News, Dati, Eventi finanziari amico caro, te lo dico da amico, fatti li.... qui e' tutta malvivenza (1 Viewer)

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Forumer storico
gennaio 16, 2016 posted by Mitt Dolcino
Dopo VW, lo scandalo dei mondiali tedeschi pagati, le intercettazioni con cellulare di Merkel-Schauble, ecco l’attacco finale a Berlino: class action contro Deutsche Bank a NY e Londra!


Lo dissi in tempi non sospetti: l’Italia non fa mai da sola ma sta sempre a carro di Washington, almeno nelle faccende importanti. Oggi giustamente – e finalmente – Renzi alza veramente la voce con l’Europa e contro questa stupida austerità che ci sta letteralmente annientando. Fortunatamente la stessa austerità che ci uccide sta anche trasformando Berlino da un alleato in un avversario degli USA e quindi oggi non siamo più soli, finalmente si comprende che questa EU tedesca non solo va a danno dei periferici ma minaccia anche e soprattutto la stabilità globale: Berlino probabilmente ritiene di meritare un posto al sole e per fare questo deve sgomitare. Con l’Italia ha avuto gioco agevole per un po’, adesso però…
Or dunque, invito o lettori a fare mente locale sulla cronologia degli eventi: a partire dall’accordo sul Nord Stream tra Russia e Germania che ha ucciso 15 anni di diplomazia economico-energetica USA in Europa ed in Medio Oriente abbiamo visto nell’ordine lo scandalo VW, quello FIFA, i mondiali di calcio comprati dalla Germania, le intercettazioni a telefoni spenti (eh si, il cellulare ormai è come avere un fratello se ce l’hai accanto…) pubblicate a seguito della desecretazione delle mail dell’ex Segretario di Stato USA, intercettazioni di cui incredibilmente nessun media mainstream ha parlato, eppure oggi sarebbe forse il momento giusto per stigmatizzarne i contenuti…..
Ora la ciliegina sulla torta: il giorno dopo l’ennesima esternazione di Renzi contro l’Europa austera ecco la risposta stizzita del feldmaresciallo Juncker. La cosa bella è che, ancora con un tempismo perfetto [come riportato dal Sole 24 Ore], subito dopo giunge voce della tanto attesa class action contro Deutsche Bank a New York e probabilmente Londra per aver introdotto nelle sue piattaforme clienti un software pirata in grado di avvantaggiare la banca nelle transazioni e nei cambi fissati per la clientela. Insomma, con i software (suppostamente pirata, vedremo) i tedeschi proprio non vanno d’accordo.

Se pensate che questo capiti per caso vi sbagliate. Sia lo scandalo VW che quello delle intercettazioni ai politici tedeschi, che quello sulla FIFA e sui Mondiali sono opera dell’intelligence USA, ora asservita ad annichilire un paese che da amico è diventato un avversario, anche un traditore se volete: la Germania.
Quello di DB è veramente un caso di enorme portata mondiale: la banca tedesca detiene decine di trillions (stima: > 50) di dollari di derivati oltre ad essere entrata in quasi tutti gli scandali finanziari mondiali passati. Per altro è stata anche la banca che ha dato il via alla crisi dello spread italiano nel 2011 vendendo i nostri BTP (lo disse l’ex capo della Commissione Europea, l’ipereuropeista fino a qualche tempo fa Romano Prodi). Ossia, è la banca di sistema tedesca che fa gli interessi di Berlino, anche contro gli altri paesi. A tutto tondo. Semplice no?

Una banca come DB esclusa dalla trattazione delle valute in USA ed a Londra sarebbe una banca zoppa, monca, fors’anche morta. Da qui la pericolosità della situazione, immaginate se la multa comminata dovesse essere, che so, di 50 miliardi di dollari. Ammontare ciclopico che se sommato alle multe attese per VW in USA e nel mondo sia arriverebbe facilmente all’astronomica cifra di 100 miliardi di dollari…. Ed attenzione: se questo costo significasse perdite per la Germania come sistema l’unica strada aperta per Berlino al fine di compensarne i costi sarebbe quella di estrarre ulteriore valore dai periferici, mettendoli di nuovo in crisi. Ossia una guerra economica che vedrà l’Italia al centro del campo di battaglia in veste di alleato USA d’eccellenza, assieme agli alleati storici nel continente che se osservate bene hanno tutti espresso enormi riserve contro la Germania ultimamente: oltre all’Italia abbiamo gli UK, la Polonia, aspettiamo l’Olanda a breve…

Berlino è andata troppo oltre. Oltre Gottardo hanno capito – come spiegato in modo chiarissimo nelle intercettazioni trapelate dalla mail di H. Clinton – che non possono fare a meno dell’euro in quanto il marco annichilirebbe le esportazioni tedesche e quindi il benessere teutonico*. Quindi non se ne può uscire ed anzi bisogna evitare che altri se ne escano (la Grecia infatti è stata messa all’angolo, quasi un golpe).

Quello che non vi hanno detto è però la seconda parte, ossia che ormai molti soggetti pesanti tedeschi sono oggi tentati di uscire dall’euro per entrare però in un’altra alleanza di sistema, alleanza anche monetaria, un’alleanza costituita da una diarchia degli “opposti complementari” (finchè dura, ndr). Berlino sta infatti meditando un’uscita dall’euro, sì, ma per unirsi con Mosca. Se ci pensate bene avrebbe un senso perfetto: a parte due valute, una fortissima ed una debolissima, le due economie sarebbero unite in un contesto di enorme capacità manifatturiera ed enormi risorse disponibili…. La paura USA è proprio questa ed ormai a Washington han capito che la Germania sta imboccando tale strada, alla faccia delle alleanze storiche…. Se così sarà ci troveremo di fronte ad un altro errore della Presidenza Obama, forse il più grave. Vedremo, va comunque a merito del presidente USA cercare oggi di correggere il tiro.
Per intanto osserviamo la situazione, certamente maggiori spunti emergeranno nei prossimi giorni ma la battaglia per l’Europa si presenta durissima.
Mitt Dolcino
 

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lunedì 18 gennaio 2016

THE €URO CHALLENGE: TRA BOOMERANG E REDDE RATIONEM PER L'ITALIA (REMEMBER SINN)



[FONT="georgia" ][/FONT]

[IMG]http://alessandria.usb.it/uploads/pics/comune_alessandria.jpg[/IMG]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]1. Comincerei da [URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2016/01/uropa-oggi-e-roma-23-gennaio-2016-free.html?showComment=1453069784974#c6216645805520630645"]questo commento di Arturo[/URL] che ci riporta un "peculiare" (per la sua provenienza) ragionamento:[/FONT]
"Non possiamo sacrificare sull’altare del “vincolo europeo” anche quello che di buono abbiamo in Italia. Sicuramente non possiamo sacrificare la nostra Costituzione. E neanche la “salute” della nostra economia: avere banche solide è essenziale per avere una economia sana e vigorosa. Se dobbiamo scegliere tra Weidmann e Calamandrei non abbiamo dubbi: noi scegliamo Calamandrei e i nostri padri costituenti che recepirono la necessità di “scolpire” nella nostra Costituzione la tutela del risparmio."

Queste righe sono state scritte da un banchiere su un giornale locale di proprietà del gruppo L'Espresso. Evidentemente qualcuno sente chaud aux fesses (pardon my French...). Sarà abbastanza per smuovere veramente qualcosa?"​



[FONT="georgia" ]Il passaggio in questione è infatti tratto da un articolo intitolato (molti, come sottolinea lo stesso Arturo, lo conoscono già ma non fa male ripeterlo): [/FONT]
[B][FONT="georgia" ][URL="http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2016/01/07/news/banche-la-salvezza-va-ricercata-nel-passato-1.12736005"]Banche, la salvezza va ricercata nel passato[/URL][/FONT][FONT="georgia" ] (di [URL="http://www.fundspeople.it/notizie/giovanni-fracasso-e-il-nuovo-responsabile-di-banca-albertini-syz-a-bologna-127307"]Giovanni Fracasso).[/URL][/FONT][/B]

[FONT="georgia" ]2. Questo pezzo va ad aggiungersi a quest'altra recente, e significativa, presa di posizione: [/FONT][/B]

[B][FONT="georgia" ][URL="http://www.assopopolari.it/it/paginaNews.php?ramo=news&div=comunicati&id_comunicato=898"]ASSOPOPOLARI, SFORZA FOGLIANI: LIBERARSI DAL CAPPIO EUROPEO[/URL][/FONT]


[FONT="georgia" ]Peraltro, come ci rammenta nel commento successivo Winston (1984) Smith, l'enfatica e quasi patriotica conclusione di Fracasso, si indebolisce alquanto nel periodo che la precede: [/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]"La questione è pertanto molto seria: non basta più constatare che lo “spirito” dei Kohl, dei Mitterrand, dei Delors è svanito, sostituito oggi dallo strapotere della Merkel e dei vari Weidmann, con la loro cerchia di mastini finlandesi, olandesi che giocano a fare i duri con i paesi mediterranei e con la nostra Italia, ancora forte industrialmente (seconda manifattura d’Europa) ma debole politicamente".[/FONT]
[/INDENT]

[FONT="georgia" ]3. Sulla illusorietà (nella memoria e nella comprensione storico-istituzionale) [FONT="georgia" ]del[/FONT] ragionamento posto in premessa, rispetto alla corretta c[FONT="georgia" ]onclusione[/FONT], suggerisco il clou argomentativo tratto da due precedenti post: [/FONT]
[B][FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/09/non-ce-solidarieta-senza-verita.html"]3-A. NON C'E' SOLIDARIETA' SENZA VERITA'[/URL], da cui traggo:[/FONT][/B]

[FONT="georgia" ]"[FONT=inherit]Ho sentito invocare, come motore per una via d'uscita dalla crisi, la ripresa della solidarietà tra paesi europei, richiamando lo stesso spirito del Trattato del 1957. Cioè [B]attribuendo una continuità storica e strategica, (più o meno implicita) a tutta la "costruzione europea" nel suo complesso[/B].[/FONT][/FONT]
[FONT=inherit][/FONT]
[FONT=inherit]Questa posizione, nella sua "indistinzione" su fini e struttura dei trattati rispettivamente vigenti ante e post Maastricht (includendo l'Atto Unico, preparatorio della liberalizzazione dei capitali in Europa), porta ad una paradossale implicazione:[/FONT]
[FONT=inherit][/FONT]
[FONT=inherit]- che l'euro sia, in qualche modo, un'evoluzione "aggiornata" al dopo "Cortina di ferro" della solidarietà cooperativistica europea;[/FONT]
[FONT=inherit][/FONT]
[FONT=inherit]- che le "riforme" che, fin dall'inizio dell'applicazione di Maastricht lo dovevano necessariamente accompagnare (il famoso cammino della "convergenza"), ritraggano da questo spirito solidaristico la loro connotazione e, quindi, si dovrebbe supporre, siano anch'esse compatibili con lo Spirito della democrazia costituzionale.[/FONT]
[FONT=inherit]...La più grande obiezione che muovo a questa insidiosa costruzione dialettico-ideologica, è che leggendo i trattati attuali (per semplicità; essi, infatti, riprendono Maastricht, rinsaldandone i mezzi "strategici"), ma sapendoli leggere veramente, si può, piuttosto, costruire questa interpretazione strutturale nonchè sistematica, di principi cogenti e caratterizzanti: [/FONT]
[FONT=inherit]- [B]i trattati sono intenzionalmente composti da una miriade di parole e di concetti, che nascondono una valenza normativo-positiva [/B](cioè il "quid novi" che introducono nel mondo del diritto vigente), [B]per lo più, in chiave sistematica, pari a "zero", tranne che per alcune norme "scardinanti" (più che "cardine"), accuratamente selezionate e disseminate, in varie versioni e corollari, all'interno di questa pletorica costruzione pseudo-concettuale.[/B][/FONT]
[FONT=inherit][/FONT]
[FONT=inherit]- Una verbosità che, quando si viene al "dunque", della normazione positivamente applicabile conduce a individuare:[/FONT]
[FONT=inherit][/FONT]
[FONT=inherit]a) grund-norm essenzialmente compendiabili nella "forte competizione" in un mercato unico e "stabilità dei prezzi" (riprese da corollari istituzionali- la BCE- e procedurali che li blindano...inavvertitamente, per [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2012/12/giuristi-e-economisti-cronache-da-un.html"]un un qualsiasi normale lettore non dotato di un sofisticato bagaglio di conoscenze giuridiche ed economiche[/URL]);[/FONT]

b) che ogni altro aspetto è subordinato e ridotto a "intenzioni programmatiche" di cui conosciamo le procedure complesse ma i cui contenuti sono del tutto aleatori, se non addirittura esplicitamente esclusi;

c) che, infatti, come ben si vede dall'art.6 TUE, sul "riconoscimento" dei diritti fondamentali, che "non estende in alcun modo le competenze dell'Unione definite nei trattati", tali "diritti" sono derubricati a "principi generali", cioè a previsioni normative che entrano in campo solo in via suppletiva di eventuali lacune della disciplina UE (lacune che, nella monolitica produzione giurisprudenziale delle Corti europee, tendono a non essere ravvisate praticamente mai);

d) che in tal modo, la già "subordinata" tutela dei diritti fondamentali, [ incluso quello al risparmio diffuso, ossia "popolare", garantito dall'art.47 Cost. che trovate affrontato qui al punto 1]. necessariamente inclusivi dei diritti sociali (il detestato welfare), è lasciata alla cura degli Stati, che, contemporaneamente, in virtù delle suindicate grund-norm, la cui applicazione incondizionatamente prevalente è assistita da tutto il resto della costruzione fondata sui trattati (previsioni procedurali e sanzionatorie, e atti di provenienza delle istituzioni, in testa i Consigli europei), sono posti nell'impossibilità di garantirli.

...venendo ad alcune affermazioni percepite durante il dibattito, risulta una pura (prosecuzione della) illusione, specificamente italiana, che la crisi possa essere risolta con una "ripresa" della solidarietà europea. Se ciò non fosse, appunto, una pia illusione, basterebbe a smentirla l'atteggiamento della Merkel e di Schauble, e di Olli Rehn e di Van Rompuy, e di Barroso, e...suvvia, non è neppure questione di nomi (se uno cade, come Juncker, magari spifferando scomode verità, a cui peraltro non si reagisce, un altro prenderà il suo posto. Tant'è, aggiungiamo, che Juncker ha poi ripreso puntualmente il suo posto sostituendo Barroso).
E' questione che chi nega la solidarietà può, a ragione, invocare i trattati e il loro rispetto. E non parliamo del "mero" fiscal compact, che è solo uno sviluppo naturale della strategia di Maastricht (e della ideologia politico-antropologica di von Hayek).

Basti pensare che la Germania, tanto più accettando acriticamente il monetarismo imposto alla BCE da Bundesbank, ha ragioni da vendere sulla censura dell'OMT di Draghi: e anche ben al di là della questione della mission BCE ex artt.123 e 127 TFUE (quelli della mera finalità della stabilità dei prezzi e del divieto di acquisto dei titoli sovrani, per farla breve). Gli artt.124 e 125 del TFUE, infatti, recitano:


Articolo 124(ex articolo 102 del TCE) È vietata qualsiasi misura, non basata su considerazioni prudenziali, che offra alle istituzioni, agli organi o agli organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri un accesso privilegiato alle istituzioni finanziarie. Articolo 125(ex articolo 103 del TCE) 1. L'Unione non risponde né si fa carico degli impegni assunti dalle amministrazioni statali, dagli enti regionali, locali, o altri enti pubblici, da altri organismi di diritto pubblico o da imprese pubbliche di qualsiasi Stato membro, fatte salve le garanzie finanziarie reciproche per la realizzazione in comune di un progetto economico specifico. Gli Stati membri non sono responsabili né subentrano agli impegni dell'amministrazione statale, degli enti regionali, locali o degli altri enti pubblici, di altri organismi di diritto pubblico o di imprese pubbliche di un altro Stato membro, fatte salve le garanzie finanziarie reciproche per la realizzazione in comune di un progetto specifico."
[FONT="georgia" ]3-B. Quanto alla conclusione finale di Fracasso (in sè "sorprendentemente" condivisibile), riportata da Arturo, non vi rammenta ciò che è stato sostenuto molte volte in questo blog e [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/07/napoli-11-luglio-2014-riscossa-italiana.html"]anche in vari convegni dal sottoscritto[/URL] (in questo, ora linkato, partecipava anche un ex vice-presidente della Corte costituzionale)?[/FONT]

