E se ...
Se scoprissimo improvvisamente che tutte le opere d'arte visiva create sinora sono noiosamente declinate all'indicativo?
Se un artista, un genio, improvvisamente ci proponesse un'opera d'arte declinata al congiuntivo? O al condizionale?
"Guardi, qui si vedrebbe la crudeltà implicita nella società dei consumi!"
"Si vedrebbe? Che significa? Si vede o non si vede?"
"Si vedrebbe".
Beh, non escludo che qualcuno ci sia già arrivato. Sicuramente agli amanti dell'arte concettuale qualche nome sarà già venuto alle labbra.
Negli anni 60 c'era un francese che, in Costa Azzurra, vendeva inquadrature di panorami reali.
"Ecco, da qui a qui, guardi che meraviglia! Cela fait 300 francs!"
Ma erano sempre all'indicativo.
Al congiuntivo+condizionale "chiuda gli occhi, non li apra; se lei aprisse gli occhi ora vedrebbe una cascata verdazzurra" . Pare più dura, se non altro a guadagnarci sopra. Esclusività per psicologi
All'imperativo, invece, esiste già un sacco di roba. Guarda qua
Vedi l'allegato 472550
Senza contare i semafori o i caselli autostradali. Lì, se non altro, qualcuno ci guadagna: Autostrade SpA, o i comuni che fanno le multe. (credo venga da qui anche il nome della
Multigraphic di Venezia -
Multigraphic - Venezia )
Ancora più dura per l'arte all'infinito presente. Il termine "artare" è obiettivamente orribile. Ma peggio di tutti è il participio passato, a
vendo artato, sembra uno di Roma che ha venduto una ciofeca ad un bimbetto: 'a vendo ar tato. Non si può, dài ...