Atarassia, malattia o via per la felicità ? (2 lettori)

tashtego

Forumer storico
calma e gesso:

Affine per certi versi al concetto di Apatia stoica, se ne distingue per la cornice filosofica in cui si inquadra: l'imperturbabilità stoica era il risultato della consapevolezza, da parte del saggio, della provvidenzialità e razionalità di ogni evento, da cui era persuaso a trascurare la contingenza del dolore e delle passioni (amor fati);


l'epicureo non si muove in un orizzonte materialista e meccanicista, che vede nella sensibilità e nel desiderio la fonte di ogni dolore. L'ideale dell'atarassia è quindi concepito sulla base dell'osservazione della natura umana: se ogni desiderio, in quanto tensione verso ciò che manca, è dolore, allora non sarà il piacere associato al soddisfacimento del desiderio a procurare quella felicità perfetta, immutabile, capace di allontanare le angosce profonde dell'animo umano, come la paura degli dei e della morte.


Secondo Epicuro questa felicità può essere garantita solo dal piacere stabile (catastematico), che non deriva da un desiderio soddisfatto (piacere in movimento) ma da un dolore risparmiato - dunque, da un desiderio non seguito ("il culmine del piacere è la pura e semplice distruzione del dolore"). È dunque il distacco dell'animo da qualunque coinvolgimento troppo intenso e vincolante (l'atarassia, appunto) il segreto della felicità. Da qui la polemica con i cirenaici, che invece sostenevano la "positività" del vero piacere.
L'atarassia può essere conquistata raggiungendo quella consapevolezza sulla realtà materiale del mondo insegnata dalla fisica epicurea, che oltre a liberare dalla paura degli dei e della morte ("quando tu ci sei, lei non c'è, e quando c'è lei, non ci sei tu") stimola a seguire una vita appartata, tranquilla, dedita all'amicizia e alla filosofia, all'insegna sì dei piaceri ma anche di una "dieta esistenziale" che sappia distinguere quei bisogni e desideri naturali e necessari alla vita da quelli che sono solo fonte di passioni e turbamenti dell'animo, e dunque di dolore.
Il concetto di atarassia è la più profonda confutazione di quelle riduzioni dell'epicureismo a edonismo sfrenato e lussurioso.

Bella sintesi che rende giustizia al buon Epicuro delle deformazioni di cui il suo pensiero e' stato per secoli oggetto. Ricorda in qualche modo le filosofie orientali, delle quali peraltro so troppo poco per approfondire il concetto. Da vecchia reduce ancora in servizio della guerra contro la depressione posso dire con competenza che Epicuro aveva centrato il cuore del problema.
 

f4f

翠鸟科
Gli assaggiatori di aceto. In questo antico quadro si vedono tre uomini attorno a un tino di aceto. Ognuno di loro ha immerso il dito dentro il tino ed assaggiato un poco di aceto. Le reazioni individuali sono mostrate dalle espressioni sul viso di ognuno dei tre uomini. Il dipinto va inteso allegoricamente: ognuno dei tre uomini rappresenta uno dei Tre Insegnamenti della Cina. Il liquido acetico rappresenta Essenza della Vita. I tre uomini raffigurati sono Confucio, Buddha e Lao-Tse (autore del più vecchio libro del Taoismo)
 

great gatsby

Guest
Bella sintesi che rende giustizia al buon Epicuro delle deformazioni di cui il suo pensiero e' stato per secoli oggetto. Ricorda in qualche modo le filosofie orientali, delle quali peraltro so troppo poco per approfondire il concetto. Da vecchia reduce ancora in servizio della guerra contro la depressione posso dire con competenza che Epicuro aveva centrato il cuore del problema.

purtroppo non é mia, ma di wiki

ma rispecchia esattamente quel che penso

pure io sono uscito da uno stress da lavoro 25 anni fa, adottando qualcosa di molto simile, senza bisogno di farmaci
 

f4f

翠鸟科
I tre uomini hanno immerso le dita in una vasca di aceto e lo stanno
degustando; un uomo reagisce con un' espressione acida, un altro con un' espressione amareggiata, un altro ancora con un'espressione dolce. I tre uomini sono rispettivamente Confucio, Buddha e Laozi . L' espressione di ciascun uomo rappresenta l'atteggiamento predominante della sua dottrina: il confucianesimo ha inteso la vita come acida, bisognosa di regole per correggere la degenerazione del popolo; il buddismo ha concepito la vita come amara, dominata dal dolore e dalla sofferenza, e quindi vede il distacco dale passioni come soluzione; e il taoismo ha inteso la vita come fondamentalmente buona nel suo stato naturale .
 

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tashtego

Forumer storico
purtroppo non é mia, ma di wiki

ma rispecchia esattamente quel che penso

pure io sono uscito da uno stress da lavoro 25 anni fa, adottando qualcosa di molto simile, senza bisogno di farmaci

In ogni caso i farmaci antidepressivi hanno esattamente l'effetto di restituire lucidita' e rapporto col mondo attenuando i tormenti dell'emotivita'. Che la via sia farmacologica o filosofica, insomma, il risultato e' quello, e la sensazione e' quella di essere nati un'altra volta, nuovi di zecca e capaci di sopportare la vita.
 

tashtego

Forumer storico
I tre uomini hanno immerso le dita in una vasca di aceto e lo stanno
degustando; un uomo reagisce con un' espressione acida, un altro con un' espressione amareggiata, un altro ancora con un'espressione dolce. I tre uomini sono rispettivamente Confucio, Buddha e Laozi . L' espressione di ciascun uomo rappresenta l'atteggiamento predominante della sua dottrina: il confucianesimo ha inteso la vita come acida, bisognosa di regole per correggere la degenerazione del popolo; il buddismo ha concepito la vita come amara, dominata dal dolore e dalla sofferenza, e quindi vede il distacco dale passioni come soluzione; e il taoismo ha inteso la vita come fondamentalmente buona nel suo stato naturale .

Nessuno dei tre, avrai notato, si tuffa nel tino per bere avidamente il suo contenuto, come usa invitare a fare il marketing occidentale del terzo millennio... ;)
 

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