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RT: Clausole segrete della NATO stabiliscono che gli USA possono deporre i governi europei su ordine della Casa Bianca, e gli USA lo fanno. A suo tempo, Hans Otto svelò la lista di politici europei da eliminare, che fu successivamente confermata dalla polizia. I documenti stabilivano gli assassinii da attuare “nel caso X”, caso che potrebbe riferirsi, secondo lo studioso Dr. Daniele Ganser, a proteste di massa contro i governi appoggiati dagli USA, o a una vittoria elettorale di un partito genuinamente alternativo. Le istruzioni per queste operazioni erano conservate nel quartiere generale della NATO, a sud di Bruxelles.
Quando il parlamento europeo ha richiesto ufficialmente che la NATO interrompesse queste operazioni, conosciute con il nome in codice di Gladio, gli USA l’hanno semplicemente ignorato.

Richard Cottrell è stato membro del Parlamento Europeo, ed è l’autore dell’investigazione “Gladio, il pugnale della NATO nel cuore dell’Europa”, che riporta sia gli “assassinii morbidi” (la diffamazione di politici europei non allineati, attraverso i media, per renderli non eleggibili) che gli assassinii veri e propri di politici che nonostante tutto furono eletti.
-Richard, cosa sta succedendo?
Richard Cottrell: Gli Stati Uniti non tollerano governi che non siano favorevoli al regime. Prendiamo l’esempio di Syriza in Grecia, che ha appena vinto alle elezioni. Quello è un governo che non sarà tollerato dagli Stati Uniti d’America.
RT: Lei ha descritto un prototipo di “assassinio morbido”, quello del primo ministro britannico Harold Wilson, la cui blasfemia, agli occhi degli americani, era di favorire il disarmo nucleare.
Cottrell: Sì, è diventato un po’ più difficile usare, diciamo, mezzi violenti, quindi vedremo più spesso le tattiche usate contro Harold Wilson. E aumenteranno, vi dico perché: perché questo fine settimana le elezioni europee hanno formato un vasto blocco di anti-europeisti guidati dal Front National francese e da Nigel Farage, diventato dal nulla il leader del terzo partito britannico. Non si permetterà che questo continui, quindi ci saranno mosse come quelle contro Harold Wilson per rimuovere quei capi e quei partiti nei vari paesi.
RT: L’ex assistente-segretario generale dell’ONU Hans Sponeck ha rivelato che la NATO sta tentando di sovrastare e di fatto sostituire le Nazioni Unite. La sua nuova dottrina rifiuta il monopolio ONU dell’uso della forza, di cui si propone come ala militare. Il suo nuovo programma “Partner attraverso il globo” ha già incorporato Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Pakistan e Iraq. Con l’attesa adesione di stati come la Colombia ed El Salvador, la NATO sarà presente su tutti i continenti abitati. Le forze armate americane sono ora in più di 150 paesi. Il numero non ufficiale, che comprende le forze USA clandestine, è probabilmente molto più alto.
Da quando il Pentagono ha formato il Comando USA per l’Africa, ha ridotto il paese più sviluppato del continente all’anarchia, rovesciato la Costa d’Avorio e troncato la metà meridionale del Sudan, ricca di petrolio, per farne un nuovo stato. Solo due paesi e mezzo restano al di fuori del suo controllo militare.
Abbiamo con noi Rick Rozoff, eminente analista militare e direttore di “Fermate la NATO”. Cosa succederà alla gente quando gli ultimi paesi cadranno sotto il controllo degli USA?
Rick Rozoff: La risposta è schiavitù globale, e la vediamo manifestarsi in modi che non sono sempre evidenti, per esempio nei voti dell’assemblea generale dell’ONU, nell’ultimo anno e mezzo, sulla questione della Siria. Vediamo che gli USA, con vari mezzi -corruzione economica, ricatto diplomatico, sovversione, ma anche programmi militari bilaterali e multilaterali- sono stati capaci di assicurarsi in gran parte la sottomissione degli altri paesi. Non c’è indipendenza diplomatica e politica nelle nazioni, perché sono obbligate dagli Stati Uniti e, francamente, hanno paura delle ritorsioni economiche e militari qualora non si adeguassero ai diktat degli USA.
RT: L’ipocrisia di Obama forse non ha eguali nella storia. Mentre parla di mondo senza armi nucleari, ha gonfiato la spesa militare oltre i livelli della guerra fredda. Ha esteso la famigerata dottrina Bush di attacco atomico contro qualsiasi nazione, ignorando il diritto internazionale. Il termine ufficiale usato dalla sua amministrazione è “dominio a tutto spettro“, ovvero controllo di tutto e ovunque su mare, terra, aria e spazio. I documenti del Comando Spaziale USA puntano perfino a “negare ad altre nazioni l’uso dello spazio.”
L’analista militare William Engdahl scrive che “l’unica potenza rimasta” con la capacità di fermare ciò che il Pentagono chiama dominio a tutto spettro è la Russia. La crisi ucraina ha fornito il pretesto perfetto per esercitare il controllo militare USA nella regione.
Dieci giorni fa, l’amministrazione ha testato il suo sistema di Guerre Stellari per l’Europa orientale, che verrà ora dispiegato a partire dalla Romania. Obama dichiara che il suo sistema è la versione “più forte, più intelligente e più veloce” del primo programma di Guerre Stellari di Ronald Reagan.
Il piano prevede che, dopo un attacco nucleare USA alla Russia, la difesa missilistica NATO in Europa orientale spazzi via ogni tentativo di risposta. La NSNBC scrive: “Si può ben capire che la Russia interpreta lo spiegamento lungo i suoi confini del programma NATO di Guerre Stellari come una dichiarazione non ufficiale di guerra.”
Analisti aerospaziali hanno riportato a Global Research che il Comando Spaziale USA sta pianificando un attacco nucleare sulla Russia, così come sulla Cina, nel 2016.
Abbiamo con noi Bruce Gagnon, della Rete Globale contro le Armi nello Spazio. Cosa sappiamo dei piani per l’attacco?
Bruce Gagnon: Al momento sta venendo pianificato. Il Comando Spaziale USA sta compiendo esercitazioni per la possibilità di sferrare un primo attacco, e questo è l’elemento chiave. Sono progetti di primo attacco, e i cosiddetti sistemi missilistici di difesa sono elementi chiave del progetto di primo attacco statunitense. L’idea è di colpire la Cina o la Russia con un primo colpo e poi, quando queste tentano di lanciare la ritorsione nucleare, usare i sistemi “di difesa” per intercettarla, in modo tale che, dopo che la prima spada viene conficcata nel cuore della Cina o della Russia, lo scudo missilistico eliminerebbe ogni risposta. Non ha niente a che fare con la difesa, niente a che fare con la libertà o la democrazia, o con tutte queste parole che vengono sempre usate per mascherare le vere intenzioni: è solo per il dominio a tutto spettro.
RT: Diversi decenni fa, il primo programma di Guerre Stellari ha dovuto fronteggiare un intenso dibattito pubblico. Oggi, gli USA sono controllati da appena 6 media mainstream, tutti completamente subordinati alla Casa Bianca. Il risultato è un silenzio orwelliano sulla questione forse più pericolosa del momento.
Fonte: Global Research
http://www.controinformazione.info/clamoroso-gli-usa-stann…/





Clamoroso: gli USA stanno preparando il primo attacco nucleare contro Russia e Cina
Estratti dell’intervista di RT a Richard Cottrell, Rick Rozoff e Bruce Gagnon RT: Clausole segrete della NATO stabiliscono che gli USA possono deporre i governi…
controinformazione.info | Quello che gli altri non dicono




http://www.controinformazione.info/...-primo-attacco-nucleare-contro-russia-e-cina/







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oo-11774">Tecnologia <LI id=menu-item-11777 class="menu-item menu-item-type-taxonomy menu-item-object-category menu-item-11777">Varie La Russia avverte che il massacro di Parigi prepara la Terza Guerra Mondiale

novembre 14, 2015 2 commenti

What Does It Mean 14 novembre 2015 Un nuovo, splendido rapporto pubblicato oggi dal Ministero della Difesa (MoD) per i responsabili politici del Consiglio di Sicurezza (SC) afferma che gli attacchi di ieri a Parigi vanno paragonati a un “massacro rituale orchestrato/diretto” da una “cabala” segreta dei massoni ai vertici del potere di Central Intelligence Agency (CIA), Direzione generale francese per la sicurezza estera (Dgse), Secret Intelligence Service inglese (SIS/MI6), Direzione dell’Intelligence militare d’Israele (DMI) e Vaticano…
Secondo la relazione, il Primo Direttorato dell’Intelligence (GRU) allertava il Ministero della Difesa sul possibile complotto di “Venerdì 13” quindici giorni fa (27 ottobre), dopo un incontro segretissimo tenutosi a Washington DC in cui partecipò il direttore della CIA John Brennan, quello della DGSE Bernard Bajolet, l’ex-capo dell’MI6 John Sawers e l’ex-capo del DMI e attuale capo per la sicurezza nazionale d’Israele Yaacov Amidror. Lo scopo evidente di questo straordinario incontro dei capi dell’intelligence occidentale, la relazione continua, era la discussione pubblica di un evento chiamato GW CIA Intelligence Conference: comitato sulla Missione internazionale condivisa del 21° secolo dove il futuro del Medio Oriente (almeno dal punto di vista occidentale) veniva deciso. La ragione segreta però di tale incontro, la relazione afferma, fu “scoperta” dal GRU quando tali capispioni s’incontrarono in segreto dopo la conferenza a casa del vicepresidente statunitense Joseph Biden, al vertice della Compagnia di Gesù degli USA, presieduta dal direttore della CIA John Brennan che, come il vicepresidente Biden, è un analista dell’intelligence di estrazione gesuita interessato alla teoria della guerra giusta. Subito dopo la riunione del 27 ottobre di questi capi dello spionaggio occidentali con il vicepresidente Biden, la relazione afferma, il rapporto del GRU presso il Ministero della Difesa su di esso “avvertiva e fortemente suggeriva” che un trucco di tale “cabala” gesuitico-massonica non escludeva una rappresaglia contro la Federazione, organizzata da tale gruppo, il 13 novembre, dato che tali organizzazioni segrete spesso, se non sempre, “programmano” i loro massacri false flag in concomitanza con “mistiche” date per loro importanti.
Importante da notare è che, a differenza di molte altre nazioni, la Federazione dedica una quantità enorme di risorse monetarie e intellettuali a ciò che viene chiamata intelligence “esoterico-religiosa satanica” a causa dell’esperienza nella Grande Guerra Patriottica (seconda guerra mondiale) contro l’Impero nazista combattuta non solo contro gli eserciti, ma contro gli “invisibili sconosciuti”, le forze dietro quel regime mostruoso. Particolarmente allarmante in merito alla riunione del 27 ottobre di tali capi dello spionaggio a Washington DC, la relazione continua, era il direttore della DGSE Bernard Bajolet affermare che la nazione protetta dalla Federazione, la Siria, “sarà diversa da quello creata dopo la seconda guerra mondiale“, a sua volta spingendo il GRU ad avvertire il Ministero della Difesa che i “numeri maestri magici della massoneria, 11 e 13” sono in gioco. Ed esattamente come il GRU aveva avvertito ieri, il 13 novembre, l’ultimo dei “massacri rituali” dell’occidente destinati a plasmare il mondo intero a sua immagine si ebbe a Parigi, quando i terroristi dello Stato islamico (SIIL) sostenuto dall’occidente, effettuavano un attacco coordinato contro 6 bersagli indifesi uccidendo almeno 128 persone e ferendone 180 di cui 99 in condizioni critiche. Il senso di tale complotto massonico-gesuita che ha voluto il massacro a Parigi il venerdì 13, il rapporto spiega, è dovuto all’esilio, arresto e messa al bando di tutti i membri della loro organizzazione segreta, il venerdì 13 ottobre 1307, contro la loro dichiarazione d’innocenza e successivo martirio sul rogo del Gran Maestro Jacques de Molay, davanti la Cattedrale di Notre Dame, sette anni dopo, venerdì 13 marzo 1314. Importante notare anche, secondo il rapporto, i precedenti avvertimenti del GRU diffusi nel 2013, secondo cui i massoni-gesuiti si sarebbero vendicati dell’uccisione del Gran Maestro dopo l’elezione al papato romano cattolico di Papa Francesco (il primo gesuita divenuto Papa nella storia della Chiesa), il 13 marzo dello stesso anno, 699 anni dopo l’esecuzione di Jacques de Molay, nonostante il fatto che i gesuiti siano vincolati da giuramento a non cercare incarichi ai vertici della Chiesa cattolica romana per l’associazione in passato con la massoneria. La “connessione” tra gesuiti e massoni, la relazione spiega, fu documentata dal Congresso degli Stati Uniti nel 1913 (Congressional Record, House Bill 1523, impugnazione del caso di Eugen C. Bonniwell contro Thos. S. Butler, 15 febbraio 1913, pagine 3.215-3.216) quando i giuramenti adottati da tali organizzazioni segrete furono scoperte essere quasi esattamente le stesse, dove i membri promettevano fedeltà alla causa contro qualsiasi governo o nazione:
Giuramento dei gesuiti
Io…, ora al cospetto di Dio Onnipotente, Beata Vergine Maria, beato Arcangelo Michele, beato Giovanni Battista, Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi e i beati del cielo, e a voi, padre spirituale, Superiore Generale della Compagnia di Gesù fondata da Sant’Ignazio di Loyola nel Pontificato di Paolo III, e continuata ad oggi, nata dal grembo della vergine, matrice di Dio, e dalla verga di Gesù Cristo, dichiara e giura che Sua Santità il Papa è il vice-reggente di Cristo e vero ed unico capo della Chiesa cattolica universale in tutta la terra; e che in virtù delle chiavi che legano e sciolgono, date a Sua Santità dal Salvatore Gesù Cristo, egli ha il potere di deporre re, principi, Stati, commonwealth e governi eretici, tutti illegali senza la sua conferma sacra e che possono tranquillamente essere distrutti.
Giuramento dei Massoni (organizzazioni massoniche collegate e studiosi della Rhode adottano tale giuramento)
Io…, ora al cospetto di Dio Onnipotente, beata Vergine Maria, beato Giovanni Battista, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i santi del sacro esercito del cielo, e a voi, mio Spettrale Padre, superiore generale della Compagnia di Gesù fondata da S. Ignazio di Loyola nel pontificato di Paolo III e perpetrato fino ad oggi, nato dal grembo materno della Vergine, matrice di Dio, e dalla verga di Gesù Cristo, dichiara e giura che Sua Santità il Papa è il vicereggente di Cristo e vero ed unico capo della Chiesa cattolica universale in tutta la terra; e che in virtù delle chiavi che legano e sciolgono date a Sua Santità dal mio Salvatore Gesù Cristo, egli ha il potere di deporre re, principi, regni, commonwealth e governi eretici che possono essere distrutti per sicurezza. Pertanto, al culmine del raggio del potere, proteggerò questa dottrina, e diritto e volontà di Sua Santità contro tutti gli usurpatori eretici o protestanti all’autorità e qualsiasi altra cosa, soprattutto dalla Chiesa luterana di Germania, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia e le pretese autorità delle Chiese di Inghilterra e Scozia, e i rami della stessa in Irlanda, America e altrove, e di tutti gli aderenti che possano essere usurpatori ed eretici contro la sacra Madre Chiesa di Roma.
A parte il fattore vendetta in gioco nella strage di Parigi di venerdì 13, la presente relazione continua, può anche fungere da trampolino di lancio dell’obiettivo finale dei gesuiti-massoni nel causare la Terza Guerra Mondiale. Su come ciò sarà realizzato, secondo il rapporto, almeno i mandanti sperano sia la Francia che dichiari il massacro di ieri venerdì 13 atto di guerra, così attivando immediatamente l’articolo 5 del Trattato dell’Organizzazione del Nord Atlantico (NATO) cui la nazione francese ha aderito nel 2009 dopo 43 anni di assenza. L’articolo 5 del trattato NATO, la relazione spiega, dice che la risposta ad un attacco contro un membro può comprendere la forza armata, ma non approfondisce. Tutto ciò che la NATO promette realmente è prendere “le misure che ritiene necessarie” per ripristinare e mantenere la sicurezza. Questo potrebbe essere qualsiasi cosa, dalla guerra nucleare a una dura protesta diplomatica. L’unica volta che l’articolo 5 del trattato NATO venne invocato, afferma la relazione, fu il 12 settembre 2001 dopo gli attacchi agli Stati Uniti, in vigore fino ad oggi; ma per la Francia, al momento non essendo membro, necessiterebbe una seconda invocazione, in modo che la Francia possa legalmente (almeno agli occhi dell’occidente) impegnarsi in una guerra totale globale con i suoi alleati.
Con il presidente francese Francois Hollande che dichiara la strage di questo venerdì 13 difatti “atto di guerra” perpetrato dallo Stato Islamico, dicono gli analisti del MoD nel rapporto, con lo SIIL che egualmente lo rivendica, i francesi promettono una “risposta spietata” ponendo le basi per un confronto militare diretto con la Federazione. E anche se il Ministero degli Esteri avverte sulle conclusioni sui principali motivi e obiettivi dei terroristi a Parigi, mentre tutte le informazioni devono provenire dagli inquirenti, la relazione nota, la propaganda occidentale è ormai in “corsa” spingendo i propri cittadini verso la guerra. Con la Federazione dal 30 settembre che annienta Stato islamico e suoi alleati terroristici, la peggiore paura di tali cospiratori gesuiti-massoni, la relazione avverte, è che il loro sostegno quasi palese a tali barbari con armi e risorse diventi sempre più evidente al mondo, smascherandoli quali mostri e rivelando chi sono veramente, e quali siano i loro piani globali. Ma seguendo il Ministero degli Esteri, dalla relazione emerge che i veri motivi di tale strage del venerdì 13 saranno, altresì, rivelati per quello che realmente sono, e lo stesso presidente Obama concordava appena il giorno prima dell’attentato, giustamente osservando che lo Stato Islamico non è più sempre forte e che ora viene contenuto. Sull’esito finale di tale grande tragedia la presente relazione non specula, ma si può sperare che la verità sulla strage sia ampiamente nota prima, e comunque, che tali guerrafondai sprofondino il mondo in una guerra totale. Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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Le Istituzioni riflettono la società o esse "conformano" la società e ne inducono la struttura? In democrazia, la risposta dovrebbe essere la prima. Ma c’è sempre l'ombra della seconda...il "potere" tende a perpetuarsi, forzando le regole che, nello Stato "democratico di diritto" ne disciplinano la legittimazione. Ultimamente, poi, la seconda si profila piuttosto...ingombrante, nella sintesi "lo vuole l'Europa". Ma non solo. Per capire il fenomeno, useremo la analisi economica del diritto.


















































