Atarassia, malattia o via per la felicità ? (1 Viewer)

great gatsby

Guest
In ogni caso i farmaci antidepressivi hanno esattamente l'effetto di restituire lucidita' e rapporto col mondo attenuando i tormenti dell'emotivita'. Che la via sia farmacologica o filosofica, insomma, il risultato e' quello, e la sensazione e' quella di essere nati un'altra volta, nuovi di zecca e capaci di sopportare la vita.

la mia fu una presa di conoscenza dell'abisso

e di poter solo risalire, e lo feci senza sganciare la cintura dei piombi

da quel giorno, un pomeriggio in poltrona, che non riuscivo manco ad alzarmi, cambio' tutto

un miracolo ?
 

gea

Nuovo forumer
forza di volontà non direi

istinto di conservazione animalesco, piuttosto

Istinto di conservazione, senza alcun dubbio, ma non animalesco.
Prendere la giusta distanza dalle cose che ci circondano è un buon metodo per sopravvivere.
Per gli epicurei la felicità (che altro non è che piacere) può essere in movimento o stabile. La prima è gioia, la seconda assenza di dolore.
L'aponia o l'atarassia potrebbero essere una risposta alla richiesta di felicità, posto che si identifichi la felicità come un movimento limitato o nullo degli atomi.
Ma poichè il caos e l'entropia (trasformazione) esistono i nostri sforzi di incanalare o fermare il "divenire" crea una limitazione sostanziale ed a mio parere infattibile.
Possiamo negare il dolore o prenderne le distanze, ma esso esiste ed esisterà lo stesso.
Forse è il l'etimologia stessa della parola "felicità" che è di per se' fuorviante e la cui radice "fe-" significa abbondanza, ricchezza, prosperità.
Secondo teorie contemporanee, la felicità è provare ciò che esiste di bello nella vita. Non è una emozione oggettiva ma una capacità individuale, non è casuale come un evento del destino ma una capacità da scoprire ed imparare. Bisogna imparare ad essere felici. La felicità non è inseguire i sogni ed aspettative di domani, ma al contrario cercare di godere di quello che sia ha oggi. La felicità non è nel futuro, ma solo nel presente. La felicità è uno stato di gioia solo del presente. Spesso si inseguono i soldi, il benessere, la fama, il successo, il potere ritenendo che il loro raggiungimento dia la sensazione di felicità. Secondo tali teorie questo atteggiamento crea ansia che è in contrasto con lo stato della felicità. La corsa ci rende schiavi del sistema, se uno è schiavo non è libero e quindi non è felice; solo la libertà dal sistema ci fa vedere il presente e ci fa gioire di quello che ci circonda.
Avendolo vissuto sulla mia pelle faccio delle ultime affermazioni la mia guida: vivo per oggi, non rinnego il dolore in quanto parte della vita, assaporo la gioia rispolverandone il ricordo nei momenti difficili.
 

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