APRIAMO GLI OCCHI PER NON DOVER APRIRE IL... (3 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Coramina

out of this world
Frau merkel a davos.. Ci dice che sarà molto difficile uscire da questa situazione..
Oggi però il dax ha dato spettacolo... Boh

il transato di oggi è molto debole, è tutta la situazione molto debole. Non è un mercato euforico ne sostenuto da volumi particolari... galleggia come non dico cosa :muted::lol::lol: portato da correnti sottomarine
 

Coramina

out of this world
Chi fa le leggi ? Il parlamento, dicono sui libri di diritto costituzionale e diritto pubblico.
Ma manco per sta fava: le leggi le fanno negli uffici legali dei ministeri, che poi le passano all'ufficio economato per calcolare se lo spreco sarà ammissibile dalla Corte dei Conti e dalla Ragioneria di Stato. Il Parlamento ratifica, quindi di fatto, potremmo tranquillamente farne a meno visto che il Governo si ascrive il diritto di produrre decreti legge in quantità abnorme rispetto alle sue funzioni. Ed in questi uffici ministeriali chi ci sta ? Dei burocrati iper protetti, che sono arrivati lì spinti dal sistema, a volte anche con competenza, ma comunque lì diventano intoccabili, iper protetti dal sistema che loro stessi hanno potere di regolare. Tanto vero è che spesso, in quegli ambienti, ci si prende anche beffe dello stesso ministro che starebbe al vertice di quella insulsa piramide, in quanto il ministro prima o poi cambia, mentre loro sempre lì staranno.
Se il sistema è questo (ed è questo), eliminare il politico di turno è come sparare alla punta di un abete: la scuoti se sei bravo con la mira, ma l'abete non fa una piega.
C'è una quantità folle di gente nel pubblico impiego. Sono tutti voti. Indicatore di produttività prossimo al ridicolo. E questi sono tutti da pagare.
Poi ci sono i pensionati, questa categoria di presunti invecchiati sul lavoro: una quantità inverosimile di individui che percepiscono pensioni retributive. E che si lamentano pure se non gli viene fornita assistenza sanitaria adeguata.
Poi c'è una quantità piuttosto ampia di imprenditori che ancora oggi, dopo che la curva dell'Irpeg/Ires è passata in 15 anni dal 38% al 24%, si lamenta della tassazione, a cui non contribuiscono nemmeno con il 24%...
Poi c'è uno stuolo di ulteriori portaborse e miserabili a vario titolo che vive nel sobborgo dell'opacità di questo sistema, lobbisti, affaristi, palazzinari, consulenti, puttanieri, insomma, una certa élite apparentemente poco numerosa ma che in realtà è molto più sviluppata di quanto non si pensi.
Poi c'è una certa parte di magistratura venduta e che fa uso del proprio potere per "massaggiare" l'opinione politica, e c'è un'altra parte della stessa magistratura che fa un lavoro intransigente e impeccabile ma che se la prende pubblicamente con il sistema stesso, dimenticando che, semmai, i primi da combattere sono proprio dei loro colleghi che hanno reso la magistratura, a tratti, una farsa.
Poi ci stanno altre categorie per le quali non perdo tempo.
E per ultimi vengono i politici. Per ultimi, perchè sono lo specchio della base variamente stratificata che è la stessa che li elegge per proteggere se stessa e l'immutabilità del sistema.
Tutto ciò è opera degli italiani, non della spectre di qualche sistema di 007. E' l'italiano che ha l'utilitarismo nel DNA ed ha esasperato la situazione fino a questo punto. Anche se cambi il politico, se non cambi l'italiano, non cambierà niente.

Io nel mio insignificante piccolo mondo, qualche anno fa ho bocciato un candidato ad un esame di Stato per una professione, in quanto aveva fatto un compito, dal punto di vista professionale e tecnico, impeccabile. Peccato che avesse messo un paio di lettere H fuori posto. "Ma se bocci questo, allora sarebbero da bocciare tutti...."
E bocciamo tutti allora. Dove sta il problema ? Se non sai almeno l'ABC della lingua italiana, non credo che potrai un domani risultare attendibile nelle tue conclusioni professionali.
Mi hanno invitato a non partecipare più alle commissioni di esame.
Sono convinti di avermi fatto un torto. Mi hanno fatto un favore per il quale non gli sarò mai sufficientemente grato.

