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IMPERIALISMO, SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE E SHOCK DOCTRINE- PARTE I (neo-guida a orizzonte48)




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[I][FONT="georgia" ]Questo bellissimo post di Bazaar ha il ruolo dichiarato di servire da guida sia ai lettori più fedeli ed attenti, sia a quelli "sopraggiunti" e che hanno perso l'inizio dell'elaborazione del blog (protrattasi ormai da 4 anni).[/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ]Piuttosto che ripetermi con una lunga introduzione e riassumere in una prefazione il suo notevole sforzo di toccare così tanti punti fondamentali, ho preferito arricchire l'esposizione del post, in base agli spunti che esso fornisce nel suo dipanarsi, con delle [B]"note di Quarantotto" [ndQ...][/B]. [/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ]Con esse, estendo, a beneficio di ogni categoria di lettore, [B]l'esplicitazione di certi presupposti cognitivi di analisi economica del diritto[/B] (ovvero, di approccio economico istituzionalista), [B]apprestando i links correlati[/B].[/FONT][/I]
[FONT="georgia" ][I]La serie di post che culmina in questa Parte I (e nella seguente e, come vedrete, nei citati post antecedenti dello stesso Bazaar), svolge, così, anche il ruolo di costituire una nuova e più aggiornata [B]guida al blog[/B] medesimo.[/I][/FONT]


[FONT="georgia" ][I][IMG]http://img.over-blog-kiwi.com/0/78/04/34/20140523/ob_d7c626_globalizzazione-iniqua.jpg[/IMG] [/I] [/FONT]
[FONT="georgia" ]
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[IMG]http://img2.blogblog.com/img/video_object.png[/IMG] st1\:*{behavior:url(#ieooui) }
[FONT="georgia" ][B]1- Introduzione: imperialismo, sistema monetario internazionale e [I]shock doctrine[/I].[/B][/FONT]



[INDENT] [FONT="georgia" ]«[I]Nel 1977 mia moglie ed io, con i nostri due bambini, abbiamo trascorso la prima di molte estati nella confortevole e rilassante casa di Nicky e Clarissa [B]Kaldor[/B] a 2 Adams Road. Anche Nicky aveva lavorato con [B]Keynes[/B] da giovane, e amava discutere ([U]o meglio spiegare[/U]) l'Economia. Era ossessionato dalla necessità di salvare il mondo dai mali del “[B]monetarismo[/B]”, e avrebbe sviluppato questo tema per molte ore consecutive. [/I][/FONT]
[/INDENT] [INDENT] [FONT="georgia" ][I]Avrò fatto domande che probabilmente considerava da ignoranti o da incompetenti – o da entrambi – ma che gli davano rinnovata opportunità di inveire contro [B]Milton Friedman[/B] e altri vari economisti “neoclassici” e liberisti. [B]Nicky[/B] soffriva di narcolessia, e spesso si addormentava in piena foga del discorso, solo per riprendere dieci o quindici minuti dopo, esattamente dal punto in cui era rimasto. Era un meraviglioso e generoso insegnante ed amico, e ho imparato molto da queste lezioni, sebbene avessi un forte sospetto che [B][U]stava combattendo una battaglia[/U] persa [U]contro le forze delle tenebre[/U][/B].[/I]» [URL="https://www.blogger.com/null"][/URL]Robert Skidelsky,[/FONT]
[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/null"][/URL] “John Maynard Keynes: 1883-1946: Economist, Philosopher, Statesman”, (2003)[/FONT]
[/INDENT]


[FONT="georgia" ][/FONT][FONT="georgia" ]1.1. Si voleva speculare sulla condizione umana e sull'[I]esoterismo[/I] inteso come strumento politico, solo come chiosa di questa riflessione: in verità sembrerà un ritorno alla realtà materiale dopo aver riflettuto sul [B]ruolo della [I]moneta[/I] nel [I]conflitto tra classi[/I].[/B][/FONT]


[FONT="georgia" ]Dopo aver provato a chiarire alcuni [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/02/la-societa-aperta-negare-il-conflitto.html"]strumenti cognitivi[/URL] e cercato in via teorica di comprendere alcuni macro-aspetti dell'evoluzione storica che ci vede passivamente protagonisti, si inquadreranno i più importanti pilastri strutturali su cui sono edificate le sovrastrutture politiche, giuridiche ed ideologiche dell'ultima globalizzazione.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Continueremo a costruire un modello di analisi economica in un paradigma sociologico [I]conflittualista[/I], nei suoi vari aspetti storici e istituzionali, approfondendo come le naturali [URL="http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=891110&chId=30"]congiure[/URL] dei gruppi sociali dominanti trovino simmetrica responsabilità nella passività politica delle classi subalterne: ovvero le riforme strutturali vengono imposte a svantaggio della collettività a causa della mancanza di coordinazione di una società stordita dalla terapia dello shock permanente[1].[/FONT]


[FONT="georgia" ]1.2. La partita è doppia: [B][URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2013/01/essi-vivono-they-live.html"]ESSI vivono ← perché → NOI dormiamo[/URL][/B].[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]In questo modello di studio [B]la Costituzione Italiana sarà assunta come archetipica[/B], come se fosse adottata da tutti gli stati nazionali democratici che compongono la comunità internazionale. [/FONT]
[FONT="times" ][B][N[/B][B]dQ:[/B] e non per caso, dato che, [B]a differenza dell'insieme dei provvedimenti del [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/03/l-equilibrio-della-sotto-occupazione-e.html"]New Deal[/URL] e del ben noto Rapporto Beveridge (qui p.1), la Costituzione italiana stabilizza a livello supernormativo e nel modo più compiuto, cioè superiore alla legge del parlamento, la risoluzione paradigmatica del conflitto sociale[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="times" ]Ciò, a livello politico-ideologico, occupa, in nome della democrazia pluriclasse e "partecipata", esattamente quello spazio che si fa coincidere con la titolarità della [B]sovranità[/B]: dunque, [B]il ruolo costituzionale dello Stato costituzionale democratico esclude, in modo strutturale, l'applicabilità dell'assetto che la teoria [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/07/von-hayek-e-la-costruzione-europea.html"]neo-liberista di Hayek e di tutti i suoi sussidiari epigoni, fa risalire alla "Legge"[/URL][/B], cioè ad una fonte, pur essa ritenuta superiore alla legislazione del parlamento, ma esclusivamente legittimata dal bio-potere razional-naturalistico e organicamente antidemocratico, che fa capo alla pretesa di assetto allocativo predicato dalle oligarchie.] [/FONT][/FONT]


[FONT="georgia" ]1.3. Come primo passo procederemo ad integrare l'analisi economica con la [B]teoria del circuito monetario[/B], in modo da proporre spunti di analisi in un [I]modello[/I] coerente – [I]in primis – [/I]a livello nazionale. [/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]Questo ci permetterà, [B]nella dialettica tra dominanti ed asserviti[/B], di fare un'ulteriore [B]distinzione all'interno delle classi dirigenti[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ]I [B]paradigmi [/B][I][B]mainstream[/B] – [/I]in quanto naturali [B][I]sovrastrutture[/I] [/B]dei rapporti di produzione – rimarranno [B]sullo sfondo[/B] della trattazione, presentandone solo [B][I]gli effetti[/I] [I]strutturali [/I][/B]che, data la loro natura [I]normativa[/I] piuttosto che [I]predittiva-previsionale,[/I] “retroattivamente” inducono a supportare: [B][I]le riforme [/I]in favore delle classi dominanti[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ]Ricorderemo come l'[B]art.11 Cost.[/B] sia stato forzato tanto dall'esterno quanto dall'interno dell'unità nazionale.[/FONT]
[FONT="georgia" ]Si lascerà sullo sfondo [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/06/mondialismo-della-doppia-verita-la.html"]la dialettica della [/URL]doppia verità, tanto dal punto di vista etico-politico, quanto da quello dell'educazione e dell'istruzione.[/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="times" ][NdQ: i [B]paradigmi mainstream[/B], oltre che aver trovato un'esposizione organica nel libro "[URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/10/euro-eo-democrazia-costituzionale.html"]Euro e(o?) democrazia costituzionale[/URL]", sono stati riportati all'interno della illustrazione della principale riforma, - quella che si potrebbe definire "madre"-, a valore normativo e istituzionale che caratterizza la restaurazione, perché di questo in sostanza si tratta, del paradigma (neo)liberista rispetto alle Costituzioni sociali quantomeno europee: cioè la dottrina (normativa) della banca centrale indipendente, corollario essenziale del predicato monetarista e delle altre teorie mainstream più recenti] [/FONT][/FONT]


[FONT="georgia" ]1.4. In seguito ipotizzeremo che [B]Keynes[/B] – figura paradigmatica del XX secolo – sia stato osservatore di due snodi fondamentali in cui rapporti di forza da “tettonica delle placche” si sono riassestati contestualmente alla due grandi guerre mondiali: il [I][B]Trattato di Versaille[/B]s[/I] (1919) e la [B]conferenza di [/B][I][B]Bretton Woods[/B] [/I](1944).[/FONT]


[FONT="georgia" ]Se, dall'analisi del primo, l'economista inglese [COLOR=black]intuì con saggezza l'evolversi[/COLOR] delle dinamiche socioeconomiche e politiche europee ([URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/02/leuro-continuita-liberista-determinismo.html"]ovvero mondiali[/URL]), la risoluzione del secondo snodo – propedeutico alla pace di Jalta (1945) – fu anch'esso oggetto delle sue critiche, a partire dal momento in cui le soluzioni da lui proposte per il sistema monetario internazionale furono rigettate.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Si proporrà che [B]la valanga che ci sta investendo trova negli accordi di [I]Bretton Woods[/I] la palla di neve che già dagli anni '70 si trasformerà in una [/B][I][B]dottrina dello shock[/B] [/I]con cui forzare globalmente[I] un'asimmetria[/I] sociale e politica riconducibile un[I] dispotismo oligarchico [/I]a carattere [B]totalitarista[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ] [B]2 – Capitalismo, sovranità e moneta endogena.[/B][/FONT]
[FONT="georgia" ] [/FONT]

[INDENT] [FONT="georgia" ]«[I]I [B]monetaristi[/B], in stretta analogia con [B]Walras[/B], sostengono che la sovrastruttura della moneta creditizia varia in modo strettamente proporzionale alla base monetaria. […][/I][/FONT]
[/INDENT] [INDENT] [FONT="georgia" ][I]In tale situazione raggiungere gli obiettivi monetari non sarebbe un problema: essi verrebbero automaticamente raggiunti determinando o razionando il volume di monete emesse ogni giorno. Ma, in realtà, la banca centrale [/I][URL="http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/grecia-la-liquidita-di-atene-e-in-mano-a-bce-le-mosse-di-mario-draghi_2122136-201502a.shtml"]non può rifiutare lo sconto di titoli primari[/URL]...» N. Kaldor, “Il flagello del monetarismo”, 1984[/FONT]
[/INDENT]
[FONT="georgia" ][/FONT][FONT="georgia" ][B]2.1. In un sistema capitalistico non temperato dall'intervento distributivo dello Stato, la classe dominante vede tendenzialmente al vertice del processo decisionale [I]chi controlla il [/I][URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Hilferding"]capitale finanziario[/URL][/B], ovvero coloro che – attraverso l'emissione di credito – detengono il controllo della prima fase del processo economico capitalistico che, per definizione, è basato sul debito.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Questo [B]ruolo [/B]di primo anello del processo produttivo è [B]conteso con lo Stato-nazione democratico[/B] che – come tutte le comunità sociali autogovernantesi – rivendica e ipostatizza la propria sovranità nella capacità di “battere moneta” e di raccoglierla tramite l'imposizione fiscale.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Esistono due importanti tipi di moneta: quella emessa dalla Banca Centrale[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn2"][2][/URL] e quella emessa dal sistema bancario in forma di credito[3]. [/FONT]


[FONT="georgia" ][B]2.2. La moneta bancaria – ovvero il [I]credito[/I] bancario – sta alla fonte del sistema capitalistico[/B]: in [URL="http://www.univaq.it/include/utilities/blob.php?item=file&table=allegato&id=1060"]partita doppia[/URL], ad ogni debito corrisponde un credito. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Poiché la variazione di domanda, da parte del pubblico, di contanti e depositi bancari, deve trovare risposta diretta dall'[B]offerta monetaria[/B], questa, in una economia a moneta creditizia, [B]è [I]endogena [/I][/B]– ovvero varia in funzione della domanda di credito di [URL="http://www.bancaditalia.it/statistiche/tematiche/moneta-intermediari-finanza/intermediari-finanziari/indagine-credito-bancario/risultati/BLS_Gennaio_2016.pdf"]famiglie ed imprese[/URL] –e a garanzia della stabilità del sistema bancario sta la banca centrale, ovvero l'ente strumentale e organo dello Stato che si occupa delle funzioni di tesoreria del “sovrano”. [/FONT]


[FONT="georgia" ]Se [I]sovrano[/I] è [B]il popolo[/B], la [I]banca centrale[/I] svolge funzioni di [B]mutuante di ultima istanza[/B] nei confronti del sistema bancario[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn4"][4][/URL] (art.47 Cost.) e monetizza il debito pubblico, attravero la funzione di "tesoriere" dello Stato (democratico in senso sostanziale).[/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="times" ][NdQ: sulla [I][B]funzione di tesoreria[/B][/I], come distinta da quella di "[I][B]prestatore di ultima istanza[/B][/I]" rivolta al solo sistema bancario, all'interno di un paradigma di Stato non oligarchico, ma costituzionalmente orientato alla tutela dell'intera comunità sociale, si veda [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/12/riflessioni-sulla-unione-bancaria-tra.html"]qui [/URL]e qui].[/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="times" ] [/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][B]2.3. Se sovrana è l'[I]oligarchia finanziaria[/I][/B], la [I]banca centrale[/I] [NdQ: o il [I]Ministero del tesoro, o equivalente[/I], nel più frequente regime istituzionalizzato di separazione tra governo e banca centrale, quale predicato dalla dottrina delle BC indipendenti] [B]colloca i titoli del debito pubblico sul mercato finanziario [I]privato[/I][/B] (a tassi sensibilmente più alti) e [I][B]può [/B][/I]rifiutare lo sconto di titoli primari che le vengono presentati dalle Casse di sconto (è il caso della "[I][B]indipendenza[/B][/I]" che potremmo definire "[I][B]semplice[/B][/I]", quale riscontrabile in Italia a seguito del divorzio tesoro-Bankitalia, o come è previsto in banche centrali fondamentali quali la Fed o la BoE). [/FONT]
[FONT="georgia" ]Ovvero, la banca centrale [I][B]deve[/B][/I], rifiutare tale acquisto [[/FONT][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]NdQ: [/FONT]o l'equivalente, - in termini di emissione monetaria a favore dello Stato-, concessione di "[I]scoperti di conto[/I]"], in ogni forma diretta, in base ad un esplicito divieto [NdQ: pretesamente supernormativo, in funzione monetarista e quindi liberista-oligarchica, come nel caso dell'imposizione ex art.123 del TFUE]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]In quest'ultimo caso la [I]banca centrale[/I] può essere definita [B]indipendente[/B] “[I]pura[/I]” ([URL="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/28/grecia-governo-tsipras-lunedi-borsa-e-banche-chiuse/1822965/"]come la BCE[/URL]), ovvero coattivamente indipendente dal popolo in quanto sovrana è l'oligarchia finanziaria, e, quindi, il sistema delle banche commerciali può fallire in caso di carenze di liquidità. Con quest'ultima eventualità si frantuma tanto l'unità politico-statuale (arché) quanto la struttura sociale (come nel caso tipico di default statali).[/FONT]


[FONT="georgia" ][I]2.4. [B]Politica monetaria[/B][/I][B] e [I]politica fiscale[/I] sono il simbolo del potere sovrano[/B] in quanto possono essere garantite “dalla spada”, ovvero tramite [B]il monopolio della forza[/B]: sia che il sovrano sia il [I]signore[/I] medievale, sia che il sovrano sia il [I]popolo, [/I]sia che sovrana sia un'[I]oligarchia[/I].[/FONT]


[FONT="georgia" ][B]Ad oggi, il monopolio della forza è preceduto dal monopolio dei mezzi di comunicazione, che ne fa le veci[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ][I]Sovranità[/I], [I]potere[/I] e [I]libertà[/I] di una comunità sociale sono il medesimo concetto visto da prospettive diverse. ([I]artt. 1,11 Cost.[/I]).[/FONT]
[FONT="times" ][NdQ: sul punto ribadiamo quanto già linkato sopra ed esposto nel post: [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/05/costituzioni-banche-e-sovranita.html"]COSTITUZIONI, BANCHE E SOVRANITA'[/URL]][/FONT]

[FONT="georgia" ][/FONT]


[FONT="georgia" ]Chiedere “[URL="http://www.imolaoggi.it/2015/12/13/ue-creazione-guardia-di-frontiera-grave-cessione-di-sovranita-per-gli-stati-membri/"]cessioni di sovranità[/URL]” significa pretendere impotenza e asservimento: questo è una tipica imposizione in caso di sconfitta bellica, con resa incondizionata.[/FONT]
[FONT="times" ][NdQ: l'equivalenza alla "[I][B]debellatio[/B][/I]" militare della [B]cessione di sovranità[/B] imposta mediante trattato che sottragga [B]prima[/B] la [B]sovranità monetaria[/B], - istituendo una valuta sovranazionale non statale e affidandone la gestione a una banca centrale indipendente pura, che opera sul presupposto esclusivo della conservazione di tale moneta- [B]e quindi, per necessità, la sovranità fiscale[/B], impedendo ogni possibile soddisfazione delle esigenze di sostegno alla domanda in funzione anticiclica, è illustrata in questo post: [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/07/i-pompieri-ciechi-delluropa-e-i-neo.html"]I POMPIERI CIECHI DELL'€UROPA E I NEO-LIBERISTI CAPACI "DI TUTTO"[/URL]][/FONT].


[FONT="georgia" ]2.5. Dati gli ordini [I]formalmente[/I] democratici, però, ad oggi [B]nessuno ha [I]dovuto dichiarare[/I] la guerra a Stati nazionali europei[/B]: poiché [B]il conflitto di classe si caratterizza dall'ascondimento da parte della classe dominante della violenza esercitata sulle classi subalterne [/B](cfr. con [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/06/mondialismo-della-doppia-verita-la.html"]“la scrittura reticente” nella letteratura liberale[/URL]), il processo di oppressione e asservimento indicato dalle pressanti richieste di “cessioni di sovranità”, ci porta – in questa congiuntura storica – ad identificare l'imperialismo nazionalista con il conflitto di classe: stando con il prof. Ernesto Screpanti, abbiamo a che fare con un imperialismo globale.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Tale processo è garantito dalla globalizzazione finanziaria a trazione USA.[/FONT]


[FONT="georgia" ][B][I]2.6. Libero mercato[/I][/B] e [B][I]dottrina della banca centrale indipendente[/I][/B] – agendo in modo concertato rispettivamente dall'[I]esterno[/I] e dall'[I]interno[/I] rispetto alla sovranità statuale – si dimostrano [B]funzionali [/B]alla [B]tirannia di un governo sovranazionale a vocazione mondialista[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ]Questo è il motivo per cui il [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/11/democrazia-federalismo-indipendentismo.html"]federalismo interstatale[/URL] viene usato come grimaldello di ipocrita ideologia irenica, anti-nazionale e anti-sovrana: la sovranità che viene rigettata- ovvero assorbita e distrutta- è quella del popolo, ovvero si impedisce “tecnicamente” quella forma di governo chiamata democrazia in cui il potere sovrano viene socializzato.[/FONT]

[FONT="georgia" ]2.7. [NdQ: Sul concetto di sovranità democratica, legato, dalle Costituzioni pluriclasse e solidaristiche, alla tutela primaria dei diritti sociali, cfr.; il citato "Euro e(o?) democrazia costituzionale" e i post: [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/non-bisogna-mai-dimenticare.html"]NON BISOGNA MAI DIMENTICARE[/URL] nonché[/FONT] SOVRANITA' DEMOCRATICA, CITTADINI EUROPEI (only), COLLABORAZIONISTI.
[FONT="times" ]Da quest'ultimo rammentiamo:[/FONT]

[FONT="times" ]"Come si definisce la [B]capacità-attitudine di un gruppo-comunità territoriale di perseguire i propri interessi ([I]anche[/I]) rispetto agli altri Stati? [U]Sovranità[/U][/B].[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]Se con un trattato, [B]eliminandosi ogni termine finale[/B] dei vincoli che impone, vengano [B]stabiliti PER SEMPRE i rapporti di forza tra gruppi sovrani[/B], si sarà, solo per questo, anzitutto[B] eliminata la ragion d'essere della stessa sovranità;[/B] ma con questo si sarà anche eliminata la [B]dignità e tutelabilità degli interessi che la sovranità perseguiva[/B], come sua naturale funzione.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]OVVIAMENTE QUESTO SOLO PER CHI NEL RAPPORTO DI FORZA SIA LA PARTE "DEBOLE": [U]per chi sia in posizione prevalente, si avrà, al contrario, una riaffermazione rafforzativa della sua sovranità[/U].[/FONT]

[FONT="times" ]Godendo dunque della SOVRANITA' DEMOCRATICA - quella che, sul piano del diritto internazionale esclude il ricorso alla guerra offensiva e sul piano interno riconosce l'eguaglianza sostanziale dei cittadini (art.11 e 1-3 Cost.) - [B]i cittadini si danno delle istituzioni (elettorali) per perseguire, anche e specialmente, sul piano del diritto internazionale, tali interessi democratici[/B] (se non altro perchè [I]inclusivi[/I], nel senso della massima rappresentatività delle istituzioni rispetto agli interessi dell'[B]intero [/B]corpo sociale). [/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]Invece, [B]gli stessi cittadini, all'interno di un'organizzazione internazionale che stabilisca per sempre la crescente distruzione della sovranità, [/B]come riflesso della [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/02/il-vero-volto-dei-trattati.html"]inevitabile [/URL]cristallizzazione dei rapporti di forza tra gli Stati contraenti, perdono di ogni rappresentanza e possono solo adeguarsi alla prevalenza ed alla realizzazione di interessi diversi da quelli del gruppo, oramai assoggettato, di cui si trovano a far parte.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]
[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]In altri termini, [B]i trattati a fini generali economici (liberoscambisti)[/B] possono ottenere dei [B]risultati che, spesso neanche le guerre riescono a raggiungere[/B] [B]in favore del "vincitore"[/B]: sia per [B]l'ampiezza[/B] degli interessi prevalenti affermati (in capo ad uno o più Stati dominanti), sia per [B]la stabilità[/B] di tale risultato.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]
[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ][B]Il sacrificio definitivo e perenne [/B]degli interessi (solo) del popolo il cui Stato agisce considerando la[B] sovranità un bene rinunciabile, e tale rinuncia un valore positivo,[/B] è dunque ciò che, [B]nella sostanza, sostengono[/B] coloro che, pur appartenendo a quello stesso popolo (!), si dicono [B]cittadini "europei"[/B], cioè di questa UE.[/FONT]
[FONT="times" ]L'UE risulta perciò un'organizzazione non sovrana in senso democratico [/FONT][FONT="times" ][FONT="times" ]sostanziale [/FONT], ma solo in senso strumentale e oligarchico, poichè, [B]in base all'oggettivo contenuto del trattato, non persegue gli interessi pluralistici dell'intero gruppo sociale degli "europei" [/B]che il Trattato, in alcuna sua parte, neppure in via di enunciato formale e teorico, riconosce come corpo sociale detentore della sovranità.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ][/FONT][FONT="georgia" ][FONT="times" ]Questa organizzazione, in effetti, com'è inevitabile, semplicemente [B]maschera gli interessi dello Stato[/B] (o "degli Stati") che ha potuto affermare la [B]prevalenza della propria sovranità[/B] nell'assetto del trattato, e cioè la prevalenza dei propri interessi. [/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="times" ]E, [B]a loro volta, questi interessi, corrispondono a quelli, più ristretti, propri della oligarchia[/B] [B]dei paesi che rafforzano la propria prevalenza economico-politica[/B]][/FONT][/FONT]



[FONT="georgia" ]Ovvero «[I]Federalismo interstatale[/I] [B]E[/B] [I]Democrazia[/I]» sono realizzazioni politiche che – per motivi [I]strutturali[/I] – [B][URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2015/12/democrazia-federalismo-indipendentismo.html"]non possono essere complementari[/URL][/B]: cioè, o «”federalismo” O “democrazia”». Tutto il resto è “narrazione”, “propaganda”: ovvero falsa coscienza.[/FONT]


[FONT="georgia" ] [B][FONT="georgia" ]3[/FONT] – Tradimento e collaborazionismo: il Quarto Partito e il piede nella porta dell'articolo 11 Cost. [/B] [/FONT]



