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Si è uccisa a Roma Fakhra Younas, la danzatrice pakistana sfigurata dal marito con l'acido, autrice del libro «Il volto cancellato»
Si è lanciata da una finestra del sesto piano a Roma. Fahkra Younas, l'ex danzatrice pakistana sfregiata dal marito con l'acido e autrice del libro Il volto cancellato (pubblicato nel 2005 e tradotto in diversi Paesi) è morta sabato scorso intorno alle 11.30 in via Segre, nel quartiere di Tor Pagnotta.
Diventata un simbolo per molte donne islamiche, Fahkra viveva in Italia dal 2001 insieme al figlio Nauman (oggi di 17 anni). Era fuggita da Karachi, in Pakistan, dopo che il marito l'aveva sfigurata con l'acido nel sonno perché lei gli aveva chiesto il divorzio. Si era sottoposta a ben 39 interventi chirurgici per tentare di riavere il suo volto, ma non si era mai ripresa e aveva già tentato tre volte il suicidio. Negli ultimi tempi, come riporta La Repubblica, non si presentava più alle visite con il suo psichiatra. E le operatrici che l'avevno seguita nella casa di accoglienza madre-bambino dell'Infernetto erano preoccupate da quando si era trasferita: «Senza una continua assistenza, si sentiva abbandonata».
L'intervista di Piroso su La7
Si è lanciata da una finestra del sesto piano a Roma. Fahkra Younas, l'ex danzatrice pakistana sfregiata dal marito con l'acido e autrice del libro Il volto cancellato (pubblicato nel 2005 e tradotto in diversi Paesi) è morta sabato scorso intorno alle 11.30 in via Segre, nel quartiere di Tor Pagnotta.
Diventata un simbolo per molte donne islamiche, Fahkra viveva in Italia dal 2001 insieme al figlio Nauman (oggi di 17 anni). Era fuggita da Karachi, in Pakistan, dopo che il marito l'aveva sfigurata con l'acido nel sonno perché lei gli aveva chiesto il divorzio. Si era sottoposta a ben 39 interventi chirurgici per tentare di riavere il suo volto, ma non si era mai ripresa e aveva già tentato tre volte il suicidio. Negli ultimi tempi, come riporta La Repubblica, non si presentava più alle visite con il suo psichiatra. E le operatrici che l'avevno seguita nella casa di accoglienza madre-bambino dell'Infernetto erano preoccupate da quando si era trasferita: «Senza una continua assistenza, si sentiva abbandonata».
L'intervista di Piroso su La7