Mi tiro fuori dalla discussione
Appunto, direi che il discorso si potrebbe chiudere con il tuo "statement" caro
@baleng . Nel leggere
@RedArrow non capisco l'usare uno stipendio medio come unità di misura del valore di un quadro di Fontana o di Burri. Io non posso comprare una Ferrari ma non per questo dico che la Ferrari costi troppo, ne' vado al concessionario a dire al direttore che le sue auto sono sopravvalutate. Costa quello che è disposto a pagare chi la vuole e son contento per chi la compra. Vabe' chiudo qui dai, mi sembra che sia tutto chiaro (almeno ai più).
No guarda, anche il discorso di
@RedArrow ha un suo senso, ma non è solo interno al mercato dell'arte. Ricordo bene lo sgomento con cui al mio primo viaggio a Cuba realizzai che di fronte a stipendi di 20€al mese il prezzo di un Pollock, per dire, risultasse di un altro mondo. Vite contro oggetti. È come paragonare gli africanini che muoiono per denutrizione al figlio ciccione di qualche riccone locale. Sono sproporzioni, notarle non significa fare moralismi o indicare vie, ma prendere coscienza di situazioni per le quali ciascuno poi sceglierà il proprio comportamento.
Nella fattispecie è noto che io per un Fontana non offrirei nemmeno il caffelatte mattutino, e se mi viene detto che eccavolo è uno storicizzato io rispondo Embè, anche Hitler lo è.
Per tutti una certa attrice è il massimo della bellezza e del sex appeal, ma per me no, fuggirei da quel letto
Non è solo questione di gusti, attenzione! La reazione a gusto può essere solo un fatto iniziale. Ma chi si interroga sulle proprie reazioni e amplia il panorama fino ad un'ampia oggettivazione, nel tempo e nello spazio, sino a crearsi una conoscenza indipendente nonché sempre autocritica, ha a quel punto diritto di credere alle proprie valutazioni. Cosicché dovendo salvarsi dal gelo siberiano, potrebbe scegliere di farlo bruciando una lito di Hartung da 400 euro piuttosto che una incisioncina di PinkPallins tra le sue preferite.
Tu dirai che è un comportamento illogico dal punto di vista dell'economia. Nella quale il mercato lo fanno gli altri. Ok. Ma vedo che se mi trovo in casa un autore che non stimo, nemmeno cerco di trarne il massimo cedendolo. Fa premio la voglia di far uscire di casa l'intruso