Analisi fondamentale Forex (1 Viewer)

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io Federale di Statistica (Destatis) ha reso noto che il Pil relativo al quarto trimestre 2019 è rimasto invariato rispetto al terzo trimestre. Il dato ha evidenziato una variazione positiva dello 0,3% sullo stesso trimestre dell'anno precedente, superiore al consensus pari al +0,2%, crescendo dello +0,4% su base rettificata. Nel terzo
 

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Nelle ultime 24 ore, l'EUR è leggermente sceso rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,0839 dollari di venerdì. Mentre l'economia globale mostrava segnali di stabilizzazione, anche sulla scia dell'accordo commerciale sulla Fase 1, firmato dalla Cina di Xi Jinping e dal presidente americano Donald Trump, il diffondersi del coronavirus ha creato nuovi rischi per la crescita dei fondamentali. E' quanto ha fatto notare Moody's, nel rivedere di due/decimi un punto percentuale l'outlook sulla crescita del Pil delle economie del G20, portandolo al ritmo del 2,4% nel 2020. Le stime sul Pil cinese del 2020 sono state tagliate al 5,2%, mentre quelle del 5,7% per il 2021 sono state lasciate invariate. La paura del contagio, ha aggiunto l'agenzia di rating, condizionerà in modo negativo il commercio cinese.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.0839$, in leggero rialzo rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0826$ seguito da 1.0814$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,0856$ seguito da 1,0874$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'USD è aumentato dell'1,73% rispetto allo JPY chiudendo a 109,77 dollari di venerdì. Sul fronte dei dati macro, il Pil del Giappone soffre la contrazione più forte dal 2014, ovvero in sei anni, nel corso del quarto trimestre del 2019. Su base annualizzata, il trend è stato di un tonfo del 6,3% rispetto al trimestre precedente. In media, i 34 economisti intervistati dal Centro giapponese di ricerca economica avevano previsto una contrazione del 3,55%. Pessime le componenti del dato, in particolare le spese per consumi, capitolate dell'11,1% a causa dell'aumento dell'Iva imposto a ottobre dal governo di Shinzo Abe. L'imposta è stata aumentata dall'8% al 10%. Impatto sui consumi e sull'economia giapponese anche dal passaggio del tifone Hagibis, avvenuto anch'esso a ottobre. Il dato precedente del Pil del terzo trimestre, su base annualizzata, era salito dell'1,8%. Le spese in conto capitale sono crollate del 14,1% e le esportazioni sono scese dello 0,4%, sulla scia delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Su base trimestrale, il Pil del Giappone è sceso dell'1,6%, peggio della flessione -1% stimata e del precedente aumento dello 0,4%.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 109,81$, in aumento dello 0,04% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 109.71$ seguito da 109.61$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 109,90$, seguito da 109,99$.
 

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Il dollaro USA continua ad essere la valuta favorita in tutto il mondo, dato che è l’unico posto in cui si riscontra una crescita significativa. Anche il mercato obbligazionario può dunque affermarsi, perché le obbligazioni europee stanno andando alla deriva in territorio negativo mentre le obbligazioni americane offrono ancora rendimenti positivi, fattore che sta diventando sempre più raro a livello mondiale. Il dollaro statunitense continuerà ad attrarre molto afflusso monetario, e infine c’è anche il mercato azionario in America che viene utilizzato come un certo bene rifugio. Il denaro fluisce da tutto il mondo negli Stati Uniti, per questo si vede un sacco di forza nel dollaro: a causa di questi flussi di trading, l’euro dovrà cadere quasi di default poiché considerato l’anti-dollaro.
 

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Nelle ultime 24 ore, il greggio è salito dell'1,15% chiudendo a 52,04 dollari al barile di venerdì. Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 52.03$, in leggera diminuzione rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 51.49$ seguito da 50,96$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 52,45$ seguito da 52,88$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è aumentato dello 0,46% chiudendo a 1586,80 dollari l'oncia di venerdì. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1585,40$, in diminuzione dello 0,09% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1578,20$ seguito da 1571,00$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1590,40$ seguito da 1595,40$.

Contemporaneamente, l'XAG/USD è salito dello 0,48% chiudendo a 17,71 dollari l'oncia di venerdì. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 17,83$, in rialzo dello 0,65% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 17.66$ seguito da 17,49$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 17,93$, seguito da 18,03$.

