HollyFabius
Nuovo forumer
Ne abbiamo parlato molte volte (anche recentemente sul 3D della BioSìArt) in modalità implicita.
Nelle riflessioni passate però si è tracciato un parallelo tra Arte e Scienza, si è discusso delle motivazioni di una e dell'altre, dei confini, ecc. ecc.
Mi pare però interessante completare le riflessioni anche parlando di filosofia perché se è vero che ai tempi di Leonardo Arte e Scienza erano unite e che il processo di sviluppo del periodo Galileiano ha portato a separare nettamente Filosofia e Scienza è anche vero che alcune espressioni artistiche assorbono ed elaborano con modalità proprie dell'Arte concettualità Scientifiche e concettualità Filosofiche.
Vedo questo 3D connesso alle riflessioni sui limiti dell'Arte, quando l'Arte non è più Arte e diventa Scienza, quando l'Arte non è più Arte e diventa filosofia (o anche in alcuni casi semplicemente sofisma)?
Butto lì qualche idea.
Le motivazioni della Scienza sono il dominio e controllo della realtà, questo viene perseguito attraverso modelli e la accentuazione nell'uso di linguaggi non ambigui.
Le motivazioni della Filosofia sono la semplice comprensione e descrizione della realtà, appoggiandosi a dei principi, questa è la motivazione per la quale non viene esagerato l'uso della matematica.
Le motivazioni dell'Arte sono forse la testimonianza, e l'empatia con la realtà?
Per quanto riguarda l'Arte, in passato era fusa con la Scienza, con finalità di ricerca estetica, nel presente si è persa la ricerca estetica (o si è trasformato il senso del concetto di estetica) e si va cercando una fusione con la Filosofia (si pensi a tutto il filone del concettuale).
L'Arte è forse soltanto (si fa per dire) una necessità dell'animo?
La Scienza mira ad una comprensione Riduzionista (basata sulla cosalità ovvero alla separazione di ambiti tra loro supposti separati), l'Arte mira ad una comprensione Olistica, la Filosofia è probabilmente sia Riduzionista che Olistica, è Olistica quando costruisce i suoi sistemi su principi onnicomprensivi (al pari della religione) è Riduzionista quando si approccia dialetticamente alla validazione/rifiuto degli stessi sistemi.
Nelle riflessioni passate però si è tracciato un parallelo tra Arte e Scienza, si è discusso delle motivazioni di una e dell'altre, dei confini, ecc. ecc.
Mi pare però interessante completare le riflessioni anche parlando di filosofia perché se è vero che ai tempi di Leonardo Arte e Scienza erano unite e che il processo di sviluppo del periodo Galileiano ha portato a separare nettamente Filosofia e Scienza è anche vero che alcune espressioni artistiche assorbono ed elaborano con modalità proprie dell'Arte concettualità Scientifiche e concettualità Filosofiche.
Vedo questo 3D connesso alle riflessioni sui limiti dell'Arte, quando l'Arte non è più Arte e diventa Scienza, quando l'Arte non è più Arte e diventa filosofia (o anche in alcuni casi semplicemente sofisma)?
Butto lì qualche idea.
Le motivazioni della Scienza sono il dominio e controllo della realtà, questo viene perseguito attraverso modelli e la accentuazione nell'uso di linguaggi non ambigui.
Le motivazioni della Filosofia sono la semplice comprensione e descrizione della realtà, appoggiandosi a dei principi, questa è la motivazione per la quale non viene esagerato l'uso della matematica.
Le motivazioni dell'Arte sono forse la testimonianza, e l'empatia con la realtà?
Per quanto riguarda l'Arte, in passato era fusa con la Scienza, con finalità di ricerca estetica, nel presente si è persa la ricerca estetica (o si è trasformato il senso del concetto di estetica) e si va cercando una fusione con la Filosofia (si pensi a tutto il filone del concettuale).
L'Arte è forse soltanto (si fa per dire) una necessità dell'animo?
La Scienza mira ad una comprensione Riduzionista (basata sulla cosalità ovvero alla separazione di ambiti tra loro supposti separati), l'Arte mira ad una comprensione Olistica, la Filosofia è probabilmente sia Riduzionista che Olistica, è Olistica quando costruisce i suoi sistemi su principi onnicomprensivi (al pari della religione) è Riduzionista quando si approccia dialetticamente alla validazione/rifiuto degli stessi sistemi.