Badoglio e Beppe Grillo (1 Viewer)

Zen lento

Forumer attivo
Uno se lo chiede. Deve chiederselo. Per onesta'. Ecco perche' non la digerisco.

Perche', mi domando, un commentatore politico produce tre editoriali in tre giorni con queste caratteristiche:

Atto I
Titolo: Se la politica si lascia umiliare da beppe grillo
sottotitolo: "La nuova colonna infame travolge ogni distinzione,l'antipolitica trionfa, Grillo fa il suo mestiere.
www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr...olo=51&ID_sezione=309&sezione=Il senno di poi

Dopo una sviolinata alle battaglie antipopuliste di D'Alema, si sbeffeggia Grillo e sopratutto i ragazzini grillini, tacciandoli di essere un movimento forcaiolo.
Naturalmente se dai del cretiiino ad uno, dopo che si e' fatto in quattro, non puoi aspettarti che questo se ne stia zitto. Ma qui non c'e' nessuna ingenuita', si fa di piu' :si intercettano tutti i commenti peggiori e si pubblicano solo quelli peggiori. Gli altri censurati.

Atto II
Titolo "i Picchiatori Virtuali del VaffaDay" sottotitolo "ancora su Beppe Grillo e sull'intolleranza dei suoi fedeli"
www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr...olo=52&ID_sezione=309&sezione=Il senno di poi

La provvista di contumelie e' ben riuscita (guidata) e chiaramente questo autorizza a pubblicare una lamentosa reprimenda ben documentata (raccolta di commenti precedenti), che suona cosi' : la rete e' anonima e quei frustrati che vi mostro altro non sono che intolleranti picchiatori; questo il risultato del grillismo.
Come volevasi dimostrare.
Nel giro di un giorno il tono dei commenti pero' cambia completamente. Le belve umane diventano agnellini raziocinanti, sebbene sempre irrimediabilmente avversi alla tesi dell'Autore.
Incredibile , un movimento di picchiatori nel volger di 24 ore si redime e si autocensura !. Incredibile, si', infatti erano incredibili i commenti del primo giorno e una persona sana di mente avrebbe colto immediatamente la bufala.


Atto III
Titolo: Picchiatori a parte, veniamo nel merito
www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/hrubrica.asp?ID_blog=146

L'autore ora entra nel merito (Infatti nel I atto non era nel merito) e risponde pacatamente la sua tesi (che piu' della meta' dei partecipanti continua a non condividere, perche' e' una versione ragionata dell'insulto iniziale) smontando senso e proposte del V-day.
Uno legge e si chiede: ma non poteva farlo prima, visto che si tratta di persona raziocinante, non poteva risparmiarsi questa sceneggiata ?

No, non poteva. Lo si capisce poi.
Andrea Romano, che per forza di cose deve snocciolare i suoi titoli ( professore universitario di storia, autore di un libro sulla prigione morale dei post comunisti berlingueriani, sostenitore con Massimo D'Alema della politica come professione), e' un militante, non un commentatore con le sue opinioni piu' o meno condivisibili.

Perche' dunque questa sceneggita di raccogliere fonti taroccate, era chiaro gia' prima che non era un imbecille ?
Semplice, il buon D'alema da tempo paventa questa "deriva" qualunquista e ha sostenuto la fusione Fredda del Partito Democratico acconsentendo e promuovendo la candidatura buona di Veltroni. Questo gran Casino (per dirla alla Grillo) del V-Day e' un bel bastone tra le ruote ,da liquidare alla svelta. E' pericoloso e crea una qualche incertezza anche elettorale. D'Alema e' in altro affacendato, accerchiato, e quindi arriva in soccorso il direttore della sua fondazione che scrive su un prestigioso quotidiano montezemoliano.

Andrea Romano, (editor per la saggistica storica e di attualità della Giulio Einaudi Editore, editorialista del quotidiano La Stampa e docente di storia contemporanea all'Università di Roma Tor Vergata. Nel corso degli anni Novanta ha lavorato come ricercatore alla Fondazione Istituto Gramsci e come consigliere politico al Ministero della Difesa e poi al Ministero degli Affari Esteri (durante i governi Prodi e D'Alema). Dal 2000 al 2005 ha direttoredella la Fondazione Italianieuropei, presieduta da Massimo D'Alema e Giuliano Amato, e l'omonima rivista bimestrale), affronta la questione alla radice e bolla tutto e tutti.
Nulla da dire, lecito e perfino doveroso.

Pero' usa uno zelo e si costruisce una tesi con tali mezzucci da lasciar dubitare che abbia compreso alcunche': pare, da come la vedo io, che non abbia voluto comprendere granche', che sia inchiodato (come storico) a quelle geometrie in cui la tesi si sviluppa in un cenacolo di rapporti e reti definiti per sempre, sostenuti da sillogismi prefabbricati.
Nel caso il sillogismo sarebbe: la semplificazione del PD e' necessario per l'Italia, e' una innovazione riformatrice che catalizza le forze politiche riformiste migliori (professionalmente parlando), con un bacino d'utenza definito e ampliabile al centro, quindi altre forze non esistono o sono le peggiori.

