Atlantia (ATL) ATLANTIA: Crolla viadotto a Genova (2 lettori)

tontolina

Forumer storico
Interessante...
il ministro Toninelli stabilisce per decreto, senza alcun supporto delle indagini della magistratura, il colpevole e non tiene conto di tutte le omissioni e ritardi del suo ministero che è corresponsabile del disastro

è un bel abuso fascista con lo scopo di derubare la società concessionaria.

Mi pare che sia ormai acclarato che il ponte è stato costruito male... e che recentemente la soc.ASPI abbia sollecitato il nullaosta del Ministero delle Infrastrutture per poter intervenire con lavori straordinari; eggià per quelli ordinari è responsabile al 100% ASPI ma per quelli straordinari è necessario il permesso del proprietario dell'infrastruttura che è il ministero.

Facciamo l'esempio: quando una persona prende in affitto l'appartamento paga solo le spese ordinarie mentre le spese straordinarie spettano al 100% al proprietario; non solo alla fine del contratto l'appartamento verrà restituito usurato e non certo nuovo.
Questa è la Legge .... e modificarla per decreto solo ser Genova è un vero abuso e credo sia pure incostituzionale.



Vedi l'allegato 489133

beh ho una casa pericolante.... nel senso che ha il tetto da rifare... che faccio?

la affitto... se poi il tetto crolla dico che la colpa è dell'affittuario che dovrà ricostruirlo a sue spese perche non ha fatto i dovuti lavori ordinari di manutenzione....

dite che troverò un ministro che farebbe un decreto ad hoc anche per me?
 

NoToc

old style
beh ho una casa pericolante.... nel senso che ha il tetto da rifare... che faccio?

la affitto... se poi il tetto crolla dico che la colpa è dell'affittuario che dovrà ricostruirlo a sue spese perche non ha fatto i dovuti lavori ordinari di manutenzione....

dite che troverò un ministro che farebbe un decreto ad hoc anche per me?

per ora li vedo molto impegnati ad aumentare il debito italiano pro capite , nn credo avranno tempo da dedicarti ....
 

NoToc

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Atlantia accelera nel finale di seduta e si avvicina alla prima resistenza a 18,3950 euro. L'eventuale superamento di questo ostacolo aprirebbe le porte a estensioni verso 19,05 almeno, massimo del 21 settembre.

(Simone Ferradini - www.ftaonline.com)
 

tontolina

Forumer storico
Ponte Morandi, il prof del Politecnico che ravvisò anomalie:
“Bisognava chiuderlo. Valutazione improprie del progettista”


Ascoltato come persona informata dei fatti dal pm Massimo Terrile, Gentile ha spiegato che "Spea (società controllata da Autostrade, ndr) sapeva, aveva calcolato il livello di efficienza che era sotto uno" e "con quel dato il ponte andava chiuso". E ha parlato di "valutazioni improprie" del progettista del retrofitting. E sul monitoraggio: "Molto probabilmente si sarebbe evitata la tragedia". La replica di Spea: "Aveva tutte le informazioni"

di F. Q. | 2 ottobre 2018

Ponte Morandi, il prof del Politecnico che ravvisò anomalie: "Bisognava chiuderlo. Valutazione improprie del progettista" - Il Fatto Quotidiano

“Il ponte Morandi andava chiuso”. Lo ha detto, davanti ai magistrati, il professore Carmelo Gentile, docente del Politecnico di Milano che lo scorso novembre consegnò il suo studio ad Autostrade segnalando le anomalie sul pilone 9 per le “deformate non conformi”. Ascoltato come persona informata dei fatti dal pm Massimo Terrile, Gentile ha spiegato che “Spea (società controllata da Autostrade, ndr) sapeva, aveva calcolato il livello di efficienza che era sotto uno” e “con quel dato il ponte andava chiuso”.

