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vecchio frank

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Ore 15.45 - Iss: «il 99% dei morti da febbraio non aveva completato il ciclo vaccinale»
Quasi 99 deceduti per Covid su 100 dallo scorso febbraio non avevano terminato il ciclo vaccinale, e fra quelli che invece lo avevano completato si riscontra un’età media più alta e un numero medio di patologie pregresse maggiori rispetto alla media. Lo afferma un approfondimento contenuto nel report periodico dell’Istituto Superiore di Sanità. Fino al 21 luglio sono 423 i decessi dei positivi in vaccinati con doppia dose, e rappresentano l’1,2% di tutti i decessi avvenuti dallo scorso 1 febbraio (in totale 35.77).
(Corriere della Sera online di oggi)
 

vecchio frank

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Marco De Veglia morto di Covid a Miami, chi è il manager no vax che rifiutava l’iniezione
di Riccardo Bruno
Marco De Veglia, esperto di marketing, è deceduto a Miami. Era convinto che il vaccino non fosse necessario e che le mascherine fossero inutili

Si era convinto che il Covid fosse un’influenza che si può curare a casa, che il vaccino non fosse necessario, che misure come le mascherine fossero inutili. Per questo la morte per coronavirus di Marco De Veglia, 55 anni, esperto di marketing molto conosciuto nel suo settore, ha fatto notizia. È morto a Miami dove era stato ricoverato in terapia intensiva quando le sue condizioni si erano aggravate dopo aver contratto il virus un paio di settimane fa.

De Veglia e la scelta di non vaccinarsi
A darne notizia l’amico Stefano Versace, imprenditore del gelato in Florida, che non aveva condiviso le sue posizioni no vax ma che ora avverte a non trarre conclusioni affrettate: «È facile puntare il dito contro un uomo che ha scelto di non vaccinarsi e poi muore di Covid. Più difficile chiedersi come possa accadere che una persona intelligente, un ottimo professionista, finisca per diventare vittima di un flusso continuo di fake news che lo invitano a non tutelare la propria salute».

I ricordi sui social
De Veglia, triestino, sposato e padre di un ragazzo, nel 2009 si era trasferito a New York seguendo principalmente aziende italiane e diventando un punto di riferimento nel brand positioning e nella creazione e valorizzazione di marchi. Consulente di multinazionali e di startup, aveva creato «Brand facile» e teneva corsi per aiutare le aziende a essere riconoscibili nel mercato. Autore anche di un manuale (Zero concorrenti) rivolto agli imprenditori, negli ultimi mesi aveva assunto attraverso i social posizioni apertamente no vax. Condivideva giudizi di questo tenore: «Nella narrazione pandemica fatichiamo a trovare anche solo un 1% di verità, c’è una contraddizione dietro l’altra a fare da eco ad una propaganda buffa quanto asfissiante». E ancora: «Se muori di infarto è Covid, se muori di vaccino è infarto». Sui social molti i messaggi di chi lo aveva conosciuto, ricordando soprattutto i tanti progetti in cui era coinvolto.
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(Corriere della Sera online di oggi)
 

vecchio frank

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Lodi, Marco Natali, il ragazzo che ha sfidato i No Vax: «Mio padre medico morto di Covid, dovevo parlare»
Il figlio 22enne del dottore ucciso dal virus ha incrociato casualmente il corteo: «Ho sentito qualcosa dentro che mi diceva di prendere la parola e rispondere». È stato insultato dai manifestanti
«Non esistono morti di Covid, li uccidono in ospedale. L’ho letto su un sito». Da «No Green pass» a «No Vax» il passo è breve, come hanno dimostrato le manifestazioni di sabato in tutta Italia. A Lodi, in piazza della Vittoria, a protestare erano circa duecento persone con toni meno aggressivi che in altre città. Ma con la stessa violenza verbale. Solo che a Lodi i manifestanti hanno trovato un ragazzo di 22 anni a sfidarli e a prendersi anche qualche insulto, come testimoniato dal quotidiano locale Il Cittadino.
Un giovane che ha vissuto il dramma del Covid sulla propria pelle. Si chiama Marco Natali ed è il figlio di Marcello, medico di Caselle Landi (e di Codogno), ex segretario di Lodi della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale che il 18 marzo 2020 fuuno dei primi camici bianchi italiani a soccombere al virus, a 57 anni. Un medico che rispondeva alle chiamate dei suoi pazienti suoi malati anche dal letto di ospedale.
Marco sabato pomeriggio era a Lodi per caso («Accompagnavo la mia ragazza dall’estetista») e nemmeno sapeva che in programma ci fosse una manifestazione («Ho visto un capannello di gente che sembrava in festa, ho pensato a un matrimonio e mi sono avvicinato»). Invece era una manifestazione «contro quella che chiamano dittatura sanitaria. Volevo andarmene — racconta al Corriere-: sono riservato e non mi piace la polemica. Poi ho sentito una manifestante arringare la folla. “Li hanno uccisi in ospedale, non è stato il Covid. L’ho letto su un sito straniero, lo so bene io, conosco quattro lingue”».
A quel punto Marco ha sentito il sangue ribollire anche perché quelle parole gli hanno ricordato il sacrificio di suo padre, uno dei medici di base eroi che nel momento più duro della pandemia continuarono a curare i loro pazienti fino a contagiarsi e a morire. «Ho sentito qualcosa dentro che mi diceva di prendere la parola e rispondere. All’inizio mi hanno applaudito pensando fossi uno dei loro, ma li ho zittiti. Mio padre era un medico, ho detto, ed è morto l’anno scorso a marzo di Covid continuando a curare i suoi pazienti fino all’ultimo. Se ci fosse stato prima un vaccino lui sarebbe ancora fra noi. Voi, senza vaccino, invece non sareste qui. A mente fredda, non so come mi siano uscite queste parole, nemmeno ho sentito i cori e gli ululati che mi hanno dedicato». Alcuni manifestanti si sono complimentati con Marco per la sua franchezza. «Un altro, invece, mi ha detto che non ho capito niente e che dovevo tacere».
Tornato a casa, Marco Natali ha raccontato tutto alla madre Tiziana e alla sorella Michela: «Potreste trovare un mio video su Facebook». Le due donne lo hanno ricoperto di complimenti per il coraggio. «Specialmente Michela è orgogliosa di me». Sia lui che la sorella, 25 anni, si sono vaccinati un mese fa.
Nelle vite della famiglia Natali il Covid è entrato l’11 marzo 2020. «Papà doveva accompagnare mia madre, che aveva contratto la malattia, a fare la radiografia ai polmoni. Ma in ospedale cominciò a stare male lui, e fu ricoverato a Cremona». Una polmonite fulminante, Marcello Natali è morto il 18 marzo. «Non riuscii quasi mai a telefonargli — ricorda Marco —. Un giorno stavo facendo il caffè e preparai la tazzina anche per lui: un’abitudine. Mia madre mi consigliò di chiamarlo e dirglielo. Parlava a fatica, la nostra conversazione durò meno di un minuto. È l’ultimo ricordo che ho di lui, vivo».
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(Corriere della Sera online di oggi)
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Chiedetevi perché le notizie sui danni dei vaccini vengano censurate, video cancellati ecc.
E invece i giornali vadano a caccia di queste notizie CHE RIGUARDANO I NO-VAX, CIOè COLORO CHE NEGANO TUTTO, non noi semplici dubbiosi che vogliono essere informati e poter discutere dei dati senza diventare fedeli di una religione.
Ma davvero non si vede la disinformazione?
 