Semplifico, ma credo che questa vicenda giornalistica funzioni cosi'. Ovvero un commentare nemmeno politico (attento quindi a cio' che accade nella societa' in Italia), ma rinchiuso nelle mura delle tesi precostituite, tanto insopportabilmente aristocratico e
lontano da apparire indigesto e anche un tantino falso (per via dei mezzucci usati).
Nulla contro il merge nel Partito Democratico, ma sant'iddio svegliatevi un po'; chiaro che cosi' un qualsiasi comico vi fa (del tutto involontariamente) le scarpe.

Non ce l'ho con Romano, se non per il fatto che ci tiene si sappia si tratta di uno storico e perche' rappresenta un costume giornalistico taroccato. Ma queste furbizie mi pare lascino il tempo che trovano. Anzi peggiorano la situazione.

A conti fatti questi atteggiamenti danno una bella mano qui:
www.repubblica.it/2007/08/sezioni/politica/berlusconi-cdl/sul-vday/sul-vday.html

Non ci si e' ancora pronunciati li', al contrario di tanta agitazione altrui, segno che prendono le cose seriamente e ci pensano su. Anche se non e' detto riescano a metterci una pezza. Piu' probabile che in quel quartier generale il silenzio sia dovuto ad uno spiazzamento ancora piu' cocente visto che si coagula al Nord e che Grillo, tutto sommato, usa le stesse armi (in chiave creativa) del Cavaliere, con ben minor profusione finanziaria.

Zen lento :)
 

generali1984

Forumer storico
Claudio50 ha scritto:
..potevi farne un pò più di km e saresti arrivato ad Ascoli...

.. qualche cane lo avresti trovato....anzi...uno di sicuro.... :D

Ciao Michele

Claudio ;)


Ciao Claudio !
sempre un piacere risentirti :)

la prossima mi informo meglio
noi a Macerata nemmeno un seggio :(
zona depressa :D


Ciao Zen
l'informazione è per la maggior parte asservita/complice/beneficiaria del sistema politico
ne consegue che un grande risalto l'iniziativa del Beppe non lo avrà mai ,
solo pochi strascicati consensi da qualcuno che non è ancora marcio , o "quasi" nuovo

il Berlusca non è fesso e ha ben capito ( Grillo non ci è ancora arrivato ) che l'enorme
bacino di non votanti e votanti insoddisfatti potrebbe essere la classica palla di neve
che provoca la valanga
la sola cosa che li può lasciare tranquilli è la voglia di strafare di Grillo
comune comunque un pò a tutti

pensa se Grillo fondasse un movimento politico che facesse UNA sola grande
richiesta/offerta agli elettori :
-- taglio dei costi della politica --
1) riduzione dei parlamentari a 350 ( se tanto decidono in 4 gatti a cosa servono tutti ?)
2) abolizione delle provincie
3) riduzione del 90% delle auto blu

e via andare fino a 20-25 punti ; colpendo gli scaloni di punteggio con i quali i boiardi
di stato aumentano il loro stipendio , e la base clientelare
Nulla di polica economica o estera o menate varie , solo l'impegno a NON usare il voto
per altri scopi e dare il consenso a qualunque schieramento si impegnasse a realizzare
quanto sopra , si badi bene non impegno generico , PRIMA si realizza il sopra poi
si fanno gli affaracci loro

non si potrebbe nemmeno obiettare che i numeri necessari per un cambio di costituzione
sono altissimi ; gli italiani hanno già votato a schiacciante maggioranza per abolire un
ministero necessario tanti anni fa e la politica allora non era odiata come oggi
è ragionevole supporre che in appena due votazioni il Grillo si porterebbe al 25-30%
e da quel momento essendo ago della bilancia basterebbe tenere duro pochi mesi
per fare un cambio epocale , o almeno sognarlo , proprio come sto facendo mentre scrivo :rolleyes:
 

Zen lento

Forumer attivo
Si ha un bel dire che ogni giornalista ha la sua sensibilita' e che tutti abbiamo sensibilita' diverese, che mai per fortuna si incontreranno cronache perfettamente coincidenti, ma nel caso di quel che succede con Grillo al palasport di Milano non si capisce bene cosa mai si sia visto. E' interessante ragionarci sopra, perche' i quotidiani, partiti con il silenzio dell'iniziativa del V-Day, accomunati dalla diagnosi dell'antipolitica dopo il v-day, ora marciano meno compatti.

