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baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Sì, vabbè.
Però la parola d'ordine degli psicanalisti è ancora una volta rispettata,
Quale?
"Perché spiegare in 4 parole quello su cui si può fare un trattato di 100 pagine?"
 

sans souci

Nuovo forumer
Caro Baleng, è ovvio che un articolo debba condensare in poche righe argomenti che richiederebbero fiumi di parole. E di approfondimenti,
Quello che volevo sottolineare è l'effetto del virus sulle nostre menti, ossia che non torneremo mai quelli di prima, le persone con obiettivi, programmi, sogni e aspirazioni. Una perdita immensa.
Qualcuno si è messo a conteggiare i danni materiali causati dal Covid fino ad oggi, quantificandoli in 17.000 B$, ossia più del PIL statunitense o una volta e mezzo quello cinese, e già rappresenta - sempre all'oggi - un valore economico rilevantissimo. Ma quanto potremmo valutare la perdita psicologica del nostro futuro?
 

Heimat

Forumer attivo
Augurandomi che questo periodo finisca ritengo invece che, trascorso un breve periodo post Covid-19, l'umanità ritornerà a guardare al futuro come dopo le guerre mondiali che abbiamo avuto nel secolo scorso. Io vedo il lato positivo di una umanità che (forse) riprenderà a ragionare in altri termini rispetto al periodo precedente, riassegnando e calibrando diversamente valori e priorità personali.
 

Loryred

Forumer storico
Mah, dell'intervista condivido il tema della "smaterializzazione dei rapporti" che non vede precedenti sia per l'evoluzione tecnologica sia perchè l'esperienza ad es. delle guerre è sempre stata affrontata in modo collettivo e non in isolamento totale o parziale. Di sicuro l'effetto non è positivo e pensando in modo complottistico può apparire la premessa per esercitare in modo agevole azioni di controllo e repressione su persone impaurite e stremate dal virus e dall'incertezza.

Non so se la pandemia lascerà tracce o scorie indelebili o influenzerà anche in positivo lo stile di vita, spesso si cerca di buttarsi in fretta il negativo alle spalle non traendo un reale insegnamento. Anche non considerando il pb. economico che pure impatterà in modo devastante la mia sensazione è quella di un prevalente "si salvi chi può", che guarda al proprio tornaconto ed approfitta della situazione finchè è possibile farlo, con scarsa etica sociale e del lavoro, navigando a vista nella precarietà, politica e scienza incluse.

riusciremo a reggere psicologicamente a un altro lockdown? - insonnia, ansia, panico e...
 
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baleng

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Caro Baleng, è ovvio che un articolo debba condensare in poche righe argomenti che richiederebbero fiumi di parole. E di approfondimenti,
Quello che volevo sottolineare è l'effetto del virus sulle nostre menti, ossia che non torneremo mai quelli di prima, le persone con obiettivi, programmi, sogni e aspirazioni. Una perdita immensa.
Qualcuno si è messo a conteggiare i danni materiali causati dal Covid fino ad oggi, quantificandoli in 17.000 B$, ossia più del PIL statunitense o una volta e mezzo quello cinese, e già rappresenta - sempre all'oggi - un valore economico rilevantissimo. Ma quanto potremmo valutare la perdita psicologica del nostro futuro?
Su quello che dici tu, non ci piove.
Io mi limitavo a notare proprio il contrario, cioè la verbosità pneumoasfissiante del discorso di questa psicanalista, quasi in concorrenza con il famigerato Verdiglione.

Era così indispensabile ricordare che Medici e infermieri sono stati messi a durissima prova ?
Moltiplicare le domande " a chi dobbiamo credere? A chi affidarci? A cosa credere ? "
Frasi come " L’identità, il senso di sé e dell’altro, sono concetti in perenne divenire. Ci trasformiamo continuamente, ci evolviamo nel corso della vita, anche se, in un certo senso, si rimane incentrati su una nozione centrale di chi si è " sfiorano l'inanità assoluta, e di queste è piena l'intervista.
Io non contesto te. Ma conosco gli psicanalisti, e so che più sono verbosi meno hanno chiaro quello che hanno da dire, se ce l'hanno. E' come al ristorante quando il contorno di patate trabocca e il pesce è striminzito e bruciacchiato, onde velarne il sapore.
Aggiungi che l'angelo di Klee non c'entra nulla, e mi pare evidente.-
Solo cattiva letteratura per riviste popolari.
E il Monte Bianco della banalità raggiunto e superato con una frase "indimenticabile"
Stare/essere al mondo è un atto creativo, che richiede tolleranza di ambiguità e incertezze
vuoto pneumatico, che nemmeno Liala ...

