Atlantia (ATL) Atlantia controlla con 88% ASPI (1 Viewer)

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AL CASELLO C’È POCA FILA – I FONDI DI INVESTIMENTO ASPETTANO CHE CONTE SI DECIDA SULLA REVOCA PER FARE IL PRIMO PASSO VERSO AUTOSTRADE. IN PISTA SEMBRANO VOLERCI ESSERE GLI AUSTRALIANI DI “MACQUAIRE” (CON LA CONSULENZA DI CONTI E COSTAMAGNA) CHE STANNO VALUTANDO UN POSSIBILE INGRESSO IN ASPI. MA SOLO CON IL COINVOLGIMENTO DI CDP E CON I BENETTON IN MINORANZA – PROBLEMINO: IL FONDO È PIUTTOSTO AGGRESSIVO IN FATTO DI LEVA FINANZIARIA, TANTO CHE HA SUL GROPPONE UN ESPOSTO DELLA CONSOB SPAGNOLA



2 giu 16:53
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Il ponte di Genova resta ai Benetton. E i grillini vanno in tilt

La ministra Paola De Micheli conferma: ho scritto io la lettera. Silenzio M5s che tradisce l'ennesima promessa: il ritiro della concessione ad Autostrade

08 luglio 2020
Il nuovo Ponte di Genova riparte coi Benetton. A gestirlo sarà Autostrade per l’Italia a cui, dopo il tragico crollo del Ponte Morandi, il Movimento 5 Stelle voleva togliere la concessione a tutti i costi. Ma sarà proprio Autostrade "l’interlocutore per il passaggio di consegne del nuovo ponte di Genova. E sarà quindi Aspi a gestirlo, almeno fino all’eventuale revoca della concessione”, scrive oggi La Stampa. La ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, del Partito democratico, ha confermato tutto questa mattina a Radio24: “Ho firmato io la lettera che ho poi inviato al sindaco Bucci ( anche commissario per la ricostruzione, ndr), per la procedura di collaudo, di consegna e di gestione post-consegna, che va al concessionario”.

La mossa del governo sembra un passaggio obbligato e l'affidamento alla società controllata dai Benetton la gestione del ponte disegnato da Renzo Piano e costruito in tempi record non escluderebbe la possibile revoca della commissione ad Autostrade per l'Italia.

Ma la notizia sui social fa infuriare gli elettori del Movimento 5 Stelle. Numerosi i commenti contro la scelta del governo di Giuseppe Conte che va contro due anni di battage grillino. I militanti vedono tradita l'ennesima promessa mentre i big M5s restano in silenzio.
 

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Ponte di Genova: la Consulta boccia l'Aspi. E' tensione tra M5S e Pd
La vicenda Autostrade "si trascina da troppo tempo. Ma la procedura di revoca è stata avviata e ci sono tutti i presupposti per realizzarla, perché gli ...
Agenzia ANSA 12 minuti fa

Il ponte di Genova ad Autostrade, Toti: due anni di bugie
La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato una lettera inviata al commissario per la ricostruzione del ponte di Genova, il sindaco Marco Bucci, con cui ...
Corriere della Sera Ieri

Ponte Morandi, De Micheli: “La gestione è di Autostrade”
Non solo un contenzioso da risolvere tra il governo e Autostrade, ma anche uno scontro politico interno alla maggioranza e con le opposizioni di centrodestra ...
Il Fatto Quotidiano Ieri

Il nuovo ponte di Genova è subito un caso: la gestione ad Autostrade
"Il nuovo ponte va consegnato nelle mani del concessionario autostradale in essere al momento". Con queste poche righe il Ministero delle Infrastrutture, lunedì ...
La Repubblica Ieri
 