Nel Palasarp di Lampugnano ( Milano) la Stampa (VERSIONE ONLINE) vede il mugugno dei padroni di casa (militanti,iscritti, volontari) e le ovazioni del pubblico (l'elettorato) e percepisce molto velleitarismo.
Conclusione : 2Non resta però difficile comprendere quella larga fetta di società civile che, in un'Italia «al livello minimo di coscienza» come ebbe a dire Gaber, costretta a scegliere tra Prodi e Berlusconi, ha infine indirizzato le proprie aspettative (o anche solo le proprie delusioni) alle battaglie, più morali che moraliste, di un (ex) comico."


Il Corriere della Sera ha un'altra idea. Vede una situazione irreale in cui tutti partecipano alla kermesse e i padroni di casa applaudono tanto piu' si fustigano i DS. "quando Grillo nomina Fassino-il globulo — «ha un solo globulo rosso che gli dà quel colorito grigio. Una volta ha avuto un’erezione e il globulo gli è andato giù» — e il popolo del Palasharp applaude, compresi i volontari dei panini al wurstel, che la scena sembra davvero surreale. A ogni applauso, è davvero difficile credere che Beppe Grillo stia tenendo il suo show nel Palasharp di Lampugnano, sede della Festa dell’Unità di Milano."

La Repubblica invece di questo umore non vede nulla (o non ne vuol parlare), ma si lamenta per il pessimo trattamento riservato ai media e coglie la guerra totale alla prima Repubblica: "Da questa bolgia che chiede "cambiamento" restano fuori le troupe televisive di tv grandi e piccole, cinque minuti ai fotografi, i giornalisti lasciati con i computer senza presa di corrente e senza tavolini, manco fossimo in zona di guerra. E la faccia di Grillo è davvero arrabbiata, come di uno che la guerra vuol muoverla. Senza perdere più tempo almeno a distruggere quel che resta della prima repubblica.

Gli fa eco Scalfari con un editoriale, che pur non mutando il senso del suo precedente intervento, paventa un clima fosco e chiede a Prodi di lasciar perdere la proverbiale testardaggine e lentezza (un tempo ritenute virtu'). Scalfari fa una retromarcia tattica (parziale) nel volgere di una settimana. Non e' cosa da poco, e vuol dire che le parole d'ordine scagliate a freddo martedi' contro il grillismo erano si' dotte, si' parzialmente condivisibili, ma che il fenomeno gli era sfuggito del tutto nonostante dichiarasse di averci ripensato con cura.

Sempre su Repubblica l'ottimo Ilvo Diamanti rivela qualcosa sull'elettorato favorevole al grillismo e come ormai a sinistra quella del Partito democratico sia vissuta tra l'ampia fetta degli scontenti come un'ultima possibilita' che potrebbe essere vanificata qualora aumentasse il sospetto che l'operazione e' governata dai quadri.

Resto del carlino e Nazione si limitano alla pura cronaca dello spettacolo (assai piu' neutra) sottolinenado solo l'aspetto di capopopolo messianico.

Tutti concordano pero' ora nel ritenere che non sia per nulla un fenomeno passeggero e che lo scontento, anche elettorale e' alle stelle.

Ed e' passata solo una settimana, datevi una mossa.

Un po' in Ritardo, come mia consuetudine, ieri sono andato a firmare (qui si e' tenuto un remake) . Non che fossi convinto delle proposte nella loro interezza, ma sinceramente questa kermesse grillesca , tra altro, mi e' parsa un calcio negli stinchi ben assestato eDDoveroso per sVegliare l'insonnolito sistema politico. Volevo poi guardarli in faccia questi mestatori, chiacchierarci, quasi toccarli.
I grillini con il loro banchetto povero e i manifesti con gli onorevoli wanted sono ragazzi qualsiasi, tra i 20/30 anni. C'era la morosa, il cane, un cinquantenne con nipote, molte ragazze. Grandi sorrisi(sempre) orgoglio e soddisfazione. Molti con magliette nere dei v-visitors. Una 15ina in tutto che davano il turno a quelli della mattina. Ragazzi molto pratici e per nulla esaltati, tranquilli, figli di ceto medio, armati di digitali e videocam.
Politica se ne parla poco, se non dell'argomento specifico del parlamento pulito.

Compositi invece i sottoscrittori. La casalinga rotondetta, la guardia comunale di turno che firma quasi di soppiatto, i ragazzini mano nella mano, la mamma con carrozzino, il cinquantenne con moglie che dice "ci voleva!", il trentenne che s'e' fatto 30 km quando l'ha saputo, il ventenne in bicicletta che avra' riletto sotto il sole almeno 50 volte i volantini, girandoli e rigirandoli tra le mani. Dopo un'ora circa 100 sottoscrizioni, persone per lo piu' venuta apposta che il parco era quasi vuoto.
Coincide tutto con quanto apparso dalle cronache sulla partecipazione di sabato scorso a Bologna e in altre 200 citta'.
C'e' solo molta soddisfazione in piu' e si pensa gia' ai prossimi appuntamenti. Li' non si sa, decide Grillo, lo seguono con ammirazione disponibili a sacrificare il loro tempo. Con fiducia e consapevolezza. Questa si', forse un po' troppa, ma come dargli torto dopo quel che hanno combinato armati di firme e di legge di iniziativa polpolare ?

