Source: Corriere della Sera (dom 3 apr 2011)
Intesa, il Leone studia l’aumento
Zaleski farà un passo indietro
Giù la quota dell’Agricole. Ghizzoni: per noi capitale adeguato
CERNOBBIO (Como)Si limano i dettagli dell’aumento di capitale da 5 miliardi in questo fine settimana di lavoro per Corrado Passera e la squadra dei manager di Intesa Sanpaolo. La decisione di alzare l’asticella del patrimonio con un’operazione imponente, allo studio da tempo, e tuttavia a lungo seccamente smentita dai vertici della superbanca, avrebbe subito un’accelerazione negli ultimi giorni sotto la pressione del mercato e la moral suasion della Banca d’Italia. L’ultima parola l’avranno i consigli di sorveglianza e di gestione convocati martedì, dopodomani, anche per l’approvazione del piano d’impresa triennale. E, anzi, piano e aumento di capitale saranno valutati insieme se come ha chiarito per tempo il presidente della Cariplo e dell’Acri Giuseppe Guzzetti le fondazioni mettono mano al portafogli in presenza di progetti industriali convincenti. E quello messo a punto dal consigliere delegato su indicazione del comitato per le strategie del consiglio di sorveglianza ha convinto le fondazioni socie a farsi carico del 30% dell’aumento. Il primo azionista con quasi il 10%, la Compagnia di San Paolo presieduta da Angelo Benessia, metterà sul piatto 500 milioni. La Cariplo investirà 220-230 milioni anche per arrotondare verso il 5% l’attuale 4,68%. Da comporre è invece il resto del parterre degli azionisti rilevanti. Fuori gioco la Carlo Tassara, holding del gruppo siderurgico di Romain Zaleski gravata dal debito nei confronti della stessa banca che si trova di fronte al divieto di partecipare all’operazione e dunque alla sicura diluizione dall’attuale 2,5%. I francesi di Crédit Agricole impegnati con l’Antitrust a ridurre progressivamente la quota del 4,99% avrebbero addirittura già alleggerito la posizione nei recenti ribassi. L’attenzione è poi puntata sulle Generali, azionista di peso con quasi il 5% ma non più partner industriale da quando è stata sciolta la joint-venture nella banca assurance. Impegnata a ricomporre la situazione interna, la Compagnia triestina ha convocato il consiglio il 6 aprile. Sarà quella l’occasione per parlare dell’aumento di Intesa Sanpaolo? A garantire l’inoptato saranno comunque le banche del consorzio con le quali si sta perfezionando l’accordo. Del team guidato da Banca Imi, la merchant bank della banca Mi-To, e Bofa-Merrill Lynch, farebbero parte Deutsche Bank, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Ubs. Da Cernobbio, dove ha partecipato ai lavori del seminario, Ambrosetti Federico Ghizzoni, amministratore delegato dell’altra grande banca italiana Unicredit, è tornato a escludere una nuova ricapitalizzazione. «Riteniamo di avere un capitale adeguato alle necessità, superiamo i minimi di Basilea 3 in anticipo di 7-8 anni rispetto alla scadenza».