Buongiorno
Hattenzione :lol:
tra i tanti errori che si possono fare, l'H è quello che inorridisce di più, è una lettera che va dosata bene. Può innescare esplosioni, o il dissolversi di testi contenenti Hacche inappropriate :DD:è un errore grave, ma se bocci una persona che ha risposto correttamente dal punto professionale e tecnico, quelli che non hanno saputo rispondere in modo altrettanto tecnico li scortichi? :clava:
E' un mondo difficile, in tutte le cose serve un equilibrio, sono energie.
 

Coramina

out of this world
lo trovo un pò limitato dire non sono d'accordo su questo vaccino, (che poi NON è un vaccino :nnoo:) mi serve capire il perchè, cosi ho iniziato a fare delle mie ricerche e mi si è aperto un mondo, anzi un universo....
Bellissima professione, in una prossima vita vorrei essere genetista :lovin: oltre che artista e pianista. Le boiate le lascio tutte in questa :lol:

DNA come un'antenna biologica • Altrogiornale.org
 

Coramina

out of this world
Se l'equilibrio sussiste per effetto di errori compensativi, allora preferisco il caos.
Non è colpa mia, invecchiando, ceteris paribus, si peggiora. Se ne faranno una ragione. A 20 anni ridi, a 30 ci pensi, a 40 dubiti e a 50 li mandi a fare in k.

equilibrio tra pregi e difetti o errori. Non sarebbe equilibrio se fossero solo errori.
Nel trading che è un mondo a se stante si può avanzare creando errori compensativi, mi riferisco alle bolle economiche, ma anche in questo caso prima o poi si rientra in un equilibrio
 

Coramina

out of this world
non mi sono spiegata, errori= difetto pregi=correttezza
Equilibrio nel valutare il giusto, preciso, corretto e l'errore. Se l'errore è stato solo un'H non può pesare sul piatto della bilancia per 300kg,

Il peso di quel errore diventa soggettivo imho
 

Val

Torniamo alla LIRA
Se questa dottoressa ha centrato il problema, anche solo per un 20%, sono cavoli amari.
Riporto l'articolo che ho spezzato perchè molto lungo.

Moltissimo di ciò che ci dicono su virus e vaccini è sbagliato. Il resto è nascosto


La scoperta che il Sars Cov 2 sia un virus batterico ha enormi conseguenze.

Il rischio tra i vaccinati di potenziamento fatale della malattia.

Il fenomeno della vaccino resistenza causa la diffusione di mutanti del virus più pericolosi e contagiosi.

Quale ruolo virtuoso avrebbero avuto gli asintomatici, in condizioni normali,
se non fossero stati messi in quarantena ?

Di tutto questo e di molto altro parliamo con la dott.ssa Loretta Bolgan



Potresti imbatterti in Loretta Bolgan
se preso da dubbi, perplessità e preoccupazioni - rispetto alla pressante richiesta di adesione alla campagna vaccinale -
ti decidi a percorrere la rete in lungo e in largo cercando di saperne di più.

Ti stai chiedendo se sia la cosa giusta da fare, se sia l’unica scelta possibile per te, le persone che ami, per tutti noi.

Chi ha fortuna la incontra e sente e comprende immediatamente che ciò che intuiva seppure oscuramente era più che fondato.

Ascoltandola si percepisce che ciò che la muove è autentico desiderio di avvertire il suo prossimo intorno ai grandi temi della salute.

Del tutto scevra da qualsiasi conflitto di interesse, si capisce facilmente come mai gli organi ufficiali di informazione la evitino scrupolosamente.




In Studi e Salute , il suo sito personale, Loretta si è posta l’obiettivo di rendere disponibile a tutti noi
accanto ad una sezione “Testimonianze” e uno spazio dedicato a “La Forza della Vita”,
“una banca dati in cui raccoglie materiali di carattere scientifico e divulgativo (articoli, dossier, ebook ecc.)
principalmente su due aree tematiche: la salute umana e l’ambiente,
con lo scopo di informare e mantenere aggiornato il lettore su temi attuali sempre più complessi,
in modo da aiutarlo a discernere in maniera consapevole, per il benessere individuale e collettivo,
tra le molteplici possibilità di scelta che il progresso ci offre».