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9 LUG 2020 09:30
AUTOSTRADE PERDUTE – TUTTE LE TRATTATIVE TRA IL GOVERNO E ASPI SI SONO ARENATE SEMPRE DAVANTI ALLA STESSA QUESTIONE: IL CAMBIO DI CONTROLLO CHE METTEREBBE ATLANTIA IN MINORANZA! - I BENETTON ORMAI HANNO CAPITO DI DOVERLO DIGERIRE, MA NON È CHIARO QUANTO DOVREBBE VALERE LA LORO QUOTA IN USCITA. E HANNO SCRITTO ALL’UE DENUNCIANDO IL RISCHIO DI ESPROPRIO...
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TRASPORTI

Autostrade: l’ad Tomasi indagato per attentato alla sicurezza, frode e disagi al traffico
La Procura di Genova fa luce sulla fornitura di pannelli antirumore alla A-12 Genova-Rosignano dopo il distaccamento di alcuni componenti verificatosi a fine 2019

Una nuova tempesta giudiziaria si abbatte su Autostrade. L’amministratore delegato, Roberto Tomasi, è stato iscritto nel registro degli indagati nell’inchiesta aperta dalla Procura di Genova sulle barriere antirumore installate lungo la rete autostradale che sarebbero fuori norma. Secondo quanto scrive Repubblica i reati contestati a Tomasi sono attentato alla sicurezza dei trasporti, frode in pubbliche forniture e disagi al traffico. L’indagine ha preso le mosse da alcuni esposti, tra i quali quello del presidente della Regione Giovanni Toti che chiede i danni ad Aspi.

L’affaire dei pannelli antirumore
 

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Autostrade, il jolly dei Benetton contro Giuseppe Conte: richiesta di indennizzo da 23 miliardi di euro

"Fuori i Benetton" è questa la parola d'ordine dei grillini e che il premier Giuseppe Conte ha confermato al quotidiano La Stampa che è deciso a revocare le concessioni su oltre 3mila chilometri di rete ad Autostrade per l'Italia "I Benetton non hanno ancora capito che questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull'altare dei loro interessi privati", dice a La Stampa. "Hanno beneficiato di condizioni irragionevolmente favorevoli per loro: può bastare così". Martedì la questione verrà portata in Consiglio dei ministri "e decideremo collegialmente, ma non siamo disponibili a concedere ulteriori benefici".

Il gruppo di Ponzano Veneto sa che la trattativa è rischiosa. ma l'asso nella manica è la richiesta di 23 miliardi di indennizzo garantiti dal vecchio contratto, l'accordo non 7 miliardi indicati all'articolo 35 del decreto Milleproroghe, ma i soldi contemplati nella convenzione tra Stato italiano e Aspi. La scorsa settimana il consiglio di amministrazione della holding ha recapitato a Palazzo Chigi una proposta di risoluzione del contenzioso di 11,3 miliardi complessivi. Sette miliardi di migliorie da realizzare nei prossimi 4 anni, 3,2 miliardi a titolo di compensazione.


Ma al governo neppure l'offerta di ridurre la quota di partecipazione (con la possibilità di far entrare la Cassa depositi e prestiti e le casse previdenziali), sembra bastare.
Il presidente del Consiglio - già impegnato nella faticosa gestione dei fondi europei da discutere nel prossimo week end a Bruxelles con i partner - vorrebbe chiudere l'intesa con i Benetton entro giovedì. Prima di volare in Germania per cominciare la trattativa con i partner, a cominciare dalla Cancelliera Angela Merkel che da fine giugno guida il semestre europeo. Ma sullo sfondo resta quella richiesta di 23 miliardi, che potrebbe far naufragare i piani di Conte e, forse, anche la sua premiership.
 