Buon inizio settimana,
Zen lento
 

Zen lento

Forumer attivo
E la parola d'ordine e' arrivata:
http://www.beppegrillo.it/

"E adesso? Dopo il V-day?
La parola è ai cittadini. Ogni Meetup, ogni gruppo può, se vuole, trasformarsi in lista civica per le amministrazioni comunali.
I cittadini devono entrare in politica direttamente. Per la loro tutela e per quella dei loro figli.
I Comuni decidono della vita quotidiana di ognuno di noi.
Possono avvelenarci con un inceneritore o avviare la raccolta differenziata. Fare parchi per i bambini o porti per gli speculatori. Costruire parcheggi o asili. Privatizzare l’acqua o mantenerla sotto il loro controllo.
Dai Comuni si deve ripartire a fare politica con le liste civiche.
Le liste che aderiranno ai requisiti che pubblicherò sul blog tra qualche giorno avranno la certificazione di trasparenza “beppegrillo.it”. Tra i requisiti ci saranno, ad esempio, il non essere iscritti a partiti ed essere incensurati.
Le liste potranno comunque chiamarsi come gli pare ed essere autonome nella loro azione. Ci potranno anche essere più liste in una stessa città.
Le liste certificate saranno pubblicizzate dal blog e messe in condizione di scambiarsi informazioni e esperienze attraverso una piattaforma comune on-line che sarà messa a disposizione, sempre attraverso il blog.
Io non parteciperò a nessuna manifestazione nei prossimi mesi. Non sto promuovendo la presentazione di nessuna lista civica, né locale, né nazionale.
La loro voce i partecipanti del V-day non la prestano a nessuno. Sono i megafoni di sé stessi. I cittadini che si fanno politica.
Per le liste civiche rimanete sintonizzati sul blog. Stay tuned."


Questo e' lo sbocco "amministrativo", che gia' per altro era stato richiesto in molti meetup e gia' era stato sperimentato.
Grillo mantiene il marchio, il logo, ma non entra nell'agone se non come gli e' congeniale. Grande marketing politico.

Ora il gioco si fa si' duro, e' facile pensare che a livello locale il successo sara' notevole con le medesime caratteristiche di quello della Lega nel 1992/95, ma ripartito su tutto il territorio. Ne soffriranno tutti, e certo ne soffrira' parecchio la Brembilla, mai decollata e ridimensionata recentemente dal Cavaliere. Ma in generale tutti che non potranno utilizzare varie liste civiche con funzioni di disturbo.

Eh si', ormai e' un caso questo che va oltre i confini nazionali.

www.investireoggi.it/forum/beppe-grillo-nel-crogiuolo-del-marketing-vt30066.html
 

Zen lento

Forumer attivo
C'era da aspettarsi che l'invito ai fedelissimi di costituire liste civiche provocasse un piccolo lo terremoto, con le inevitabili ritorsioni e accuse di non essere consequenziali, di badare al marketing personale, di parlare il linguaggio della Ciquita, di costituire l'ennesimo partitino, di predicare una purezza dell'antipolitica quasi razziale.
Tutte accuse scontate a mio avviso e di scarso respiro, fatto sta che un blog rimorchia una parte del dibattito politico arrancante e che detta l'agenda su alcune questioni. Accade ne piu' ne meno quel cha accadde con Berlusconi i cui tempi spiazzavano la Ia (mai cambiata veramente) repubblica.
Tutte queste accuse sono piuttosto risibili, senza respiro, indotte dal fiato corto della polemica contingente.
L'unico che non cade nella "trappola" mediatica, forse perche' si conoscono bene, e' a ben vedere proprio Berlusconi che lascia straparlare qualche colonnello o ufficialetto di populismo, ma che non fa cenno alla questione.

Il dibattito politico aggiunge fascine al fuoco: chi straparla di maiali, chi di sciperi delle tasse sotto la guida di commercialisti, chi fa lega (senatori DS) con il dente avvelenato di Emilio Fede (per la questione di rete4).

La proposta ha infiammato il Blog di Grillo e le voci non sono univoche: gli oltranzisti del vaffa si sentono spiazzati, i mitomani dell'astensione e della fucilazione di qualsiasi politico (e politica) tagliati fuori, i sostenitori della democrazia diretta dura e pura si sentono un po' traditi. Si sta avviando probabilmente una scrematura spontanea.