[INDENT] [FONT="georgia" ]«[I]I voti non sono tutto [...]. Non sono i nostri milioni di elettori che possono fornire allo Stato i miliardi e la potenza economica necessaria a dominare la situazione. Oltre ai nostri partiti, vi è in Italia un [B]quarto partito[/B], che può non avere molti elettori, ma che è capace di paralizzare e rendere vano ogni nostro sforzo, organizzando il sabotaggio del prestito e la fuga dei capitali, l'aumento dei prezzi e le [B]campagne scandalistiche[/B]. L'esperienza mi ha convinto che non si governa oggi l'Italia senza attrarre nella nuova formazione di governo – in una forma o nell'altra – i rappresentanti di questo quarto partito[/I]» [B]De Gasperi [/B]in [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/02/la-societa-aperta-negare-il-conflitto.html"]versione complottista[/URL] nel celebre discorso del maggio 1947. [/FONT]
[/INDENT]


[FONT="georgia" ]3.1. Il “grimaldello federalista” è stato possibile utilizzarlo perché, in realtà, era stato posto già un “piede nella porta” della sovranità popolare da quel gruppo sociale che trovava rappresentanza in ciò che il primo capo di governo dell'Italia repubblicana aveva chiamato il “[B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/10/la-democrazia-sovrana-la-condizionalita.html"]quarto partito[/URL][/B]”.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Ovvero si constatava che [B]il Capitale nazionale[/B], “[URL="http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/C/coltello.shtml"]tenendo la spada dalla parte dell'elsa[/URL]” nei rapporti di produzione, metteva pressione affinché le sovrastrutture giuridiche e politiche si conformassero ai suoi interessi. Interessi convergenti con il Capitale internazionale ma che la Costituzione del 1948 subordinerà a quelli del Lavoro: interessi che, come annoterà in seguito Lelio Basso, congeleranno l'attuazione della Costituzione stessa.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Questi “[URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Entrismo"]entristi[/URL]” rappresentavano e rappresentano un gruppo sociale che avrà tendenzialmente interesse a collaborare con forze sovranazionali ed estere; rappresentano una classe incline alla sovversione.[/FONT]


[FONT="georgia" ]3.2. Ne consegue che i grandi [I]liberali-federalisti-liberisti[/I] – mandatari del grande capitale – potevano diffusamente agire dall'interno delle istituzioni per spingere i “cammelli” dei Trattati dalla cruna dell'ago dell'[B]art.11 Cost.[/B][/FONT]


[FONT="georgia" ]Così [B]Augusto Graziani[/B] evidenzia che, dopo Jalta: «[I][B]T[U]utti i ministeri economici vennero affidati a uomini di sicura fede liberista[/U][/B]. Einaudi lasciò il governo della Banca d'Italia a Menichella e assunse la direzione del nuovo ministero del Bilancio: Del Vecchio, autorevole studioso di eguali tendenze liberiste, assunse il ministero del Tesoro; i ministeri delle Finanze e dell'Industria andarono rispettivamente a Pela e a Merzagora, ambedue legati agli [U]ambienti della grande industria[/U] del Nord. A questo governo spettò di prendere nei mesi immediatamente successivi i provvedimenti di maggiore portata, e di [B]realizzare la famosa [U]svolta deflazionistica del 1947[/U][/B][/I].»[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn5"][5][/URL][/FONT]

[FONT="georgia" ]3.3. Prendiamo spunto da questa autorevole citazione in cui [B][I]liberismo[/I], [I]grande capitale[/I] e [I]deflazione[/I][/B] sono strettamente legati, per rimarcare che il liberismo è [I]sovrastruttura[/I] ideologica del [B]grande[/B] capitale, o meglio – a riguardo alla connotazione “deflazionista” – del [I]capitale finanziario[/I]: la [B]deflazione[/B] è naturale conseguenza della [B]stabilità monetaria[/B], permette contemporaneamente di non veder svalutati i [I]grandi[/I] investimenti, e di disciplinare sindacati e rappresentanti politici delle classi subalterne, quelle lavoratrici.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Inoltre, nel caso siano protratte per lungo tempo, le politiche deflattive si rivelano funzionali al controllo sociale e demografico[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn6"][6][/URL].[/FONT]








[FONT="georgia" ]_____________________________________[/FONT]










[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref1"][1][/URL] Non è che se dei neocon usano lo slogan della “rivoluzione permanente” quindi Trotskij era un fascista ultraliberista... o viceversa. [/FONT]

[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref2"][2][/URL] Ovvero la moneta legale, ovvero quella “battuta” dal sovrano: regola i rapporti economici tra i privati e lo Stato. Lo Statoin una democrazia socialeè la comunità sociale nel suo complesso. Poiché tutto si risolve in un circuito che costituisce “l'apparato circolatorio” della struttura economica, in quest'ultimo caso la raccolta fiscale sarà necessariamente informata a criteri di progressività (art.53 Cost.), in favore di un'equità sociale funzionale alla stabilità del sistema: inoltre la propensione al risparmio è tanto maggiore quanto maggiore è il reddito, sottraendo moneta agli investimenti. Se la moneta non ritorna in circolo diffusamente, si favorisce la “necrosi” del sistema produttivo: le insolvenze. [/FONT]

[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref3"][3][/URL] Questa moneta è scritturale: può essere creata ex nihilo – dal nulla – e regola internamente i rapporti tra privati.[/FONT]

[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref4"][4][/URL] « Una volta valutata la solvibilità della clientela, e stabilito un congruo ricarico sul tasso di interesse di riferimento fissato dalla banca centrale, le banche commerciali non sono mai vincolate (nella concessione di prestiti) dal rapporto tra riserve immediatamente disponibili e depositi. Laddove necessario, le riserve vengono sempre costituite ex post mediante ricorso a prestiti elargiti da altre banche ovvero tramite cessione di titoli alla banca centrale (la quale non può far altro che assecondare le necessità del sistema bancario). In effetti, in un sistema compiutamente capitalistico non soltanto la quantità di mezzi monetari è fuori dalle possibilità di controllo della banca centrale, essendo creata endogenamente dal sistema, ma la moneta perde anche qualsivoglia agganciamento metallico. È, per contro, possibile stabilire un’equivalenza tra valore aggiunto monetario della produzione in un dato periodo e la quantità di lavoro vivo erogato nel processo produttivo », Marco Veronese Passerella. [/FONT]

[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref5"][5][/URL] Citazioni filologicamente selezionate da Arturo.[/FONT]

[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref6"][6][/URL] « Si può di conseguenza affermare che in tutti i paesi ove le entrate annuali delle classi lavoratrici non siano sufficienti per allevare in piena salute le famiglie più numerose, la popolazione è effettivamente frenata dalla difficoltà di procurarsi i mezzi di sussistenza » Thomas Malthus, “Saggio sul principio di popolazione”[/FONT]




Pubblicato da Quarantotto a 15:35 15 commenti: Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest
 

mototopo

Forumer storico
IMPERIALISMO, SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE E SHOCK DOCTRINE- PARTE I (neo-guida a orizzonte48)




divario-nord-sud-a-cura-della-caritas-vicenza-7-638.jpg

[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[I][FONT="georgia" ]Questo bellissimo post di Bazaar ha il ruolo dichiarato di servire da guida sia ai lettori più fedeli ed attenti, sia a quelli "sopraggiunti" e che hanno perso l'inizio dell'elaborazione del blog (protrattasi ormai da 4 anni).[/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ]Piuttosto che ripetermi con una lunga introduzione e riassumere in una prefazione il suo notevole sforzo di toccare così tanti punti fondamentali, ho preferito arricchire l'esposizione del post, in base agli spunti che esso fornisce nel suo dipanarsi, con delle [B]"note di Quarantotto" [ndQ...][/B]. [/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ]Con esse, estendo, a beneficio di ogni categoria di lettore, [B]l'esplicitazione di certi presupposti cognitivi di analisi economica del diritto[/B] (ovvero, di approccio economico istituzionalista), [B]apprestando i links correlati[/B].[/FONT][/I]
[FONT="georgia" ][I]La serie di post che culmina in questa Parte I (e nella seguente e, come vedrete, nei citati post antecedenti dello stesso Bazaar), svolge, così, anche il ruolo di costituire una nuova e più aggiornata [B]guida al blog[/B] medesimo.[/I][/FONT]


[FONT="georgia" ][I][IMG]http://img.over-blog-kiwi.com/0/78/04/34/20140523/ob_d7c626_globalizzazione-iniqua.jpg[/IMG] [/I] [/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[IMG]http://img2.blogblog.com/img/video_object.png[/IMG] st1\:*{behavior:url(#ieooui) }
[FONT="georgia" ][B]1- Introduzione: imperialismo, sistema monetario internazionale e [I]shock doctrine[/I].[/B][/FONT]



[INDENT] [FONT="georgia" ]«[I]Nel 1977 mia moglie ed io, con i nostri due bambini, abbiamo trascorso la prima di molte estati nella confortevole e rilassante casa di Nicky e Clarissa [B]Kaldor[/B] a 2 Adams Road. Anche Nicky aveva lavorato con [B]Keynes[/B] da giovane, e amava discutere ([U]o meglio spiegare[/U]) l'Economia. Era ossessionato dalla necessità di salvare il mondo dai mali del “[B]monetarismo[/B]”, e avrebbe sviluppato questo tema per molte ore consecutive. [/I][/FONT]
[/INDENT] [INDENT] [FONT="georgia" ][I]Avrò fatto domande che probabilmente considerava da ignoranti o da incompetenti – o da entrambi – ma che gli davano rinnovata opportunità di inveire contro [B]Milton Friedman[/B] e altri vari economisti “neoclassici” e liberisti. [B]Nicky[/B] soffriva di narcolessia, e spesso si addormentava in piena foga del discorso, solo per riprendere dieci o quindici minuti dopo, esattamente dal punto in cui era rimasto. Era un meraviglioso e generoso insegnante ed amico, e ho imparato molto da queste lezioni, sebbene avessi un forte sospetto che [B][U]stava combattendo una battaglia[/U] persa [U]contro le forze delle tenebre[/U][/B].[/I]» [URL="https://www.blogger.com/null"][/URL]Robert Skidelsky,[/FONT]
[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/null"][/URL] “John Maynard Keynes: 1883-1946: Economist, Philosopher, Statesman”, (2003)[/FONT]
[/INDENT]


[FONT="georgia" ][/FONT][FONT="georgia" ]1.1. Si voleva speculare sulla condizione umana e sull'[I]esoterismo[/I] inteso come strumento politico, solo come chiosa di questa riflessione: in verità sembrerà un ritorno alla realtà materiale dopo aver riflettuto sul [B]ruolo della [I]moneta[/I] nel [I]conflitto tra classi[/I].[/B][/FONT]


[FONT="georgia" ]Dopo aver provato a chiarire alcuni [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/02/la-societa-aperta-negare-il-conflitto.html"]strumenti cognitivi[/URL] e cercato in via teorica di comprendere alcuni macro-aspetti dell'evoluzione storica che ci vede passivamente protagonisti, si inquadreranno i più importanti pilastri strutturali su cui sono edificate le sovrastrutture politiche, giuridiche ed ideologiche dell'ultima globalizzazione.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Continueremo a costruire un modello di analisi economica in un paradigma sociologico [I]conflittualista[/I], nei suoi vari aspetti storici e istituzionali, approfondendo come le naturali [URL="http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=891110&chId=30"]congiure[/URL] dei gruppi sociali dominanti trovino simmetrica responsabilità nella passività politica delle classi subalterne: ovvero le riforme strutturali vengono imposte a svantaggio della collettività a causa della mancanza di coordinazione di una società stordita dalla terapia dello shock permanente[1].[/FONT]


[FONT="georgia" ]1.2. La partita è doppia: [B][URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2013/01/essi-vivono-they-live.html"]ESSI vivono ← perché → NOI dormiamo[/URL][/B].[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]In questo modello di studio [B]la Costituzione Italiana sarà assunta come archetipica[/B], come se fosse adottata da tutti gli stati nazionali democratici che compongono la comunità internazionale. [/FONT]
[FONT="times" ][B][N[/B][B]dQ:[/B] e non per caso, dato che, [B]a differenza dell'insieme dei provvedimenti del [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/03/l-equilibrio-della-sotto-occupazione-e.html"]New Deal[/URL] e del ben noto Rapporto Beveridge (qui p.1), la Costituzione italiana stabilizza a livello supernormativo e nel modo più compiuto, cioè superiore alla legge del parlamento, la risoluzione paradigmatica del conflitto sociale[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="times" ]Ciò, a livello politico-ideologico, occupa, in nome della democrazia pluriclasse e "partecipata", esattamente quello spazio che si fa coincidere con la titolarità della [B]sovranità[/B]: dunque, [B]il ruolo costituzionale dello Stato costituzionale democratico esclude, in modo strutturale, l'applicabilità dell'assetto che la teoria [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/07/von-hayek-e-la-costruzione-europea.html"]neo-liberista di Hayek e di tutti i suoi sussidiari epigoni, fa risalire alla "Legge"[/URL][/B], cioè ad una fonte, pur essa ritenuta superiore alla legislazione del parlamento, ma esclusivamente legittimata dal bio-potere razional-naturalistico e organicamente antidemocratico, che fa capo alla pretesa di assetto allocativo predicato dalle oligarchie.] [/FONT][/FONT]


[FONT="georgia" ]1.3. Come primo passo procederemo ad integrare l'analisi economica con la [B]teoria del circuito monetario[/B], in modo da proporre spunti di analisi in un [I]modello[/I] coerente – [I]in primis – [/I]a livello nazionale. [/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]Questo ci permetterà, [B]nella dialettica tra dominanti ed asserviti[/B], di fare un'ulteriore [B]distinzione all'interno delle classi dirigenti[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ]I [B]paradigmi [/B][I][B]mainstream[/B] – [/I]in quanto naturali [B][I]sovrastrutture[/I] [/B]dei rapporti di produzione – rimarranno [B]sullo sfondo[/B] della trattazione, presentandone solo [B][I]gli effetti[/I] [I]strutturali [/I][/B]che, data la loro natura [I]normativa[/I] piuttosto che [I]predittiva-previsionale,[/I] “retroattivamente” inducono a supportare: [B][I]le riforme [/I]in favore delle classi dominanti[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ]Ricorderemo come l'[B]art.11 Cost.[/B] sia stato forzato tanto dall'esterno quanto dall'interno dell'unità nazionale.[/FONT]
[FONT="georgia" ]Si lascerà sullo sfondo [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/06/mondialismo-della-doppia-verita-la.html"]la dialettica della [/URL]doppia verità, tanto dal punto di vista etico-politico, quanto da quello dell'educazione e dell'istruzione.[/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="times" ][NdQ: i [B]paradigmi mainstream[/B], oltre che aver trovato un'esposizione organica nel libro "[URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/10/euro-eo-democrazia-costituzionale.html"]Euro e(o?) democrazia costituzionale[/URL]", sono stati riportati all'interno della illustrazione della principale riforma, - quella che si potrebbe definire "madre"-, a valore normativo e istituzionale che caratterizza la restaurazione, perché di questo in sostanza si tratta, del paradigma (neo)liberista rispetto alle Costituzioni sociali quantomeno europee: cioè la dottrina (normativa) della banca centrale indipendente, corollario essenziale del predicato monetarista e delle altre teorie mainstream più recenti] [/FONT][/FONT]


[FONT="georgia" ]1.4. In seguito ipotizzeremo che [B]Keynes[/B] – figura paradigmatica del XX secolo – sia stato osservatore di due snodi fondamentali in cui rapporti di forza da “tettonica delle placche” si sono riassestati contestualmente alla due grandi guerre mondiali: il [I][B]Trattato di Versaille[/B]s[/I] (1919) e la [B]conferenza di [/B][I][B]Bretton Woods[/B] [/I](1944).[/FONT]


[FONT="georgia" ]Se, dall'analisi del primo, l'economista inglese [COLOR=black]intuì con saggezza l'evolversi[/COLOR] delle dinamiche socioeconomiche e politiche europee ([URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/02/leuro-continuita-liberista-determinismo.html"]ovvero mondiali[/URL]), la risoluzione del secondo snodo – propedeutico alla pace di Jalta (1945) – fu anch'esso oggetto delle sue critiche, a partire dal momento in cui le soluzioni da lui proposte per il sistema monetario internazionale furono rigettate.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Si proporrà che [B]la valanga che ci sta investendo trova negli accordi di [I]Bretton Woods[/I] la palla di neve che già dagli anni '70 si trasformerà in una [/B][I][B]dottrina dello shock[/B] [/I]con cui forzare globalmente[I] un'asimmetria[/I] sociale e politica riconducibile un[I] dispotismo oligarchico [/I]a carattere [B]totalitarista[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ] [B]2 – Capitalismo, sovranità e moneta endogena.[/B][/FONT]
[FONT="georgia" ] [/FONT]

[INDENT] [FONT="georgia" ]«[I]I [B]monetaristi[/B], in stretta analogia con [B]Walras[/B], sostengono che la sovrastruttura della moneta creditizia varia in modo strettamente proporzionale alla base monetaria. […][/I][/FONT]
[/INDENT] [INDENT] [FONT="georgia" ][I]In tale situazione raggiungere gli obiettivi monetari non sarebbe un problema: essi verrebbero automaticamente raggiunti determinando o razionando il volume di monete emesse ogni giorno. Ma, in realtà, la banca centrale [/I][URL="http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/grecia-la-liquidita-di-atene-e-in-mano-a-bce-le-mosse-di-mario-draghi_2122136-201502a.shtml"]non può rifiutare lo sconto di titoli primari[/URL]...» N. Kaldor, “Il flagello del monetarismo”, 1984[/FONT]
[/INDENT]
[FONT="georgia" ][/FONT][FONT="georgia" ][B]2.1. In un sistema capitalistico non temperato dall'intervento distributivo dello Stato, la classe dominante vede tendenzialmente al vertice del processo decisionale [I]chi controlla il [/I][URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Hilferding"]capitale finanziario[/URL][/B], ovvero coloro che – attraverso l'emissione di credito – detengono il controllo della prima fase del processo economico capitalistico che, per definizione, è basato sul debito.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Questo [B]ruolo [/B]di primo anello del processo produttivo è [B]conteso con lo Stato-nazione democratico[/B] che – come tutte le comunità sociali autogovernantesi – rivendica e ipostatizza la propria sovranità nella capacità di “battere moneta” e di raccoglierla tramite l'imposizione fiscale.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Esistono due importanti tipi di moneta: quella emessa dalla Banca Centrale[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn2"][2][/URL] e quella emessa dal sistema bancario in forma di credito[3]. [/FONT]


[FONT="georgia" ][B]2.2. La moneta bancaria – ovvero il [I]credito[/I] bancario – sta alla fonte del sistema capitalistico[/B]: in [URL="http://www.univaq.it/include/utilities/blob.php?item=file&table=allegato&id=1060"]partita doppia[/URL], ad ogni debito corrisponde un credito. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Poiché la variazione di domanda, da parte del pubblico, di contanti e depositi bancari, deve trovare risposta diretta dall'[B]offerta monetaria[/B], questa, in una economia a moneta creditizia, [B]è [I]endogena [/I][/B]– ovvero varia in funzione della domanda di credito di [URL="http://www.bancaditalia.it/statistiche/tematiche/moneta-intermediari-finanza/intermediari-finanziari/indagine-credito-bancario/risultati/BLS_Gennaio_2016.pdf"]famiglie ed imprese[/URL] –e a garanzia della stabilità del sistema bancario sta la banca centrale, ovvero l'ente strumentale e organo dello Stato che si occupa delle funzioni di tesoreria del “sovrano”. [/FONT]


[FONT="georgia" ]Se [I]sovrano[/I] è [B]il popolo[/B], la [I]banca centrale[/I] svolge funzioni di [B]mutuante di ultima istanza[/B] nei confronti del sistema bancario[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn4"][4][/URL] (art.47 Cost.) e monetizza il debito pubblico, attravero la funzione di "tesoriere" dello Stato (democratico in senso sostanziale).[/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="times" ][NdQ: sulla [I][B]funzione di tesoreria[/B][/I], come distinta da quella di "[I][B]prestatore di ultima istanza[/B][/I]" rivolta al solo sistema bancario, all'interno di un paradigma di Stato non oligarchico, ma costituzionalmente orientato alla tutela dell'intera comunità sociale, si veda [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/12/riflessioni-sulla-unione-bancaria-tra.html"]qui [/URL]e qui].[/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="times" ] [/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][B]2.3. Se sovrana è l'[I]oligarchia finanziaria[/I][/B], la [I]banca centrale[/I] [NdQ: o il [I]Ministero del tesoro, o equivalente[/I], nel più frequente regime istituzionalizzato di separazione tra governo e banca centrale, quale predicato dalla dottrina delle BC indipendenti] [B]colloca i titoli del debito pubblico sul mercato finanziario [I]privato[/I][/B] (a tassi sensibilmente più alti) e [I][B]può [/B][/I]rifiutare lo sconto di titoli primari che le vengono presentati dalle Casse di sconto (è il caso della "[I][B]indipendenza[/B][/I]" che potremmo definire "[I][B]semplice[/B][/I]", quale riscontrabile in Italia a seguito del divorzio tesoro-Bankitalia, o come è previsto in banche centrali fondamentali quali la Fed o la BoE). [/FONT]
[FONT="georgia" ]Ovvero, la banca centrale [I][B]deve[/B][/I], rifiutare tale acquisto [[/FONT][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]NdQ: [/FONT]o l'equivalente, - in termini di emissione monetaria a favore dello Stato-, concessione di "[I]scoperti di conto[/I]"], in ogni forma diretta, in base ad un esplicito divieto [NdQ: pretesamente supernormativo, in funzione monetarista e quindi liberista-oligarchica, come nel caso dell'imposizione ex art.123 del TFUE]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]In quest'ultimo caso la [I]banca centrale[/I] può essere definita [B]indipendente[/B] “[I]pura[/I]” ([URL="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/28/grecia-governo-tsipras-lunedi-borsa-e-banche-chiuse/1822965/"]come la BCE[/URL]), ovvero coattivamente indipendente dal popolo in quanto sovrana è l'oligarchia finanziaria, e, quindi, il sistema delle banche commerciali può fallire in caso di carenze di liquidità. Con quest'ultima eventualità si frantuma tanto l'unità politico-statuale (arché) quanto la struttura sociale (come nel caso tipico di default statali).[/FONT]


[FONT="georgia" ][I]2.4. [B]Politica monetaria[/B][/I][B] e [I]politica fiscale[/I] sono il simbolo del potere sovrano[/B] in quanto possono essere garantite “dalla spada”, ovvero tramite [B]il monopolio della forza[/B]: sia che il sovrano sia il [I]signore[/I] medievale, sia che il sovrano sia il [I]popolo, [/I]sia che sovrana sia un'[I]oligarchia[/I].[/FONT]


[FONT="georgia" ][B]Ad oggi, il monopolio della forza è preceduto dal monopolio dei mezzi di comunicazione, che ne fa le veci[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ][I]Sovranità[/I], [I]potere[/I] e [I]libertà[/I] di una comunità sociale sono il medesimo concetto visto da prospettive diverse. ([I]artt. 1,11 Cost.[/I]).[/FONT]
[FONT="times" ][NdQ: sul punto ribadiamo quanto già linkato sopra ed esposto nel post: [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/05/costituzioni-banche-e-sovranita.html"]COSTITUZIONI, BANCHE E SOVRANITA'[/URL]][/FONT]

[FONT="georgia" ][/FONT]


[FONT="georgia" ]Chiedere “[URL="http://www.imolaoggi.it/2015/12/13/ue-creazione-guardia-di-frontiera-grave-cessione-di-sovranita-per-gli-stati-membri/"]cessioni di sovranità[/URL]” significa pretendere impotenza e asservimento: questo è una tipica imposizione in caso di sconfitta bellica, con resa incondizionata.[/FONT]
[FONT="times" ][NdQ: l'equivalenza alla "[I][B]debellatio[/B][/I]" militare della [B]cessione di sovranità[/B] imposta mediante trattato che sottragga [B]prima[/B] la [B]sovranità monetaria[/B], - istituendo una valuta sovranazionale non statale e affidandone la gestione a una banca centrale indipendente pura, che opera sul presupposto esclusivo della conservazione di tale moneta- [B]e quindi, per necessità, la sovranità fiscale[/B], impedendo ogni possibile soddisfazione delle esigenze di sostegno alla domanda in funzione anticiclica, è illustrata in questo post: [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/07/i-pompieri-ciechi-delluropa-e-i-neo.html"]I POMPIERI CIECHI DELL'€UROPA E I NEO-LIBERISTI CAPACI "DI TUTTO"[/URL]][/FONT].