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CDM NELLA NOTTE
Autostrade, intesa all'alba: verso Aspi pubblica e Benetton fuori
L’intesa passa dall’ingresso di Cdp con il 51%, che renderà di fatto Aspi una public company, e da una revisione complessiva della concessione, dai risarcimenti alle tariffe

Escono i Benetton che sono cattivi cattivi
ma ASPI non perde la concessione
 

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CDM NELLA NOTTE
Autostrade, intesa all'alba: verso Aspi pubblica e Benetton fuori
L’intesa passa dall’ingresso di Cdp con il 51%, che renderà di fatto Aspi una public company, e da una revisione complessiva della concessione, dai risarcimenti alle tariffe

Escono i Benetton che sono cattivi cattivi
ma ASPI non perde la concessione
escono solo i Benetton tutti gli altri azionisti: cina-germania-australia-singapore- ecc.... restano
l'odio dei grillini è solo avverso gli azionisti italiani mentre tutti gli altri sono ben accetti in particolare se sono tedeschi


LA GERMANIA SI VUOLE PAPPARE LE AUTOSTRADE ITALIANE?
La Germania crea un colosso pubblico autostradale.
Desideri di espansione ai danni delle colonie?
LA GERMANIA SI VUOLE PAPPARE LE AUTOSTRADE ITALIANE? La Germania crea un colosso pubblico autostradale. Desideri di espansione ai danni delle colonie?
 

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BREAKINGVIEWS - Autostrade, i Benetton evitano lo schianto all'ultima curva

Reuters.png
Mercato azionario17 ore fa (15.07.2020 17:18)
di Lisa Jucca
MILANO (Reuters Breakingviews) - La famiglia Benetton è riuscita a tirare il freno a mano giusto in tempo prima di cadere in un burrone. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto che l'offerta dell'ultimo minuto presentata per porre fine alla disputa sorta dopo il crollo del ponte Morandi potrebbe costituire la base di un accordo. L'accordo è duro da digerire per la holding infrastrutturale da 11 miliardi Atlantia (MI:ATL).
Tuttavia, è comunque preferibile all'alternativa della revoca, potenzialmente catastrofica, della concessione autostradale.
Il complesso accordo vedrà Atlantia, di cui i Benetton sono i principali azionisti con una quota del 30%, cedere la maggioranza di Autostrade per l'Italia (Aspi), controllata che gestisce la concessione, alla Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e ad altri fondi graditi allo stato. L'asset, attualmente detenuta all'88% da Atlantia, verrà successivamente scorporato dal gruppo infrastrutturale e quotato, lasciando ai magnati italiani una quota diretta pari o inferiore al 10% circa.
L'offerta sembra sufficientemente drastica da placare il Movimento 5 Stelle, che, dopo il disastro di Genova che ha causato la morte di 43 persone, ha condotto un'incessante campagna per sottrarre ai Benetton la ricca concessione autostradale. Per gli azionisti di Atlantia, la decisione appare una sorta di estorsione per mano governativa.
Come primo passo, Aspi lancerà un aumento di capitale riservato a Cdp per un valore compreso tra i 2,6 e i 2,8 miliardi di euro in cambio di una partecipazione compresa tra il 30% e il 33% del capitale, come riferito a Reuters Breakingviews da una fonte a conoscenza della situazione.

Considerando il punto medio di questi due intervalli, l'emissione di azioni valuterebbe il patrimonio netto di Aspi a circa 8,6 miliardi di euro. Una cifra ben lontana dai quasi 15 miliardi di euro con cui è stata valutata nel 2017 in seguito alla vendita di una quota di minoranza. La partecipazione di Atlantia varrebbe poco più di 5 miliardi di euro, questo prima della cessione di una parte delle azioni agli investitori legati a Cdp.
L'alternativa sarebbe di gran lunga peggiore. Se il governo ritirasse la concessione ad Aspi, il gestore autostradale rischierebbe il default sui suoi circa 10 miliardi di euro di debito.
Questo metterebbe a sua volta sotto pressione Atlantia, che garantisce circa la metà del debito. I Benetton si troverebbero poi ad affrontare anni di complicati contenziosi in Italia, con un esito incerto.
Cedere il controllo a Roma a una valutazione ridotta è un prezzo alto da pagare, ma porrebbe la parola fine al calvario autostradale di Atlantia.
 

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