Artisti dimenticati ma di valore (1 Viewer)

baleng

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Il nudo mi fa venire in mente Lucien Freud. Certo lui era molto più crudo.
Sai, sul nudo potrei, ora che l'8 marzo è passato :grinangel: , ipotizzare che sia proprio la qualità (ehm) delle donne inglesi ritratte a rendere più crudi (cioè spiacevoli) questi quadri.
Avere un'inglese per modella è come mettersi nella tazza di tè un po' di sale e qualche cubetto di ghiaccio .. tanto per non farsi mancare niente :hua: :titanic:
 

kiappo

Forumer storico
Sai, sul nudo potrei, ora che l'8 marzo è passato :grinangel: , ipotizzare che sia proprio la qualità (ehm) delle donne inglesi ritratte a rendere più crudi (cioè spiacevoli) questi quadri.
Avere un'inglese per modella è come mettersi nella tazza di tè un po' di sale e qualche cubetto di ghiaccio .. tanto per non farsi mancare niente :hua: :titanic:

Eh..vuoi mettere con le chiche Cubane, dalla pelle ambrata e quel profumo caraibico?:banana:
 

baleng

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WILLIAM MERRITT CHASE Un americano a Venezia. William Merritt Chase in mostra a Ca’ Pesaro

Prendo spunto dalla mostra di Ca' Pesaro a Venezia.
William Merritt Chase (Williamsburg, 1849 – New York, 1916) uno dei padri della pittura americana del Novecento. - See more at: Un americano a Venezia. William Merritt Chase in mostra a Ca’ Pesaro

William Merritt Chase era un pittore per vocazione e un viaggiatore per necessità. L’America del secondo Ottocento mancava di una tradizione artistica a cui guardare e chi voleva fare pittura sul serio non poteva esimersi dall’attraversare l’Oceano per andare a studiare i grandi maestri europei. -
Tra il 1872 e il 1878 un ventenne William frequenta i corsi di Karl von Piloty all’Accademia Reale di Monaco di Baviera. Nel 1876 esordisce al Glaspalast. Si sposta tra Londra, Parigi, Madrid e l’Olanda. -Nel 1877, arriva a Venezia ; ci resterà quasi un anno, durante il quale realizza una ventina di dipinti, - periodo di formazione, il linguaggio è ancora poco personale, incerto, e risente in eccesso della tavolozza cupa e terrosa dei fiamminghi e degli insegnamenti monacensi. -
Ritorno in America, nel 1878, inizia a insegnare all’Art Students League di New York, e acquista uno studio sulla Decima strada.
Grandi ritratti femminili, forse il genere per cui Chase fu più apprezzato dalla critica e dai collezionisti. Nei pressi di Southampton fonda la Shinnecock Hills Summer School nel 1891, dove, sino al 1902, insegna la composizione en plein air di derivazione impressionista e dipinge paesaggi naturali luminosi.
A Venezia e a Firenze. Chase tornò più volte, come guida e accompagnatore dei suoi studenti, nelle estati tra il 1903 e il 1913.

1884
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1890
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1892
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1888
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AUTORITRATTO 1915/16
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baleng

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Di Chase si può notare l'uso delle citazioni giapponesizzanti non tanto per cercare nuove strade, inquadrature diverse ecc., quanto per ravvivare una tavolozza tendenzialmente cupa e tradizionale in quanto portatrice di un certo pragmatismo materialistico americano.

Una certa analogia con l'azione di Mariano Fortuny padre.
 

pacorez

Forumer attivo
scusate non sapevo veramente in quale 3d postare... visto che dall'altra parte non mi ha c..ato .. nessuno , visto che ho fatto la fatica di scrivere riposto quii, magari interessa a qualcuno:)
Idea di citta futurista .. scoppiazzando molto da testi (abbastanza illustri)che sono stati oggetto di un corso.
Si sottolinea come la cultura futurista rappresenta il primo reale momento di presa di coscienza nei confronti della realtà urbana. La nuova città diventa un luogo concreto che ha determinato una sostanziale modifica del sistema di relazioni con la realtà
Lo stesso Boccioni già nel 1907 sosteneva: " Voglio dipingere il nuovo, il nuovo frutto del nostro tempo industriale": infatti ecco le nuove componenti della realtà urbana: luce, tecnologia, velocità, rumore e folla( ma non nel senso negativo della massa espressionista). Ecco perciò che non si può più ricorrere a tecniche tradizionali e l'enunciazione di questi principi si verifica in un opera stupefacente come La città che sale, a seguire Gli stati d'animo E LE VISIONI SIMULTANEE( RICORDIAMO CHE SI PARLA DEL 1910!!!)
 