[FONT="georgia" ]2.5. Dati gli ordini [I]formalmente[/I] democratici, però, ad oggi [B]nessuno ha [I]dovuto dichiarare[/I] la guerra a Stati nazionali europei[/B]: poiché [B]il conflitto di classe si caratterizza dall'ascondimento da parte della classe dominante della violenza esercitata sulle classi subalterne [/B](cfr. con [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/06/mondialismo-della-doppia-verita-la.html"]“la scrittura reticente” nella letteratura liberale[/URL]), il processo di oppressione e asservimento indicato dalle pressanti richieste di “cessioni di sovranità”, ci porta – in questa congiuntura storica – ad identificare l'imperialismo nazionalista con il conflitto di classe: stando con il prof. Ernesto Screpanti, abbiamo a che fare con un imperialismo globale.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Tale processo è garantito dalla globalizzazione finanziaria a trazione USA.[/FONT]


[FONT="georgia" ][B][I]2.6. Libero mercato[/I][/B] e [B][I]dottrina della banca centrale indipendente[/I][/B] – agendo in modo concertato rispettivamente dall'[I]esterno[/I] e dall'[I]interno[/I] rispetto alla sovranità statuale – si dimostrano [B]funzionali [/B]alla [B]tirannia di un governo sovranazionale a vocazione mondialista[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ]Questo è il motivo per cui il [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/11/democrazia-federalismo-indipendentismo.html"]federalismo interstatale[/URL] viene usato come grimaldello di ipocrita ideologia irenica, anti-nazionale e anti-sovrana: la sovranità che viene rigettata- ovvero assorbita e distrutta- è quella del popolo, ovvero si impedisce “tecnicamente” quella forma di governo chiamata democrazia in cui il potere sovrano viene socializzato.[/FONT]

[FONT="georgia" ]2.7. [NdQ: Sul concetto di sovranità democratica, legato, dalle Costituzioni pluriclasse e solidaristiche, alla tutela primaria dei diritti sociali, cfr.; il citato "Euro e(o?) democrazia costituzionale" e i post: [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/non-bisogna-mai-dimenticare.html"]NON BISOGNA MAI DIMENTICARE[/URL] nonché[/FONT] SOVRANITA' DEMOCRATICA, CITTADINI EUROPEI (only), COLLABORAZIONISTI.
[FONT="times" ]Da quest'ultimo rammentiamo:[/FONT]

[FONT="times" ]"Come si definisce la [B]capacità-attitudine di un gruppo-comunità territoriale di perseguire i propri interessi ([I]anche[/I]) rispetto agli altri Stati? [U]Sovranità[/U][/B].[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]Se con un trattato, [B]eliminandosi ogni termine finale[/B] dei vincoli che impone, vengano [B]stabiliti PER SEMPRE i rapporti di forza tra gruppi sovrani[/B], si sarà, solo per questo, anzitutto[B] eliminata la ragion d'essere della stessa sovranità;[/B] ma con questo si sarà anche eliminata la [B]dignità e tutelabilità degli interessi che la sovranità perseguiva[/B], come sua naturale funzione.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]OVVIAMENTE QUESTO SOLO PER CHI NEL RAPPORTO DI FORZA SIA LA PARTE "DEBOLE": [U]per chi sia in posizione prevalente, si avrà, al contrario, una riaffermazione rafforzativa della sua sovranità[/U].[/FONT]

[FONT="times" ]Godendo dunque della SOVRANITA' DEMOCRATICA - quella che, sul piano del diritto internazionale esclude il ricorso alla guerra offensiva e sul piano interno riconosce l'eguaglianza sostanziale dei cittadini (art.11 e 1-3 Cost.) - [B]i cittadini si danno delle istituzioni (elettorali) per perseguire, anche e specialmente, sul piano del diritto internazionale, tali interessi democratici[/B] (se non altro perchè [I]inclusivi[/I], nel senso della massima rappresentatività delle istituzioni rispetto agli interessi dell'[B]intero [/B]corpo sociale). [/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]Invece, [B]gli stessi cittadini, all'interno di un'organizzazione internazionale che stabilisca per sempre la crescente distruzione della sovranità, [/B]come riflesso della [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/02/il-vero-volto-dei-trattati.html"]inevitabile [/URL]cristallizzazione dei rapporti di forza tra gli Stati contraenti, perdono di ogni rappresentanza e possono solo adeguarsi alla prevalenza ed alla realizzazione di interessi diversi da quelli del gruppo, oramai assoggettato, di cui si trovano a far parte.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]
[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]In altri termini, [B]i trattati a fini generali economici (liberoscambisti)[/B] possono ottenere dei [B]risultati che, spesso neanche le guerre riescono a raggiungere[/B] [B]in favore del "vincitore"[/B]: sia per [B]l'ampiezza[/B] degli interessi prevalenti affermati (in capo ad uno o più Stati dominanti), sia per [B]la stabilità[/B] di tale risultato.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ]
[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ][B]Il sacrificio definitivo e perenne [/B]degli interessi (solo) del popolo il cui Stato agisce considerando la[B] sovranità un bene rinunciabile, e tale rinuncia un valore positivo,[/B] è dunque ciò che, [B]nella sostanza, sostengono[/B] coloro che, pur appartenendo a quello stesso popolo (!), si dicono [B]cittadini "europei"[/B], cioè di questa UE.[/FONT]
[FONT="times" ]L'UE risulta perciò un'organizzazione non sovrana in senso democratico [/FONT][FONT="times" ][FONT="times" ]sostanziale [/FONT], ma solo in senso strumentale e oligarchico, poichè, [B]in base all'oggettivo contenuto del trattato, non persegue gli interessi pluralistici dell'intero gruppo sociale degli "europei" [/B]che il Trattato, in alcuna sua parte, neppure in via di enunciato formale e teorico, riconosce come corpo sociale detentore della sovranità.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ][/FONT][FONT="georgia" ][FONT="times" ]Questa organizzazione, in effetti, com'è inevitabile, semplicemente [B]maschera gli interessi dello Stato[/B] (o "degli Stati") che ha potuto affermare la [B]prevalenza della propria sovranità[/B] nell'assetto del trattato, e cioè la prevalenza dei propri interessi. [/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="times" ]E, [B]a loro volta, questi interessi, corrispondono a quelli, più ristretti, propri della oligarchia[/B] [B]dei paesi che rafforzano la propria prevalenza economico-politica[/B]][/FONT][/FONT]



[FONT="georgia" ]Ovvero «[I]Federalismo interstatale[/I] [B]E[/B] [I]Democrazia[/I]» sono realizzazioni politiche che – per motivi [I]strutturali[/I] – [B][URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2015/12/democrazia-federalismo-indipendentismo.html"]non possono essere complementari[/URL][/B]: cioè, o «”federalismo” O “democrazia”». Tutto il resto è “narrazione”, “propaganda”: ovvero falsa coscienza.[/FONT]


[FONT="georgia" ] [B][FONT="georgia" ]3[/FONT] – Tradimento e collaborazionismo: il Quarto Partito e il piede nella porta dell'articolo 11 Cost. [/B] [/FONT]



[INDENT] [FONT="georgia" ]«[I]I voti non sono tutto [...]. Non sono i nostri milioni di elettori che possono fornire allo Stato i miliardi e la potenza economica necessaria a dominare la situazione. Oltre ai nostri partiti, vi è in Italia un [B]quarto partito[/B], che può non avere molti elettori, ma che è capace di paralizzare e rendere vano ogni nostro sforzo, organizzando il sabotaggio del prestito e la fuga dei capitali, l'aumento dei prezzi e le [B]campagne scandalistiche[/B]. L'esperienza mi ha convinto che non si governa oggi l'Italia senza attrarre nella nuova formazione di governo – in una forma o nell'altra – i rappresentanti di questo quarto partito[/I]» [B]De Gasperi [/B]in [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/02/la-societa-aperta-negare-il-conflitto.html"]versione complottista[/URL] nel celebre discorso del maggio 1947. [/FONT]
[/INDENT]


[FONT="georgia" ]3.1. Il “grimaldello federalista” è stato possibile utilizzarlo perché, in realtà, era stato posto già un “piede nella porta” della sovranità popolare da quel gruppo sociale che trovava rappresentanza in ciò che il primo capo di governo dell'Italia repubblicana aveva chiamato il “[B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/10/la-democrazia-sovrana-la-condizionalita.html"]quarto partito[/URL][/B]”.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Ovvero si constatava che [B]il Capitale nazionale[/B], “[URL="http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/C/coltello.shtml"]tenendo la spada dalla parte dell'elsa[/URL]” nei rapporti di produzione, metteva pressione affinché le sovrastrutture giuridiche e politiche si conformassero ai suoi interessi. Interessi convergenti con il Capitale internazionale ma che la Costituzione del 1948 subordinerà a quelli del Lavoro: interessi che, come annoterà in seguito Lelio Basso, congeleranno l'attuazione della Costituzione stessa.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Questi “[URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Entrismo"]entristi[/URL]” rappresentavano e rappresentano un gruppo sociale che avrà tendenzialmente interesse a collaborare con forze sovranazionali ed estere; rappresentano una classe incline alla sovversione.[/FONT]


[FONT="georgia" ]3.2. Ne consegue che i grandi [I]liberali-federalisti-liberisti[/I] – mandatari del grande capitale – potevano diffusamente agire dall'interno delle istituzioni per spingere i “cammelli” dei Trattati dalla cruna dell'ago dell'[B]art.11 Cost.[/B][/FONT]


[FONT="georgia" ]Così [B]Augusto Graziani[/B] evidenzia che, dopo Jalta: «[I][B]T[U]utti i ministeri economici vennero affidati a uomini di sicura fede liberista[/U][/B]. Einaudi lasciò il governo della Banca d'Italia a Menichella e assunse la direzione del nuovo ministero del Bilancio: Del Vecchio, autorevole studioso di eguali tendenze liberiste, assunse il ministero del Tesoro; i ministeri delle Finanze e dell'Industria andarono rispettivamente a Pela e a Merzagora, ambedue legati agli [U]ambienti della grande industria[/U] del Nord. A questo governo spettò di prendere nei mesi immediatamente successivi i provvedimenti di maggiore portata, e di [B]realizzare la famosa [U]svolta deflazionistica del 1947[/U][/B][/I].»[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn5"][5][/URL][/FONT]

[FONT="georgia" ]3.3. Prendiamo spunto da questa autorevole citazione in cui [B][I]liberismo[/I], [I]grande capitale[/I] e [I]deflazione[/I][/B] sono strettamente legati, per rimarcare che il liberismo è [I]sovrastruttura[/I] ideologica del [B]grande[/B] capitale, o meglio – a riguardo alla connotazione “deflazionista” – del [I]capitale finanziario[/I]: la [B]deflazione[/B] è naturale conseguenza della [B]stabilità monetaria[/B], permette contemporaneamente di non veder svalutati i [I]grandi[/I] investimenti, e di disciplinare sindacati e rappresentanti politici delle classi subalterne, quelle lavoratrici.[/FONT]


[FONT="georgia" ]Inoltre, nel caso siano protratte per lungo tempo, le politiche deflattive si rivelano funzionali al controllo sociale e demografico[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn6"][6][/URL].[/FONT]








[FONT="georgia" ]_____________________________________[/FONT]










[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref1"][1][/URL] Non è che se dei neocon usano lo slogan della “rivoluzione permanente” quindi Trotskij era un fascista ultraliberista... o viceversa. [/FONT]

[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref2"][2][/URL] Ovvero la moneta legale, ovvero quella “battuta” dal sovrano: regola i rapporti economici tra i privati e lo Stato. Lo Statoin una democrazia socialeè la comunità sociale nel suo complesso. Poiché tutto si risolve in un circuito che costituisce “l'apparato circolatorio” della struttura economica, in quest'ultimo caso la raccolta fiscale sarà necessariamente informata a criteri di progressività (art.53 Cost.), in favore di un'equità sociale funzionale alla stabilità del sistema: inoltre la propensione al risparmio è tanto maggiore quanto maggiore è il reddito, sottraendo moneta agli investimenti. Se la moneta non ritorna in circolo diffusamente, si favorisce la “necrosi” del sistema produttivo: le insolvenze. [/FONT]

[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref3"][3][/URL] Questa moneta è scritturale: può essere creata ex nihilo – dal nulla – e regola internamente i rapporti tra privati.[/FONT]

[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref4"][4][/URL] « Una volta valutata la solvibilità della clientela, e stabilito un congruo ricarico sul tasso di interesse di riferimento fissato dalla banca centrale, le banche commerciali non sono mai vincolate (nella concessione di prestiti) dal rapporto tra riserve immediatamente disponibili e depositi. Laddove necessario, le riserve vengono sempre costituite ex post mediante ricorso a prestiti elargiti da altre banche ovvero tramite cessione di titoli alla banca centrale (la quale non può far altro che assecondare le necessità del sistema bancario). In effetti, in un sistema compiutamente capitalistico non soltanto la quantità di mezzi monetari è fuori dalle possibilità di controllo della banca centrale, essendo creata endogenamente dal sistema, ma la moneta perde anche qualsivoglia agganciamento metallico. È, per contro, possibile stabilire un’equivalenza tra valore aggiunto monetario della produzione in un dato periodo e la quantità di lavoro vivo erogato nel processo produttivo », Marco Veronese Passerella. [/FONT]

[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref5"][5][/URL] Citazioni filologicamente selezionate da Arturo.[/FONT]

[FONT="georgia" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref6"][6][/URL] « Si può di conseguenza affermare che in tutti i paesi ove le entrate annuali delle classi lavoratrici non siano sufficienti per allevare in piena salute le famiglie più numerose, la popolazione è effettivamente frenata dalla difficoltà di procurarsi i mezzi di sussistenza » Thomas Malthus, “Saggio sul principio di popolazione”[/FONT]




Pubblicato da Quarantotto a 15:35 15 commenti: Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest
 

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IL GRANDE INGANNO E LA CRISI DEL SIGNORAGGIO -Intervista ad Alberto Medici


Ingannati : l’ultimo libro dell’ingegner Alberto Medici.

Sulla testa di ogni cittadino italiano, anche per i neonati, pende come la spada di Damocle un debito pubblico procapite pari a 34 mila euro. Una cifra immane che cresce in maniera esponenziale: secondo gli ultimi dati forniti dall’EUROSTAT – European Commission – nel corso del secondo trimestre 2013 il debito ha superato il 133,3% del Prodotto Interno Lordo, pari a 2.076 miliardi di euro. Una crisi economica di cui il cittadino italiano medio conosce ben poco se non i ‘piccoli sacrifici’ che ogni nuovo Governo invoca, con il rialzo delle tasse.
Nella memoria storica del Paese, come non citare il 2 giugno del 1992, data in cui l’entourage politico del tempo, sotto i fumi di tangentopoli, a bordo del panfilo ‘Britannia’ della Regina Elisabetta, attraccato a Civitavecchia, ha svenduto l’Italia privatizzando tutti i pilastri della nazione: la Banca d’Italia, l’autostrada, l’ENI, l’allora Sip – oggi Telecom. Fautori italiani di ‘Britannia ’92 ‘sono stati politici come Mario Draghi – oggi Presidente della BCE – Giuliano Amato – all’epoca Presidente del Consiglio dei Ministri – e Romano Prodi – illo tempore Presidente dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale. Personalità appartenenti al gruppo Bilderberg, di cui – per una strana casualità – rientrano anche Mario Monti, Presidente dello scorso Governo e il giovane Enrico Letta, uomo trilaterale ed anche Capo di Governo.
Intanto, il primo grande inganno, denunciato dallo scrittore ed ingegnere Alberto Medici, autore di ‘Ingannati’ e ‘Risvegliati’, è quello della moneta emessa dal nulla ed ora fulcro di tutto. Da qui la domanda sorge spontanea: se la moneta è di Stato, perché sono le Banche ad emetterla? Un Istituto privato che finanzia il pubblico è un evidente sistema di ingiustizia, ce ne parla Medici.
Perché parlare di “Inganno del denaro” e del “Signoraggio bancario”?
Il pensiero dominante ci ha insegnato a vedere il denaro secondo un modello “idraulico”: si parla di liquidi, in banca si va a fare un versamento, si aprono i rubinetti del credito, ci sono le iniezioni di liquidità… e questo porta a pensare che, come un liquido, nulla si crea nulla si distrugge: semplicemente si sposta da una vasca all’altra, a seconda delle politiche economiche. Quello che non ci è stato spiegato, invece, (ed è qui l’inganno) è che chi ha il potere di concedere o meno un credito, ha il potere, di fatto, di creare dal nulla questa “liquidità” COME SE stampasse denaro (che, di fatto, non è vero).
Italia debitrice: chi ha creato il debito pubblico?
Nel momento in cui uno stato rinuncia alla propria principale prerogativa, l’emissione di valuta, di una moneta sovrana, è costretta ad andare a chiedere prestiti a chi, invece, questo potere se lo tiene ben stretto: il sistema bancario e creditizio nazionale ed internazionale.
Con chi dobbiamo estinguere questo debito e come abbiamo fatto ad accumularlo?
Il debito è impagabile per definizione. Non si tratta di essere rivoluzionari, estremisti, ecc.: no, il sistema bancario ha, per così dire, emesso cambiali a vuoto, dei “pagherò” che non poteva onorare. Per questo il debito, da un punto di vista giuridico, dovrebbe essere considerato nullo: un contratto che sia oggettivamente irrealizzabile è nullo. Come se io e te stabilissimo per contratto che tu devi volare: non vale nulla, essendo l’oggetto del contratto irrealizzabile. Stabilito questo, non è detto che il sistema di uscita debba essere così drastico: si potrebbe immaginare un periodo di affiancamento di una nuova Lira all’attuale Euro, in modo che le nuove emissioni un po’ alla volta svuotino di importanza l’Euro e si passi, gradualmente, alla nuova moneta-credito abbandonando la moneta-debito che è l’Euro.
L’Italia schiava delle banche. Ma riusciremo mai a saldare il debito pubblico?
Il debito pubblico, come detto più volte, è irripagabile dal punto di vista matematico. Questo suggerisce un’ulteriore considerazione. Se tu avessi un amico che ha bisogno di soldi, ma sai per certo che non potrà restituirteli, glieli presteresti? Se è veramente amico, al limite glieli regali, ma che senso ha prestarglieli, se sai che non te li potrà restituire? Ha un senso prestare a chi sai già che non potrà restituire?
Me lo dica lei …
No, non ha senso, a meno che… A meno che lo scopo non sia quello di fare un’operazione finanziaria, ma lo scopo sia quello di poter prendere il controllo di quel tale. Sotto il giogo di un debito eterno, potrò comandare a bacchetto quel malcapitato e imporgli le mie politiche, i miei desideri, dirgli di eliminare lo stato sociale, di comprare gli F35, di posticipare l’età minima per andare in pensione…
Si sa, fra creditore e debitore chi comanda è il creditore.
Perché non è lo Stato ad emettere moneta, anziché degli Istituti di credito privati?
Va fatto un distinguo. Se si parla del cosiddetto “signoraggio primario”, cioè dell’emissione vera e propria di moneta, credo che la risposta stia semplicemente in: “Perché i detentori del potere hanno corrotto, o in qualche caso ucciso (vedi Lincoln, Kennedy, e anche il nostro Aldo Moro) la classe politica al fine di mantenere e consolidare il loro potere”. Ma questo vale per il 3% della massa monetaria circolante. Il restante 97% è moneta scritturale, elettronica, semplici numeri su computer che il sistema creditizio crea quando fa prestiti, mutui, concede scoperti di cc, ecc; in sostanza, dei “pagherò” senza alcuna copertura che gonfiano e uccidono l’economia, a seconda dei desideri di questi “padroni del vapore”.
Non è un caso, quindi, che dopo il governo Monti – uomo Bilderberg – è arrivato Letta – uomo Bilderberg, Trilaterale ed Aspen?
Come disse Gesù a Pilato: “Tu l’hai detto”.
Se il debito non si potrà mai estinguere, pagare le tasse, gli aumenti e l’inflazione si rivelano delle ingiustizie?
Assolutamente sì. Delle ingiustizie, degli imbrogli e delle prese in giro (sono riuscito ad evitare il termine “Inganni” !); perchè danno l’illusione che basti un altro piccolo sforzo, una tiratina ulteriore di cinghia per risolvere il problema. In realtà è come dire al criceto che corre sulla ruota di correre un po’ di più, che ce la farà… ma si sa già che è tutto inutile.
Se è tutto un sistema ingannevole, perché la magistratura non interviene?
Per legge le banche sono autorizzate ad emettere prestiti in misura molto maggiore ai depositi che hanno; a fronte di 5, possono prestare 100. Ma 5 cosa? Il termine generico è “attivi” o, all’anglosassone, “assets”; ma fra questi assets non ci sono soltanto i contanti o gli immobili, ma anche i titoli di borsa, i BTP, CCT, ecc, che sono di fatto anch’essi delle promesse di pagamento, quindi capisci che la aleatorietà e volatilità del sistema è enorme.
A conti fatti la grande crisi economica che cos’è?
La crisi economica è fatta a tavolino. Con le norme sul prestito bancario (Basilea 2 e 3) le banche hanno detto: “siamo troppo esposte”, la leva finanziaria (riserva frazionaria) è troppo bassa, dobbiamo alzarla (io direi più semplicemente: abbiamo esagerato, abbiamo creato troppa “liquidità” dal nulla). Ma se io devo ridurre la leva e aumentare la riserva frazionaria dal 5 al 10%, siccome non posso crescere quella parte (perché non ce n’è, nessuno la crea) allora devo per forza far rientrare i prestiti, i mutui, gli scoperti, i fidi, i castelletti. A quel punto i direttori di banca chiamano tutti insieme i loro clienti e gli dicono: “Sai che c’è? Devi rientrare, non posso più coprirti”. Ma se questo discorso fosse fatto a uno su “n”, ok; ma fatto a tutta l’economia ha causato lo sfacelo che sta avvenendo oggi. Mancano i soldi: i fornitori non vengono più pagati, a loro volta loro non pagano più i loro fornitori o i dipendenti, e, a cominciare dai più piccoli, tutti cominciano a saltare come tappi a capodanno. Le aziende chiudono, gli operai e gli impiegati vengono lasciati a casa, per arrivare a fine mese non comprano più, i consumi calano e ulteriori aziende chiuderanno per mancanza di fatturato. Lo stato diminuisce le entrate perché sia chi perde il lavoro, che le aziende che chiudono non pagano più le tasse e così si aumentano le tasse. Quelli che ancora le pagano inevitabilmente cominceranno a loro volta ad entrare in crisi e a fallire. Un cane che si morde la coda e questi geni della Bocconi aumentano le tasse ai più poveri, gli unici che spendono tutto il loro reddito per comprare beni e servizi, aumentando l’effetto di crisi. E i più fragili, i più deboli non ce la fanno e si suicidano.
Come trovare una soluzione? Come non farci ingannare?
Il nostro sistema è tutto sbagliato. Siamo nel periodo più florido della storia dell’umanità: grazie alla tecnologia, ai sistemi di produzione automatizzati, alla conoscenza potremmo vivere tutti bene lavorando 2 giorni alla settimana. Ma chi non riesce a vedere l’economia in maniera diversa da come è sempre stata congegnata e concepita (i famosi bocconiani di prima) guarda con orrore ad una società dove i bisogni siano soddisfatti. Guai ad avere cittadini felici, saggi, maturi che abbiano scoperto l’economia dell’abbondanza al posto del’economia dell’indigenza, del bisogno!
Come se ne esce?
Facendo esattamente quello che stai facendo tu in questo momento: aumentando la conoscenza e la presa di coscienza collettiva. Forse non te ne sei accorta, ma stai facendo un atto di grandissima portata rivoluzionaria. Perché, come disse il grande Nando Ioppolo, se il problema non lo si conosce, è impossibile risolverlo. Ma se lo si conosce, è impossibile non risolverlo.
www.ingannati.it
 

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posted by Antonio Maria Rinaldi
LA CRISI PERFETTA STA ARRIVANDO? (di Nino Galloni)

lo Da qualche giorno impazza sul web la previsione di autorevoli esperti della Banca dei Regolamenti Internazionali circa la immediata prospettiva di un crollo del sistema bancario e finanziario.
Previsione comprensibile se guardiamo ai crediti deteriorati dei principali operatori; tuttavia l’attenzione del pubblico, della stampa e degli esperti appare tutta puntata sui crediti. Questi ultimi vengono contabilizzati come sofferenze oppure ceduti; in realtà essi sarebbero unicamente mancati arricchimenti se la contabilità fosse corretta per calcolare nei proventi della banca non solo gli interessi ma anche la componente di capitale.
La banca contabilizza il prestito unicamente nell’attivo patrimoniale così nascondendo la componente capitale dal conto profitti e perdite; questo sarebbe corretto se e solo se la banca prestasse depositi ovvero danaro reale! Molto meno attenti, poi, gli esperti appaiono per quanto riguarda derivati e titoli tossici il cui attuale ammontare supera oramai i 4 milioni di miliardi di dollari cioè 54 volte il pil mondiale! Altro che la una volta virgola dei famigerati debiti pubblici rispetto al pil nazionale!
La BRI dunque prevede una crisi tipo quella del 2008, ma molto più grave.
Dopo il 2008, però, le banche centrali hanno cominciato ad immettere od autorizzare mezzi monetari illimitati affinché gli speculatori finanziari, banche comprese, potessero continuare coi loro giochi. La moneta necessaria ogni anno a continuare il gioco dovrebbe superare il 5% dello stock complessivo dei debiti ma non raggiungere il 10: quindi da 2,7 volte pil mondiale a 5,4 (in media circa 300.000 mila miliardi di dollari).
Se tali masse liquide finissero nelle nostre tasche – invece di annullarsi nel caos speculativo – la previsione di una fiammata inflattiva devastante sarebbe plausibile, ma il cielo della finanza é sempre più denso di nuvole mentre continua a non piovere sull’arido suolo dell’economia reale.
Perché scoppi una crisi come quella del 2008, seppure molto più grave, occorre che le banche centrali smettano di fornire mezzi monetari illimitati; oppure la catastrofe che avremo sarà di tipo nuovo: quindi non sappiamo né quando, né come sarà; pensiamo che sarà…ma tanto non siamo ancora preparati per affrontarla. D’altra parte, forse é complicato esser preparati ad affrontare non si sa cosa. Insomma: prepariamoci comunque a qualcosa che arriverà non si sa quando.
Nino Galloni
 

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15 febbraio 2016 / 1 Comment
Germania, perché siamo così fessi da credere ai falsi miti stranieri?