Basta visitare la sezione salute del suo sito per rendersi conto della qualità e quantità di materiali documentali scritti,
pubblicati e messi a disposizione gratuitamente di chiunque interessato alla loro consultazione.

Studi ambiente - Studi e Salute della dr.ssa Loretta Bolgan

L. Bolgan
 

Val

Torniamo alla LIRA
Parla di se stessa con estrema sintesi definendosi un consulente scientifico.

Si è laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche a Padova, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in scienze farmaceutiche.

Durante il dottorato ha lavorato come Research fellow al Massachusetts General Hospital (Boston).

Dopo il suo primo percorso di studi che le ha permesso di acquisire competenze in ambito farmaceutico, della biologia molecolare e cellulare,
ha lavorato come ricercatrice industriale nello sviluppo di kit diagnostici di biologia molecolare,
e nell’allestimento di dossier di registrazione di farmaci e galenici.

Nel settore dell’industria farmaceutica si è occupata di registrazione e sviluppo di progetti di ricerca in ambito oncologico.

È stata consulente di parte in merito alla legge 210/92, inquinamento ambientale e malattie professionali,
ha partecipato all’ultima Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito nel gruppo vaccini.

Attualmente è consulente per l’Ordine Nazionale dei Biologi per la tossicologia dei farmaci e dei vaccini,
si occupa anche di medicina funzionale, nutrigenomica, terapie nutrizionali.

Da oltre 20 anni, Loretta collabora, quale consulente scientifico, con associazioni no-profit,
movimenti civici e comitati scientifici che hanno come obiettivo la tutela del consumatore,
della salute umana e ambientale e lavorano per la libertà vaccinale e terapeutica e per la salvaguardia dell’ambiente.

Non lasciarti fuorviare dal suo sorriso gentile.

In lei generosità, determinazione, forza, coraggio, competenza si integrano alla perfezione
facendone una combattente per le cause della Vita e le istanze del benessere psicofisico.

Chi ha provato ad esorcizzare la potenza dirompente del suo messaggio nei confronti della narrativa dominante
attaccandola personalmente o sulla base di presunti errori
nella presentazione delle evidenze tecnico-scientifiche a supporto delle sue avvertenze ha fatto tutt’altro che una bella figura.

Se la consapevolezza della molteplicità dei suoi interessi e delle sue attività-collaborazioni
(Loretta è protagonista di associazioni dello spessore di Corvelva, Comilva, RinascimentoItalia)
insieme alla consultazione del suo CV permettono di soppesare adeguatamente l’eccelsa qualità della sua formazione
e della sua esperienza è solo leggendola e ascoltandola che si può apprezzare il carattere di forte rottura
con le spiegazioni circolanti delle verità scientifiche di cui si fa ambasciatrice contro la propaganda dilagante
che diffonde e usa la paura del contagio e la concomitante improrogabile necessità, quale unica arma utilizzabile di reclusioni coatte e vaccinazioni di massa.


CV-English-Loretta-Bolgan-2019-1Download

  • Brogna.jpg
  • Brogna2-672x1024.jpg
 

Val

Torniamo alla LIRA
Un virus batterico

La tesi sostenuta dalla Bolgan, sin da luglio scorso, che il virus che provoca il covid fosse un virus batterico,
ha trovato recente conferma nei risultati della ricerca del dott. Carlo Brogna con cui la dott.ssa Bolgan ha attivamente collaborato;
primi al mondo a fotografare e guardare in faccia il virus.

La sua natura batterica spiega come mai risultino efficaci contro il virus gli antibiotici,
utilizzati tra l’altro da quei medici che hanno individuato sul campo la terapia domiciliare precoce al cui successo, praticamente totale,
nel trattamento tempestivo dei malati covid a casa dei pazienti non hanno fatto seguito la promozione e la diffusione della stessa
da parte del governo e del CTS che continuano inspiegabilmente ad ignorarla.