[FONT="georgia" ][B]"Sul piano giuridico-costituzionale la prevalenza del pensiero registrabile, l’equivalente del [I]mainstream[/I] economico, si è incentrata sulla [/B][B]“illusione” della sostituibilità al modello della Costituzione economica del principio della concorrenza[/B][B].[/B][/FONT]
[FONT="georgia" ][B]La invasività di tale illusione, puramente ideologica e derivante dalla presunta superiorità etico-culturale del modello europeo, in una irresistibile esterofilia che affligge periodicamente la comunità italiana, ha condotto, sul piano della riflessione costituzionale, a quello che si può definire l’[/B][B][I]eurostrabismo.[/I][/B][/FONT]
[FONT="georgia" ][B][I][B]...In questo scenario, [/B][/I][B][/B][/B]l'EUROSTRABISMO, cioè l'indifferenza etico-ideologica dei giuristi a oltre 20 anni di crescente disapplicazione della Costituzione, si rivela dunque il frutto di un "fattoide" giuridico: e cioè che il principio di (libera) concorrenza, unito a quello della “neutralità della moneta” siano anzitutto corrispondenti, come potenzialità realizzabili, alla realtà del capitalismo "reale.[/FONT]
[FONT="georgia" ]Ed invece, alla prova dei fatti storici, già con la crisi del '29 si evidenziò l'inadeguatezza della teoria economica liberista, di fronte alla schiacciante prevalenza di oligopoli e monopoli nella struttura della produzione. Si è cioè dato per scontato che tali principi potessero assurgere a pari dignità rispetto a quelli dell'intervento pubblico disegnato nella Costituzione economica, mitigatore dei fallimenti del mercato e degli equilibri distruttivi della “sottoccupazione” derivanti dai primi.
..[B]Abbracciare questo approccio, senza saperne stimare le conseguenze economiche prima ancora che sociali[/B], indebolisce perciò i presupposti di qualsiasi contrasto al riduzionismo della democrazia a puro “metodo” e al sondaggismo: rimane infatti insoluto il problema dell’effettiva conservabilità dei valori fondamentali di una democrazia del lavoro come quella disegnata dalla Costituzione primigenia. [/FONT]
[FONT="georgia" ]E da ciò deriva l’incapacità di comprendere [B]che la vera [I]grund-norm[/I] della costruzione europea incentrata sulla moneta unica non è la libera concorrenza (puro mito astratto e deduttivistico) quanto la "forte concorrenza" tra Stati-sistema (non tra imprese!), la stabilità dei prezzi e il concetto di piena occupazione neo-classico[/B] (cioè di sottoccupazione del lavoro deflazionato).
...Dunque [B]la Costituzione del 1948[/B], ed in un modo che si rivelò egregio, almeno nelle soluzioni adottate dall’Assemblea costituente, ieri come oggi, [B]interviene a regolare tutti questi problemi posti dai fallimenti dei mercati e dalla inevitabile tendenza di questi alla instabilità finanziaria[/B]. Essa prese atto di 150 anni di impotenza delle teorie liberiste a risolvere problemi causati dagli stessi fenomeni che si manifestano oggi e agì di conseguenza. Stabilì perciò dei valori fondamentali non negoziabili in sede internazionale e una Costituzione economica che ne costituisse l’imprescindibile presidio, mediante l’intervento macroeconomico dello Stato, salvando però la libertà dell’iniziativa d’impresa nell’ambito delle immutate regole microeconomiche.
...In sintesi, occorre aprire gli occhi sul fatto che, [B]oggi l’euro[/B], accompagnato dal complemento inevitabile dei suoi vincoli fiscali, è antitetico alla funzione statale di garanzia dei veri diritti fondamentali. [/FONT]
[FONT="georgia" ]La sua pretesa neutralità, smentita dai drammatici squilibri commerciali e dalle relative posizioni debitorie che si sono drammaticamente accumulate nell’Unione monetaria, [B]non può essere legittimamente accettata come strumento di messa in sospensione della Costituzione italiana[/B]: e ciò, né alla luce dei limiti posti dall’art.11 Cost. per l’adesione a trattati istitutivi di organizzazioni internazionali, né di quelli posti dall’art.139 per la stessa revisione costituzionale."[/FONT]



[FONT="georgia" ]4. Non proseguirò oltre per non tediare il lettore con cose che, in questa sede, sono state dette molte volte e che, peraltro, costituiscono il tema centrale de "[URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/11/orizzonte49-book-2-la-costituzione.html"]La Costituzione nella palude[/URL]". [/FONT]
[FONT="georgia" ]Il fatto è che[B] in "ambienti bancari", di fronte alla prospettive aperte dalla "Unione bancaria", iniziano a ricordarsi,[/B] (anche se, come abbiamo visto, in una versione elittica e dimentica dell'intero pregresso effettivo dei fatti giuridico-economici), [B]che la Costituzione è un baluardo estremo ma fondamentale per [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/11/convegno-8-novembre-legalita.html"]la salvezza che abbiamo già "in casa"[/URL].[/B][/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]5. Se poi a qualcuno sarà capitato di leggere l'articolo di [B]Marco Palombi[/B] sul FQ di oggi, intitolato: "[U][I][B]L'austerità non si tocca. L'Italia s'inchina alla Ue[/B][/I][/U]" (pag.2), si può rendere conto che l'attuale linea governativa non è ancora armonizzata con le esigenze e le speranze provenienti dagli ambienti "bancari" che hanno dato luogo alla presa di posizione riportata all'inizio del post. [/FONT]
[FONT="georgia" ]L'articolo mette insieme questi punti significativi: [/FONT]
[FONT="georgia" ][I]"Sul tavolo, nell'ultimo mese, Matteo Renzi ha messo molte cose giuste - i 3 miliardi regalati alla Turchia per i migranti, il raddoppio del gasdotto North-Stream concesso alla Germania, le sanzioni alla Russia -, [B]ma su nessuna è andato fino in fondo. Se non si ha la forza necessaria, però, a fare domande si finisce solo per irritare quelli che hanno il coltello dalla parte del manico[/B]"[/I].[/FONT]

[FONT="georgia" ] Si finisce cioè a [B]rischio "boomerang", come ci insegna la Grecia[/B]: da leggere, in proposito, sull'International New York Times (pag.22), un pezzo di umorismo involontario del solito britannico super-europeista Hugo Dixon, [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/07/piu-filogermanici-di-sinn-che-e-quasi.html"]già noto in questa sede[/URL], che ci offre una versione tutta sua, e confusamente manipolatrice dei fatti, di alcune recenti vicende che coinvolgono corte costituzionale e media pubblici in Polonia, nonché le (presunte) indebite pressioni di Tsipras sulle dimissioni indotte del chief executive della Banca del Pireo, principale istituto ellenico: tali "pressioni", invece, come emerge dai fatti (imprecisamente) narrati, risultano essere state adottate in piena armonia con i desiderata della Trojka (cioè della succursale greca dell'EFSF, ente erogatore dei prestiti da condizionalità imposte nel memorandum, che, attraverso appunto la Hellenic Financial Stability Fund, esercita la sovranità politico-fiscale di..Tsipras). Per Dixon, in piena confusione, "Poland and Greece challenge EU's spirit" (le due vicende, infatti, sono di segno decisamente opposto l'una all'altra, e la challenge di Tsipras si è trasformata nel suo contrario da un bel pezzo).[/FONT]



[FONT="georgia" ]6. Ma qui il discorso si farebbe lungo e probabilmente lo svolgeremo in altra sede, spiegando [B]la plateale arbitrarietà, nel merito giuridico[/B], cioè sia relativamente alle clausole dei trattati che sul piano dei principi costituzionali comuni alle Nazioni civili, [B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/01/dalla-scolastica-hayek-timmermans-la.html"]delle valutazioni di Timmermans sulla Polonia[/URL][/B].[/FONT]
[FONT="georgia" ]Per tornare all'articolo di Palombi, questo passaggio è importante: [/FONT]
[FONT="georgia" ][I]"[B]La sua speranza[/B] [/I](di Renzi, ndr.)[I] [B]è che gli Stati Uniti[/B] - coi quali si è schierato in Medioriente scavalcando Merkel e Hollande (sic!) - [B]vincano la loro battaglia con Berlino[/B]: gli USA vogliono che l'Europa abbandoni l'austerità perché così sta portando il mondo in deflazione. Dopo i richiami a Berlino, sono passati alle maniere forti: lo scandalo Volkswagen o la class action a Deutsche Bank, accusata di usare software truccati per gli scambi di valute. Difficile, però, che le tensioni fra i due paesi servano a Renzi per evitare il [B]redde rationem"[/B][/I]. [/FONT]



[FONT="georgia" ]7. Precisiamo di quale [I]redde rationem[/I] si tratti: in particolare l'attuale contrasto si appunta sulla insufficiente austerità dell'attuale legge di stabilità e sul conseguente forte [B]inasprimento delle politiche di bilancio[/B] per il 2017.[/FONT]
[FONT="georgia" ]Tale inasprimento, sia chiaro, specie se anticipato nel 2016 a seguito di forti obiezioni della Commissione ai saldi dell'attuale manovra, [B]rischia di portare al collasso il sistema bancario italiano tramite il dilagare esponenziale di incagli e sofferenze[/B].[/FONT]

[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][I][B]ADDENDUM[/B][/I] ([FONT="georgia" ]da not[FONT="georgia" ]o sito di "rassegna stampa")[FONT="georgia" ].[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ] [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]Anzi[FONT="georgia" ], di più.[/FONT] [FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]D[/FONT]over [B]fare retromarcia oggi[/B], dopo aver provato una [B]disastrosa so[/B][FONT="georgia" ][B]rtita senza conv[/B][FONT="georgia" ][B]inzione[/B] e, specialmente, [B]senza un[/B][FONT="georgia" ][B]a strategia concludent[/B][FONT="georgia" ][B]e per l''interesse del Paese[/B], [FONT="georgia" ]preannuncia già ora, [FONT="georgia" ]una [B]pesante "rappresaglia" [/B][FONT="georgia" ][B]t[/B][FONT="georgia" ][B]edesca di infa[/B][FONT="georgia" ][B]usta memor[/B][FONT="georgia" ][B]ia[/B], mirat[FONT="georgia" ]a[/FONT] alla distruzione del[FONT="georgia" ] risparmio e dell'intera economia italian[FONT="georgia" ]i:[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[B][URL="http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/schermaglie-juncker-erano-antipasto-29-gennaio-renzi-si-prepara-116839.htm"]LE SCHERMAGLIE CON JUNCKER ERANO L'ANTIPASTO: IL 29 GENNAIO RENZI SI PREPARA A BERE L'OLIO DI RICINO DA ''MAMMA MERKEL''[/URL] A BERLINO - O IL BULLO UBBIDISCE O ANGELONA TIRERÀ FUORI LE ARMI PESANTI: DEBITO PUBBLICO, BCE-WEIDMANN, FISCAL COMPACT. E SOPRATTUTTO LA CHIUSURA DELLE FRONTIERE, UNA BOMBA ATOMICA CONTRO ITALIA E GRECIA[/B]

TE LA DO IO LA FLESSIBILITÀ - LA GERMANIA VUOLE COMMISSARIARE IL DEBOLE JUNCKER E IMPORRE AI PAESI INDEBITATI, DALL'ITALIA IN GIÙ, L'EMISSIONE DI TITOLI DI STATO SUBORDINATI: SE ARRIVA UNA CRISI, PAGANO I CREDITORI E RISPARMIATORI. PROPRIO COME NEL CASO ETRURIA


[FONT="georgia" ]Il redde rationem, una volta inscritto nella linea politica attuale seguito dall'Italia, conduce inevitabilmente ad un drastico "piegarsi" italiano a un disastroso inasprimento dell'austerità. E [B]c'è un solo modo per l'Italia di levare il manico del coltello dalle mani berlinesi[/B] (e, in via esecutiva, pedissequa, brusselliane): quello illustrato da Sinn (!), sebbene per la Grecia, ma valido a fortiori per l'Italia: [B]l'euro-exit, con gli effetti, preconizzati [U]da Sinn[/U] come "benefici", [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/07/piu-filogermanici-di-sinn-che-e-quasi.html"]visti in questo post[/URL] [/B](semifrattalico). [/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]

[FONT="georgia" ]8. Lode a Palombi, ma occorre precisare perchè il concretizzarsi di un "aiuto" USA [URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2016/01/ordoliberismo-mondialismo-decrescismo.html?showComment=1452119210993#c47098184020322747"]si prospetti, allo stato, piuttosto difficile[/URL] per Renzi: [/FONT]
[FONT="georgia" ]"[B]Per scuotere veramente gli USA, inebriati dall'utilità tedesca nel ripristino in €uropa del lavoro-merce e nella distruzione dei diritti sociali, ci vuole qualcosa di molto sostanzioso sul piano della loro destabilizzazione finanziaria[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]Vedremo: può essere di no, ma può essere che si abbia un processo accelerato. [/FONT]
[FONT="georgia" ]In fondo, gli USA mantennero atteggiamento ambiguo fino alla fine del 1942 (senza mai cessare rapporti commerciali...)".[/FONT][/INDENT]

[FONT="georgia" ][B]Il che[/B], tra una presa di posizione costituzional-sovranista di (una parte degli) ambienti bancari, e prospettive non colte appieno (finora) di inevitabile suicidio legate alla permanenza nel complesso indissolubile dei meccanismi derivanti dall'adesione all'UEM, [B]ci riporta all'ipotesi frattalica[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Cioè, al profilarsi di un neo-25 luglio e del [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/il-discorso-2-il-percorso-di-un.html"]chi e come lo potrebbe gestire[/URL]. [/FONT]

[FONT="georgia" ]ADDENDUM-2: [/FONT]​
 

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THE €URO CHALLENGE: TRA BOOMERANG E REDDE RATIONEM PER L'ITALIA (REMEMBER SINN)



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[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]1. Comincerei da [URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2016/01/uropa-oggi-e-roma-23-gennaio-2016-free.html?showComment=1453069784974#c6216645805520630645"]questo commento di Arturo[/URL] che ci riporta un "peculiare" (per la sua provenienza) ragionamento:[/FONT]
"Non possiamo sacrificare sull’altare del “vincolo europeo” anche quello che di buono abbiamo in Italia. Sicuramente non possiamo sacrificare la nostra Costituzione. E neanche la “salute” della nostra economia: avere banche solide è essenziale per avere una economia sana e vigorosa. Se dobbiamo scegliere tra Weidmann e Calamandrei non abbiamo dubbi: noi scegliamo Calamandrei e i nostri padri costituenti che recepirono la necessità di “scolpire” nella nostra Costituzione la tutela del risparmio."

Queste righe sono state scritte da un banchiere su un giornale locale di proprietà del gruppo L'Espresso. Evidentemente qualcuno sente chaud aux fesses (pardon my French...). Sarà abbastanza per smuovere veramente qualcosa?"​

[FONT="georgia" ]Il passaggio in questione è infatti tratto da un articolo intitolato (molti, come sottolinea lo stesso Arturo, lo conoscono già ma non fa male ripeterlo): [/FONT]
[B][FONT="georgia" ][URL="http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2016/01/07/news/banche-la-salvezza-va-ricercata-nel-passato-1.12736005"]Banche, la salvezza va ricercata nel passato[/URL][/FONT][FONT="georgia" ] (di [URL="http://www.fundspeople.it/notizie/giovanni-fracasso-e-il-nuovo-responsabile-di-banca-albertini-syz-a-bologna-127307"]Giovanni Fracasso).[/URL][/FONT][/B]

[FONT="georgia" ]2. Questo pezzo va ad aggiungersi a quest'altra recente, e significativa, presa di posizione: [/FONT][/B]

[B][FONT="georgia" ][URL="http://www.assopopolari.it/it/paginaNews.php?ramo=news&div=comunicati&id_comunicato=898"]ASSOPOPOLARI, SFORZA FOGLIANI: LIBERARSI DAL CAPPIO EUROPEO[/URL][/FONT]


[FONT="georgia" ]Peraltro, come ci rammenta nel commento successivo Winston (1984) Smith, l'enfatica e quasi patriotica conclusione di Fracasso, si indebolisce alquanto nel periodo che la precede: [/FONT] [INDENT][FONT="georgia" ]"La questione è pertanto molto seria: non basta più constatare che lo “spirito” dei Kohl, dei Mitterrand, dei Delors è svanito, sostituito oggi dallo strapotere della Merkel e dei vari Weidmann, con la loro cerchia di mastini finlandesi, olandesi che giocano a fare i duri con i paesi mediterranei e con la nostra Italia, ancora forte industrialmente (seconda manifattura d’Europa) ma debole politicamente".[/FONT]
[/INDENT][FONT="georgia" ]3. Sulla illusorietà (nella memoria e nella comprensione storico-istituzionale) [FONT="georgia" ]del[/FONT] ragionamento posto in premessa, rispetto alla corretta c[FONT="georgia" ]onclusione[/FONT], suggerisco il clou argomentativo tratto da due precedenti post: [/FONT]
[B][FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/09/non-ce-solidarieta-senza-verita.html"]3-A. NON C'E' SOLIDARIETA' SENZA VERITA'[/URL], da cui traggo:[/FONT][/B]

[FONT="georgia" ]"[FONT=inherit]Ho sentito invocare, come motore per una via d'uscita dalla crisi, la ripresa della solidarietà tra paesi europei, richiamando lo stesso spirito del Trattato del 1957. Cioè [B]attribuendo una continuità storica e strategica, (più o meno implicita) a tutta la "costruzione europea" nel suo complesso[/B].[/FONT][/FONT]

[FONT=inherit]Questa posizione, nella sua "indistinzione" su fini e struttura dei trattati rispettivamente vigenti ante e post Maastricht (includendo l'Atto Unico, preparatorio della liberalizzazione dei capitali in Europa), porta ad una paradossale implicazione:[/FONT]

[FONT=inherit]- che l'euro sia, in qualche modo, un'evoluzione "aggiornata" al dopo "Cortina di ferro" della solidarietà cooperativistica europea;[/FONT]

[FONT=inherit]- che le "riforme" che, fin dall'inizio dell'applicazione di Maastricht lo dovevano necessariamente accompagnare (il famoso cammino della "convergenza"), ritraggano da questo spirito solidaristico la loro connotazione e, quindi, si dovrebbe supporre, siano anch'esse compatibili con lo Spirito della democrazia costituzionale.[/FONT]
[FONT=inherit]...La più grande obiezione che muovo a questa insidiosa costruzione dialettico-ideologica, è che leggendo i trattati attuali (per semplicità; essi, infatti, riprendono Maastricht, rinsaldandone i mezzi "strategici"), ma sapendoli leggere veramente, si può, piuttosto, costruire questa interpretazione strutturale nonchè sistematica, di principi cogenti e caratterizzanti: [/FONT]
[FONT=inherit]- [B]i trattati sono intenzionalmente composti da una miriade di parole e di concetti, che nascondono una valenza normativo-positiva [/B](cioè il "quid novi" che introducono nel mondo del diritto vigente), [B]per lo più, in chiave sistematica, pari a "zero", tranne che per alcune norme "scardinanti" (più che "cardine"), accuratamente selezionate e disseminate, in varie versioni e corollari, all'interno di questa pletorica costruzione pseudo-concettuale.[/B][/FONT]

[FONT=inherit]- Una verbosità che, quando si viene al "dunque", della normazione positivamente applicabile conduce a individuare:[/FONT]

[FONT=inherit]a) grund-norm essenzialmente compendiabili nella "forte competizione" in un mercato unico e "stabilità dei prezzi" (riprese da corollari istituzionali- la BCE- e procedurali che li blindano...inavvertitamente, per [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2012/12/giuristi-e-economisti-cronache-da-un.html"]un un qualsiasi normale lettore non dotato di un sofisticato bagaglio di conoscenze giuridiche ed economiche[/URL]);[/FONT]

b) che ogni altro aspetto è subordinato e ridotto a "intenzioni programmatiche" di cui conosciamo le procedure complesse ma i cui contenuti sono del tutto aleatori, se non addirittura esplicitamente esclusi;

c) che, infatti, come ben si vede dall'art.6 TUE, sul "riconoscimento" dei diritti fondamentali, che "non estende in alcun modo le competenze dell'Unione definite nei trattati", tali "diritti" sono derubricati a "principi generali", cioè a previsioni normative che entrano in campo solo in via suppletiva di eventuali lacune della disciplina UE (lacune che, nella monolitica produzione giurisprudenziale delle Corti europee, tendono a non essere ravvisate praticamente mai);

d) che in tal modo, la già "subordinata" tutela dei diritti fondamentali, [ incluso quello al risparmio diffuso, ossia "popolare", garantito dall'art.47 Cost. che trovate affrontato qui al punto 1]. necessariamente inclusivi dei diritti sociali (il detestato welfare), è lasciata alla cura degli Stati, che, contemporaneamente, in virtù delle suindicate grund-norm, la cui applicazione incondizionatamente prevalente è assistita da tutto il resto della costruzione fondata sui trattati (previsioni procedurali e sanzionatorie, e atti di provenienza delle istituzioni, in testa i Consigli europei), sono posti nell'impossibilità di garantirli.