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martedì 17 novembre 2015

RELOADING "LAMPEDUSA, I SISTEMI DI DISSUASION€ E IL NOBEL UE PER LA PACE"



Age Old Debate: Why do Elderly People Oppose Immigration? (...!)

[FONT="georgia" ][U][COLOR=#992211][IMG]http://blogs.worldbank.org/peoplemove/files/peoplemove/images/hernan_winkler_blog.jpg[/IMG][/COLOR][/U] [/FONT][/I]
[IMG]http://www.pewsocialtrends.org/files/2013/12/SDT-2013-12-17-global-migration-04-02.png[/IMG]

[IMG]http://www.pewsocialtrends.org/files/2013/12/SDT-2013-12-17-global-migration-04-04.png[/IMG]
[I][FONT="georgia" ]http://www.pewsocialtrends.org/2013/12/17/chapter-4-remittances/[/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ] [/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ]Credo che, in questo momento, in cui i fatti confliggono con il dilagare dell'[URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/11/leffetto-dunning-kruger-e-lincompetenza.html"]effetto Dunning-Kruger[/URL], sia molto utile ripubblicare il post di Riccardo Seremedi in questione.[/FONT]

[FONT="georgia" ]In termini di tentativo (disperato, ovviamente) di fornire un feedback che attenui l'effetto "sullodato", faccio precedere il reloading del post da questi brani tratti, rispettivamente, dagli interventi di Bazaar e Arturo nei commenti del [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/11/il-terrorismo-la-durezza-del-vivere-e.html"]precedente post[/URL]:[/FONT]


[FONT="georgia" ]Bazaar: [/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]"La descrizione materialista dei fenomeni sociali rimane un modello descrittivo imprescindibile anche nelle dinamiche sociopolitiche più straordinarie ed eccezionali.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]...[/B] [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Qual è il prodotto finale più classista della propaganda pop? La produzione massiva di "menti elementari"[/B].

[B]Di fronte all'evidenza per cui non esiste alcuna "guerra fra civiltà", ma interessi materiali di classe, ci sono ancora delle "menti elementari" per cui entrambi le proposizioni sono vere[/B]. Non riescono, non ce la fanno a scorgere la contraddizione: non avvertono dissonanza cognitiva. È vero che l'immigrazione è un'arma di distruzione di massa, MA, è anche vero che la Fallaci aveva ragione.

Non ce la fanno: essendo loro la grande maggioranza della minoranza rumorosa, e muovendosi per appartenenza - pavloviani - difficilmente riscontrano feedback negativi dall'ambiente esterno. Non hanno nessun confronto [I]diretto[/I] per cui si evidenzi la fallacità patologica del loro pensiero: inano perché illogico...

[B]Sono gli elementi naturali su cui gli ingegneri sociali edificano le sovrastrutture ideologiche, gli slogan virali, i frame e le trappole cognitive.[/B]"[/FONT]
[/INDENT]

[FONT="georgia" ]Arturo: [/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]"Ma "l’eau tiède de George W. Bush" (traducibile in "scoperta dell'acqua calda), l'idea dello scontro di civiltà, come l'ha definita [URL="http://www.les-crises.fr/alain-chouet-nous-sommes-allies-avec-ceux-qui-sponsorisent-depuis-trente-ans-le-phenomene-djihadiste/"]Alain Chouet[/URL], ex capo dei servizi segreti francesi (non un borghese radical-chic, credo), ha il fascino della semplictà, nonostante "les résultats désastreux de cette politique aux États-Unis."

Quanto all'aspetto culturale, credo potrebbero tutti riconoscere che "Tout le monde peut nourrir des pensées mauvaises, horribles ou dégoûtantes. Mais elles restent de simples fantasmes à moins que l’on ne trouve un moyen de les manifester concrètement dans le monde qui nous entoure.

Ainsi, pour comprendre comment l’idéologie qui anime l’État islamique a réussi à rassembler les ressources matérielles nécessaires pour conquérir un espace plus grand que le Royaume-Uni, nous devons inspecter de plus près son contexte matériel." (qui la fonte, con una ricostruzione, per noi abbastanza risaputa ma sempre utile, di queste fonti materiali).

Troppo prosaico? [/FONT]
[FONT="georgia" ]Vabbeh, ci metto allora anche un riferimento più concettuale: [I][B]Radical, Religious, and Violent [/B][/I](Cambridge-London, The MIT Press, 2009,) di [B]Eli Berman[/B], uno dei testi di [B]analisi economica del fondamentalismo islamico [/B](e non solo islamico) più importanti apparsi negli ultimi anni. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Che ci dice Berman? [/FONT]
[FONT="georgia" ]Che l'ideologia ha un ruolo mai sufficiente a rendere pericolosi gruppi radicali, ma [B]occorre sempre un radicamento sociale[/B], analizzato usando il [B]modello del club[/B], reso possibile dalla [U][B]fornitura di servizi sociali in un contesto di Stato assente ed elevata disoccupazione.[/B][/U] [/FONT]
[FONT="georgia" ]Ma guarda tu! [/FONT]
[FONT="georgia" ][B][U]Esempi di strategie di contrasto efficaci[/U]?[/B] Per dire (pag. 191): [/FONT]
[/INDENT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]"As we saw in the case of Egypt, President Nasser provided a crude but positive example of this [B]constructive approach to preemptive counterinsurgency in the 1950s.[/B] [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]He nationalized the schools, clinics, and other social service institutions of the Muslim Brotherhood, effectively shutting down their organizational base for two decades[/B]."

Ma il nasserismo è oggi un lontano ricordo:[B] le "riforme" che l'Egitto - e non solo l'Egitto, ovviamente- ha implementato negli ultimi 15 anni hanno significato massicce privatizzazioni e un attacco, per quantità e qualità, a ciò che restava del settore publico,[/B] in quanto, come dice la solita [B]Banca Mondiale[/B] (citata da Hanieh), [/FONT]
[FONT="georgia" ]"[B]reduc[e] government employment and the wage bill [through measures such as] lowering remuneration for new entrants, adjusting the pay scale to strengthen the link between compensation and productivity, and focusing on nonwage benefits that distort labor decisions, such as generous pension systems and family allowances that add to the lure of employment in the public sector"[/B].

Morale: se lo Stato non è mai la soluzione, ma sempre il problema e il divieto di ingerenza un lontano ricordo, ISIS et similia ce li teniamo." [/FONT]
[/INDENT] [I][FONT="georgia" ]Il post di Riccardo era di ottobre 2013. Ma la ripetitività di tutto quanto vi è riportato lo rende oggi ancora più tragicamente attuale.[/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ]Per chi vuole capire...[/FONT][/I]

