Atlantia, Mediobanca avverte: il debito di Abertis va monitorato
Il titolo non risente né delle dimissioni di Monica Mondardini né del fatto che il debito della neo-acquisita nel 2018 a 13,3 mld di euro ha superato le attese della banca d'affari, nonostante spese in conto capitale molto più basse (604 mln). Atlantia consoliderà Abertis solo negli ultimi due mesi dello scorso anno, quindi non è previsto un impatto significativo sui risultati 2018
di
Francesca Gerosa
Atlantia, Mediobanca avverte: il debito di Abertis va monitorato - MilanoFinanza.it
Il titolo
Atlantia non risente né delle dimissioni di Monica Mondardini né dei conti della neo-acquisita Abertis che, a detta di
Mediobanca Securities, hanno deluso sul fronte del debito. L'azione al momento sale contro corrente rispetto al mercato dello 0,67% a quota 20,98 euro. Ieri a mercato già chiuso Monica Mondardini, consigliere non esecutivo e indipendente di
Atlantia , ha comunicato le proprie dimissioni, con efficacia immediata, dalla carica di consigliere di amministrazione nonché dalla carica di componente del Comitato risorse umane e remunerazione, "ritenendo non più sussistenti i presupposti per continuare ad assicurare un contributo collaborativo".
Secondo MF, alla base delle dimissioni ci sarebbero disaccordi in merito alle questioni di governance interna. "Anche se non vediamo alcun impatto quantitativo per
Atlantia , questa è una notizia negativa visto che Monica Mondardini è un top manager di successo e molto apprezzato e perché le sue dimissioni evidenziano disaccordi con la società", commentano in una nota di oggi gli analisti di
Mediobanca che guardano anche ai
conti 2018 della controllata spagnola, Abertis, in linea con le aspettative, ma il debito ha deluso.
In sintesi,
il gruppo spagnolo ha registrato un utile netto di 1,681 miliardi di euro nel 2018, con un incremento dell'87% rispetto all'anno precedente, grazie soprattutto alle plusvalenze (605 milioni di euro) ottenute con la vendita del 34% di Cellnex Telecom. Escludendo le poste straordinarie, l'utile netto sarebbe aumentato del 15%. "L'utile netto è stato del 3% superiore alle nostre attese. Il fattore chiave sono state le tasse più basse: 296 milioni contro i 446,8 milioni da noi stimati", spiegano gli esperti di
Mediobanca .
Bene anche l'ebitda che si è attestato a 3,549 miliardi di euro (+3%), spinto da diversi fattori, tra cui l'attuazione di misure di miglioramento dell'efficienza e l'ottimizzazione delle spese operative. Su base rettificata l'ebitda è aumentato del 7%. "L'ebitda è risultato superiore alle nostre attese dell'1,6%.
Anche l'Italia e l'Argentina sono risultate sopra le nostre previsioni, rispettivamente, del 16,4% e del 149%. Viceversa hanno deluso Brasile e Porto Rico", osservano ancora gli analisti della banca d'affari.
Mentre
i ricavi totali dell'esercizio sono stati pari a 5,255 miliardi di euro, con un lieve calo dello 0,3% rispetto al 2017, principalmente a causa dell'andamento negativo dei tassi di cambio. Il fatturato, su base like-for-like, è aumentato del 5,3%. "I ricavi complessivi sono stati superiori dello 0,7% a quelli da noi stimati e presentano alcune differenze rilevanti in termini di mix: l'Italia e l'Argentina hanno registrato un forte aumento, rispettivamente, del 19,5% e del 23,4%; d'altro canto, il Brasile ha mostrato ricavi del 9,1% sotto le nostre previsioni e le attività residuali che includono India, Emovis e alcune altre attività minori del -16% rispetto alle nostre attese", precisano gli esperti di
Mediobanca .
Nota dolente l'indebitamento netto di 13,3 miliardi di euro che ha superato la stima di
Mediobanca a 12,7 miliardi, nonostante le spese in conto capitale molto più basse (604 milioni contro gli 1,013 miliardi attesi).
Il debito ha una durata media di 5 anni, è dell'82% a tasso fisso con un costo medio del 3,8%, leggermente inferiore al 4% riportato alla fine del 2017.
L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2018 di
Atlantia era pari a 9,907 miliardi di euro in aumento di 411 milioni di euro rispetto al saldo al 31 dicembre 2017, per effetto dell'acquisto del 15,49% del capitale di Getlink per un importo di 1,056 miliardi di euro.
Abertis ha comunque proposto all'assemblea del prossimo 19 marzo dividendi per 2,4 miliardi di euro: 875 milioni di euro di dividendo regolare e 1,5 miliardi di euro relativi alla distribuzione delle riserve disponibili a seguito della cessione di Cellnex. Il dato, in questo caso, è sostanzialmente in linea con la stima di
Mediobanca di 2,6 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le prospettive per l'anno 2019, sono stati menzionati i seguenti punti chiave: affrontare l'incertezza nella continuità di concessioni e analisi di nuove linee di business in Spagna; analisi del nuovo piano di investimenti in
Francia (Grand Paris); avanzare con il progetto Valdastico
Nord in Italia: iniziare i lavori di costruzione nella sezione Veneto e ottenere il via libera per la sezione di Trento; prosecuzione del piano di capex in corso in
Brasile; gara d'appalto per l'intersezione Quilicura-Autopista Central in
Cile ed esecuzione dei lavori concordati in Cile lungo la Ruta 68 e 78; esecuzione del piano di capex in
Argentina che ha permesso l'estensione delle concessioni al 2030; analisi delle nuove opportunità di crescita nel paese facendo leva sul piano nazionale delle infrastrutture.
Se nel complesso gli analisti di
Mediobanca non vedono nei numeri 2018 di Abertis grosse deviazioni con le loro stime, trovano alcune differenze rilevanti a livello nazionale che devono essere esaminate. Il punto chiave che merita attenzione, a loro dire, è l'importo del debito superiore al previsto, nonostante i minori costi in conto capitale, "qualcosa che deve essere monitorato", avvertono alla banca d'affari.
Si ricorda che Atlantia consoliderà Abertis solo negli ultimi due mesi del 2018, quindi gli analisti non si aspettano un impatto significativo sui risultati 2018 (il cda sul bilancio 2018 di
Atlantia si riunirà il prossimo 7 marzo)
e sulla valutazione di Atlantia dato che Abertis rappresenta solo il 25% del valore azionario di Atlantia nella loro somma delle parti.
"Con il flusso di notizie sul crollo del ponte Morandi a Genova e la ricostruzione in atto, riteniamo che l'attenzione si concentrerà sui fondamentali nei prossimi trimestri e in particolare sull'integrazione e sul nuovo piano strategico per Abertis", concludono gli analisti di
Mediobanca che sul titolo
Atlantia mantengono un rating outperform e un target price a 25,20 euro.