Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (8 lettori)

tommy271

Forumer storico
Nell'articolo non si parla di allargare l'offerta al retail ma solo di allungare di qualche giorno i tempi dell'operazione per permettere l'adesione a quelli che non hanno fatto a tempo ad accettare entro i termini stabiliti (per ragioni tecniche, stando all'articolo).

L'alternativa di continuare a pagare l'1% rimasto fuori viene sconsigliata, a causa del rischio di ricorsi legali in virtù della clausola RUFO contenuta nei nuovi titoli:

Il rischio per chi, come me, è rimasto fuori in quanto investitore non professionale, è di ritrovarsi con titoli in default pur avendo tutta l'intenzione (se solo me lo chiedessero) di accettare lo scambio.

Si.
Anche l'articolo del "Clarin" resta sulla questione.
 

tommy271

Forumer storico
Su Borsa Italiana l'unico titolo che scambia è il 38 (993) ... attorno a 39.
Tutti gli altri sospesi.

L'operazione di scambio con i nuovi titoli avverrà tra sabato e domenica.
 

consolidato

Nuovo forumer
Nell'articolo di Ambito si parla chiaramente di:

In totale si tratta di circa 653 milioni di dollari; distribuiti quasi equamente tra obbligazioni Par in euro e dollari, dallo scambio del 2010 organizzato dal governo di Cristina Fernández de Kirchner con Amado Boudou come ministro dell'Economia. E, a causa del modo in cui è stata organizzata quella chiamata, si è concentrata sugli obbligazionisti europei (molti di loro pensionati e pensionati o loro eredi)

Lo sanno che buona parte di quell'1% (forse la maggior parte) è in mano ai retail EU cui volontariamente non hanno dato la possibilità di aderire allo swap.
E sanno benissimo che se un fondo buitre acquistasse tutti questi bond starebbero da capo a 12 non risolvendo in alcun modo il problema.
A me se dessero la possibilità di aderire lo farei di corsa.
 

tommy271

Forumer storico
Nell'articolo di Ambito si parla chiaramente di:

In totale si tratta di circa 653 milioni di dollari; distribuiti quasi equamente tra obbligazioni Par in euro e dollari, dallo scambio del 2010 organizzato dal governo di Cristina Fernández de Kirchner con Amado Boudou come ministro dell'Economia. E, a causa del modo in cui è stata organizzata quella chiamata, si è concentrata sugli obbligazionisti europei (molti di loro pensionati e pensionati o loro eredi)

Lo sanno che buona parte di quell'1% (forse la maggior parte) è in mano ai retail EU cui volontariamente non hanno dato la possibilità di aderire allo swap.
E sanno benissimo che se un fondo buitre acquistasse tutti questi bond starebbero da capo a 12 non risolvendo in alcun modo il problema.
A me se dessero la possibilità di aderire lo farei di corsa.

Il problema c'è e sembra vogliano risolverlo.
Un dato di fatto sono gli articoli del Clarin e di Ambito Financiero.

A quanto pare stanno studiando lo schema tecnico, lasciando aperta l'offerta alla SEC.
Per chi non ha aderito (volontariamente o essendo impossibilitato) non ci sarà alcun miglioramento dell'offerta, per evitare ricorsi tramite clausola RUFO.

Per chi vorrà fare holdout e ricevere quanto pattuito precedentemente, dovrà ricorrere a vie legali.
 

neosephiroth86

Forumer storico
Nell'articolo non si parla di allargare l'offerta al retail ma solo di allungare di qualche giorno i tempi dell'operazione per permettere l'adesione a quelli che non hanno fatto a tempo ad accettare entro i termini stabiliti (per ragioni tecniche, stando all'articolo).