[FONT="georgia" ][URL="http://it.wikipedia.org/wiki/Hellzapoppin%27_%28film%29"]1. HELLZAPOPPIN'[/URL]
“E' proprio roba da matti... in quindici anni che proietto film, uno come questo non mi era mai capitato... Questo è un film pazzo! Eccome! E' Hellzapoppin'!”
Proprio come nel film, stiamo assistendo in queste ultime settimane a situazioni che varcano il limite dell'assurdo e del nonsense, acrobazie linguistiche che s'inoltrano nei perigliosi sentieri della metasemantica, contorsionismi e gag involontarie che smantellano ogni senso comune, decostruendo quelle che appaiono essere le relazioni cardinali della realtà quale appare.[/FONT] [FONT="georgia" ][B]Non ci eravamo ancora ripresi dagli equilibrismi a Palazzo Madama ed ecco che la tragedia di Lampedusa rinnova e amplifica gli equivoci dell'Unione Europea, facendo emergere tutte le ipocrisie e le doppiezze di questi grigi tecnocrati iperborei[/B].[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][URL="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-10/frattini-capisca-immigrazione-questione-154212.shtml"]Già nel 2011 [/URL]– dopo l'inizio della Primavera Araba e della guerra in Libia – con l'aumento esponenziale di profughi in fuga, l'allora ministro degli Esteri Franco Frattini sollecitò l'Unione Europea all'attivazione della direttiva 55 del 2001 sulla protezione temporanea, cercando una collegialità nella gestione dell'emergenza.[/FONT]
[FONT="georgia" ]La Germania, che ha fatto della solidarietà e della condivisione il proprio motto (Deutschland uber Alles ), rispose per bocca del [B]ministro federale dell'Interno Hans-Peter Friedrich, [/B]che dichiarò al quotidiano “Die Welt”:[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]“l'Italia deve risolvere da sola il problema dei profughi”, aggiungendo al postutto che “non c'è alcuna ragione per attivare di nuovo la normativa sull'esodo di massa”[/B], posizione confermata dalla [B]commissaria UE [/B]Malmstroem perché [B]quando Mamma Germania comanda, picciotta risponde[/B].[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][URL="http://www.lettera43.it/attualita/18378/immigrazione-nel-2011-sbarcati-42807-profughi.htm"]2. Che fosse una situazione esplosiva [/URL]– com'è una guerra civile – venne confermato dai dati ufficiali forniti dal sottosegretario dell'Interno Sonia Viale alla commissione Affari costituzionali della Camera che certificarono, nel 2011, uno sbarco complessivo di 42.807 profughi (di cui 24.356 solo tunisini), a fronte dei 4.406 dell'anno precedente.[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.regioni.it/it/show-immigrati_ue_a_frattini_la_responsabilita_e_dellitalia/news.php?id=48406"]E per far comprendere [/URL]ancor meglio il concetto, un altro strusciamuri dell'UE, tale Matthew Newman, ribadì che: ”Quanto abbiamo visto finora è che le persone arrivate in Italia dalla Tunisia sono per lo più migranti per motivi economici, quindi se ne stanno occupando le autorità italiane e sono loro i responsabili”.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT][/INDENT] [FONT="georgia" ]Caspita, Ponzio Pilato era un dilettante paragonato a voi![/FONT] [FONT="georgia" ]
3. Frasi come queste, che fanno a pugni con la tanto strombazzata multiculturalità e fratellanza universale, rendono [B]ridicola e surreale la motivazione[/B] con cui nel 2012 il comitato norvegese ha attribuito all'Unione Europea il Nobel per la pace: [/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]“Il Comitato ha deciso di assegnare il premio [URL="http://www.leggioggi.it/2012/10/12/premio-nobel-per-la-pace-allue-le-motivazioni/"]Nobel per la pace 2012 all'Unione Europea[/URL]:[/FONT]
[FONT="georgia" ]L'Unione e i suoi membri per oltre sei decenni hanno contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa […] [I]Il lavoro dell'UE rappresenta la”fraternità” tra le Nazioni e costituisce una forma di “congressi di pace”[/I] ai quali si riferiva Alfred Nobel nel 1895 come criterio per il premio Nobel per la pace”.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT][/INDENT] [FONT="georgia" ]
Queste parole, costituenti un monumento considerevole alle luci purissime della benevolenza e dell'amore, non sembra abbiano avuto molto seguito nel compassionevole consesso di Strasburgo; a inizio ottobre [URL="http://www.huffingtonpost.it/2013/10/03/europa-politica-italia-sbagliata-flussi-continueranno_n_4034959.html?utm_hp_ref=italy"]la commissione migrazione dell'assemblea del Consiglio d'Europa[/URL] ha rampognato l'Italia, giudicando “sbagliate o controproducenti” le misure prese in questi anni per gestire i flussi migratori.[/FONT] [FONT="georgia" ]
Il rapporto critica la gestione dei CPT e i ritorni forzati di immigrati in paesi come la Libia,
dove rischiano la tortura o la vita stessa; si afferma altresì che “[B]a causa di sistemi di intercettazione e dissuasione inadeguati, l'Italia si è trasformata in una calamita per l'immigrazione, richiamando persone che cercano un'esistenza migliore all'interno dell'area Schengen[/B]”.[/FONT] [FONT="georgia" ][B]Che ipocrisia[/B]!
Montagne di moralismo e melassa maleodorante da parte di persone (?) con un microprocessore al posto del cuore, dove le convenienze spicciole si soppesano col bilancino del farmacista.[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][B]4. Solo due anni fa si affermava il non status di profughi di guerra e l'implicito assenso al rimpatrio, adesso si condannano gli stessi provvedimenti perché potenzialmente pregiudizievoli[/B].
Cos'è cambiato da allora? Sarà proprio il Nobel che impone comportamenti, almeno dal punto di vista mediatico, eticamente più “spendibili”?[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][B]Sarebbe interessante sapere [U]quali siano per le “teste d'uovo” di Strasburgo i “sistemi di dissuasione e intercettazione adeguati[/U][/B][U]”.[/U][/FONT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.lisistrata.com/2005Saglimbenipolitica/031zapaterofastrage.htm"]Forse quelli usati da Zapatero nel 2005 [/URL]a Ceuta e Melilla – enclaves spagnole sulla costa marocchina – dove la Guardia Civil, rafforzata da 2 mila militari, per fronteggiare 600 disperati ha aperto il fuoco uccidendo 5 persone (compreso un neonato) e ferendone un centinaio.[/FONT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.balcanicaucaso.org/aree/Grecia/Frontiera-dell-Evros-voglia-di-muro"]Oppure come in Grecia [/URL]dove, per bloccare l'immigrazione clandestina proveniente da Iraq, Afghanistan, Iran, Pakistan, si sta costruendo un muro alto cinque metri e lungo circa dodici chilometri al confine con la Turchia, nella regione del fiume Evros vicino alla cittadina di Orestiada.
Ma questa è roba da PIIGS, dirà il cicisbeo nostrano, queste cose Lassù non le fanno!
Spiace deludere coloro i quali pensano a quelle latitudini come vette di sublime perfezione.[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][URL="http://www.ilgiornale.it/news/esteri/svezia-immigrati-rivolta-non-si-pu-dire-920878.html"]In Svezia[/URL], terra cara alla commissaria UE Camilla Malmstroem, a meta maggio sono scoppiati violenti scontri a Husby, quartiere a nord della capitale, 12 mila abitanti con l'80% di immigrati siriani, afgani, sudamericani, iracheni; la protesta si è trasformata in sommossa, con numerose autovetture incendiate, e si è estesa a Skarpnack, Norsborg, Rinkeby - quartieri che circondano la capitale a forte prevalenza straniera – nonché ad altre città della Svezia.
Dalla polizia non continua a trapelare nulla sulla nazionalità dei dimostranti.
Anche i giornali che provano a violare il muro del politicamente corretto vengono smentiti: sono immigrati, ma non si può dire.[/FONT] [FONT="georgia" ][B]L'OCSE ha rivelato che in Svezia c'è la più alta divergenza al mondo tra occupati svedesi e occupati di altre nazionalità; le periferie sono ricettacoli di risentimento e frustrazione, con percentuali di discoccupazione del 10%[/B].[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][URL="http://www.politica-germania.net/2007/12/22/immigrati_discriminati_sara_banlieue~3477953/"]5. Anche il virtuoso Quarto Reich ha da insegnarci qualcosina[/URL].
Nel rapporto succitato si afferma che alcune delle scelte fatte dalle autorità italiane “rischiano di minare la fiducia nell'ordine legale europeo e nella convenzione di Dublino” e
che “l'Italia non ha aiutato gli altri paesi membri della UE a condividere la responsabilità”.
Chissà se Malta invece li avrà convinti
: dopo avere lasciato per tre giorni un gommone con 102 persone a 25 miglia dalla costa e facendo orecchie da mercante con la sora Camilla, il primo Ministro maltese Joseph Muscat ha ringraziato personalmente il Nostro Presidente del Consiglio dalla larga scriminatura che gli aveva, nel frattempo, tolto le castagne dal fuoco accogliendo i migranti a bordo della nave Salamis, sbarcandoli in seguito a Siracusa; alla fine smaglianti sorrisi e grandi pacche sulle spalle ma Letta è contento così, egli ha fatto suo l'aforisma di Ennio Flaiano: “A furia di leccare, qualcosa sulla lingua rimane sempre”.[/FONT] [FONT="georgia" ]
6. Giova ricordare ai nostri distratti “inquilini” comunitari e alle sinistrate anime belle nostrane che [B]l'escalation di migranti[/B] (adesso si preferisce chiamarli così, fa più “fino”) [B]si è avuta proprio in concomitanza di interventi “umanitari” in Libia e [URL="http://maxbianco.ilcannocchiale.it/post/2681600.html"]Ciad[/URL][/B] (Sarkozy era tanto preoccupato per i libici che, a guerra finita, si è recato a Tripoli con la crocerossina della Total, Christophe de Margerie), passando per le ribellioni “spontanee” e “locali” che sarebbero poi sfociate nella cosiddetta Primavera Araba.[/FONT] [FONT="georgia" ]
[B]Tali moti di piazza [/B][URL="http://www.disinformazione.it/primavere_rivoluzioni_spa.htm"]non sembrano essere tanto spontanei [/URL]se anche il New York Times (aprile 2011) ha dovuto intitolare: “Gruppi americani hanno favorito la diffusione della Primavera Araba".
Tanto per citarne qualcuno: “Otpor!” in Serbia e in altri paesi, il “Movimento Giovanile 6 aprile” in Egitto, il “Centro per i Diritti Umani” del Bahrain, il “Fronte Nazionale per la salvezza della Libia”, “Donne sotto assedio” in Siria, “Golos” in Russia, la “Fratellanza musulmana” ecc.
Questi gruppi hanno ricevuto finanziamenti dal National Democratic Institute (NDI), dal Freedom House di Washington e addestramento da CIA e MI5.
Ad esempio il “Movimento Giovanile 6 aprile” è collegato con il CANVAS (Centro per l'Azione e le Strategie Applicate Non Violente), una ONG chiamata “Otpor!”, creata dal governo americano in Serbia nel 2000 e finanziata dall'Open Society Institute di George Soros per rovesciare il governo di Milosevic.[/FONT] [FONT="georgia" ]
7. Vi sono gruppi che non finanziano ma creano dal nulla le Primavere e le Rivoluzioni: è il caso dell'[B]International Crisis Group[/B], che vanta tra i membri Simon Peres, il governatore della Banca d'Inghilterra Stanley Fisher, lo stesso Soros, gli storici della manipolazione geopolitica come Zbigniew Brzezinski, Richard Armitage, Samuel Berger e il generale Wesley Clarck e, udite udite la dimessa e tanto caruccia Emma Bonino.
Niente male come parterre de rois!
Anche i finanziatori offrono solide garanzie quanto a rispetto di diritti umani e sostenibilità ambientale: BP, Chevron, Shell, Statoil e la società mineraria (platino, diamanti, minerali ecc.) [URL="http://geopoliticamente.wordpress.com/2012/11/28/dietro-leterno-conflitto-per-i-minerali-nel-congo/"]Anglo American PLC[/URL].[/FONT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.libertiamo.it/2012/11/20/per-la-russia-di-putin-le-ong-sono-agenti-stranieri/"]Capito perché Putin non vuole in Russia “filantropi” di tal risma[/URL]?
Altro che omofobia e baggianate varie![/FONT] [FONT="georgia" ]
8. L'economista e africanista Gérard Azoulay ([I]Les théories du développement, Presses universitaires de Rennes 2002-2004[/I]) ha evidenziato che, [B]dagli anni '90 in poi, in Africa si è avuta la più grande divaricazione tra i redditi più bassi e quelli più alti (sia in termini assoluti che relativi) da due secoli[/B]; la globalizzazione neoliberale ha affinato e trasformato i metodi che erano propri del colonialismo, camuffando atti predatori e spoliazioni di intere aree con [B]azioni di peacekeeping, a cui segue immancabilmente l'ingresso di ONG [/B](Organizzazioni non governative) che danno al tutto una parvenza di legalità.[/FONT] [FONT="georgia" ]
Un'altra opzione a favore dell'Occidente filantropico “esportatore” di democrazia (e importatore di petrolio ecc.) è data dalla possibilità, senza sporcarsi le mani, di concludere [B]accordi commerciali [/B]perversi con gruppi di [B]insorti, soggetti non legittimati alla vendita di diritti di sfruttamento[/B].
Ciò ha portato alla stipulazione di [B]contratti “pronto-contro-termine” [/B](la cui risoluzione è differita nel tempo) [B]tra gruppi ribelli e imprese internazionali[/B]: se il conflitto non c'è lo si fa scoppiare, se già esiste lo si acuisce: accordi commerciali di questo tipo si chiamano [B][URL="http://www.sscnet.ucla.edu/polisci/faculty/ross/bootyfutures.pdf"]Booty Futures[/URL][/B], sono illegali ma divenuti oggi un must, soprattutto per gli Stati Uniti.
[/FONT]
[FONT="georgia" ]9. Uno dei contratti più sostanziosi (quasi un miliardo di dollari) è stato firmato da [URL="http://www.agoravox.it/La-guerra-del-Coltan-e-l-industria.html"]Kabila [/URL]con l'American Mining Fields, a guerra iniziata, per l'estrazione di diversi minerali presenti nel bacino del Congo e nelle regioni meridionali del paese; le possibilità di guadagno sono immense: oltre a uranio, diamanti e a una quantità spropositata di metalli, la Repubblica Democratica del Congo detiene l'80% delle riserve mondiali di COLTAN (columbite-tantalite).[/FONT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.agoravox.it/The-Coltan-Corporation-of-War.html"]Che cos'è il coltan[/URL]?
Il coltan è un minerale metallico termoresistente, ottimo conduttore di corrente che - nel mondo hi-tech in cui viviamo - è diventato una sorta di Sacro Graal: alla base delle incredibili performance degli smartphones e dei computer moderni c'è proprio questo minerale e chi lo controlla, non è esagerato affermarlo, controlla il mondo.
Sembra che il destino del Congo contemporaneo sia lo stesso che descriveva Joseph Conrad in “Cuore di tenebra”. Cambiano gli attori ma la tragedia è sempre la stessa: centinaia di migliaia di vittime e milioni di profughi. [/FONT][FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ]10.[B] Un altro fenomeno caratterizzante delle moderne guerre africane è la “privatizzazione” della guerra, anch'essa un riflesso del neoliberalismo.[/B] Oggi i nuovi mercenari sono rappresentati dalle cosiddette [URL="http://d.repubblica.it/dmemory/2002/07/06/attualita/attualita/068mer30868.html"]“compagnie militari private” (CMP[/URL]) e le loro sorelle “compagnie di sicurezza private” (CSP) che incarnano l'evoluzione in chiave globale del mercenarismo di ventura.
Si tratta di imprese di servizio con quartiere generale nei paesi ricchi e molte ramificazioni mondiali, spesso quotate in borse internazionali o possedute da gruppi finanziari.
Queste “aziende” agiscono in un vuoto di legalità, svolgendo attività formalmente legate alla “sicurezza” e alla “difesa”, ma sovente – per via di intrecci d'interesse tra politici, corporations finanziarie e industria degli armamenti – sono accusate di fomentare disordini coadiuvando o creando moti insurrezionali volti all'acquisizione di vaste porzioni di territorio che diventeranno oggetto di sfruttamento della multinazionale di turno, spesso e volentieri legata a filo doppio con la CMP.
E' rimasto famoso lo scandalo in cui è stato coinvolto Mark Thatcher, figlio di Margaret, per rovesciare il governo in Guinea Equatoriale; in quell'occasione si è coniato il termine “rent-a-coup”, colpo di Stato in affitto.
Per citare solo un altro esempio di questo genere, Jean-Christophe Mitterand, figlio dell'ex presidente francese François, è stato anch'egli indagato dalla magistratura francese per simili traffici illeciti compiuti in Africa e legati al mondo delle CMP.[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][B]11. I nostri alleati, alla NATO come nell'UE, dovrebbero sapere che [URL="http://www.internazionale.it/news/libia/2013/07/31/bonino-condizioni-sicurezza-peggiorate-aumenta-flusso-immigrati/"]l'esportazione della guerra [/URL](o democrazia?) porta, come diretta conseguenza, “l'importazione” di sfollati e profughi che, nel caso dell'Africa, vedono il Belpaese come Porta Aurea [/B].
[/FONT]
[FONT="georgia" ]Purtroppo l'Italia si raccoglie sempre più nelle mani di una presuntuosa e impalpabile mediocrazia - o meglio ancora una [B]onagrocrazia[/B], “dominazione di ignoranti attivi e di asini selvatici”, come ebbe a dire [B]Benedetto Croce[/B] - che ci sta portando ad essere [B]il futuro diciassettesimo Land tedesco, reclinando il capo anche quando si avrebbero ottime ragioni per farsi valere[/B].[/FONT] [FONT="georgia" ]
11.1 Lo spettacolo offertoci dai media (segnatamente Bruno Vespa) e dai politicanti nelle ore successive alla tragedia di Lampedusa è stato, nel rispetto delle vittime, [URL="http://www.altaforte.info/arte-letteratura/strapaese-mino-miccari/"]all'insegna di Strapaese[/URL], il movimento di Mino Maccari di fine anni '20.
“Siamo nati in campagna! Abbiamo bazzicato per le osterie! Abbiamo amici fra i barrociai, fra i vetrai, fra i contadini, fra gli artigiani!...Si finisse a Picadilly, ed alla Fifth Avenue, sempre ragioneremo e discorremo alla maniera antica italiana[...].[/FONT] [FONT="georgia" ]
Ecco tutti trafelati a rincorrere una telecamera per esternare il proprio sgomento, con “[URL="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-10-03/alfano-telefona-commissario-malmstrom-171358.shtml"]Don't Cry for me Angelino[/URL]” particolarmente assiduo nel presentarsi ai cronisti, cercando sempre con lo sguardo – durante le interviste – il monitor di servizio per accertarsi del grado di afflizione e fotogenìa. [/FONT][FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ]
“[I]Qui o signori, incomincia la storia di Strapaese(...),dove il sindaco veste di fustagno, non c'è la tassa sui cani e non ci sono orinatoi, perché la gente piscia al muro(...) dove i moccoloni ruzzano e le donne sono sempre gravide[...].[/I][/FONT][FONT="georgia" ]
11.2. Quella a cui abbiamo assistito è stata una sagra paesana dell'Assurdo, un'Italia campagnola e caciarona, terrigena e neocontadina, [URL="http://www.lettera43.it/politica/l-onu-italia-cambiata-con-boldrini-e-kyenge_43675110105.htm"]con personaggi da osteria [/URL]e il sindaco in pompa magna, il curato di campagna e il grullo delle giostre che c'ha le chiappe chiaccherate; “venghino, signori, venghino!” … è arrivato l'Uomo delle Stelle! ... tutti a salutare mamma con la manina, il “quarto d'ora di celebrità” a buon mercato che non si nega a nessuno.
Passata la festa resta sempre il dopo sbornia e un gran mal di testa.[/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][B][URL="http://www.lettera43.it/cronaca/lampedusa-la-germania-punta-il-dito-contro-l-italia_43675110294.htm"]Hans-Peter Friedrich[/URL], Ecce Homo, è ritornato alla carica [/B]ed ha fermamente escluso un ripensamento delle regole europee in materia di rifugiati, limitidandosi ad auspicare un inasprimento delle pene per i trafficanti di uomini; era prevedibile che i toni enfatici e queruli dei giorni scorsi dovessero lasciare il posto alla realpolitik in salsa alemanna.
Avviso ai naviganti: il Manovratore a Berlino è all'erta e il Ruggito del Coniglio del presidente del Consiglio non lo tange. [/FONT]


