Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (5 lettori)

breni

Forumer attivo
mah...a me pare che, vista la situazione, l'offerta argentina sia stata particolarmente benevola, pretendere ora che sia logico lascino non ristrutturati alcuni titoli per ulteriore benevolenza mi pare eccessivo. Poi se voglion farlo, ben venga, ma mi pare molto più logico e ragionevole riaprano l'offerta di scambio
 

drbs315

Forumer storico
mah...a me pare che, vista la situazione, l'offerta argentina sia stata particolarmente benevola, pretendere ora che sia logico lascino non ristrutturati alcuni titoli per ulteriore benevolenza mi pare eccessivo. Poi se voglion farlo, ben venga, ma mi pare molto più logico e ragionevole riaprano l'offerta di scambio

Sono d'accordo, e quello che andrebbe oltretutto valutato è che questa ristrutturazione decisamente light sostanzialmente ha l'effetto di spostare un paio d'anni in là l'onere del debito, null'altro. Gli exit yield stanno lì a dimostrarlo. Nella congiuntura che si sta vivendo oggi, oltretutto, è difficile non pensare che il problema possa riproporsi fra non molto. Poi certo, dato la natura imprevedibile di certi eventi può anche capitare che nel 2024 l'Argentina sia in pieno boom economico e il debito diventi sostenibile già solo con questa ristrutturazione, ma non si può negare che il concambio faccia perdere decisamente poco se si pensa al livello cui i titoli erano scesi già nell'ultima fase della presidenza Macrì. Qui il problema sarà non tanto concambio sì o no su 600 milioni, ma a quanto - e quando - l'Arg potrà eventualmente tornare ad emettere sui mercati a tassi accettabili. Questo determinerà il valore in portafoglio del 993 (o del titolo che si otterrà al suo posto se raggiungesse la cac), non l'attaccamento ad un principio indipendentemente dal contesto. Anche perché il contesto muta e non è detto che Griesa si ripeta. (Ps: Griesa è anche il risultato di un equilibrio politico tra Arg e Usa con la spinta di certi fondi a fare da vettore)
 

StockExchange

Forumer storico
mah...a me pare che, vista la situazione, l'offerta argentina sia stata particolarmente benevola, pretendere ora che sia logico lascino non ristrutturati alcuni titoli per ulteriore benevolenza mi pare eccessivo. Poi se voglion farlo, ben venga, ma mi pare molto più logico e ragionevole riaprano l'offerta di scambio

Non si tratta di logica o benevolenza.
Si tratta del fatto che, ma forse di questo spesso ci dimentichiamo, una ristrutturazione debba sempre essere volontaria. Con i termini, le postille e le trappole che giá sono messe nei prospetti e che sempre più, in prospettiva futura, stanno agevolando chi emette debito e soprattutto gli stati sovrani, a poter rivedere i termini del debito anche pesantemente. Ora se caso vuole che alcuni titoli circolanti tra i più vecchi, per altro già esito di uno swap nel precedente default, hanno caratteristiche che li rendono meno facilmente scambiabili in modo totalitario per quella emissione e serie, ma essendo riusciti comunque a farsene consegnare una buona parte, tra l'altro con la clausola che la consegna non poteva essere reversibile sulla base dei risultati a posteriori (tipo: aderisco agevolando l'Argentina a conseguire la ristrutturazione su quella serie, ma poi se la maggioranza qualificata non è scattata comunque, allora mi riprendo i vecchi titoli). Se qualcosa, trascurabile in termini di differenza di costo futuro, rispetto all'ipotesi di swap, resta fuori, non accanirsi sarebbe l'unica posizione onorevole e che permetterebbe almeno di giustificare il termine "volontario" nella ristrutturazione.

Persino con la Grecia andò così per qualche emissione di legislazione non domestica greca, dopo aver visto fare per altro mille porcate retroattive sia alla BCE che al parlamento greco su spunto della troika.

