Azione legale titoli Popolare di Vicenza e Veneto Banca (5 lettori)

sandrino

Forumer storico
Ho letto bene sai... e so anche interpretare!
Ma quale sermone? Rileggiti piuttosto tutti i tuoi post per bene!
E anni ormai che spacchi i maroni sulla storia del "NON PRENDERE NIENTE"
Ma tu cosa ci guadagni?

p.s. soffro tantissimo per chi in questa storia ha perso tanto, qualcuno addirittura TUTTO! A me è scivolata addosso come è giusto che sia.
Certo ho fatto ricorso e se prendo qualcosa bene altrimenti amen! vadano a farsi fottere.

Io non ci guadagno nulla, casomai ci ho rimesso più o meno un appartamento di 70 mq a Roma, come controvalore.
Figurati quanto me ne possa fottere a me delle tue critiche.

Sono anni che spacco i maroni che prenderemo zero E INFATTI mi viene da dire : quanto hai preso fino ad oggi.
 

gionmorg

low cost high value
Membro dello Staff
Io non ci guadagno nulla, casomai ci ho rimesso più o meno un appartamento di 70 mq a Roma, come controvalore.
Figurati quanto me ne possa fottere a me delle tue critiche.

Sono anni che spacco i maroni che prenderemo zero E INFATTI mi viene da dire : quanto hai preso fino ad oggi.
Dipende che zona di Roma :d:
Quanto valgono gli appartamenti a San Basilio?
Ps auguri a tutti :cin:
 

Vet

Forumer storico
Ho letto bene sai... e so anche interpretare!
Ma quale sermone? Rileggiti piuttosto tutti i tuoi post per bene!
E anni ormai che spacchi i maroni sulla storia del "NON PRENDERE NIENTE"
Ma tu cosa ci guadagni?

p.s. soffro tantissimo per chi in questa storia ha perso tanto, qualcuno addirittura TUTTO! A me è scivolata addosso come è giusto che sia.
Certo ho fatto ricorso e se prendo qualcosa bene altrimenti amen! vadano a farsi fottere.

Guarda che se hai letto il mio post (molto chiaro direi) hai interpretato in maniera errata , ho semplicemente fatto una richiesta di informazioni a Sandrino che nulla ha a che vedere con la vicenda Ven/Vic
E ti posso confermare , che pur avendo stima di Sandrino, sulla vicenda ven/vic la penso in maniera assai diversa da lui sui rimborsi .
Sono convinto che i tempi saranno biblici ( ho aspettato quasi sei anni per un rimborso IVA continuando a mandare e rimandare anche gli stessi documenti ) e ritengo che sarà la tempistica il vero scoglio dove ci si potrebbe arrenare per questi rimborsi
 

sandrino

Forumer storico
Guarda che se hai letto il mio post (molto chiaro direi) hai interpretato in maniera errata , ho semplicemente fatto una richiesta di informazioni a Sandrino che nulla ha a che vedere con la vicenda Ven/Vic
E ti posso confermare , che pur avendo stima di Sandrino, sulla vicenda ven/vic la penso in maniera assai diversa da lui sui rimborsi .
Sono convinto che i tempi saranno biblici ( ho aspettato quasi sei anni per un rimborso IVA continuando a mandare e rimandare anche gli stessi documenti ) e ritengo che sarà la tempistica il vero scoglio dove ci si potrebbe arrenare per questi rimborsi

Prendo spunto proprio dal tuo messaggio per chiarire anzi ribadire una cosa, che tu hai capito ma molti altri no.
Io con questa storia ho perso UNA VALANGA DI QUATTRINI.
Aggiungo che non cerco gloria sui forum (farei il ruffiano in quel caso, e tutto possono dirmi fuorché questo) : mi limito solo a riportare quello che mi viene detto da una persona piuttosto addentrata nella vicenda.

Persona che PURTROPPO ha avuto ad oggi sempre ragione.

Ti assicuro che per questioni personali nessuno prega più di me affinché ci sia questo rimborso (sono una valanga di soldi ed una piccola parte anche della mia ex moglie: se non rimborsano io comunque voglio renderle i soldi e lo farò di tasca mia).