Pubblicato da Quarantotto a 13:14 6 commenti: Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest










lunedì 16 novembre 2015

IL TERRORISMO. LA DUREZZA DEL VIVERE E IL PAREGGIO DI BILANCIO. NULLA PUO' SCUOTERLI




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[FONT="georgia" ]1. La follia terroristica di Parigi (l'ennesima, come ben sappiamo), induce a fare il punto sulle decisioni di politica internazionale, nazionale e "europea", conformi (auspicabilmente) alle regole di civiltà della comunità internazionale, che potrebbero essere razionalmente intraprese.[/FONT]
[FONT="georgia" ]
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[FONT="georgia" ]Avevamo [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/01/leco-della-nonguerra-con-lislam-e-iil.html"]già esaminato[/URL] le varie opzioni che questo tipo di terrorismo implica sul piano del diritto internazionale "moderno": anche se si può dubitare, tristemente, che quest'ultima definizione abbia ancora un senso di fronte alle trasformazioni indotte dalla spinta al "mondialismo", cioè alla instaurazione di un governo mondiale che faccia da poliziotto sull'intera umanità. Da poliziotto: non da garante del benessere, finalità che, in teoria, risulta ancora lo scopo più importante e caratterizzante delle Nazioni Unite, in base all'art.55 della Carta. Il mondialismo affida alla infallibile legge autoregolatrice dei mercati la realizzazione di ogni possibile e incontestabile "benessere".[/FONT]
[FONT="georgia" ]
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[FONT="georgia" ]2. Anche se la spinta emotiva dell'oggi rende poco probabile che si ragioni sulla base di principi giuridici , [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/01/leco-della-nonguerra-con-lislam-e-iil.html"]ribadiamo perchè non si tratti di una "guerra"[/URL]:[/FONT]
[FONT="georgia" ]
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[FONT="georgia" ]"La controversia internazionale che può dare luogo all'attacco armato, e quindi alla guerra, rilevante per il diritto internazionale, infatti, può aversi [B]solo TRA STATI[/B]. Questi possono aderire a trattati di difesa comune militare (l'esempio più noto è la Nato), sicchè l'attacco armato ad uno Stato "alleato" può trasformarsi in una controversia, anche in forma armata, che coinvolge tutta la "[B]coalizione[/B]".[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]Ma rimane il fatto che [B]occorre pur sempre individuare uno Stato aggressore[/B]...[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]
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[FONT="georgia" ]Il punto è che [B]la cittadinanza dei ribelli[/B] (per essere tali, normalmente, sono proprio della stessa cittadinanza del paese nel cui territorio agiscono usando la violenza) [B]o delle unità "irregolari" non è rilevante[/B]: fossero stati, come pare che in effetti siano, francesi o algerini o siriani o altro ancora, gli stessi [B]non avrebbero comunque compiuto un attacco armato riconducibile allo stato di guerra[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Semplicemente perchè si ricade, con tutta evidenza, nell'ipotesi di [U][B]non riconducibilità ad uno Stato determinato nemmeno della violazione del divieto di ingerenza[/B][/U],(diversamente, sulla base di una serie di accertamenti di fatto reclamati dagli Stati Uniti, sotto il principio della legittima rappresaglia, è stato ritenuto per il caso dell'Afghanistan).[/FONT]

[FONT="georgia" ][B]Attribuire all'intero Islam[/B], in sè considerato, [B]la fornitura[/B] di assistenza, armi, logistica ai gruppi di ribelli (se cittadini dello Stato in cui agiscono) o di truppe irregolari e mercenarie coinvolti [B]nell'ondata di attentati attuale[/B], è semplicemente [B]impossibile[/B]: sia come giudizio di fatto (che implicherebbe l'accertamento di un'altra serie infinita di fatti, tra cui anche quello di una "intelligenza" unitaria ed organizzata di tutti i credenti in tale religione), sia sotto un corretto piano giuridico. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Non esiste, infatti, un soggetto internazionale, meno che mai uno Stato, identificabile come "Islam"[/B].[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Non esiste neppure un territorio dell'Islam giuridicamente identificabile[/B], come non esiste un solo Stato islamico, e neppure, infine, è del tutto chiaro e consolidato un [B]univoco concetto di Stato islamico,[/B] (distintivo rispetto a tutti quelli con popolazione appartenente in maggioranza a tale religione). [/FONT] [FONT="georgia" ]In ogni modo: se anche uno [B]Stato[/B] - riconosciuto come tale dalla comunità internazionale, badate bene- a maggioranza musulmana si dichiarasse "islamico", poi, [B]non esisterebbe, attualmente, la prova del suo aperto e diretto coinvolgimento[/B] nei fatti di Parigi.[/FONT] [FONT="georgia" ]E comunque, [B]se pure qualcosa risultasse, non sarebbe allo stato univocamente accertabile[/B] in termini di identificazione di un preciso Stato che si "ingerisce", compiendo la "violazione minore" del divieto di uso della forza (l'Algeria? La Siria nel caos? L'Iran che è sciita e pare del tutto estraneo a questi attentati? L'Iraq altrettanto nel caos totale? L'Arabia saudita in relazione alle diffuse voci di emuli di Bin Laden nel farsi finanziatori dei movimenti terroristici?).[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]La questione è cruciale: [B]la guerra è una controversia tra Stati condotta mediante l'uso della forza armata[/B] da parte degli Stati coinvolti.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]La violazione del divieto di ingerenza, col supporto a forze ribelli ed eversive che agiscano sul territorio altrui, richiede comunque la identificazione dello Stato che si "ingerisca"[/B]." [/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]3. Sul punto della [B]non qualificabilità come "guerra"[/B] degli episodi cui stiamo assistendo, proprio in funzione della [B]cittadinanza [/B]dei terroristi coinvolti anche in questa ultima mostruosità, la cronaca ci fornisce[URL="http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/caccia-tutta-europa-all-ottavo-terrorista-che-ha-preso-parte-112932.htm"] qualche immediata conferma[/URL]. Tra coloro che sono stati allo stato idenficati come autori delle stragi: [/FONT]
[FONT="georgia" ]"ci sono un 29enne francese di origini algerine e due francesi residenti in Belgio. Gli altri due sono francesi che vivevano in Belgio, avevano 20 e 31 anni."[/FONT][/INDENT]

[FONT="georgia" ]Se i terroristi che agiscono in Francia sono essenzialmente di cittadinanza francese, [B]si ha l'evidente conferma che si tratti di un problema di pubblica sicurezza[/B]: e non si dica che possono esistere rilevanti aspetti di connessione con territori e organizzazioni non francesi, quanto a addestramento e supporto logistico di questi terroristi, perchè ogni forma di terrorismo, come ci insegna la stagione italiana delle Brigate rosse, è costantemente [I]sospettata [/I]di questi aspetti (mai ben chiariti...), cioè di strumentalizzazione di cittadini di uno Stato da parte di entità straniere per destabilizzare questo stesso Stato. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Rimane il fatto che l'eventuale violazione del principio di non ingerenza commessa in questo modo, esige l'accertamento univoco e obiettivo (cioè delle prove esposte alla opinione pubblica in modo trasparente e credibile), della[B] responsabilità di un preciso Stato che finanzi l'addestramento e l'armamento dei terroristi,[/B] identificandone pure l'indispensabile movente strategico (cioè quale "movente" e quale obiettivo persegua lo Stato che si ingerisce, promuovendo il terrorismo mediante cittadini di un altro Stato che agiscono sul territorio di quest'ultimo).[/FONT]



[FONT="georgia" ]4. Ma il fatto che [B]cittadini di uno Stato prendano le armi in preda a furia omicida nei confronti di propri connazionali[/B], è certamente ed evidentemente un [B]problema di ordine pubblico[/B] [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/01/leco-della-nonguerra-con-lislam-e-iil.html"](v.qui al punto 11.3[/URL]): e, attenzione, lo sarebbe anche se i terroristi non fossero cittadini dello Stato "colpito", laddove, come abbiamo visto, non si abbia la prova, ma nemmeno l'ipotesi, che il "diverso" Stato alla cui nazionalità appartengono i terroristi sia coinvolto con azioni attribuibili alla chiara responsabilità del suo governo. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Ad esempio, [B]dopo l'11 settembre[/B], infatti, pur essendo [B]Bin Laden[/B] un cittadino saudita nessuno propose il bombardamento dell'[B]Arabia Saudita.[/B][/FONT]

[FONT="georgia" ]Sta di fatto che non si può ignorare che i cittadini francesi (o belgi) accusati allo stato di essere autori delle stragi sono [B]immigrati (presumibilmente di seconda generazione)[/B] [B]di origine mediorientale o nordafricana[/B], cioè provenienti da [B]territori a religione islamica prevalente[/B] e, ovviamente, dichiaratamente musulmani "integralisti".[/FONT]
[FONT="georgia" ]E' allora ragionevole domandarsi come e perchè [B]questo tipo di immigrazione[/B] si converta in un problema di sicurezza pubblica di tale gravità, e, [U][B]ancor più perchè lo diventi ORA[/B][/U], in questi anni, trattandosi di seconde o terze generazioni, laddove la presenza di Maghrebini o mediorientali, provenienti da territori ex coloniali, [B]non è certo una novità in Europa e certamente non in Francia[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Dunque perchè "ora", viene generato un problema così devastante?[/FONT]



