Due parole sulla fiera: questi eventi sono sempre un importante momento per trovarsi e vedere cosa offre il mercato.
Artverona di anno in anno si mantiene sempre interessante, con nuove presenze di galleristi. Ho notato Peola e Annarumma da Torino e Napoli rispettivamente. Mancava Montoro e questo mi è un po' dispiaciuto. Un amico si è quest'anno aggiunto alla schiera: la galleria Studio Arena di Verona guidata da un giovane rampante, Luca Cinquetti, che ha deciso di continuare l'attività ultradecennale del padre.
Una rassegna interessante di disegni e qualche dipinto di Licini portati dal museo di Ascoli. Uno spazio per chi fa attività sociali connesse all'arte. Qualche azienda che tratta e produce multipli.
Tutto in regola quindi.
Aggiungo un giovane artista tedesco che è stato portato da Annarumma e che ha raccolto importanti consensi tra i collezionisti con quadri a prezzi di esordio,
WOLFGANG VOEGELE
.
Voegele crea un proprio vocabolario di immagini utilizzando linee semplici dai tratti arcaici. Inevitabili incertezze si manifestano nel passaggio dello schizzo alla pittura. Si tratta di movimenti essenziali che si manifestano nell’intero processo creativo, dove le forme diventano variazioni precise impossibili da raggiungere. Questo approccio è chiaro nel suo lavoro, riscontrabile nell’intero percorso stilistico. Dopo aver riprodotto su tela la bozza prodotta al computer, inizia una
azione fortemente fisica. Lungo il disegno, Voegele, applica colore a olio nero su tela grattando con una spazzola a setole. L’energia impressa nell’atto è trasferita nella pittura da una pennellata similmente potente. In contrasto con questa vigorosa operazione, nell’intimo della sua composizione, si rivelano la luce, le linee e le sottili filigrane di materia pittorica. Quando ritiene necessario, l’artista aggiunge alcuni nuovi colori. Per la serie
Cut paintings, ad esempio, è stato privilegiato il giallo. Lo schizzo iniziale funziona solo come base per lo svolgimento, che nella sua fine sarà un tradimento.
Lo scopo è perdere i significati del gesti creativi iniziali,
stabilendone di nuovi e di indefiniti. Il
metodo scelto è quello
cognitivo dell’intuizione,
il fine è quello di rendere produttivo l’inevitabile fallimento dei tentativi. Accettare la casualità come coscienza o introdurre elementi altri di ambienti che lo circondano (come ad esempio il pavimento del suo studio *nota: trascina l'opera sul pavimento raccattando quello che si trova a terra e che si incolla sul colore* ), permettono a
Wolfgang Voegele di avvalersi di un
fluire discorsivo intuitivo in divenire, impercettibile, senza delinearne una fine. L’artista produce cornici di legno che sviluppa a completamento dell’opera. Esse servono a definire lo spazio, e ne diventano parte integrante. Guardare i suoi dipinti, osservarli più da vicino, sembra tradurre scenari di boschi, vestiti o corpi, ma quando si prova a vederli nella sua compiutezza, senza lasciarsi catturare dalle singole forme, gli elementi in apparenza rappresentativi, svaniscono. Solo il riferirsi a dei paesaggi,a volte, permette associazioni, collegamenti, le quali possono funzionare nel contesto del dipinto. Testo di Amalia Temperini.