Artverona 2016 (1 Viewer)

Ziig

Forumer attivo
Probabilmente torno a Udine, però mi sa che sono non poco incasinato con cose da fare...ovviamente se domenica trovo un attimo passo volentieri ;)
 

mantegna

Forumer attivo
Bene allora per Domenica, se venite un colpetto di telefono fatemelo pure, magari ci facciamo un caffè insieme e se c'è tempo anche una chiacchierata con scambio di pareri.
:ola:
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
No, grazie. Una fiera come quella ogni tre anni mi basta :rolleyes:
Però vi penserò intensamente :d:
 

mantegna

Forumer attivo
Fatti 2 giorni in fiera a Verona, non molto lontano da casa mia. Sono arrivati molti amici conosciuti nei Forum internettiani.

Ho conosciuto 2 artisti importanti, Agostino Ferrari e Elio Marchegiani. Con Elio e relativa moglie abbiamo fatto una piacevole conversazione, lui ci ha confessato di averci costretto a mangiare per anni i sofficini Findus, era infatti il responsabile marketing dell'azienda in questione. Anche sull'invenzione di Capitan Findus ci ha messo lo zampino.

Non pago di averci avvelenato con i sofficini (si scherza) ci ha quindi propinato la sua arte, da grande esperto l'ha saputa portare al successo al punto che oramai le banche si strappano di mano i suoi quadri.

Il nome grammature, come ha specificato la moglie, è stato inventato dal critico Cortenova durante una cena a casa sua e fa riferimento alla grammatura (peso specifico) della carta.

Nella foto è il secondo da sinistra, gli altri sono famosi forumisti.

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mantegna

Forumer attivo
Due parole sulla fiera: questi eventi sono sempre un importante momento per trovarsi e vedere cosa offre il mercato.

Artverona di anno in anno si mantiene sempre interessante, con nuove presenze di galleristi. Ho notato Peola e Annarumma da Torino e Napoli rispettivamente. Mancava Montoro e questo mi è un po' dispiaciuto. Un amico si è quest'anno aggiunto alla schiera: la galleria Studio Arena di Verona guidata da un giovane rampante, Luca Cinquetti, che ha deciso di continuare l'attività ultradecennale del padre.
Una rassegna interessante di disegni e qualche dipinto di Licini portati dal museo di Ascoli. Uno spazio per chi fa attività sociali connesse all'arte. Qualche azienda che tratta e produce multipli.

Tutto in regola quindi.

Aggiungo un giovane artista tedesco che è stato portato da Annarumma e che ha raccolto importanti consensi tra i collezionisti con quadri a prezzi di esordio,
WOLFGANG VOEGELE

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Voegele crea un proprio vocabolario di immagini utilizzando linee semplici dai tratti arcaici. Inevitabili incertezze si manifestano nel passaggio dello schizzo alla pittura. Si tratta di movimenti essenziali che si manifestano nell’intero processo creativo, dove le forme diventano variazioni precise impossibili da raggiungere. Questo approccio è chiaro nel suo lavoro, riscontrabile nell’intero percorso stilistico. Dopo aver riprodotto su tela la bozza prodotta al computer, inizia una azione fortemente fisica. Lungo il disegno, Voegele, applica colore a olio nero su tela grattando con una spazzola a setole. L’energia impressa nell’atto è trasferita nella pittura da una pennellata similmente potente. In contrasto con questa vigorosa operazione, nell’intimo della sua composizione, si rivelano la luce, le linee e le sottili filigrane di materia pittorica. Quando ritiene necessario, l’artista aggiunge alcuni nuovi colori. Per la serie Cut paintings, ad esempio, è stato privilegiato il giallo. Lo schizzo iniziale funziona solo come base per lo svolgimento, che nella sua fine sarà un tradimento. Lo scopo è perdere i significati del gesti creativi iniziali, stabilendone di nuovi e di indefiniti. Il metodo scelto è quello cognitivo dell’intuizione, il fine è quello di rendere produttivo l’inevitabile fallimento dei tentativi. Accettare la casualità come coscienza o introdurre elementi altri di ambienti che lo circondano (come ad esempio il pavimento del suo studio *nota: trascina l'opera sul pavimento raccattando quello che si trova a terra e che si incolla sul colore* ), permettono a Wolfgang Voegele di avvalersi di un fluire discorsivo intuitivo in divenire, impercettibile, senza delinearne una fine. L’artista produce cornici di legno che sviluppa a completamento dell’opera. Esse servono a definire lo spazio, e ne diventano parte integrante. Guardare i suoi dipinti, osservarli più da vicino, sembra tradurre scenari di boschi, vestiti o corpi, ma quando si prova a vederli nella sua compiutezza, senza lasciarsi catturare dalle singole forme, gli elementi in apparenza rappresentativi, svaniscono. Solo il riferirsi a dei paesaggi,a volte, permette associazioni, collegamenti, le quali possono funzionare nel contesto del dipinto. Testo di Amalia Temperini.
 
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Cris70

... a prescindere
Ottimo resoconto
e bravo il giovane Voegele che mi son ripromesso di andare a vedere in galleria.
In generale, a parer mio, fiera sottotono rispetto alle passate edizioni.
 

zfrank

Nuovo forumer
Voegele, visto un pò di immagini, letto il suo "messaggio" e .... no grazie ...non mi prende manco per niente... limite mio probabilmente
 

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