La natura batterica del virus è coerente, inoltre, con la constatazione che gli immuno probiotici siano efficaci nel suo controllo.

A domanda la dott.ssa specifica che la consapevolezza della natura del virus ha grande importanza
per la individuazione della corretta terapia e prevenzione avendo
«un impatto notevole in tutte quelle che sono le conoscenze relative alla sua modalità di trasmissione,
mettendo in discussione tutta la procedura che è stata messa in opera per il suo contenimento quali le mascherine,
il distanziamento ecc
. perché presuppongono una diffusione a livello ambientale del virus, che si trova nell’ambiente,
diversa da quella prevista avendo questo virus un comportamento più simile a un fago.

I batteri fanno da veicolo al virus facilitando l’infezione delle cellule anche eucariote.

Il virus, è documentato, entra quindi anche nelle cellule epiteliali così come nei macrofagi.

Principalmente però è un virus che infetta i batteri attraverso i quali stimola la grande tempesta di citochine
insieme ad una forte produzione di tossine batteriche responsabili tra l’altro di tutte le manifestazioni neurologiche del covid.

Parlando di un virus che ha caratteristiche più da enterovirus, il contagio avviene per ingestione e non per inalazione;
si mette perciò in discussione il fatto che questo sia un virus tipicamente respiratorio cioè che infetta le vie aeree inferiori, quelle polmonari.

Esso infetta naso e gola ma poi viene ingerito, non viene respirato,
a meno che non ci sia un’autoinalazione che è quella che succede quando indossiamo la mascherina…

Tutte queste cose, andavano verificate da subito.

Tutte le misure che noi stiamo prendendo sono del tutto inutili nei confronti di un virus come questo
perché non abbiamo ancora capito o non abbiamo voluto capire quale è la reale via di trasmissione
e come va trattato il paziente da subito, al primo manifestarsi della sintomatologia
.

Questo virus, insiste la dott.ssa Bolgan, colonizza i batteri iniettando al loro interno il suo genoma.

Tende inoltre a integrarsi nel DNA dell’ospite.

Non sappiamo ancora se si integra completamente o parzialmente.

Se si integrasse parzialmente, nel momento in cui viene stimolata la sua produzione
non sappiamo se si producono solo parti del virus, non infettive, o se si attivi tutto il virus provocando una ripartenza dell’infezione.

Mi sono arrivate numerose segnalazioni che le persone che si sono vaccinate con l’antinfluenzale
e poi per il covid dopo circa una settimana sviluppano il covid!


I test tampone indicano che c’è una replicazione virale e questo ci dice che il virus si è riattivato.

Per riattivarsi ci sono due modalità.

Nella prima essa è dovuta alla persistenza del virus nelle cellule batteriche
(non dannosa – semplicemente viene riattivata la sua presenza a livello dei batteri),

nella seconda la riattivazione avverrebbe proprio perché si sarebbe integrato nel DNA
esattamente come fanno i retrovirus (tipico l’esempio dell’herpes che è un retrovirus integrato).

Questo presuppone che l’RNA del virus dev’essere retrotrascritto e integrato.

Tale comportamento è stato dimostrato per questo virus a livello delle cellule;
per il momento si è visto che l’integrazione è parziale,
tuttavia le evidenze delle persone che si ammalano dopo la vaccinazione mi fanno pensare che il virus si integri completamente.

Il fatto che si produca una cronicizzazione della malattia si è capito già dopo qualche mese
perché le persone continuavano a produrre proteine virali anche dopo mesi, cosa che è stata appurata facendo l’analisi delle feci.

Anche qui abbiamo sbagliato.

Il campione più corretto per studiare questo virus sono le feci, non il tampone salivare!
 

Val

Torniamo alla LIRA
Quella a cui faceva riferimento prima è il fenomeno della crossreattività tra influenza e covid?

Sì, perché ci sono delle omologie di sequenza tra virus influenzali e covid che condividono proteine assai simili
per cui se si formano degli anticorpi contro il virus dell’influenza, gli stessi anticorpi si legano debolmente al Sars Cov-2.

Il problema è che gli anticorpi che si formano in seguito alla vaccinazione antinfluenzale si legano al covid
ma poiché lo fanno in maniera debole accade che più anticorpi si legano allo stesso virus.

