Arte Partecipata/Arte Plurale (1 Viewer)

[giustino]

Un pò di storia dell'arte che è difficile trovare nei libri, almeno per ora.

Tea Taramino traccia un percorso affascinante vissuto in buona parte in prima persona di uno spaccato dell'arte cosiddetta "irregolare" ma che io ritengo debba essere scevra da etichette perchè l'arte o è, o non è.

Curiosa la coincidenza di quanto successe nel 1993 allorquando a Torino davamo vita a "L'ho dipinto con...."
dove artisti diversamente abili realizzavano opere con artisti noti del territorio
e in Austria, Arnulf Rainer che fu invitato da Feilacher ad un'esperienza di arte compartecipata dipingendo su opere di artisti ricoverati e viceversa.

 

[giustino]

Riportiamo un pò il discorso intorno all'arte.

Ho sempre considerato l'arte come uno strumento di indagine dentro se stessi e poi come strumento di azione sociale e quella che viene definita come Arte Partecipata o Partecipativa nel suo coinvolgere il pubblico nella realizzazione di opere e/o performance risponde al meglio a questa necessità.

E' da una decina d'anni che ho conosciuto il lavoro di Marinella Senatore ed ogni tanto leggo e mi tengo informato sul suo modo di utilizzare l'Arte Partecipata a fini politici e sociali.

A questi link un paio di sue interviste.

Quando la partecipazione è un’arte? Intervista a Marinella Senatore

Palazzo Fabroni a Pistoia ospita A SALIRE A LE STELLE, la nuova mostra personale di Marinella Senatore che porta in luce la forte la sua intera produzione

www.exibart.com

Sull'Hudson River oltre cento persone in processione per l'arte

Tra pochi giorni Marinella Senatore darà vita a una delle sue performance collettive, riunendo cento persone in una processione nel cuore di Cold Spring.

www.artribune.com

 

[giustino]

Navigando in internet ho trovato questo articolo molto chiaro sull'Arte Partecipata che parla anche di me come meglio io non avrei saputo fare.
L'autrice è Giorgia Burzio che non conosco ma che evidentemente ha saputo attingere alle giuste fonti giungendo così alle sue puntuali osservazioni.

Mi è piaciuto in particolare questo passaggio: "...un’arte partecipata dall’alto valore morale che annienta la visione occidentale dell’artista individualista."

Arte partecipata: come prendere parte al processo artistico

Nel febbraio 2021, tra gli spazi dell’Istituto comprensivo di Valenza nasce il Museo d’arte partecipata. L’intenzione espressa dai curatori è di mettere

losbuffo.com

 

[giustino]

In seguito all'articolo precedente ho anche scoperto che a Valenza è nato un museo di arte partecipata.
Che dire?
Come al solito ci vogliono 2/3 decenni prima che un movimento cominci ad avere le considerazioni che merita.

A Valenza nasce il Museo di arte partecipata

Il nuovo museo sarà visitabile, aperto a un pubblico che, come dice il nome, sarà chiamato “a partecipare” e ad affiancarsi agli artisti, intervenendo nel proc…

www.lastampa.it

 

[baleng]

Il pubblico che "si affianca agli artisti" mi ha sempre puzzato di manipolazioncella. Non sono bambini. Certo si può risvegliare la loro carica perduta, e va bene, ma fare immaginare di 'creare' a livelli artistici subito appare un diversivo psicologico

 

[giustino]

Il pubblico che "si affianca agli artisti" mi ha sempre puzzato di manipolazioncella. Non sono bambini. Certo si può risvegliare la loro carica perduta, e va bene, ma fare immaginare di 'creare' a livelli artistici subito appare un diversivo psicologico

Quello che dici è una tua visione, rispettabilissima ma non corrisponde al mio pensiero.

Vorrei ricordare che siamo nel 2022 nell'era di internet, dei forum, dei social, degli artisti che appendono una banana al muro con un pezzo di scotch, che vendono un certificato di garanzia come opera d'arte, degli NFT che ancora non ho ben capito cosa siano.

Siamo anche nell'epoca dove le quotazioni si formano in modo truffaldino ed il mercato di un artista è la vera opera d'arte.

Quindi c'è spazio per tutto e per tutti e a questo punto dire che in ogni persona c'è un artista non è più un'eresia ma solo il minimo sindacale.
Lo diceva già Beuys molti anni fa. Poi, ognuno nella vita fa ciò che vuole.

Per quanto mi riguarda l'arte partecipata tende a mettere le persone in contatto con il proprio potenziale creativo seppure per brevissimo tempo.
Non si chiede loro di dipingere la Gioconda ma di prendere atto che l'arte non è privilegio di pochi ma che può essere alla loro portata.
Viene quindi piantato un seme. Se germoglierà o invece marcirà dipende dall'interesse della persona.

Ho esperienza di diverse persone che hanno cominciato a fare arte e adesso espongono regolarmente dopo aver partecipato ad un mio evento.

Per me questa non è manipolazione ma cura, aiuto, relazione, scambio, crescita, empatia... del resto nella vita ho fatto l'educatore.

 

[baleng]

Quello che dici è una tua visione, rispettabilissima ma non corrisponde al mio pensiero.

Vorrei ricordare che siamo nel 2022 nell'era di internet, dei forum, dei social, degli artisti che appendono una banana al muro con un pezzo di scotch, che vendono un certificato di garanzia come opera d'arte, degli NFT che ancora non ho ben capito cosa siano.

Siamo anche nell'epoca dove le quotazioni si formano in modo truffaldino ed il mercato di un artista è la vera opera d'arte.