[FONT="georgia" ]5. La risposta più logica ha a che vedere con l'[B]accumulo di rabbia[/B], proprio perchè assistiamo a un tale livello di cieca violenza. E tale rabbia a livello sociale ha spiegazioni non troppo difficili da fornire, usando un po' di buon senso ([URL="https://www.blogger.com/E%20lo%20stesso%20vale%20anche%20per%20gli%20immigrati%20in%20Occidente,%20scacciati%20dalla%20loro%20terra%20per%20gli%20effetti%20di%20impoverimento%20permanente%20determinato%20dalle%20ex%20e%20post%20colonizzazioni,%20imposte%20dagli%20spietati%20%22mercati%22.%20%20Siano%20essi%20di%20prima%20o%20di%20seconda%20generazione,%20questi%20immigrati%20non%20soffrono%20tanto%20della%20mancata%20integrazione%20determinata%20da%20omissione%20o%20fallimento%20di%20presunte%20politiche%20sociali%20e%20culturali%20(ovviamente%20cosmetiche),%20quanto%20della%20IMPOSSIBILITA'%20strutturale%20di%20un'integrazione%20che%20deriva%20da%20impostazioni%20di%20politica%20economica%20rigide%20e%20insensate,%20incentrante%20sull'idea%20della%20deflazione,%20della%20competitivit%C3%A0%20e%20della%20connessa%20riduzione%20dello%20Stato%20sociale.%2011.1.%20Tutti%20insieme,%20immigrati%20e%20strati%20crescenti%20della%20stessa%20popolazione%20autoctona%20dei%20paesi%20occidentali,%20soffrono%20di%20impoverimento%20e%20della%20arrogante%20imposizione%20della%20%22durezza%22%20del%20vivere%20da%20parte%20di%20una%20governance%20che%20vive%20nel%20pi%C3%B9%20sfacciato%20privilegio%20della%20rendita%20economica%20(anche%20in%20Italia).%20%20%20Gli%20immigrati,%20specie%20della%20seconda%20generazione,%20finiscono%20per%20sbattere%20contro%20il%20muro%20della%20FINE%20DELLA%20MOBILITA'%20SOCIALE%20IMPOSTA%20DAL%20PARADIGMA%20NEOLIBERISTA:%20%20quando%20si%20accorgono%20di%20essere%20destinati%20a%20un%20irredimibile%20destino%20di%20lavoratori-merce,%20che%20si%20aggiunge%20alla%20continua%20tensione%20razziale%20e%20culturale%20con%20gli%20strati%20pi%C3%B9%20poveri%20della%20popolazione%20del%20paese%20%22ospitante%22,%20sono%20nella%20condizione%20%22ideale%22%20per%20abbracciare%20l'Islam%20integralista.%20%20%20L'adesione%20restituisce%20loro%20dignit%C3%A0,%20identit%C3%A0%20e%20una%20risposta%20alle%20frustrazioni%20della%20tensione%20con%20gli%20%22impoveriti%22%20del%20paese%20ospitante.%20Questa%20tensione%20%C3%A8%20tanto%20pi%C3%B9%20acu%C3%ACta%20quanto%20pi%C3%B9%20questi%20ultimi,%20gli%20%22autoctoni%22,%20sono%20essi%20stessi%20assorbiti%20nella%20voragine%20del%20lavoro-merce.%20Come%20esito%20di%20tale%20processo%20ormai%20ultraventennale,%20gli%20immigrati%20sono%20posti,%20pur%20essendo%20(teoricamente)%20in%20condizioni%20materiali%20diverse%20da%20quelle%20dei%20disperati%20concittadini%20(o%20ex%20tali)%20delle%20terre%20di%20orgine,%20nella%20stessa%20attitudine%20di%20rabbia%20e%20disperazione%20dei%20diseredati%20dei%20paesi%20pi%C3%B9%20impoveriti%20del%20mondo.%20%20Lo%20scatenarsi,%20anche%20nella%20forma%20del%20fanatismo%20religioso%20terroristico,%20di%20sub-conflitti%20%22sezionali%22,%20tra%20credenze%20teologiche,%20stili%20di%20vita,%20pregiudizi%20razziali%20e%20etnici,%20sono%20solo%20il%20sottoprodotto%20di%20societ%C3%A0%20globalizzate%20votate%20a%20destrutturare%20gli%20Stati%20democratici%20pluriclasse%20dell'Occidente%20(ex%20illuminista?):%20questi%20sono,%20o%20erano,%20gli%20Stati%20aventi%20come%20obiettivo%20sia%20la%20mobilit%C3%A0%20e%20la%20giustizia%20sociali%20%22interne%22,%20in%20Occidente%20(dove%20si%20era%20affermato%20questo%20tipo%20di%20democrazia),%20sia%20quello%20di%20autolimitarsi%20dall%27intraprendere%20azioni%20che%20stabilizzassero%20tali%20ingiustizie%20%20nel%20c.d.%20Terzo%20Mondo."]punto 11[/URL]) guardando alle condizioni attuali de:[/FONT]
[FONT="georgia" ]"[FONT="verdana" ][B]...gli immigrati in Occidente[/B], scacciati dalla loro terra per gli effetti di [B]impoverimento[/B] permanente determinato dalle [B]ex e post colonizzazioni[/B], imposte dagli spietati "[B]mercati[/B]". [/FONT][/FONT][FONT="verdana" ] [/FONT]
[FONT="verdana" ]Siano essi di prima o di seconda generazione, questi immigrati [B]non [/B]soffrono "soltanto" della [B]mancata integrazione[/B] determinata da omissione o fallimento di presunte politiche sociali e culturali (ovviamente [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/03/glossario-guida-semantico-concettuale.html"]cosmetiche[/URL]), quanto della IMPOSSIBILITA' strutturale di un'integrazione che deriva da impostazioni di politica economica rigide e insensate, incentrante sull'idea della deflazione, della competitività e della connessa riduzione dello Stato sociale.[/FONT]

[FONT="verdana" ][/FONT]
[FONT="verdana" ][B]Tutti insieme, immigrati e strati crescenti della stessa popolazione autoctona dei paesi occidentali[/B], soffrono di impoverimento e della arrogante imposizione della "[B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/08/valls-montebourg-siemens-general.html"]durezza" del vivere[/URL][/B] da parte di una governance che vive nel più sfacciato privilegio della rendita economica (anche in Italia). [/FONT] [FONT="verdana" ]
[/FONT][FONT="verdana" ]Gli immigrati, specie della seconda generazione, finiscono per [B]sbattere contro il muro[/B] della [B]FINE DELLA MOBILITA' SOCIALE[/B] IMPOSTA DAL PARADIGMA NEOLIBERISTA: quando si accorgono di essere destinati a un irredimibile [B]destino di lavoratori-merce[/B], che si aggiunge alla continua [B]tensione razziale e culturale con gli strati più poveri della popolazione del paese "ospitante", sono nella condizione "ideale" per abbracciare l'Islam integralista. [/B] [/FONT] [FONT="verdana" ]L'adesione [B]restituisce loro dignità, identità e una risposta alle frustrazioni della tensione con gli "impoveriti" del paese ospitante.[/B][/FONT] [FONT="verdana" ]Questa[B] tensione [/B]è [B]tanto più acuìta[/B] quanto più questi ultimi, gli "autoctoni", sono essi stessi assorbiti nella voragine del lavoro-merce.[/FONT] [FONT="verdana" ]Come esito di tale processo ormai ultraventennale, gli [B]immigrati [/B]sono posti, pur essendo (teoricamente) in condizioni materiali diverse da quelle dei disperati concittadini (o ex tali) delle terre di orgine, nella [B]stessa attitudine di rabbia e disperazione dei diseredati dei paesi più impoveriti del mondo[/B].[/FONT]
[FONT="verdana" ][/FONT]
[FONT="verdana" ][/FONT]
[FONT="verdana" ][/FONT]
[FONT="verdana" ][/FONT][FONT="georgia" ][FONT="verdana" ]Lo scatenarsi, anche nella forma del [B]fanatismo religioso terroristico[/B], di [B]sub-conflitti "sezionali[/B]", tra credenze teologiche, stili di vita, pregiudizi razziali e etnici, sono solo il [B]sottoprodotto di società globalizzate votate a destrutturare gli Stati democratici pluriclasse dell'Occidente [/B](ex illuminista?): questi sono, o erano, gli Stati aventi come [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/07/lart11-cost-e-adesione-allue-cosa-dice.html"]obiettivo sia la mobilità e la giustizia sociali "interne", in Occidente (dove si era affermato questo tipo di democrazia), sia quello di autolimitarsi dall'intraprendere azioni che stabilizzassero tali ingiustizie nel c.d. Terzo Mondo[/URL].[/FONT]"[/FONT]




[FONT="georgia" ]5.1. Dunque la "[URL="http://gondrano.blogspot.it/2013/03/la-durezza-del-vivere.html"]durezza del vivere[/URL]", come cifra dei rapporti sociali promossi attualmente dagli Stati occidentali, ed in particolare europei post Maastricht, nei confronti di immigrati - considerati (tutt'ora: anzi, in accelerazione) "utili" per la realizzazione di quel mercato del lavoro-merce, che è la priorità assoluta del neo-liberismo propugnato dai trattati-, [/FONT][FONT="georgia" ][B][FONT="georgia" ]viene [B]unita [/B][/FONT]alla umiliante intrasigenza morale e culturale che si connette allo smantellamento programmatico degli Stati sociali[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Il disoccupato e il sottoccupato, non solo sono "[B]bloccati" socialmente[/B] nell'ambito del codice di successo darwinista (pop, cioè pubblicitario e iper-consumista), ma frustrati in ogni aspetto più intimo che potrebbe dar loro dignità umana, a prescindere cioè dal successo economico che premia solo i sopravvissuti alla prova della durezza del vivere.[/FONT]

[FONT="georgia" ][B]Come può un esercito comune europeo risolvere questo problema di...coesione sociale?[/B] [/FONT]
[FONT="georgia" ]Pensarlo appare totalmente fuori luogo. [/FONT]
[FONT="georgia" ][URL="http://www.huffingtonpost.it/david-sassoli/un-nuovo-senso-del-dovere_b_8567490.html?utm_hp_ref=italy"]Eppure c'è chi lo pensa e lo propugna ora,[/URL] affidando al "più €uropa" una direzione che nulla ha a che fare con la radice dei problemi e che, anzi, dimostra una incapacità di scorgerla che, oltretutto, dimentica che la Francia è inserita nella Nato, a pieno titolo (essendo terminata la lunga fase della "separazione" gaullista ed essendo rientrata dal 2003 nel comando militare integrato).[/FONT]
[FONT="georgia" ]Se il problema è di tipo militare, e non lo è, perchè ciò che proprio gli europei hanno già promosso e rafforzato in decenni di spinta cooperativa dovrebbe essere meglio concepito, rispetto alla già esistente soluzione Nato, in questa UE attuale percorsa da dissidi e incomprensioni senza precedenti nella sua storia?[/FONT][/B]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]6. Rammentiamo allora [URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2015/01/i-misteri-degli-appalti-2-several-case.html?showComment=1421014420858#c2655925733182726896"]quanto precedentemente detto[/URL] in risposta a un commento che tratta dei problemi che in UE, e specialmente nella "fantastica" eurozona, si verificano in progressione inarrestabile. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Anche, quindi, a voler considerare correttamente il [B]problema [/B]come di sicurezza interna, cioè di [B]prevenzione e di intelligence[/B], oltrechè, certamente, di controllo del proprio territorio in termini di apparato di ordine pubblico:[/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]"Politiche comuni su sicurezza e investigazione ci sono già, e si è visto con quale spirito di cooperazione ed efficienza; v. artt.67-76 TFUE, con tanto di Comitato PERMANENTE istituito, ex art.70 TFUE, "in seno al Consiglio" (organo esecutivo e normativo supremo).
L'Europol, a "sostegno" delle "polizie e servizi" dei paesi aderenti, nell'ambito della "cooperazione di polizia", è stata già istituita in base all'art.88 TFUE: tra l'altro, esplicitamente con funzioni di "prevenzione e lotta contro...il terrorismo".

E' come il cooordinamento delle politiche economiche e sociali nella ricerca della piena occupazione: in UE le intendono sempre e solo come fa comodo a loro, cioè SOLO come flessibilizzazione massima del mercato del lavoro e qualche modesta politica supply side.

Cosa volete che possano fare con Europol e intelligence varie in comune di più di quanto fatto dopo il 9/11 avendo come principio irrinunciabile e supremo il pareggio di bilancio, e cioè"ognuno paghi per sè"?

In ogni modo, invocare ciò che c'è già, dimostra la consueta ignoranza dei trattati e la consueta mancanza di realismo su come sono nati e come li si vorrà sempre applicare..."[/FONT]
[/INDENT]
[FONT="georgia" ]7. Ma [B]la "durezza del vivere" e il "pareggio di bilancio" sono duri a perdere il controllo assoluto delle politiche €uropee[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Questi [B]caposaldi [/B]"irrinunciabili" della costruzione europea, [B]causativi[/B], nel corso di decenni di esperimenti di ingegneria sociale ordoliberista, [B]dello scollamento sociale[/B] delle crescenti frange di disperati, hanno già agito come desertificatori della cultura solidaristica. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Al limite, a quanto pare,[B] sarebbero ridiscutibili [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/05/fortezza-europa-1-quando-la-spesa.html"]solo quando si tratti di rilanciare i progetti dell'industria militare europea[/URL]
(l'unica spesa pubblica "buona" a quanto pare).[/FONT]
[FONT="georgia" ]Eppure, a rigor di logica, visto che tutti vogliono una qualche "azione" degli Stati e "iniziative", misure eccezionali "pubbliche" e quant'altro, la durezza del vivere e il pareggio di bilancio, [B]dovrebbero oggi risultare di evidente ostacolo alla soluzione del problema del terrorismo[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]E certamente, [B]a monte,[/B] in termini di pressione sociale sul territorio europeo, di [B]ostacolo anche alla razionale soluzione del problema dell'immigrazione no-limits:[/B] sempre che la mera accoglienza continui ad essere considerata l'unica questione rilevante, dimenticando la spesa pubblica in politiche di piena occupazione, di pubblica istruzione, di edilizia pubblica, etc, che, pure, sono la parte più importante della soluzione.[/FONT]



[FONT="georgia" ]8. Di tutto questo, in parte (a differenza di chi nel parlamento europeo, come abbiamo visto, invoca la soluzione dell'esercito europeo...), pare iniziare ad essere cosciente qualcuno tra gli stessi europeisti (critici ma in termini di "questa" €uropa, come se ce ne potesse essere mai stata un'altra): ad esempio [B][URL="http://www.huffingtonpost.it/massimo-mucchetti/parigi-isis-stabilita_b_8563664.html?utm_hp_ref=italy"]Mucchetti che svolge questa ragionevole osservazione[/URL][/B]:[/FONT]
[FONT="georgia" ]"...se la Francia e l'Europa sono in guerra, i vincoli di finanza pubblica del patto di stabilità perdono il loro già scarso senso. Se ci sentiamo in stato di guerra, sia pure di una guerra asimmetrica, di un conflitto di tipo nuovo, [B]non possiamo sperare di non sopportarne gli oneri[/B]. Chi guardasse la curva del debito pubblico del Regno Unito vedrebbe due picchi spaventosi: sono quelli delle due guerre mondiali. L'Unione europea deve allargare le maglie. Già la questione dell'immigrazione l'ha stretta alle corde. Parigi e' la prova d'appello. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Piangere i morti di Parigi a finanza pubblica invariata equivale a versare lacrime di coccodrillo[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Il diritto alla sicurezza viene prima del pareggio di bilancio[/B]."[/FONT]
[/INDENT]

[FONT="georgia" ]9. Naturalmente rimangono le obiezioni all'esistenza dello "stato di guerra", in senso internazionale (tant'è che [URL="http://www.dire.it/14-11-2015/24259-attentati-a-parigi-hollande-dichiara-lo-stato-di-emeregnza-e-chiude-le-frontiere/"]Hollande non ha dichiarato alcuna guerra, ma semmai lo "stato di emergenza"[/URL] che è il potere eccezionale più tipico di ordine pubblico interno); tuttavia, dire che il diritto alla sicurezza viene prima del pareggio di bilancio ha alcune conseguenze che dovrebbero essere chiare a chi propugna tale soluzione.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]L'euro si regge sulla costrizione alla correzione degli squilibri commerciali mediante svalutazione interna[/B] e quindi mediante deflazione salariale realizzata con lo [B]strumento fiscale della riduzione del deficit[/B] e dunque della domanda interna.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]La pesante leva della spesa pubblica militare[/B] - o in apparati di ordine pubblico più ampi e strutturati- [B]non pare compatibile con questa evidente strumentalità[/B] [B]delle politiche fiscali a mantenere in vita l'euro[/B].[/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]10. Ebbene, sia invece chiaro che [B][URL="http://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2015/11/04-g20-agenda/"]nella lettera del Presidente del Consiglio europeo che definisce la posizione dell'UE nel G20 di Antalya in svolgimento in questi giorni[/URL][/B] (ieri e oggi), lettera diretta a tutti i capi di Stato e di governo europei, non c'è alcuna traccia di questa impostazione e di questi evidentissimi problemi; anzi, si propugna in sostanza maggior apertura al commercio internazionale come soluzione ai problemi di disoccupazione diffusa e di mancata inclusione sociale. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Sull'euro, e sul suo tipo di mercato del lavoro come punto di arrivo delle politiche fiscali (e sociali) di pareggio di bilancio, non c'è neppure una parola[/B].[/FONT]