Per molti erano un mito, ma adesso, dopo il crollo, i loro fans dissimulano e cambiano argomento. Non trovi nessuno di quelli che ti davano dell’italiano di *****, facendo il confronto con i tedeschi (ma sottraendo opportunamente sé stessi) che oggi riconoscano di essere dei qualunquisti e cialtroni. Che poi lo scopo non è tanto questo, ma piuttosto dovrebbe essere quello di andare a fondo del problema accettando il fatto che le loro convinzioni erano frutto di ignoranza e di una propaganda auto razzista fatta per abbindolarli.
Ma poi cosa credono di cambiare con questo atteggiamento? Spero non vogliate rispondermi che si tratta di machismo…

Eppure basterebbe avere un po’ di pazienza per ricostruire una verità tutta diversa.

Per tentare di fare chiarezza mi sono occupato dei falsi miti sulla crisi e i falsi miti sulla Germania per poi successivamente fare incetta di articoli e dati che sino ad oggi ho condiviso fra i commenti di questo post su Facebook.
Che tutto il mondo è paese lo sappiamo al di là dei proverbi perché esistono i dati a confermarcelo, solo che altrove le faccende sporche si risolvono a porte chiuse senza dare scandalo dei fattacci propri. Ma se queste informazioni esistono e sono accessibili perché in Italia non si riesce mai ad affrontare la questione e ci si trova sempre a barcamenarsi con l’atteggiamento da bar di chi non vuol riconoscere l’evidenza?
Se così non fosse esisterebbe un’identità nazionale un po’ più forte ed una consapevolezza che noi siamo almeno alla pari degli altri. E invece esiste uno zoccolo duro che passa da un argomento all’altro (tutti rigorosamente falsi) pur di fare auto razzismo – che non è come fare autocritica – che poi è una gran bella scusa per affibbiare ad altri le colpe su cui non si vuol fare auto analisi.

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L’auto razzista è per prima cosa un raccatta parafulmini che è passato dal denigrare “gli italiani” perché in ferie sono i più chiassosi ad affibbiargli le colpe più nefande: corruzione, ruberie, furbate, ecc. Utilzzando come unico ed improbabile metro di paragone con gli altri l’ordine nelle strade e l’assenza di carte a terra.
Ma questi signori sono mai andati a pescare informazioni oltr’alpe per farsi un’opinione corretta?
Io l’ho fatto ed è da anni che conduco un’indagine sulla Germania; la capofila di quelli che ci attaccano e denigrano credendo di far valere una superiorità del tutto presunta facendo breccia però nelle convinzioni dei diversamente informati sui TG e Tze-tze.
Ci vuole poco per scoprire che, come sulla fama di vini e cucina i francesi, i tedeschi hanno saputo lavorare bene di marketing spacciando la loro cultura per la più onesta, incorruttibile, rigorosa ed organizzata benché, stando ai fatti, non sia proprio così.
Tedesco è il più grosso scandalo di corruzione della storia, tedesco è il record di evasione fiscale, tedesco è il record di lavoro nero per città, tedesca è la banca più esposta in derivati; marcia fino al midollo, altro che il Monte dei Paschi di Siena, e così via, ma non solo. Mille sono i trucchetti che la Germania utilizza abitualmente per camuffare i debiti ritoccare i conti ed aggirare le regole che essa stessa impone agli altri.

Eppure tutto è rimasto nascosto sotto al tappeto nonostante i dati e le informazioni fossero disponibili.
Allora come mai non ne ce ne siamo mai accorti? Solo perché non ce l’hanno mai raccontato in prima serata?
Colpa della libertà di stampa ci direbbero i rapporti di Freedom House (ma è una fonte davvero credibile? Camminare domandando: LE CLASSIFICHE STRAMPALATE DELLA FREEDOM HOUSE).
Ma non eravamo stati liberati dalla rete? Infatti, anche quando le informazioni sono tutte disponibili, se nessuno le consulta è come se non esistessero. Giusto?
Insomma tutto resta nascosto anche per decenni, ma è solo colpa nostra? Come fanno all’estero a difendere la privacy sui propri scandali? Tanto per cominciare non fanno pubblicità a livello internazionale delle proprie magagne; lavano in panni sporchi in casa, e quando c’è da far fuori qualcuno lo fanno alle urne o nei salotti del potere invece di farlo sapere ai quattro venti; i casi: Khol, Blair, Mitterrand, ecc..
Laddove scandali sessuali e mazzette girano più che da noi sanno conservare una dignità che l’auto razzista italico non conosce come quando si invoca l’invasione (“tedeschi invadeteci” vi ricorda qualcosa?). Anzi da noi si fa molto peggio convocando conferenze stampa presso l’euro parlamento per parlare male dell’Italia. Come se ciò dovesse: 1. interessare qualcuno che già non intendesse farne speculazione; 2. pietire benevolenze o simpatia.
Ultimo, ma non per importanza, aiuterebbe avere una magistratura meno politica, avida e “telegenica”.
Ecco di seguito il rapporto in costante aggiornamento che smaschera il mito tedesco con tutte le fonti; una vera Bibbia della corruzione in salsa alemanna. E se qualcuno si sta chiedendo come mai così tanto impegno per mettere nel mirino i crucchi, ecco la risposta: Non sarà mai sufficiente la dedizione nel fare emergere le malefatte dei tedeschi rispetto alla cura che loro, e non solo, hanno sempre avuto nei confronti della popolazione italiana:
CORRUZIONE IN GERMANIA, UN MACIGNO SULL’ECONOMIA DA 250 MILIARDI

SCANDALO SIEMENS, PATTEGGIANO IN 6


LA RAGNATELA DI TANGENTI IN GERMANIA

GLI AIUTINI DELLA MERKEL ALLA MERCEDES

SI EVADE DI PIÙ IN ITALIA O IN GERMANIA?

EVASIONE IN GERMANIA

CAMPIONI DI EVASIONE E LAVORO NERO

BERLINO CAPITALE DEL LAVORO NERO

CORRUZIONE E TANGENTI: LA GERMANIA PEGGIO DELL’ITALIA

CORRUZIONE E TANGENTI: IL CASO GERMANIA

UE, BERLINO NON RISPETTA REGOLE SU BILANCIA COMMERCIALE. MA BRUXELLES LASCIA CORRERE

I CINQUE TRUCCHI CON CUI LA GERMANIA BARA SUI CONTI

QUANDO NEL 1953 LA GERMANIA NON PAGÒ I DEBITI DI GUERRA

QUEL VIZIETTO DELLA GERMANIA DI INTERVENIRE SULLE ASTE PER COPRIRE TITOLI INVENDUTI E RIDURRE IL COSTO DEL DEBITO

LE RICETTE CONCRETE DI GIULIO TREMONTI…IMITARE LA GERMANIA

MILIONI DI EURO PER LE FORNITURE D’ARMI, SCANDALO CORRUZIONE SULL’ASSE BERLINO-ATENE

DEUTSCHE BANK CREA I “BOND DELLA MORTE”. LA FILOSOFIA È: TU MUORI, IO GUADAGNO!

LA GERMANIA “STAMPA MONETA” EMETTENDO TITOLI DI DEBITO PER 5 MILIARDI A TASSO ZERO

IL PAESE PIÙ CORROTTO DELL’UE? L’ONESTA E CORRETTA GERMANIA

ECCO PERCHÉ AD ANGELA MERKEL LA DEFLAZIONE NON DISPIACE

L’ESPERTO: «GERMANIA PIENA DI TITOLI TOSSICI»

ASTA BCE LTRO: IL GIOCO DELLE TRE CARTE

A BERLINO CONTI LEGGERI GRAZIE AL VEICOLO KFW

ECCO LA BOMBA DEI DERIVATI CHE RISCHIA DI FAR DIVAMPARE IL MONDO

BENVENUTA FRANCIA: DURANTE LA TEMPESTA IN BORSA LO SPREAD DICE CHE SEI UNO DEI PIIGS. E CHE FAI PIÙ PAURA DELL’ITALIA

New York Times, la Germania voleva far fallire Cipro, Spagna, Irlanda e Grecia

DEUTSCHE BANK A RISCHIO NEGLI STRESS TEST

BANCHE TEDESCHE: PIÙ DERIVATI CHE CREDITI

DEUTSCHE BANK ANNUNCIA PERDITE DI 92 MILIONI DI EURO NEL TRIMESTRE

BLITZ DEI FURBETTI TEDESCHI. DA PUTIN A PORTE CHIUSE PER AGGIRARE LE SANZIONI

LASCIANO CHE I RICCONI EVADANO A NORMA DI LEGGE!

25 anni dopo la caduta del Muro di Berlino la Germania non è ancora un’area valutaria ottimale

MARINE LE PEN CHIEDE LE DIMISSIONI IMMEDIATE DI JUNCKER

Deutsche Bank a rischio negli stress test

WASHINGTON POST: LA GERMANIA DESTABILIZZA L’ECONOMIA GLOBALE

L’EX MINISTRO DEI TRASPORTI GRECO RESTITUISCE ALLO STATO UNA MAXI TANGENTE RICEVUTA DA SIEMENS



La Germania è il Paese che ha speso di più per salvare le banche




La Germania è il Paese che ha speso di più per salvare le banche




LA GERMANIA SECONDA SOLO AL LUSSEMBURGO NEL RISCHIO DI RICICLAGGIO

LA GERMANIA DA 8 ANNI HA UN SURPLUS ECCESSIVO NELL’IMPORT-EXPORT, SI RISCHIA «L’EUTANASIA DELL’EURO»

LA GERMANIA CORROMPEVA FUNZIONARI GRECI PER VENDERE MILIARDI DI ARMI


– Piccolo vademecum in salsa alemanna:

L’onesta Germania e i deficienti che le corrono appresso
Ecco un riassunto degli onesti tedeschi e della bellezza del loro modello:
https://www.youtube.com/watch?v=1D5Sa2Yq-2g
1) Germania record di evasione:
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main?fn=srchFd…
2) Corruzzzione alla tedesca:
http://www.ilfattoquotidiano.it/…/tangenti…/1231650/
3) Puttanieri-corruttori dei sindacati alla Volkswagen:http://www.ilsole24ore.com/…/Hartz_Volkswagen_18gen.shtml
4) Siemens record mondiale di corruzione internazionale:http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main?fn=srchFd…
5) Germania boom di evasori pentiti: migliaia di autodenunce perchè conviene:http://www.ilfattoquotidiano.it/…/germania-boom…/887142/
6) Germania: indagini su banche per evasione miliardaria:
http://www.swissinfo.ch/…/germania–indagini…/38322422
7) Nonni esportati in Polonia: le 10(+1) crepe del modello tedesco:
http://www.rischiocalcolato.it/…/le-11-crepe-del…
8) Germania 19000 morti all’anno per malasanità:
http://it.euronews.com/…/germania-19000-morti-all-anno…/
9) Germania ha sfruttato oasi fiscale Irlanda per raddrizzare il bilancio:
http://www.wallstreetitalia.com/…/germania-ha-sfruttato…
10) Dumping Berlino:
http://www.formiche.net/…/belgio-germania-dumping…/
http://www.ilsole24ore.com/…/dumping-berlino-063655…
11) Germania: solo Berlino può truccare i conti: Eurozona terra di disuguaglianza:
http://www.ilfattoquotidiano.it/…/germania-solo…/718024/
12) Sprechi: il libro nero di Berlino:
http://www.lettera43.it/…/sprechi-il-libro-nero-di…
13) Germania è bufera sull’opuscolo per i disoccupati: “diventate vegetariani e vendete mobili”:
http://qn.quotidiano.net/…/921624-germania-opuscolo-per…
14) Berlino conti leggeri grazie al KfW:
http://www.ilsole24ore.com/…/berlino-conti-leggeri…
15) Mi cuggino all’Abbiemmevù
http://vocidallagermania.blogspot.it/…/mi-cuggino…
16) Uno sperpero dietro l’altro: la Germania che non ti aspetti:
http://www.ilgiornale.it/…/sperpero-dietro-laltro…
17) Milioni di € per le forniture d’armi: scatta lo scandalo di corruzione sull’asse Berlino – Atene:
http://it.ibtimes.com/…/grecia-germania-tank-carri…
18) Germania: raddoppia il numero di chi si rivolge alle mense dei poveri:
http://www.ilfattoquotidiano.it/…/germania…/832686/
19) Eh ma i tedeschi hanno investito:
http://goofynomics.blogspot.it/…/eh-ma-i-tedeschi-hanno…
20) Germania, i disperati di Amazon “vessati da vigilantes neonazisti”
http://www.repubblica.it/…/news/amazon_germania-52784160/
21) Barnard demolisce udo Gumpel a La Gabbia
https://www.youtube.com/watch?v=uNmhfH8-FRM
22) Salari da Fame alla Daimler?
http://vocidallagermania.blogspot.it/…/salari-da-fame…
23) Il modello tedesco tra mito e realtà – coordinamento nazionale sinistra contro euro
http://www.sinistracontroeuro.it/modello-tedesco-mito…/
24) Hartz ammette di avere corrotto i sindacalisti Vw ed evita 10 anni di carcere – Il Sole 24 ORE
http://www.ilsole24ore.com/…/Hartz_Volkswagen_18gen.shtml
25) Germania, boom di evasori “pentiti”: migliaia di autodenunce. Perché conviene – Il Fatto Quotidiano
http://www.ilfattoquotidiano.it/…/germania-boom…/887142/
26) Voci dalla Germania: Le leggi Hartz, la svalutazione interna e il boom dell’export: ovvero,…
http://vocidallagermania.blogspot.it/…/le-leggi-hartz…
27) Il prezzo dei mini-job- il sole 24ore
http://www.ilsole24ore.com/…/prezzo-minijob-082219…
28) Germania, aumentano i tedeschi sotto la soglia di povertà. Anche a Berlino
http://www.ilfattoquotidiano.it/…/germania…/822504/
29) Deflazione salariale; 58 articoli tradotti dalla stampa tedesca:
https://www.diw.de/sixcms/media.php/73/diw_wr_2009-28.pdf
https://www.facebook.com/notes/economia-per-i-cittadini/per-quelli-che-ma-la-germania-ha-fatto-le-riforme-i-tedeschi-sono-stati-pi%C3%B9-brav/176234242525221
http://vocidallagermania.blogspot.it/…/85-lora-meno…
30) LA FRAGILITA’ DELLE BANCHE TEDESCHE – Economy 2050
http://www.economy2050.it/banche-tedesche-deutsche-bank…/
31) Coppola Comment: Fear the fear (la stupida paura tedesca del debito)
http://coppolacomment.blogspot.it/2014/08/fear-fear.html
32) Crisi, Germania accusata di dumping sociale davanti all’Unione europea
http://www.ilfattoquotidiano.it/…/crisi…/535542/
33) Crisi, anche i tedeschi sfruttano: paghe da fame e abusi nel libro di Wallraff –
http://www.ilfattoquotidiano.it/…/crisi-anche…/700587/
34) Proprorzione di bassi salari. spicca la Germania col 22% di bassi salari
http://icebergfinanza.finanza.com/…/la-megaballa-dei…/
con moltissimi link sulla corruzione tedesca.
35) La germania non ha diritto di dare lezioni agli altri günter grass
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=9709
36) Die welt: aziende tedesche più corrotte di quelle nigeriane
http://www.welt.de/…/Deutsche-Firmen-fast-so-korrupt…
37) L’economia sommersa vale 333 miliardi
http://www.ilsole24ore.com/…/l-economia-sommersa-vale…

Grazie a @Massimo Floriduz e@Luca Tibaldi @Alessandro Ballardin.
Rimane lo stupore, di fronte a tali e tante prove storiche e scientifiche, persino, per la totale ignoranza della maggioranza degli italiani e degli europei, che continuano imperterriti a correre verso il burrone …


‘A CORRUZIONE E IL “FOGNO”: LO STRANO CASO DEL DOCTOR PETIOT

TSIPRAS: “LA GERMANIA PAGHI I DANNI DI GUERRA: VOGLIAMO 279 MILIARDI”

BERLINO, GLI ITALIANI DISILLUSI DAL “MITO” GERMANIA: “PAGATI IN NERO E SFRUTTATI”

GÜNTER GRASS: “NOI TEDESCHI SIAMO INDEBITATI E CORROTTI: NON POSSIAMO DARE LEZIONI”

Ma la GERMANIA i debiti li ha pagati?
No, assolutamente. In tutta la storia recente è stata la Germania a subire i peggiori fallimenti di Stato nell’ Europa del XX secolo. La sua stabilità finanziaria e il suo stato di primo della classe in Europa, la Repubblica Federale Tedesca li deve esclusivamente agli Stati Uniti i quali, sia dopo la Prima Guerra Mondiale che dopo la Seconda, hanno rinunciato a somme considerevoli. cit Albrecht Ritschl
Tra il 1924 e il 1929, la Repubblica di Weimar ha vissuto a credito e ha anche preso a prestito dagli Stati Uniti i soldi di cui aveva bisogno per pagare i danni provocati della Prima Guerra Mondiale. Questa piramide è crollata durante la crisi del 1931. A questo punto non c’erano più soldi. I danni sono stati considerevoli per gli Stati Uniti ad hanno avuto effetti devastanti sull’economia mondiale.
Il 6 aprile 1941 la Wehrmacht invase la Grecia. Vi resterà fino al 1944. Nell’opera “Nella Grecia di Hitler”, lo storico Mark Mazower afferma che la Grecia è il paese che ha più sofferto del giogo nazista – dopo la Russia e la Polonia – e che essa ha subito un saccheggio sistematico delle sue risorse. Nel 1941, inoltre, i nazisti imposero alla Banca Centrale Greca, come hanno fatto anche in altri paesi, un prestito di 476 milioni di reichsmarks, a titolo di contributo per l’impegno bellico.
Questo prestito ” non sarà mai rimborsato, per la semplice ragione che non figura nell’accordo di Londra del 1953, che stabilisce l’ammontare del debito estero contratto dalla Germania tra il 1919 e il 1945. Per non ripetere gli errori del Trattato di Versailles e per favorire questo nuovo alleato dell’Ovest di fronte alla minaccia comunista, gli Stati Uniti acconsentirono a ridurre il debito della Germania della metà. Le vittime dell’Occupazione sono pregate di dimenticare le loro richieste di riparazione. L’obiettivo strategico degli alleati è di edificare una Germania forte e serena e non rovinata dai debiti e umiliata.
In altri termini, l’attuale campione economico della zona euro è fallito tre volte nel corso del XX secolo: negli anni 1930, nel 1953 e nel 1990.
Però sia chiaro: non è colpa degli STATI UNITI.
Di Roberto Lorenzetti

GERMANIA PATRIA DEGLI EVASORI: 351 MILIARDI € DI SOMMERSO. POI PARLANO DELL’ITALIA…

DEUTSCHE BANK FARÀ LA FINE DI LEHMAN BROTHERS?


corruzione tedesca


DEUTSCHE BANK SHOCK: LICENZIERÀ 23.000 DIPENDENTI

SCANDALO VOLKSWAGEN, RISCHIO INCRIMINAZIONE PER LA «FRODE» EMISSIONI

VOLKSWAGEN, MAXIFRODE SULLE EMISSIONI AMBIENTALI. RISCHIA MULTA DA 18 MILIARDI

LA GERMANIA STA PER ESSERE TRAVOLTA DA UNA NUOVA LEHMAN BROTHERS

VOLKSWAGEN, NENCINI: “IN ITALIA UN MILIONE DI AUTO COINVOLTE”. LA UE SAPEVA GIÀ DUE ANNI FA

IL LUNGO SCIOPERO DEI TRENI IN GERMANIA

GERMANIA, 7 GIORNI DI SCIOPERO DEI MACCHINISTI

BAYERISCHE OVVERO COME FARSI QUATTRO RISATE

BANCHE, IL RIGORE NON VALE IN GERMANIA I SALVATAGGI DI SPARKASSE E LANDESBANKEN

VOLKSWAGEN, DIE WELT: “IL GOVERNO TEDESCO SAPEVA DELLA TRUFFA SULLE EMISSIONI”

DEUTSCHE REQUIEM (MORÌ D’INGORDIGIA)

VOLKSWAGEN, “SOFTWARE ILLEGALE BOSCH, I ‘RESPONSABILI’ SAPEVANO DAL 2011″

NON SOLO VOLKSWAGEN. DEUTSCHE BANK SOSPETTATA DI MANIPOLARE I MERCATI

LA GERMANIA LANCIA L’ALLARME: “VOLKSWAGEN PUÒ ROVINARCI”

LA GERMANIA METTE LE MANI SULLA LIBIA

ECCO COME DEUTSCHE BANK EVITO’ IL BAILOUT GOVERNATIVO PT1, ECC.

SCOOP: LA GERMANIA TRUCCA ANCHE I DATI SUL LAVORO




Germania corruzione nel calcio




MÜNCHAU: GLI IMMIGRATI COLPISCONO IL SALARIO MINIMO IN GERMANIA

DEUTSCHE BANK DIVIDE IN DUE LA BANCA DI INVESTIMENTO

I CORRETTI TEDESCHI BARANO SUL CALCIO

DEUTSCHE BANK IN ROSSO DI 6 MILIARDI. 35.000 LICENZIAMENTI

TEST EMISSIONI AUTO, C’È L’ACCORDO UE: SOGLIE DI TOLLERANZA PIÙ ALTE

DEUTSCHE BANK: L’ESPOSIZIONE IN DERIVATI PER 54,7 TRILIONI DI EURO



BANCHE, SOTTOMARINI, CALCIO E OLIMPIADI. ECCO TRUFFE E TANGENTI IN SALSA TEDESCA

GLI ECONOMISTI DEMOLISCONO IL MITO DELLA GERMANIA (VIDEO)



USA class action contro Deutsche bank Sole 24 ore



LA MAPPA DEGLI SQUILIBRI IN EUROPA

QUEL VIZIETTO DELLA GERMANIA DI INTERVENIRE SULLE ASTE PER COPRIRE TITOLI INVENDUTI E RIDURRE IL COSTO DEL DEBITO

IL 2016 SARÀ L’ANNO PIÙ DIFFICILE PER L’ITALIA: LA GERMANIA VORRÀ DARE IL COLPO FINALE

QUANTO CI È COSTATO SALVARE LE BANCHE TEDESCHE

DOPO VW, LO SCANDALO DEI MONDIALI

A BERLINO PIù DISOCCUPATI CHE A MILANO, TREVISO E TORINO

LUFTHANSA CON IL BUCO DA 10,2 MILIARDI NEL FONDO PENSIONI

LE AZIENDE TEDESCHE? CORROTTE QUASI COME QUELLE NIGERIANE (articolo in tedesco)

Hartz ammette di avere corrotto i sindacalisti Vw ed evita 10 anni di carcere

La ricca Germania ha più pensionati poveri dell’Italia, della Spagna e persino della Grecia!

VOLKSWAGEN: UNO SCANDALO CHE TRAVOLGE LA GERMANIA

GERMANIA: CORRUZIONE E TANGENTI, CROLLA IL MITO TEDESCO

PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE: IL CAPOLAVORO DEL FALSO

La mega balla dei 60 miliardi di corruzione in Italia

E’ IL MOMENTO DEL PANICO PER DEUTSCHE BANK?

