Lory, i tuoi post non sono affatto noiosi, ma precisi, e mostrano una individualità sviluppata. Il fatto è che quel pesce puzza dalla testa, questo lo abbiamo capito in molti, poi i comportamenti sono individuali, nulla da dire.
Quanto a Griffa, che non conoscevo prima di leggerne su quel forum, ammetto che inizialmente mi ha incuriosito, poi però poco è rimasto, anche se rispetto il suo lavoro. Lo trovo molto torinese, cioè trattenuto e un po' freddo, un po' come Steffanoni, Soffiantino e altri: alla fine dunque resta poco, pur se rispettabile. Naturalmente, però, qui si va a gusti. Però, avendo esperienza di mercatini, dimmi: non conoscendo per nulla Griffa e trovandone un acquerello in un banco, quanto saresti disposta a pagare per questo "sconosciuto"? Naturalmente la domanda non è completa se non si ammette che comunque al mercatino si caccia fuori poco in ogni caso, e qualunque sconosciuto tendenzialmente non ci spinge a pagarlo più di un massimo, variabile per ciascuno. Per esempio, io ho un massimo per avventure di circa 40 €, e se trovassi un Griffa non sapendone nulla credo starei tra i 5 e i 10, più 5 che 10. E tu?
Probabilmente è rimasto che quel poco che poteva rimanere...
Questi sono alcuni suoi risultati d'asta, di tutto rispetto, da cui parto volutamente come esempio per dare un'occhiata alle opere, di una importante casa d'aste internazionale appena a ridosso delle big (Sotheby's e Christie's):
Giorgio Griffa
Di seguito il risultato d'asta maggiore, quello in cui si vede di più (si fa per dire):
Nel secondo miglior risultato troviamo cinque pennellate verticali e poi ancora tredici pennellate ripetute tre volte di un grigio crescente.
Complesso, direi.
Ometto il successivo risultato d'asta, le pennellate sono diventate addirittura cinque e mezzo.
Mi sono sforzato di trovare in tutto questo qualcosa che abbia senso.
Leggo nel 3D del FOL dedicato al Nostro che in Griffa ci sarebbe, a detta del suo principale critico
:
- un robusto impianto teorico (
a sapere quale...)
- essenzialità del segno (
ah questo sicuramente)
Leggo infine che tale essenzialità si trasforma in qualcosa di più pesante o di più complesso. Non è che ci voglia molto, considerando il punto di partenza.
Quella di Griffa è una ricerca rispettabilissima, intendiamoci. Ma solo mettendoci dentro tanto ma tanto concetto, e tanto sforzo per capirlo, è possibile apprezzare tutto questo. Si tratta di capire se questo sforzo interessa farlo oppure no.
A me non interessa.
Sai com'è, io non lo trovo freddo ma poetico nonostante un certo rigore di pensiero e pittura, con cromie di gran gusto per certi versi complementari a Music che anche mi piace e veramente, per lo meno nelle opere che preferisco.
Non trovo alcun denominatore comune con gli autori che hai citato più simili tra loro che al nostro se non in alcuni arbeschi di Steffanoni. Griffa è comunque un autore difficile e colto non facile da "digerire" sul piano teorico nemmeno a chi lo apprezza, tanto "contratto" e sintetico nel segno quanto complesso e profondo nelle teorizzazioni anche se qualcuno potrebbe oiettare che la pittura è altro.
Le complesse teorizzazioni sono proprio quelle che farei lo sforzo di conoscere se alla vista di certe opere mi si muovesse qualcosa dentro..
Sono volutamente partito dai risultati d'asta per porre la seguente domanda. I nostri beniamini, insieme ai galleristi che li sostengono, ai collezionisti che li comprano e ai critici che li studiano, vivono su questo o su un altro mondo?
Quando si reagisce così violentemente, cioè come ha fatto accipicchia con me, solo perchè si obietta che Griffa è tra i sopravvalutati, si dimostra di avere perso il senso della realtà. Forse non tutti sanno che un neolaureato oggi, se riesce a trovare un lavoro, rischia di portare a casa in un anno uno stipendo di 20.000 euro
lordi, che netti fanno la metà. Cioè una tela con così tanto concetto (e con così poco lavoro) vale quanto un paio di anni di lavoro di un ragazzo di oggi.
E senza contare che, sempre oggi, con poco si porta a casa qualsiasi opera di qualsiasi autore, basta solo saper aspettare e cercare.
Se poi si scende dall'iperuranio si fanno scoperte leggermente diverse sul nostro beniamino:
Giorgio Griffa - Senza titolo - Catawiki (invenduto)
Giorgio Griffa - Senza titolo - Catawiki (invenduto)
Giorgio Griffa - Senza Titolo - Catawiki (invenduto)
Giorgio Griffa - Senza titolo - Catawiki (invenduto)
Giorgio Griffa - Senza titolo - Catawiki (€185)
Giorgio Griffa - Senza titolo - Catawiki (unico risultato accettabile, €510)
Le parole che accipicchia ha usato nei miei confronti sono gravi, e la gravità non diminuisce per il fatto che io non mi lascio scalfire.
Riporto testualmente: 'la nostra miseria' (intende la mia), 'sapienza casereccia', 'chi di arte non ha letto che qualche paginetta', 'non saprebbe scriverne nemmeno mezza', io avrei un 'brillante futuro ai Beni Culturali', parlando infine di 'incompetenza assoluta', io sarei un 'comune incompente', avrei 'non-conoscenza', sarei parte di un 'circo' (cioè tradotto sarei un pagliaccio).
La cosa notevole è che è riuscito a condensare così tanti giudizi in due soli due post !!!
Allora onestamente viene in mente la reazione che potrebbe avere un vecchio prete a cui in seminario hanno insegnato a svegliarsi presto per pregare i santi, per poi rinnovare il rito a metà mattino, poi il pomeriggio e poi la sera, e dopo cinquanta anni arriva uno sconosciuto a dirti che secondo lui Dio non esiste.
D'altra parte a cose assomigliano certi 3D se non a delle liturgie?