[FONT="georgia" ]In altri termini, si va avanti così, sulla durezza del vivere, insistendo su questo paradigma e sulla sua realizzazione. Come se nulla fosse...[/FONT]
[FONT="georgia" ]E i greci e portoghesi lo stanno imparando molto bene. E anche tutti gli altri popoli europei; composti sempre più dalla programmatiche masse di immigrati che accelerano il processo di svalutazione salariale per realizzare il grande benessere della competitività esterna e del free-trade.[/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]11. Non c'è dunque nulla che può scuotere [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/07/perche-il-caso-grecia-ci-fa-capire-che.html"]la "facciata marmorea" del progetto di ridisegno sociale €uropeo[/URL][/B]: nulla che induca a interrogarsi sulle implicazioni anche più tragiche del modello economico del rigore e delle riforme per attirare gli investimenti stranieri. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Nulla che accenni solo lontanamente al ruolo dello Stato di garante della sopravvivenza (ormai anche fisica) e del benessere delle comunità sociali.[/FONT]
[FONT="georgia" ]Qualsiasi tipo di Stato: anche quello federale €uropeo, di cui infatti non si parla, infranto da anni sulla prevista [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/il-federalismo-lite-della-bonino-e-i.html"]assenza di qualsiasi spirito solidale di reciproca "contribuzione" al bilancio comune[/URL], cioè substrato sociale.[/FONT]
[FONT="georgia" ]In altri termini, la Francia, finanziariamente è sola, e sola resterà di fronte alle sue stragi e al sangue nelle sue strade. Come qualsiasi altro paese dell'eurozona. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Questa chimera del rigore e della disattivazione dell'intervento solidale dello Stato democratico nazionale non muore mai: neppure di fronte alle stragi e alle emergenze, sempre considerate nell'effetto finale (il terrorismo come la "accoglienza"), e mai nelle loro cause.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]​
 

mototopo

Forumer storico
Le Istituzioni riflettono la società o esse "conformano" la società e ne inducono la struttura? In democrazia, la risposta dovrebbe essere la prima. Ma c’è sempre l'ombra della seconda...il "potere" tende a perpetuarsi, forzando le regole che, nello Stato "democratico di diritto" ne disciplinano la legittimazione. Ultimamente, poi, la seconda si profila piuttosto...ingombrante, nella sintesi "lo vuole l'Europa". Ma non solo. Per capire il fenomeno, useremo la analisi economica del diritto.


















































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martedì 17 novembre 2015

RELOADING "LAMPEDUSA, I SISTEMI DI DISSUASION€ E IL NOBEL UE PER LA PACE"



Age Old Debate: Why do Elderly People Oppose Immigration? (...!)

[FONT="georgia" ][U][COLOR=#992211][IMG]http://blogs.worldbank.org/peoplemove/files/peoplemove/images/hernan_winkler_blog.jpg[/IMG][/COLOR][/U] [/FONT][/I]
[IMG]http://www.pewsocialtrends.org/files/2013/12/SDT-2013-12-17-global-migration-04-02.png[/IMG]

[IMG]http://www.pewsocialtrends.org/files/2013/12/SDT-2013-12-17-global-migration-04-04.png[/IMG]
[I][FONT="georgia" ]http://www.pewsocialtrends.org/2013/12/17/chapter-4-remittances/[/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ] [/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ]Credo che, in questo momento, in cui i fatti confliggono con il dilagare dell'[URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/11/leffetto-dunning-kruger-e-lincompetenza.html"]effetto Dunning-Kruger[/URL], sia molto utile ripubblicare il post di Riccardo Seremedi in questione.[/FONT]

[FONT="georgia" ]In termini di tentativo (disperato, ovviamente) di fornire un feedback che attenui l'effetto "sullodato", faccio precedere il reloading del post da questi brani tratti, rispettivamente, dagli interventi di Bazaar e Arturo nei commenti del [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/11/il-terrorismo-la-durezza-del-vivere-e.html"]precedente post[/URL]:[/FONT]


[FONT="georgia" ]Bazaar: [/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]"La descrizione materialista dei fenomeni sociali rimane un modello descrittivo imprescindibile anche nelle dinamiche sociopolitiche più straordinarie ed eccezionali.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]...[/B] [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Qual è il prodotto finale più classista della propaganda pop? La produzione massiva di "menti elementari"[/B].

[B]Di fronte all'evidenza per cui non esiste alcuna "guerra fra civiltà", ma interessi materiali di classe, ci sono ancora delle "menti elementari" per cui entrambi le proposizioni sono vere[/B]. Non riescono, non ce la fanno a scorgere la contraddizione: non avvertono dissonanza cognitiva. È vero che l'immigrazione è un'arma di distruzione di massa, MA, è anche vero che la Fallaci aveva ragione.

Non ce la fanno: essendo loro la grande maggioranza della minoranza rumorosa, e muovendosi per appartenenza - pavloviani - difficilmente riscontrano feedback negativi dall'ambiente esterno. Non hanno nessun confronto [I]diretto[/I] per cui si evidenzi la fallacità patologica del loro pensiero: inano perché illogico...

[B]Sono gli elementi naturali su cui gli ingegneri sociali edificano le sovrastrutture ideologiche, gli slogan virali, i frame e le trappole cognitive.[/B]"[/FONT]
[/INDENT]

[FONT="georgia" ]Arturo: [/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]"Ma "l’eau tiède de George W. Bush" (traducibile in "scoperta dell'acqua calda), l'idea dello scontro di civiltà, come l'ha definita [URL="http://www.les-crises.fr/alain-chouet-nous-sommes-allies-avec-ceux-qui-sponsorisent-depuis-trente-ans-le-phenomene-djihadiste/"]Alain Chouet[/URL], ex capo dei servizi segreti francesi (non un borghese radical-chic, credo), ha il fascino della semplictà, nonostante "les résultats désastreux de cette politique aux États-Unis."

Quanto all'aspetto culturale, credo potrebbero tutti riconoscere che "Tout le monde peut nourrir des pensées mauvaises, horribles ou dégoûtantes. Mais elles restent de simples fantasmes à moins que l’on ne trouve un moyen de les manifester concrètement dans le monde qui nous entoure.

Ainsi, pour comprendre comment l’idéologie qui anime l’État islamique a réussi à rassembler les ressources matérielles nécessaires pour conquérir un espace plus grand que le Royaume-Uni, nous devons inspecter de plus près son contexte matériel." (qui la fonte, con una ricostruzione, per noi abbastanza risaputa ma sempre utile, di queste fonti materiali).

Troppo prosaico? [/FONT]
[FONT="georgia" ]Vabbeh, ci metto allora anche un riferimento più concettuale: [I][B]Radical, Religious, and Violent [/B][/I](Cambridge-London, The MIT Press, 2009,) di [B]Eli Berman[/B], uno dei testi di [B]analisi economica del fondamentalismo islamico [/B](e non solo islamico) più importanti apparsi negli ultimi anni. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Che ci dice Berman? [/FONT]
[FONT="georgia" ]Che l'ideologia ha un ruolo mai sufficiente a rendere pericolosi gruppi radicali, ma [B]occorre sempre un radicamento sociale[/B], analizzato usando il [B]modello del club[/B], reso possibile dalla [U][B]fornitura di servizi sociali in un contesto di Stato assente ed elevata disoccupazione.[/B][/U] [/FONT]
[FONT="georgia" ]Ma guarda tu! [/FONT]
[FONT="georgia" ][B][U]Esempi di strategie di contrasto efficaci[/U]?[/B] Per dire (pag. 191): [/FONT]
[/INDENT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]"As we saw in the case of Egypt, President Nasser provided a crude but positive example of this [B]constructive approach to preemptive counterinsurgency in the 1950s.[/B] [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]He nationalized the schools, clinics, and other social service institutions of the Muslim Brotherhood, effectively shutting down their organizational base for two decades[/B]."

Ma il nasserismo è oggi un lontano ricordo:[B] le "riforme" che l'Egitto - e non solo l'Egitto, ovviamente- ha implementato negli ultimi 15 anni hanno significato massicce privatizzazioni e un attacco, per quantità e qualità, a ciò che restava del settore publico,[/B] in quanto, come dice la solita [B]Banca Mondiale[/B] (citata da Hanieh), [/FONT]
[FONT="georgia" ]"[B]reduc[e] government employment and the wage bill [through measures such as] lowering remuneration for new entrants, adjusting the pay scale to strengthen the link between compensation and productivity, and focusing on nonwage benefits that distort labor decisions, such as generous pension systems and family allowances that add to the lure of employment in the public sector"[/B].

Morale: se lo Stato non è mai la soluzione, ma sempre il problema e il divieto di ingerenza un lontano ricordo, ISIS et similia ce li teniamo." [/FONT]
[/INDENT] [I][FONT="georgia" ]Il post di Riccardo era di ottobre 2013. Ma la ripetitività di tutto quanto vi è riportato lo rende oggi ancora più tragicamente attuale.[/FONT][/I]
[I][FONT="georgia" ]Per chi vuole capire...[/FONT][/I]