SCANDALO DEI TASSI MANIPOLATI: DEUTSCHE BANK PAGA UNA MULTA RECORD DA 2,5 MILIARDI DI DOLLARI


BANCHE, MAXI MULTA UE A OTTO ISTITUTI PER I TASSI EURIBOR E LIBOR: “FACEVANO CARTELLO”


BIRRE TEDESCHE, ALLARME DISERBANTE GLIFOSATO IN BECK’S, PAULANER E ALTRI MARCHI. I PRODUTTORI: “ASSURDO”

GERMANIA, TROVATO DISERBANTE IN 14 MARCHI DI BIRRE TEDESCHE


CONTINUA…
 
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mototopo

Forumer storico
Dolcino
Post fondamentale – La politica estera USA ed il dollaro forte su cui si basa la strategia di Obama, un prossimo presidente Rep ne imporrebbe il crollo. La deflazione che verrà

Negli scorsi 60 anni gli USA hanno potuto fare leva sul dollaro come moneta di riserva globale. Essere valuta di riserva significa poter controllare ed indirizzare la valorizzazione della propria unità monetaria a seconda dei propri interessi, facendola fluttuare indipendentemente dai propri parametri macroeconomici. Letta in altro modo avere la valuta di riserva globale significa poter acquistare preziose merci scambiandole con carta verde di dubbio valore: la bilancia commerciale di un paese detentore dalla valuta di riserva può essere costantemente in deficit senza dover temere svalutazioni, è il caso USA dallo shock petrolifero di metà anni ’70 in avanti.

Per essere valuta di riserva non basta la potenza economica, ci vuole anche l’addendo militare in grado di scoraggiare chiunque a ribellarsi. E serve anche uno stuolo di paese alleati/allineati che giochino per te, permettendo come contropartita di approfittare di indubbi vantaggi quali la possibilità di crescere all’unisono con il dominus (…).
Negli ultimi 3 anni abbiamo visto il dollaro rivalutarsi in modo sostanziale, spinto al rialzo da una supposta economia USA forte; in ogni caso meglio dire che la forza USA dipende molto dalla moral suasion del presidente Obama intento a far rieleggere un democratico alla casa Bianca il prossimo novembre. Per questa ragione egli non perde occasione per incensare pubblicamente i propri successi e la forza dell’economia a stelle e strisce: peccato si dimentichi di dire che la discesa della disoccupazione USA dipenda in grandissima misura dalla salita dell’occupazione di bassissimo livello, venditori di hot dog, inservienti, camerieri, non precisamente lo stereotipo del sogno americano. Oltre a non aver risolto per nulla le storture del sistema finanziario post sub-prime, storture non a caso introdotte da un Dem come lui, un certo Bill Clinton che con la cancellazione del Seagall-Glass Act gettò il seme della crisi subprime. Non a caso la moglie dell’ex presidente americano è oggi candidata alla Casa Bianca supportata dell’establishment finanziario USA: per valutare gli effetti della politica Dem USA degli ultimi 8 anni – e magari dei prossimi 4 – si rammenti che, nonostante la retorica, oggi la segretaria di Warren Buffet continua a pagare più tasse del suo ricchissimo datore di lavoro, precisamente come accadeva prima dell’elezione di Obama e nonostante le vane promesse della corrente amministrazione atte a correggere tale evidente stortura. Della serie, a Obama va bene che i poveri diventino più poveri ma almeno con l’assistenza sanitaria pagata, mentre i ricchissimi diventano sempre più la ricchi; la classe media invece è in via di rapida estinzione… Si capisce perchè gran parte dell’alta finanza voti Dem

La spiegazione sopra è però monca: la forza attuale del dollaro è lo strumento su cui fa leva l’amministrazione Obama per deragliare i tentativi russi ed soprattutto cinesi di spodestare il dollaro USA come valuta di riserva globale. E per combattere tale tendenza “eversiva” lo strumento è sempre lo stesso, mantenere forte il verdone. Per spiegare meglio le dinamiche, quello che sta accadendo è che gli USA da una parte stanno sfidando più o meno apertamente Mosca in Ucraina e Sirya utilizzando per lo più l’arma destabilizzatrice dei mercati finanziari , ossia facendo svalutare il rublo ed abbassando il petrolio, di fatto cercando di rendere Mosca insolvente. Per fare questo è necessario un dollaro forte come contraltare, immaginate un dollaro che passasse – come invece dovrebbe – da 1.10 contro euro a dove era due anni fa, poco sotto 1.40, chiaramente la svalutazione del rublo avrebbe tutto un altro peso agli occhi degli speculatori, rendendo vana la policy obamiana di indebolimento di Mosca (oggi le principali multinazionali USA stanno subendo nei conti – deboli – gli effetti di un dollaro forte, ndr).
La sfida di Obama alla Cina ha seguito invece un’altra via ossia Washington pianificò per tempo il deragliamento dell’economia cinese attraverso un’inflazione interna soprattutto in termini di salari, la parità (peg) con il dollaro significava di fatto fare in modo che il differenziale inflattivo tra costi cinesi ed USA si allargasse rendendo le produzioni cinesi relativamente meno competitive di quelle americane grazie ad una più rapida salita degli stipendi cinesi. Il forte apprezzamento del dollaro non ha fatto altro che rendere i salari di Pechino, in forza dell’ancoraggio dello yuan al dollaro, sempre meno competitivi. Da qui la decisione – inattesa e assolutamente game changer – dello scorso anno di svalutare lo yuan a fronte di una forza inconsulta del biglietto verde, fatto che ha scatenato le ire americane che hanno visto il loro progetto di deragliamento dell’economia cinese fallire. Dunque, se il dollaro dovesse svalutarsi – come i fondamentali USA imporrebbero – ciò porterebbe ad una svalutazione anche dei fattori e quindi dei costi produttivi cinesi in yuan, di fatto deragliando il progetto obamiano di ridimensionamento della forza economica cinese per via del differenziale inflattivo.

Come controprova basti rilevare che i salari della manifattura USA son saliti dal 2006 al 2015 da circa 16.5 a 20 USD/ora. Nello stesso periodo i costi dei salari cinesi nello stesso settore sono quasi quadruplicati!
Or dunque, se il dollaro si svalutasse l’effetto sarebbe quello di annichilire i progetti egemonici obamiani fatti di provocazione a Russia e Cina. Parimenti un crollo del verdone darebbe fiato all’economia reale USA, ridimensionando però il settore finanziario che tanta parte ha avuto nelle strategie USA degli scorsi 8 anni attraverso la manipolazione dei mercati nella direzione indicata dalle policies economiche USA ossia “gestendo” le valute, l’oro, il petrolio e fin anche i mercati azionari (mercati che NON devono crollare fino a Novembre prossimo affinchè un democratico possa essere rieletto, nessun presidente/partito politico USA ha avuto la rinnovata l’approvazione presidenziale in presenza di crollo delle borse americane).

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Una appunto sull’oro: il metallo giallo NON deve salire oggi in quanto comporterebbe inevitabilmente un indebolimento del dollaro, quando sale l’oro significa che manca la fiducia nel dominus, questa è la legge aurea. E dunque la finanza lo ha opportunamente spinto in basso, oggi siamo forse al redde rationem in quanto manca metallo da poter consegnare contro futures, ossia siamo vicini ad un default delle borse fisiche occidentali dell’oro incapaci di consegnarlo ai compratori dei futures. Compratori che sono sempre – per il metallo fisico – cinesi, indiani o russi.
Niente da dire, Obama rischia di aver combinato un bel disastro: il crollo del dollaro sarà l’epilogo della sua presidenza. E forse anche di molte altre rendite di posizione sedimentate nei decenni, includendo in queste anche l’Europa Unita destinata sfracellarsi in presenza di un dollaro in crollo (e parallelamente di un euro in rialzo esponenziale). Non va infatti dimenticato che se il dollaro crollerà si porterà dietro l’EU e la salute economica di tutti i paesi esportatori del mondo la cui valuta non sia quella americana, ovvero il deficit commerciale USA tenderà ad annullarsi con la conseguenza di accumulare sul mercato i beni non acquistati dagli States, leggasi deflazione a livello planetario…

In tale contesto chi vorrà rimanere a farsi massacrare da una valuta ipervalutata come l’euro tedesco, moneta figlia del marco e dell’austerità berlinese? Vista così l’uscita dall’euro per i periferici è un’opzione irrinunciabile. Anzi, direi una necessità per tutti, tranne che per i tedeschi …
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Conclusioni
Or dunque, per tutte queste ragioni un presidente stile Trump è fortemente osteggiato dai poteri forti globali, un presidente che se dovesse finalmente portare vere correzioni alle storture sedimentate da decenni di fatto penserebbe al bene della cittadinanza USA e quindi inevitabilmente metterebbe nei guai l’establishment globale, soprattutto quello straniero [oggi a carro della politica della finanza americana] e comunque tutti gli stakeholders dell’economica finanziarizzata che conosciamo oggi: viene da pensare che – logicamente – per molta parte di essi resta preferibile la distruzione della classe media non solo americana e magari anche fare una salvifica guerra alla Russia piuttosto che andare ad esempio in direzione di una proficua pace con il nemico “necessario”, dove per necessario intendo per affogare mediaticamente gli enormi errori in politica economica accumulati da anni che ci hanno portati ormai in deflazione conclamata, pace che inevitabilmente minerebbe le basi del loro potere attuale e metterebbe nei guai il mondo che non avrebbe più il consumatore di ultima istanza chiamato America!
L’epilogo di F.D. Roosevelt dovrebbe esserci di aiuto nel comprendere cosa abbiamo innanzi: prima supportò Hitler e poi lo combattè mortalmente anche e soprattutto come soluzione (soprattutto per abbattere la disoccupazione, che il capitalismo come suo proprio difetto non controlla) di una crisi economica ai tempi ancora irrisolta nonostante gli svariati New Deals, [oggi il prezzo della crisi economica strisciante non viene pagato con una disoccupazione di massa ma con l’impoverimento della classe media in ambito deflattivo; è logico, partiamo da situazioni socio-economiche molto diverse rispetto ad allora – la prova di questo è che il Trump di turno riveste proprio il ruolo di paladino della classe media in estinzione… -].
Comunque vada, Trump o non Trump, ci sarà un eccesso di fatto ingestibile nell’economia globale che sta implodendo in un mare di carta e deflazione annessa, sia cambiare radicalmente la politica estera USA (basata sul dollaro forte in un contesto di estrema debolezza della domanda globale) che mantenerla determinerà – a causa degli eccessi accumulati dal sistema globale – scombussolamenti tali da minare alle fondamenta il modello capitalistico di tutte le economie occidentali che hanno vissuto di pax americana, a partire dai paesi più deboli come l’Italia. Ed a patirne le pene sarà il famoso 99.7% della popolazione occidentale.

Mitt Dolcino
 

mototopo

Forumer storico
vicino oriente
La guerra non dichiarata della Francia in Libia

marzo 4, 2016 2 commenti

Vladimir Platov New Eastern Outlook 04/03/2016
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Lavorando sodo per trasformare il pianeta nel mondo unipolare, gli Stati Uniti dimostrano nel modo più esplicito che mai disprezzo per regole e istituzioni internazionali. Impiegando anche tecniche semillecite per convincere sempre più Paesi a sostenere la loro politica. Il partenariato per gli investimenti e il commercio transatlantico (TTIP) tra Washington e Unione europea, nonché il Partenariato Transpacifico (TPP) sono stati fondati da Washington per applicare le sue regole e ricavarne benefici. Il loro scopo è essere alternativi al commercio esistente e alle organizzazioni economiche internazionali come WTO, ASEAN e APEC. Il loro obiettivo è dare alle imprese statunitensi il pieno controllo delle relazioni commerciali ed economiche in Europa e nel Pacifico. Gli Stati Uniti agiscono nello stesso modo quando sono impegnati negli interventi militari non autorizzati dalle Nazioni Unite: Jugoslavia nel 1995 e nel 1999, Afghanistan nel 2001, Iraq nel 2003 e bombardamento odierno di città pacifiche in Siria e Iraq. Impegnando gli alleati della NATO in tali crimini, Washington in ultima analisi l’incoraggia ad attuare azioni militari simili in altri angoli del pianeta, sostenendone le operazioni militari non autorizzate dalle Nazioni Unite. Il quotidiano francese Le Monde parla approfonditamente di preparazione e avvio della campagna militare francese in Libia; un buon esempio di tale idea. Negli ultimi mesi, Francia e Gran Bretagna di fronte al problema dell’immigrazione clandestina si sono rese conto che l’infiltrazione di jihadisti, militanti di SIIL e altre organizzazioni terroristiche, verso l’Europa attraverso il flusso di profughi, costituisce una grave minaccia alla loro sicurezza. Agenti dei servizi speciali di questi Paesi vedono tale minaccia arrivare da due direzioni: dai Paesi del Medio Oriente attraverso Turchia e Stati balcanici, e dal Nord Africa, soprattutto dalla Libia. Cosa fanno Parigi e Londra per affrontare la minaccia? Cercano di scaricare la responsabilità di badare al flusso di migranti dal Medio Oriente su Germania e Paesi dell’Europa centrale. Nel frattempo, in considerazione del fatto che Francia e Gran Bretagna hanno già un considerevole numero di migranti provenienti dall’Africa, hanno fissato come priorità contrastare la minaccia rappresentata dai profughi provenienti dal Nord Africa. Vi sono molte ragioni a che la Libia sia percepita quale prima minaccia alla sicurezza di questi Stati europei. In primo luogo, l’intervento militare del 2011 di Francia e Gran Bretagna creò caos e anarchia in Libia. Tra i risultati di tale “campagna” scatenata dagli alleati occidentali, fu l’assassinio del tanto inviso a Washington Muammar Gheddafi; la proliferazione incontrollata delle armi nella regione; l’impegno di vari gruppi armati ed estremisti nella lotta sul controllo delle risorse naturali del Paese, assieme alla repressione della popolazione. Tali circostanze continueranno ad essere fonte di sentimento anti-francese e anti-inglese tra i libici e i cittadini di altri Paesi del Nord Africa, per molti anni ancora.
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In secondo luogo, le operazioni antiterrorismo degli Stati Uniti e della coalizione russa in Siria e in Iraq hanno contribuito a trasformare la Libia nella base dello SIIL. E sono proprio i gruppi armati che operano nel territorio libico che recentemente giocano un ruolo fondamentale nel traffico di clandestini, tra cui militanti dello SIIL, verso l’Europa. Ecco perché Parigi s’è dedicata alla preparazione della campagna militare camuffata in Libia con la partecipazione di unità speciali del ministero della Difesa e dei Servizi speciali francesi per contrastare lo SIIL. Nel discorso dopo gli attentati di novembre a Parigi, il presidente francese Hollande dichiarò l’intenzione del Paese di andare in guerra contro lo SIIL anche in Libia. Utilizzando canali segreti, coordinò queste azioni con Washington che promise di sostenere fornendo informazioni specifiche d’intelligence e inviando istruttori militari anglo-statunitensi in Libia. Alla fine di gennaio, il Financial Times riferiva che, negli ultimi mesi, le forze statunitensi preparavano un’operazione in Libia. Secondo il giornale, esperti statunitensi avevano visitato la Libia per stabilire contatti con gruppi militari locali e i loro capi, in previsione di una campagna militare contro i militanti dello SIIL, in collaborazione con le alleate Francia e Regno Unito. Vi sono foto di personale militare statunitense con i soldati dell’esercito libico nella base aerea al-Watiya, liberamente disponibili sui social network. Secondo il New York Times (e questo dato è stato confermato dal Pentagono), la mattina del 19 febbraio aerei da guerra statunitensi attaccavano la città di Sabratha nella Libia occidentale. Diverse decine di persone, tra militanti e civili, morirono (secondo il New York Times i militanti uccisi furono almeno 30. Reuters riferiva di 41 morti e 6 feriti. Al-Arabiya menzionò 46 vittime). In precedenza fu detto che i militari degli Stati Uniti in Libia avevano effettuato almeno un altro attacco aereo a novembre. Così, proprio come previsto, gli Stati Uniti aprivano il terzo fronte della lotta allo SIIL, oltre alle operazioni in Iraq e Siria.
Sulla partecipazione di militari francesi nell’operazione in Libia, secondo le informazioni di numerosi siti francesi, unità francesi saranno dispiegate in Libia da metà febbraio nelle regioni orientali. Un gruppo opera sotto gli auspici del Ministero della Difesa. Un secondo è un’unità della DGSE, i servizi d’intelligence francesi. Inoltre, secondo l’Opinon, la portaerei francese Charles de Gaulle è stata schierata presso le coste libiche. Circa un migliaio di militari francesi, riporta direttamente il Palazzo dell’Eliseo, sono segretamente arrivati in Libia. Secondo la dottrina militare francese, unità speciali e segrete sono considerate forze d’avanguardia. Notizie via internet dell’Huffington Post statunitense, riferendosi all’Huffington Post Arabia, confermano l’arrivo di militari francesi in Libia per un’operazione contro lo SIIL. Le autorità libiche, tuttavia, si oppongono all’intervento internazionale, che la Francia pianifica da diversi mesi. Si sono accordati sugli attacchi contro lo SIIL, ma resistono all’idea della presenza di una coalizione di Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Italia nel Paese. Inoltre, molti esperti ritengono che le operazioni militari “segrete” di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna contro lo SIIL in Libia istigheranno conflitti in altri Paesi del continente. Anche se la coalizione occidentale lanciasse attacchi aerei contro le posizioni dello SIIL, e le sue forze speciali svolgessero “incursioni sotto copertura” in Libia, rimane qualche dubbio sulla possibilità di trovare forze sul campo affidabili, in grado di controllare il territorio tolto ai militanti. Questo dilemma potrebbe “invogliare” statunitensi e francesi ad inviare forze di terra in Libia per “risolvere problemi tecnici specifici”, come negli scenari siriani e iracheni, facendo esplodere un altro focolaio di tensioni nel mondo. Anche se le azioni occidentali contro i terroristi dello SIIL in Libia possono essere in qualche modo giustificate, va comunque chiarito che non sono legali in quanto mai autorizzate dalle Nazioni Unite e in violazione delle norme internazionali. Se la mancanza di rispetto delle norme e delle leggi internazionali, nonché delle istituzioni internazionali, recentemente dimostrate da Stati Uniti e alleati occidentali in molte occasioni, continua, l’ONU sarà consegnata all’oblio. In questo caso, le decisioni su eventuali conflitti e disaccordi in futuro non saranno più generate attraverso negoziati internazionali, e il mondo sarà schiacciato dal dominio degli Stati Uniti determinando la subordinazione generale della popolazione del pianeta a Washington. Per assicurarsi che tale scenario non si materializzi mai, è fondamentale che le azioni non autorizzate dalle Nazioni Unite cessino.
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Vladimir Platov, esperto del Medio Oriente, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook“.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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mercoledì 9 marzo 2016

SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE E NEO-FEUDALESIMO DELLE ISTITUZIONI FREE-TRADE




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[FONT="times" ]
[/FONT]
[I][FONT="times" ]Per chi fosse alla ricerca di un riassunto del lungo discorso che si è qui (e su Goofynomics...ma non garantisco personalmente, pur essendo amico di Alberto) svolto nel corso di questi anni, consiglio la lettura, rigorosamente reiterata, di questo ulteriore post di [B]Baz[FONT="times" ]aar[/FONT][/B], incluse le [B]note[/B]. [/FONT][/I]
[FONT="times" ][I]Ho aggiunto varie osservazioni, soffermandomi in particolare sul concetto di "istituzione", che ho colto l'occasione per focalizzare, essendo alla base della "intenzione" cognitiva posta alla base di questo blog (intendiamoci: l'ordine sociale non è totalmente assorbente della dimensione umana: anzi, l'essenza della vita, come fenomeno autoesplicativo e autosufficiente al principio di coscienza individuale, esige un intento che sappia difendersi dalla invadenza dello stesso ordine sociale. Conoscere l'essenza delle scienze sociali, può essere uno di questi modi per difendersi e ricalibrare progressivamente la percezione di sé e la descrizione del mondo che ne consegue...)[/I][/FONT]
[FONT="times" ]
[/FONT]

[IMG]http://img2.blogblog.com/img/video_object.png[/IMG] st1\:*{behavior:url(#ieooui) }
[FONT="times" ][B]Preambolo di raccordo col [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/03/imperialismo-sistema-monetario.html"]precedente post[/URL][/B][/FONT]
[FONT="times" ][B]Riprendiamo il filo... dialettico.[/B][/FONT]



[INDENT] [FONT="times" ]« [[B]L'[U]Istruzione [/U]in una Società Scientifica[/B]:] [I]Gli uomini e le donne ordinarie, saranno, secondo le attese, docili, industriosi, puntuali, spensierati e contenti. Di queste qualità probabilmente il contegno sarà considerato la più importante. Per produrlo saranno chiamati in causa tutte le ricerche in psicoanalisi, comportamentismo e biochimica […] Tutti i ragazzi e le ragazze impareranno in tenera età ad essere ciò che si dice “cooperativi”, cioè disposti a fare ciò che fanno tutti gli altri. La propria iniziativa sarà scoraggiata in questi fanciulli ordinari, e l’insubordinazione sarà scientificamente abolita in essi, senza l’uso di punizioni. [...][/I][/FONT]
[FONT="times" ][I]In quelle rare occasioni in cui un ragazzo o una ragazza, che abbia superato l’età entro la quale è agevole determinare lo status sociale, mostri una marcata abilità tanto da sembrare un pari dei dominanti, si presenterà una situazione difficile, che richiederà un’attenta considerazione.[/I][/FONT]
[/INDENT] [INDENT] [FONT="times" ][URL="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/1d/Mario_Draghi_World_Economic_Forum_2013_crop.jpg"]Se il giovane sarà contento di abbandonare i suoi compagni e di gettarsi di tutto cuore nel campo dei dominanti[/URL], potrà, dopo opportune valutazioni, essere promosso; ma se mostrerà una qualche forma deprecabile di solidarietà con i suoi compagni d’un tempo, i dominanti dovranno in modo riluttante concludere che nulla può essere fatto per lui all’infuori di spedirlo alla camera letale prima che la sua intelligenza indisciplinata abbia il tempo di diffondere il seme della rivolta. Questo sarà un compito doloroso dei dominanti, ma penso che essi vi lavoreranno senza cedimento » Bertrand Russell, 1931, “The Scientific Outlook” [...e le teiere kalergiche][/FONT]
[/INDENT]
[FONT="times" ] Nella puntata precedente abbiamo cominciato a introdurre il concetto di [B][I]moneta[/I] [/B]evidenziandone [B][I]l'endogenità[/I][/B], e alcuni aspetti fondamentali di organi, enti ed istituti che la controllano e la gestiscono, a loro volta oggetto di contesa tanto istituzionale quanto [I]extra-istituzionale[/I]. Si è ripreso il concetto degasperiano di “[I]quarto partito[/I]”.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]


[FONT="times" ]L'arena di lotta politica rappresentata dallo Stato-nazione, emerge per essere l'unica cornice istituzionale dove effettivamente possono manifestarsi con evidenza, [tale cioè da essere criticamente percepibile], la [I]doppia verità[/I], [I]l'amoralità[/I] e, necessariamente, la massima delle [I]illegalità[/I] ad opera delle classi dominanti, ovvero quella [I]costituzionale[/I].[/FONT]


[FONT="times" ][B]L'obiettivo è individuare la centralità della [I]moneta[/I] nel conflitto tra classi[/B].[/FONT]


[FONT="times" ]In questa puntata si introdurrà la [I]teoria del circuito monetario[/I] in modo da delineare il conflitto distributivo in funzione dell'[I]istituzione[/I] [I]monetaria [/I]e integrarla con alcune fondamentali dinamiche sociologiche.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]

[FONT="times" ][B]1 – Il circuito monetario e il conflitto tra classi: «[I]ma sono tra chi le dà o tra chi le prende?[/I]»[/B][/FONT]



[INDENT] [FONT="times" ]«[I]La saggezza del mondo insegna che è cosa migliore per la reputazione fallire in modo convenzionale, anziché riuscire in modo anticonvenzionale[/I]», [B]J.M. Keynes[/B], “La Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta”, 1936[/FONT]


[FONT="times" ]«[I]I lavoratori spendono ciò che guadagnano, i capitalisti guadagnano ciò che spendono[/I]»[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn1"][1][/URL],[/FONT]
[FONT="times" ] [B]Michał Kalecki[/B][/FONT]
[/INDENT]


[FONT="times" ][B]1.1. Alcune ricerche hanno suggerito che parte della [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Esterno"]classe media[/URL] è convinta di far parte della classe dirigente, mentre parte dell'élite non è convinta di essere tale[/B]: secondo il sociologo Charles Wright Mills, quest'ultima sarà composta da soggetti più motivati a far di tutto per rimanere i soli al potere, mentre la prima, evidenziamo noi, sarà tendenzialmente funzionale alla scarsa mobilità sociale e incapace di perseguire i propri interessi.[/FONT]


