Arte nelle case (1 Viewer)

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Un conto è dare un'impronta o un carattere, ricordare o riconoscere non è tuttavia legato a stile o bellezza, anche se ammetto esistono abitazioni con la stessa freddezza ed impersonalità di un'esposizione di mobili.
Nel caso di dimore veneziane già di per sé fastose sono per il rispetto e la valorizzazione del contesto non per la ridondanza.
 

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Palazzo Rasini a Cavenago Brianza

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Per il soffitto che ho fotografato è utile questa scheda tratta dal sito del comune di Cavenago:

Il Salone di Apollo Entrando in Palazzo Rasini il visitatore è accolto dall’imponente Salone di Apollo, fatto realizzare nelle sue forme attuali verso il 1740-1750 dal principe Marcantonio Rasini (1694-1758) modificando l’impianto di un precedente salone seicentesco. La denominazione dell’ambiente dipende dall’affresco con Il trionfo di Apollo dipinto nel grande ovale al centro del soffitto, in cui, all’alba di un nuovo giorno, il giovane dio è raffigurato nell’atto di attraversare il cielo sul carro del Sole, scacciando le tenebre e portando la luce nel mondo. L’opera è attribuita al pittore veneto Mattia Bortoloni (1695-1750) ed è ispirata all’affresco con lo stesso soggetto realizzato nel 1740 da Gianbattista Tiepolo nella Galleria di Palazzo Clerici a Milano, da cui si distacca per la più fitta e mossa distribuzione delle figure e per la più sciolta stesura pittorica. Delimitato da una cornice dorata, il dipinto è inquadrato tutto intorno da un dinamico sistema di membrature architettoniche, impreziosite da un ricco apparato di decorazioni in stucco di gusto rococò, attribuibile a Elia Vincenzo Buzzi (1708-1780), uno dei più importanti scultori attivi nel Settecento in area milanese. Dominati da due ovali con il Mito di Prometeo posti al centro delle pareti lunghe, gli stucchi, di squisita fattura, si distendono sopra le porte, nelle lunette e sulla volta del salone, accostando scene del Mito di Apollo (Apollo e Dafne, Apollo uccide Pitone, Apollo e Marsia, Apollo incanta gli animali) con le raffigurazioni di quattro divinità romane (Saturno, Minerva, Nettuno, Giunone), che alludono ai quattro elementi (Fuoco, Terra, Acqua, Aria), e con trofei di fiori, frutti, oggetti e mascheroni, che simboleggiano le Quattro Stagioni. Seppur concentrati solamente nella sala centrale, questi interventi settecenteschi modificarono profondamente il volto del Palazzo. Il Salone veniva originariamente usato dai Rasini per svolgere feste e ricevimenti. Oggi viene utilizzato invece per varie manifestazioni, quali concerti, conferenze, eventi culturali e matrimoni civili.
 

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