Arshile Gorky 1904-1948 (1 Viewer)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Ecco il Gorky che sfiora il vuoto totale. Da qui partono gli spazi aerei di Matta

x3.jpg
x4.jpg
x5.jpg
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
I capolavori ... il primo potrebbe ricordare Mirò
Il secondo è lo schizzo progettuale del terzo.

x6.jpg


x7.jpg


x8.jpg
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Ah, se avesse usato maggiormente il giallo ! ...
Questo è:
The Liver Is the Cock's Comb, 1944
citato nel primo post

x9.jpg


x10.jpg
 
Ultima modifica:

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Se poi nessuno se ne fosse ancora accorto, Afro fu artista che si ispirò direttamente a Gorky. A Ca' Pesaro è esposto un suo grande quadro propro a dimostrare tale diretta influenza.
Guardandolo, ci vien da dire che Afro è un Gorky più inquadrato e solidificato, meno perso nella poesia (la mamma di Gorky lo avrebbe voluto poeta) e più attento alla materia del colore e alle stesure. Però è straevidente il suo debito verso l'armeno-americano.

E ora, chi già conosceva Gorky alzi ... il mouse. :D

xxAfro.jpg
 
Ultima modifica:

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Dalla presentazione della mostra

L’esposizione vede riunite insieme circa 80 opere provenienti da prestigiose collezioni internazionali sia istituzionali che private: tra queste la Tate di Londra, la National Gallery of Art di Washington DC, il Whitney Museum of American Art di New York, l’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, il Centre Pompidou di Parigi, l’Israel Museum di Gerusalemme. Una rassegna che nella sezione finale mostra con quale forza l’energia pittorica e l’immaginazione di Gorky si uniscano ad un rinnovato incontro con la natura, nei paesaggi della Virginia e del Connecticut, durante le estati del 1942-45. Una selezione di questi capolavori maturi, con la loro gamma di surreale, di astratto, di figurativo, rivela un artista al culmine del suo straordinario potere creativo. La qualità inimitabile delle ultime opere fu riconosciuta dal poeta surrealista André Breton che, nella prefazione al catalogo di una mostra di Gorky del 1945, la descrisse come un “ibrido”, riconoscendo la complessità con cui Gorky evocava il mondo naturale, unendolo a una moltitudine di memorie personali e influenze diverse. Accanto ai dipinti, la mostra include una selezione di lavori su carta che dimostrano la mano incredibile dell’artista. _ Mostra a cura di Gabriella Belli e Edith Devaney Con la collaborazione di The Arshile Gorky Foundation

Arshile Gorky 1904 – 1948 | Ca' Pesaro | 9 maggio - 22 settembre 2019
 

Heimat

Forumer attivo
Grazie Baleng. Il riferimento all'influenza di Gorky su Afro ha confermato una mia riflessione (mai estternata) che trova una mirabile sintesi nelle foto comparative da te postate. I lavori di Afro, soprattutto nei primi anni hanno un rigoroso controllo delle forme rispetto ai lavori di Gorky. Successivamente Afro si esprime con un linguaggio più libero e meno controllato. Questo è il mio pensioro e ti sarei grato di una tua opinione al riguardo.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Grazie Baleng. Il riferimento all'influenza di Gorky su Afro ha confermato una mia riflessione (mai estternata) che trova una mirabile sintesi nelle foto comparative da te postate. I lavori di Afro, soprattutto nei primi anni hanno un rigoroso controllo delle forme rispetto ai lavori di Gorky. Successivamente Afro si esprime con un linguaggio più libero e meno controllato. Questo è il mio pensioro e ti sarei grato di una tua opinione al riguardo.
Mi fai esperto di Afro, ma conosco molto più le sue opere che la sua storia. Tuttavia, guardando anche, per esempio, a Santomaso, si capisce che ambedue evolsero in parallelo con i tempi meno duri verso una maggiore serenità, o libertà, o chiamala piacevolezza ed edonismo. Persino il Pizzinato "duro e puro" ebbe una evoluzione simile, e in qualche modo anche Vedova. Si "sciolsero" tutti.
Resta che l'atteggiamento di fondo rimane assai diverso tra europei ed americani. Questi ultimi sentono meno il peso della tradizione, magari la usano, ma più liberamente, e partono da una situazione fenomenica piuttosto che da un atteggiamento estetico. Pertanto, rischiano di più - e di conseguenza si trovano a fare più fesserie - ma aprono anche nuovi orizzonti, non necessariamente sempre migliori, ma comunque diversi. Pensa a che cosa divenne il disegno pubblicitario con Hopper, o il fumetto con Feininger.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
A un certo punto, nel filmato, si nota come Gorky fosse, negli anni in cui abitava in città, come stregato da certi effetti nati comunque dall'uomo. Per esempio, la vernice gialla che ricopre un segnale stradale, con i suoi groppi, le pennellate ecc., o una macchia sull'asfalto dalle forme interessanti, già quasi un quadro.
Viceversa, vivere in campagna (v. foto) lo spingeva all'osservazione della natura e delle sue analogie formali tra un elemento ed un altro.
Ho cercato il filmato sulla rete, per linkarlo, ma non lo ho trovato.
 
Ultima modifica:

Heimat

Forumer attivo
E' una mostra che sicuramente andrò a visitare. Grazie Baleng per le osservazioni. Su Santomaso condivido con te l'osservazione e, ritengo, che il suo periodo artisticamente migliore sia l'ultimo (dal 1980 in poi). In quei lavori (come da te osservato) a mio avviso si esprime in modo più libero. Se prendiamo ad esempo il ciclo delle finestre, pur artisticamente valido, l'artista si trova vincolato strutturalmente ad uno schema che lo obbliga a certe scelte sia cromatiche che di forma.
 
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Alto