...venendo ad alcune affermazioni percepite durante il dibattito, risulta una pura (prosecuzione della) illusione, specificamente italiana, che la crisi possa essere risolta con una "ripresa" della solidarietà europea. Se ciò non fosse, appunto, una pia illusione, basterebbe a smentirla l'atteggiamento della Merkel e di Schauble, e di Olli Rehn e di Van Rompuy, e di Barroso, e...suvvia, non è neppure questione di nomi (se uno cade, come Juncker, magari spifferando scomode verità, a cui peraltro non si reagisce, un altro prenderà il suo posto. Tant'è, aggiungiamo, che Juncker ha poi ripreso puntualmente il suo posto sostituendo Barroso).
E' questione che chi nega la solidarietà può, a ragione, invocare i trattati e il loro rispetto. E non parliamo del "mero" fiscal compact, che è solo uno sviluppo naturale della strategia di Maastricht (e della ideologia politico-antropologica di von Hayek).

Basti pensare che la Germania, tanto più accettando acriticamente il monetarismo imposto alla BCE da Bundesbank, ha ragioni da vendere sulla censura dell'OMT di Draghi: e anche ben al di là della questione della mission BCE ex artt.123 e 127 TFUE (quelli della mera finalità della stabilità dei prezzi e del divieto di acquisto dei titoli sovrani, per farla breve). Gli artt.124 e 125 del TFUE, infatti, recitano:

Articolo 124(ex articolo 102 del TCE) È vietata qualsiasi misura, non basata su considerazioni prudenziali, che offra alle istituzioni, agli organi o agli organismi dell'Unione, alle amministrazioni statali, agli enti regionali, locali o altri enti pubblici, ad altri organismi di diritto pubblico o a imprese pubbliche degli Stati membri un accesso privilegiato alle istituzioni finanziarie. Articolo 125(ex articolo 103 del TCE) 1. L'Unione non risponde né si fa carico degli impegni assunti dalle amministrazioni statali, dagli enti regionali, locali, o altri enti pubblici, da altri organismi di diritto pubblico o da imprese pubbliche di qualsiasi Stato membro, fatte salve le garanzie finanziarie reciproche per la realizzazione in comune di un progetto economico specifico. Gli Stati membri non sono responsabili né subentrano agli impegni dell'amministrazione statale, degli enti regionali, locali o degli altri enti pubblici, di altri organismi di diritto pubblico o di imprese pubbliche di un altro Stato membro, fatte salve le garanzie finanziarie reciproche per la realizzazione in comune di un progetto specifico."
[FONT="georgia" ]3-B. Quanto alla conclusione finale di Fracasso (in sè "sorprendentemente" condivisibile), riportata da Arturo, non vi rammenta ciò che è stato sostenuto molte volte in questo blog e [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/07/napoli-11-luglio-2014-riscossa-italiana.html"]anche in vari convegni dal sottoscritto[/URL] (in questo, ora linkato, partecipava anche un ex vice-presidente della Corte costituzionale)?[/FONT]

[FONT="georgia" ][B]"Sul piano giuridico-costituzionale la prevalenza del pensiero registrabile, l’equivalente del [I]mainstream[/I] economico, si è incentrata sulla [/B][B]“illusione” della sostituibilità al modello della Costituzione economica del principio della concorrenza[/B][B].[/B][/FONT]
[FONT="georgia" ][B]La invasività di tale illusione, puramente ideologica e derivante dalla presunta superiorità etico-culturale del modello europeo, in una irresistibile esterofilia che affligge periodicamente la comunità italiana, ha condotto, sul piano della riflessione costituzionale, a quello che si può definire l’[/B][B][I]eurostrabismo.[/I][/B][/FONT]
[FONT="georgia" ][B][I][B]...In questo scenario, [/B][/I][/B]l'EUROSTRABISMO, cioè l'indifferenza etico-ideologica dei giuristi a oltre 20 anni di crescente disapplicazione della Costituzione, si rivela dunque il frutto di un "fattoide" giuridico: e cioè che il principio di (libera) concorrenza, unito a quello della “neutralità della moneta” siano anzitutto corrispondenti, come potenzialità realizzabili, alla realtà del capitalismo "reale.[/FONT]
[FONT="georgia" ]Ed invece, alla prova dei fatti storici, già con la crisi del '29 si evidenziò l'inadeguatezza della teoria economica liberista, di fronte alla schiacciante prevalenza di oligopoli e monopoli nella struttura della produzione. Si è cioè dato per scontato che tali principi potessero assurgere a pari dignità rispetto a quelli dell'intervento pubblico disegnato nella Costituzione economica, mitigatore dei fallimenti del mercato e degli equilibri distruttivi della “sottoccupazione” derivanti dai primi.
..[B]Abbracciare questo approccio, senza saperne stimare le conseguenze economiche prima ancora che sociali[/B], indebolisce perciò i presupposti di qualsiasi contrasto al riduzionismo della democrazia a puro “metodo” e al sondaggismo: rimane infatti insoluto il problema dell’effettiva conservabilità dei valori fondamentali di una democrazia del lavoro come quella disegnata dalla Costituzione primigenia. [/FONT]
[FONT="georgia" ]E da ciò deriva l’incapacità di comprendere [B]che la vera [I]grund-norm[/I] della costruzione europea incentrata sulla moneta unica non è la libera concorrenza (puro mito astratto e deduttivistico) quanto la "forte concorrenza" tra Stati-sistema (non tra imprese!), la stabilità dei prezzi e il concetto di piena occupazione neo-classico[/B] (cioè di sottoccupazione del lavoro deflazionato).
...Dunque [B]la Costituzione del 1948[/B], ed in un modo che si rivelò egregio, almeno nelle soluzioni adottate dall’Assemblea costituente, ieri come oggi, [B]interviene a regolare tutti questi problemi posti dai fallimenti dei mercati e dalla inevitabile tendenza di questi alla instabilità finanziaria[/B]. Essa prese atto di 150 anni di impotenza delle teorie liberiste a risolvere problemi causati dagli stessi fenomeni che si manifestano oggi e agì di conseguenza. Stabilì perciò dei valori fondamentali non negoziabili in sede internazionale e una Costituzione economica che ne costituisse l’imprescindibile presidio, mediante l’intervento macroeconomico dello Stato, salvando però la libertà dell’iniziativa d’impresa nell’ambito delle immutate regole microeconomiche.
...In sintesi, occorre aprire gli occhi sul fatto che, [B]oggi l’euro[/B], accompagnato dal complemento inevitabile dei suoi vincoli fiscali, è antitetico alla funzione statale di garanzia dei veri diritti fondamentali. [/FONT]
[FONT="georgia" ]La sua pretesa neutralità, smentita dai drammatici squilibri commerciali e dalle relative posizioni debitorie che si sono drammaticamente accumulate nell’Unione monetaria, [B]non può essere legittimamente accettata come strumento di messa in sospensione della Costituzione italiana[/B]: e ciò, né alla luce dei limiti posti dall’art.11 Cost. per l’adesione a trattati istitutivi di organizzazioni internazionali, né di quelli posti dall’art.139 per la stessa revisione costituzionale."[/FONT]



[FONT="georgia" ]4. Non proseguirò oltre per non tediare il lettore con cose che, in questa sede, sono state dette molte volte e che, peraltro, costituiscono il tema centrale de "[URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/11/orizzonte49-book-2-la-costituzione.html"]La Costituzione nella palude[/URL]". [/FONT]
[FONT="georgia" ]Il fatto è che[B] in "ambienti bancari", di fronte alla prospettive aperte dalla "Unione bancaria", iniziano a ricordarsi,[/B] (anche se, come abbiamo visto, in una versione elittica e dimentica dell'intero pregresso effettivo dei fatti giuridico-economici), [B]che la Costituzione è un baluardo estremo ma fondamentale per [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/11/convegno-8-novembre-legalita.html"]la salvezza che abbiamo già "in casa"[/URL].[/B][/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]5. Se poi a qualcuno sarà capitato di leggere l'articolo di [B]Marco Palombi[/B] sul FQ di oggi, intitolato: "[U][I][B]L'austerità non si tocca. L'Italia s'inchina alla Ue[/B][/I][/U]" (pag.2), si può rendere conto che l'attuale linea governativa non è ancora armonizzata con le esigenze e le speranze provenienti dagli ambienti "bancari" che hanno dato luogo alla presa di posizione riportata all'inizio del post. [/FONT]
[FONT="georgia" ]L'articolo mette insieme questi punti significativi: [/FONT]
[FONT="georgia" ][I]"Sul tavolo, nell'ultimo mese, Matteo Renzi ha messo molte cose giuste - i 3 miliardi regalati alla Turchia per i migranti, il raddoppio del gasdotto North-Stream concesso alla Germania, le sanzioni alla Russia -, [B]ma su nessuna è andato fino in fondo. Se non si ha la forza necessaria, però, a fare domande si finisce solo per irritare quelli che hanno il coltello dalla parte del manico[/B]"[/I].[/FONT]

[FONT="georgia" ] Si finisce cioè a [B]rischio "boomerang", come ci insegna la Grecia[/B]: da leggere, in proposito, sull'International New York Times (pag.22), un pezzo di umorismo involontario del solito britannico super-europeista Hugo Dixon, [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/07/piu-filogermanici-di-sinn-che-e-quasi.html"]già noto in questa sede[/URL], che ci offre una versione tutta sua, e confusamente manipolatrice dei fatti, di alcune recenti vicende che coinvolgono corte costituzionale e media pubblici in Polonia, nonché le (presunte) indebite pressioni di Tsipras sulle dimissioni indotte del chief executive della Banca del Pireo, principale istituto ellenico: tali "pressioni", invece, come emerge dai fatti (imprecisamente) narrati, risultano essere state adottate in piena armonia con i desiderata della Trojka (cioè della succursale greca dell'EFSF, ente erogatore dei prestiti da condizionalità imposte nel memorandum, che, attraverso appunto la Hellenic Financial Stability Fund, esercita la sovranità politico-fiscale di..Tsipras). Per Dixon, in piena confusione, "Poland and Greece challenge EU's spirit" (le due vicende, infatti, sono di segno decisamente opposto l'una all'altra, e la challenge di Tsipras si è trasformata nel suo contrario da un bel pezzo).[/FONT]



[FONT="georgia" ]6. Ma qui il discorso si farebbe lungo e probabilmente lo svolgeremo in altra sede, spiegando [B]la plateale arbitrarietà, nel merito giuridico[/B], cioè sia relativamente alle clausole dei trattati che sul piano dei principi costituzionali comuni alle Nazioni civili, [B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/01/dalla-scolastica-hayek-timmermans-la.html"]delle valutazioni di Timmermans sulla Polonia[/URL][/B].[/FONT]
[FONT="georgia" ]Per tornare all'articolo di Palombi, questo passaggio è importante: [/FONT]
[FONT="georgia" ][I]"[B]La sua speranza[/B] [/I](di Renzi, ndr.)[I] [B]è che gli Stati Uniti[/B] - coi quali si è schierato in Medioriente scavalcando Merkel e Hollande (sic!) - [B]vincano la loro battaglia con Berlino[/B]: gli USA vogliono che l'Europa abbandoni l'austerità perché così sta portando il mondo in deflazione. Dopo i richiami a Berlino, sono passati alle maniere forti: lo scandalo Volkswagen o la class action a Deutsche Bank, accusata di usare software truccati per gli scambi di valute. Difficile, però, che le tensioni fra i due paesi servano a Renzi per evitare il [B]redde rationem"[/B][/I]. [/FONT]



[FONT="georgia" ]7. Precisiamo di quale [I]redde rationem[/I] si tratti: in particolare l'attuale contrasto si appunta sulla insufficiente austerità dell'attuale legge di stabilità e sul conseguente forte [B]inasprimento delle politiche di bilancio[/B] per il 2017.[/FONT]
[FONT="georgia" ]Tale inasprimento, sia chiaro, specie se anticipato nel 2016 a seguito di forti obiezioni della Commissione ai saldi dell'attuale manovra, [B]rischia di portare al collasso il sistema bancario italiano tramite il dilagare esponenziale di incagli e sofferenze[/B].[/FONT]

[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][I][B]ADDENDUM[/B][/I] ([FONT="georgia" ]da not[FONT="georgia" ]o sito di "rassegna stampa")[FONT="georgia" ].[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ] [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]Anzi[FONT="georgia" ], di più.[/FONT] [FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]D[/FONT]over [B]fare retromarcia oggi[/B], dopo aver provato una [B]disastrosa so[/B][FONT="georgia" ][B]rtita senza conv[/B][FONT="georgia" ][B]inzione[/B] e, specialmente, [B]senza un[/B][FONT="georgia" ][B]a strategia concludent[/B][FONT="georgia" ][B]e per l''interesse del Paese[/B], [FONT="georgia" ]preannuncia già ora, [FONT="georgia" ]una [B]pesante "rappresaglia" [/B][FONT="georgia" ][B]t[/B][FONT="georgia" ][B]edesca di infa[/B][FONT="georgia" ][B]usta memor[/B][FONT="georgia" ][B]ia[/B], mirat[FONT="georgia" ]a[/FONT] alla distruzione del[FONT="georgia" ] risparmio e dell'intera economia italian[FONT="georgia" ]i:[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[B][URL="http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/schermaglie-juncker-erano-antipasto-29-gennaio-renzi-si-prepara-116839.htm"]LE SCHERMAGLIE CON JUNCKER ERANO L'ANTIPASTO: IL 29 GENNAIO RENZI SI PREPARA A BERE L'OLIO DI RICINO DA ''MAMMA MERKEL''[/URL] A BERLINO - O IL BULLO UBBIDISCE O ANGELONA TIRERÀ FUORI LE ARMI PESANTI: DEBITO PUBBLICO, BCE-WEIDMANN, FISCAL COMPACT. E SOPRATTUTTO LA CHIUSURA DELLE FRONTIERE, UNA BOMBA ATOMICA CONTRO ITALIA E GRECIA[/B]

TE LA DO IO LA FLESSIBILITÀ - LA GERMANIA VUOLE COMMISSARIARE IL DEBOLE JUNCKER E IMPORRE AI PAESI INDEBITATI, DALL'ITALIA IN GIÙ, L'EMISSIONE DI TITOLI DI STATO SUBORDINATI: SE ARRIVA UNA CRISI, PAGANO I CREDITORI E RISPARMIATORI. PROPRIO COME NEL CASO ETRURIA


[FONT="georgia" ]Il redde rationem, una volta inscritto nella linea politica attuale seguito dall'Italia, conduce inevitabilmente ad un drastico "piegarsi" italiano a un disastroso inasprimento dell'austerità. E [B]c'è un solo modo per l'Italia di levare il manico del coltello dalle mani berlinesi[/B] (e, in via esecutiva, pedissequa, brusselliane): quello illustrato da Sinn (!), sebbene per la Grecia, ma valido a fortiori per l'Italia: [B]l'euro-exit, con gli effetti, preconizzati [U]da Sinn[/U] come "benefici", [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/07/piu-filogermanici-di-sinn-che-e-quasi.html"]visti in questo post[/URL] [/B](semifrattalico). [/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]

[FONT="georgia" ]8. Lode a Palombi, ma occorre precisare perchè il concretizzarsi di un "aiuto" USA [URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2016/01/ordoliberismo-mondialismo-decrescismo.html?showComment=1452119210993#c47098184020322747"]si prospetti, allo stato, piuttosto difficile[/URL] per Renzi: [/FONT]
[FONT="georgia" ]"[B]Per scuotere veramente gli USA, inebriati dall'utilità tedesca nel ripristino in €uropa del lavoro-merce e nella distruzione dei diritti sociali, ci vuole qualcosa di molto sostanzioso sul piano della loro destabilizzazione finanziaria[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]Vedremo: può essere di no, ma può essere che si abbia un processo accelerato. [/FONT]
[FONT="georgia" ]In fondo, gli USA mantennero atteggiamento ambiguo fino alla fine del 1942 (senza mai cessare rapporti commerciali...)".[/FONT][/INDENT][FONT="georgia" ][B]Il che[/B], tra una presa di posizione costituzional-sovranista di (una parte degli) ambienti bancari, e prospettive non colte appieno (finora) di inevitabile suicidio legate alla permanenza nel complesso indissolubile dei meccanismi derivanti dall'adesione all'UEM, [B]ci riporta all'ipotesi frattalica[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Cioè, al profilarsi di un neo-25 luglio e del [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/il-discorso-2-il-percorso-di-un.html"]chi e come lo potrebbe gestire[/URL]. [/FONT]

ADDENDUM-2:
 
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Forumer storico
attualita' gennaio 19, 2016 posted by Fabio Lugano
CHE DEVE A CHI: I DEBITI ESTERI INCROCIATI DEI PRINCIPALI PAESI


Con un’interessante infografica, fonte BBC, diamo una presentazione dei debiti verso l’estero dei principali paesi , pubblici e privati, e delle controparti verso cui sono indebitati. Vedrete un po’ di dati che vi spiegheranno meglio perché certi paesi possano avere una posizione di forza, soprattutto in Europa, rispetto ad altri che sono destinati, per la loro fragilità, ad una posizione succube.
Buon divertimento.
USA
Pil 10.800 miliardi di euro ; Debito verso estero: 10.900 miliardi di euro
Debito estero : 101 % del PIL Debito estero pro capite: 35.000 euro Debito pubblico su PIL 100%.


