Analisi fondamentale Forex (1 Viewer)

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Nelle ultime 24 ore, il greggio è diminuito dell'1,54% chiudendo a 24,26 dollari al barile. Sul fronte dei dati macro, EIA (Energy Information Administration) ha comunicato che negli USA alla fine della scorsa settimana le scorte di petrolio hanno fatto segnare un incremento di 1,623 milioni di barili, a fronte di un aumento di 2,774 milioni atteso dagli analisti (settimana precedente: +1,954 milioni).

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 24,19$, in diminuzione dello 0,29% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 23.04$ seguito da 21,90$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 25,20$ seguito da 26,22$.

Nello stesso tempo, l'XAU/USD è diminuito del 2,10% chiudendo a 1638,90 dollari l'oncia. Nella sessione asiatica, la quotazione dell'oro è stata di 1631,90$, in diminuzione dello 0,43% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di discesa, la quotazione dell'oro potrebbe trovare un supporto a 1604.10$ seguito da 1576.30$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1664.60$, seguito da 1697,30$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'EUR è aumentato dello 0,69% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,0883 dollari. Sul fronte dei dati macro, il morale dei consumatori tedeschi è peggiorato bruscamente con l'approssimarsi di aprile. L'indice mensile a cura di Gfk mostra che il sentiment dei consumatori è sceso a 2,7 punti rispetto alla lettura rivista di 8,3 del mese precedente. E' il dato peggiore da maggio 2009, mentre gli analisti Reuters si aspettavano un calo molto meno pronunciato a 7,1 punti.

secondo il sondaggio Gfk in relazione al mese di aprile, la fiducia dei consumatori tedeschi si è attestata a 2,7 punti, in decisa flessione rispetto agli 8,3 punti della passata rilevazione (dato rivisto al ribasso dai 9,8 punti precedenti). Deluse le attese degli analisti che si aspettavano un calo più moderato a 7,1 punti.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.0916$, in aumento dello 0.30% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0823$ seguito da 1.0729$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,0972$ seguito da 1,1027$.
 

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Nelle ultime 24 ore, la GBP è diminuita del 9,27% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1820 dollari. Sul fronte dei dati macro, nel Regno Unito l'ONS ha annunciato che il volume destagionalizzato delle vendite al dettaglio ha evidenziato nel mese di febbraio una variazione negativa dello 0,3% su base mensile, inferiore alle attese degli analisti fissate su un incremento dello 0,2%, dal +1,1% della rilevazione precedente. Su base annuale le vendite hanno registrato una crescita nulla dal +0,9% della rilevazione precedente (consensus +0,8%). L'indice (esclusa la benzina) e' diminuito dello 0,5% su base mensile (consensus -0,2%) in forte calo rispetto alla rilevazione precedente (+1,8%). Su base annuale l'indice, esclusa la benzina, ha mostrato un incremento dello 0,5% (aspettative +1,1% a/a), dal +1,3% della rilevazione precedente.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1.1860$, in aumento dello 0.34% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.1676$ seguito da 1.1491$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1.2009$ seguito da 1.2157$.
 

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Nelle ultime 24 ore, il greggio è diminuito del 4,45% chiudendo a 23,18 dollari al barile. Il greggio continua a subire le pressioni sia dal lato della domanda, a causa degli effetti del Covid-19 sull'economia, che dal lato dell'offerta, a causa della guerra dei prezzi in corso tra Arabia Saudita e Russia. Ma ieri e' stato anche penalizzato dal fatto che il governo federale, nel maxi piano di aiuti che si appresta a varare, non ha stanziato i fondi per rimpinguare le riserve strategiche Usa, come invece avevano fatto intuire alcuni membri dell'amministrazione Trump la scorsa settimana.

"La nostra grande industria petrolifera è sotto assedio dopo aver avuto uno dei migliori anni della sua storia". Lo afferma il presidente Usa Donald Trump su Twitter. Oggi il Congresso non ha approvato il piano della Casa Bianca di soccorrere i produttori di greggio Usa sfruttando la fase di bassi pressi del petrolio per riempire al massimo le scorte nazionali. Il settore petrolifero Usa "tornerà migliore che mai appena la nostra economia ripartirà - ha aggiunto Trump - è vitale per la nostra sicurezza nazionale".

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 23.09$, in diminuzione dello 0,39% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 22.24$ seguito da 21.39$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 24.08$ seguito da 25,07$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'EUR è aumentato dell'1,46% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1042 dollari. Il dollaro USA sotto osservazione sul mercato forex dopo la correzione di ieri in scia al pessimo dato relativo ai sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. In particolare, il Dollar Index, ovvero l'indice che monitora il trend del biglietto verde nei confronti di un paniere delle sei principali valute, si mantiene sotto la soglia di 100 (99,7, a +0,02%). Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 21 marzo si sono attestate a 3,283 milioni unità, superiori alle attese (1,648 milioni unità) e al dato della settimana precedente (282 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l'indennità di disoccupazione si attesta a 1,803 milioni, superiore ai 1,702 milioni della rilevazione precedente. Sul fronte macroeconomico, in Francia l'indice sintetico sulla fiducia delle famiglie sulla situazione economica si è attestato a marzo a 103 punti, al di sopra della media di lungo termine (100), ma sotto la lettura di febbraio, pari a 104 punti.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.1073$, in aumento dello 0.28% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0951$ seguito da 1.0829$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1.1141$, seguito da 1.1209$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'USD è diminuito dello 0,81% rispetto allo JPY, chiudendo a 109,26 dollari. Sul fronte dei dati macro, secondo i dati diffusi dal ministero nipponico di Affari Interni e Comunicazione, l'inflazione nella regione di Tokyo è rimasta invariata in marzo sullo 0,4% annuo già registrato in febbraio (0,6% in gennaio), contro lo 0,3% atteso dagli economisti. L'inflazione core è invece scesa nel mese in chiusura allo 0,4% annuo dallo 0,5% precedente (0,7% in gennaio), in linea con il consensus di Reuters. Su base mensile, rettificata stagionalmente, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,1% (0,1% la contrazione di gennaio e febbraio), contro la lettura invariata del dato core (0,2% il declino precedente).