C'e' tuttavia un dibattito serrato su questa questione delle liste civiche che si coglie bene nei meetUp. Le posizioni sono articolate e alcuni si sentono spiazzati, altri avrebbero preferito che si proseguisse con un movimento d'opinione trasversale, ma si coglie un gran senso di responsabilita'. Su tutto quel che mi sembra predomini e' un senso di inadeguatezza, dei limiti intrinseci nel gruppo inadatto a sostenere una prova politica in modo cosi' ravvicinato.
Tutte queste riflessioni si accompagnano tuttavia ad un gran senso di responsabilita' e al desiderio di esaminare la questione con attenzione, non come una prescrizione del Capo,ma come uno sbocco che richiede mettere in campo un impegno adeguato alle forze disponibili.
Non so come si voglia chiamare questa consapevolezza, io la leggo come un forte e attento impegno civile e politico, per nulla come un desiderio di mandare in vacca il mondo, ma di parteciparvi con consapevole esercizio delle proprie forze. Nulla a che vedere con l'antipolitica, ne' con l'invettiva gratuita, anzi un requisito per l'attivita' politica.

Questa cosa si avverte bene nel meetup che ho letto , che non e' certo un campione rappresentati) , ma che ritengo riassuma bene di quel che si discute tra entusiasmo, sconforto o slancio per poter fare responsabilmente il meglio. Ragazzi attenti e per nulla esagitati, forse un po' ingenui o senza esperienza, ma disposti a giocarsela (o non giocarsela) con prudente attenzione e senza i troppi tatticismi che vivacchiano all'ombra delle strutture dei partiti tradizionali. Una faccia pulita della politica e della militanza.
Leggete e ditemi se traviso o se non siano altri a travisare volutamente:
http://beppegrillo.meetup.com/55/boards/view/viewthread?thread=3533591&pager.offset=0

Segnalo un articolo , controcorrente, di un sociologo non proprio un ragazzino, apparso oggi sul sole 24 ore, che a mio avviso centra questioni molto importanti al di la' della retorica politica contingente:
www.golemindispensabile.ilsole24ore.com/index.php?_idnodo=10418

E' una soddisfazione, per me, leggerlo.
 

Zen lento

Forumer attivo
Trovarmi a leggere le cose piu' attente e motivate, ancora una volta e proprio sulle rubriche de "il Sole24 ore", mi lascia perplesso e anche un tantino sgomento dopo tanta sbornia di anatemi, epiteti, furberie retoriche e paralleli arditi con la storia passata.

Ma tant'e', l'intelligenza non ha luogo, quando la incontri e' un piacere riconoscerla.

Vi segnalo quindi questo articolo, come prima altri su cui sono inciampato:
www.golemindispensabile.ilsole24ore.com/index.php?_idnodo=10421



www.investireoggi.it/forum/beppe-grillo-nel-crogiuolo-del-marketing-vt30066.html
 

Zen lento

Forumer attivo
Contro un comico scendono nell'agone le piu' prestigiose cariche della Repubblica: i Presidenti della Repubblica (attuali ed ex).

Dopo essere stato accusato nell'ordine di qualunquismo, populismo, contraddizione intrinseca tra dire e fare, semplicismo, , carrerismo personale, ispiratore di nuovi terroristi, ora e' accusato di essere un sovversivo o ancor piu' il potenziale mandante di uno scellerato assassino (Mazza, a TG2).
La politica si fa nelle istituzioni, come se il promuovere liste civiche fosse un atto incostituzionale. Lo comprende l'uomo comune, ma non, sembrerebbe, il Capo dello Stato (e l'ex).

La realta' e' semplice, anche se confusissima. I termini della questione sono lucidamente, quasi cinicamente, riassunti qui:
www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2007/09_Settembre/19/sartori_grillo_attacca.shtml


Si tocca il bene piu' prezioso, ovvero l'elettorato (potenziale e immaginario) e le reazioni salgono di tono. Tutti i cannoni mediatici sono puntati e il loro effetto agisce temo in senso contrario. La sinistra si trova sotto la superfice del pantano in un momento delicato , la destra gongola cercando di portare la spallata finale: via Prodi !

E' una illusione, Prodi c'entra e non c'entra, e questo lo sanno bene tutti i simpatizzanti delle felici o infelici battute di Grillo. Si chiede un rinnovamento , un ricambio della classe dirigente e Forza Italia si illude di poter offrire la medesima sciapa minestra di un quinquennio infelice , fatto di gente che si screditava al governo e fuori grazie alle fanfaronate reiterate in TV.

Tutti i media stanno seguendo Grillo (il fenomeno grillo), lo tampinanodopo averlo a lungo ignorato. Alle sue sparate, che pensavano un fucile a tappi, oppongono ora le batterie e i b52 scavando pantani su pantani, crateri su crateri. La ragione e la geometria politica sembra non funzionare, quindi si fa appello alla paura, al pericolo.

Il grillismo non ha colore , per questo non si sa bene dove andra' a parare, per questo e' sentito come pericoloso, per questo ci si avventa sulla superficie, ma non si riesce a penetrarlo.
Riguarda tutti e non solo l' alternarsi di governo tra le forze tradizionalmente in gioco. E' si' scontento, ma scontento attivo come lo fu quello di chi voto' Lega o Berlusconi. Quel che dovrebbe far pensare e' perche' mai duri da tanto e perche' mai il nome di Craxi, nonostante le tentate riabilitazioni, rimanga sempre in fond alle preferenze di cittadini.