Il progettista del retrofitting – ha spiegato il docente ai magistrati che indagano sul crollo del viadotto Polcevera collassato il 14 agosto – ha fatto “delle valutazioni improprie” ma anche “con quelle valutazioni improprie il ponte era da chiudere”. Il docente ha poi specificato che “a me, però, non diedero tutta la documentazione, altrimenti lo avrei detto anche io”. Spea ha replicato al docente: “Tutte le informazioni necessarie per espletare l’incarico erano state rese disponibili fin dall’inizio”.NT

Lo studio, firmato da Gentile e Antonello Ruccolo, era stato richiesto da Autostrade per conoscere le condizioni del ponte. Così, scrivono gli studiosi, “durante le notti a cavallo dei giorni 9-11 ottobre e 11-13 ottobre… vengono compiute analisi dinamiche sui piloni 9 e 10” (l’11 era già stato ristrutturato negli Anni 90). Indagini compiute “sia con le prescrizioni” tradizionali, “sia con le più recenti istruzioni internazionali”. In pratica per controllare lo stato di salute degli stralli (quelli che probabilmente hanno poi ceduto) vengono identificati i “modi di vibrare”. Ecco le conclusioni: “A frequenze proprie pressocché uguali dei due sistemi bilanciati corrispondono deformate modali differenti… Tale mancanza di simmetria… è certamente da ascriversi a differenze nelle caratteristiche meccaniche e nell’azione di tiro degli stralli”.

Gentile ha detto di essere “molto addolorato per la tragedia”, di “non riuscire più a tornare sul ponte”. “Ci penso ancora adesso – ha detto il docente del Politecnico – e ogni giorno mi chiedo se avremmo potuto fare qualcosa in più. Ma quando ci commissionarono lo studio si guardarono bene dal fornirmi tutti i documenti, altrimenti con quelle informazioni avrei detto io stesso di chiudere il viadotto”.

All’uscita dalla procura, il docente ha poi dialogato con i cronisti: “Chi ha operato aveva tutti gli elementi per poter stabilire cosa c’era da fare. Il processo che porta ad un rinforzo strutturale è un processo complesso che necessita della conoscenza dell’opera, la valutazione della sua sicurezza per l’utente prima di intervenire e, dopo, l’intervento – ha aggiunto – Se io faccio un progetto e non mi attengo alla prassi della legge non mi viene approvato il progetto”.

Sulla presunta sottovalutazione da parte di Spea, il professore dell’ateneo milanese ha risposto: “Lo dicono i fatti, non lo dico io. Se uno mi fa una richiesta vuol dire che in qualche modo è cosciente della necessità di fare un monitoraggio. Loro hanno dato seguito in una forma un po’ diversa rispetto a quella che noi ci aspettavamo: hanno inserito il monitoraggio nel progetto di rinforzo strutturale, quindi chi avrebbe vinto l’appalto si sarebbe dovuto fare carico anche del sistema di monitoraggio”. Secondo Gentile, “con un monitoraggio interpretato da chi è capace di farlo non so se si sarebbe riusciti ad evitare il crollo ma, è una mia idea personale di cui mi assumo la responsabilità, molto probabilmente si sarebbe evitata la tragedia che c’è stata”.

La controllata di Autostrade ha precisato che il mandato a Gentile “era unicamente relativo all’analisi dinamica degli stralli e alla progettazione del sistema di monitoraggio. Le lievi differenze dei modi di vibrazione degli stralli verificati dal Politecnico tra i due sistemi bilanciati 9 e 10 hanno ricevuto puntuale riscontro da parte dei progettisti Spea, che hanno dimostrato che non era presente alcuna criticità sul viadotto, dandone pronto riscontro al Politecnico stesso”. Il mandato a Gentile, si legge ancora nella nota, “non riguardava il rinforzo delle travi, per le quali il coefficiente di sicurezza era adeguato rispetto alle condizioni di esercizio”.
 

