

Una donna inizia a spiegare che gli 8,3 metri della elevata asta rappresentano “gli 83 milioni di abitanti della Germania”.

La donna procede dicendo: “Ciò significa che ogni millimetro rappresenta 10.000 abitanti.

Un’altezza di 10 millimetri rappresenta 100.000 abitanti.

10 cm sono un milione di abitanti.

1 metro rappresenta 10 milioni di abitanti”.


Alla base della imponente colonna i realizzatori del video mostrano una striscia bianca alta 77 millimetri:

“Questi sono i bambini nati in Germania nell’ultimo anno. Sono circa 770.000”.

Alla cima della colonna, invece, vi è una striscia nera “alta 96 millimetri che mostra quante persone sono morte nel 2020”.



“Indipendentemente dalla causa della morte, in totale ci sono stati 960.000 decessi.

Di questi 960.000 morti lo scorso anno, circa 40.000 sono morti di Covid-19”.


Queste morti sono rappresentate dalla sottile striscia gialla che è alta 4 millimetri.

“4 millimetri degli 8,3 metri”, rimarca un uomo durante il video.

“Quasi tutte queste persone sono morte all’età di oltre 80 anni”, sottolinea una donna.



Un video che racconta più di mille parole.
La pandemia in Germania. pic.twitter.com/VFChLXXQAD
— Cieloitalia (@_cieloitalia) April 4, 2021

“Questi 4millimetri -aggiunge l’uomo- sono quelli che sono stati fatti esplodere dai mass-media in pandemia per un anno.

Così siamo stati consapevolmente instillati di paura per aumentare la volontà di vaccinare.

Ciò significa che non c’è più motivo per l’esistenza di una pandemia”.


Una donna aggiunge:

“Né sappiamo se queste 40.000 persone siano morte per Covid, con il Covid o senza Covid-19”.


Il gruppo lancia l’appello:

“Torniamo alla nostra normale vita sociale.

Apri i tuoi negozi i tuoi centri culturali, teatri, sale musicali.

Preveniamo ulteriori danni alla nostra società.

Il governo è per il popolo e non il contrario.

Se vogliamo incontrarci, lo faremo!”
 

Val

Torniamo alla LIRA
Bella questa,rivisitata :

Se un italiano ti fischia per strada è uno stalker.

Se un clandestino ti stupra, è perché non conosce le nostre leggi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ricordo quando per contrastare la criminalità e il degrado delle nostre città,

si ipotizzò di usare l'Esercito e la Sinistra insorse parlando di "militarizzazione inaccettabile".

E si trattava di spacciatori e criminali.


Oggi per le mascherine, la militarizzazione va benissimo.
 

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