Grillo e' cosi' popolare perche' tutti gli apparati, di tutte le forze politiche, sono diventate progressivamente impopolari, sopratutto ora tra i giovani. Ma di riformarsi e rinnovarsi nemmeno l'ombra. Solo scongiuri.
Per questo la situazione appare pericolosa, per l'impotenza dei rappresentanti del potere che vivono in un'altro mondo, inaccessibile ormai alla comprensione di piu'. Per questo i rischi di una involuzione ,di qualcosa che vada fuori controllo, ci sono, ma derivano da incapacita' e da inerzie istituzionali manifeste, piu' che dalla presunta testa malata di Grillo.

Gli eccessi degli spettacoli e dei manifesti sul blog, sono nulla rispetto agli eccessi rappresentatici in passato quotidianamente dai maggiorenti e dai comprimari della politica insinuatisi in ogni dove per occupare ogni varco.
Non ce li ricordiamo ?... bene scaviamo per bene nella memoria. Anche dimenticandoci delle esternezioni cariate di Calderoli, ne troveremo a bizzeffe di sparate e fanfaronate di dubbio gusto spesso ritrattate con una alzata di spalle.

V'e' del moralismo nei grillini o non piuttosto una qualche domanda etica che viene dal basso, timidamente, contradditoriamente? Non si risponde a un simile quesito e nessuno, da quel che leggo, manco si sforza di metterci il naso, di intervistarli se non leggiucchiando un blog impossibile a leggersi.
Chi sono, che fanno, che pensano. Non importa, quel che importa e' se siano un elettorato accaparrabile.
Il fatto e' che sono votanti di DZ e SX , ma per null,a mi parrebbe, siano solo in libera uscita. Militanti ingenui forse, ma un po' diversi nel panorama statico dei partiti attuali e difficilmente influenzabili dai media attuali e dalle loro politiche editoriali.

Almeno per ora.
 

Zen lento

Forumer attivo
Qualcosa occorrera' pur dirla.

L'ordine di giornalisti per bocca del Presidente dell'Ordine Del Boca dice :
"i giornalisti sono titolari di una grande e grave responsabilita’ perche’ devono essere rispettosi dei fatti, pacati nei commenti, equilibrati nei giudizi e attenti a non urtare suscettibilita’ e non necessariamente devono assecondare la piazza”
Si riferisce alle reazioni a Maura Mazza, direttore del TG2, che in un editoriale sul telegiornale ha manifestato la sua preoccupazione per possibili intemperanze possibili, paventando che in questo clima qualcuno possa commettere un omicidio.
In realta' Mazza non diceva in chiaro se la possibile vittima potesse essere un politico (versione piu' accreditata e desumibile dal contesto del discorso) o non piuttosto lo stesso Grillo.
www.stato-oggi.it/archives/00070655.html

Grillo ha commentato sul suo blog l'editoriale, scrivendo il testo e lincando il video dell'intervista e titolando "No Comment".

A me parrebbe che nessuno ha censurato Mazza, ne' gli ha impedito di esternare la suo zelante opinione. Semplicemente, sembrerebbe, i Grillini hanno innondato la sua email di dissenso per la faciloneria delle sue preoccupazioni. L'ordine dei Giornalisti vorrebbe invece che nessuno debba dire alcunche', quando lo stesso Grillo per almeno tre giorni e' stato subissato di fantasiosi anatemi da parte di tutta la grande stampa. Insomma, ancora una volta la legge e il buon senso parrebbe solo valido per gli altri e Mazza, in quanto giornalista, dovrebbe godere di quella liberta' dal dissenso che altri non potrebbero avere.

La cosa mi pare piu' tragica che comica e deontologicamente opinabile: dove mai ha in travisto, pur nella aspra nella polemica corrente, Mauro Mazza qualcosa che gli faccia pensare al rinascere di un terrorismo tra le mani dei grillini.
Da nessuna parte, ovviamente e la sua opinione vale si' quanto quella di altri, ma anche il dissenso degli altri.

La cosa e' tanto vera, che il suo referente politico (Gianfranco Fini) ha immediatamente compreso la questione e l'ha sonoramente bacchettato sulle mani, praticamente smentendolo (di contro tutta FI l'ha difeso, Cicchitto in testa):
http://www.leggonline.it/viewnews2.php?file=news/ADN20070919185013.xml

La cosa poi non e' nemmeno complicata.

Della Casta Mazza e' un beneficiato non da poco e la cosa si apprezza con un minimo di biografia e almeno un incidente "politico".

Mauro Mazza , direttore del TG2,in quota di Alleanza Nazionale, si e' fatto le ossa come giornalista nel Secolo d'Italia (gia' organo del MSI), ricoprendo vari incarichi in diverse testate successivamente, per passare poi alla RAi dal 1990 in poi.
Nell'aprile 2002 viene nominato direttore del TG2.

