AUGURO A TUTTI UN BRICIOLO DI FOLLIA. (1 Viewer)

Gary78

Forumer storico
Eccomi ragazzi ogni tanto passo....il lavoro e la pupetta non mi lasciano tanto tempo libero... un abbraccio a tutti!
 

Val

Torniamo alla LIRA
Aria di elezioni in giro ? Sembrerebbe proprio così. Il carrozzone va .....

La Cassazione assesta un colpo a Renzi e al suo Jobs act. Perché l’art. 18 c’è ancora. E vale.

Il licenziamento del personale del pubblico impiego infatti non può essere disciplinato dalla ‘legge Fornero’, bensì dall’art. 18 dello Statuto dei lavoratori.

La sentenza della Corte di Cassazione arriva “all’esito di una approfondita e condivisa riflessione”.
E perciò, con la sentenza n. 11868 della Sezione Lavoro la Cassazione interviene quindi su una questione da tempo dibattuta su cui ci sono state anche sentenze di diverso orientamento ma il governo, con il ministro della P.A. Marianna Madia, ha sempre tenuto a precisare come l’articolo 18 per gli statali non è stato cambiato né dalla legge Fornero, prima, né dal Jobs act, dopo.
Per il pubblico impiego le garanzie sarebbero quindi intatte, con la reintegra in caso di licenziamento senza giusta causa.
Un trattamento diverso rispetto ai lavoratori privati, sostiene il ministero, perché è diversa la natura del datore di lavoro.
Per mettere fine a possibili diverse interpretazioni il governo resta dell’idea di intervenire, sembrerebbe, con una norma che chiarisca l’esclusione dei dipendenti pubblici dalle nuove regole.
La precisazione dovrebbe trovare spazio nel testo unico del pubblico impiego, in attuazione della riforma della P.A.

Un impegno in questo senso era stato preso alla fine dello scorso anno da Madia, dopo una sentenza della stessa Cassazione che allora, però,
sembrava dire il contrario, ovvero che le modifiche della Fornero valevano anche per gli statali. Ora tutto sia riallinea.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Cioè un call center assegna i difensori d'ufficio ?

Scippata in strada da un giovane, il giorno dopo si è trovata nominata d’ufficio nel processo all’autore del furto con strappo, nel frattempo arrestato dalla Polizia.
È successo a Bologna ad un’avvocatessa che mercoledì pomeriggio era stata derubata in pieno centro storico delle collane che portava al collo.
Il responsabile, un 20enne di origini brasiliane, è stato arrestato alla fine di un inseguimento, dopo che aveva anche preso a pugni un agente.

Per lui è stato disposto il processo in direttissima e il call center per i legali d’ufficio ha fornito casualmente proprio il nome della vittima, presente in lista e di turno.
 

Val

Torniamo alla LIRA
E c'è ancora un 30% di .........che li vota.

C’è il figlio, ma ci sono anche l’ex avvocato, due ex vicesindaci e tre ex assessori.
La giunta è quello del nuovo sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, ma il bollo è quello del governatore della Campania Vincenzo De Luca. I nomi degli assessori ne sono la prova.

Si va oltre la già annunciata “strada della continuità”: su otto nomine (cinque uomini e tre donne), tre facevano parte della giunta De Luca e sono stati tutti candidati con Progressisti per Salerno, la storica lista dell’attuale governatore della Campania, mentre la delega al Bilancio e allo Sviluppo va al figlio Roberto e quella ad Ambiente e Sport ad Angelo Caramanno, l’avvocato che ha assistito il presidente quando, nominato viceministro del governo Letta, dovette affrontare la questione dell’incompatibilità.

Nelle dichiarazioni ufficiali, le uniche che il primo cittadino ha voluto rilasciare in merito alla scelta degli assessori, Napoli ha detto:

“Ci siamo ispirati ai criteri della competenza e della professionalità per la creazione di una squadra che realizzerà tutti gli impegni presi con i cittadini, in continuità con il progetto di città che stiamo portando avanti”.

Continuità a dir poco.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Oh, forse mi sveglio ora, ma non è che anche a Voi sembri che cì sia qualche connivenza fra il "giglio magico" e le banche ? Quaqquaraquà come al solito dice una cosa e ne fa un'altra.

Saranno un po’ di più, rispetto a quanto previsto dalla prima versione del decreto, gli obbligazionisti subordinati di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e CariChieti che otterranno il rimborso automatico dell’80% dei soldi persi. E avranno tempo fino a fine anno per chiedere l’indennizzo.
A prevederlo è la nuova versione del decreto banche, modificato dalla commissione Finanze del Senato e su cui il governo, per bocca del ministro Maria Elena Boschi, ha ottenuto la fiducia con 169 sì e 70 contrari.

Ma è polemica sulla norma che disciplina il “patto marciano“, quello in base al quale la banca, in caso di inadempimento dell’imprenditore a cui ha fatto un prestito, può entrare in possesso del bene immobile messo a garanzia (a patto che non si tratti della prima casa) ma deve versargli la differenza tra il valore, stimato da un soggetto terzo, e l’importo del debito.

Nel testo, che ora tornerà alla Camera per il via libera definitivo senza modifiche, non c’è infatti traccia di un punto cruciale contenuto nel comunicato di Palazzo Chigi del 29 aprile, quando il consiglio dei ministri ha varato il decreto: vi si leggeva che “qualora il valore del bene sia inferiore al debito residuo, il debitore non dovrà corrispondere nulla al creditore”.

Nel decreto questo non c’è scritto e sono stati respinti tutti gli emendamenti che chiedevano di specificarlo.

Risultato: se il bene vale meno del dovuto, il debito non si estingue e anzi l’impresa debitrice dovrà ridare alla banca la differenza.

Già mercoledì Giuseppe Vacciano, senatore del gruppo Misto, aveva denunciato che
“nel decreto banche il governo smentisce se stesso a spese degli imprenditori” sostenendo che “siamo di fronte a una inspiegabile contraddizione del governo. O, forse, a una contraddizione voluta per dare l’ennesimo aiutino alle banche. Di certo non si tratta di una svista da parte dell’esecutivo”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
In pratica cosa succederà. L'impresa chiede un prestito. La banca chiede una garanzia immobiliare.

L'impresa non paga 3 rate. L'immobile passa di proprietà - DIRETTAMENTE - alla banca senza che vi sia pignoramento e vendita all'asta come succede oggi.

Un terzo - tecnico - naturalmente se un tecnico vuole lavorare per la banca, non sarà mai un terzo "al di sopra di ogni sospetto", darà una valutazione all'immobile
che naturalmente sarà più bassa del valore reale.

E naturalmente troverà un'appiglio per dare una valutazione identica od inferiore al valore del credito della banca.

L'azienda chiuderà .......E così si creano posti di lavoro.
 

DANY1969

Forumer storico
Buongiorno a tutti:)

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Val

Torniamo alla LIRA
Ho fatto un piccolo calcolo.

Qui da noi sono stati contati 1000 clandestini. faccio 35 per comodità = 35000 euro al giorno

Moltiplico per 30 = 1.050.000 euro al mese :dietro::dietro:che bella inkul che ci prendiamo
ma qualcuno quel milione lo incassa....magari sono delle onlus :ola::ola: e così non pagano neppure le tasse.

Noi invece .........:bye:
 
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