Concordo con te comunque sul fatto che almeno sui termini della ristrutturazione e visto il contesto difficile e le prospettive future incerte, nonostante i toni a un certo punto si siano fatti bruschi (ma da ambo le parti devo riconoscere), poi tutto sommato, almeno hanno riconosciuto a 100 o giù di lì i nominali.
 

breni

Forumer attivo
logicamente, persone diverse possono avere una percezione degli eventi non del tutto coincidente


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Sono d'accordo, e quello che andrebbe oltretutto valutato è che questa ristrutturazione decisamente light sostanzialmente ha l'effetto di spostare un paio d'anni in là l'onere del debito, null'altro.
concordo; vedremo nei prossimi mesi ed anni se le scelte del FMI, vista la situazione di crisi diffusa, saranno leggermente diverse rispetto al passato, potrebbe assumere un ruolo più significativo nel finanziare a lungo termine paesi in difficoltà e se così fosse, si potrebbero dilatare i tempi per l'argentina per tornare sul mercato.
 

diego1966

Nuovo forumer
mah...a me pare che, vista la situazione, l'offerta argentina sia stata particolarmente benevola, pretendere ora che sia logico lascino non ristrutturati alcuni titoli per ulteriore benevolenza mi pare eccessivo. Poi se voglion farlo, ben venga, ma mi pare molto più logico e ragionevole riaprano l'offerta di scambio

Ma lo sai che questi non vogliono pagare a prescindere? Ma cosa pensi che facciano con i titoli che danno in concambio? Appena si alzano un po le cedole faranno un altra ristrutturazione!!! Sono quasi 25 anni che seguo i loro traffici... e sempre cosi è andata!!!!!
 

tommy271

Forumer storico
Para una calificadora de riesgo, el canje de la deuda da tiempo para volver al mercado, pero el riesgo de otro default en 2025 sigue siendo alto

Gabriel Torres, vicepresidente regional de Moody’s, anticipó que la Argentina crecerá en 2021 y advirtió que la deuda con el FMI tendrá que ser pagada con acceso al mercado; S&P esperará el cambio de títulos para sacar al país del default

2 de Septiembre de 2020






Gabriel Torres, vicepresidente regional de Moody’s, trazó un panorama sobre el horizonte económico y financiero de la Argentina, una vez cerrado el acuerdo por la reestructuración de deuda. “El año que viene tiene que ver un crecimiento fuerte, como consecuencia de la caída de este año. El 2021 va a ser más fácil que 2022 y 2023, si es que pasa la pandemia, por el efecto estadístico de la caída brutal de este año”, definió.

Torres consideró que tras el acuerdo informado por el presidente Alberto Fernández y el ministro Martín Guzmán este lunes, “el riesgo de default sigue siendo muy alto para 2025, pero este margen de tiempo le da una oportunidad al Gobierno para ver cómo va a obtener financiamiento”, cuando empiece a pesar la carga de vencimientos dentro de cuatro años.


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“No hay un cambio en cuanto a la deuda bruta. La Argentina va a pagar lo mismo, pero más extendido en el tiempo. No se va a pagar con superávit comercial, sino con acceso al mercado a una tasa razonable, que es lo que hacen todos los países del mundo, y eso va a requerir confianza”, definió Torres.

(...)


El problema fundamental de Argentina no es la cantidad de deuda ni el tipo de deuda, es que Argentina no tiene acceso al mercado. Todos los países pagan su deuda no con impuestos, si no con el acceso al mercado. Argentina no tiene mercado de deuda propio, por eso debe recurrir a los mercados internacionales”, recordó Torres.

Nuestra calificación para Argentina hoy es CA con perspectiva negativa, es el escalón 20 sobre 21, un nivel de los más bajos de calificación. No es default, si no que asume una pérdida esperada del 35 al 65 por ciento con el proceso de reestructuración. La semana que viene vamos a tener el dato concreto, que va a ser de alrededor un 45%, lo que despejaría la perspectiva negativa”, acotó el analista de Moody’s.

(...)

 

tommy271

Forumer storico
Hoy debutan los nuevos bonos post-canje: se estima un rendimiento de arranque del 11%

Se habilitó un “mercado gris” en la plaza local para empezar a operar los títulos hasta que sean entregados efectivamente, recién el 7 de septiembre. Será la primera prueba del impacto que tuvo entre los inversores la elevada adhesión del canje.

Por Pablo Wende
2 de Septiembre de 2020




Hoy se producirá el gran debut de los nuevos bonos que surgieron del canje de deuda finalizado la semana pasada. Aunque los títulos “reales” serán entregados a quienes entraron a la operación el próximo lunes, en el mercado local ya se habilitó el “mercado gris”. Se trata de una práctica habitual en este tipo de transacciones para no tener que esperar al día de liquidación dispuesto por el emisor, en este caso la Argentina.

La lupa de los inversores y operadores estará puesta, por supuesto, en el rendimiento que tendrán los flamantes papeles. La expectativa no es del todo optimista al menos para el arranque de la jornada.
Se estima que los bonos saldrán a un rendimiento cercano al 11% anual en dólares,
es decir más alto que la expectativa que originalmente manejaba el ministro de Economía, Martín Guzmán.


(...)

 

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