[FONT="georgia" ][URL="http://it.wikipedia.org/wiki/Hellzapoppin%27_%28film%29"]1. HELLZAPOPPIN'[/URL]
“E' proprio roba da matti... in quindici anni che proietto film, uno come questo non mi era mai capitato... Questo è un film pazzo! Eccome! E' Hellzapoppin'!”
Proprio come nel film, stiamo assistendo in queste ultime settimane a situazioni che varcano il limite dell'assurdo e del nonsense, acrobazie linguistiche che s'inoltrano nei perigliosi sentieri della metasemantica, contorsionismi e gag involontarie che smantellano ogni senso comune, decostruendo quelle che appaiono essere le relazioni cardinali della realtà quale appare.[/FONT] [FONT="georgia" ][B]Non ci eravamo ancora ripresi dagli equilibrismi a Palazzo Madama ed ecco che la tragedia di Lampedusa rinnova e amplifica gli equivoci dell'Unione Europea, facendo emergere tutte le ipocrisie e le doppiezze di questi grigi tecnocrati iperborei[/B].[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][URL="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-10/frattini-capisca-immigrazione-questione-154212.shtml"]Già nel 2011 [/URL]– dopo l'inizio della Primavera Araba e della guerra in Libia – con l'aumento esponenziale di profughi in fuga, l'allora ministro degli Esteri Franco Frattini sollecitò l'Unione Europea all'attivazione della direttiva 55 del 2001 sulla protezione temporanea, cercando una collegialità nella gestione dell'emergenza.[/FONT]
[FONT="georgia" ]La Germania, che ha fatto della solidarietà e della condivisione il proprio motto (Deutschland uber Alles ), rispose per bocca del [B]ministro federale dell'Interno Hans-Peter Friedrich, [/B]che dichiarò al quotidiano “Die Welt”:[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]“l'Italia deve risolvere da sola il problema dei profughi”, aggiungendo al postutto che “non c'è alcuna ragione per attivare di nuovo la normativa sull'esodo di massa”[/B], posizione confermata dalla [B]commissaria UE [/B]Malmstroem perché [B]quando Mamma Germania comanda, picciotta risponde[/B].[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][URL="http://www.lettera43.it/attualita/18378/immigrazione-nel-2011-sbarcati-42807-profughi.htm"]2. Che fosse una situazione esplosiva [/URL]– com'è una guerra civile – venne confermato dai dati ufficiali forniti dal sottosegretario dell'Interno Sonia Viale alla commissione Affari costituzionali della Camera che certificarono, nel 2011, uno sbarco complessivo di 42.807 profughi (di cui 24.356 solo tunisini), a fronte dei 4.406 dell'anno precedente.[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.regioni.it/it/show-immigrati_ue_a_frattini_la_responsabilita_e_dellitalia/news.php?id=48406"]E per far comprendere [/URL]ancor meglio il concetto, un altro strusciamuri dell'UE, tale Matthew Newman, ribadì che: ”Quanto abbiamo visto finora è che le persone arrivate in Italia dalla Tunisia sono per lo più migranti per motivi economici, quindi se ne stanno occupando le autorità italiane e sono loro i responsabili”.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT][/INDENT] [FONT="georgia" ]Caspita, Ponzio Pilato era un dilettante paragonato a voi![/FONT] [FONT="georgia" ]
3. Frasi come queste, che fanno a pugni con la tanto strombazzata multiculturalità e fratellanza universale, rendono [B]ridicola e surreale la motivazione[/B] con cui nel 2012 il comitato norvegese ha attribuito all'Unione Europea il Nobel per la pace: [/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]“Il Comitato ha deciso di assegnare il premio [URL="http://www.leggioggi.it/2012/10/12/premio-nobel-per-la-pace-allue-le-motivazioni/"]Nobel per la pace 2012 all'Unione Europea[/URL]:[/FONT]
[FONT="georgia" ]L'Unione e i suoi membri per oltre sei decenni hanno contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa […] [I]Il lavoro dell'UE rappresenta la”fraternità” tra le Nazioni e costituisce una forma di “congressi di pace”[/I] ai quali si riferiva Alfred Nobel nel 1895 come criterio per il premio Nobel per la pace”.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT][/INDENT] [FONT="georgia" ]
Queste parole, costituenti un monumento considerevole alle luci purissime della benevolenza e dell'amore, non sembra abbiano avuto molto seguito nel compassionevole consesso di Strasburgo; a inizio ottobre [URL="http://www.huffingtonpost.it/2013/10/03/europa-politica-italia-sbagliata-flussi-continueranno_n_4034959.html?utm_hp_ref=italy"]la commissione migrazione dell'assemblea del Consiglio d'Europa[/URL] ha rampognato l'Italia, giudicando “sbagliate o controproducenti” le misure prese in questi anni per gestire i flussi migratori.[/FONT] [FONT="georgia" ]
Il rapporto critica la gestione dei CPT e i ritorni forzati di immigrati in paesi come la Libia,
dove rischiano la tortura o la vita stessa; si afferma altresì che “[B]a causa di sistemi di intercettazione e dissuasione inadeguati, l'Italia si è trasformata in una calamita per l'immigrazione, richiamando persone che cercano un'esistenza migliore all'interno dell'area Schengen[/B]”.[/FONT] [FONT="georgia" ][B]Che ipocrisia[/B]!
Montagne di moralismo e melassa maleodorante da parte di persone (?) con un microprocessore al posto del cuore, dove le convenienze spicciole si soppesano col bilancino del farmacista.[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][B]4. Solo due anni fa si affermava il non status di profughi di guerra e l'implicito assenso al rimpatrio, adesso si condannano gli stessi provvedimenti perché potenzialmente pregiudizievoli[/B].
Cos'è cambiato da allora? Sarà proprio il Nobel che impone comportamenti, almeno dal punto di vista mediatico, eticamente più “spendibili”?[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][B]Sarebbe interessante sapere [U]quali siano per le “teste d'uovo” di Strasburgo i “sistemi di dissuasione e intercettazione adeguati[/U][/B][U]”.[/U][/FONT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.lisistrata.com/2005Saglimbenipolitica/031zapaterofastrage.htm"]Forse quelli usati da Zapatero nel 2005 [/URL]a Ceuta e Melilla – enclaves spagnole sulla costa marocchina – dove la Guardia Civil, rafforzata da 2 mila militari, per fronteggiare 600 disperati ha aperto il fuoco uccidendo 5 persone (compreso un neonato) e ferendone un centinaio.[/FONT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.balcanicaucaso.org/aree/Grecia/Frontiera-dell-Evros-voglia-di-muro"]Oppure come in Grecia [/URL]dove, per bloccare l'immigrazione clandestina proveniente da Iraq, Afghanistan, Iran, Pakistan, si sta costruendo un muro alto cinque metri e lungo circa dodici chilometri al confine con la Turchia, nella regione del fiume Evros vicino alla cittadina di Orestiada.
Ma questa è roba da PIIGS, dirà il cicisbeo nostrano, queste cose Lassù non le fanno!
Spiace deludere coloro i quali pensano a quelle latitudini come vette di sublime perfezione.[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][URL="http://www.ilgiornale.it/news/esteri/svezia-immigrati-rivolta-non-si-pu-dire-920878.html"]In Svezia[/URL], terra cara alla commissaria UE Camilla Malmstroem, a meta maggio sono scoppiati violenti scontri a Husby, quartiere a nord della capitale, 12 mila abitanti con l'80% di immigrati siriani, afgani, sudamericani, iracheni; la protesta si è trasformata in sommossa, con numerose autovetture incendiate, e si è estesa a Skarpnack, Norsborg, Rinkeby - quartieri che circondano la capitale a forte prevalenza straniera – nonché ad altre città della Svezia.
Dalla polizia non continua a trapelare nulla sulla nazionalità dei dimostranti.
Anche i giornali che provano a violare il muro del politicamente corretto vengono smentiti: sono immigrati, ma non si può dire.[/FONT] [FONT="georgia" ][B]L'OCSE ha rivelato che in Svezia c'è la più alta divergenza al mondo tra occupati svedesi e occupati di altre nazionalità; le periferie sono ricettacoli di risentimento e frustrazione, con percentuali di discoccupazione del 10%[/B].[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][URL="http://www.politica-germania.net/2007/12/22/immigrati_discriminati_sara_banlieue~3477953/"]5. Anche il virtuoso Quarto Reich ha da insegnarci qualcosina[/URL].
Nel rapporto succitato si afferma che alcune delle scelte fatte dalle autorità italiane “rischiano di minare la fiducia nell'ordine legale europeo e nella convenzione di Dublino” e
che “l'Italia non ha aiutato gli altri paesi membri della UE a condividere la responsabilità”.
Chissà se Malta invece li avrà convinti
: dopo avere lasciato per tre giorni un gommone con 102 persone a 25 miglia dalla costa e facendo orecchie da mercante con la sora Camilla, il primo Ministro maltese Joseph Muscat ha ringraziato personalmente il Nostro Presidente del Consiglio dalla larga scriminatura che gli aveva, nel frattempo, tolto le castagne dal fuoco accogliendo i migranti a bordo della nave Salamis, sbarcandoli in seguito a Siracusa; alla fine smaglianti sorrisi e grandi pacche sulle spalle ma Letta è contento così, egli ha fatto suo l'aforisma di Ennio Flaiano: “A furia di leccare, qualcosa sulla lingua rimane sempre”.[/FONT] [FONT="georgia" ]
6. Giova ricordare ai nostri distratti “inquilini” comunitari e alle sinistrate anime belle nostrane che [B]l'escalation di migranti[/B] (adesso si preferisce chiamarli così, fa più “fino”) [B]si è avuta proprio in concomitanza di interventi “umanitari” in Libia e [URL="http://maxbianco.ilcannocchiale.it/post/2681600.html"]Ciad[/URL][/B] (Sarkozy era tanto preoccupato per i libici che, a guerra finita, si è recato a Tripoli con la crocerossina della Total, Christophe de Margerie), passando per le ribellioni “spontanee” e “locali” che sarebbero poi sfociate nella cosiddetta Primavera Araba.[/FONT] [FONT="georgia" ]
[B]Tali moti di piazza [/B][URL="http://www.disinformazione.it/primavere_rivoluzioni_spa.htm"]non sembrano essere tanto spontanei [/URL]se anche il New York Times (aprile 2011) ha dovuto intitolare: “Gruppi americani hanno favorito la diffusione della Primavera Araba".
Tanto per citarne qualcuno: “Otpor!” in Serbia e in altri paesi, il “Movimento Giovanile 6 aprile” in Egitto, il “Centro per i Diritti Umani” del Bahrain, il “Fronte Nazionale per la salvezza della Libia”, “Donne sotto assedio” in Siria, “Golos” in Russia, la “Fratellanza musulmana” ecc.
Questi gruppi hanno ricevuto finanziamenti dal National Democratic Institute (NDI), dal Freedom House di Washington e addestramento da CIA e MI5.
Ad esempio il “Movimento Giovanile 6 aprile” è collegato con il CANVAS (Centro per l'Azione e le Strategie Applicate Non Violente), una ONG chiamata “Otpor!”, creata dal governo americano in Serbia nel 2000 e finanziata dall'Open Society Institute di George Soros per rovesciare il governo di Milosevic.[/FONT] [FONT="georgia" ]
7. Vi sono gruppi che non finanziano ma creano dal nulla le Primavere e le Rivoluzioni: è il caso dell'[B]International Crisis Group[/B], che vanta tra i membri Simon Peres, il governatore della Banca d'Inghilterra Stanley Fisher, lo stesso Soros, gli storici della manipolazione geopolitica come Zbigniew Brzezinski, Richard Armitage, Samuel Berger e il generale Wesley Clarck e, udite udite la dimessa e tanto caruccia Emma Bonino.
Niente male come parterre de rois!
Anche i finanziatori offrono solide garanzie quanto a rispetto di diritti umani e sostenibilità ambientale: BP, Chevron, Shell, Statoil e la società mineraria (platino, diamanti, minerali ecc.) [URL="http://geopoliticamente.wordpress.com/2012/11/28/dietro-leterno-conflitto-per-i-minerali-nel-congo/"]Anglo American PLC[/URL].[/FONT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.libertiamo.it/2012/11/20/per-la-russia-di-putin-le-ong-sono-agenti-stranieri/"]Capito perché Putin non vuole in Russia “filantropi” di tal risma[/URL]?
Altro che omofobia e baggianate varie![/FONT] [FONT="georgia" ]
8. L'economista e africanista Gérard Azoulay ([I]Les théories du développement, Presses universitaires de Rennes 2002-2004[/I]) ha evidenziato che, [B]dagli anni '90 in poi, in Africa si è avuta la più grande divaricazione tra i redditi più bassi e quelli più alti (sia in termini assoluti che relativi) da due secoli[/B]; la globalizzazione neoliberale ha affinato e trasformato i metodi che erano propri del colonialismo, camuffando atti predatori e spoliazioni di intere aree con [B]azioni di peacekeeping, a cui segue immancabilmente l'ingresso di ONG [/B](Organizzazioni non governative) che danno al tutto una parvenza di legalità.[/FONT] [FONT="georgia" ]
Un'altra opzione a favore dell'Occidente filantropico “esportatore” di democrazia (e importatore di petrolio ecc.) è data dalla possibilità, senza sporcarsi le mani, di concludere [B]accordi commerciali [/B]perversi con gruppi di [B]insorti, soggetti non legittimati alla vendita di diritti di sfruttamento[/B].
Ciò ha portato alla stipulazione di [B]contratti “pronto-contro-termine” [/B](la cui risoluzione è differita nel tempo) [B]tra gruppi ribelli e imprese internazionali[/B]: se il conflitto non c'è lo si fa scoppiare, se già esiste lo si acuisce: accordi commerciali di questo tipo si chiamano [B][URL="http://www.sscnet.ucla.edu/polisci/faculty/ross/bootyfutures.pdf"]Booty Futures[/URL][/B], sono illegali ma divenuti oggi un must, soprattutto per gli Stati Uniti.
[/FONT]
[FONT="georgia" ]9. Uno dei contratti più sostanziosi (quasi un miliardo di dollari) è stato firmato da [URL="http://www.agoravox.it/La-guerra-del-Coltan-e-l-industria.html"]Kabila [/URL]con l'American Mining Fields, a guerra iniziata, per l'estrazione di diversi minerali presenti nel bacino del Congo e nelle regioni meridionali del paese; le possibilità di guadagno sono immense: oltre a uranio, diamanti e a una quantità spropositata di metalli, la Repubblica Democratica del Congo detiene l'80% delle riserve mondiali di COLTAN (columbite-tantalite).[/FONT] [FONT="georgia" ][URL="http://www.agoravox.it/The-Coltan-Corporation-of-War.html"]Che cos'è il coltan[/URL]?
Il coltan è un minerale metallico termoresistente, ottimo conduttore di corrente che - nel mondo hi-tech in cui viviamo - è diventato una sorta di Sacro Graal: alla base delle incredibili performance degli smartphones e dei computer moderni c'è proprio questo minerale e chi lo controlla, non è esagerato affermarlo, controlla il mondo.
Sembra che il destino del Congo contemporaneo sia lo stesso che descriveva Joseph Conrad in “Cuore di tenebra”. Cambiano gli attori ma la tragedia è sempre la stessa: centinaia di migliaia di vittime e milioni di profughi. [/FONT][FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ]10.[B] Un altro fenomeno caratterizzante delle moderne guerre africane è la “privatizzazione” della guerra, anch'essa un riflesso del neoliberalismo.[/B] Oggi i nuovi mercenari sono rappresentati dalle cosiddette [URL="http://d.repubblica.it/dmemory/2002/07/06/attualita/attualita/068mer30868.html"]“compagnie militari private” (CMP[/URL]) e le loro sorelle “compagnie di sicurezza private” (CSP) che incarnano l'evoluzione in chiave globale del mercenarismo di ventura.
Si tratta di imprese di servizio con quartiere generale nei paesi ricchi e molte ramificazioni mondiali, spesso quotate in borse internazionali o possedute da gruppi finanziari.
Queste “aziende” agiscono in un vuoto di legalità, svolgendo attività formalmente legate alla “sicurezza” e alla “difesa”, ma sovente – per via di intrecci d'interesse tra politici, corporations finanziarie e industria degli armamenti – sono accusate di fomentare disordini coadiuvando o creando moti insurrezionali volti all'acquisizione di vaste porzioni di territorio che diventeranno oggetto di sfruttamento della multinazionale di turno, spesso e volentieri legata a filo doppio con la CMP.
E' rimasto famoso lo scandalo in cui è stato coinvolto Mark Thatcher, figlio di Margaret, per rovesciare il governo in Guinea Equatoriale; in quell'occasione si è coniato il termine “rent-a-coup”, colpo di Stato in affitto.
Per citare solo un altro esempio di questo genere, Jean-Christophe Mitterand, figlio dell'ex presidente francese François, è stato anch'egli indagato dalla magistratura francese per simili traffici illeciti compiuti in Africa e legati al mondo delle CMP.[/FONT] [FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][B]11. I nostri alleati, alla NATO come nell'UE, dovrebbero sapere che [URL="http://www.internazionale.it/news/libia/2013/07/31/bonino-condizioni-sicurezza-peggiorate-aumenta-flusso-immigrati/"]l'esportazione della guerra [/URL](o democrazia?) porta, come diretta conseguenza, “l'importazione” di sfollati e profughi che, nel caso dell'Africa, vedono il Belpaese come Porta Aurea [/B].
[/FONT]
[FONT="georgia" ]Purtroppo l'Italia si raccoglie sempre più nelle mani di una presuntuosa e impalpabile mediocrazia - o meglio ancora una [B]onagrocrazia[/B], “dominazione di ignoranti attivi e di asini selvatici”, come ebbe a dire [B]Benedetto Croce[/B] - che ci sta portando ad essere [B]il futuro diciassettesimo Land tedesco, reclinando il capo anche quando si avrebbero ottime ragioni per farsi valere[/B].[/FONT] [FONT="georgia" ]
11.1 Lo spettacolo offertoci dai media (segnatamente Bruno Vespa) e dai politicanti nelle ore successive alla tragedia di Lampedusa è stato, nel rispetto delle vittime, [URL="http://www.altaforte.info/arte-letteratura/strapaese-mino-miccari/"]all'insegna di Strapaese[/URL], il movimento di Mino Maccari di fine anni '20.
“Siamo nati in campagna! Abbiamo bazzicato per le osterie! Abbiamo amici fra i barrociai, fra i vetrai, fra i contadini, fra gli artigiani!...Si finisse a Picadilly, ed alla Fifth Avenue, sempre ragioneremo e discorremo alla maniera antica italiana[...].[/FONT] [FONT="georgia" ]
Ecco tutti trafelati a rincorrere una telecamera per esternare il proprio sgomento, con “[URL="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-10-03/alfano-telefona-commissario-malmstrom-171358.shtml"]Don't Cry for me Angelino[/URL]” particolarmente assiduo nel presentarsi ai cronisti, cercando sempre con lo sguardo – durante le interviste – il monitor di servizio per accertarsi del grado di afflizione e fotogenìa. [/FONT][FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ]
“[I]Qui o signori, incomincia la storia di Strapaese(...),dove il sindaco veste di fustagno, non c'è la tassa sui cani e non ci sono orinatoi, perché la gente piscia al muro(...) dove i moccoloni ruzzano e le donne sono sempre gravide[...].[/I][/FONT][FONT="georgia" ]
11.2. Quella a cui abbiamo assistito è stata una sagra paesana dell'Assurdo, un'Italia campagnola e caciarona, terrigena e neocontadina, [URL="http://www.lettera43.it/politica/l-onu-italia-cambiata-con-boldrini-e-kyenge_43675110105.htm"]con personaggi da osteria [/URL]e il sindaco in pompa magna, il curato di campagna e il grullo delle giostre che c'ha le chiappe chiaccherate; “venghino, signori, venghino!” … è arrivato l'Uomo delle Stelle! ... tutti a salutare mamma con la manina, il “quarto d'ora di celebrità” a buon mercato che non si nega a nessuno.
Passata la festa resta sempre il dopo sbornia e un gran mal di testa.[/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT][FONT="georgia" ][B][URL="http://www.lettera43.it/cronaca/lampedusa-la-germania-punta-il-dito-contro-l-italia_43675110294.htm"]Hans-Peter Friedrich[/URL], Ecce Homo, è ritornato alla carica [/B]ed ha fermamente escluso un ripensamento delle regole europee in materia di rifugiati, limitidandosi ad auspicare un inasprimento delle pene per i trafficanti di uomini; era prevedibile che i toni enfatici e queruli dei giorni scorsi dovessero lasciare il posto alla realpolitik in salsa alemanna.
Avviso ai naviganti: il Manovratore a Berlino è all'erta e il Ruggito del Coniglio del presidente del Consiglio non lo tange. [/FONT]