Vabbè, forse già sai come io me la prenda con i critici d'arte che macinano parole senza dire proprio nulla. Gli psicanalisti, o almeno certi psicanalisti, sono i loro più agguerriti concorrenti. Secondo me andava ricordato.
Poi, che il covid stia trasformando le nostre relazioni si poteva dire con poche parole, e il nostro @Heimat espresse l'identico concetto agli albori della pandemia in un post stringatissimo.
Ma sia lui che io non teniamo conto che non aver nulla da dire è sempre inversamente proporzionale alla lunghezza dei discorsi :clap:
E che il potere si fonda su quanto tempo si sta sul palco, non certo sulla sostanza di quanto si è detto.


PS diffido profondamente di quelli che tra una frase e l'altra riempiono il vuoto di eeeeee o di őőőőő
 
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baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
De Luca: «Nell'ultimo fine settimana di ottobre noi chiuderemo tutto alle 22. È il fine settimana di Halloween, questa immensa idiozia, questa stupida americanata che abbiamo importato anche nel nostro Paese. Halloween è un monumento all'imbecillità».
Come non essere d'accordo? :bow:
E come non notare che nessun altro politico lo abbia mai detto pubblicamente, mentre invece tutti paiono genuflessi alle mode più insignificanti, cioè al mercato, uno qualunque, che esse propongono e sviluppano?
E' un discorso che si potrebbe spostare anche in campo artistico, dove non c'è Halloween, ma vi sono molte mode appiccicate all'arte con lo sputo.
Non è che io sia antimoderno: le mode ci sono sempre state, quello che quasi sempre è mancato fu la capacità di distinguerle e individuarle come tali.
Per esempio, il Biedermeier fu una moda, all'interno della quale qualcosa di superiore alla media pure ci fu. Ma se vedo un quadro di Carl Spitzweg anche a distanza di 135 anni dalla sua dipartita, mi prude la carlinga. Eppure fu uno dei migliori del gruppo. Era il gruppo a trovarsi fuori tempo massimo :eplus:
Quello dei wunderkammern fu uno spunto culturale del massimo rilievo, ma non ci ha lasciato molto sul piano prettamente artistico.
Più recentemente, la moda delle incisioni per i turisti stranieri, in voga nell'800 soprattutto a Roma, ha prodotto una lunga serie di opere ben poco significative. Piranesi è una cosa, Rossini vabbè, gli altri ... bèè bèè
Al presente si apprezzano pseudopsicanaliste dall'atteggiamento magico-rituale (Abramovitch), operatori della/sulla natura (Penone, Merz), installatori obbligati a sorprendere e concettuali con meno di due neuroni. Lassaiz-faire, basta che non tirino in ballo l'arte.
Anche i tulipani sono belli, come no? Altra cosa fu la famosa bolla economica dei tulipani.
 
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RedArrow

Forumer storico

Of Maio? Of course!

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Barlafuss

Forumer storico
Facezie, si vis pacem para bellum. Prepariamoci al peggio,siamo solo ad ottobre e per almeno un altro anno la situazione non migliorerà.L'impatto sarà devastante, soprattutto per le attività tradizionali,l'ansia da coronavirus passerà ma le implicazioni economiche le conseguenze che porteranno nelle tasche di molti di noi no. Ovviamente ad informatici, realtà online e smart working people frega poco, anzi. Si sfregano le mani, mors tua vita mea,considerano il resto come vecchiume dell'era del pleistocene .Benvenuti, definitivamente, nell'era digitale. Tuttavia ne gioverà anche la natura, violentata dall'uomo. Si chiama meccanismo di autodifesa, un virus che colpisce gli organismi più deleteri, lasciando integri quelli indispensabili al ciclo vitale naturale. E non siamo noi. Ironia della sorte.
 

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