Gallerie ne vidi molte, ma soprattutto profittando di eventi quali Artepadova, Verona e simili.
Ho smesso perché di fronte alle 2 che avevano qualcosa di interessante c'è n'erano millanta di cui già dall'esposizione si leggeva la pochezza culturale e umana. Ovviamente se girassi per città con lo stesso scopo il risultato sarebbe analogo, e con molta più fatica.
Non ho difficoltà ad ammettere che il mio approccio con l'arte abbia sempre avuto forti aspetti "speculativi". Pian piano si scopre il ciclo di vita delle opere d'arte, lo esemplifico partendo dalla grafica, avendone esperienza.
Inizialmente lo si vede come un mondo di produzione/consumo, c'è chi crea e chi compra. Fila, se l'interesse riguarda contemporanei o anche moderni. Però poi il mondo è pieno di queste opere, possedute da chi col tempo non le vuole più, o muore, o cerca di migliorare la collezione. Allora le opere finiscono su un mercato che non esiste , non è antiquariato (ma anche quello non è un mercato vero ), non è produzione dove un "cartello" guida i prezzi, e comunque gli artisti devono pur mangiare (ma anche su di loro i prezzi drogati fanno effetto, eh), che cos'è questo luogo inesistente? Si chiama aste, mercatini, compravendo. Dove tali opere sono spesso poco conosciute e, non avendo 'protezione' rendono al venditore assai poco, complici pure le enormi percentuali per transazione.
Visto dall'altra parte, sono i luoghi dove conviene comprare, soprattutto se si ha cultura specifica. Ché una cultura artistica nei paletti del contemporaneo ha lo stesso spessore 'commercialcultirale" che una soffiata di borsa.
Ci si sente comunque più liberi che quando si entra in galleria (sì, vogliono metterti in soggezione: però credo che lo facciano anche per dribblare tutti quegli esperti fai-da-te che li approcciano sparando giudizi ed esibendo in 5 minuti tutto quel che sanno o credono di sapere, girano pure per i mercatini).
Chi è senza peccato scagli la prima acquaforte, ma l'importante sarebbe a un certo punto ravvedersi e darsi un tono. Understatement. Come ho scritto, non vi è quasi nulla che valga la pena di collezionare in punto di morte ...
Poi, con questi ultimi 2 anni, sentendo comunque la morte più vicina, considerando in modo nuovo il nuovo mondo, con l'eccezione dei fedeli del partito, direi il PD, cui i paraocchi sono applicati col miglior Bostik, la condizione dell'arte ha perso qualche livello. Lo riprenderà, niente paura. Credo che non vedrò quel momento, anche se sono in salute, fin che me lo permettono.