Quando si forma questo complesso formato da più anticorpi col virus, il virus entra nelle cellule attraverso un recettore diverso dall’ACE2.

In questo caso il complesso si serve del recettore Fc-gamma che è presente nelle cellule del sistema immunitario,
in particolare nei macrofagi, nei mastociti e in altre cellule di questo tipo.

Quando il virus entra nei macrofagi attraverso questa via, esso blocca la risposta antivirale del macrofago e quindi gli interferoni antivirali,
cominciando così a replicarsi in maniera incontrollata all’interno delle cellule del sistema immunitario.

Da qui la stimolazione della produzione di citochine
.

Ecco il meccanismo con cui si innesca la complicanza.

Questo è quello che chiamiamo il potenziamento della malattia che si produce in maniera molto rapida e incontrollata.


Una versione amplificata della recidiva dell’influenza?

Esattamente. Sì, anche con il virus dell’influenza succede la stessa cosa.

Il potenziamento della malattia nel caso dell’influenza è possibile dopo la vaccinazione antinfluenzale.

Soprattutto negli over 65 si manifesta questo fenomeno molto pericoloso.

Teniamo conto, infatti, che soprattutto tra gli anziani
la percentuale dei vaccinati che manifestano un potenziamento è alta, aggirandosi intorno al 50%.

La vaccinazione li predispone alla complicazione fatale soprattutto se sono compresenti più patologie.

Di conseguenza il fenomeno del potenziamento è un fenomeno che va evitato
cercando di fermare l’infezione nella prima fase, quella virale.

Quando il sistema immunitario non riesce a bloccare il virus nella prima fase
può succedere che si inneschi la complicazione, perché nel tentativo di bloccare il virus
esso ha tutto il tempo di andare ad infettare le cellule del sistema immunitario
ed è questa infezione a provocare la complicazione grave fatale.

Quest’ultima è quindi conseguenza di un potenziamento della malattia
che si attiva con gli stessi anticorpi che la persona sta producendo contro il virus
perché se c’è una produzione precoce di anticorpi che non sono molto affini ed efficaci per il virus,
essi purtroppo sono in grado di legarsi al virus e causare di per sé il potenziamento.

Se la persona avesse anticorpi provenienti dal vaccino antinfluenzale, da un vaccino covid
o anche da infezioni covid pregresse essa corre un rischio maggiore di sviluppare il potenziamento, anche da subito.


Dottoressa, se non ho interpretato male, la letteratura scientifica
riporta che la sperimentazione di vaccini contro le prime forme di Sars e di Mers,
all’inizio del secolo, condotta, in fase preclinica, sugli animali, quando quest’ultimi venivano reinfettati con il virus selvatico,
dopo essere stati vaccinati, manifestavano il fenomeno del potenziamento e della complicazione fatale
tanto da indurre da causare il blocco della sperimentazione di quei vaccini. È così?


Sì, è proprio così.


Come mai allora è stata ripresa, e proprio sugli umani?

Ho documentato già nel primo libro che ho scritto sui vaccini, questa problematica,
peraltro ben nota, sin dall’inizio, anche alle agenzie regolatorie e ai produttori.

Se si va a leggere quello che ho scritto vi si trova documentato che nella prima riunione con le agenzie regolatorie
e i produttori per decidere cosa fare nel pieno della pandemia, che l’argomento centrale a quel tempo era proprio il rischio di potenziamento della malattia.

Ne erano, quindi, perfettamente a conoscenza ma hanno comunque utilizzato la procedura accelerata (fast track) prevista per situazioni di estrema gravità.

Non si sapeva ancora bene che tipo di andamento la pandemia avrebbe manifestato nel corso del tempo,
se sarebbe potuta diventare qualcosa di catastrofico.

Davanti a tale incognita hanno deciso comunque di prendersi il rischio di fare il vaccino
sperimentandolo direttamente sull’umano, in parallelo con gli studi preclinici.

Questa scelta in una valutazione beneficio/rischio risulta nettamente sbilanciata verso il rischio.

