Arshile Gorky 1904-1948 (1 Viewer)

baleng

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A Ca' Pesaro in Venezia, sede di un museo d'arte moderna e di un museo d'arte orientale, sino al 22 settembre è possibile visitare una buona retrospettiva su Gorky., pittore armeno di nascita, fuggito dalla patria a causa del massacro degli Armeni, della cui responsabilità storica la Turchia di oggi nemmeno vuol sentir parlare, pur essendone stata pienamente responsabile.
Io l'ho visitata oggi. Gorky è tra i miei pittori preferiti - anche se comincia un po' a "invecchiare" - e non potevo mancare. La visita, sia della mostra che del nuovo allestimento del museo, comprendente molte nuove opere (tra cui 4 Donghi importantissimi e 4 Morandi) si è svolta in assoluta tranquillità. Nonostante il tempo coperto, tanto le calli di Venezia erano piene di turisti sbandati e spontaneamente maleducati, altrettanto le sale di Ca' Pesaro erano deserte (quasi) ed accessibili.

La figura di Gorky, che già in vita ebbe molti riconoscimenti, si situa tra surrealismo ed espressionismo astratto, senza peraltro poter essere inserita in alcun movimento. Egli studiò accanitamente i classici e i moderni da autodidatta. In tutte le sue prime opere appare evidente l'influenza, volta a volta, di Cézanne, Picasso, o degli affreschi pompeiani ecc. Tutto questo egli poteva facilmente recarsi a vedere presso il MOMA quasi quotidianamente. La sintesi, però, è solo sua.

Ho potuto fotografare allegramente e riporterò varie immagini. Ma molte di esse si possono ammirare meglio in internet. Come fotografo sono un cane disinteressato. Chi fosse interessato non ha tuttavia difficoltà a ritrovarle quasi tutte sul web.

Diciamo che sino agli anni 30 possiamo considerare il periodo come giovanile, poi dagli anni 30 si personalizza, sino ai capolavori degli anni 40.
Riporto qui l'indicazione che precede l'ultima sala.
Arshille Gorky (è uno pseudonimo) morì suicida.

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baleng

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In una saletta è possibile visionare un utile filmato, da cui ho tratto alcune immagini (sono in progressione cronologica) (nella prima è con De Kooning)

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baleng

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Gorky fu amico dei maggiori artisti dell'epoca che si recarono in America. Influenzò grandementre De Kooning, che gli era molto vicino. Conobbe, per esempio, anche Matta e Breton, il "capo" dei surrealisti.

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Le opere del suo primo periodo ... beh, molte non mi piacciono, si sente la fatica doppia dell'autodidatta e pure il suo rivolgersi ad autori noti.

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Per esempio, la prima di queste nature morte (fiori) per me è orribile
Le altre sono accettabili, ma non geniali

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Inizia ora un periodo più personale. La prima di queste opere potrebbe aver influenzato Tancredi. Si sente che l'autore inizia a dominare la composizione in luogo di venirne dominato.

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Qui già è evidente la poetica di Gorky. Egli rinuncia ai pieni, vuole anzi dipingere anche gli spazi tra le cose. Evidente l'importanza di una costruzione ritmica.
Oggi potrei dire che il suo tratto segue ed evidenzia i percorsi attenzionali dell'occhio, nel loro correre o soffermarsi, nel godere o soffrire (espresso con i colori). Ma forse lui non era cosciente del tutto di ciò, e in verità non ha nessuna importanza.

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Questo è il famosissimo La Cascata. Fu il primo quadro di Gorky che conobbi. Vederlo dal vero (grande com'è) mi ha dato una emozione complessa.

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qui vediamo le sue colature, che facilmente possono aver ispirato sia Schifano che Alechinsky. Per queste colature divenne pure famoso.
 

baleng

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In questo periodo Gorky alleggerisce talmente la sua "presenza" nel quadro da rischiare quasi gli spazi vuoti, che fu la sua personale versione della spazialità - non dico dello Spazialismo :)

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Anche in questo non gli mancarono epigoni, certo assai meno interessanti, come Tal Coat, Schifano, Twombly, Baruchello.
 

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