[FONT="times" ]Avendo individuato nel controllo del credito il [I]primum agens[/I] (ovvero “la causa prima”) nel plasmare i rapporti di produzione, possiamo concentrare l'attenzione sui [B]soggetti coinvolti nel conflitto distributivo[/B] e, per farlo, rimaniamo con[URL="http://catdir.loc.gov/catdir/samples/cam041/2003043963.pdf"]Augusto Graziani[/URL], il prestigioso economista esponente della tradizione post-keynesiana italiana: [/FONT]
[FONT="times" ]«[I][...] i meccanismi del mercato [possono essere descritti] come un circuito monetario, [/I][URL="http://goofynomics.blogspot.fr/2014/08/il-keynesianesimo-per-le-dame-e.html"]rigettando la teoria marginalista della distribuzione[/URL] e definendo il denaro come un'istituzione e non come un prodotto spontaneo del mercato (Lüken Klassen, 1998)».[/FONT]
[FONT="times" ]Ovvero [B]la moneta[/B] non è [I]neutrale[/I]: [B]parteggia dal lato di chi la controlla[/B].[/FONT]
[FONT="times" ]1.2. [NdQ: appare opportuna una precisazione sul [B]concetto di "istituzione"[/B]: nell'epigrafe di questo blog, il termine [I]istituzioni [/I]è riferito a quelle [B]"formali", in particolare giuridicamente regolate[/B] (cioè istituzioni "visibili" regolate dal diritto [B]prodotto dallo Stato[/B]: sul piano politico, sono le più significative, ovvero dotate di effettività secondo il criterio della [B][I]legittimità[/I][/B]). [/FONT]
[FONT="times" ]In teoria generale del diritto, si evidenzia che [B]il riconoscimento [/B][/FONT][FONT="times" ][FONT="times" ][B]del diritto positivo, cioè statuale[/B], in modo diretto, o indiretto (ipotesi che, come più volte si è qui sottolineato, vale [I]anche [/I]per le fonti del diritto europeo e internazionale; cfr; artt.10 e 11 Cost. ) [/FONT]- cioè un [B]riconoscimento anche ex post[/B] rispetto alla realtà comportamentale regolata, in quanto preesistente, es; il "possesso" o la "famiglia" o, [I]de facto[/I] e storicamente, la stessa moneta- [B]è un'aspirazione costante per la c.d. effettività dell'istituzione[/B]: ciò gli conferisce, infatti, una radicazione stabile nel determinare aspetti fondamentali dell'equilibrio o della conservazione dell'assetto sociale.[/FONT]
[FONT="times" ]Ma [B]sul piano dell'analisi sociologica, a cui pare obiettivamente far riferimento Graziani, il fenomeno della "istituzione" dà luogo ad una tassonomia che, per quanto controvertibile[/B] (essendo più ampia di quella ricavabile dal dato positivo di una norma statuale che la disciplina), [B]ci consente di comprendere meglio la pluralità di attitudini al comportamento "regolato" cui dà luogo la moneta[/B].[/FONT]


[FONT="times" ]Per semplicità (relativa)[URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Istituzione"] traggo da wikipedia, aggiungendo delle precisazioni[/URL]. [/FONT]
[FONT="times" ]Come vedrete, posto sul piano delle istituzioni, [B]l'aspetto sociale della moneta[/B] coinvolge non solo una serie di strutture fondamentali, entro cui si svolge il nostro [I]vivere secondo determinati "ruoli"[/I] e secondo regole di comportamento, ma anche [B]la più generale finalità di organizzare l'intero orientamento dei comportamenti sociali intorno a un equilibrio[/B] che può essere "[B]conservato[/B]" - assetto allocativo statico e, pretesamente, ottimale, predicato dai liberisti- [B]o "promosso"[/B] - sviluppo accrescitivo della ricchezza generale, in una dinamica di allargamento costante della sua distribuzione, secondo la teoria keynesiana. [/FONT]
[FONT="times" ][B]L'istituzione [I]moneta [/I]può assolvere a entrambe le funzioni[/B]: e il [B]discrimine [/B]tra "assetto allocativo" e "sviluppo-crescita-redistribuzione" è il perseguimento, o meno, della [B]stabilità[/B] (del suo valore) che si compendia in [B]assenza di inflazione, ovvero[/B] (ma è una pretesa che sta fallendo sotto i nostri occhi), [B]assenza di variazione dell'inflazione rispetto a un target arbitrariamente costante[/B]:[/FONT]



[FONT="georgia" ][B]L'istituzione è qualcosa di più generale di un ente, è un comportamento oggettivato[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]L'oggettivazione può avvenire tramite [B]due tipologie di strutture[/B]:[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]le [B]strutture visibili[/B] (organizzazioni pubbliche e private, oppure gruppi primari come la famiglia)[/FONT]
[FONT="georgia" ]le [B]strutture simboliche[/B] (i contenuti culturali condivisi, come l'inno nazionale, i rituali come i [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Rito"]riti[/URL] religiosi ed il linguaggio come la lingua italiana).[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ][B]L'istituzione è quindi una [URL="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Regola_di_comportamento&action=edit&redlink=1"]regola di comportamento[/URL] oggettivata in strutture diverse[/B]. Se un comportamento istituzionalizzato è "una cosa da fare" esso rappresenta una regola vincolante, una norma sociale a cui adeguarsi.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Le istituzioni si identificano con uno scopo e una durata che trascendono la vita e le intenzioni umane[/B], [B]e con la creazione e l'applicazione di regole che governano il comportamento umano[/B]. In quanto strutture e meccanismi di ordine sociale, le istituzioni sono uno dei principali oggetti di studio delle scienze sociali, tra cui [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Sociologia"]sociologia[/URL], scienze politiche ed economia.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]Come meccanismo di cooperazione sociale, le istituzioni si manifestano sia come [B]organizzazioni [I]formali[/I], e reali[/B], , come il [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Parlamento_della_Repubblica_Italiana"]Parlamento della Repubblica Italiana[/URL], la Chiesa Cattolica Romana o la Banca d'Italia, che come organizzazioni e ordini sociali informali, che riflettono la psicologia, cultura, usi e costumi degli esseri umani.[/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][[I]NdQ: notare che si prescinde dal carattere della positività normativa statale e si pone attenzione su quella "sociale": [B]sul piano della decisione politico-legislativa,[/B] tuttavia, [B]difficilmente un'istituzione formale che sia fonte di un'ampia produzione di regole di comportamento, non riceverà una regolazione statuale[/B]: è pur vero che [B]l'istituzione si manifesta[/B], come fenomeno di assetto comportamentale regolato, finchè è effettiva, [B]al di là del contenuto storico delle regole statali che la disciplinano[/B][/I]. [/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][I]Va però aggiunto che caratteri giuridici fondamentali, sul piano fenomenologico, si presentano costanti nei secoli se non nei millenni: il modello del diritto romano, ad es; è ovunque osservato in forma giuridicamente cosciente o anche solo "consuetudinaria", in istituzioni che tendono a conformare i comportamente per [B]garantire de facto, la pace sociale[/B]; ad es; il possesso di beni mobili o immobili, non necessariamente corrispondente alla proprietà formale, e la stessa famiglia, garantita dall'obbligo di fedeltà che è funzionale alla identificazione della legittimità dei figli, inscindibilmente legata all'istinto di riproduzione][/I][/FONT]


[FONT="georgia" ][B][URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio"]Matrimonio[/URL] e famiglia[/B], come insieme di istituzioni, coprono aspetti sia formali che informali, sia oggettivi che soggettivi. Sia le istituzioni governative che quelle religiose creano e attuano regole riguardanti il matrimonio e la famiglia, creano e regolano vari concetti su come le persone si relazionano l'un l'altra, e su quali possano essere di conseguenza i loro diritti, obblighi e doveri.[/FONT]


[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]La sociologia ha tradizionalmente analizzato le istituzioni sociali in termini di [B]ruoli[/B] e [B]aspettative sociali[/B] interconnesse. Le istituzioni sociali sono create e composte da gruppi di ruoli o comportamenti attesi. La funzione sociale delle istituzioni è servita dal soddisfacimento dei ruoli. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Le richieste biologiche basilari per la riproduzione e la cura dei giovani, sono servite dall'istituto del [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio"]matrimonio[/URL] e della famiglia[/B], creando, elaborando e prescrivendo i comportamenti attesi da marito/padre, moglie/madre, figli, eccetera.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]L'istituzione, intesa come complesso di valori, [U][B]regola non solo i rapporti reciproci nel gruppo, ma anche quei rapporti e comportamenti che un insieme di soggetti terzi hanno ed avranno nei confronti di tale gruppo[/B][/U]. In tal senso, una istituzione come quella del [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio"]matrimonio[/URL], definisce da un lato i rapporti fra i coniugi e gli obblighi esistenti fra loro come nascenti dal vincolo istituzionale, dall'altro i rapporti che gli altri soggetti estranei al matrimonio debbono tenere nei confronti degli sposi ogni qualvolta ne abbiano a che fare.[/FONT]
[FONT="georgia" ]Tra le istituzioni più importanti vi è [B]la "proprietà"[/B], che può essere pubblica o privata. Queste, considerate in astratto, possiedono sia [B]aspetti oggettivi che soggettivi[/B]: esempi comprendono il [B][URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Denaro"]denaro[/URL][/B] e il matrimonio. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]L'istituzione del denaro[/B] [NdQ: [B]rectius: della [I]moneta[/I][/B]] abbraccia molte organizzazioni formali, comprese le [B][URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Banca"]banche[/URL], i dipartimenti governativi del tesoro e le borse[/B], che possono essere denominate "istituzioni", così come esperienze soggettive, che guidano la gente nella propria ricerca del benessere economico personale. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Istituzioni potenti sono in grado di attribuire un certo valore ad una valuta cartacea, e ad indurre milioni di individui alla produzione cooperativa e al commercio, per perseguire i fini economici che tale valuta rappresenta[/B]. L'esperienza soggettiva del denaro è così penetrante e persuasiva, che gli economisti parlano di "[URL="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Illusione_del_denaro&action=edit&redlink=1"]illusione del denaro[/URL]" e cercano di liberare da esso i loro studenti, in preparazione all'apprendimento dell'analisi economica.[/FONT]


[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ][B]L'analisi economica identifica comunemente le istituzioni con i "padroni del [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dei_giochi"]gioco[/URL]"[/B]. Secondo questa visione comune, le istituzioni possono essere considerate come le creatrici ed attuatrici di norme, leggi e regolamenti, e le creatrici, in effetti, di un gioco in cui gli individui agiscono in modo strategico, ma prevedibile. Le istituzioni ben funzionanti dirigono e contengono questo comportamento auto-interessato, in modi che producono risultati positivi che scaturiscono dalla cooperazione sociale. Altre istituzioni, come i feudi, possono essere considerate come risultati negativi di un fallimento nello sviluppare forti istituti di cooperazione sociale. La teoria della scelta pubblica, una branca dell'economia strettamente legata alla scienza politica, analizza il comportamento delle istituzioni politiche nel compiere le proprie scelte, applicando concetti della teoria dei giochi per identificare le fonti di difetti sistematici. (NdQ: le asserzioni di quest'ultimo periodo, sono da prendere col beneficio d'inventario: solo una rigorosa analisi storica, non appiattita sulla reinterpretazione delle fonti secondo il criterio selettivo imposto dalle ideologie del presente, consente di ritenere accertate simili conclusioni, [/FONT]della cui pretesa "universalità" è compito delle scienze sociali proprio dubitare, per spingersi ad un costante recupero di dati interdisciplinarmente trattati che consentano di (tentare di) ricostruire la vera fenomenologia di fenomeni diversi e non costanti nel tempo passato]

[FONT="times" ]1.3. Oltre alla funzione [I]numeraria ([/I]di [I]c.d. "unità di conto")[/I], la [I]moneta[/I] ha due funzioni:[/FONT]


[FONT="times" ]1 – è un [B]mezzo di pagamento[/B] in sé e [I]non[/I] un [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Moneta_merce"]mero mezzo di scambio[/URL];[/FONT]


[FONT="times" ]2 – è una forma di ricchezza (c.d. [I]riserva di valore[/I]) che può essere temporaneamente posseduta sotto forma di liquidità da investire opportunamente.[/FONT]


[FONT="times" ]Possiamo quindi individuare [B][I]tre[/I] gruppi sociali distinti in cui rapporti di produzione determinano una subordinazione, interessi contrapposti ed una conflittualità[/B]: [/FONT]


[FONT="times" ]1 – le [B]banche[/B], ovvero gli [I]istituti di credito[/I]: valutano la (ri)concessione o meno del credito e del relativo tasso di interesse;[/FONT]


[FONT="times" ]2 – le [B]imprese[/B]: decidono [I]quantità[/I] e livello dei [I]prezzi[/I] delle merci;[/FONT]


[FONT="times" ]3 – i [B]lavoratori salariati[/B]: [I]subiscono[/I] l'esito del conflitto tra banche ed imprese.[/FONT]


[FONT="times" ]In questo modello [B]le transazioni non sono bilaterali[/B] tra chi compra ed acquista come nell'economia di baratto, [B]ma sono [I]intermediate[/I] dagli istituti di credito: compratore ←→ banca ←→ venditore[/B].[/FONT]
[FONT="times" ]È immediato intuire la centralità che riveste il sistema bancario.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ][B]Si evidenzia che non possono esistere depositi se [I]prima[/I] non è stato concesso un credito[/B].[/FONT]


[FONT="times" ][B]I lavoratori salariati, in funzione della loro propensione marginale al consumo, tendenzialmente non restituiranno interamente la [I]moneta[/I] – ovvero il loro salario[/B] – al sistema delle imprese tramite l'acquisto dei beni di consumo prodotti, in quanto vi sarà [URL="http://goofynomics.blogspot.it/2014/08/il-moltiplicatore-e-i-parvenus-il.html"]una preferenza[/URL] per trattenere liquida una parte del loro reddito: il risparmio trattenuto dai lavoratori non potrà quindi essere usato dalle imprese per estinguere i debiti contratti inizialmente con il sistema bancario. [cfr. nota 3 puntata scorsa][/FONT]


[FONT="times" ][B]Le imprese [/B]– ricordando che [URL="http://albertobagnai.it/2016/02/24/saldi-settoriali/"]Y = C + I + G – T + X – M[/URL], con C = Cº + cY[2] – dovranno quindi:[/FONT]


[FONT="times" ][B]a[/B] – [B]rivolgersi nuovamente al sistema bancario[/B] per veder collocate presso le famiglie [B]emissioni obbligazionarie[/B] a fronte di un interesse (che, in [I]partita doppia[/I], è «un costo per le imprese [B]E→QUINDI[/B] un ricavo per le famiglie»[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn3"][3][/URL], ovvero valorizzano quel risparmio (S) tutelato dall'art.47 Cost.; [/FONT]


[FONT="times" ][B]b[/B] – [B]contare sulla spesa pubblica[/B] ([I]G[/I]), ovvero sulla domanda di beni e servizi da parte dell'ente statale (settore pubblico);[/FONT]


[FONT="times" ][B]c[/B] – [B]esportare ([I]X[/I]), ovvero [URL="http://goofynomics.blogspot.it/2012/02/la-germania-e-la-crisi-delleurozona.html"]contare sulla domanda estera[/URL][/B].[/FONT]


[FONT="times" ][B]1.4. Se il popolo è democraticamente [/B][I][B]sovrano[/B] [/I]([I]art.1 Cost.[/I]), la [B]rigidità salariale[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn4"][4][/URL][/B] congiunta ad un intervento pubblico di spesa a deficit, contribuisce alla stabilità del sistema economico: il sistema delle famiglie e delle imprese possono estinguere i debiti inizialmente contratti con gli istituti di credito. [/FONT]


[FONT="times" ]La rigidità salariale viene garantita da una forte azione sindacale ([I]art.39 Cost.[/I]) e da una decisa politica in difesa della [B]stabilità lavorativa e del potere di acquisto salariale [/B]([I]artt. 35,36,37 Cost.[/I]) [/FONT]


[FONT="times" ][B]L'intervento pubblico di spesa[/B] deve essere volto a favorire la [B]piena occupazione[/B] ([I]artt. 1,3,4 Cost.[/I]), l'erogazione di redditi indiretti in forma di [B]Stato sociale[/B] ([I]artt. 31,32,34,38 Cost.[/I]) e l'assorbimento della sovrapproduzione causata dal [I]sottoconsumo[/I].[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn5"][5][/URL][/FONT]

[FONT="times" ]A supporto del perseguimento degli obiettivi (costituzionali e democratici), la [B]Banca Centrale[/B][B] – secondo le direttive dell'Esecutivo[/B] nella forma istituzionale del dipartimento del Tesoro del ministero dell'Economia e delle Finanze – adeguerà [B]politica valutaria[/B] (per mezzo della gestione delle riserve in valuta pregiata – vedi [URL="http://albertobagnai.it/2016/02/24/saldi-settoriali/"]X-M[/URL]) e, in primis, monetaria (fissando il costo del denaro, ovvero il tasso di sconto) al fine del raggiungimento degli obblighi costituzionali medesimi.[/FONT]


[FONT="times" ][B]1.5. Se “[I]sovrana[/I]” è un'oligarchia bancaria[/B], [U][B]la spesa pubblica verrà tagliata, l'imposizione fiscale verrà aumentata[/B][/U] (tendenzialmente gravando maggiormente sulle classi subalterne con minor capacità di elusione, oltre che contributiva)[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn6"][6][/URL], redditi (C) e risparmi (S) verranno compressi, gli investimenti (I) crolleranno e lo Stato sociale verrà smantellato. (Punti 1 e 2)[/FONT]


[FONT="times" ][B]L'unico sistema produttivo che potrà sopravvivere sarà quello che riuscirà ad esportare secondo la logica dei [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/11/euro-alla-frutta-e-ttip-alle-porte-il.html"]vantaggi comparati[/URL][/B][7]. (Punto 3)[/FONT]




[FONT="times" ][B]2 – Banca centrale indipendente, deflazione e [I]redde rationem[/I] tra capitalisti.[/B][/FONT]



[INDENT] [FONT="times" ]« [I]La società può permettersi un saggio di inflazione meno elevato o addirittura nullo, purché sia disposta a pagarne il prezzo in termini di disoccupazione [/I]» [B]Robert Solow[/B][/FONT]
[/INDENT] [INDENT]

[FONT="times" ]«[I]la [/I]“[I]valorizzazione del capitale, per i capitalisti come classe, può derivare unicamente da scambi che i capitalisti effettuino al di fuori della propria classe, e quindi nell’unico scambio esterno possibile, che consiste nell'[U]acquisto di forza-lavoro[/U]. [B]Soltanto nella misura in cui i capitalisti utilizzano lavoro e si appropriano di una parte del prodotto ottenuto, essi possono realizzare un sovrappiù e convertirlo in profitto[/B][/I][B]”[/B]. Il profitto dei capitalisti “[I]può nascere [U]soltanto[/U] dalla differenza fra quantità di lavoro totale impiegato e quantità di lavoro che torna al lavoratore sotto forma di salario reale”. [/I]Come poi il plusvalore sociale creato (in potenza) nella produzione si distribuisca tra le imprese dipenderà, di volta in volta, dallo specifico sistema di fissazione dei prezzi relativi[I] “che [U]riguarda esclusivamente i capitalisti nei loro rapporti reciproci[/U]”[/I]» [B]Augusto Graziani[/B], “Riabilitiamo la teoria del valore”, citato da [URL="http://sinistrainrete.info/marxismo/6401-marco-veronese-passarella-moneta-finanza-e-crisi-marx-nel-circuito-monetario.html"]Marco Veronese Passarella[/URL]. [/FONT]
[/INDENT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ][B]2.1. Il [I]grande capitale finanziario[/I] ama la deflazione perché non vuole veder svalutati i suoi [I]crediti[/I], ovvero i suoi [I]investimenti[/I][/B]: [B]il lavoratore preferisce veder svalutato il [I]salario reale[/I] a causa dell'inflazione piuttosto che non goderne proprio, come accade quando si è disoccupati[/B]. Specialmente se è indebitato, magari perché ha acceso un mutuo per [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_dei_subprime"]acquistare un'abitazione[/URL].[/FONT]


[FONT="times" ]Il passaggio da un'economia [B][URL="http://www.peri.umass.edu/236/hash/6dce12d9b052fabba92787d48e9c1193/publication/539/"]wage-led[/URL][/B] (in cui i consumi sono sostenuti da un livello salariale che cresce adeguatamente con la produttività), ad una economiadebt-led (in cui la quota salari diminuisce rispetto a quella dei profitti)[8], può essere considerata non solo come la “sconfitta” del lavoro contro il capitale, ma, dal momento in cui la famiglia si rivolge direttamente al sistema finanziario (indebitandosi) per sostenere i consumi, possiamo individuare una “vittoria” del capitalismo finanziario su quello produttivo. [/FONT]
[FONT="times" ]Poiché la [I]partita[/I] è sempre [I]doppia[/I], il fatto che [B]le aperture di credito vengono concesse alle famiglie piuttosto che alle imprese[/B], comporta che una parte di risparmio venga [B]raccolto e reinvestito in attività finanziare che non rappresentano l'economia reale[/B], quella delle imprese: si genera un [B]“reddito fittizio” fintanto che accorrerà del nuovo risparmio[/B] a gonfiare quello che non è altro che una bolla sul modello dello [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Schema_Ponzi"]schema Ponzi[/URL].[/FONT]


[FONT="times" ]2.2. Viene [B]trasferita ricchezza direttamente dalla famiglie agli oligopoli della gestione del risparmio o dell'intermediazione mobiliare[/B] ([URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Glass-Steagall_Act"]non più disgiunti dagli istituti di credito[/URL]), mentre il sistema delle imprese, senza moneta, va “in necrosi”.[/FONT]


[FONT="times" ]Lo strumento fondamentale per raggiungere questi obiettivi di natura oligarchica è quello che sfrutta la [URL="http://goofynomics.blogspot.it/2014/07/e-la-flessibilita-bellezza-mmt-vs.html"]curva di Phillips[/URL]: poiché la dinamica dei salari monetari (wage) è correlata a quella dell'inflazione – ovvero all'aumento generale del livello dei prezzi – le strette creditizie producono deflazione, in quanto le imprese avranno più difficoltà a finanziarsi e aumenteranno i fallimenti creando disoccupazione: i consumi effettivi (ovvero la “domanda aggregata”) vengono compressi[9], quindi si producono nuovi fallimenti, nuova disoccupazione, in un circolo vizioso fintanto che l'esercito dei disoccupati avrà raggiunto una dimensione tale da comprimere il livello dei salari a sufficienza da rendere il sistema economico “competitivo”... con i Paesi sottosviluppati.[/FONT]


[FONT="times" ][URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Socing"]Il sottosviluppo è sviluppo[/URL].[10][/FONT]

[FONT="times" ]2.3. [B]Una [I]stretta monetaria[/I] da parte della Banca Centrale[/B] (“indipendente”, [URL="http://www.storiaxxisecolo.it/larepubblica/repubblicaboom3.htm"]ovvero controllata da un'oligarchia finanziaria[/URL]) può essere funzionale ad infiammare questo processo.[/FONT]


[FONT="times" ]L'[URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Output_gap"]eccesso di capacità produttiva[/URL] conseguente implicherà la distruzione dei fattori della produzione per obsolescenza, perdita di competenze nel lavoro specializzato a causa della disoccupazione, e degrado dell'istruzione di massa (Art.34 Cost.↔ G, NdQ: cioè inevitabile taglio della spesa pubblica che, per prima, consentirebbe la "resistenza" alla pressione deflattivo-salariale), in un processo di deflazione da debiti che deindustrializzerà il Paese con maggior intensità tanto questo è collocato alla periferia del sistema economico internazionale. Nei Paesi periferici l'oligarchia bancaria nazionale si vedrà, in ultimo, anch'essa cannibalizzata da quella maggiormente internazionalizzata dei Paesi del centro. [/FONT]


[FONT="times" ]Non esiste genialità imprenditoriale o finanziaria che tenga: la microeconomia è [I]strutturalmente[/I] subordinata alla macroeconomia. (Che per i liberisti, infatti, manco esiste: essendo la [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/06/mondialismo-della-doppia-verita-la.html"]doppia verità[/URL] contenuta nel dogma dell'individualismo metodologico[11], una semplice arma ideologica in difesa degli interessi del Capitale).[/FONT]


