Obbligazioni bancarie Banca Marche subordinate XS0257293828 e XS0302580880: dolcetto o scherzetto? (2 lettori)

angy2008

Forumer storico
hanno ristornato l'operazione me le ritrovo in portafoglio ....con pmc sballato ma son ritornate :D
vedi se il pmc ti convien bene perchè su Plus di oggi si ipotizza il rimborso al valore di acquisto con altri bond di nuova emissione.
In tal caso si aprirebbe un'altra problematica sui danni patiti da chi non ha tenuto i bond fino a tale ristoro, gli vogliamo dare qualcosa a chi ha venduto a 1? ... forse sono un pò di parte.
 

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russiabond

Contadino della finanza
vedi se il pmc ti convien bene perchè su Plus di oggi si ipotizza il rimborso al valore di acquisto con altri bond di nuova emissione.
In tal caso si aprirebbe un'altra problematica sui danni patiti da chi non ha tenuto i bond fino a tale ristoro, gli vogliamo dare qualcosa a chi ha venduto a 1? ... forse sono un pò di parte.

...si li richiamero' prossima settimana...sono circa 3500 euri di differenza di carico...a mio sfavore...

adesso non vendo più nulla finché finisce tutta la storia...poi bisogna vedere se faranno storie tra inv qualificati e non...

io calcolo recovery 1-2/100

Se poi si recupera qualcosa tanto meglio...;)
 

Fabrib

Forumer storico
Il Fatto Quotidiano:
“GOOD BANK”, BANKITALIA DEVE SVENDERE ETRURIA & C.
A novembre il sistema bancario ha messo 1,89 miliardi nei quattro istituti “salvati”. Dopo mesi difficili ora si cerca di venderli per circa 700 milioni. Di Carlo di Foggia e Giorgio Meletti
 

Fabrib

Forumer storico
Ma guarda un po'!
Rassegna stampa tv, "La Stampa" pagine interne:
"Banche salvate, rifiutata l'offerta di Apollo che voleva risarcire i risparmiatori".
 

russiabond

Contadino della finanza
....fine corsa ...17 Febbraio 2017

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Fabrib

Forumer storico
di Federico Fubini e Fiorenza Sarzanini
ROMA Gli ex amministratori di Banca Etruria sono stati chiamati in giudizio per risarcire i danni causati dalla loro cattiva gestione. Il liquidatore Giuseppe Santoni li ha citati davanti al tribunale civile di Roma per una cifra che supera i 400 milioni di euro. In tutto si tratta di 37 persone: i sindaci e i componenti dei tre consigli di amministrazione che si sono avvicendati dal 2010. Tra loro Pierluigi Boschi, il padre del sottosegretario Maria Elena, che a partire dal 2014 era vicepresidente insieme ad Alfredo Berni quando l’istituto di credito era guidato da Lorenzo Rosi. Ma anche i loro predecessori quando al vertice c’era Giuseppe Fornasari.
La società di revisione
Tra gli obiettivi della causa civile c’è la possibilità di poter utilizzare il denaro proveniente dagli eventuali indennizzi per gli obbligazionisti subordinati. Vuol dire che l’azione di responsabilità mira a ottenere i fondi necessari a ristorare i creditori che hanno subito perdite quando - era il novembre 2015 - il governo decise di mettere in liquidazione le quattro banche: oltre ad Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca Marche. Ai giudici spetterà pure il compito di valutare l’attività della società di revisione PriceWaterhouseCoopers.
L’iniziativa di Santoni coinvolge Ubi Banca perché al momento dell’acquisto ha firmato una clausola contrattuale che le imponeva di aderire all’eventuale giudizio. Adesso - dopo la notifica dell’atto che potrebbe avvenire nelle prossime ore - saranno i manager a dover presentare proprie memorie difensive, tenendo conto che in caso di accoglimento del ricorso la maggior parte rischia di dover pagare più di 10 milioni di euro e dunque di subire il pignoramento dei beni.
La prima lettera
Risale al marzo del 2016 la lettera spedita da Santoni ai 37 ex manager ritenuti responsabili del grave dissesto. In quella lista erano stati inseriti anche gli eredi dei consiglieri che nel frattempo sono deceduti. Con la missiva il commissario liquidatore concedeva 30 giorni di tempo per versare 300 milioni di euro di indennizzo «in solido». La base di partenza era dunque una richiesta di 8,1 milioni di euro ciascuno - da liquidare anche con beni immobili, autovetture, titoli azionari.
Sembra evidente che un anno e mezzo è trascorso invano e dunque si è deciso di procedere con l’istanza depositata in tribunale. Dell’iniziativa è stato informato il Fondo di Risoluzione presso la Banca d’Italia, proprio come era già accaduto per gli altri tre istituti di credito oggetto del decreto del governo.
Le tre contestazioni
I tre motivi che hanno convinto Santoni a procedere sono elencati nel ricorso, ma erano stati già anticipati nella lettera. In particolare secondo il liquidatore a provocare il “buco” nei bilanci di Etruria erano stati i comportamenti dolosi degli amministratori, ma anche quelli colposi. E sarebbe stato proprio questo secondo aspetto a far lievitare ulteriormente la cifra indicata un anno e mezzo fa. In particolare i componenti dei Cda e i sindaci avrebbero erogato mutui e finanziamenti senza richiedere le necessarie garanzie e - in alcuni casi - «anche in conflitto di interessi». Oltre a sottolineare le iniziative di «indebito e illecito ostacolo alla vigilanza della Banca d’Italia», Santoni contesta ai vertici dell’Istituto aretino di non aver dato seguito all’input di palazzo Koch che raccomandava la fusione con un partner affidabile che invece non ha avuto seguito. E questo nonostante fosse arrivata un’offerta, ritenuta vantaggiosa, dalla Banca popolare di Vicenza.
In questo quadro si inseriscono le consulenze inutili e quegli incarichi affidati a manager interni che però non hanno fornito risultati. Non a caso nella lettera inviata un anno e mezzo fa Santoni parlava di «depauperamento del patrimonio sociale» attraverso «numerose iniziative contrarie alla prudente gestione», ma anche i «rilevanti premi aziendali non dovuti». La relazione di Santoni allegata alla richiesta di messa in liquidazione di Etruria parlava di almeno 17 milioni elargiti per pagare senza motivo esperti esterni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

10 ottobre 2017 | 22:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Etruria, chiesti oltre 400 milioni agli ex amministratori della banca
 

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