pacorez

Forumer attivo
La visione futurista per la coscienza della nuova realtà sarà un riferimento per le esperienze di avanguardia: dalle esperienze di Delaunay a quelle appunto delle avanguardie russe fino al Vorticismo ( tempo permettendo parlerò un poco anche di questo fenomeno inglese fondato da W. Lewis)
lo stesso Boccioni nel 1913 pubblica un Manfifesto dell'Architettura Futurista che precede di solo un anno quello più famoso di Sant'Elia
Il funzionalismo radicale proposto dai futuristi fornisce un indubbio apporto all'accelerazione del processo di trasformazione del funzionalismo tecnologico di matrice ottocentesca, influenzerà il Costruttivismo di Tatlin e il manifesto di Gropius per il Bauhaus. Più tardi con la Ricostruzione futurista (1915) di Balla e Depero si creerà un ponte con il secondo- futurismo (Fillia 1931) che porta una trasformazione in architettura da futurismo a razionalismo.

Interessantissima poi anche l'analisi dell'inlfuenza sulla scrittura in particolare di James Joyce, i Dubliners escono nel 1914, la scomposizione dei livelli, la simultaneità dei piani di visione, l'immagine della città, lo spettatore lettore al centro degli eventi e del quadro!
infatti solo alzandosi in volo di poteva avere la percezione straordinaria di quanto accadeva sincronicamente in tante aree spazialmente lontane... vabbè alro discorso e tema!
 

pacorez

Forumer attivo
Ecco come promesso, il dettaglio di quello che dicevo prima!
Ho trovato questo link!"!!!! NON ASCOLTATELO TUTTO è MOLTO' menoso ....:eek:

Simposio Vorticisti - Giovanni Cianci

Giovanni Cianci
Due culture, due avanguardie a confronto: il vorticista Ezra Pound contro il futurista F.T. Marinetti 1910-1920

La relazione prende in esame i rapporti intercorsi tra Ezra Pound e Filippo Tommaso Marinetti nell'arco cronologico che va dal 1910 al 1920, il periodo più cruciale delle relazioni tra i due personaggi, nell'ambito delle avanguardie storiche pre e postbelliche.
Preliminarmente sarà tratteggiata una sintesi dell'affermazione di Marinetti a Londra (conferenze, mostre ecc) fino alla pubblicazione, da parte di Marinetti e Nevinson, del manifesto futurista Vital English Art e la controproposta polemica del Vorticismo formulata da Lewis e Pound su "Blast" e altrove, sullo sfondo delle contrapposte culture a confronto: ancora agraria quella italiana (da qui la macchinolatria) e quella già industriale-tecnologica inglese (da qui la critica verso l'eccessivo macchinismo marinettiano). Tutte motivazioni che inducono Marinetti a teorizzare la tabula rasa di un passato (la tradizione) che ostacola e inibisce il nuovo, mentre Pound, assetato di tradizione europea, è indotto a conciliare il necessario rinnovamento ("Make it New!") dialogando con i classici del passato.
Seguono alcuni punti cardine del progetto futurista esposto nei manifesti, brevi accenni al discorso specifico rivolto al pubblico inglese da Marinetti a Londra (il suo "Discours futuriste aux Anglais"), e uno sguardo al Pound degli esordi, segnatamente orientato verso la cultura medievale, e sua progressiva (ma lenta) evoluzione verso la modernità ora eretta a programma (modernismo). Viene quindi presa in considerazione la fase di più accesa contestazione professata da Pound tra il 1913 e il 1914 in alcune "scandalose" poesie "ditirambiche", e il Pound iconoclasta e militante nella sua pubblicistica violentemente anti-establishment, che prende avvio dopo aver abbandonato l'asettico imagismo ed essersi sempre più coinvolto attivamente con le arti plastico-figurative più radicali, che allora guidavano il rinnovamento modernista delle forme in tutta Europa
 

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