Negli studi preclinici che a una occhiata anche superficiale appaiono strutturati nello stesso modo
– io per ora ne ho approfondito solo uno e attualmente sto approfondendo quelli della Pfizer –
si può constatare che essi - gli animali - vengono vaccinati per poi infettarli successivamente con il virus contagioso c
on la stessa sequenza del vaccino e non con virus circolanti.

È evidente che con questa modalità non siamo assolutamente in grado di sapere se il vaccino protegge o meno dall’infezione
o se può avere provocare un potenziamento della malattia
.

Tutti gli studi sulla SARS sono stati fatti con virus ingegnerizzati, quindi con una sequenza modificata rispetto al virus della SARS originale.

Questo ha permesso di constatare il potenziamento della malattia.

Teniamo conto che in questo caso il potenziamento della malattia non è trascurabile perché impatta gran parte dei vaccinati.


Se si considera ad esempio il caso ben conosciuto del virus sinciziale respiratorio,
il relativo vaccino è stato testato sui bambini con problemi di bronchiti, broncheoliti e simili.

Hanno riscontrato che l’80% dei bambini, rispetto ai non vaccinati,
ha sviluppato il potenziamento della malattia e molti di loro sono anche morti
.


Il vaccino contro la dengue che ha la stessa problematica è stato ritirato
e la ditta produttrice è stata denunciata per non aver preso in considerazione il problema del potenziamento
pur conoscendolo con la conseguenza di aver causato la morte di bambini vaccinati.


La precauzione sarebbe stata d’obbligo, soprattutto non è accettabile che sia stata data un’autorizzazione seppure condizionale
per un vaccino per il quale non si è escluso, in maniera chiara e definitiva, il rischio di causare il potenziamento.

Grandi riviste, quali Science, Nature e altre, anche recentemente,
hanno lamentato il fatto che non ci sono ancora dati su quest’aspetto e ecco, tutto questo è inaccettabile!
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ho letto, credo sul suo e-book, che gli studi preclinici sugli animali, fatti per gli attuali vaccini covid,
sono stati svolti in fretta e furia e in parallelo alla sperimentazione sull’uomo
grazie alla concessione della procedura fast track ma su modelli animali che non sviluppano la complicanza del covid
con la conseguenza che non è stato possibile verificare se questi vaccini possano o meno causare potenziamento della malattia.


Sì, a breve analizzerò gli studi che la Pfizer ha presentato all’EMA come prova della sicurezza e dell’efficacia di questo vaccino.

Attenzione che i primati non sono la specie animale corretta per testare il vaccino
proprio perché non sviluppano la complicazione grave e fatale.

Non possiamo sapere quindi se il vaccino protegge.

La sua funzione sarebbe propriamente quella di evitare che le persone sviluppino questo genere di complicazioni!

Se, infatti, dovessimo proteggere le persone da un semplice raffreddore, è del tutto evidente che del vaccino potremmo farne tutti a meno.


Dagli studi preclinici sappiamo che non è sterilizzante ossia che non impedisce la trasmissione del contagio.

Il vaccinato può comunque prendersi l’infezione e sviluppare la malattia, sintomatica o asintomatica, non sappiamo ma è noto che può infettare gli altri.
L’infezione si contrae perché se la persona dovesse venire a contatto con il virus circolante essa è esposta, a tutti gli effetti,
alla stregua di una persona non vaccinata, a contagio e trasmissione del virus.

In definitiva il vaccino non interrompe la catena della trasmissione del virus.


Pensare che c’è chi parla di dare un patentino di immunità a chi si sottopone alla vaccinazione,
un patentino di immunità per un vaccino che non garantisce nessuna immunità…


Il patentino non ha senso a priori.

Non trovo corretta questa strategia in ogni caso.

A mio avviso queste infezioni stagionali hanno modalità di diffusione assai simili.

Come con l’influenza l’unica cosa che possiamo fare è curare a casa la persona sintomatica finché non sta bene;
anche nella fase di convalescenza dovrebbe starsene a casa almeno quindici giorni finché non recupera completamente.

Questo andrebbe fatto per qualsiasi tipo di malattia infettiva.