Nel 2001 Gad Lerner divenne direttore del TG1. Come si insedio' fece l'errore di non controllare le immagini di un servizio sulla pedofilia e venne crocifisso . Mario Landolfi gli allungo' un biglietto di raccomandazioni ad una cena, cercando di minimizzare la disavventura, promettendo il suo appoggio a Lerner. Lerner appari' in TV sventolando sdegnato il bigliettino e il costume di quell'atto di lottizzazione.
Mauro Mazza , presente alla cena, nego' che mai la cosa fosse accaduta e che il biglietto di raccomandazione esistesse

Mario Landolfi (Alleanza Nazionale) e' stato Ministro per le Telecomunicazioni nel III governo Berlusconi.


Mario Landolfi:
www.camera.it/cartellecomuni/leg15/include/contenitore_dati.asptipopagina=&deputato=d37090&source=
/deputatism/240/documentoxml.asp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=/CartelleComuni/Leg15/Deputati/
Composizione/SchedeDeputati/SchedeDeputati.asp%3Fdeputato=d37090&Vis=1&Nominativo=LANDOLFI%20Mario
//www.lospettro.it/pagina25.htm

La vicenda Lerner/Landolfi:
http://reporters.blogosfere.it/2006/02/in-tribunale-le.html

Le precisazioni di Mauro Mazza sulla vicenda, rese 4 anni dopo:
www.velineveleni.com/V&V/A2005/2005_04apr/26042005.htm

Doverosa forse la difesa del sindacato dell'Ordine dei Giornalisti, ma assolutamente inopportuna.
Nessuno ha messo in dubbio che Mazza possa fornire le sue opinioni. Si mette in dubbio che un appartenente della casta possa manifestare cose che non stano ne' in cielo ne' in terra, da una TV pubblica oltretutto. (i grillini, ma altri sempliciotti come me, si chiedono infatti come mai non sia intervenuto con simili esternazioni quando Bossi' ventilo' tra il lusco e il brusco bombe, cannoni e perfino atomiche). E si dissente. Di teppa parlo' Andrea Romano dalle colonne della Stampa, parlo'cosi' in parte anche Scalfari, se Vogliamo D'alema, Tutta gente contestata a vario titolo, ma nessun Ordine dei Giornalisti ha alzato un rigo.
Anche Emilio Fede dice cio' che vuole e nessuno lo difende per le sue antipatie personali o ci fa caso piu' di tanto.

La spiegazione mi pare semplice. Piu' realista del Re, piu' zelante del suo Re. Un colonnello insomma che altri Colonnelli vedono gia' martire del dissenso.

Abolire l'Ordine dei Giornalisti, piu' che liberalizzare le licenze dei parrucchieri, non sarebbe il caso ?



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Zen lento

Forumer attivo
Nel dibattito, che muta leggermente nei toni e nelle sentenze, (zizzania per Veltroni che pure aveva assicurato la sua adesione al V-Day, manifestazione di folklore dopo che fu quasi squadrismo per D'alema, problema di qualunquismo di sinistra prima di essere nulla per Berlusconi), segnalo solo questo conciso editoriale di Panebianco.
In soldoni afferma che si tratta di moralismo, e dell'idea di congiura che la popolazione si e' fatta, che si ritorce contro la sinistra .
www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2007/09_Settembre/22/politica_morale_antipolitica.shtml

La questione non e' peregrina, anche se esce dalla bocca di un commentatore di centro destra. Non e' peregrina, perche' il tentativo di rinchiudere la politica solo ed esclusivamente dentro l'ovvieta' (disattesa) della legalita' si accompagna all'idea balzana che una "buona amministrazione" possa essere essere sufficiente per la politica, per "un'altra" politica.
Non e' evidentemente cosi', qualsiasi azienda o impresa ' e' destinata a fallire solo con la "buona amministrazione" se non si effettuano scelte coraggiose e lungimiranti nella combinazione dei fattori rispetto al mercato.

Questa idea dell'amministrazione oculata in politica (necessaria ma non sufficiente) e' un po' lo specchietto per le allodole che ha abbagliato molti elettori negli ultimi quindici anni. Ed e' anche grazie a questa idea, fattasi politica e sviluppatasi con un allargamento insensato delle cariche a tutti i livelli, che assistiamo ad una ventennale paralisi , a minuetti sulla punta di leggi spesso contradditorie, a scambi al ribasso in sottobanco, a una totale inefficienza della politica italiana. Questo e' speculare all'idea dei mutamenti rivoluzionari, per contratto tra il capo e la "gente".
Ha torto pero' Panebianco sulla congiura: c'e' una oligarchia soffocante nei settori della vita privata e pubblica che si stampella vicendevolmente. Gia' piu' che apprezzabile nel governo precedente, ora semplicemente allargatasi a dismisura. C'e', non e' una fantasia, basta citare Parmalat, Telecom, le Banche, la televisione e i media.