REGNO UNITO
Pil: 1.700 miliardi di euro Debito estero : 7.300 miliardi
Debito estero pro capite : 117.580 euro Debito estero su PIL 436 %
Debito pubblico su PIL : 81%.


ITALIA
PIL 1.200 miliardi di euro Debito vero l’estero : 2.000 miliardi di euro
Debito estero pro capite : 32.875 euro Debito estero 163% del Pil
Debito pubblico : 124% del Pil


GERMANIA
Pil : 2.400 miliardi di euro Debito estero : 4.200 miliardi di euro
Debito pro capite : 50.659 euro Debito estero su Pil : 176%
Debito pubblico su Pil : 83%


FRANCIA
Pil : 1.800 miliardi di euro Debito Estero : 4.200 miliardi di euro.
Debito estero pro capite: 66.508 euro. Debito estero su Pil : 235%
Debito pubblico su Pil: 95%


SPAGNA
Pil : 700 miliardi di euro Debito estero: 1.900 miliardi euro.
Debito estero pro capite: 41.366 euro Debito estero su Pil : 284%
Debito pubblico: 97% del Pil



GRECIA
Pil 200 miliardi di euro Debito estero : 400 miliardi di euro
Debito estero pro/capite: 38.073 euro Debito estero su Pil: 252%
Debito pubblico su Pil : 176%.



IRLANDA
Pil : 200 miliardi di euro Debito estero : 1,7 miliardi di euro
Debito estero procapite: 390.969 euro Debito estero su Pil: 1093%
Debito pubblico su Pil : 109%



GIAPPONE
Pil : 4.100 miliardi euro Debito estero : 2 miliardi euro
Debito estero pro capite : 15.934 euro Debito estero su PIL: 50%
Debito pubblico su Pil : 230 %
 

mototopo

Forumer storico
La ripresa dell’indebitamento tra Nord e Sud Europa. I saldi target 2.


“Battaglia tra Renzi e Juncker sulla flessibilità che ci sarebbe in Italia, ma una cosa è certa, seppur minima, appena si alleggerisce, la morsa dell’austerità in Europa, in questo caso nel nostro Paese, subito riparte l’indebitamento nazionale da parte del principale Paese creditore ed esportatore d’Europa, tramite i pagamenti interbancari. La Germania, che per il suo tessuto industriale, l’euro gli risulta una moneta svalutata e commerciando con il resto dell’eurozona principalmente, ha di fatto bloccato la rivalutazione di una sua ipotetica valuta nazionale, accumulando surplus commerciali superiori a quelli cinesi, di oltre il 7% del suo pil. Cosa citata la settimana scorsa da Zingales.
Ricollegandosi alla ripresa della forbice debitoria del target 2, complice di tutto ciò è proprio la moneta unica, che è di fatto debitogena e creditogena perchè tra le due parti in causa prima citate, NON sussiste il rischio cambio, ossia svalutazione del capitale prestato_Ovviamente parliamo in linea di principio di finanziamento delle esportazioni da parte della Germania essenzialmente, verso i Paesi del sud Europa importatori, che con l’euro hanno perso competitività nel loro export (Italia, Spagna e Grecia).

Dai grafici si può notare che il massimo divario credito-debito tra Nord e Sud si è verificato tra il 2011 e 2012 quando le bilance pagamenti italiane, spagnole e greche erano al massimo del negativo, l’assenza delle riforme lacrime e sangue faceva si che le importazioni di merci e capitali volavano e nello stesso tempo si esportava sempre di meno perchè i lavoratori ancora non erano stati resi ben “flessibili”, funzionale a tutto ciò è l’assenza di una moneta nazionale e flessibile.
In questa situazione, di totale squilibrio dei conti tra Nord e Sud, tra il 2011 e 2012 vengono sostituiti i governi legittimamente eletti di Spagna, Grecia e Italia affinchè con le “riforme” non si fosse attenuato i gap nei saldi target 2. E infatti l’ex Premier Monti, in una intervista ammise che grazie alle riforme strutturali, l’Italia stava conquistando una migliore posizione nella competitività grazie alla distruzione della domanda interna attraverso il consolidamento fiscale…

Quindi come si possono riequilibrare i deficit di surplus della bilancia pagamenti tra Germania e Italia perchè non vi siano enormi gap debito-credito anche a livello europeo?
1) O la Germania acquista prodotti italiani e diventa meno competitiva (ma non se ne parla proprio) oppure
2) L’Italia deve aumentare le sue esportazioni e limitare le importazioni
a: Con le riforme sul lavoro per essere piu’ competitiva, quindi taglio salari, pensioni e licenziamenti facili. Non a caso la deflazione, effetto della disoccupazione risulta funzionale al punto numero 2.
b: Con più austerità per comprimere la domanda e quindi i consumi che parte di questi sono importazioni. Ecco perchè impongono la rigidità dei bilanci anche nelle fasi recessive, il problema principale nell’eurozona per il suo sostentamento, non sono la ripresa dei consumi e dell’occupazione, bensì l’equilibrio di competitività e quello del debito-credito.

In sostanza la sopravvivenza dell’eurozona necessita un equilibrio del terrore, anzi della povertà…
 
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Forumer storico
gennaio 20, 2016 posted by Mitt Dolcino
La crisi delle banche italiane ci dice che la Germania vuole per l’Italia una patrimoniale con il fine di abbassare l’incomprimibile ed inderogabile debito pubblico, ecco un’analisi (reload)

Bisogna saper cogliere i segnali deboli. In buona sostanza quello che la recente crisi della banche comporterà per tutti noi non è perdere i soldi depositati, in tale caso chi perderà saranno solo i depositanti presso banche non solide, certamente non le banche mainstream che ritengo alla fine verranno salvate comunque. No, la conseguenza sarà qualcosa di molto più pervasivo ossia maggiori tasse per tutti gli italiani, per salvare la baracca. E visto che le tasse sono già insostenibilmente alte bisogna attaccare il problema alla radice, o meglio questo è quanto vorrebbe farci fare la Germania: attaccare i nostri patrimoni famigliari frutto del risparmio di generazioni, una vera imposta patrimoniale da far pagare a tutti i risparmiatori, a tutte le famiglie italiane per il “privilegio” di rimanere nell’euro a fare gli interssi di Berlino (commento personale: follia; o anche, prima cornuti con l’austerità e con un euro che ha avvantaggiato solo la Germania e poi mazziati con la patrimoniale) .
Visto che nei prossimi mesi la parola “patrimoniale” ridiventerà di moda almeno in termini di citazione sui media, patrimoniale che quasi certamente si concretizzerebbe con una crisi di governo, riproprongo un’analisi del 16 ottobre 2013, Dimenticate l’FMI: la Germania vuole per l’Italia una Patrimoniale con il fine di abbassare il debito pubblico, ecco una prima analisi“, vedasi in calce], analisi oggi vieppiù attuale.
Leggete bene i contenuti in quanto vi aiuteranno a capire in modo abbastanza tecnico cosa si devono aspettare gli italiani in assenza di una reazione all’unisono alla protervia eurotedesca che inevitabilmente dovrebbe/vorrebbe passare per una crisi stile 2011 per l’Italia, con la sola differenze che oggi viene focalizzata sulle banche quali maggiori detentrici del debito nazionale (leggasi, banche detentrici di BTP, nel 2011 la crisi fu incentrata sullo spread dei BTP vs. Bund, oggi la crisi è sulla tenuta del sistema bancario italiano che detiene BTP, ovvero è la stessa minestra servita in modo solo leggermente diverso). Della serie, Schauble ci aveva avvertito….

In copertina ho per altro proposto un interessante intervento frutto di una visione eccezionale come tempismo dell’economista Giacchè, da leggere per la visione illuminata di quanto sarebbe accaduto di lì a poco, ossia oggi.
http://www.abruzzoweb.it/contenuti/e-attacco-ai-risparmi-degli-italiani–crisi-banche-giacche-teme-il-peggio/586670-2/
MD
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Dimenticate l’FMI: la Germania vuole per l’Italia una Patrimoniale con il fine di abbassare il debito pubblico, ecco una prima analisi

Come ben sanno coloro che hanno letto i miei precedenti interventi, chi scrive ritiene che esista un problema in Europa dato dalla struttura dell’euro attuale, unitamente all’atteggiamento intransigente della Germania nell’applicazione dell’Austerity.
Negli scorsi giorni abbiamo letto la proposta dell’FMI di “tassare” tutti i fondi depositati nell’eurozona con il fine di ridurre il debito pubblico, messaggio parziale e deviante: la verità è leggermente diversa, in quanto esistono Paesi che hanno necessità di applicare tale misura in ambito EU, altri chiaramente no. Ossia, quanto pubblicato dall’FMI rischia di essere la classica mezza verità, utile per secondi fini, come vedremo in seguito. Vediamo dunque un’analisi contestualizzata sul Belpaese in relazione all’applicazione della misura succitata, analisi che ritengo possa essere convincente (nota tecnica: i conti tornano, vedrete dopo…).
Sostanzialmente, in pillole, il vero problema dell’Italia è che ha un forte debito pubblico ed un elevato attivo privato: esiste la necessità di travasare denaro dai cittadini al fine di pagare il debito statale. Questa è la ratio.
Unitamente a ciò, bisogna rilevare che la Germania si trova oggi in una posizione di enorme vantaggio grazie all’euro, che l’ha avvantaggiata forse e più di una guerra vinta visti gli attivi di bilancio (soprattutto balance of trade) che si sono registrati grazie all’adozione della moneta unica, moneta percepita dai mercati come molto più debole di quello che sarebbe stato il marco e quindi supportando enormemente la competitività dei propri prodotti esportati.
Non ci si stanca di stigmatizzare che grazie all’euro debole – debolezza data dalla stessa presenza dei periferici nel paniere – la Germania ha potuto superare addirittura la Cina come saldo assoluto della bilancia commerciale; se poi la si considera pro capite la differenza è di almeno un ordine di grandezza a favore della partner europeo! (attenzione alle units: per la Cina sono saldi mensili in centinaia di milioni di USD, mentre per la Germania sono miliardi di euro), ossia la Germania ha risolto i problemi dell’unificazione grazie all’euro ed ora, quando dovrebbe restituire il favore, mette invece l’Europa periferica alla gogna con una serie di nein impressionanti e con un’applicazione dell’austerity tanto rigorosa quanto obiettivamente difficile da accettare e comprendere.
Alla luce dei recenti commenti di Olli Rehn, il quale ha esplicitamente indicato che l’Italia deve passare da un’imposizione sul lavoro e sulle aziende ad uno sui patrimoni e sui consumi, nota i, sembra importante comprendere i termini di una futura imposizione patrimoniale in Italia (la stampa tradizionale si è guardata bene dal mettere bene in chiaro il senso del messaggio del commissario europeo!). L’analisi che si propone di seguito vuole analizzare quali siano i disegni, gli effetti e le possibile forme di un’imposizione di un’imposta “patrimoniale” per l’Italia imposta di fatto dall’Europa (e qui contestualizziamo il messaggio dell’FMI di poichi giorni or sono).
Chi scrive non teme smentite affermando che la necessità di fare cadere entro fine anno Silvio Berlusconi deriva anche dal fatto che il partito che egli rappresenta mai potrebbe sdoganare tale forma di imposizione fiscale. E questo per un mix di ragioni, ideologiche e di interesse. Dunque, essenziale è abbatterlo in modo definitivo, evitando un suo possibile futuro ritorno sulla scena politica cavalcando ad esempio il malumore, diciamo pure la rabbia, derivante dall’eventuale introduzione di una imposizione patrimoniale selvaggia, vedasi i dettagli nel prosieguo. Dunque attenzione, certamente potremo aspettarci delle sorprese in termini di accanimento verso la figura del paladino libertario, paladino che ad oggi non può che impersonificarsi nel Cavaliere o in chi lo rappresenterà (anche perchè, diciamolo, è l’unica alternativa).
Ora un po’ di storia della gestione del debito statale, scuola tedesca. La Germania moderna, diciamo dell’ultimo secolo, è sempre stata avvezza a forme di patrimoniale finalizzate al pagamento del debito man mano contratto. Ricordiamo che l’ultima forma patrimoniale è stata abrogata solo nel 1987 (dalla famosa Corte Costituzionale di Karlsruhe), tassa nata dopo la seconda guerra mondiale e legata direttamente e/o indirettamente al pagamento dei disastri fatti nell’ultima guerra, inclusa la ricostruzione (fu introdotta nel 1952, nota ii). Prima ci fu la tassazione selvaggia derivante dalla necessità di pagamento degli oneri della prima guerra mondiale del dopo Versailles datata 1922 (legge per la stabilizzazione del Rentenmark) e precedentemente una tassa patrimoniale successiva alla fine della prima guerra mondiale, nel 1918 (Erzbergerschen Finanzreformen). A tutto ciò si aggiunge una tassa preventiva per la difesa del 1913 di durata temporanea (3 anni). Ossia, la Germania riconosce la patrimoniale come un normale strumento impositivo e per questa ragione non fa fatica a supportare l’applicazione della stessa misura anche a Paesi terzi, oggi per via Europea (nota iii). Bene, ma non bisogna dimenticare la ragione di detta imposizione: la storia ci dice che la Germania moderna ha regolarmente necessitato di una patrimoniale in quanto è stato via via necessario pagare per i danni derivanti da guerre – o in previsione delle stesse – che lei stessa ha scatenato (e poi perso).

Dunque, torniamo all’Italia. La Penisola ha vinto – o meglio non ha perso – la prima guerra mondiale, pur con alti e bassi nelle alleanze e nelle prese di posizione. Per la seconda guerra mondiale la situazione è più complessa, avendo contribuito assieme alla Germania a scatenarla per poi dissociarsi in corsa, 8 settembre 1943, facendo cadere Mussolini che pur aveva il controllo teorico del parlamento, situazione per certi versi – fatte le dovute tare in termini di periodo storico, situazione generale al contorno etc. – addirittura assimilabile a quella dell’ultimo Governo Berlusconi. La multiforme “sapienza” italica favorì lo sbarco alleato in Sicilia – che fu un capolavoro di “intelligence mafiosa” d’oltreoceano -, schierandosi formalmente con gli Alleati (da non dimenticare il contributo italiano di Enrico Fermi allo sviluppo nucleare USA, bomba atomica inclusa, fatto che per altro portò l’Italia ad essere tra i primissimi paesi a ricevere l’autorizzazione americana a sviluppare il nucleare per fini pacifici negli anni cinquanta, con concessione proprio alla Edison ora diventata francese). In mezzo a tutto questo turbinare di eventi vale la pena ricordare che la Germania si impossessò di almeno un terzo dell’oro italiano della Banca d’Italia appena prima della fine della guerra, vedasi l’oro di Fortezza (nota iv). Per tutto questo, ossia per via di un comportamento che non si fa fatica a considerare ondivago, il Belpaese mantenne l’onta di aver perso la guerra ma non ne condivise i danni materiali – e politici – successivi. Di fatto anche e soprattutto per questa ragione l’Italia divenne una sorta di repubblica a responsabilità limitata, ossia rimase sotto l’ala “protettrice” degli USA.
Dunque, tornando ai nostri giorni, il debito accumulato fino ad oggi dall’Italia, perfettamente gestibile in ambito di moneta strettamente nazionale (lira), non deriva da una guerra persa ma piuttosto è stata frutto di evoluzioni economiche, sociali e politiche ben precedenti all’introduzione dell’euro. Con maggiore precisione, la decisione italiana di incrementare il deficit è conseguente alla politica espansiva di Ronald Reagan che ridusse le aliquote fiscali al fine di stimolare l’economia: come al solito il Belpaese seguì l’esempio americano in modo parossistico, ossia con un sovrastimolo, determinando il periodo della famosa Milano da bere, senza però fare le dovute tare con gli USA in termini di risorse e potenza disponibili ecc. ecc.. E dunque il debito statale esplose, si vada a vedere cosa accadde nel decennio 1980-90. Si può in ogni caso affermare che il debito attuale e la difficoltà di eroderlo – ripeto, debito contratto principalmente in periodo ben precedenti all’euro – dipendono principalmente dalla presenza di una moneta unica che non autorizza a stampare moneta in modo autonomo, oltre all’impossibilità di politiche economiche finalizzate al solo interesse del Paese.
E qui arriviamo al nodo della discussione.
Infatti con un debito in un’ipotetica valuta nazionale, in un contesto di eventuale autarchia sarebbe permessa un’erosione del debito per via inflattiva – leggasi stampando moneta -, sempre che si riuscisse ad avere una bilancia dei pagamenti o quanto meno una bilancia commerciale in surplus o non in forte perdita (la bilancia commerciale negativa significherebbe un crollo della competitività delle merci e delle imprese nazionali, normalmente a causa del contemporaneo eccessivo e non compensato deprezzamento della valuta). Notasi, ad esempio, eventuali comportamenti autarchici sarebbero oggi teoricamente possibili in ambito energetico vista la disponibilità di fonti rinnovabili competitive vs. generazione tradizionale, dicesi in grid parity, vedasi oltre.
Un approccio autarchico, finalizzato all’utilizzazione preferenziale dei beni nazionali, sarebbe possibile per l’Italia solo in presenza di risorse primarie interne a cui accedere che non costringano ad approvvigionarsi all’estero con una valuta svalutata, ossia facendo in modo che una moneta svalutata dall’inflazione non comporti una perdita di competitività (…). Se ci si pensa bene gli USA stanno facendo qualcosa di simile, scambiano materie prime con carta, dollari stampati in massa, e visto che bene o male le materie prime e l’energia sono disponibili in loco l’indebolimento eventuale del dollaro non determina un crollo della competitività delle imprese nazionali ma solo minori importazioni (per gli USA il discorso è molto più complesso in quanto la situazione geostrategica del colosso americano permette di fare cose che ai comuni mortali non è permesso, …).
Dunque, non dico che l’Italia potrebbe permettersi lo stesso, ci mancherebbe, alla fine la Penisola non ha molte risorse naturali, ma riprendendo l’esempio dell’energia, una politica di incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili potrebbe oggi permettere una quasi emancipazione dai costi degli idrocarburi e quindi sarebbe possibile incrementare la competitività delle aziende nazionali energy intensive. In questo contesto un’eventuale svalutazione dell’ipotetica lira parrebbe oggi molto meno problematica di quello che fu prima che la tecnologia delle rinnovabili permettesse di ottenere energia da fotovoltaico ed eolico a prezzi relativamente convenienti, come sta accadendo da alcuni anni a questa parte.
Per tutto quanto sopra indicato, l’uscita dall’euro è una possibilità che DEVE essere tenuta in considerazione per l’Italia (ricordiamo che fortunatamente i BTP sono emessi sotto legge italiana e non come eurobond, permettendo una riconversione legale del debito).
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Dunque, il debito pubblico attuale e la sua rigidità in termini di difficoltà di erosione in modo relativamente indolore è stata determinata dall’introduzione della moneta unica. La stessa moneta unica, come anticipato sopra, che ha permesso alla Germania di massimizzare il profitto derivante dalla propria industria manifatturiera, raggiungendo surplus di bilancio da record nella storia moderna dell’economia mondiale (soprattutto a livello procapite, vedasi balance of trade tedesco). In soldoni, il debito italiano, il crollo della competitività dell’area mediterranea ed il successo dell’export tedesco sono andati a braccetto, e questo effetto si è acutizzato dal 2008 in avanti. Infatti a partire dalla crisi scatenata in USA dai mutui sub prime, la Germania è stata percepita come un safe heaven dai mercati, mentre l’Italia è diventata un Paese a rischio. Questo ha fatto salire i tassi di interessi nazionali rispetto a quelli centro europei (…), determinando finalmente una situazione per cui la Germania effettivamente è stata uno dei pochissimi paesi mondiali ad essersi avvantaggiata dalla crisi, e proprio grazie all’euro.
E fin qui abbiamo chiarito le logiche di mercato. Il problema è che, abbastanza inaspettatamente, la Germania, fino al 2011 relativamente accondiscendete e possibilista nel flessibilizzare i meccanismi di Maastricht – memento sulle deroghe che essa stessa si diede nel 2003 – , ha iniziato a dire una serie impressionante di nein ed ad imporre un’austerity estremamente severa. E ripeto, ciò accade in un periodo non florido per chi l’ha subita, ma piuttosto in un momento estremamente difficile, uno dei più difficili degli ultimi 70 anni. Come dire ad una persona gravemente ammalata che deve ritornare immediatamente a lavorare per recuperare le giornate di ferie in eccesso prese in passato. Un comportamento che sembrerebbe ai più un modo per licenziarlo direi….
Dunque, il motivo per cui la Germania sta imponendo l’austerity oggi è abbastanza difficile da comprendere, in apparenza la logica non c’è. E qui si aprirebbe un lungo dibattito sul perché di tale fermezza. Personalmente ritengo che ci sia dietro un grande disegno egemonico, ma questo sarà l’oggetto di un successivo post (si può anche leggere quanto riportato in nota xiv).
Ma quale è lo strumento per imporre l’austerity del partner europeo di riferimento? Ricordiamo che il diritto comunitario impone che l’Europa non possa sindacare sulle misure fiscali prese nei singoli paesi, almeno fino ad ora. E quindi la richiesta di mantenere il rigore, richiesta che puntualmente arriva da Bruxelles, si deve limitare a supportare maggiori tasse, finalizzate appunto alla riduzione del debito pubblico (questo viene costantemente ripetuto, soprattutto dal Commissario Olli Rehn). Di tanto in tanto si vedono esternazioni di commissari europei che vanno un po’ oltre le righe (sempre il Commissario Olli), ma è bene specificare che non è permesso avere ingerenza fiscale sulle misure che ogni Stato deve prendere, fatte salve situazioni di emergenza scatenate ad esempio dalla richiesta di aiuti all’UE, come sta accadendo in Grecia per intenderci.
La matematica non è un’opinione e quindi sembra ormai chiaro che le scelte per abbattere il debito pubblico senza uscire dall’euro e nei termini procedurali (tempistiche incluse) definite dall’Europa devono necessariamente passare per due strade:
– o si decide di tassare e stratassare cittadini ed imprese per molti anni, anche oltre la logica e possibilmente anche oltre il diritto (nota v)http://scenarieconomici.it/la-crisi...blico-una-prima-analisi-reload/#sdendnote1sym (recente è la discussione sulla sovra tassazione degli immobili post IMU, ossia la doppia imposizione sullo stesso bene, bandita dal diritto internazionale),
– o(/e) si decide di abbassare il debito per via di un’azione straordinaria di prelievo per via patrimoniale.
La Germania nella sua piena razionalità ben sa che prima o poi si arriverà al punto di riconoscere che la strada maestra passa per una tassazione straordinaria patrimoniale, attendendo per l’implementazione della misura un governo ideologicamente disponibile ad accettare tale forma di imposizione unitamente a condizioni economiche e di bilancio statale “esasperate” (notasi che anche una nazionalizzazione dei fondi pensione sarebbe di fatto una tassazione straordinaria assimilabile alla famigerata patrimoniale).​
Ossia il governo che potrebbe attuare tale misura sarebbe la sinistra, o qualcosa di simile (leggasi un governo di sanità pubblica che sia disponibile a seguire le indicazioni dell’Europa, ossia qualcosa di simile al Governo Monti). E questo con il forte driver indicato prima, ossia grazie al fatto che la Germania è avvezza a tale misura, storicamente parlando, e quindi non fa fatica a proporla come ricetta a terzi. E che la Germania sia potente ed abbia individuato la strada da percorrere con grande attenzione e pianificazione lo dimostra il messaggio dell’FMI sul prelievo forzoso, assolutamente non casuale.
In effetti in Italia avrebbe teoricamente senso applicare detta misura straordinaria, vedasi grafico seguente dall’Economist del settembre dello scorso anno:

Ossia, effettivamente in Italia i soldi ci sono, eccome!
E guarda caso la statistica dell’Economist proposta ha come fonte la stessa fondazione DIW che ha discusso la possibilità di una patrimoniale per l’Italia (vedasi nota v). Con buona pace dei principi di non ingerenza in materia fiscale in ambito EU! (Nota personale: Inaccettabile!).
Ecco la tabella dell’Economist come appare nello studio di S. Bach/DIW, i dati sono gli stessi:

Il problema secondo chi scrive è che le conseguenze di siffatta misura si tradurrebbero in minori consumi nazionali, dati dall’incertezza che inevitabilmente verrebbe a generarsi, consumi che successivamente alla “cura” del iper-europeista Mario Monti sono diventati decisamente asfittici, per non dire semplicemente disastrosi (e molto, troppo simili in termine di trend a quelli greci….):

Le conseguenze di un’imposizione patrimoniale in Italia
Certamente determinerebbe la fuga dei capitali, degli imprenditori e dei cervelli, minando le possibilità di risorgere successivamente. Anche perché una patrimoniale oggi in Italia avallerebbe l’introduzione di una forma di tassazione simile anche per il futuro. Cosa accadrebbe se il debito dovesse riprendere a crescere? E tale dubbio è legittimo visto che tale misura di certo non migliorerebbe la competitività del sistema, ma anzi potrebbe causare solo un’ulteriore riduzione dei consumi, della ricchezza potenzialmente utilizzabile per investimenti futuri e in ultimo dello stesso gettito da tassazione. Vista così ci parrebbe logico ipotizzare anche un’altra patrimoniale successiva, che so in 10 anni, e poi un’altra ancora e via discorrendo. E dunque, dove arriveremmo? Se devo essere sincero dovrei dire che si giungerebbe (e si giungerà, in assenza di un cambiamento nelle politiche di austerity made in Germany) abbastanza rapidamente ad una forma di fascismo, o detta meglio di una dittatura da debito. Ho per altro molti dubbi sul fatto che, all’atto dell’introduzione di un’eventuale tassa patrimoniale in Italia che possa ridurre il debito attorno al 100% del GDP, l’economia come per magia il giorno successivo ripartirebbe. Oggi, al di fuori delle tasse spropositate, l’Italia soffre di un credito asfittico, in quanto le banche devono ricostruire il capitale perso in questi anni per crisi, a causa della svalutazione degli assets e soprattutto dei crediti incagliati (e per questo si guardano bene da prestare denaro): e che forse pensiamo che una patrimoniale potrebbe come per incanto convincere le banche a ridare credito alle imprese, in presenza di un contesto caratterizzato da consumi interni debolissimi ed in ulteriore peggioramento nel caso di una ulteriore tassazione straordinaria? Ma per favore….
E quali sarebbero le conseguenze di lungo termine? La risposta a questo quesito è veramente semplice: un centro Europa che diverrebbe sempre più ricco ed una periferia sempre più povera. Chiedo scusa se ha saltato qualche passaggio, ma penso e spero di essere stato efficace a cogliere il punto….
Sembra proprio di avere di fronte ad un immenso miraggio statistico se si considera che la crescita nazionale italiana effettivamente c’è stata a livello quanto meno tedesco dal 2001 al 2010-11, mentre la disoccupazione è oggi ad un livello simile a quella che si aveva all’entrata nell’euro – essendo per altro scesa fino a circa il 2008 -.
La produttività di cui tanto si parla come causa della mancanza di competitività italica ha semplicemente riflesso i due driver indicati sopra – ratio di GDP vs. ore lavorative impiegate – per cui il disastro di cui tutti parlano sinceramente non esiste, almeno nel periodo precedente a quello in cui la Germania ha deciso di imporre l’austerity (2011). E infatti di reale c’è solo l’austerity imposta dalla Germania ed inaugurata dalle politiche suicide del senatore Mario Monti nel 2011. Notasi inoltre che la presenza dei periferici nell’euro ha favorito la macchina da esportazioni tedesca a livelli stratosferici visto che l’euro che è stato percepito dai mercati più debole di quello che sarebbe stato il marco, vedasi oltre, nota ix. Tutto ciò considerato, oggi ci si trova incredibilmente in una morsa decisamente mortale, morsa espressamente voluta dal Paese che maggiormente ne ha beneficiato e che sta drasticamente ridimensionando i livelli di vita dei cittadini mediterranei… Pazzesco.
L’innesco del provvedimento “patrimoniale”
Ma, domanda, da cosa verrebbe innescata l’approvazione di tale provvedimento? Prima di tutto occorre sottolineare che una maggioranza in cui partecipi il centrodestra non approverebbe mai una siffatta tassazione straordinaria, sia per motivi elettorali e di spicciola convenienza che squisitamente ideologici. In secondo luogo, molto probabilmente le ragioni dovrebbero essere certamente forti e quindi si tratterebbe di un mix di fattori tra cui la copertura di grossi buchi di bilancio unite a pressioni europee a non sforare il 3% di deficit statale. Si ritiene per altro che un “buco” del genere nei conti pubblici si concretizzerebbe solo in presenza di una crescita italiana minore delle attese (meglio sarebbe dire, di una decrescita superiore, visto che l’Itala è tecnicamente ancora in recessione). In questo contesto si ritiene che l’autunno sarà molto caldo, soprattutto da fine ottobre, mentre per la quantificazione reale dei danni (ossia di quanto sarà grossa la falla nei conti) si dovrà probabilmente attendere fino a Gennaio 2014, in quanto le scadenze fiscali di novembre di norma sono quelle che più concretizzano le fonti di gettito statale).
La patrimoniale, come potrebbe essere
Interessante è valutare le i rumors (vox populi, vox dei) che circolano a Roma sulla futura struttura della patrimoniale per l’Italia. In totale si parla di qualcosa di più dei 400 mld EUR ipotizzati da Amato qualche tempo fa, molto probabilmente 500, anche al fine di offsettare l’incremento di debito che si è registrato negli ultimi due anni circa al fine di portare il debito attorno al 100% del GDP. La suddivisione dovrebbe essere qualcosa di prossimo ai 100-120 mld EUR da un’imposizione sul patrimonio di beni mobili e finanziari, ossia attorno al 5% del nozionale, mentre per l’imposizione sugli immobili si parla insistentemente della proposta di Pellegrino Capaldo (nota vi), ossia imporre una ipoteca sugli immobili per un ammontare tra il 5 ed il 10% del valore dell’immobile a seconda del metodo di pagamento scelto (pagamento immediato o differito), ossia con possibilità di pagare subito ma solo all’atto del primo trasferimento del bene in qualsiasi forma. Tali ipoteche verrebbero cartolarizzate dalle banche e vendute sul mercato internazionale, facendo incassare immediatamente circa 300/350 mld EUR, con un ulteriore contributo a favore degli istituti di credito che dovrebbero gestire tale operazione finanziaria.
Triste considerazione: alla fine le case degli italiani andranno nelle tasche degli investitori esteri che deterranno i titoli cartolarizzati….
E se questo spaventa il lettore, beh, siate invece felici: Handelsblatt del 15.03.2013 ha addirittura ventilato una patrimoniale pari al 15% della ricchezza finanziaria del Paee (nota vii), ma questo valeva con il debito dello Stato a circa il 126-129% del GDP: fatte le debite proporzioni oggi la tassa dovrebbe essere prossima al 20%!!! E vi prego di considerare quante analisi sul debito altrui la Germania abbia finalizzato negli ultimi due anni, alla faccia della supposta – si, supposta! – non ingerenza nei confronti dei Paesi partner (addirittura, nell’articolo di Handelsblatt all’Italia viene data menzione speciale in quanto unico paese in grado di deragliare il progetto della Merkel! – articolo da leggere con attenzione-).
Provvedimenti correlati
Unitamente alla patrimoniale di cui sopra sembra ormai scontata una nazionalizzazione dei fondi pensione privati: questa non sarebbe una patrimoniale in senso stretto rappresentando solo un aggiustamento dei conti dell’INPS sul medio termine, ma l’effetto nel lungo sarebbe sostanzialmente lo stesso. Recenti note di stampa riportano che già nella manovra di fine agosto 2013 si è giunti vicini a tale importante passo, almeno stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore del 1.9.2013, vedasi i riferimenti in calce (nota vii)http://scenarieconomici.it/la-crisi...blico-una-prima-analisi-reload/#sdendnote1sym. Pensadoci bene questa non èPensadoci bene questa non è assolutamente una sorpresa: una delle prime misure attuate dal governo argentino per affrontare la corrente crisi fu proprio la nazionalizzazione delle pensioni private nel 2007/08 (nota ix)http://scenarieconomici.it/dimentic...ubblico-ecco-una-prima-analisi/#sdendnote2sym.
Parallelamente si ritiene altamente possibile che i gioielli nazionali, ed in particolare ENEL, possano essere oggetto di interessi stranieri, più probabilmente euro tedeschi. E venderli/svenderli – solo un governo cooptato agli interessi europei potrebbe farlo – sarebbe un grave errore visti gli esempi dei paesi che hanno venduto le proprie aziende energetiche nazionali (Spagna, Argentina, UK: si rischierebbe di non avere una vera e propria politica energetica nazionale, memento i rischi di blackouts espressi dagli esperti a partire da prima dei giochi olimpici di Londra fino ai giorni nostri, nota x).
Simulazione del Provvedimento di Imposta Patrimoniale per l’Italia seguendo lo schema proposto da DIW ed adattato per il Belpaese
Di seguito si vuole proporre un’analisi del gettito che si potrebbe pensare di ricavare e dell’imponibile associato a detta misura straordinaria per l’Italia, unitamente ad uno schema applicativo in base a quanto ipotizzato dalla DIW in una simulazione teorico fatta per la Germania (vedasi tabella seguente).
Prima di tutto vale la pena considerare che nella simulazione di DIW tutte gli assets verrebbero ricompresi nell’imponibile della tassazione, beni immobili e mobili. In pratica sono stati analizzati diversi scenari che differiscono dalla franchigia applicata, 250, 500 e 1000 mila euro, con franchigie anche per i figli (100 k EUR per figlio) e 5 M EUR per business property . Si ritiene che per l’Italia lo schema dovrebbe essere simile.
Dunque, ipotizzando che la base imponibile tra Germania ed Italia sia circa la stessa – in realtà lo studio dice che la base imponibile Italiana è maggiore -, con una franchigia per persona di 250k EUR e di 5M EUR per business property essa dovrebbe aggirarsi attorno a 2,3 Trn EUR. Considerando che secondo DIW i net asset italiani sono almeno il 20% maggiori di quelli tedeschi possiamo stimare che la base imponibile italiana corretta stimata sia circa 2,7 trn EUR. Dunque, per abbattere al 100% il debito pubblico italiano (oggi a ca. il 132%) bisognerebbe fare una patrimoniale di circa 500 mld EUR, ossia qualcosa di simile ad una aliquota del 15% di patrimoniale sugli assets disponibili. I conti tornano (commento personale: agghiacciante)

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E qui dovrebbero surriscaldarsi gli animi: l’Italia non ha fatto né perso nessuna guerra, dunque perché tutto questo? Capiamoci bene: per caso l’Italia ha determinato il male di qualche partner europeo con i suoi comportamenti magari poco virtuosi presenti e passati? Alla fine i capricci dei passati governi hanno contribuito a fare percepire nel mezzo della crisi la moneta unica ben più debole di quello che fosse in realtà, e questo solo per il fatto che Italia e Spagna facessero parte dell’UE. Senza dimenticare che l’Italia è pur sempre creditore netto dell’Unione Europea, avendo anche un forte saldo primario senza aver chiesto aiuti europei.
Eppoi, vista così la crisi sembrerebbe aver addirittura aiutato gli esportatori europei, Germania in testa per via di un indebolimento dell’euro. E quindi, perché tutta questa enfasi e rigidità nell’applicazione delle misure di austerity? Cosa c’è dietro? Che magari non sia che si vuole tenere l’Europa periferica in una situazione di crisi permanente al fine di mantenere la valuta europea artificialmente debole agli occhi degli investitori internazionali, a favore degli esportatori tedeschi (per me gli USA hanno già mangiato la foglia, ben difficilmente il dollaro supererà il limite di 1,27 contro euro)?
Dulcis in fundo, la maggior parte del debito italiano era in lire per il debito accumulato prima della nascita della moneta unica, oltre al fatto che la crescita dell’Italia fino al 2009 non sarà stata al livello della Cina ma certamente è stata in linea con quella tedesca, e con una disoccupazione in discesa… (nota xi)
Qui mi fermo, non volendo andare oltre nelle considerazioni, la strada è stata tracciata in modo chiaro direi. Quello che manca alla Penisola è un politico credibile che minacci di uscire dall’euro previa pagamento del debito estero. In tale modo nessuno si potrebbe lamentare: così si che si metterebbe il lanzichenecco con le spalle al muro, implicando la svalutazione successiva della nuova lira, con tutte le conseguenze del caso….
E notasi che il debito estero italiano è pari a valore nominale a ca. un terzo del debito totale, ossia attorno a 650 mld EUR nominali- a valore di mercato, mark to market, probabilmente saremmo più o meno attorno a 550 mld EUR –, ossia non così lontani dal valore della patrimoniale che la Germania vorrebbe far pagare all’Italia, patrimoniale che come visto sopra che non risolverebbe i problemi anzi li peggiorerebbe spingendo il Belpaese in una spirale greca [INVECE SECONDO CHI SCRIVE LA VERA ALTERNATIVA AD UNA PATRIMONIALE FINALIZZATA A RESTARE NELL’EURO E’ UNA PATRIMONIALE PER USCIRNE, PAGANDO IL DEBITO ESTERO: COSTEREBBE CIRCA UGUALE, MA PERMETTEREBBE SUCCESSIVAMENTE PER VIA DI UNA SVALUTAZIONE DELLA LIRA DI FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA!!! – e farebbe implodere la macchina da esportazione tedesca… –]
Spero d’ogni modo di aver convinto gli astanti che quanto sta accadendo – ed in particolare il comportamento tedesco – è veramente molto grave oltre a non avere nessuna logica in termini cooperativi europei. Ma tanta ne avrebbe se si prendesse finalmente in considerazione la possibilità che la Germania per via della sua creatura europea – l’Europa come la conosciamo oggi fu teorizzata nel periodo dell’ultimo Reich (nota xii) – abbia un secondo fine ed in questo contesto cerchi a tutti i costi mantenere l’euro in piedi per interessi particolari di selezionati Stati membri, ossia mantenendo viva la valuta che tante soddisfazioni ha dato al popolo di Goethe. E tutto questo garantendo sempre e comunque alla Germania una posizione che le permetta di indirizzare politicamente ed economicamente il continente, finanche ipotizzando tale valuta come strumento egemonico dell’Europa tedesca nei confronti degli altri paesi europei. Certamente questa è una possibilità da non escludere e la conferma l’avremo in base a come si comporterà il prossimo Cancelliere (nota xiii)
Effettivamente l’Ecce homo nietzkiano fu scritto in Italia …
Mitt Dolcino
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Riferimenti e Note:
i “Aumento Iva partire da ottobre il governo accelera dopo il monito Ue”, commento alle dichiarazioni di Olli Rehn, Il messaggero, 18.09.2013
ii Bericht von Stefan Bach Vermögensabgaben – ein Beitrag zur Sanierung der Staatsfinanzen in Europa, DIW Berlin, pubblicazione 28-2012
iii
 

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nn si convididono diversi passaggi su chi ha provocato chi e altri aspetti ,comunque notevole
 
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mercoledì 20 gennaio 2016

ARI-FATE PRESTO: HABEMUS ITAL-TACCHINO DA SPENNARE!




tacchi.jpg

[FONT="georgia" ]1. [B]I "controllori" di Bruxelles[/B], diretti dal potere (super)nazionale tedesco, - la cui egemonia politico-istituzionale era un effetto scontato [I]ab initio[/I] nei trattati di un'Unione liberoscambista, e quindi [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/01/uropa-oggi-e-roma-23-gennaio-2016-free.html"]ad inevitabile evoluzione colonialistica-imperialista, accentrata sul soggetto economicamente più forte[/URL]-, sarebbero troppo ottusi, scissi in modo delirante dalla realtà, ridicolmente incapaci, se pensassero veramente che il bail-in possa servire a garantire la stabilità del sistema bancario, finanziario e monetario €uropeo.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Evidentemente l'obiettivo è un altro[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ]2. E questo obiettivo, [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/12/riflessioni-sulla-unione-bancaria-tra.html"]è stato complessivamente già individuato[/URL]:[/FONT]
[FONT="georgia" ]"Basta saper attendere, [B]lavorando sempre [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/07/von-hayek-e-la-costruzione-europea.html"]contro lo Stato nazionale, così brutto e corrotto e invasivo[/URL][/B]:[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT][FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]-..[B][COLOR=red]il fine dichiarato dell'unione bancaria è quello di spezzare (definitivamente) anche il legame fra sistema bancario nazionale e sovrano nel vicendevole scambio [/COLOR]“[I]finanziamento del debito pubblico vs. copertura dal rischio di fallimento[/I][/B]”;[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]-...[COLOR=red][B]il numero degli intermediari[/B], [B]seguendo la destrutturazione/ristrutturazione dei sistemi produttivi nelle macro regioni europee, si ridurrà di molto, come prevede il vice presidente della BCE[/B][/COLOR]. [/FONT]
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[FONT="georgia" ]Estremizzando (è questa l'ipotesi forte del ragionamento) i maggiori potrebbero ridursi a 5-7 (in pratica saranno favoriti nella transizione quelli “sostenuti” da stati forti, il bail-out non è vietato ([I]ma deve essere sempre nel rispetto del pareggio di bilancio, cioè, in pratica consentito solo a chi abbia un costante e consistente attivo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti, riversatasi una posizione netta sull’estero di segno positivo[/I]);[/FONT]
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[FONT="georgia" ]- [B][COLOR=red]i pochi “player” rimasti (in oligopolio) potranno decidere di finanziare privati o entità pubbliche o intermediari minori[/COLOR] (o di nicchia) assumendo i relativi rischi di credito e di essere “percepiti” più o meno affidabili nell'emissione di moneta-credito [/B](potrebbero anche stabilirsi dei "cambi" fra monete in base al rischio percepito dagli utilizzatori). [/FONT]
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[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]- La [B]situazione[/B] sarebbe [B]del tutto simile a quella immaginata da F. von Hayek[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
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[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ][COLOR=red]La [/COLOR][B][COLOR=red]banca centrale che non fa da tesoriere a un sovrano perde anche la sua essenza di governo della politica monetaria e resta solo una entità amministrativa[/COLOR] [/B](più o meno estesa) dello stato minimo hayekkiano."[/FONT]

[FONT="georgia" ]3. Il problema, poi, [B]riguarda ORA principalmente l'Italia[/B] e può essere riassunto nella icastica formula: "[I][B]tacchino da spennare[/B][/I]" (copyright Cesare Pozzi).[/FONT]
[FONT="georgia" ]In pratica, [B]gli italiani sono nel loro complesso fortemente patrimonializzati, [/B][B]rispetto allo standard considerato ammissibile dal paradigma 0rdoliberista [/B](almeno per un paese "inferiore", in quanto "porco",che non fa mai abbastanza le [FONT="georgia" ]"riforme")[/FONT][FONT="georgia" ].[/FONT] [/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]S[/FONT]empre rammentanto che [B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/10/le-riforme-much-uro-do-about-nothing.html"][FONT="georgia" ][COLOR=#992211]il sis[FONT="georgia" ]tema €-ordoliberista delle "riforme" [/FONT][/COLOR][/FONT][/URL]è uno strumento strategico per instaurare il modello socio-economico che piace a Wall Street[/B], per i motivi molto ben indicati [URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2016/01/the-uro-challenge-tra-boomerang-e-redde.html?showComment=1453153268446#c6911945021438431245"]da Bazaar[/URL] in due commenti [FONT="georgia" ][COLOR=#992211]in successione[/COLOR][/FONT][/URL]. [/FONT]

[FONT="georgia" ]Tanto più che, come evidenziava De Grauwe, [URL="http://vocidallestero.blogspot.it/2013/04/ma-i-tedeschi-sono-davvero-meno-ricchi.html"]tale ricchezza è anche meglio distribuita che negli altri grandi Stati dell'
[FONT="georgia" ][URL="http://vocidallestero.blogspot.it/2013/04/ma-i-tedeschi-sono-davvero-meno-ricchi.html"]eurozona[/URL], cioè ap[FONT="georgia" ]partiene a tanti[FONT="georgia" ], invece che a pochi (brutti italiani, cattivi, che se la go[FONT="georgia" ]dono senza meritarselo!)[/FONT][/FONT].[/FONT] [FONT="georgia" ] [/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]U[/FONT]n difetto non da poco agli occ[FONT="georgia" ]hi degli or[FONT="georgia" ]doliberisti tedeschi e[FONT="georgia" ] loro [FONT="georgia" ]or[FONT="georgia" ]gani [FONT="georgia" ]€-satellitari ed a cui, come al tempo delle guerre delle cannoniere, un egemone colonialista, non può tollerare (e, infatti, [URL="http://www.tuttocina.it/tuttocina/storia/guerraoppio.htm#.Vp-suk_dMS4"]la Ci[/URL][FONT="georgia" ][URL="http://www.tuttocina.it/tuttocina/storia/guerraoppio.htm#.Vp-suk_dMS4"]na, paese più ricco del mondo[/URL][FONT="georgia" ][URL="http://www.tuttocina.it/tuttocina/storia/guerraoppio.htm#.Vp-suk_dMS4"], sul finire degli [/URL][FONT="georgia" ][URL="http://www.tuttocina.it/tuttocina/storia/guerraoppio.htm#.Vp-suk_dMS4"]anni '30 dell'800, se ne accorse a sue spese[/URL])[/FONT][/FONT][/FONT]:[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]

[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][COLOR=blue][B][FONT="times new roman" ]Figura 1. [/FONT][/B][I][FONT="times new roman" ]Distribuzione della [B]MEDIANA [/B]della ricchezza netta delle famiglie (1000 €)[/FONT][/I][/COLOR] [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[CENTER][I][COLOR=blue][B][FONT="times new roman" ]
[/FONT][/B][FONT="times new roman" ][/FONT][/COLOR][/I][/CENTER]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][IMG]http://1.bp.blogspot.com/-RE12qneKUGs/UW6hmC5HUmI/AAAAAAAAD3E/GsqIeRkpIEw/s640/de+grauwe+fig1+15+apr.png[/IMG] [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ] [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][FONT="georgia" ]
[/FONT]
[CENTER][I][COLOR=blue][B][FONT="times new roman" ]Figura 2.[/FONT][/B][FONT="times new roman" ] Distribuzione della [B]MEDIA [/B]della ricchezza netta delle famiglie (1000 €)[/FONT][/COLOR][/I][/CENTER]
[CENTER]
[IMG]http://4.bp.blogspot.com/-bwwx3KoSeD0/UW6ixaYHC6I/AAAAAAAAD3M/jRV78b-041w/s640/de+grauwe+fig2+15+apr.png[/IMG][/CENTER]

[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]4. [/FONT]Dunque, [COLOR=red][B]occorre, [FONT="georgia" ]con ogni mezzo[/FONT], porre gli italiani nella condizione di DOVERSI indebitar[FONT="georgia" ]e[/FONT][/B][/COLOR] (preferibilmente verso creditori esteri) [B]e di essere "vincolati" a "realizzare" la loro garanzia patrimoniale[/B], così ghiotta, [B]escogitando una serie di meccanismi collegati per renderli insolventi[/B] (cioè incapaci di ripagare il debito con i loro redditi).[/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]Lo schema funziona così: fingendo strumentalmente di voler [B]individuare [/B][FONT="georgia" ][B]nel debito pubblico la causa della crisi economica[/B] (specifica dell'area euro)[/FONT], [B]si era arrivati, in realtà, a una prima spennatura[FONT="georgia" ]:[/FONT] in nome degli spread[/B], [FONT="georgia" ]propinando [/FONT]che il debito pubblico italiano, [B][U]nel 2011[/U][/B], fosse [B]insostenibile[/B], quando [URL="http://scenarieconomici.it/5-studi-sulla-sostenibilita-a-lungo-termine-dei-conti-pubblici-dicono-che-loccidente-ha-un-enorme-problema-italia-e-germania-le-nazioni-piu-sostenibili/"]ciò non era vero[/URL], come ben sapevano gli stessi ideatori di questo primo attacco. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]L'effetto-Monti[/B] (che trova però ampi antecedenti nelle manovre a raffica di Tremonti e un seguito nella coerenza dei governi sucessivi, fino ad oggi), ha, ad una prima "lettura", portato alla distruzione della domanda interna per correggere gli squilibri dei conti con l'estero, [B]mentre si è comunque finanziato allegramente il meccanismo dei fondi europei[/B] (ESFS e ESM), a effetto cumulativo di indebitamento pubblico italiano [B]pro-domo dei s[FONT="georgia" ]istemi banc[FONT="georgia" ]ari di [/FONT][/FONT]Germania e Francia[/B].[/FONT]
[FONT="georgia" ]Il tutto mediante l'incremento del prelievo fiscale e l'ulteriore riduzione della spesa pubblica[FONT="georgia" ], [/FONT][B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/10/la-spesa-pubblica-il-welfare-italiano-e.html"]già in atto in termini reali in precedenza[/URL] e agevolmente riscontrabile sui livelli pro-capite della stessa spesa[/B]: cioè sull'effettivo livello dei servizi apprestati ai cittadini italiani, che costituiscono, secondo la nostra Costituzione, un reddito indiretto o differito.[/FONT]
[FONT="georgia" ](Fonte Ameco)
[IMG]http://www.genitoritosti.it/wp-content/uploads/2015/02/perri-realfonzo.jpg[/IMG][/FONT]


[FONT="georgia" ]5. [B][COLOR=red]L'effetto sostanziale[/COLOR] e "ultimo"[/B] di questa artefatta manovra basata sul "fate presto" e sulla fantasticazione della insostenibilità del nostro debito pubblico, (che, infatti, a seguito di queste politiche, è aumentato rispetto al PIL e diviene poi realmente a pericolo insostenibilità, essenzialmente per la mancata crescita del numeratoro PIL, cioè dei redditi degli italiani), [B]è stat[FONT="georgia" ]o[/FONT] dunque [COLOR=red]l'impoverimento e il conseguente dilagare delle insolvenze[/COLOR] dei privati cittadini[/B] (per mutui sulla casa e per crediti vari al consumo) [B]e delle imprese[/B] (che non solo fronteggiano una crescente pressione fiscale, indotta da queste politiche, ma non hanno più chi, sul mercato interno, compra ciò che producono).[/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Perfetto per ESSI: si accumulano proprio i debiti che devono costringere i cittadini italiani a intaccare il loro patrimonio per far fronte a questi stessi debiti[/B].[/FONT]

[FONT="georgia" ]6. [B]L'Unione bancaria[/B] ha [FONT="georgia" ]un gr[FONT="georgia" ]an[/FONT]de pregio[/FONT] agli occhi di ESSI (che [FONT="georgia" ]perseguono [/FONT]gli obiettivi dell'oligarchia mondialista di Wall street e passano per la Commissione UE, via imposizione del paradigma pro-Germania)[FONT="georgia" ]: [COLOR=red][B]è estremamente efficiente nello[/B][/COLOR][/FONT][B][COLOR=red] spalmare l'effetto [FONT="georgia" ]dell'insolvenza [/FONT]su tutti i patrimoni mob[FONT="georgia" ]il[/FONT]iari,[/COLOR] allargando a dismisura la [FONT="georgia" ]"responsabilità patrimoni[FONT="georgia" ]ale" di sistema [/FONT][/FONT]a soggetti che, pure, [FONT="georgia" ]possono [FONT="georgia" ]NON [/FONT][FONT="georgia" ]aver affatto [/FONT][/FONT]contratto debiti[FONT="georgia" ]:[/FONT] cioè TUTTI gli azionisti, TUTTI gli obbligazionisti e, soprattutto, TUTTI i correntisti[/B]. [/FONT]

[FONT="georgia" ]Ma siccome dal bail-in deriva anche l'obbligo della banca assoggettata di [B]imporre il "rientro" di tutti i crediti comu[FONT="georgia" ]nque erogati[/FONT],[/B] il meccanismo [B]incide pure sui mutui ipotecari e, comunque, su tutto il mercato immobiliare[/B] che va in ulteriormente accelerata sovraofferta di (s)vendite.[/FONT]

[FONT="georgia" ]7. Sia chiaro[FONT="georgia" ]:[/FONT] [FONT="georgia" ]a[/FONT] fronte della crisi sistemica che si vuole ora estero-indurre, mediante il diktat €uropeo, [B]il meccanismo del bail-in prevede [I]anche [/I]un eventuale [/B][URL="http://www.cuoaspace.it/2015/10/la-riforma-del-bail-in-nel-quadro-delle-regole-per-prevenire-e-gestire-le-crisi-delle-banche.html"]intervento pubblico di "ultima istanza"[/URL]: [/FONT]
[FONT="georgia" ]"[I]L’attivazione dell’intervento pubblico, come ad esempio la nazionalizzazione temporanea, richiede comunque che i costi della crisi siano ripartiti con gli azionisti e i creditori [/I]- inclusi i correntisti- [I]attraverso l’applicazione di un bail-in almeno pari all’8% del totale del passivo[/I]".[/FONT][/INDENT]
[FONT="georgia" ]Attenzione, però[FONT="georgia" ].[/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]Anzitutto[/FONT], [B]tale intervento pubblico, è una mera "possibilità[/B][FONT="georgia" ][B]" eventuale,[/B] che deve essere autorizz[FONT="georgia" ]ata dall'UE[FONT="georgia" ] a [B]condizioni molto restrit[/B][FONT="georgia" ][B]tive e quasi impossibili da [/B][FONT="georgia" ][B]realizzare [/B]per u[FONT="georgia" ]no Stato che, come l'Italia, abbia un alto debito pubblico e sia soggetto al fiscal compact[/FONT][/FONT].[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]G[/FONT][/FONT]uai a fare "aiuti di Stato", nonost[FONT="georgia" ]ante che tale restrittiva [B]facoltatività[/B], [COLOR=red][B]di f[FONT="georgia" ]ronte a un crollo sistemico bancario, [/FONT]sia obietti[FONT="georgia" ]vamente [/FONT]contraria allo[/B][/COLOR][FONT="georgia" ][COLOR=red][B] stesso art.107,[/B] [B]par.3, lettera b) del [/B][/COLOR][FONT="georgia" ][COLOR=red][B]TFUE[/B][/COLOR], tralasci[FONT="georgia" ]ando il solito dettagliuccio che ciò sia frontalmente contrario [B]anche all'art.47 Cost[/B][/FONT]: [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[INDENT][I][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][B]3[/B]. Possono considerarsi compatibili con il mercato [B]interno[/B]:[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]...[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]...[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/I]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][I]b) gli [B]aiuti destinati[/B] a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo oppure a [B]porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro[/B][FONT="georgia" ]...[/FONT][/I][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/INDENT][FONT="georgia" ]8. Ma di fronte al [B]sogno [/B]della [B]pace e della cooperazione che sarebbe "esaltato" nell'Unione bancaria[/B], [B]il rispetto della legalità[/B], rispetto allo stesso diritto europeo "fondamentale" nonchè a quello costituzionale (in sue norme fondamentali non soggette a revisione!), [URL="http://www.lettera43.it/politica/ue-letta-approvata-l-unione-bancaria_43675118250.htm"]viene travolto con la massima disinvoltura: e senza sollevare obiezioni[/URL]!(come, appunto, avvenne di fronte alle cannoniere, nella "guerra dell'oppio" contro la Cina...):[/FONT]

[FONT="georgia" ]"[I]Nella serata di giovedì 19 dicembre il premier italiano Enrico Letta ha dato su Twitter l'annuncio del via libera di Bruxelles all'[URL="http://www.lettera43.it/economia/macro/unione-bancaria-cosa-e-e-come-funziona_43675116187.htm"]Unione bancaria[/URL], da parte del Consiglio Ue.
«Finita ora sessione Consiglio europeo. Approvata Banking Union. Per tutelare risparmiatori e evitare nuove crisi. Buon passo verso Ue più unita», ha twittato Letta.
«È evidente che è un compromesso» e noi speriamo che l'Europarlamento faccia qualche «passo avanti in più», ma ad ogni modo è un passo avanti che «ci fa vedere il bicchiere mezzo pieno», ha commentato in seguito il presedente del Consiglio.
VAN ROMPUY: «PASSO AVANTI». «L'Unione bancaria è il più grande passo in avanti dalla creazione dell'euro» e «siamo soddisfatti che, con l'accordo sul meccanismo unico di risoluzione, il suo cammino vada come stabilito», ha dichiarato il presidente Ue Herman Van Rompuy al termine del vertice...[/I]"[/FONT]

[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]9. Ma[FONT="georgia" ], anche super[FONT="georgia" ]ando questi (insuperabili) aspetti critici di legalità,[/FONT] [B]in ogni [FONT="georgia" ]caso[/FONT][/B],[FONT="georgia" ] [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][B]l'8% del passivo effettivamente accertato[/B] a seguito dell'attivazione del "meccanismo di risoluzione", non è l'8% di quanto detenuto sui conti correnti[FONT="georgia" ].[/FONT] [FONT="georgia" ]Ta[/FONT]le 8%, infatti, [B]potrebbe probabilissimamente risultare, di fronte a insolvenze bancarie a catena, di dimensioni enormi: [/B][FONT="georgia" ]tanto che ben può[/FONT],[B] [URL="http://www.wallstreetitalia.com/italia-s-al-prelievo-forzoso-si-potranno-colpire-conti-correnti/"]per quanto riguarda i correntisti, arrivare a intaccare pure la risibile garanzia dei 100.000 euro[/URL][/B][FONT="georgia" ].[/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]Quest[FONT="georgia" ]a[/FONT] garanzia sarebbe, [/FONT] a sua volta, fornita da [B]un fondo volontario tra le banche[/B] [B]che, però, potrebbero agevolmente non essere in grado di coprire[/B][FONT="georgia" ]:[/FONT] sia [FONT="georgia" ]a causa[/FONT] dell'ammontare potenzial[FONT="georgia" ]mente crescente[/FONT] del contributo previsto, sia perché la natura sistemica della crisi potrebbe rendergli impossibile proprio la mera erogazione d[FONT="georgia" ]i qualu[FONT="georgia" ]nque[/FONT][/FONT] contributo, coinvolgendole nella insolvenza come soggetti passivi. [/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.ansa.it/marche/notizie/2015/10/27/fitd-2-mld-per-salvataggi-banche_99f298b0-699e-4459-b6d8-fced3b014f73.html"]Infatti[/URL]: "Il Fondo interbancario di tutela dei depositi ha deliberato interventi "imponenti, pari a circa 2 miliardi di euro" per il salvataggio di Banca Marche, CariFerrara, Banca Etruria e CariChieti. Lo ha indicato il presidente del Fondo, Salvatore Maccarone "se dovessero essere rimborsati i depositi garantiti delle 4 banche la somma ammonterebbe a 12,5 miliardi di euro". Una cifra che, ha detto Maccarone "il Fondo non ha e non avrà mai". Serve comunque l'ok dalla Ue per l'operazione."[/FONT]
[FONT="georgia" ]E [FONT="georgia" ]quindi [/FONT]i correntisti italiani stanno già fuggendo dalle banche...per rifugiarsi all'estero[FONT="georgia" ]:[/FONT] [/FONT]
[B][FONT="georgia" ][URL="https://www.forexinfo.it/Il-Bail-in-accelera-la-fuga-di"]Il Bail-in accelera la fuga di capitali da Italia, Francia, Spagna e Grecia[/URL][/FONT][/B]

[FONT="georgia" ]10. Ma, come ormai avrete capito, [B]l'intervento pubblico, in assenza di una banca centrale nazionale che possa fare da tesoriere, per questa [I]mission [/I]prevista dall'art.47 della Costituzione, è so[FONT="georgia" ]stanz[FONT="georgia" ]ialmente[/FONT][/FONT] [FONT="georgia" ]im[/FONT]praticabile; [/B]sarebbe [FONT="georgia" ]infatti [/FONT]realizzabile[FONT="georgia" ] [/FONT] solo attraverso[B] un ulteriore drenaggio di liquidità dalle tasche dei contribuenti e utenti italiani[/B], [/FONT][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]cioè provoca[FONT="georgia" ]ndo[/FONT] un danno esiziale per l'asfittica eco[FONT="georgia" ]nomia italiana[/FONT][/FONT].[/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]In pratica:[/FONT] [B]prima pagheranno i risparmiatori e poi AN[FONT="georgia" ]CHE [/FONT]i cont[FONT="georgia" ]ribuenti[/FONT], inevitabilmente[/B][FONT="georgia" ].[/FONT] [FONT="georgia" ]E ciò[/FONT] proprio perchè ci sarà il prelievo sui conti correnti nonchè il "rientro" verso tutti i debitori delle banche coinvolte, i contribuenti: [B][FONT="georgia" ]verrà così innescata [/FONT]una catena di insolvenze ulteriori[/B][FONT="georgia" ], [/FONT]che avviter[FONT="georgia" ]anno[/FONT] l'Italia intera nella distruzione e svendita dell'intero patrimonio nazionale, pubblico e privato.[/FONT]

[FONT="georgia" ][I][B]ADDENDUM[/B][/I]: questo [B]e[/B][FONT="georgia" ][B]ffetto di drenaggio fiscale, a livelli distruttivi [/B][FONT="georgia" ][B]praticamente irreversibili,[/B] [FONT="georgia" ]discende allo stesso modo [FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/bad-bank-welfare-bancario-supply-side-e.html"]a[/URL][FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/bad-bank-welfare-bancario-supply-side-e.html"]n[/URL][FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/bad-bank-welfare-bancario-supply-side-e.html"]che da quella forma di [/URL][FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/bad-bank-welfare-bancario-supply-side-e.html"]welfare bancario che [/URL][FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/bad-bank-welfare-bancario-supply-side-e.html"]viene invocata come "bad bank"[/URL] (di Stato). Un rimedio s[FONT="georgia" ]olo transit[FONT="georgia" ]orio, perché [B]si limita a ritardare gli effetti[/B] di insolvenz[FONT="georgia" ]a[/FONT] a catena, ma [B]non elimina le cause delle sofferenze e degli "incagli"[/B][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][B].[/B][/FONT][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]Q[/FONT]uesti [/FONT][/FONT]rimangono "tranquillamente" riproducibili[FONT="georgia" ];[/FONT] [B]anzi, ne vengono acce[/B][FONT="georgia" ][B]lerat[FONT="georgia" ]i[/FONT][/B], a causa del suo inevita[FONT="georgia" ]bile sistema di finanziamento (presente e potenziale), e del "rischio" che perciò ne consegue.[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT] [/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]11. Questa è la fase che ESSI (e i loro mandatari-collaborazionisti interni) vogliono [FONT="georgia" ]adesso[/FONT], in tutta fretta, attualizzare.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/12/la-grande-tranvata-la-vera-europa-dei.html"]L'unica difesa contro tutto questo, è uscire dall'euro subito, - ma subito![/URL][/B][FONT="georgia" ];[/FONT] [FONT="georgia" ]per[/FONT] proteggere il sistema del risparmio accumulato dagli italiani, mediante il loro lavoro (non [FONT="georgia" ]avendolo c[FONT="georgia" ]asualmente trovato [/FONT][/FONT]per strada, come pensano i crucchi e i loro manutengoli annidati in casa nostra). [/FONT]


Pubblicato da [URL="https://www.blogger.com/profile/06816556453620678760"]Quarantotto [/URL]a 17:46 Nessun commento:
 

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ARI-FATE PRESTO: HABEMUS ITAL-TACCHINO DA SPENNARE!




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[FONT="georgia" ]1. [B]I "controllori" di Bruxelles[/B], diretti dal potere (super)nazionale tedesco, - la cui egemonia politico-istituzionale era un effetto scontato [I]ab initio[/I] nei trattati di un'Unione liberoscambista, e quindi [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2016/01/uropa-oggi-e-roma-23-gennaio-2016-free.html"]ad inevitabile evoluzione colonialistica-imperialista, accentrata sul soggetto economicamente più forte[/URL]-, sarebbero troppo ottusi, scissi in modo delirante dalla realtà, ridicolmente incapaci, se pensassero veramente che il bail-in possa servire a garantire la stabilità del sistema bancario, finanziario e monetario €uropeo.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Evidentemente l'obiettivo è un altro[/B].[/FONT]


[FONT="georgia" ]2. E questo obiettivo, [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/12/riflessioni-sulla-unione-bancaria-tra.html"]è stato complessivamente già individuato[/URL]:[/FONT]
[FONT="georgia" ]"Basta saper attendere, [B]lavorando sempre [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/07/von-hayek-e-la-costruzione-europea.html"]contro lo Stato nazionale, così brutto e corrotto e invasivo[/URL][/B]:[/FONT]
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[FONT="georgia" ][/FONT][FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]-..[B][COLOR=red]il fine dichiarato dell'unione bancaria è quello di spezzare (definitivamente) anche il legame fra sistema bancario nazionale e sovrano nel vicendevole scambio [/COLOR]“[I]finanziamento del debito pubblico vs. copertura dal rischio di fallimento[/I][/B]”;[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]-...[COLOR=red][B]il numero degli intermediari[/B], [B]seguendo la destrutturazione/ristrutturazione dei sistemi produttivi nelle macro regioni europee, si ridurrà di molto, come prevede il vice presidente della BCE[/B][/COLOR]. [/FONT]
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[FONT="georgia" ]Estremizzando (è questa l'ipotesi forte del ragionamento) i maggiori potrebbero ridursi a 5-7 (in pratica saranno favoriti nella transizione quelli “sostenuti” da stati forti, il bail-out non è vietato ([I]ma deve essere sempre nel rispetto del pareggio di bilancio, cioè, in pratica consentito solo a chi abbia un costante e consistente attivo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti, riversatasi una posizione netta sull’estero di segno positivo[/I]);[/FONT]
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[FONT="georgia" ]- [B][COLOR=red]i pochi “player” rimasti (in oligopolio) potranno decidere di finanziare privati o entità pubbliche o intermediari minori[/COLOR] (o di nicchia) assumendo i relativi rischi di credito e di essere “percepiti” più o meno affidabili nell'emissione di moneta-credito [/B](potrebbero anche stabilirsi dei "cambi" fra monete in base al rischio percepito dagli utilizzatori). [/FONT]
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[FONT="georgia" ]- La [B]situazione[/B] sarebbe [B]del tutto simile a quella immaginata da F. von Hayek[/B]. [/FONT]
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[FONT="georgia" ][COLOR=red]La [/COLOR][B][COLOR=red]banca centrale che non fa da tesoriere a un sovrano perde anche la sua essenza di governo della politica monetaria e resta solo una entità amministrativa[/COLOR] [/B](più o meno estesa) dello stato minimo hayekkiano."[/FONT]

[FONT="georgia" ]3. Il problema, poi, [B]riguarda ORA principalmente l'Italia[/B] e può essere riassunto nella icastica formula: "[I][B]tacchino da spennare[/B][/I]" (copyright Cesare Pozzi).[/FONT]
[FONT="georgia" ]In pratica, [B]gli italiani sono nel loro complesso fortemente patrimonializzati, [/B][B]rispetto allo standard considerato ammissibile dal paradigma 0rdoliberista [/B](almeno per un paese "inferiore", in quanto "porco",che non fa mai abbastanza le [FONT="georgia" ]"riforme")[/FONT][FONT="georgia" ].[/FONT] [/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]S[/FONT]empre rammentanto che [B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/10/le-riforme-much-uro-do-about-nothing.html"][FONT="georgia" ][COLOR=#992211]il sis[FONT="georgia" ]tema €-ordoliberista delle "riforme" [/FONT][/COLOR][/FONT][/URL]è uno strumento strategico per instaurare il modello socio-economico che piace a Wall Street[/B], per i motivi molto ben indicati [URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2016/01/the-uro-challenge-tra-boomerang-e-redde.html?showComment=1453153268446#c6911945021438431245"]da Bazaar[/URL] in due commenti [FONT="georgia" ][COLOR=#992211]in successione[/COLOR][/FONT][/URL]. [/FONT]

[FONT="georgia" ]Tanto più che, come evidenziava De Grauwe, [URL="http://vocidallestero.blogspot.it/2013/04/ma-i-tedeschi-sono-davvero-meno-ricchi.html"]tale ricchezza è anche meglio distribuita che negli altri grandi Stati dell'
[FONT="georgia" ][URL="http://vocidallestero.blogspot.it/2013/04/ma-i-tedeschi-sono-davvero-meno-ricchi.html"]eurozona[/URL], cioè ap[FONT="georgia" ]partiene a tanti[FONT="georgia" ], invece che a pochi (brutti italiani, cattivi, che se la go[FONT="georgia" ]dono senza meritarselo!)[/FONT][/FONT].[/FONT] [FONT="georgia" ] [/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]U[/FONT]n difetto non da poco agli occ[FONT="georgia" ]hi degli or[FONT="georgia" ]doliberisti tedeschi e[FONT="georgia" ] loro [FONT="georgia" ]or[FONT="georgia" ]gani [FONT="georgia" ]€-satellitari ed a cui, come al tempo delle guerre delle cannoniere, un egemone colonialista, non può tollerare (e, infatti, [URL="http://www.tuttocina.it/tuttocina/storia/guerraoppio.htm#.Vp-suk_dMS4"]la Ci[/URL][FONT="georgia" ][URL="http://www.tuttocina.it/tuttocina/storia/guerraoppio.htm#.Vp-suk_dMS4"]na, paese più ricco del mondo[/URL][FONT="georgia" ][URL="http://www.tuttocina.it/tuttocina/storia/guerraoppio.htm#.Vp-suk_dMS4"], sul finire degli [/URL][FONT="georgia" ][URL="http://www.tuttocina.it/tuttocina/storia/guerraoppio.htm#.Vp-suk_dMS4"]anni '30 dell'800, se ne accorse a sue spese[/URL])[/FONT][/FONT][/FONT]:[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]

[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][COLOR=blue][B][FONT="times new roman" ]Figura 1. [/FONT][/B][I][FONT="times new roman" ]Distribuzione della [B]MEDIANA [/B]della ricchezza netta delle famiglie (1000 €)[/FONT][/I][/COLOR] [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
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[CENTER][I][COLOR=blue][B][FONT="times new roman" ]
[/FONT][/B][FONT="times new roman" ][/FONT][/COLOR][/I][/CENTER]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][IMG]http://1.bp.blogspot.com/-RE12qneKUGs/UW6hmC5HUmI/AAAAAAAAD3E/GsqIeRkpIEw/s640/de+grauwe+fig1+15+apr.png[/IMG] [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ] [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][FONT="georgia" ]
[/FONT]
[CENTER][I][COLOR=blue][B][FONT="times new roman" ]Figura 2.[/FONT][/B][FONT="times new roman" ] Distribuzione della [B]MEDIA [/B]della ricchezza netta delle famiglie (1000 €)[/FONT][/COLOR][/I][/CENTER]
[CENTER]
[IMG]http://4.bp.blogspot.com/-bwwx3KoSeD0/UW6ixaYHC6I/AAAAAAAAD3M/jRV78b-041w/s640/de+grauwe+fig2+15+apr.png[/IMG][/CENTER]

[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]4. [/FONT]Dunque, [COLOR=red][B]occorre, [FONT="georgia" ]con ogni mezzo[/FONT], porre gli italiani nella condizione di DOVERSI indebitar[FONT="georgia" ]e[/FONT][/B][/COLOR] (preferibilmente verso creditori esteri) [B]e di essere "vincolati" a "realizzare" la loro garanzia patrimoniale[/B], così ghiotta, [B]escogitando una serie di meccanismi collegati per renderli insolventi[/B] (cioè incapaci di ripagare il debito con i loro redditi).[/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]Lo schema funziona così: fingendo strumentalmente di voler [B]individuare [/B][FONT="georgia" ][B]nel debito pubblico la causa della crisi economica[/B] (specifica dell'area euro)[/FONT], [B]si era arrivati, in realtà, a una prima spennatura[FONT="georgia" ]:[/FONT] in nome degli spread[/B], [FONT="georgia" ]propinando [/FONT]che il debito pubblico italiano, [B][U]nel 2011[/U][/B], fosse [B]insostenibile[/B], quando [URL="http://scenarieconomici.it/5-studi-sulla-sostenibilita-a-lungo-termine-dei-conti-pubblici-dicono-che-loccidente-ha-un-enorme-problema-italia-e-germania-le-nazioni-piu-sostenibili/"]ciò non era vero[/URL], come ben sapevano gli stessi ideatori di questo primo attacco. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]L'effetto-Monti[/B] (che trova però ampi antecedenti nelle manovre a raffica di Tremonti e un seguito nella coerenza dei governi sucessivi, fino ad oggi), ha, ad una prima "lettura", portato alla distruzione della domanda interna per correggere gli squilibri dei conti con l'estero, [B]mentre si è comunque finanziato allegramente il meccanismo dei fondi europei[/B] (ESFS e ESM), a effetto cumulativo di indebitamento pubblico italiano [B]pro-domo dei s[FONT="georgia" ]istemi banc[FONT="georgia" ]ari di [/FONT][/FONT]Germania e Francia[/B].[/FONT]
[FONT="georgia" ]Il tutto mediante l'incremento del prelievo fiscale e l'ulteriore riduzione della spesa pubblica[FONT="georgia" ], [/FONT][B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/10/la-spesa-pubblica-il-welfare-italiano-e.html"]già in atto in termini reali in precedenza[/URL] e agevolmente riscontrabile sui livelli pro-capite della stessa spesa[/B]: cioè sull'effettivo livello dei servizi apprestati ai cittadini italiani, che costituiscono, secondo la nostra Costituzione, un reddito indiretto o differito.[/FONT]
[FONT="georgia" ](Fonte Ameco)
[IMG]http://www.genitoritosti.it/wp-content/uploads/2015/02/perri-realfonzo.jpg[/IMG][/FONT]


[FONT="georgia" ]5. [B][COLOR=red]L'effetto sostanziale[/COLOR] e "ultimo"[/B] di questa artefatta manovra basata sul "fate presto" e sulla fantasticazione della insostenibilità del nostro debito pubblico, (che, infatti, a seguito di queste politiche, è aumentato rispetto al PIL e diviene poi realmente a pericolo insostenibilità, essenzialmente per la mancata crescita del numeratoro PIL, cioè dei redditi degli italiani), [B]è stat[FONT="georgia" ]o[/FONT] dunque [COLOR=red]l'impoverimento e il conseguente dilagare delle insolvenze[/COLOR] dei privati cittadini[/B] (per mutui sulla casa e per crediti vari al consumo) [B]e delle imprese[/B] (che non solo fronteggiano una crescente pressione fiscale, indotta da queste politiche, ma non hanno più chi, sul mercato interno, compra ciò che producono).[/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Perfetto per ESSI: si accumulano proprio i debiti che devono costringere i cittadini italiani a intaccare il loro patrimonio per far fronte a questi stessi debiti[/B].[/FONT]

[FONT="georgia" ]6. [B]L'Unione bancaria[/B] ha [FONT="georgia" ]un gr[FONT="georgia" ]an[/FONT]de pregio[/FONT] agli occhi di ESSI (che [FONT="georgia" ]perseguono [/FONT]gli obiettivi dell'oligarchia mondialista di Wall street e passano per la Commissione UE, via imposizione del paradigma pro-Germania)[FONT="georgia" ]: [COLOR=red][B]è estremamente efficiente nello[/B][/COLOR][/FONT][B][COLOR=red] spalmare l'effetto [FONT="georgia" ]dell'insolvenza [/FONT]su tutti i patrimoni mob[FONT="georgia" ]il[/FONT]iari,[/COLOR] allargando a dismisura la [FONT="georgia" ]"responsabilità patrimoni[FONT="georgia" ]ale" di sistema [/FONT][/FONT]a soggetti che, pure, [FONT="georgia" ]possono [FONT="georgia" ]NON [/FONT][FONT="georgia" ]aver affatto [/FONT][/FONT]contratto debiti[FONT="georgia" ]:[/FONT] cioè TUTTI gli azionisti, TUTTI gli obbligazionisti e, soprattutto, TUTTI i correntisti[/B]. [/FONT]

[FONT="georgia" ]Ma siccome dal bail-in deriva anche l'obbligo della banca assoggettata di [B]imporre il "rientro" di tutti i crediti comu[FONT="georgia" ]nque erogati[/FONT],[/B] il meccanismo [B]incide pure sui mutui ipotecari e, comunque, su tutto il mercato immobiliare[/B] che va in ulteriormente accelerata sovraofferta di (s)vendite.[/FONT]

[FONT="georgia" ]7. Sia chiaro[FONT="georgia" ]:[/FONT] [FONT="georgia" ]a[/FONT] fronte della crisi sistemica che si vuole ora estero-indurre, mediante il diktat €uropeo, [B]il meccanismo del bail-in prevede [I]anche [/I]un eventuale [/B][URL="http://www.cuoaspace.it/2015/10/la-riforma-del-bail-in-nel-quadro-delle-regole-per-prevenire-e-gestire-le-crisi-delle-banche.html"]intervento pubblico di "ultima istanza"[/URL]: [/FONT]
[FONT="georgia" ]"[I]L’attivazione dell’intervento pubblico, come ad esempio la nazionalizzazione temporanea, richiede comunque che i costi della crisi siano ripartiti con gli azionisti e i creditori [/I]- inclusi i correntisti- [I]attraverso l’applicazione di un bail-in almeno pari all’8% del totale del passivo[/I]".[/FONT][/INDENT]
[FONT="georgia" ]Attenzione, però[FONT="georgia" ].[/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]Anzitutto[/FONT], [B]tale intervento pubblico, è una mera "possibilità[/B][FONT="georgia" ][B]" eventuale,[/B] che deve essere autorizz[FONT="georgia" ]ata dall'UE[FONT="georgia" ] a [B]condizioni molto restrit[/B][FONT="georgia" ][B]tive e quasi impossibili da [/B][FONT="georgia" ][B]realizzare [/B]per u[FONT="georgia" ]no Stato che, come l'Italia, abbia un alto debito pubblico e sia soggetto al fiscal compact[/FONT][/FONT].[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]G[/FONT][/FONT]uai a fare "aiuti di Stato", nonost[FONT="georgia" ]ante che tale restrittiva [B]facoltatività[/B], [COLOR=red][B]di f[FONT="georgia" ]ronte a un crollo sistemico bancario, [/FONT]sia obietti[FONT="georgia" ]vamente [/FONT]contraria allo[/B][/COLOR][FONT="georgia" ][COLOR=red][B] stesso art.107,[/B] [B]par.3, lettera b) del [/B][/COLOR][FONT="georgia" ][COLOR=red][B]TFUE[/B][/COLOR], tralasci[FONT="georgia" ]ando il solito dettagliuccio che ciò sia frontalmente contrario [B]anche all'art.47 Cost[/B][/FONT]: [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT]
[INDENT][I][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][B]3[/B]. Possono considerarsi compatibili con il mercato [B]interno[/B]:[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]...[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]...[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/I]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][I]b) gli [B]aiuti destinati[/B] a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo oppure a [B]porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro[/B][FONT="georgia" ]...[/FONT][/I][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/INDENT][FONT="georgia" ]8. Ma di fronte al [B]sogno [/B]della [B]pace e della cooperazione che sarebbe "esaltato" nell'Unione bancaria[/B], [B]il rispetto della legalità[/B], rispetto allo stesso diritto europeo "fondamentale" nonchè a quello costituzionale (in sue norme fondamentali non soggette a revisione!), [URL="http://www.lettera43.it/politica/ue-letta-approvata-l-unione-bancaria_43675118250.htm"]viene travolto con la massima disinvoltura: e senza sollevare obiezioni[/URL]!(come, appunto, avvenne di fronte alle cannoniere, nella "guerra dell'oppio" contro la Cina...):[/FONT]

[FONT="georgia" ]"[I]Nella serata di giovedì 19 dicembre il premier italiano Enrico Letta ha dato su Twitter l'annuncio del via libera di Bruxelles all'[URL="http://www.lettera43.it/economia/macro/unione-bancaria-cosa-e-e-come-funziona_43675116187.htm"]Unione bancaria[/URL], da parte del Consiglio Ue.
«Finita ora sessione Consiglio europeo. Approvata Banking Union. Per tutelare risparmiatori e evitare nuove crisi. Buon passo verso Ue più unita», ha twittato Letta.
«È evidente che è un compromesso» e noi speriamo che l'Europarlamento faccia qualche «passo avanti in più», ma ad ogni modo è un passo avanti che «ci fa vedere il bicchiere mezzo pieno», ha commentato in seguito il presedente del Consiglio.
VAN ROMPUY: «PASSO AVANTI». «L'Unione bancaria è il più grande passo in avanti dalla creazione dell'euro» e «siamo soddisfatti che, con l'accordo sul meccanismo unico di risoluzione, il suo cammino vada come stabilito», ha dichiarato il presidente Ue Herman Van Rompuy al termine del vertice...[/I]"[/FONT]

[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]9. Ma[FONT="georgia" ], anche super[FONT="georgia" ]ando questi (insuperabili) aspetti critici di legalità,[/FONT] [B]in ogni [FONT="georgia" ]caso[/FONT][/B],[FONT="georgia" ] [/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][B]l'8% del passivo effettivamente accertato[/B] a seguito dell'attivazione del "meccanismo di risoluzione", non è l'8% di quanto detenuto sui conti correnti[FONT="georgia" ].[/FONT] [FONT="georgia" ]Ta[/FONT]le 8%, infatti, [B]potrebbe probabilissimamente risultare, di fronte a insolvenze bancarie a catena, di dimensioni enormi: [/B][FONT="georgia" ]tanto che ben può[/FONT],[B] [URL="http://www.wallstreetitalia.com/italia-s-al-prelievo-forzoso-si-potranno-colpire-conti-correnti/"]per quanto riguarda i correntisti, arrivare a intaccare pure la risibile garanzia dei 100.000 euro[/URL][/B][FONT="georgia" ].[/FONT][/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]Quest[FONT="georgia" ]a[/FONT] garanzia sarebbe, [/FONT] a sua volta, fornita da [B]un fondo volontario tra le banche[/B] [B]che, però, potrebbero agevolmente non essere in grado di coprire[/B][FONT="georgia" ]:[/FONT] sia [FONT="georgia" ]a causa[/FONT] dell'ammontare potenzial[FONT="georgia" ]mente crescente[/FONT] del contributo previsto, sia perché la natura sistemica della crisi potrebbe rendergli impossibile proprio la mera erogazione d[FONT="georgia" ]i qualu[FONT="georgia" ]nque[/FONT][/FONT] contributo, coinvolgendole nella insolvenza come soggetti passivi. [/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.ansa.it/marche/notizie/2015/10/27/fitd-2-mld-per-salvataggi-banche_99f298b0-699e-4459-b6d8-fced3b014f73.html"]Infatti[/URL]: "Il Fondo interbancario di tutela dei depositi ha deliberato interventi "imponenti, pari a circa 2 miliardi di euro" per il salvataggio di Banca Marche, CariFerrara, Banca Etruria e CariChieti. Lo ha indicato il presidente del Fondo, Salvatore Maccarone "se dovessero essere rimborsati i depositi garantiti delle 4 banche la somma ammonterebbe a 12,5 miliardi di euro". Una cifra che, ha detto Maccarone "il Fondo non ha e non avrà mai". Serve comunque l'ok dalla Ue per l'operazione."[/FONT]
[FONT="georgia" ]E [FONT="georgia" ]quindi [/FONT]i correntisti italiani stanno già fuggendo dalle banche...per rifugiarsi all'estero[FONT="georgia" ]:[/FONT] [/FONT]
[B][FONT="georgia" ][URL="https://www.forexinfo.it/Il-Bail-in-accelera-la-fuga-di"]Il Bail-in accelera la fuga di capitali da Italia, Francia, Spagna e Grecia[/URL][/FONT][/B]

[FONT="georgia" ]10. Ma, come ormai avrete capito, [B]l'intervento pubblico, in assenza di una banca centrale nazionale che possa fare da tesoriere, per questa [I]mission [/I]prevista dall'art.47 della Costituzione, è so[FONT="georgia" ]stanz[FONT="georgia" ]ialmente[/FONT][/FONT] [FONT="georgia" ]im[/FONT]praticabile; [/B]sarebbe [FONT="georgia" ]infatti [/FONT]realizzabile[FONT="georgia" ] [/FONT] solo attraverso[B] un ulteriore drenaggio di liquidità dalle tasche dei contribuenti e utenti italiani[/B], [/FONT][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]cioè provoca[FONT="georgia" ]ndo[/FONT] un danno esiziale per l'asfittica eco[FONT="georgia" ]nomia italiana[/FONT][/FONT].[/FONT]
[FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]In pratica:[/FONT] [B]prima pagheranno i risparmiatori e poi AN[FONT="georgia" ]CHE [/FONT]i cont[FONT="georgia" ]ribuenti[/FONT], inevitabilmente[/B][FONT="georgia" ].[/FONT] [FONT="georgia" ]E ciò[/FONT] proprio perchè ci sarà il prelievo sui conti correnti nonchè il "rientro" verso tutti i debitori delle banche coinvolte, i contribuenti: [B][FONT="georgia" ]verrà così innescata [/FONT]una catena di insolvenze ulteriori[/B][FONT="georgia" ], [/FONT]che avviter[FONT="georgia" ]anno[/FONT] l'Italia intera nella distruzione e svendita dell'intero patrimonio nazionale, pubblico e privato.[/FONT]

[FONT="georgia" ][I][B]ADDENDUM[/B][/I]: questo [B]e[/B][FONT="georgia" ][B]ffetto di drenaggio fiscale, a livelli distruttivi [/B][FONT="georgia" ][B]praticamente irreversibili,[/B] [FONT="georgia" ]discende allo stesso modo [FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/bad-bank-welfare-bancario-supply-side-e.html"]a[/URL][FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/bad-bank-welfare-bancario-supply-side-e.html"]n[/URL][FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/bad-bank-welfare-bancario-supply-side-e.html"]che da quella forma di [/URL][FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/bad-bank-welfare-bancario-supply-side-e.html"]welfare bancario che [/URL][FONT="georgia" ][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/02/bad-bank-welfare-bancario-supply-side-e.html"]viene invocata come "bad bank"[/URL] (di Stato). Un rimedio s[FONT="georgia" ]olo transit[FONT="georgia" ]orio, perché [B]si limita a ritardare gli effetti[/B] di insolvenz[FONT="georgia" ]a[/FONT] a catena, ma [B]non elimina le cause delle sofferenze e degli "incagli"[/B][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ][B].[/B][/FONT][FONT="georgia" ][FONT="georgia" ]Q[/FONT]uesti [/FONT][/FONT]rimangono "tranquillamente" riproducibili[FONT="georgia" ];[/FONT] [B]anzi, ne vengono acce[/B][FONT="georgia" ][B]lerat[FONT="georgia" ]i[/FONT][/B], a causa del suo inevita[FONT="georgia" ]bile sistema di finanziamento (presente e potenziale), e del "rischio" che perciò ne consegue.[/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT][/FONT] [/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]11. Questa è la fase che ESSI (e i loro mandatari-collaborazionisti interni) vogliono [FONT="georgia" ]adesso[/FONT], in tutta fretta, attualizzare.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/12/la-grande-tranvata-la-vera-europa-dei.html"]L'unica difesa contro tutto questo, è uscire dall'euro subito, - ma subito![/URL][/B][FONT="georgia" ];[/FONT] [FONT="georgia" ]per[/FONT] proteggere il sistema del risparmio accumulato dagli italiani, mediante il loro lavoro (non [FONT="georgia" ]avendolo c[FONT="georgia" ]asualmente trovato [/FONT][/FONT]per strada, come pensano i crucchi e i loro manutengoli annidati in casa nostra). [/FONT]


Pubblicato da [URL="https://www.blogger.com/profile/06816556453620678760"]Quarantotto [/URL]a 17:46 Nessun commento:
 

mototopo

Forumer storico
a meno che qualcuno della loggia massonica der ring, nn stia pensando di andare con vladimiro,,,,,,sapendo, che molto probabilme il sistema un reggera' a lungo,distruggo il più possibile , nn posso tornare al marco, ma posso andare altrove,,, oh solo fantasie, nulla di piu
 

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