Di solito, invece, quando una persona è influenzata, passati i consueti tre giorni di febbre torna al lavoro
ma il tempo necessario al sistema immunitario di risolvere l’infiammazione e fare i ripari del danno
richiederebbe che la persona se ne stesse a casa tranquilla, a curarsi e a riposare.

È questa la cosiddetta quarantena inversa.

Tengo a casa il malato, lo curo, cerco di isolarlo, mantenendo con lui un contatto minimo indispensabile;

tutti gli altri si lasciano liberi di uscire, soprattutto la fascia maggiore della popolazione

che è quella che non manifesta sintomi e se li manifesta sono in ogni caso nella fascia dei sintomi influenzali

che si risolvono senza che si abbia la complicazione grave.


Precauzione e monitoraggio stretto degli anziani a rischio che vanno curati, in maniera tempestiva appena si manifestano i primi sintomi.


Prevenzione per tutto il resto della popolazione.

Fare quindi un investimento importante e sostanziale sulla prevenzione e sulla cura della fase influenzale
ed evitare il tracciamento dei positivi a base di tamponi che strategicamente non è così fondamentale,
viste oltretutto le problematiche di gestione del poco personale e delle risorse finanziarie di cui disponiamo.

D’altra parte teniamo conto del fatto che ci sono degli studi che ci stanno dando l’informazione
che gli asintomatici, per loro caratteristica, hanno selezionato all’interno del loro organismo, dei virus attenuati.

Gli asintomatici, quindi, selezionano dei mutanti che in realtà non sono in grado di causare la malattia.

Questo il motivo per cui sono asintomatici.

Essi sono potenzialmente infettivi, però infettano a basso grado.

In definitiva è come se fossero dei vaccini naturali perché infettano le persone a basso grado
attraverso virus attenuati in modo naturale attraverso il loro organismo.


Una vaccinazione naturale. Bisognerebbe abbracciarsele queste persone quando si incontrano.

In teoria sì, in teoria
sono quelli che fanno finire prima l’epidemia
perché permettono la diffusione rapida del virus in forma di mutante
non pericoloso diverso da quello che può causare la malattia
;
finendo prima la malattia essi impediscono anche la selezione di mutanti più aggressivi e pericolosi.

Hanno quindi varie finalità.

Una parte consistente della letteratura e degli studi che non sono stati fatti a sufficienza
per vedere perché l’asintomatico è asintomatico e perché l’asintomatico è tale rispetto a uno che si prende la malattia;
sembra che la ragione stia nei mutanti che si stanno replicando nel loro organismo.

Teniamo conto, infatti, che una persona che ha un sistema immunitario efficace seleziona,
tra i vari mutanti che si formano durante la replicazione del virus,
quelli che sono meno pericolosi se il sistema immunitario è robusto
perché riesce a eliminare quelli che possono creare un danno all’organismo
.

Viceversa quelli che sono attenuati sono quelli che rendono la persona asintomatica.

In chi, invece, ha un sistema immunitario depresso o intossicato dall’uso di troppi farmaci
come nel caso degli anziani o delle persone che hanno patologie che causano l’immunodepressione,
il virus sfonda una porta aperta, per cui si replica in maniera incontrollata anche con mutanti più pericolosi
che si replicano più rapidamente e sono più aggressivi.


Ecco, bisognerebbe, aver studiato con molta più attenzione questi fenomeni.

Si sarebbe potuto capire molto se si fosse fatto un lavoro approfondito sul sequenziamento.

Se avessimo sequenziato fin dall’inizio i virus sia nelle persone che hanno sviluppato la patologia grave fatale
sia in quelli sintomatici che non sviluppano la patologia grave
e negli asintomatici forse saremmo riusciti a capire un po’ meglio la dinamica di questa infezione.

Soprattutto bisognava andare a studiare nel dettaglio la diffusione ambientale del virus.

Di recente cominciano a venire fuori studi cinesi molto importanti
che ci dicono che il virus si trova nell’acqua, si trova nella verdura annaffiata,
si trova nella carne macellata, addirittura nell’acqua dei prodotti congelati!

Questo vuol dire che
siamo in presenza di una diffusione ormai capillare

che rende del tutto inutile il contenimento attuato attraverso il distanziamento se il virus si trova ormai dappertutto
.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto