Arte investimento guadagni rivalutazione (?) (1 Viewer)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Già che ci siamo, con gli ultimi interventi è venuto fuori un nuovo, importante aspetto. L'avvoltoio da mercatini diventa profagonista, non è più solo spettatore. Il collezionista sceglie, è vero, ma sceglie come quando si va al ristorante, da una lista già pronta o giù di lì (il mercato delle gallerie). Egli si limita a "dare il voto", come a Miss Italia, dove anche se la miss ti parla, o ti ringrazia per averla scelta, poi se ne va per la sua strada, la protagonista è lei, mica il giudice
. Un po' più protagonista è il compratore alle aste, in verità, che però sono appunto già un mercato di tipo secondario. Ma l'avvoltoio da mercatini si muove, va, entra nel recinto, cammina, tocca, recita, sforza il cervello e l'intuito, insomma è un vero cane da caccia in azione, un predatore che vive l'esperienza duplice di essere concentrato su sé stesso e, contemporaneamente, sulla preda. Un protagonista, non di uno spettacolo, ma di una azione Un esploratore. Un guerriero :eplus: .
A parte chel'app contapassi mi comunica che ad ogni mercatino grande faccio da 10 a 15 mila passi (razione giornaliera consigliata: 10.000). A parte che la preda può essere mangiata, messa in congelatore o ceduta, o anche tutte e tre le cose. Ma è chiaro che il nostro avvoltoio non ha nessuna intenzione di rinunciare a vivere le cose in prima persona e vuole sentirsi, dopo un mercatino, non come uno che ha letto il giornale, ma come uno che ne ha scritto gli articoli.
Se non esistessero i mercatini (con i politici che abbiamo nulla di strano se li facessero sparire) né i contovendita (che non mi pare se la passino granché bene), ci resterebbe solo la caccia alle giovani promesse dell'arte, o magari ci riverseremmo tutti sulle aste (ma non fateglielo sapere, gli astisti sono molto peggio che gli artisti). Ma saremmo tutti un poco meno protagonisti e subiremmo una ferita narcisistica non da poco.:jack:
 

cassettone

In stand by
I mercatini sono ambienti meravigliosi, mi fa un pò tristezza chi li snobba o li denigra.

C'è chi odia gli ipermercati, chi preferisce comprare mercati e fiere, chi vuole il contatto diretto e confidenziale con il negoziante sotto casa o qualcuno che lo consigli e lo guidi nelle scelte.

Od ognuno le sue preferenze.

Personalmente se non era per i compravendo, io di arte e del vintage artistico non ne avrei saputo niente e non ci avrei mai pensato ad andare in una galleria d'arte. Magari non succederà mai, ma in un futuro se ne avessi le disponibilità economiche e mi interessasse qualcosa di particolare, potrei anche rivolgermi a gallerie ed aste.
 

lastra.biffata

Forumer attivo
Bisogna solo non confondere, al mercatino non trovi i pezzi da galleria e in galleria non trovi gli affari dei mercatini.
Pretendere il contrario significa aver sbagliato l'approccio ai due ambienti. Storcere il naso quando si parla dei mercatini è sbagliato perchè nel bazar si trovano anche cose belle. Io ho visto interviste di grandi collezionisti dove mostrano oggetti che per loro stessa ammissione hanno comprato nei mercatini (ad esempio Michael Kors ha in casa più di una scultura che ha comprato nei mercatini). Che poi è anche la grande differenza tra il collezionista di nomi e documenti e il collezionista che ha gusto e sensibilità. Se un pezzo è bello, lo è anche se è di un anonimo trovato al mercatino.

D'altro canto storcere il naso quando si entra in galleria perchè si pretende di dover fare l'affare significa anche li aver sbagliato posto perchè non è quello il luogo per fare gli affari...almeno non per chi compra :rotfl:
 

Cris70

... a prescindere
Come non darti ragione.
Questo bronzo del Benin l'ho trovato in un mercatino in Nigeria. Era in disparte perche una specie di talismano portafortuna da generazioni.

Screenshot_20181007-223000__01.jpg
 

Barlafuss

Forumer storico
Le commodities hanno quotazioni bassissime e l'oro e soprattutto l'argento hanno margini di ulteriore rivalutazione, per me. Quindi non solo come diversificazione. Sull'arte sono d'accordo, io la vivo come piacere. Però ci sono delle nicchie, nell'arte contemporanea, che credo siano molto speculative nel breve periodo. Senza offesa io le chiamo nicchie da nerds e sono speculari alle sneakers ed ai videogiochi come mercato e come fruitori.
 

Cris70

... a prescindere
Un trittico di Banksy a 7000 $ ?
Tutti quei soldi? :confused:

Fantascienza :B

Dai adesso non ti "gongolare" sul fatto che non sei più il solo a predicare carestie :rotfl:
E comunque, valutato che il mondo dell'arte si sta ponendo questi "dubbi" al tuo posto inizierei a preoccuparmi: a breve sarai cooptato dalla nuova schiera di esperti critici, curatori e studiosi... :eek: "untori"
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Dai adesso non ti "gongolare" sul fatto che non sei più il solo a predicare carestie :rotfl:
E comunque, valutato che il mondo dell'arte si sta ponendo questi "dubbi" al tuo posto inizierei a preoccuparmi: a breve sarai cooptato dalla nuova schiera di esperti critici, curatori e studiosi... :eek: "untori"
Ma, vedi, Cris, in questi giorni riflettevo su di noi occidentali. Torno da Cuba dove c'è sì una dittatura, ma comunque non c'è quasi nulla, i 6 canali TV vengono tranquillamente snobbati dalla popolazione (acquistano grandi schermi solo per vedersi le telenovelas o i film in chiavetta). I telegiornali, in stile similarcheosovietico, non dicono nulla (ricordo quando in Russia c'erano solo Pravda (=Verità) e Izvestia (=Notizie), e la gente borbottava "Non c'è pravda nelle Izvestia, e non ci sono izvestia nella Pravda).
Premesso questo, il continuo cambio di situazione mi ha reso più cosciente di quanto ormai le notizie non servano più, da noi, per informare, ma per riempire un vuoto, proprio come le trasmissioni di calcio parlato o gli show televisivi vari. Non è nemmeno intrattenimento, è qualcosa di somigliante alla febbre da smartphone, da Facebook o simili, quella stessa di cui parla il sig. Francesco quando dice "A tavola guardate chi avete di fronte, non il telefonino". L'uomo così viene decentrato fuori di sé, e nessuno o quasi oggi è totalmente indenne da questa condizione. Sempre più notizie, sempre più "droga", sennò di che parlo domani?
Mi fermo subito. Non volevo predicare nulla, eh! Solo far notare che anche le notizie, da strumento utile, sono diventate un supporto artificiale al vuoto della nostra esistenza.
E l'ho notato appunto venendo da dove le notizie praticamente mancano.

Su questo vuoto si edifica una sedicente arte che guarda alla cronaca e non allo spirito. Un po' come sostituire lavoro, meditazione e coscienza con amphetamina, cocaina ed oppiacei. Così, se non ne fai uso, gli "esperti" potranno sempre dirti: Non puoi capire.
 

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