Per tornare un attimo alla ristrutturazione di ypf, abbiamo detto trattarsi di una ristrutturazione "amichevole"; pertanto sarebbe interessante capire quali possibili scenari ne possano derivare. Essendo amichevole, non ci sono maggioranze particolari che possano vincolare i non aderenti (peraltro l'offerta riguarda solo gli istituzionali) per cui chi accetta il cambio dovrà tenersi i nuovi bond per 2 anni senza cedola; ma chi ne resta fuori (dal cambio) che sorte avrà? Ovviamente ypf dovrà onorare, pena il default, anche i vecchi bond altrimenti tutti saranno poi coinvolti nella procedura di insolvenza (ovviamente nel rispetto delle prelazioni). Ti sembra plausibile tutto questo?
No.
La ristrutturazione (su impulso del BCRA) è amichevole nel senso che non verrà intaccato il capitale e, sommariamente, anche il flusso cedolare.
Il problema è che la proposta vede interessi zero per due anni. Per poi ripartire con il 7,5% nel 2023.
Resta da vedere se la proposta possa essere migliorata.
In questa prima fase, è stata respinta da un gran numero di hedge fund.
Purtroppo l'iter vede la possibilità di tre assemblee vincolanti per tutti i bondholder, con maggioranze decrescenti che vedranno il conteggio con la presenza in sala.
Temo quindi che non ci sia possibilità di holdout.
Quindi la conversione per tutti (astenuti e contrari) sarà un dato di fatto.
Una mia opinione personalissima, se i bond soberanos quotano tra 35/40 credo che gli YPF possano collocarsi (dopo lo swap) tra i 50/60.