[FONT="times" ]2.4. [B]Alla polarizzazione della ricchezza tra classi, si affiancherà la polarizzazione di potere politico, economico e militare, tra [URL="http://goofynomics.blogspot.it/2012/11/il-romanzo-di-centro-e-di-periferia.html"]centro e periferia[/URL][/B]; la tecnologia fornisce un alto valore aggiunto alla produzione e un vantaggio militare, e le aree che vedono il proprio tessuto industriale irreversibilmente compromesso dovranno esportare tendenzialmente materie prime, nel caso non ne fossero in possesso, dovranno esportare il fattore lavoro: ovvero favorire l'emigrazione.[/FONT]


[FONT="times" ]Questo processo viene innescato dal [B][URL="http://europa.eu/"]free trade[/URL][/B], ovvero dal libero scambio, ovvero dallo scambio libero dalla repressione finanziaria a tutela dell'equilibrio della bilancia dei pagamenti nei rapporti commerciali tra Stati nazionali.[/FONT]


[FONT="times" ]Poiché l'emissione monetaria della banca centrale può essere considerata come una “[B][I]corda[/I][/B]”, [B]una stretta monetaria può distruggere valore e tasso di inflazione [/B](“[I]trattenendo[/I]”), [B]ma[/B] – poiché la moneta non è una “merce” – [B]non potrà creare valore “[I]spingendo[/I]” (la cordicella monetaria de) l'economia[/B]: ovvero dalle [URL="https://en.wikipedia.org/wiki/Debt_deflation"]spirali deflattive[/URL] si esce generalmente con l'economia “keynesiana” di guerra. [/FONT]
[FONT="times" ]Di [B]Keynes[/B] ci si ricorda solo sul [URL="http://orwell.ru/library/articles/nose/english/e_nose"]campo di battaglia[/URL]. Quando è troppo tardi.[/FONT]


[FONT="times" ][B]3 – Conclusioni, tra epistemologia ed esoterismo .[/B][/FONT]



[INDENT] [FONT="times" ]« [I]Il poeta conduce solennemente i suoi pensieri sul cocchio del ritmo: di solito perché non sanno andare a piedi[/I] », [B]F. Nietzsche[/B], “Umano, troppo umano”[/FONT]
[/INDENT]


[FONT="times" ]Non dovendoci noi preoccupare di [URL="http://vocidallestero.it/2016/01/21/senza-prezzo-come-la-fed-si-e-comprata-la-professione-economica/"]far carriera nella professione economica[/URL], possiamo evitare il paradosso di Zenone (Bagnai, 2012) che potrebbe portare ad un'esoterica matematizzazione del piccolo modello che stiamo sviluppando: infatti, tramite un'analisi multidisciplinare, possiamo essere assertivi come Logica impone, identificando la matematizzazione neoclassica stessa come mero strumento volto al controllo delle carriere accademiche e al relativismo “scientifico”; ovvero a quel cancro culturale che ci ha regalato il “permeismo”: data una giusta dose di astrazione infondata, si può “dimostrare” anche che l'emissione di moneta generi sempre inflazione, che il liberismo persegua gli interessi generali, che l'austerità sia espansiva e che «il movimento non esiste». [/FONT]
[FONT="times" ]Ma a noi il buon senso – e l'istinto alla sopravvivenza – ci fa affidare a Diogene mentre si attende l'avvento di Leibniz. [/FONT]


[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/null"][/URL]«[...] Se il simbolo, in quanto conforme allo scopo, raggiunge lo scopo, esso è realmente indivisibile dallo scopo - dalla realtà superiore che esso rivela; se esso invece non rivela una realtà, ciò significa che non ha raggiunto lo scopo, una forma, e significa che, mancando questa, non è un simbolo, non è uno strumento [...]
[Nella formalizzazione, ndr] come in ogni strumento della cultura, è compresa strutturalmente la sua conformità allo scopo: ciò che non è conforme allo scopo non è neanche un fenomeno della cultura
Pavel Florenskij, Iconostasis, 1922[/FONT]


[FONT="times" ]Ovvero, che l'economia [I]mainstream[/I] sia una [URL="http://www.ilpedante.org/post/economia-scienza-e-pseudoscienza/"]pseudoscienza[/URL], è naturale conseguenza delle scienze sociali stesse. [/FONT]


[FONT="times" ]Qualsiasi correzione e [I]falsificazione[/I] di questa modellizzazione non può che migliorare la stessa.[/FONT]


[FONT="times" ]Fintanto che il Capitale non ci avrà comprato.[/FONT]






[FONT="times" ][I](Ma anche questo scenario è compreso nel modello → e lo convaliderebbe...)[/I][/FONT]










[FONT="times" ][I]______________________________[/I][/FONT]
[FONT="times" ]
[/FONT]
[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref1"][1][/URL] Kalecki sinteticamente spiega che “maggiore è il livello della produzione, maggiori saranno i profitti”.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref2"][2][/URL] Il PIL, ovvero il Prodotto Interno Lordo (Y), è uguale ai consumi (C), più gli investimenti (I), più la spesa pubblica (G), più le esportazioni (X) meno le importazioni (M), ricordando che la propensione marginale al consumo (c) dipende dal reddito. Tanto basta per analizzare gli aspetti politici ed istituzionali in esame. [/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref3"][3][/URL] Un'identità contabile (I) è un'identità (I): I→I . Ovvero Dio odia i moralisti perché ama la logica formale.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref4"][4][/URL] «La teoria [neo]classica ha infatti generalmente fondato il supposto carattere autoriequilibratore del sistema economico sull’ipotesi di flessibilità dei salari monetari; e, nel caso di salari rigidi, ha attribuito a questa rigidità la responsabilità dello squilibrio.[…]» J.M.Keynes, “Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta”.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref5"][5][/URL] Il sottoconsumo è il tipico risultato del conflitto nel distribuire il reddito tra i fattori della produzione [ricordando che, usando un'elementare annotazione neoclassica, la quantità prodotta y = ƒ (K,L) ]: se i lavoratori hanno la peggio nella lotta di classe, il salario perde la propria quota sul reddito prodotto in beneficio del capitale.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref6"][6][/URL] Si ricorda il teorema di Haavelmo per cui per cui in pareggio di bilancio – ovvero in situazione di saldo nullo nella differenza tra entrate ed uscite del bilancio pubblico – ogni taglio della spesa pubblica ΔG = ΔT = ΔY: ovvero il taglio (Δ, delta, il differenziale, ovvero la variazione) della spesa pubblica corrisponde ad uno sgravio fiscale di medesimo importo e ad una uguale contrazione del PIL. Ovvero, col pareggio di bilancio in Costituzione, «chi vuole eliminare gli “sprechi dello Stato spendaccione” per alleviarti dalla pressione fiscale, ti sta contestualmente togliendo dal portafogli una somma di pari importo» (Bazaar, 2016). In generale, poi, poiché il moltiplicatore (keynesiano) del reddito della spesa pubblica è maggiore di quello fiscale, è molto più dannoso per il PIL tagliare la spesa pubblica che, in proporzione, inasprire il sistema fiscale.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref7"][7][/URL] La logica ricardiana dei vantaggi comparati impone che – date le disomogeneità del fattore tecnologico in un'area di libero scambio – secondo un processo dicausazione circolare e cumulativa , progressivamente si deindustrializzeranno le aree periferiche, specializzandosi in prodotti a basso valore aggiunto: sostanzialmente estrazione di materie prime, turismo e lavoro a basso livello di competenze (ovvero “si specializzeranno a non specializzarsi”, se non nella fornitura di abili da arruolare). Di converso il centro si specializzerà sempre più nei settori ad alto contenuto tecnologico (come quello militare) e ad alto valore aggiunto. Se in un'area di free trade così descritta si aggiungono degli agganci valutari, si innescherà amplificato quel ciclo minskyano chiamato “ciclo di Frenkel”, portando il fenomeno economico alle sue estreme conseguenze neocoloniali. [/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref8"][8][/URL] Per una trattazione più articolata, “L'Italia può farcela”, A.Bagnai, 2015, Imprimatur[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref9"][9][/URL] O “distrutti”, se i tuoi idoli sono Himmler ed Eichmann.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref10"][10][/URL] Noto brocardo dell'economia sociale di mercato. (Soc€m)[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref11"][11][/URL] «L'uomo ha bisogno continuamente del sostegno degli altri e se lo attendesse unicamente dal beneplacito degli altri lo attenderebbe invano. Sarà molto più sicuro rivolgersi al loro interesse personale, e persuaderli che il loro stesso vantaggio personale richiede che essi facciano ciò che egli desidera da loro. Negli altri uomini ci rivolgiamo non alla loro umanità, ma al loro egoismo; a loro non parliamo mai dei nostri bisogni, ma sempre del loro vantaggioAdam Smith, che anticipa come l'etica del padrone debba essere necessariamente introiettata da chi si desidera totalmente schiavo: questo verrà portato proprio alle sue estreme conseguenze con il consumismo, che è stato proprio funzionale all'omologazione morale dei servi rispetto ai signori; ovvero si è fatto leva sull'egoismo individualista per vendere la morale-merce “egoistica-individualista[/FONT]
 

mototopo

Forumer storico
mercoledì 9 marzo 2016

SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE E NEO-FEUDALESIMO DELLE ISTITUZIONI FREE-TRADE




20140707-feudalismthennow.jpg

[FONT="times" ]
[/FONT]
[I][FONT="times" ]Per chi fosse alla ricerca di un riassunto del lungo discorso che si è qui (e su Goofynomics...ma non garantisco personalmente, pur essendo amico di Alberto) svolto nel corso di questi anni, consiglio la lettura, rigorosamente reiterata, di questo ulteriore post di [B]Baz[FONT="times" ]aar[/FONT][/B], incluse le [B]note[/B]. [/FONT][/I]
[FONT="times" ][I]Ho aggiunto varie osservazioni, soffermandomi in particolare sul concetto di "istituzione", che ho colto l'occasione per focalizzare, essendo alla base della "intenzione" cognitiva posta alla base di questo blog (intendiamoci: l'ordine sociale non è totalmente assorbente della dimensione umana: anzi, l'essenza della vita, come fenomeno autoesplicativo e autosufficiente al principio di coscienza individuale, esige un intento che sappia difendersi dalla invadenza dello stesso ordine sociale. Conoscere l'essenza delle scienze sociali, può essere uno di questi modi per difendersi e ricalibrare progressivamente la percezione di sé e la descrizione del mondo che ne consegue...)[/I][/FONT]
[FONT="times" ]
[/FONT]

[IMG]http://img2.blogblog.com/img/video_object.png[/IMG] st1\:*{behavior:url(#ieooui) }
[FONT="times" ][B]Preambolo di raccordo col [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/03/imperialismo-sistema-monetario.html"]precedente post[/URL][/B][/FONT]
[FONT="times" ][B]Riprendiamo il filo... dialettico.[/B][/FONT]


[INDENT][FONT="times" ]« [[B]L'[U]Istruzione [/U]in una Società Scientifica[/B]:] [I]Gli uomini e le donne ordinarie, saranno, secondo le attese, docili, industriosi, puntuali, spensierati e contenti. Di queste qualità probabilmente il contegno sarà considerato la più importante. Per produrlo saranno chiamati in causa tutte le ricerche in psicoanalisi, comportamentismo e biochimica […] Tutti i ragazzi e le ragazze impareranno in tenera età ad essere ciò che si dice “cooperativi”, cioè disposti a fare ciò che fanno tutti gli altri. La propria iniziativa sarà scoraggiata in questi fanciulli ordinari, e l’insubordinazione sarà scientificamente abolita in essi, senza l’uso di punizioni. [...][/I][/FONT]
[FONT="times" ][I]In quelle rare occasioni in cui un ragazzo o una ragazza, che abbia superato l’età entro la quale è agevole determinare lo status sociale, mostri una marcata abilità tanto da sembrare un pari dei dominanti, si presenterà una situazione difficile, che richiederà un’attenta considerazione.[/I][/FONT]
[/INDENT] [INDENT][FONT="times" ][URL="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/1d/Mario_Draghi_World_Economic_Forum_2013_crop.jpg"]Se il giovane sarà contento di abbandonare i suoi compagni e di gettarsi di tutto cuore nel campo dei dominanti[/URL], potrà, dopo opportune valutazioni, essere promosso; ma se mostrerà una qualche forma deprecabile di solidarietà con i suoi compagni d’un tempo, i dominanti dovranno in modo riluttante concludere che nulla può essere fatto per lui all’infuori di spedirlo alla camera letale prima che la sua intelligenza indisciplinata abbia il tempo di diffondere il seme della rivolta. Questo sarà un compito doloroso dei dominanti, ma penso che essi vi lavoreranno senza cedimento » Bertrand Russell, 1931, “The Scientific Outlook” [...e le teiere kalergiche][/FONT]
[/INDENT][FONT="times" ] Nella puntata precedente abbiamo cominciato a introdurre il concetto di [B][I]moneta[/I] [/B]evidenziandone [B][I]l'endogenità[/I][/B], e alcuni aspetti fondamentali di organi, enti ed istituti che la controllano e la gestiscono, a loro volta oggetto di contesa tanto istituzionale quanto [I]extra-istituzionale[/I]. Si è ripreso il concetto degasperiano di “[I]quarto partito[/I]”.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]


[FONT="times" ]L'arena di lotta politica rappresentata dallo Stato-nazione, emerge per essere l'unica cornice istituzionale dove effettivamente possono manifestarsi con evidenza, [tale cioè da essere criticamente percepibile], la [I]doppia verità[/I], [I]l'amoralità[/I] e, necessariamente, la massima delle [I]illegalità[/I] ad opera delle classi dominanti, ovvero quella [I]costituzionale[/I].[/FONT]


[FONT="times" ][B]L'obiettivo è individuare la centralità della [I]moneta[/I] nel conflitto tra classi[/B].[/FONT]


[FONT="times" ]In questa puntata si introdurrà la [I]teoria del circuito monetario[/I] in modo da delineare il conflitto distributivo in funzione dell'[I]istituzione[/I] [I]monetaria [/I]e integrarla con alcune fondamentali dinamiche sociologiche.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]

[FONT="times" ][B]1 – Il circuito monetario e il conflitto tra classi: «[I]ma sono tra chi le dà o tra chi le prende?[/I]»[/B][/FONT]


[INDENT][FONT="times" ]«[I]La saggezza del mondo insegna che è cosa migliore per la reputazione fallire in modo convenzionale, anziché riuscire in modo anticonvenzionale[/I]», [B]J.M. Keynes[/B], “La Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta”, 1936[/FONT]


[FONT="times" ]«[I]I lavoratori spendono ciò che guadagnano, i capitalisti guadagnano ciò che spendono[/I]»[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn1"][1][/URL],[/FONT]
[FONT="times" ] [B]Michał Kalecki[/B][/FONT]
[/INDENT]
[FONT="times" ][B]1.1. Alcune ricerche hanno suggerito che parte della [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Esterno"]classe media[/URL] è convinta di far parte della classe dirigente, mentre parte dell'élite non è convinta di essere tale[/B]: secondo il sociologo Charles Wright Mills, quest'ultima sarà composta da soggetti più motivati a far di tutto per rimanere i soli al potere, mentre la prima, evidenziamo noi, sarà tendenzialmente funzionale alla scarsa mobilità sociale e incapace di perseguire i propri interessi.[/FONT]


[FONT="times" ]Avendo individuato nel controllo del credito il [I]primum agens[/I] (ovvero “la causa prima”) nel plasmare i rapporti di produzione, possiamo concentrare l'attenzione sui [B]soggetti coinvolti nel conflitto distributivo[/B] e, per farlo, rimaniamo con[URL="http://catdir.loc.gov/catdir/samples/cam041/2003043963.pdf"]Augusto Graziani[/URL], il prestigioso economista esponente della tradizione post-keynesiana italiana: [/FONT]
[FONT="times" ]«[I][...] i meccanismi del mercato [possono essere descritti] come un circuito monetario, [/I][URL="http://goofynomics.blogspot.fr/2014/08/il-keynesianesimo-per-le-dame-e.html"]rigettando la teoria marginalista della distribuzione[/URL] e definendo il denaro come un'istituzione e non come un prodotto spontaneo del mercato (Lüken Klassen, 1998)».[/FONT]
[FONT="times" ]Ovvero [B]la moneta[/B] non è [I]neutrale[/I]: [B]parteggia dal lato di chi la controlla[/B].[/FONT]
[FONT="times" ]1.2. [NdQ: appare opportuna una precisazione sul [B]concetto di "istituzione"[/B]: nell'epigrafe di questo blog, il termine [I]istituzioni [/I]è riferito a quelle [B]"formali", in particolare giuridicamente regolate[/B] (cioè istituzioni "visibili" regolate dal diritto [B]prodotto dallo Stato[/B]: sul piano politico, sono le più significative, ovvero dotate di effettività secondo il criterio della [B][I]legittimità[/I][/B]). [/FONT]
[FONT="times" ]In teoria generale del diritto, si evidenzia che [B]il riconoscimento [/B][/FONT][FONT="times" ][FONT="times" ][B]del diritto positivo, cioè statuale[/B], in modo diretto, o indiretto (ipotesi che, come più volte si è qui sottolineato, vale [I]anche [/I]per le fonti del diritto europeo e internazionale; cfr; artt.10 e 11 Cost. ) [/FONT]- cioè un [B]riconoscimento anche ex post[/B] rispetto alla realtà comportamentale regolata, in quanto preesistente, es; il "possesso" o la "famiglia" o, [I]de facto[/I] e storicamente, la stessa moneta- [B]è un'aspirazione costante per la c.d. effettività dell'istituzione[/B]: ciò gli conferisce, infatti, una radicazione stabile nel determinare aspetti fondamentali dell'equilibrio o della conservazione dell'assetto sociale.[/FONT]
[FONT="times" ]Ma [B]sul piano dell'analisi sociologica, a cui pare obiettivamente far riferimento Graziani, il fenomeno della "istituzione" dà luogo ad una tassonomia che, per quanto controvertibile[/B] (essendo più ampia di quella ricavabile dal dato positivo di una norma statuale che la disciplina), [B]ci consente di comprendere meglio la pluralità di attitudini al comportamento "regolato" cui dà luogo la moneta[/B].[/FONT]


[FONT="times" ]Per semplicità (relativa)[URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Istituzione"] traggo da wikipedia, aggiungendo delle precisazioni[/URL]. [/FONT]
[FONT="times" ]Come vedrete, posto sul piano delle istituzioni, [B]l'aspetto sociale della moneta[/B] coinvolge non solo una serie di strutture fondamentali, entro cui si svolge il nostro [I]vivere secondo determinati "ruoli"[/I] e secondo regole di comportamento, ma anche [B]la più generale finalità di organizzare l'intero orientamento dei comportamenti sociali intorno a un equilibrio[/B] che può essere "[B]conservato[/B]" - assetto allocativo statico e, pretesamente, ottimale, predicato dai liberisti- [B]o "promosso"[/B] - sviluppo accrescitivo della ricchezza generale, in una dinamica di allargamento costante della sua distribuzione, secondo la teoria keynesiana. [/FONT]
[FONT="times" ][B]L'istituzione [I]moneta [/I]può assolvere a entrambe le funzioni[/B]: e il [B]discrimine [/B]tra "assetto allocativo" e "sviluppo-crescita-redistribuzione" è il perseguimento, o meno, della [B]stabilità[/B] (del suo valore) che si compendia in [B]assenza di inflazione, ovvero[/B] (ma è una pretesa che sta fallendo sotto i nostri occhi), [B]assenza di variazione dell'inflazione rispetto a un target arbitrariamente costante[/B]:[/FONT]



[FONT="georgia" ][B]L'istituzione è qualcosa di più generale di un ente, è un comportamento oggettivato[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]L'oggettivazione può avvenire tramite [B]due tipologie di strutture[/B]:[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]le [B]strutture visibili[/B] (organizzazioni pubbliche e private, oppure gruppi primari come la famiglia)[/FONT]
[FONT="georgia" ]le [B]strutture simboliche[/B] (i contenuti culturali condivisi, come l'inno nazionale, i rituali come i [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Rito"]riti[/URL] religiosi ed il linguaggio come la lingua italiana).[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ][B]L'istituzione è quindi una [URL="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Regola_di_comportamento&action=edit&redlink=1"]regola di comportamento[/URL] oggettivata in strutture diverse[/B]. Se un comportamento istituzionalizzato è "una cosa da fare" esso rappresenta una regola vincolante, una norma sociale a cui adeguarsi.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Le istituzioni si identificano con uno scopo e una durata che trascendono la vita e le intenzioni umane[/B], [B]e con la creazione e l'applicazione di regole che governano il comportamento umano[/B]. In quanto strutture e meccanismi di ordine sociale, le istituzioni sono uno dei principali oggetti di studio delle scienze sociali, tra cui [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Sociologia"]sociologia[/URL], scienze politiche ed economia.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]Come meccanismo di cooperazione sociale, le istituzioni si manifestano sia come [B]organizzazioni [I]formali[/I], e reali[/B], , come il [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Parlamento_della_Repubblica_Italiana"]Parlamento della Repubblica Italiana[/URL], la Chiesa Cattolica Romana o la Banca d'Italia, che come organizzazioni e ordini sociali informali, che riflettono la psicologia, cultura, usi e costumi degli esseri umani.[/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][[I]NdQ: notare che si prescinde dal carattere della positività normativa statale e si pone attenzione su quella "sociale": [B]sul piano della decisione politico-legislativa,[/B] tuttavia, [B]difficilmente un'istituzione formale che sia fonte di un'ampia produzione di regole di comportamento, non riceverà una regolazione statuale[/B]: è pur vero che [B]l'istituzione si manifesta[/B], come fenomeno di assetto comportamentale regolato, finchè è effettiva, [B]al di là del contenuto storico delle regole statali che la disciplinano[/B][/I]. [/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][I]Va però aggiunto che caratteri giuridici fondamentali, sul piano fenomenologico, si presentano costanti nei secoli se non nei millenni: il modello del diritto romano, ad es; è ovunque osservato in forma giuridicamente cosciente o anche solo "consuetudinaria", in istituzioni che tendono a conformare i comportamente per [B]garantire de facto, la pace sociale[/B]; ad es; il possesso di beni mobili o immobili, non necessariamente corrispondente alla proprietà formale, e la stessa famiglia, garantita dall'obbligo di fedeltà che è funzionale alla identificazione della legittimità dei figli, inscindibilmente legata all'istinto di riproduzione][/I][/FONT]


[FONT="georgia" ][B][URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio"]Matrimonio[/URL] e famiglia[/B], come insieme di istituzioni, coprono aspetti sia formali che informali, sia oggettivi che soggettivi. Sia le istituzioni governative che quelle religiose creano e attuano regole riguardanti il matrimonio e la famiglia, creano e regolano vari concetti su come le persone si relazionano l'un l'altra, e su quali possano essere di conseguenza i loro diritti, obblighi e doveri.[/FONT]


[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]La sociologia ha tradizionalmente analizzato le istituzioni sociali in termini di [B]ruoli[/B] e [B]aspettative sociali[/B] interconnesse. Le istituzioni sociali sono create e composte da gruppi di ruoli o comportamenti attesi. La funzione sociale delle istituzioni è servita dal soddisfacimento dei ruoli. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Le richieste biologiche basilari per la riproduzione e la cura dei giovani, sono servite dall'istituto del [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio"]matrimonio[/URL] e della famiglia[/B], creando, elaborando e prescrivendo i comportamenti attesi da marito/padre, moglie/madre, figli, eccetera.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]L'istituzione, intesa come complesso di valori, [U][B]regola non solo i rapporti reciproci nel gruppo, ma anche quei rapporti e comportamenti che un insieme di soggetti terzi hanno ed avranno nei confronti di tale gruppo[/B][/U]. In tal senso, una istituzione come quella del [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio"]matrimonio[/URL], definisce da un lato i rapporti fra i coniugi e gli obblighi esistenti fra loro come nascenti dal vincolo istituzionale, dall'altro i rapporti che gli altri soggetti estranei al matrimonio debbono tenere nei confronti degli sposi ogni qualvolta ne abbiano a che fare.[/FONT]
[FONT="georgia" ]Tra le istituzioni più importanti vi è [B]la "proprietà"[/B], che può essere pubblica o privata. Queste, considerate in astratto, possiedono sia [B]aspetti oggettivi che soggettivi[/B]: esempi comprendono il [B][URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Denaro"]denaro[/URL][/B] e il matrimonio. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]L'istituzione del denaro[/B] [NdQ: [B]rectius: della [I]moneta[/I][/B]] abbraccia molte organizzazioni formali, comprese le [B][URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Banca"]banche[/URL], i dipartimenti governativi del tesoro e le borse[/B], che possono essere denominate "istituzioni", così come esperienze soggettive, che guidano la gente nella propria ricerca del benessere economico personale. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Istituzioni potenti sono in grado di attribuire un certo valore ad una valuta cartacea, e ad indurre milioni di individui alla produzione cooperativa e al commercio, per perseguire i fini economici che tale valuta rappresenta[/B]. L'esperienza soggettiva del denaro è così penetrante e persuasiva, che gli economisti parlano di "[URL="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Illusione_del_denaro&action=edit&redlink=1"]illusione del denaro[/URL]" e cercano di liberare da esso i loro studenti, in preparazione all'apprendimento dell'analisi economica.[/FONT]