Loryred

Forumer storico
Notizia piuttosto inquietante l'ex primario di pneumologia di Mantova De Donno diventato noto nella prime fasi dell'epidemia per la cura dei pazienti col plasma autoimmune è stato trovato morto. Prime ipotesi suicidio per delusione e abbandono della sua sperimentazione, per forti critiche e ironie che avevano anche portato alle sue dimissioni e forse anche una malattia.
La sensazione era di persona perbene e esente da interessi personali, come si definiva lui un "medico di campagna" come quelli di una volta.
 
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baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
La sensazione di impotenza e di ingiustizia che si prova di fronte a un male diffuso (come potevano essere il nazismo o lo stalinismo) toglie spesso la forza di vivere. Majakovskij morì allo stesso modo.
Poi, se vogliamo, già 4 presidenti antivaccino sono stati fatti fuori nel mondo, i metodi sono molti. Ma rifuggo dal complottismo senza evidenze, lo dico solo di passaggio.
La gente crede che ci sia un dibattito scienza vs altro parere, ma non è così. La lotta è tutta su livelli economici, le vittime sono quindi previste come in ogni sporca guerra.
Al tempo c'era chi ancora credeva ingenuamente che il Partito Socialista, chiamandosi socialista, non potesse che rispondere a certi principi. Ci sono voluti 10 anni di faccia che sbatte sul muro perché si convincessero dell'evidenza. Oggi il problema riguarda la "Scienza". Anche il dottor Mengele era "scienza".
 

Heimat

Forumer attivo
La natura umana è avida e gli interessi in campo della farmacopea sono enormi. Il problema gigantesco dipende dalla influenza di Bigfarma sulle scelte politiche. Io ritengo che la maggioranza degli scienziati sia coerente con lo spirito etico che dovrebbe governare lo sviluppo scientifico, a maggior ragione nel campo medico. La natura paranoide del complottista porta ad avere una visione distorta e non lucida della realtà. Ragionando in termini pratici penso che sia di tutta evidenza la riduzione dei contagi nelle persone vaccinate. Proviamo a fare una ipotesi contraria per verificare cosa sarebbe successo in caso contrario.
 

Heimat

Forumer attivo
Aggiungo anche che mi ha dato fastidio vedere la partecipazione di alcuni leghisti (Claudio Borghi in primis) alle manifestazioni dei no greenpass. Non ho nulla in contrario verso manifestazioni di dissenso: è un principio liberale. Mi da fastidio lo sfruttamento di questo dissenso ai fini politici.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
La natura umana è avida e gli interessi in campo della farmacopea sono enormi. Il problema gigantesco dipende dalla influenza di Bigfarma sulle scelte politiche. Io ritengo che la maggioranza degli scienziati sia coerente con lo spirito etico che dovrebbe governare lo sviluppo scientifico, a maggior ragione nel campo medico. La natura paranoide del complottista porta ad avere una visione distorta e non lucida della realtà. Ragionando in termini pratici penso che sia di tutta evidenza la riduzione dei contagi nelle persone vaccinate. Proviamo a fare una ipotesi contraria per verificare cosa sarebbe successo in caso contrario.
Beh, in India sinché si curava con l'Ivermectina la situazione era sotto controllo. Intervenne l'OMS a proibire (non sconsigliare, proibire) l'ivermectina ed imporre le vaccinazioni, ed i contagi esplosero. Finché lo stato di Goa ha messo sotto accusa la scienziata che aveva sostenuto la proibizione ed ora essa rischia anni di galera.
Fonte: questo stesso forum, sezione Macroeconomia (ovviamente letta settimane or sono non sono in grado di dare il link, ma essendo che "pace in terra agli uomini di buona volontà", chi è interessato può darsi da fare googlando :)

Ivermectina efficace contro il Covid. Studio britannico: «Tassi sopravvivenza superiori all'83%»

 
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