Come sarà la «Banca per il Mezzogiorno»
Lo Stato socio promotore e di minoranza, nell'azionariato anche Bcc e Poste. Fornirà credito alle Pmi del Sud
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (Ansa)MILANO - Il consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Ministro dell’economia, Giulio Tremonti, un disegno di legge volto a creare la «Banca del Mezzogiorno».
FINALITA' - La filosofia del nuovo intervento, scrive il governo, si basa su tre direttrici fondamentali: incrementare la capacità di offerta del sistema bancario e finanziario del Mezzogiorno, sostenere le iniziative imprenditoriali più meritevoli, canalizzare il risparmio verso iniziative economiche che creino occupazione nelle regioni meridionali. Sarà il Comitato promotore della Banca del Mezzogiorno spa (composto da quindici membri che verranno nominati dopo l’approvazione del disegno di legge da parte del Parlamento) ad avviare le iniziative necessarie al concretizzarsi dell’intervento e a riferire al ministro dell’Economia circa modi e fattibilità dell’iniziativa.
L'AZIONARIATO - La «Banca del Mezzogiorno» nasce per iniziativa dello Stato che ne sarà promotore (con un finanziamento iniziale di 5 milioni di euro) e socio di minoranza e limiterà anche la sua presenza nel tempo (5 anni). Nell'azionariato dovrebbero sicuramente entrare anche le Banche di credito cooperativo (Bcc) presenti nel Mezzogiorno (che sono 108) e le Poste italiane. La rete degli sportelli sarà costituita quindi dai 600 sportelli delle Bcc e dai 4000 uffici postali presenti al Sud.
COME SI FINANZIERA' - Oltre al capitale azionario iniziale a finanziare il nuovo istituto di credito saranno i bond per il Sud che godranno di un'aliquota agevolata al 5% contro il 12,5% delle obbligazioni tradizionali, saranno sottoscritti dai risparmiatori e destinati a finanziare le piccole imprese meridionali. La stima del governo è di una richiesta di 6,75 miliardi di euro (il 50% della provvista necessaria per finanziare le imprese al Sud, secondo i dati del ministero). Le Poste inoltre saranno in prima fila, visto che godono della garanzia statale, nel sottoscrivere altri strumenti finanziari che potrà emettere la Banca: come prevede il ddl «obbligazioni e passività per finanziare specifici progetti infrastrutturali nel Mezzogiorno, in modo da sostenere la partnership tra pubblico e privato».
fonte corriere.it