Athosboom

Tempus Edax Rerum
03.10 08:52 Genova: Gentile, Autostrade sapeva rischio crollo ponte (Stampa)
MF Dow Jones
ROMA (MF-DJ)--"Autostrade aveva tutte le informazioni per chiudere il ponte. Lo dicevano i report dei suoi tecnici". Lo ha detto Carmelo Gentile, docente del Politecnico di Milano, consulente di Spea Engineering, incaricata di manutenzioni e monitoraggi e controllata da Autostrade per l'Italia, diventato anche il superteste dell'indagine sul crollo del ponte Morandi.Nel report della commissione ministeriale, ha spiegato Gentile, c'è scritto che "hanno avuto accesso a documenti e dossier realizzati in precedenza proprio da Spea, quindi dati che il concessionario stesso aveva prodotto. E lì è indicato che il fattore di sicurezza per certi segmenti d'impalcato era più basso di 1. Significa che la resistenza è potenzialmente inferiore al carico, non vi è più certezza sulla tenuta e chi passa su quell'infrastruttura rischia: era nero su bianco".Con i pm "ne abbiamo parlato, sì", ha proseguito. Sulla causa del disastro, "temo ci sia stata una corrispondenza di tragici sensi". Autostrade aveva predisposto un grande progetto di ristrutturazione, "il problema è che prima si doveva chiudere e poi procedere con il rinforzo". La consulenza sui tiranti è del 2017, gli studi di Spea antecedenti. Gentile ha detto che non gli furono mostrati ai consulenti; se li avesse consultati avrebbe detto "che il ponte andava chiuso"."Da 7-8 anni in Italia si lavora in modo strano, i committenti preferiscono spezzettare le verifiche esterne. Ne fa una piccola parte uno, poi si passa a un altro e così via: è un sistema per non avere fra i piedi consulenti troppo ingombranti. Per dire: a noi mica fu chiesto di svolgere prove di sicurezza, che sarebbero state il logico epilogo del lavoro precedente", ha continuato.Il ministero, ovvero i controllori, aveva i dossier sul rischio crollo certificati da Spea. "Direi proprio di sì, allegati alle carte sul futuro restyling ai tiranti e inviati a Roma", ha precisato. Alla domanda sul perché, secondo lui, Autostrade anche in presenza d'un dato come quello scoperto dalla commissione, preferì tenere aperto il ponte Morandi, Gentile ha risposto che "sappiamo tutti qual era lo spauracchio per chi si affannava negli accertamenti sul viadotto: il traffico. D'altronde bloccarlo avrebbe significato paralizzare Genova, come accade oggi, era l'incubo di tutti. Se pensiamo che s'era deciso pure di ristrutturarlo senza chiuderlo...".vs(END) Dow Jones NewswiresOctober 03, 2018 02:52 ET (06:52 GMT)© 2018 MF-Dow Jones News Srl.
 

tontolina

Forumer storico
Chi è Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione?


Alessandro Cipolla
4 Ottobre 2018 - 13:17

Fari puntati su Genova dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi: vediamo allora la biografia di Marco Bucci, il sindaco del capoluogo ligure e commissario alla ricostruzione.
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Marco Bucci una sorta di miracolo lo ha già fatto nel 2017, quando dopo decenni di amministrazioni di centrosinistra è stato capace di portare il centrodestra alla guida di Genova vincendo il ballottaggio contro Gianni Crivello.

Adesso però il sindaco del capoluogo ligure è chiamato a un’altra difficile impresa: rialzare Genova dopo la tragedia del crollo del ponte Morandi, che lo scorso 14 agosto ha provocato 43 morti e decine di feriti, visto che è stato nominato dal governo commissario per la ricostruzione.

Vediamo allora chi è Marco Bucci spulciando nella biografia di questo primo cittadino che, in maniera involontaria, è diventato molto popolare anche sul web per via della gaffe di una giornalista che non riconoscendolo gli aveva chiesto intervistandolo se fosse genovese.

La biografia di Marco Bucci
Sposato con due figli, Marco Bucci nasce a Genova il 31 ottobre del 1959. Con un passato da guida boy-scout, dopo aver frequentato il liceo ginnasio Andrea Doria si laurea con lode nel 1985 in Farmacia e in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso l’Università di Genova.

Prima di entrare a lavorare per la 3M, un’importante multinazionale statunitense, completa il suo percorso formativo specializzandosi negli States nelle Università di Minnesota e Michigan ma anche all’IMD di Losanna in Svizzera.
La carriera da manager di Bucci si sviluppa poi prevalentemente all’estero, ricoprendo la carica di presidente della Carestream Health Inc (colosso americano del settore dell’imaging medicale e dentale), CEO della Eastman Kodak Company (lo storico marchio della fotografia) e vicepresidente di SGS (azienda svizzera di ispezione e certificazione dove si affermò Sergio Marchionne prima di passare in Fiat).
Dall’ottobre 2015 al giugno 2017, chiamato dal governatore Giovanni Toti, ricopre il ruolo di amministratore delegato di Liguria Digitale. Incarico questo abbandonato dopo l’elezione a sindaco di Genova tra le fila del centrodestra.

Chi è Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione?
 

tontolina

Forumer storico
da Movimento5Stelle a Movimento5StAlle

Proprio alcuni giorni fa dicevo a mio figlio:"ma quel ministro lì vuole risolvere il problema del ponte o vuole solo litigare/accusare i benetton?"