Per questo il "j'acuse" di Grillo appare quasi messianico. Chiede in fondo coraggio, un po' di coerenza, un riaggancio con la realta'. Non tutto e' condivisibile , ma con 20 pagine ha riassunto le questione piu' ovvie e importanti (alcune nemmeno accennate) in una specie di primarie per gli italiani. L'ovvieta' diventa un programma snello, la' dove quasi 300 pagine omnicomprensive si trovano nude di fronte ai maggiori dilemmi e le parole d'ordine ) aziendaliste assolutamente vuote oltre che interessate
Si puo' non condividere un programma scritto sul web , ma snobbare in toto mi pare troppo.
http://files.meetup.com/215758/Primarie_dei_cittadini.pdf

Prima di scrivere queste due righe, Blob sulla terza rete, con in sottofondo il monologo di Grillo, mandava in onda le scenette deliranti del rapporto dei leader politici con i loro cittadini. Chi gioca a tennis in studio, chi mena la polenta, chi si scambia magliette di squadre opposte, chi cucina, in un surreale spettacolino televisivo fatto sul vuoto. Questo siparrietto per accapparrasi la simpatia si' folcloristico e tragicomico.
Guardatelo, val piu' di mille parole. Quel che si riporta era apprezzabile anche prima d' ora.
E' un mistero il motivo per cui queste amenita'goliardiche non si siano rivelate che oggi di fronte all'opinione pubblica, a prevalente merito di un guitto.

Non che conti granche', ma e' strano come i maggiori politologi italiani (Pasquino, Sartori,Prospero) siano tutti dalla parte di Grillo e lo incitino a continuare , differenziandosi solo su alcune proposte ritenute incongrue, mentre i commentatori politici di ogni ordine e grado gli sparano addosso cannonate isteriche.
Il motivo di questo consenso pensoso a ben vedere e' semplice: ci vuole, in questa palude una mobilitazione che produca ricambio e, al momento, in nessun partito istituzionale c'e' questa volonta' di mobilitare alcunche', ancor prima che capacita'.
Grillo e i grillini, per vie traverse e assolutamente legali hanno pare entrambe queste possibilita' e capacita'. Manca l'esperienza, ma questa si fa di tratto in tratto.

Iniziare nelle amministrazioni Comunali di primavera , farsi le ossa li', non e' una brutta idea. Anzi.


Buon fine settimana :)
Zen lento
 

tashtego

Forumer storico
La cosa che piu' turba in questo scagliarsi dei politici e dei loro cani da guardia contro Grillo, sui cui toni e metodi degli ultimi giorni nutro qualche pesante riserva, e' il fatto che sembrano focalizzarsi appunto su toni e metodi del personaggio, deviando l'attenzione dal problema sottostante. Il fatto e' che per la classe politica lo stato e' ormai scopertamente un business personale a cui non vuole rinunciare, e per classe politica si intende non solo i parlamentari, ma una fetta molto piu' vasta e deleteria della societa': gli amministratori innumerevoli, superflui e strapagati delle municipalizzate, e in generale delle aziende semistatali-pseudoprivatizzate (leggetevi la compagine amministrativa di ENIA, ad esempio, se avete un po' di tempo da dedicare ad una lettura non proprio breve :D ), una parte considerevole dei dipendenti dello stato, degli apparati militari, le aziende titolari di appalti pubblici che fanno capo a mogli e figli dei politici che tali appalti assegnano, e via discorrendo... Non c'e' ministro dell'economia, a cominciare da Padoa Schioppa che pure avrebbe voglia di farlo, che sia riuscito a sfondare il muro di gomma e a tagliare seriamente questi costi, che sono regolarmente lievitati sotto le amministrazioni di ogni colore... Il governo Ciampi aveva meno della meta' dei ministeri del governo attuale, e ministero non significa solo ministro, ma dipendenti, sottosegretari, etc., e tutto per accontentare formazioni politiche che rappresentano poco piu' del parentado di quel paio di senatori che portano in parlamento. La consapevolezza delle dimensioni di questo spreco generalizzato, e del peso che esso ha sulle condizioni economiche dello stato e sull'entita' dei sacrifici che sono richiesti ai cittadini, e' ormai ampiamente diffusa, e in Grillo o nella mostruosa tiratura de "La casta" trova semplicemente l'occasione di coaugularsi in un movimento capace di elevare la sua voce fino ai piani alti del palazzo.
Il fatto che lassu' si facciano orecchi da mercante e si cerchino scuse, evitando di procedere ad un serio esame di coscienza e alle misure concrete da esso conseguenti, potrebbe essere gravido di esiti funesti per la nostra ormai fragile democrazia, perche' c'e' da aspettarsi che prima o poi salgano a cavalcare la tigre del malcontento capipopolo meno innocui di Grillo... e' gia' successo, ed io ne farei volentierissimo a meno...
 

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