[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ][B]L'analisi economica identifica comunemente le istituzioni con i "padroni del [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dei_giochi"]gioco[/URL]"[/B]. Secondo questa visione comune, le istituzioni possono essere considerate come le creatrici ed attuatrici di norme, leggi e regolamenti, e le creatrici, in effetti, di un gioco in cui gli individui agiscono in modo strategico, ma prevedibile. Le istituzioni ben funzionanti dirigono e contengono questo comportamento auto-interessato, in modi che producono risultati positivi che scaturiscono dalla cooperazione sociale. Altre istituzioni, come i feudi, possono essere considerate come risultati negativi di un fallimento nello sviluppare forti istituti di cooperazione sociale. La teoria della scelta pubblica, una branca dell'economia strettamente legata alla scienza politica, analizza il comportamento delle istituzioni politiche nel compiere le proprie scelte, applicando concetti della teoria dei giochi per identificare le fonti di difetti sistematici. (NdQ: le asserzioni di quest'ultimo periodo, sono da prendere col beneficio d'inventario: solo una rigorosa analisi storica, non appiattita sulla reinterpretazione delle fonti secondo il criterio selettivo imposto dalle ideologie del presente, consente di ritenere accertate simili conclusioni, [/FONT]della cui pretesa "universalità" è compito delle scienze sociali proprio dubitare, per spingersi ad un costante recupero di dati interdisciplinarmente trattati che consentano di (tentare di) ricostruire la vera fenomenologia di fenomeni diversi e non costanti nel tempo passato]

[FONT="times" ]1.3. Oltre alla funzione [I]numeraria ([/I]di [I]c.d. "unità di conto")[/I], la [I]moneta[/I] ha due funzioni:[/FONT]


[FONT="times" ]1 – è un [B]mezzo di pagamento[/B] in sé e [I]non[/I] un [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Moneta_merce"]mero mezzo di scambio[/URL];[/FONT]


[FONT="times" ]2 – è una forma di ricchezza (c.d. [I]riserva di valore[/I]) che può essere temporaneamente posseduta sotto forma di liquidità da investire opportunamente.[/FONT]


[FONT="times" ]Possiamo quindi individuare [B][I]tre[/I] gruppi sociali distinti in cui rapporti di produzione determinano una subordinazione, interessi contrapposti ed una conflittualità[/B]: [/FONT]


[FONT="times" ]1 – le [B]banche[/B], ovvero gli [I]istituti di credito[/I]: valutano la (ri)concessione o meno del credito e del relativo tasso di interesse;[/FONT]


[FONT="times" ]2 – le [B]imprese[/B]: decidono [I]quantità[/I] e livello dei [I]prezzi[/I] delle merci;[/FONT]


[FONT="times" ]3 – i [B]lavoratori salariati[/B]: [I]subiscono[/I] l'esito del conflitto tra banche ed imprese.[/FONT]


[FONT="times" ]In questo modello [B]le transazioni non sono bilaterali[/B] tra chi compra ed acquista come nell'economia di baratto, [B]ma sono [I]intermediate[/I] dagli istituti di credito: compratore ←→ banca ←→ venditore[/B].[/FONT]
[FONT="times" ]È immediato intuire la centralità che riveste il sistema bancario.[/FONT]
[FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ][B]Si evidenzia che non possono esistere depositi se [I]prima[/I] non è stato concesso un credito[/B].[/FONT]


[FONT="times" ][B]I lavoratori salariati, in funzione della loro propensione marginale al consumo, tendenzialmente non restituiranno interamente la [I]moneta[/I] – ovvero il loro salario[/B] – al sistema delle imprese tramite l'acquisto dei beni di consumo prodotti, in quanto vi sarà [URL="http://goofynomics.blogspot.it/2014/08/il-moltiplicatore-e-i-parvenus-il.html"]una preferenza[/URL] per trattenere liquida una parte del loro reddito: il risparmio trattenuto dai lavoratori non potrà quindi essere usato dalle imprese per estinguere i debiti contratti inizialmente con il sistema bancario. [cfr. nota 3 puntata scorsa][/FONT]


[FONT="times" ][B]Le imprese [/B]– ricordando che [URL="http://albertobagnai.it/2016/02/24/saldi-settoriali/"]Y = C + I + G – T + X – M[/URL], con C = Cº + cY[2] – dovranno quindi:[/FONT]


[FONT="times" ][B]a[/B] – [B]rivolgersi nuovamente al sistema bancario[/B] per veder collocate presso le famiglie [B]emissioni obbligazionarie[/B] a fronte di un interesse (che, in [I]partita doppia[/I], è «un costo per le imprese [B]E→QUINDI[/B] un ricavo per le famiglie»[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn3"][3][/URL], ovvero valorizzano quel risparmio (S) tutelato dall'art.47 Cost.; [/FONT]


[FONT="times" ][B]b[/B] – [B]contare sulla spesa pubblica[/B] ([I]G[/I]), ovvero sulla domanda di beni e servizi da parte dell'ente statale (settore pubblico);[/FONT]


[FONT="times" ][B]c[/B] – [B]esportare ([I]X[/I]), ovvero [URL="http://goofynomics.blogspot.it/2012/02/la-germania-e-la-crisi-delleurozona.html"]contare sulla domanda estera[/URL][/B].[/FONT]


[FONT="times" ][B]1.4. Se il popolo è democraticamente [/B][I][B]sovrano[/B] [/I]([I]art.1 Cost.[/I]), la [B]rigidità salariale[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn4"][4][/URL][/B] congiunta ad un intervento pubblico di spesa a deficit, contribuisce alla stabilità del sistema economico: il sistema delle famiglie e delle imprese possono estinguere i debiti inizialmente contratti con gli istituti di credito. [/FONT]


[FONT="times" ]La rigidità salariale viene garantita da una forte azione sindacale ([I]art.39 Cost.[/I]) e da una decisa politica in difesa della [B]stabilità lavorativa e del potere di acquisto salariale [/B]([I]artt. 35,36,37 Cost.[/I]) [/FONT]


[FONT="times" ][B]L'intervento pubblico di spesa[/B] deve essere volto a favorire la [B]piena occupazione[/B] ([I]artt. 1,3,4 Cost.[/I]), l'erogazione di redditi indiretti in forma di [B]Stato sociale[/B] ([I]artt. 31,32,34,38 Cost.[/I]) e l'assorbimento della sovrapproduzione causata dal [I]sottoconsumo[/I].[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn5"][5][/URL][/FONT]

[FONT="times" ]A supporto del perseguimento degli obiettivi (costituzionali e democratici), la [B]Banca Centrale[/B][B] – secondo le direttive dell'Esecutivo[/B] nella forma istituzionale del dipartimento del Tesoro del ministero dell'Economia e delle Finanze – adeguerà [B]politica valutaria[/B] (per mezzo della gestione delle riserve in valuta pregiata – vedi [URL="http://albertobagnai.it/2016/02/24/saldi-settoriali/"]X-M[/URL]) e, in primis, monetaria (fissando il costo del denaro, ovvero il tasso di sconto) al fine del raggiungimento degli obblighi costituzionali medesimi.[/FONT]


[FONT="times" ][B]1.5. Se “[I]sovrana[/I]” è un'oligarchia bancaria[/B], [U][B]la spesa pubblica verrà tagliata, l'imposizione fiscale verrà aumentata[/B][/U] (tendenzialmente gravando maggiormente sulle classi subalterne con minor capacità di elusione, oltre che contributiva)[URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftn6"][6][/URL], redditi (C) e risparmi (S) verranno compressi, gli investimenti (I) crolleranno e lo Stato sociale verrà smantellato. (Punti 1 e 2)[/FONT]


[FONT="times" ][B]L'unico sistema produttivo che potrà sopravvivere sarà quello che riuscirà ad esportare secondo la logica dei [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/11/euro-alla-frutta-e-ttip-alle-porte-il.html"]vantaggi comparati[/URL][/B][7]. (Punto 3)[/FONT]




[FONT="times" ][B]2 – Banca centrale indipendente, deflazione e [I]redde rationem[/I] tra capitalisti.[/B][/FONT]


[INDENT][FONT="times" ]« [I]La società può permettersi un saggio di inflazione meno elevato o addirittura nullo, purché sia disposta a pagarne il prezzo in termini di disoccupazione [/I]» [B]Robert Solow[/B][/FONT]
[/INDENT] [INDENT]

[FONT="times" ]«[I]la [/I]“[I]valorizzazione del capitale, per i capitalisti come classe, può derivare unicamente da scambi che i capitalisti effettuino al di fuori della propria classe, e quindi nell’unico scambio esterno possibile, che consiste nell'[U]acquisto di forza-lavoro[/U]. [B]Soltanto nella misura in cui i capitalisti utilizzano lavoro e si appropriano di una parte del prodotto ottenuto, essi possono realizzare un sovrappiù e convertirlo in profitto[/B][/I][B]”[/B]. Il profitto dei capitalisti “[I]può nascere [U]soltanto[/U] dalla differenza fra quantità di lavoro totale impiegato e quantità di lavoro che torna al lavoratore sotto forma di salario reale”. [/I]Come poi il plusvalore sociale creato (in potenza) nella produzione si distribuisca tra le imprese dipenderà, di volta in volta, dallo specifico sistema di fissazione dei prezzi relativi[I] “che [U]riguarda esclusivamente i capitalisti nei loro rapporti reciproci[/U]”[/I]» [B]Augusto Graziani[/B], “Riabilitiamo la teoria del valore”, citato da [URL="http://sinistrainrete.info/marxismo/6401-marco-veronese-passarella-moneta-finanza-e-crisi-marx-nel-circuito-monetario.html"]Marco Veronese Passarella[/URL]. [/FONT]
[/INDENT][FONT="times" ][/FONT]
[FONT="times" ][B]2.1. Il [I]grande capitale finanziario[/I] ama la deflazione perché non vuole veder svalutati i suoi [I]crediti[/I], ovvero i suoi [I]investimenti[/I][/B]: [B]il lavoratore preferisce veder svalutato il [I]salario reale[/I] a causa dell'inflazione piuttosto che non goderne proprio, come accade quando si è disoccupati[/B]. Specialmente se è indebitato, magari perché ha acceso un mutuo per [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_dei_subprime"]acquistare un'abitazione[/URL].[/FONT]


[FONT="times" ]Il passaggio da un'economia [B][URL="http://www.peri.umass.edu/236/hash/6dce12d9b052fabba92787d48e9c1193/publication/539/"]wage-led[/URL][/B] (in cui i consumi sono sostenuti da un livello salariale che cresce adeguatamente con la produttività), ad una economiadebt-led (in cui la quota salari diminuisce rispetto a quella dei profitti)[8], può essere considerata non solo come la “sconfitta” del lavoro contro il capitale, ma, dal momento in cui la famiglia si rivolge direttamente al sistema finanziario (indebitandosi) per sostenere i consumi, possiamo individuare una “vittoria” del capitalismo finanziario su quello produttivo. [/FONT]
[FONT="times" ]Poiché la [I]partita[/I] è sempre [I]doppia[/I], il fatto che [B]le aperture di credito vengono concesse alle famiglie piuttosto che alle imprese[/B], comporta che una parte di risparmio venga [B]raccolto e reinvestito in attività finanziare che non rappresentano l'economia reale[/B], quella delle imprese: si genera un [B]“reddito fittizio” fintanto che accorrerà del nuovo risparmio[/B] a gonfiare quello che non è altro che una bolla sul modello dello [URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Schema_Ponzi"]schema Ponzi[/URL].[/FONT]


[FONT="times" ]2.2. Viene [B]trasferita ricchezza direttamente dalla famiglie agli oligopoli della gestione del risparmio o dell'intermediazione mobiliare[/B] ([URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Glass-Steagall_Act"]non più disgiunti dagli istituti di credito[/URL]), mentre il sistema delle imprese, senza moneta, va “in necrosi”.[/FONT]


[FONT="times" ]Lo strumento fondamentale per raggiungere questi obiettivi di natura oligarchica è quello che sfrutta la [URL="http://goofynomics.blogspot.it/2014/07/e-la-flessibilita-bellezza-mmt-vs.html"]curva di Phillips[/URL]: poiché la dinamica dei salari monetari (wage) è correlata a quella dell'inflazione – ovvero all'aumento generale del livello dei prezzi – le strette creditizie producono deflazione, in quanto le imprese avranno più difficoltà a finanziarsi e aumenteranno i fallimenti creando disoccupazione: i consumi effettivi (ovvero la “domanda aggregata”) vengono compressi[9], quindi si producono nuovi fallimenti, nuova disoccupazione, in un circolo vizioso fintanto che l'esercito dei disoccupati avrà raggiunto una dimensione tale da comprimere il livello dei salari a sufficienza da rendere il sistema economico “competitivo”... con i Paesi sottosviluppati.[/FONT]


[FONT="times" ][URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Socing"]Il sottosviluppo è sviluppo[/URL].[10][/FONT]

[FONT="times" ]2.3. [B]Una [I]stretta monetaria[/I] da parte della Banca Centrale[/B] (“indipendente”, [URL="http://www.storiaxxisecolo.it/larepubblica/repubblicaboom3.htm"]ovvero controllata da un'oligarchia finanziaria[/URL]) può essere funzionale ad infiammare questo processo.[/FONT]


[FONT="times" ]L'[URL="https://it.wikipedia.org/wiki/Output_gap"]eccesso di capacità produttiva[/URL] conseguente implicherà la distruzione dei fattori della produzione per obsolescenza, perdita di competenze nel lavoro specializzato a causa della disoccupazione, e degrado dell'istruzione di massa (Art.34 Cost.↔ G, NdQ: cioè inevitabile taglio della spesa pubblica che, per prima, consentirebbe la "resistenza" alla pressione deflattivo-salariale), in un processo di deflazione da debiti che deindustrializzerà il Paese con maggior intensità tanto questo è collocato alla periferia del sistema economico internazionale. Nei Paesi periferici l'oligarchia bancaria nazionale si vedrà, in ultimo, anch'essa cannibalizzata da quella maggiormente internazionalizzata dei Paesi del centro. [/FONT]


[FONT="times" ]Non esiste genialità imprenditoriale o finanziaria che tenga: la microeconomia è [I]strutturalmente[/I] subordinata alla macroeconomia. (Che per i liberisti, infatti, manco esiste: essendo la [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/06/mondialismo-della-doppia-verita-la.html"]doppia verità[/URL] contenuta nel dogma dell'individualismo metodologico[11], una semplice arma ideologica in difesa degli interessi del Capitale).[/FONT]


[FONT="times" ]2.4. [B]Alla polarizzazione della ricchezza tra classi, si affiancherà la polarizzazione di potere politico, economico e militare, tra [URL="http://goofynomics.blogspot.it/2012/11/il-romanzo-di-centro-e-di-periferia.html"]centro e periferia[/URL][/B]; la tecnologia fornisce un alto valore aggiunto alla produzione e un vantaggio militare, e le aree che vedono il proprio tessuto industriale irreversibilmente compromesso dovranno esportare tendenzialmente materie prime, nel caso non ne fossero in possesso, dovranno esportare il fattore lavoro: ovvero favorire l'emigrazione.[/FONT]


[FONT="times" ]Questo processo viene innescato dal [B][URL="http://europa.eu/"]free trade[/URL][/B], ovvero dal libero scambio, ovvero dallo scambio libero dalla repressione finanziaria a tutela dell'equilibrio della bilancia dei pagamenti nei rapporti commerciali tra Stati nazionali.[/FONT]


[FONT="times" ]Poiché l'emissione monetaria della banca centrale può essere considerata come una “[B][I]corda[/I][/B]”, [B]una stretta monetaria può distruggere valore e tasso di inflazione [/B](“[I]trattenendo[/I]”), [B]ma[/B] – poiché la moneta non è una “merce” – [B]non potrà creare valore “[I]spingendo[/I]” (la cordicella monetaria de) l'economia[/B]: ovvero dalle [URL="https://en.wikipedia.org/wiki/Debt_deflation"]spirali deflattive[/URL] si esce generalmente con l'economia “keynesiana” di guerra. [/FONT]
[FONT="times" ]Di [B]Keynes[/B] ci si ricorda solo sul [URL="http://orwell.ru/library/articles/nose/english/e_nose"]campo di battaglia[/URL]. Quando è troppo tardi.[/FONT]


[FONT="times" ][B]3 – Conclusioni, tra epistemologia ed esoterismo .[/B][/FONT]


[INDENT][FONT="times" ]« [I]Il poeta conduce solennemente i suoi pensieri sul cocchio del ritmo: di solito perché non sanno andare a piedi[/I] », [B]F. Nietzsche[/B], “Umano, troppo umano”[/FONT]
[/INDENT]
[FONT="times" ]Non dovendoci noi preoccupare di [URL="http://vocidallestero.it/2016/01/21/senza-prezzo-come-la-fed-si-e-comprata-la-professione-economica/"]far carriera nella professione economica[/URL], possiamo evitare il paradosso di Zenone (Bagnai, 2012) che potrebbe portare ad un'esoterica matematizzazione del piccolo modello che stiamo sviluppando: infatti, tramite un'analisi multidisciplinare, possiamo essere assertivi come Logica impone, identificando la matematizzazione neoclassica stessa come mero strumento volto al controllo delle carriere accademiche e al relativismo “scientifico”; ovvero a quel cancro culturale che ci ha regalato il “permeismo”: data una giusta dose di astrazione infondata, si può “dimostrare” anche che l'emissione di moneta generi sempre inflazione, che il liberismo persegua gli interessi generali, che l'austerità sia espansiva e che «il movimento non esiste». [/FONT]
[FONT="times" ]Ma a noi il buon senso – e l'istinto alla sopravvivenza – ci fa affidare a Diogene mentre si attende l'avvento di Leibniz. [/FONT]


[FONT="times" ]«[I][...] Se [B]il simbolo[/B], in quanto conforme allo scopo, [B]raggiunge lo scopo, esso è realmente indivisibile dallo scopo[/B] - [B]dalla realtà superiore che esso rivela[/B]; se esso invece non rivela una realtà, ciò significa che non ha raggiunto lo scopo, una forma, e significa che, mancando questa, non è un simbolo, non è uno strumento [...]
[Nella formalizzazione, ndr] come in ogni strumento della cultura, è compresa strutturalmente la sua conformità allo scopo: ciò che non è conforme allo scopo non è neanche un fenomeno della cultura[/I].»[B] Pavel Florenskij[/B], [URL="http://anyayermakova.com/links/words/Florensky_AY.pdf"]Iconostasis[/URL], 1922[/FONT]


[FONT="times" ]Ovvero, che l'economia [I]mainstream[/I] sia una [URL="http://www.ilpedante.org/post/economia-scienza-e-pseudoscienza/"]pseudoscienza[/URL], è naturale conseguenza delle scienze sociali stesse. [/FONT]


[FONT="times" ]Qualsiasi correzione e [I]falsificazione[/I] di questa modellizzazione non può che migliorare la stessa.[/FONT]


[FONT="times" ]Fintanto che il Capitale non ci avrà comprato.[/FONT]






[FONT="times" ][I](Ma anche questo scenario è compreso nel modello → e lo convaliderebbe...)[/I][/FONT]










[FONT="times" ][I]______________________________[/I][/FONT]
[FONT="times" ]
[/FONT]
[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref1"][1][/URL] Kalecki sinteticamente spiega che “maggiore è il livello della produzione, maggiori saranno i profitti”.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref2"][2][/URL] Il PIL, ovvero il Prodotto Interno Lordo (Y), è uguale ai consumi (C), più gli investimenti (I), più la spesa pubblica (G), più le esportazioni (X) meno le importazioni (M), ricordando che la propensione marginale al consumo (c) dipende dal reddito. Tanto basta per analizzare gli aspetti politici ed istituzionali in esame. [/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref3"][3][/URL] Un'identità contabile (I) è un'identità (I): I→I . Ovvero Dio odia i moralisti perché ama la logica formale.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref4"][4][/URL] «La teoria [neo]classica ha infatti generalmente fondato il supposto carattere autoriequilibratore del sistema economico sull’ipotesi di flessibilità dei salari monetari; e, nel caso di salari rigidi, ha attribuito a questa rigidità la responsabilità dello squilibrio.[…]» J.M.Keynes, “Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta”.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref5"][5][/URL] Il sottoconsumo è il tipico risultato del conflitto nel distribuire il reddito tra i fattori della produzione [ricordando che, usando un'elementare annotazione neoclassica, la quantità prodotta y = ƒ (K,L) ]: se i lavoratori hanno la peggio nella lotta di classe, il salario perde la propria quota sul reddito prodotto in beneficio del capitale.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref6"][6][/URL] Si ricorda il teorema di Haavelmo per cui per cui in pareggio di bilancio – ovvero in situazione di saldo nullo nella differenza tra entrate ed uscite del bilancio pubblico – ogni taglio della spesa pubblica ΔG = ΔT = ΔY: ovvero il taglio (Δ, delta, il differenziale, ovvero la variazione) della spesa pubblica corrisponde ad uno sgravio fiscale di medesimo importo e ad una uguale contrazione del PIL. Ovvero, col pareggio di bilancio in Costituzione, «chi vuole eliminare gli “sprechi dello Stato spendaccione” per alleviarti dalla pressione fiscale, ti sta contestualmente togliendo dal portafogli una somma di pari importo» (Bazaar, 2016). In generale, poi, poiché il moltiplicatore (keynesiano) del reddito della spesa pubblica è maggiore di quello fiscale, è molto più dannoso per il PIL tagliare la spesa pubblica che, in proporzione, inasprire il sistema fiscale.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref7"][7][/URL] La logica ricardiana dei vantaggi comparati impone che – date le disomogeneità del fattore tecnologico in un'area di libero scambio – secondo un processo dicausazione circolare e cumulativa , progressivamente si deindustrializzeranno le aree periferiche, specializzandosi in prodotti a basso valore aggiunto: sostanzialmente estrazione di materie prime, turismo e lavoro a basso livello di competenze (ovvero “si specializzeranno a non specializzarsi”, se non nella fornitura di abili da arruolare). Di converso il centro si specializzerà sempre più nei settori ad alto contenuto tecnologico (come quello militare) e ad alto valore aggiunto. Se in un'area di free trade così descritta si aggiungono degli agganci valutari, si innescherà amplificato quel ciclo minskyano chiamato “ciclo di Frenkel”, portando il fenomeno economico alle sue estreme conseguenze neocoloniali. [/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref8"][8][/URL] Per una trattazione più articolata, “L'Italia può farcela”, A.Bagnai, 2015, Imprimatur[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref9"][9][/URL] O “distrutti”, se i tuoi idoli sono Himmler ed Eichmann.[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref10"][10][/URL] Noto brocardo dell'economia sociale di mercato. (Soc€m)[/FONT]

[FONT="times" ][URL="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=7138099619226908681#_ftnref11"][11][/URL] «L'uomo ha bisogno continuamente del sostegno degli altri e se lo attendesse unicamente dal beneplacito degli altri lo attenderebbe invano. Sarà molto più sicuro rivolgersi al loro interesse personale, e persuaderli che il loro stesso vantaggio personale richiede che essi facciano ciò che egli desidera da loro. Negli altri uomini ci rivolgiamo non alla loro umanità, ma al loro egoismo; a loro non parliamo mai dei nostri bisogni, ma sempre del loro vantaggioAdam Smith, che anticipa come l'etica del padrone debba essere necessariamente introiettata da chi si desidera totalmente schiavo: questo verrà portato proprio alle sue estreme conseguenze con il consumismo, che è stato proprio funzionale all'omologazione morale dei servi rispetto ai signori; ovvero si è fatto leva sull'egoismo individualista per vendere la morale-merce “egoistica-individualista[/FONT]
 

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Il fondatore del prestigioso centro di ricerca provato americano "Stratfor", l'analista George Friedman, pronto a scommettere che nel XXI secolo ci sarà un grande conflitto militare che scuoterà l'intero sistema delle relazioni internazionali. Lo ha affermato in un'intervista con "Business Insider".
"Non c'è stato ancora un secolo, dove non c'è stata una guerra rilevante, nel senso che l'intero sistema mondiale si scuote" — ha detto Friedman, citando l'esempio della Prima e d...ella Seconda Guerra Mondiale, le guerre napoleoniche e la guerra dei 7 anni. "Credete che questo secolo sarà l'unico senza un conflitto tale? Sono pronto a questa scommessa?", — ha aggiunto.

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