Sul fronte dei dati macro, secondo Loretta Mester, numero uno della Federal Reserve Bank (Fed) di Cleveland, l'epidemia di coronavirus potrebbe frenare anche l'economia Usa. "Mi aspetto che, certamente in Cina e forse in Asia, i numeri del primo trimestre saranno più deboli. Potrebbe esserci anche un travaso sull'economia americana nel primo trimestre e resta da vedere di quale entità e per quanto tempo persisterà", ha spiegato Mester venerdì, in un'intervista a Bloomberg Television. Nonostante i rischi per l'outlook derivanti dal virus, Mester prevede una ripresa negli investimenti da parte delle aziende Usa, che sosterranno l'espansione economica. "Se si guardano i fondamentali degli Stati Uniti, sono piuttosto buoni: l'inflazione è bassa, i mercati del lavoro sono solidi e l'economia sembra crescere intorno al 2%", ha aggiunto.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'EUR è leggermente diminuito rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,0836 dollari. Oggi la moneta unica europea è vicino ai minimi da tre settimane sulle preoccupazioni degli investitori per la debolezza della crescita nella zona euro, mentre gli sforzi delle autorità cinesi per contenere l’epidemia di coronavirus sembrano calmare i mercati. Il dollaro statunitense mantiene i recenti guadagni in un avvio di settimana tranquillo data anche la chiusura per festività dei mercati Usa.

Sul fronte dei dati macro, secondo il resoconto mensile della Bundesbank, la crescita economica tedesca rimarrà debole nel primo trimestre del 2020, appesantita dalla debolezza dell’export e dall’epidemia di coronavirus in Cina. La più grande economia europea è rimasta stagnante nel quarto trimestre e si è espansa appena dello 0,6% nell’intero 2019, con il settore manifatturiero entrato in recessione. Secondo la banca centrale tedesca il virus potrebbe interrompere le catene del valore a livello globale e causare colli di bottiglia nelle consegne per le società tedesche. L’economia tedesca continuerà a essere trainata dai consumi interni grazie all’aumento dei salari, a un mercato del lavoro robusto e a un settore delle costruzioni forte. Tuttavia, l’industria peserà sulla crescita, anche se gli indicatori del sentiment verso la fine dell’anno sono sembrati più favorevoli, suggerendo qualche miglioramento.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.0833$, in leggera diminuzione rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0820$ seguito da 1.0808$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,0848$ seguito da 1,0864$.
 

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Nelle ultime 24 ore, il greggio è diminuito dello 0,12% chiudendo a 51,98 dollari al barile. I timori per la contrazione dell'economia mondiale e asiatica a causa del coronavirus continuano oggi a spingere al ribasso i prezzi del petrolio. I contratti sul greggio WTI con scadenza a marzo cedono 40 centesimi a 51,6 dollari al barile, mentre il Brent perde 60 centesimi a 57,08 dollari al barile.

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 51,68$, in diminuzione dello 0,58% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 51.37$ seguito da 51.07$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 52,16$ seguito da 52,65$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito dello 0,10% chiudendo a 1584,10 dollari l'oncia. Sul fronte dei dati macro, continua a salire il bilancio dei morti e dei contagiati da coronavirus in Cina. Nel suo ultimo aggiornamento, diffuso oggi, si contano 1.886 nuovi casi e 98 nuovi decessi (di cui 93 nella provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia), portando il numero di contagiati a 72.436 e il numero di morti nella Cina continentale a 1.868. Fuori da Hubei, sono state contate solo 79 nuove persone infette, contro 890 lo scorso 4 febbraio. Le autorità cinesi, che hanno isolato Hubei per cercare di contenere l'epidemia, vedono in questa forte diminuzione del numero di nuovi pazienti un segno che la diffusione del virus è sotto controllo. Tuttavia l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in guarda contro un eccessivo ottimismo.

Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1589,70$, in aumento dello 0,35% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1584.33$ seguito da 1578,97$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1592,53$ seguito da 1595,37$.

Contemporaneamente, l'XAG/USD è sceso dello 0,31% chiudendo a 17,79 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'argento è stata di 17,87$, in rialzo dello 0,48% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'argento potrebbe trovare un supporto a 17.76$ seguito da 17.65$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 17,94$ seguito da 18,01$.
 

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Uppps, volevo dire "vicino ai minimi del 2016"

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