BAGNAI: criticare l'Europa diventerà un reato (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
questo tread è stato aperto per parlare del prof.Bagnai
ma qualcuno analfabeta non l'aveva capito
pazienza mi adeguo

Borghi fatica a uscire dal parcheggio, figuriamoci dall’euro. In compenso, gli USA ci vogliono morti
Di Mauro Bottarelli 17:40 | Per i più impressionabili, quelli che ancora alla parola “spread” reagiscono come Dracula di fronte all’aglio perché già vedono stagliarsi all’orizzonte il loden di Mario Monti, la ...

21 maggio 2018 / 178 commenti / Leggi

questo per capire in fretta come certi affiliati [Draghi-Napolitano-Monti] affiliati ad una UR-Loggia neoaristocratica possano danneggiare una nazione la loro
 

alingtonsky

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di Dario Ronzoni - 19 Maggio 2018 - 07:45


L’economista di Oxford di origine italiana a tutto campo:
...

Andrea Boltho, Emeritus Fellow del Magdalen College dell'Università di Oxford intervenuto a Linkontro, la convention organizzata dalla Nielsen che raduna ogni anno industria e distribuzione a Santa Margherita di Pula, in Sardegna.

...

Nella sua analisi globale parla di euro («progetto fragile») e guerra dei dazi («conseguenze negative ma non disastrose»), ma rimane fuori – per ragioni di tempo – la Cina. Non potrebbe essere qui l’origine di una nuova crisi?

È difficile. La Cina è un gigante, ed è molto solido. Altro che piedi d’argilla. È un Paese che sa quello che fa e quello che vuole. È evidente il contrasto con gli Usa di Trump: il presidente americano guarda al tweet successivo, loro pensano al 2030. E lo fanno con furbizia: approfittano del loro enorme mercato, che fa gola a tutti, per attirare le aziende straniere. Chi ci entra, lo deve fare alle loro condizioni: cioè vendere la tecnologia.

Questo ha già delle ripercussioni importanti, però.

Eccome. Le aziende straniere si contendono quel mercato e, per concorrenza, vendono – anzi, svendono – il loro patrimonio tecnologico. I cinesi comprano, imparano e poi incominciano a esportare. Si pensi allo Shinkansen, il treno ad alta velocità giapponese. Prima era Tokyo che esportava, adesso è la Cina che, impadronitasi della tecnologia, la produce e la esporta: addirittura, la vende ai giapponesi stessi.

Una strategia che porterà a dei contrasti.
È inevitabile: si esporta e si portano via posti di lavoro agli altri Paesi. Ma la storia economica ci insegna che, nonostante le difficoltà, è un gioco che non è mai a somma zero. Alla fine ci guadagnano tutti. Diverso è, invece, l’aspetto politico, che mi preoccupa di più.

Perché?

Hanno dei comportamenti ambigui e non amichevoli. Occupano isolotti, cercano di ricreare un mare cinese, aprono a progetti, ad esempio quello della nuova via della seta, che somigliano molto – ma non voglio dirlo – a una forma di espansionismo. Qualcuno lo definirebbe un “imperialismo larvato”. Questo sì che porterebbe a uno scontro con gli Stati Uniti d’America, che sono l’altra grande potenza imperialista, in una dinamica che somiglia alla vecchia contrapposizione Usa – Unione Sovietica. E quella sì che era pericolosa.

In mezzo, poi, c’è l’Europa.

Eh sì, ci siamo noi.

Che abbiamo i nostri problemi. Lei ha detto che l’euro è una “moneta fragile”. In un’altra occasione ha spiegato che uscire dall’euro non è, nonostante i proclami che si fanno, poi così facile. Eppure ha aggiunto che una riforma, prima o poi, sarà necessaria. Come si farà?

Le riforme non arrivano perché per farle bisogna mettere d’accordo Francia e Germania. L’euro è una moneta che, è evidente, ha leso l’Italia, non si discute. Ma questo anche per colpa dell’Italia, che non ha saputo ammodernarsi e migliorare la produttività. Bagnai non ha tutti i torti, ma sbaglia quando dà tutta la responsabilità all’euro. In ogni caso, oggi come oggi, uscire dall’euro sarebbe controproducente, nonostante tutti i proclami. Lo si è visto con la Grecia di Tsipras: il presidente ha dovuto fare marcia indietro (e cacciare Varoufakis) per timore dei possibili contraccolpi. Ed era la Grecia. Se esce l’Italia allora saltano in fila Grecia, Spagna e Portogallo. Sarebbe una Lehman Brothers al quadrato.

Allora non c’è soluzione.
È difficile. Eventuali riforme avrebbero comunque un respiro di breve periodo, aiuterebbero ad ammorbidire i possibili shock finanziari. E una ricetta per riequilibrare le economie non si trova: come si risolve la scarsa competitività di Italia e Grecia? O con un miracolo. Oppure si tagliano i salari del 10% – ma è impensabile. Oppure ancora i salari tedeschi crescono del 25%. Ecco, la buona notizia è che stanno un po’ crescendo. L’unico modo ordinato di uscire dall’euro sarebbe un accordo consensuale tra tutti i Paesi membri, che decidono di abbandonarlo. Ma è fantasia.

Intanto il nuovo governo (se nasce) un po’ ci spera. Che opinione si è fatto del contratto tra Lega e Cinque Stelle?

Non buona. Io sono un socialdemocratico e non sostengo nessuna delle due parti. Alcune cose, però, non sono troppo – e dico troppo – nocive. Ad esempio il reddito di cittadinanza: non è detto che significhi solo dare soldi agli sfaticati. Ci sono situazioni, in certi contesti depressi, in cui può aiutare davvero, avere almeno una sua efficacia. E potrebbe anche non costare così tanto come si dice. La misura peggiore, a mio avviso, è la flat-tax: costa allo Stato ed è ingiusta. Quella no, non mi trova d’accordo.

Boltho: “L’euro non funziona, ma adesso è impossibile riformarlo (ed è impossibile che l’italia ne esca)” - Linkiesta.it
 

tontolina

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SALVINI HA GIA’ RINNOVATO LA POLITICA.
Maurizio Blondet 26 maggio 2018 38 commenti

SALVINI HA GIA' RINNOVATO LA POLITICA. - Blondet & Friends


Comunque vada a finire, una domanda s’impone: come è potuto nascere da questa Italia di ovini, un animale politico della qualità di Salvini? Da quale corpo speciale, scuola ninja o di ju-jitsu è stato allevato? Dove ha imparato l’energia, il coraggio, la creatività? Si può rispondere solo in un modo: che la qualità politica non s’insegna. Populisti si nasce.

Ha inventato un nuovo metodo di comunicazione politica; non dice mai niente ai giornalisti che gli si accalcano attorno come mosche, non si fa intervistare da questi viscidi che falserebbero le sue espressioni. No, sale sul terrazzo di una casa e manda un messaggio video col suo telefonino. In diretta. Scavalca i giornalisti, falsi mediatori, mettendone in luce l’inutilità, e parla “dal vivo”, un video ruspante e non montato. Raggiunge direttamente 2 milioni e 245 mila followers, ciè un 10 volte di più dei lettori di Repubblica o del Corriere.
Non è il “suo” elettorato, è, idealmente, al popolo italiano che spiega come sono andati i colloqui… E’ un discorso senza mediazioni e sempre chiaro e semplice, retto da una convinzione vera.



Ovviamente, anche col teatrino politico salta le mediazioni, i rituali malmostosi e vuoti, il rispetto che “si deve” alla “alta carica dello Stato”, che in queste ore e giorni sta abbassando se stessa a livello stradale in questo sbarramento a un nome autorevole, più autorevole di lui, insigne (più di lui), perfettamente dotato per il ministero che Salvini e Di Maio vogliono per lui. I capi dello Stato, da Scalfari a Napolitano, per attuare i loro condizionamenti, lo hanno fatto in segreto, di nascosto, solo mesi dopo si è saputo delle loro manovre.
Ora, Salvini (e Di Maio) non rispettano questa “segretezza istituzionale”, svelano le trame; il Quirinale è costretto a rispondere sui mezzi internet minacciando querele a Byoblu…di ora in ora, il rifiuto di Paolo Savona diventa sempre più equivoco, sospetto, immotivato.

Sempre più voci, e sempre più autorevoli, si alzano a chiedere a Mattarella il motivo di tanta opposizione – che evidentemente non può essere confessato. Anche a sinistra, anche in quello che fu il Pd.
Già abbiamo detto di Fassina.
Adesso anche Francesco Boccia, ex Pd, oggi nella cosca di Emiliano: “Paolo Savona è una delle migliori personalità del Paese in materia economica” e “da ministro dell’Economia non sarebbe un pericolo, anzi: sarebbe un argine a Salvini”. Lo dice Francesco Boccia del Pd al Corriere della Sera”.
Il progetto Salvini per l’Italia non po’ non esercitare un’attrazione anche a sinistra, in quei settori non zombificati che non si adattano a ridurre la sinistra alle nozze gay e diritti lgbt. Questo può avere effetti elettorali di lunga portata.

Salvini dice (via tweet): “No Savona, no Governo”.
In queste ore, sembra che abbia ricontattato Berlusconi e convintolo al suo piano: andare ad elezioni anticipate, di nuovo alleati.
Salvini ne uscirebbe capo di una maggioranza molto più vasta di quella attuale.

Insomma, non ha sbagliato un colpo finora. Ha mostrato carattere e volontà, onestà politica e capacità di unire gruppi distanti.

I media stanno insinuando che nel M5S si sospetta di Salvini, che l’intesa scricchiola… forse è vero, i grillini sono ovviamente il ventre molle in questa sfida alla UE, e possiamo immaginare le pressioni, lusinghe e minacce che stanno subendo. Ma finora Di Maio tiene botta – anche lui, a sua modo, stupefacente. Animali politici, incredibilmente nati tra noi.
 

alingtonsky

Forumer storico
Esponente del PD a Matrix:
"NON SI PUO' ESSERE EUROPEISTI E CONTEMPORANEAMENTE AMICI DEL POPOLO"
per far partire il video
Luogocomune - Da oggi non si torna più indietro

commento n.70
Ma questi sono da forca... ammettono candidamente che quindi non sono i nostri interessi che hanno fatto in questi anni.
Non era quello il significato di ciò che ha detto.
La frase messa tra virgolette unisce parole che ha usato, ma non con quell'ordine.
Il significato è che è contraddittorio dichiararsi europeisti, parlare di confermare il ruolo dell' Italia in Europa ed usare slogan populisti come quello dell' amico del popolo ed altri di Lega e 5 stelle.
Tipico della disinformazione é presentare in modo distorto qualche vicenda o ciò che alcuni dicono, con qualche elemento vero ma fornendo un quadro ingannevole.

Nella storia era famoso e definito "amico del popolo" Jean-Paul Marat.
 
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tontolina

Forumer storico
questa sera probabilmente avremo un governo e probabilmente domani ci sarà il giuramento con Savona ministro dell'economia

in caso contrario
se si andrà a nuove elezioni
non mi asterrò più
ma voterò LEGA ...
 

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