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 108,54$, in diminuzione dello 0,66% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 107,58$ seguito da 106,63$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 110,17$ seguito da 111,81$.
 

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Nelle ultime 24 ore, il greggio è sceso del 6,90% chiudendo a 21,58 dollari al barile di venerdì. Le quotazioni hanno tentato senza successo nelle ultime sedute di reagire, ma non si sono allontanate dai minimi in area 20, minacciando seriamente di estendere ulteriormente il ribasso verso obiettivi negativi a 10 dollari circa, target ottenuto proiettando l'ampiezza dell'ampio testa e spalle di continuazione disegnato a partire dai massimi del 2017 (la cui testa è rappresentata dai massimi del 2018) e corrispondente a livelli che non si vedono dalla fine del 1998 (e prima ancora nel 1986). Le speranze di una ripresa sono dunque affidate alla tenuta di area 20 e alla rottura decisa dei primi ostacoli a 27,80/27,90. In questo caso sarebbe lecito sperare in un allungo verso 36,35 dollari, base del gap del 9 marzo, e più sopra fino a 41,05 dollari, per la chiusura dello stesso.

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 20.36$, in diminuzione del 5,65% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 19.38$ seguito da 18.41$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 22,24$ seguito da 24,13$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'EUR è aumentato dello 0,82% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1133 dollari di venerdì. Sul fronte dei dati macro, in Spagna l'istituto di statistica INE ha annunciato che la stima preliminare dell'inflazione (indice dei prezzi al consumo armonizzato HICP) mostra nel mese di marzo una crescita attesa dello 0,2% su base annua inferiore alla rilevazione di febbbraio fissata su un incremento dello 0,9%. Le attese erano per un incremento dello 0,9%. L'inflazione annuale è attesa in crescita dello 0,1% dal +0,7% della rilevazione precedente. In calo dello 0,3% su base mensile l'indice dei prezzi al consumo nazionale. Invece le vendite al dettaglio sono aumentate dell'1,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, dal +1,7% della lettura precedente. Su base mensile le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,3%.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1,1091$, in diminuzione dello 0,38% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0981 seguito da 1.0871$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,1174$, seguito da 1,1257$.
 

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Nelle ultime 24 ore, la GBP è diminuita del 4,32% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,2465 dollari di venerdì. La settimana prende il via in rosso per la sterlina dopo la bocciatura firmata da Fitch nei confronti del Regno Unito. In un report diffuso venerdì sera gli analisti dell'agenzia di rating hanno ridotto la valutazione a 'AA-' da 'AA', con outlook negativo. Il downgrade, spiega Fitch, riflette un significativo indebolimento delle finanze pubbliche britanniche causato dall'impatto dell'epidemia di Covid -19. Guardando ai dati di questa settimana per il Regno Unito in uscita le stime finali dei PMI. "In ogni caso il driver principale resterà probabilmente anche in questo caso la dinamica del dollaro e comunque, alla luce della duplice incertezza sul decorso dell“epidemia e sui negoziati con l“Ue, le basi su cui poggiano i rialzi della valuta britannica restano fragili", segnalano gli analisti

Inoltre, la Bank of England ha reso noto che il dato relativo al credito al consumo di febbraio si e' attestato a 0,900 mld di sterline, inferiore alle attese (pari a 1,100 mld) e al dato di gennaio (1,107 mld). I prestiti netti ai privati si sono attestati a 5,2 mld di sterline, pari alla rilevazione precedente. L'approvazione di mutui per abitazioni e' salita 73,5 mila unità da 71,3 mila unità di gennaio. In un rapporto separato, la BoE ha dichiarato che la massa monetaria M4 è cresciuta dello 0,3% (consensus +0,4%) dal +0,7% precedente.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1.2383$, in diminuzione dello 0,66% rispetto alla chiusura di venerdì. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.2191$ seguito da 1.1998$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,2531$ seguito da 1,2678$.
 

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Nelle ultime 24 ore, il greggio è salito dello 0,39% chiudendo a 20,42 dollari al barile. L'Opec si è attende, secondo Reuters, un calo della domanda mondiale di greggio tra 15 e 20 milioni di barili al giorno, ossia circa un quinto del totale: proporzioni che inevitabilmente si riflettono sui prezzi e faticano in uno scenario ancora carico di incertezze per tutta l'economia globale a trovare un pavimento, un supporto, da cui ripartire.

Oggi i prezzi del petrolio hanno tentano un rimbalzo sui mercati asiatici dopo aver toccato ieri i minimi degli ultimi 18 anni ed essere sceso nel corso della giornata sotto quota 20 dollari. I futures sul Light crdue Wti segnano un rialzo del 6% a 21,2 dollari rispetto ai 20,09 della precedente chiusura, mentre il Brent guadagna il 2% circa salendo a 27 dollari. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 20.04$ seguito da 18,42$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 22,52$ seguito da 23,38$.
 

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