L'alternativa di continuare a pagare l'1% rimasto fuori viene sconsigliata, a causa del rischio di ricorsi legali in virtù della clausola RUFO contenuta nei nuovi titoli:

La opción que queda rechazada es la de continuar liquidando en tiempo y forma el bono Par para los tenedores de los u$s653 millones; sugerencia que ayer le llegó al gobierno desde el mercado. Se afirmaba que el costo de reconocer sólo esta deuda como la vigente sería pequeño (menos de 50 millones contra el nuevo Global 2041 con el que se reestructuró el Par con el que no se llegó a la mayoría del 66%); con lo que lo mejor sería cerrar el canje con el 99%, y liquidarle a este 1% el título según las cláusulas del 2010. CGS&H desaconseja esta alternativa, ante la vigencia de la RUFO, y la posibilidad que el resto de los acreedores con deuda emitida en 2010 reclamen las mismas condiciones.

Il rischio per chi, come me, è rimasto fuori in quanto investitore non professionale, è di ritrovarsi con titoli in default pur avendo tutta l'intenzione (se solo me lo chiedessero) di accettare lo scambio.

Secondo me è una bella cavolata! Perchè RUFO è right upon future offering, non è che ci fanno una offerta migliore. Continuano con il contratto in essere
 

grilloparlante

Forumer attivo
Secondo me è una bella cavolata! Perchè RUFO è right upon future offering, non è che ci fanno una offerta migliore. Continuano con il contratto in essere
Riconosceranno gli nteressi fino al settembre come ai professionals e via.
Per quanto mi riguarda ho intenzione di mandare una lettera all'ambasciatore italiano in argentina al riguardo dell'ingiusto mancato riconoscimento degli interessi al retail che non ha potuto scegliere se aderire o meno.
Riconoscerli sarebbe di una banalità assoluta: basterebbe una dichiarazione della banca che attesti il possesso degli stessi alla data del lancio dello scambio
 

StockExchange

Forumer storico
Secondo me è una bella cavolata! Perchè RUFO è right upon future offering, non è che ci fanno una offerta migliore. Continuano con il contratto in essere

Esatto. Volevo dire la stessa cosa.
Questo sarebbe solo l'esito dello scambio volontario, tra l'altro agevolato sia dall'alto livello della soglia delle CAC su questa emissione, che dai regolamenti vigenti su alcuni mercati occidentali, specie UE e UK che tutelano l'investitore retail e lo hanno, questa volta, emancipato dal compiere una scelta e quindi dall'enigma del prigioniero, che sempre in questi casi si porrebbe, quando si ha la tentazione di fare holdout, pur consapevoli che se poi lo facessimo tutti non ci sarebbe alcuna ristrutturazione ne sostenibilità nelle prospettive future del debito.

Per come si sono combinate le questioni, alla fine ne è scaturito un concambio 'exitoso', come direbbero loro.
Pressochè plebiscitario , totalitario. CAC scattate su quasi tutto.
Non attaccarsi a due spicci e lasciare che 600 milioni di nominale (tra l'altro con vecchio costo di quel debito non tra più onerosi di tutti i titoli che avevano in giro) resti con le precedenti condizioni (ripeto comunque vantaggiose per loro, lunga maturità, ammortamento spalmato decennale, costo degli interessi relativamente contenuto) e se consideriamo che trattasi anche di titoli già ristrutturati, beh l'unica soluzione onorevole sarebbe lasciarli correre. Anche perchè li legittimerebbe, senza doversi poi mettere una maschera per la vergogna, a poter definire formalmente il concambio come volontario e ottenuto in punta di diritto e dei contratti, con l'applicazione delle CAC.
Sappiamo bene che le ristrutturazioni non sono mai realmente volontarie, ma nel migliore dei casi spintanee.
Questa spintanea lo è stata senz'altro col loro atteggiamento che non ha tardato a diventare assai ostile, dopo le prime parole tranquillizzanti e fintamente concilianti con cui si era voluto far conoscere Fernandez, sulla questione, ormai un anno fa.
E con la ridicola impostazione di lasciare la contrattazione permanentemente aperta, ormai da 5 mesi, con perenni slittamenti della deadline.
E pure ora cercano di procrastinare l'ultimo atto ancora speranzosi di raschiare il fondo del barile cercando di racimolare ancora qualcosa da portare a ristrutturazione, di quei 600 milioni.
 
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