Il mio atteggiamento ha una triplice funzione:
1. Dovere di cronaca (fonte qualificata dice delle cose e io ve le riporto)
2. Scaramanzia (fosse che fosse)
3. Esortazione a tenere altissima la guardia

Basterebbe un minimo di buon senso, sono più di 4 anni che mi hanno azzerato banca Marche e non vedo un euro.
 

Esad

Forumer attivo
Aggiungo che non cerco gloria sui forum (farei il ruffiano in quel caso, e tutto possono dirmi fuorché questo) : mi limito solo a riportare quello che mi viene detto da una persona piuttosto addentrata nella vicenda.

Persona che PURTROPPO ha avuto ad oggi sempre ragione.

Premessa: a me non spacchi affatto i maroni e sono molto interessato sia al tuo punto di vista che alle informazioni che riporti. Inoltre, pur vedendo la questione in modo un po' diverso, visto che personalmente, purtroppo, ho comprato a prezzi ben poco speculativi, condivido l'approccio scettico del tipo "avremo zero fino a prova contraria".

Detto ciò, tali informazioni appaiono frammentarie e talvolta in certa misura illogiche. Se la tua fonte è talmente informata sui fatti da stimare che oltre il 90% delle domande degli obbligazionisti avranno zero, immagino che conoscerà già il criterio del FITD, criterio che poi, peraltro, non dovrebbe essere nulla di misterioso visto che è già stato applicato ad alcune migliaia di istanze di obbligazionisti che hanno acquistato in rapporto negoziale diretto. Immagino che la famosa questione della disparità di trattamento comporti che verrà applicato lo stesso identico criterio anche alle domande FIR. Quindi perchè non renderlo noto? Almeno ognuno di noi potrà farsi due calcoli e sapere se prenderà qualcosa, ed eventualmente quanto.
 

SirLux

White Cavalier
Io spacco i maroni da un altra parte, li ho considerati persi, tutto quello che arriva (se arriva) è tutta manna... sono disgustato
 

Fabrib

Forumer storico
Richiesta danni a Banca Intesa? «Inapplicabile»
Così il Gup Zulian ha bocciato tutte le richieste delle parti civili

  • Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
  • 12 Jan 2021
TREVISO Anche gli avvocati di parte civile concordano: la decisione con cui il gip Zulian ha sollevato Intesa da qualsiasi responsabilità per le azioni azzerate dell’ex Veneto Banca, è oggettivamente «bene articolata».
TREVISO I vari avvocati che assistono i risparmiatori di Veneto Banca in veste di parti civili nel processo di Treviso contro l’ex amministratore delegato, Vincenzo Consoli, su un punto sono d’accordo: che l’ordinanza con cui il Gup Gianluigi Zulian, sabato, ha sollevato Intesa Sanpaolo da responsabilità verso i possessori dei titoli azzerati dell’ex popolare, sia oggettivamente «ben articolata». Il magistrato, in cinque pagine, respinge tutti gli argomenti proposti dai legali per riversare sul gruppo bancario nazionale, che il 26 giugno 2017 acquisì la «polpa» sia di Veneto Banca che di Popolare di Vicenza, con un corposo sostegno dallo Stato, le responsabilità ereditate con l’acquisto e aprire ai danneggiati un serbatoio ben più capiente per i risarcimenti, facendo saltare il divieto posto dal decreto di liquidazione.
Zulian costruisce lo stop su Intesa a diversi livelli. Intanto, dice, «è palesemente inapplicabile» la responsabilità diretta, sulla base dell’articolo 2049 del codice civile, per le condotte contestate, prima della vendita, a Consoli come amministratore di Veneto Banca, «per le quali esclusivamente quest’ultima può esser chiamata a rispondere». Ciò fa cadere anche le richieste di chiamare Banca d’Italia, Consob o i revisori di Pwc.
E poi, aggiunge, dal «vigente quadro normativo» non si possono rinvenire responsabilità su quelle condotte in capo a Intesa, visto che il decreto di liquidazione esclude di poter applicare «la disciplina regolante la sorte dei rapporti giuridici in caso di cessione d’azienda e di rami d’azienda» dell’articolo 58 del Testo unico bancario: il decreto legge esclude espressamente i debiti sulle azioni azzerate.
E spazio non c’è nemmeno se si discute di altra questione tipica, la «responsabilità solidale» dell’articolo 2560 del codice civile derivante dall’iscrizione"
I legali Fadalti: l’eccezione di costituzionalità sarà riproposta
nei libri contabili. Qui, dice Zulian, gli accantonamenti di Veneto Banca sui rischi legali sono per il giudice «parziali e carenti nell’indicazione del soggetto titolare del credito». Troppo generici, perciò, per indicare l’esistenza di precise pendenze di Veneto Banca verso i risparmiatori traditi.
A questo punto non resta che sperare di far cadere la legge, di fronte ai tanti dubbi di incostituzionalità sollevati, rispetto all’esclusione delle cause per le azioni azzerate. Zulian chiude la porta anche qui. Perché nella liquidazione il legislatore ha adottato la sostanza della normativa europea sulle risoluzioni bancarie, per cui gli oneri «ricadono sulla proprietà e sui sottoscrittori di strumenti patrimoniali dell’istituto in crisi». E ancora, «non appaiono rinvenibili profili di irragionevolezza piuttosto che di disparità di trattamento», tali da far venir meno «la corrispondente disciplina italiana». La conclusione è per «l’infondatezza della questione di legittimità costituzionale».
Per molti una doccia fredda.
Anche perché il Tribunale di Treviso si è allineato alla scelta di Vicenza, sul caso Bpvi, che aveva escluso la chiamata di Intesa, e non invece alla linea dirompente presa tre anni fa dal Gup Lorenzo Ferri, che con una decisione costituzionalmente orientata l’aveva ammessa. Pur se i legali non si arrendono. L’avvocato trevigiano Luigi Fadalti, dice che l’eccezione di costituzionalità sarà riproposta «in tutte le sedi possibili come arma di pressione. Si sarebbe dovuta autorizzare la chiamata in causa di Intesa, con il contratto di cessione stipulato tra i due istituti valido limitatamente ai loro rapporti interni».
Matteo Moschini, professionista anch’egli impegnato nella difesa di altri assistiti, vista le decisione di Treviso tenta ora un’altra via: «Ci accingiamo – annuncia - a notificare atto di citazione davanti al Tribunale di Milano a Pwc, che a breve ci attendiamo sia rinviata a giudizio dalla Procura di Roma per gravi reati commessi nelle sue funzioni»
Linea già presa anche da Sergio Calvetti, che non ha seguito i colleghi nella vertenza penale contro Consoli, preferendo percorrere la causa civile a Pwc: «I risparmiatori possono stare tranquilli sulla possibilità di citare in giudizio civile Consob, Bankitalia Pwc. Così come possono citare Banca Intesa sollevando davanti al giudice civile l’eccezione d’incostituzionalità del decreto legge 99».
Pur se, oltre il fronte Pwc, sul punto che la decisione in campo penale di Treviso non abbia ricadute verso Intesa sul fronte civile altri legali hanno posizioni meno favorevoli. E cioé che, appunto, l’ordinanza inattaccabile di Zulian delinei limiti ferrei, che solo una dichiarazione di incostituzionalità della decreto 99 potrebbe far saltare.
 

Fabrib

Forumer storico
«Niente soldi dalle liquidazioni»
Le relazioni dei commissari: «baciate» per un miliardo, azioni di responsabilità a rilento

  • Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
  • 23 Jan 2021
  • Di Federico Nicoletti
In 31 mila chiedono di insinuarsi nelle liquidazioni di Bpvi e Veneto Banca. Ma i commissari avvertono: «Ci saranno soldi solo per lo Stato e Intesa».
VENEZIA Banche venete, alla fine sono 31 mila le richieste di esser ammessi tra i creditori delle liquidazioni. Ma i commissari dicono che non ci saranno soldi, oltre a quelli da restituire allo Stato e a Intesa Sanpaolo. In tutto 18 mila richieste su Banca Popolare di Vicenza, scremate dalle 76 mila comunicazioni iniziali e dalle 21.600 ad agosto 2020, con valutazioni completate per metà; e 13 mila su Veneto Banca, dove le valutazioni dovrebbero chiudersi entro metà 2021. A tre anni e mezzo dalla liquidazione delle ex popolari venete, sono questi i numeri di quanti, compresi gli azionisti azzerati, stanno tentando di recuperare i soldi perduti inserendosi tra i creditori delle due liquidazioni, secondo gli ultimi aggiornamenti dati dai commissari nelle informative pubblicate la scorsa settimana.
Numeri che tornano di rilievo, dopo che quindici giorni fa a Treviso, nell’udienza preliminare del processo penale per il crac di Veneto Banca, il giudice Gianluigi Zulian ha escluso la chiamata in causa per i danni civili di Intesa, confermando l’esclusione del decreto di liquidazione, allineandosi alla decisione presa a Vicenza e sconfessando invece quella di tre anni fa del Gup di Roma, Lorenzo Ferri.
Il punto è che la liquidazione, via legale principe indicata dal decreto del 2017, soldi non ne darà ai soci azzerati. I commissari (Giustino Di Cecco, Claudio Ferrario e Francesco Schiavone Panni per Bpvi, Giuliana Scognamiglio, Alessandro Leproux e Giuseppe Vidau per Veneto Banca) lo dicono nelle relazioni. E ciò sulla base dell’esperienza di tre anni di attività di vendita di asset e di recupero dei crediti ceduti a Sga-Amco, che portano a concludere che «non sono ravvisabili concrete prospettive di soddisfacimento dei creditori», diversi da Stato e Intesa.
In ballo il finanziamento che le liquidazioni devono restituire a Intesa (come sta già avvenendo, riferiscono le relazioni) per lo sbilancio derivato dalla vendita di tre anni fa (3,2 miliardi per banca); a cui si sono aggiunti i 957 milioni di crediti in bonis ad alto rischio, poi deterioratisi, che Intesa ha restituito in tre anni alle liquidazioni (621 milioni a Bpvi, 335 a Veneto Banca, dati che paiono suggerire differenti qualità dei crediti nelle due banche) e regolati sempre con un prestito all’1% annuo. In tutto fanno 7,3 miliardi da restituire, a cui si aggiungono i 4,7 complessivi per le due banche di contributi per capitale e prepensionamenti che lo Stato ha trasferito a Intesa con la liquidazione, e che dovrà recuperare dalle procedure. In tutto oltre 12 miliardi, che le liquidazioni dovranno restituire prima di occuparsi dei creditori chirografari, quelli senza privilegi. Per quanto si venda e recuperi, ovvio che per i creditori in fondo alla coda, compresi i soci azzerati, alla fine di una procedura di anni è probabile che non resterà nulla. Anche perché da un lato i commissari avvertono che il valore dei crediti recuperabili è stato ridotto, in via provvisoria, di 3,8 miliardi totali sulla base delle stime degli incassi fatte da Amco, e dall’altro che la crisi Covid, tra lockdown e chiusure di tribunali e uffici pubblici, peseranno «negativamente su tempi e valori di realizzo».
Le relazioni quantificano poi le «baciate» ancora da disinnescare dalle Lca, tra cause in tribunale e trattative sul recupero dei prestiti rimasti. La «bomba» è di quasi un miliardo: 740 milioni in Bpvi, 238 in Veneto Banca. Numeri che, oltre a delineare fenomeni di portata diversa nei due istituti, danno forse la dimensione concreta del fenomeno, oltre i tira e molla nei processi penali.
Infine altre due informazioni rilevanti. Se entrambe le liquidazioni stanno valutando le cause nei confronti delle società di revisione (Kpmg per Bpvi, Pwc per Veneto Banca), con i commissari di Veneto Banca che dicono di aver ravvisato «elementi idonei», fortune alterne hanno invece le azioni di responsabilità verso i passati amministratori, aperte davanti al Tribunale delle imprese di Venezia a fine 2016, a banche ancora attive. Se quella Bpvi va avanti, quella di Veneto Banca è stata interrotta per la seconda volta, per la morte di una serie di convenuti, e i liquidatori la stanno riavviando. Ma intanto la relazione informa come il giudice debba ancora sciogliere riserve su richieste formulate nell’udienza del 3 aprile 2019.
 

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