Quindi c'è spazio per tutto e per tutti e a questo punto dire che in ogni persona c'è un artista non è più un'eresia ma solo il minimo sindacale.
Lo diceva già Beuys molti anni fa. Poi, ognuno nella vita fa ciò che vuole.

Per quanto mi riguarda l'arte partecipata tende a mettere le persone in contatto con il proprio potenziale creativo seppure per brevissimo tempo.
Non si chiede loro di dipingere la Gioconda ma di prendere atto che l'arte non è privilegio di pochi ma che può essere alla loro portata.
Viene quindi piantato un seme. Se germoglierà o invece marcirà dipende dall'interesse della persona.

Ho esperienza di diverse persone che hanno cominciato a fare arte e adesso espongono regolarmente dopo aver partecipato ad un mio evento.

Per me questa non è manipolazione ma cura, aiuto, relazione, scambio, crescita, empatia... del resto nella vita ho fatto l'educatore.

Io sono rimasto shockato al vedere quanti "corsi" di Tuttolaqualunque esistano, corsi che consistono nel "far fare l'esperienza", poi uno torna al casolare e nulla cambia, salvo il tragitto di una certa quantità di denaro da un portafogli ad un altro.
Reiki, yoga, bioqualcosa, si tratta sempre di esperienze parzialissime e provvisorie. Anche in campo artistico, naturalmente, e mi riferisco a tutti quei corsi che corsi non sono, in quanto alla fine di un corso uno dovrebbe avere Imparato qualcosa, ma qui ha solo un breve vissuto più che altro passivo.
Ecco, capisco l'entusiasmo per far partecipare al gesto artistico, ma non è la mia visione

 

[giustino]

Io sono rimasto shockato al vedere quanti "corsi" di Tuttolaqualunque esistano, corsi che consistono nel "far fare l'esperienza", poi uno torna al casolare e nulla cambia, salvo il tragitto di una certa quantità di denaro da un portafogli ad un altro.
Reiki, yoga, bioqualcosa, si tratta sempre di esperienze parzialissime e provvisorie. Anche in campo artistico, naturalmente, e mi riferisco a tutti quei corsi che corsi non sono, in quanto alla fine di un corso uno dovrebbe avere Imparato qualcosa, ma qui ha solo un breve vissuto più che altro passivo.
Ecco, capisco l'entusiasmo per far partecipare al gesto artistico, ma non è la mia visione

Quando si inizia un corso non bisogna avere troppe aspettative altrimenti si rimarrà delusi.
Ne ho fatti diversi e devo dire che ho sempre imparato qualcosa.
La curiosità va coltivata insieme ad un sano scetticismo.

Ciò che non mi piace è quando, molto spesso, ci sono persone che dopo aver fatto qualche corso si autoproclamano "maestri", pretendendo di insegnare agli altri, autoponendosi così su un gradino più alto che può significare soldi e potere.

Nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere un vero Maestro e di aver avuto il privilegio di essere accettato come suo amico ed è per questo che quando mi chiamano maestro mi vien da ridere perchè anche se ho oltre 60 anni di pittura alle spalle non ho niente da insegnare.

Mi piace invece molto fare l'educatore e a questo proposito ricordo questa citazione.

"-Qual'è la differenza fra insegnare ed educare?
-Per insegnare bisogna sapere, per educare bisogna essere"

Se ne deduce che insegnare in fondo è facile, educare è tutta un'altra musica.

L'Arte Partecipata (e uso le maiuscole) per come la intendo io attiene all'educare e se fatta in questi termini non è semplicemente "far partecipare al gesto artistico" diventa dirompente.

 

[giustino]

Come si può vedere in questo articolo l'Arte Partecipata si sta davvero espandendo in ogni dove.

CULTURA. L'arte partecipativa in Medio Oriente

Qui siamo in Medio Oriente e come si vede anche per loro i fili si prestano molto al coinvolgimento delle persone.
Nella foto qui sotto un'opera fatta con fili colorati con appesi dei cartoncini con i nomi degli autori.
Metto a confronto quest'opera che dall'articolo pare essere stata fatta poco prima del 2017
con un lavoro FiloArX che faccio dal 1993 sempre con fili e cartoncini con le firme dei partecipanti.
Il significato è lo stesso, cambia solo l'intreccio.
Chi ha copiato chi?

 

[giustino]

Ha preso il via oggi 8 marzo 2022 presso il comune di Arezzo alla presenza delle autorità istituzionali il progetto:

“FiloArX - tessere solidarietà: dipingi un filo, realizza un’opera partecipata”

Il progetto è organizzato dalle associazioni ProntoDonna e ToscanAbile.

È stato l’artista Giustino Caposciutti, aretino trapiantato a Torino per lavorare su educazione, integrazione sociale e soprattutto arte partecipata, che ci dice come "la risposta migliore per mettere al centro non l’opera ma le interconnessioni e rovesciare il rapporto tra artista e spettatore, a dare avvio al quadro, realizzato con filati di canapa colorati e ricomposti e a cui contribuiranno cittadini e figure istituzionali".

Al capo di ogni filo, che ciascuno colorerà utilizzando le tinte che preferisce, sarà appeso un cartoncino che potrà essere firmato, dipinto, contenere una frase significativa sul contrasto alla violenza e alla discriminazione di genere, a favore delle pari opportunità e dell’inclusione sociale

Il progetto si concluderà il 25 novembre 2022 con la presentazione dell'opera realizzata con la partecipazione dei cittadini.