Ora Genova si ribella contro il governo: "Toninelli, basta balle"
In piazza in 5mila: dagli applausi ai fischi
Autostrade: «Con noi ponte nuovo in 9 mesi»

Paolo Bracalini - Mar, 09/10/2018 - 08:34
Ora Genova si ribella contro il governo: "Toninelli, basta balle"

In meno di due mesi siamo passati dagli applausi scroscianti ai fischi accompagnati da attacchi («Toninelli basta raccontare bugie», «Vogliamo risposte, non elemosine»).
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Succede a Genova dove al governo è toccata una grana enorme da risolvere, la ricostruzione del Ponte Morandi e la gestione degli sfollati. Proprio loro, insieme a commercianti, residenti e lavoratori portuali messi in ginocchio dal crollo hanno protestato (5mila in corteo) contro il governo, che ad agosto avevano accolto con gli applausi (Salvini e Di Maio ai funerali delle vittime).
Nel mirino infatti c'è soprattutto Danilo Toninelli, il ministro delle Infrastrutture, l'uomo che deve dare le risposte agli genovesi, anche se i fischi non hanno risparmiato il governatore Giovanni Toti (preoccupato dall'«impronta ideologica grillina») nè il sindaco Marco Bucci (che evidenzia come nel decreto manchino gli strumenti per operare sul ponte: «È ancora di Autostrade, o revochiamo la concessione o lo espropriamo, va definita meglio la legge»).
Ma la protesta rischia di travolgere il M5s, il movimento fondato dal genovese Beppe Grillo, sotto la cui abitazione sono pronti a manifestare gli sfollati.

Il clima che Toninelli ha trovato dopo i 50 giorni di attesa per sfornare un decreto e decidere un commissario per il ponte, è molto cambiato rispetto a poche settimane fa. A lui che era andato a Porta a Porta facendosi fotografare tutto sorridente con un plastico del nuovo ponte, gli sfollati hanno preparato una sorpresa, un modellino del quartiere colpito, «così lo porta da Vespa la prossima volta che è ospite». Dopo la manifestazione una delegazione lo ha incontrato. «Gli abbiamo chiesto di smetterla con le musse, che per chi non è genovese significa bugie. Ad oggi c'è solo l'osso, vogliamo la ciccia. Festeggiamo 55 giorni fuori casa e non abbiamo la certezza di niente con questo decreto. Sabato saremo di nuovo in piazza» spiega Franco Ravera, portavoce dei cittadini genovesi sfollati. Quanto ai fischi, un «giusto il risentimento di fronte ai ritardi»

E appunto sui tempi, da quelli della ricostruzione agli indennizzi a chi ha perso casa («non vogliamo attendere 4-5 anni»), il governo si sta giocando la credibilità, finora molto male. Il pasticcio sulla nomina del commissario, il decreto partorito tardi e male, l'idea di punire Autostrade non facendogli ricostruire il ponte a spese sue (e di farlo invece a spese dello Stato), rischiano di dilazionare la soluzione.
Autostrade avrebbe già pronto un progetto che si può completare «in un minimo di 9 mesi», chiarisce l'ad di Autostrade Giovanni Castellucci («I tempi sono assolutamente mantenibili, non è una promessa ma un impegno»). Ma Autostrade va esclusa quindi non se ne fa niente, anche se il cda della società valuterà il ricorso.
Genova, nella divisione dei poteri tra Lega e M5s, spetta ai grillini per competenza ministeriale. A loro spetterà anche il maggiore prezzo politico per l'eventuale fallimento.

Quella degli sfollati è la prima contestazione popolare contro il governo. Che si già finita la luna di miele con gli italiani? I primi cento giorni, scadenza simbolica, erano passati abbastanza indenni. Ma con i primi provvedimenti i nodi iniziano a venire al pettine.
-Prima il decreto dignità che con la stretta sui contratti a tempo ha fatto infuriare gli imprenditori del nord vicini alla Lega («Vi abbiamo votato, ma così ci rovinate. Per due immigrati in meno vi siete venduti ai 5 Stelle»).
-Poi il dietrofront del M5s sull'Ilva di Taranto, che invece di essere chiusa come promesso in campagna elettorale è stata assegnata al gruppo vincitore della gara facendo insorgere i grillini pugliesi («Di Maio ha tradito Taranto, qui riceverà solo fischi» la profezia del consigliere comunale e operaio Ilva Massimo Battista, uscito dal M5s).
-Poi il pasticcio su Genova. E dire che la manovra economica, la partita più difficile per la credibilità del governo, è ancora solo agli inizi.
 

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