Pubblicato da Quarantotto a 13:14 6 commenti: Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest










lunedì 16 novembre 2015

IL TERRORISMO. LA DUREZZA DEL VIVERE E IL PAREGGIO DI BILANCIO. NULLA PUO' SCUOTERLI




Tommaso-Padoa-Schioppa-e-la-durezza-del-vivere-780x437.jpg

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[FONT="georgia" ]1. La follia terroristica di Parigi (l'ennesima, come ben sappiamo), induce a fare il punto sulle decisioni di politica internazionale, nazionale e "europea", conformi (auspicabilmente) alle regole di civiltà della comunità internazionale, che potrebbero essere razionalmente intraprese.[/FONT]
[FONT="georgia" ]
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[FONT="georgia" ]Avevamo [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/01/leco-della-nonguerra-con-lislam-e-iil.html"]già esaminato[/URL] le varie opzioni che questo tipo di terrorismo implica sul piano del diritto internazionale "moderno": anche se si può dubitare, tristemente, che quest'ultima definizione abbia ancora un senso di fronte alle trasformazioni indotte dalla spinta al "mondialismo", cioè alla instaurazione di un governo mondiale che faccia da poliziotto sull'intera umanità. Da poliziotto: non da garante del benessere, finalità che, in teoria, risulta ancora lo scopo più importante e caratterizzante delle Nazioni Unite, in base all'art.55 della Carta. Il mondialismo affida alla infallibile legge autoregolatrice dei mercati la realizzazione di ogni possibile e incontestabile "benessere".[/FONT]
[FONT="georgia" ]
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[FONT="georgia" ]2. Anche se la spinta emotiva dell'oggi rende poco probabile che si ragioni sulla base di principi giuridici , [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/01/leco-della-nonguerra-con-lislam-e-iil.html"]ribadiamo perchè non si tratti di una "guerra"[/URL]:[/FONT]
[FONT="georgia" ]
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[FONT="georgia" ]"La controversia internazionale che può dare luogo all'attacco armato, e quindi alla guerra, rilevante per il diritto internazionale, infatti, può aversi [B]solo TRA STATI[/B]. Questi possono aderire a trattati di difesa comune militare (l'esempio più noto è la Nato), sicchè l'attacco armato ad uno Stato "alleato" può trasformarsi in una controversia, anche in forma armata, che coinvolge tutta la "[B]coalizione[/B]".[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]Ma rimane il fatto che [B]occorre pur sempre individuare uno Stato aggressore[/B]...[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]
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[FONT="georgia" ]Il punto è che [B]la cittadinanza dei ribelli[/B] (per essere tali, normalmente, sono proprio della stessa cittadinanza del paese nel cui territorio agiscono usando la violenza) [B]o delle unità "irregolari" non è rilevante[/B]: fossero stati, come pare che in effetti siano, francesi o algerini o siriani o altro ancora, gli stessi [B]non avrebbero comunque compiuto un attacco armato riconducibile allo stato di guerra[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Semplicemente perchè si ricade, con tutta evidenza, nell'ipotesi di [U][B]non riconducibilità ad uno Stato determinato nemmeno della violazione del divieto di ingerenza[/B][/U],(diversamente, sulla base di una serie di accertamenti di fatto reclamati dagli Stati Uniti, sotto il principio della legittima rappresaglia, è stato ritenuto per il caso dell'Afghanistan).[/FONT]

[FONT="georgia" ][B]Attribuire all'intero Islam[/B], in sè considerato, [B]la fornitura[/B] di assistenza, armi, logistica ai gruppi di ribelli (se cittadini dello Stato in cui agiscono) o di truppe irregolari e mercenarie coinvolti [B]nell'ondata di attentati attuale[/B], è semplicemente [B]impossibile[/B]: sia come giudizio di fatto (che implicherebbe l'accertamento di un'altra serie infinita di fatti, tra cui anche quello di una "intelligenza" unitaria ed organizzata di tutti i credenti in tale religione), sia sotto un corretto piano giuridico. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Non esiste, infatti, un soggetto internazionale, meno che mai uno Stato, identificabile come "Islam"[/B].[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Non esiste neppure un territorio dell'Islam giuridicamente identificabile[/B], come non esiste un solo Stato islamico, e neppure, infine, è del tutto chiaro e consolidato un [B]univoco concetto di Stato islamico,[/B] (distintivo rispetto a tutti quelli con popolazione appartenente in maggioranza a tale religione). [/FONT] [FONT="georgia" ]In ogni modo: se anche uno [B]Stato[/B] - riconosciuto come tale dalla comunità internazionale, badate bene- a maggioranza musulmana si dichiarasse "islamico", poi, [B]non esisterebbe, attualmente, la prova del suo aperto e diretto coinvolgimento[/B] nei fatti di Parigi.[/FONT] [FONT="georgia" ]E comunque, [B]se pure qualcosa risultasse, non sarebbe allo stato univocamente accertabile[/B] in termini di identificazione di un preciso Stato che si "ingerisce", compiendo la "violazione minore" del divieto di uso della forza (l'Algeria? La Siria nel caos? L'Iran che è sciita e pare del tutto estraneo a questi attentati? L'Iraq altrettanto nel caos totale? L'Arabia saudita in relazione alle diffuse voci di emuli di Bin Laden nel farsi finanziatori dei movimenti terroristici?).[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]
[FONT="georgia" ]La questione è cruciale: [B]la guerra è una controversia tra Stati condotta mediante l'uso della forza armata[/B] da parte degli Stati coinvolti.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]La violazione del divieto di ingerenza, col supporto a forze ribelli ed eversive che agiscano sul territorio altrui, richiede comunque la identificazione dello Stato che si "ingerisca"[/B]." [/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]3. Sul punto della [B]non qualificabilità come "guerra"[/B] degli episodi cui stiamo assistendo, proprio in funzione della [B]cittadinanza [/B]dei terroristi coinvolti anche in questa ultima mostruosità, la cronaca ci fornisce[URL="http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/caccia-tutta-europa-all-ottavo-terrorista-che-ha-preso-parte-112932.htm"] qualche immediata conferma[/URL]. Tra coloro che sono stati allo stato idenficati come autori delle stragi: [/FONT]
[FONT="georgia" ]"ci sono un 29enne francese di origini algerine e due francesi residenti in Belgio. Gli altri due sono francesi che vivevano in Belgio, avevano 20 e 31 anni."[/FONT][/INDENT]

[FONT="georgia" ]Se i terroristi che agiscono in Francia sono essenzialmente di cittadinanza francese, [B]si ha l'evidente conferma che si tratti di un problema di pubblica sicurezza[/B]: e non si dica che possono esistere rilevanti aspetti di connessione con territori e organizzazioni non francesi, quanto a addestramento e supporto logistico di questi terroristi, perchè ogni forma di terrorismo, come ci insegna la stagione italiana delle Brigate rosse, è costantemente [I]sospettata [/I]di questi aspetti (mai ben chiariti...), cioè di strumentalizzazione di cittadini di uno Stato da parte di entità straniere per destabilizzare questo stesso Stato. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Rimane il fatto che l'eventuale violazione del principio di non ingerenza commessa in questo modo, esige l'accertamento univoco e obiettivo (cioè delle prove esposte alla opinione pubblica in modo trasparente e credibile), della[B] responsabilità di un preciso Stato che finanzi l'addestramento e l'armamento dei terroristi,[/B] identificandone pure l'indispensabile movente strategico (cioè quale "movente" e quale obiettivo persegua lo Stato che si ingerisce, promuovendo il terrorismo mediante cittadini di un altro Stato che agiscono sul territorio di quest'ultimo).[/FONT]



[FONT="georgia" ]4. Ma il fatto che [B]cittadini di uno Stato prendano le armi in preda a furia omicida nei confronti di propri connazionali[/B], è certamente ed evidentemente un [B]problema di ordine pubblico[/B] [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/01/leco-della-nonguerra-con-lislam-e-iil.html"](v.qui al punto 11.3[/URL]): e, attenzione, lo sarebbe anche se i terroristi non fossero cittadini dello Stato "colpito", laddove, come abbiamo visto, non si abbia la prova, ma nemmeno l'ipotesi, che il "diverso" Stato alla cui nazionalità appartengono i terroristi sia coinvolto con azioni attribuibili alla chiara responsabilità del suo governo. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Ad esempio, [B]dopo l'11 settembre[/B], infatti, pur essendo [B]Bin Laden[/B] un cittadino saudita nessuno propose il bombardamento dell'[B]Arabia Saudita.[/B][/FONT]

[FONT="georgia" ]Sta di fatto che non si può ignorare che i cittadini francesi (o belgi) accusati allo stato di essere autori delle stragi sono [B]immigrati (presumibilmente di seconda generazione)[/B] [B]di origine mediorientale o nordafricana[/B], cioè provenienti da [B]territori a religione islamica prevalente[/B] e, ovviamente, dichiaratamente musulmani "integralisti".[/FONT]
[FONT="georgia" ]E' allora ragionevole domandarsi come e perchè [B]questo tipo di immigrazione[/B] si converta in un problema di sicurezza pubblica di tale gravità, e, [U][B]ancor più perchè lo diventi ORA[/B][/U], in questi anni, trattandosi di seconde o terze generazioni, laddove la presenza di Maghrebini o mediorientali, provenienti da territori ex coloniali, [B]non è certo una novità in Europa e certamente non in Francia[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Dunque perchè "ora", viene generato un problema così devastante?[/FONT]



[FONT="georgia" ]5. La risposta più logica ha a che vedere con l'[B]accumulo di rabbia[/B], proprio perchè assistiamo a un tale livello di cieca violenza. E tale rabbia a livello sociale ha spiegazioni non troppo difficili da fornire, usando un po' di buon senso ([URL="https://www.blogger.com/E%20lo%20stesso%20vale%20anche%20per%20gli%20immigrati%20in%20Occidente,%20scacciati%20dalla%20loro%20terra%20per%20gli%20effetti%20di%20impoverimento%20permanente%20determinato%20dalle%20ex%20e%20post%20colonizzazioni,%20imposte%20dagli%20spietati%20%22mercati%22.%20%20Siano%20essi%20di%20prima%20o%20di%20seconda%20generazione,%20questi%20immigrati%20non%20soffrono%20tanto%20della%20mancata%20integrazione%20determinata%20da%20omissione%20o%20fallimento%20di%20presunte%20politiche%20sociali%20e%20culturali%20(ovviamente%20cosmetiche),%20quanto%20della%20IMPOSSIBILITA'%20strutturale%20di%20un'integrazione%20che%20deriva%20da%20impostazioni%20di%20politica%20economica%20rigide%20e%20insensate,%20incentrante%20sull'idea%20della%20deflazione,%20della%20competitivit%C3%A0%20e%20della%20connessa%20riduzione%20dello%20Stato%20sociale.%2011.1.%20Tutti%20insieme,%20immigrati%20e%20strati%20crescenti%20della%20stessa%20popolazione%20autoctona%20dei%20paesi%20occidentali,%20soffrono%20di%20impoverimento%20e%20della%20arrogante%20imposizione%20della%20%22durezza%22%20del%20vivere%20da%20parte%20di%20una%20governance%20che%20vive%20nel%20pi%C3%B9%20sfacciato%20privilegio%20della%20rendita%20economica%20(anche%20in%20Italia).%20%20%20Gli%20immigrati,%20specie%20della%20seconda%20generazione,%20finiscono%20per%20sbattere%20contro%20il%20muro%20della%20FINE%20DELLA%20MOBILITA'%20SOCIALE%20IMPOSTA%20DAL%20PARADIGMA%20NEOLIBERISTA:%20%20quando%20si%20accorgono%20di%20essere%20destinati%20a%20un%20irredimibile%20destino%20di%20lavoratori-merce,%20che%20si%20aggiunge%20alla%20continua%20tensione%20razziale%20e%20culturale%20con%20gli%20strati%20pi%C3%B9%20poveri%20della%20popolazione%20del%20paese%20%22ospitante%22,%20sono%20nella%20condizione%20%22ideale%22%20per%20abbracciare%20l'Islam%20integralista.%20%20%20L'adesione%20restituisce%20loro%20dignit%C3%A0,%20identit%C3%A0%20e%20una%20risposta%20alle%20frustrazioni%20della%20tensione%20con%20gli%20%22impoveriti%22%20del%20paese%20ospitante.%20Questa%20tensione%20%C3%A8%20tanto%20pi%C3%B9%20acu%C3%ACta%20quanto%20pi%C3%B9%20questi%20ultimi,%20gli%20%22autoctoni%22,%20sono%20essi%20stessi%20assorbiti%20nella%20voragine%20del%20lavoro-merce.%20Come%20esito%20di%20tale%20processo%20ormai%20ultraventennale,%20gli%20immigrati%20sono%20posti,%20pur%20essendo%20(teoricamente)%20in%20condizioni%20materiali%20diverse%20da%20quelle%20dei%20disperati%20concittadini%20(o%20ex%20tali)%20delle%20terre%20di%20orgine,%20nella%20stessa%20attitudine%20di%20rabbia%20e%20disperazione%20dei%20diseredati%20dei%20paesi%20pi%C3%B9%20impoveriti%20del%20mondo.%20%20Lo%20scatenarsi,%20anche%20nella%20forma%20del%20fanatismo%20religioso%20terroristico,%20di%20sub-conflitti%20%22sezionali%22,%20tra%20credenze%20teologiche,%20stili%20di%20vita,%20pregiudizi%20razziali%20e%20etnici,%20sono%20solo%20il%20sottoprodotto%20di%20societ%C3%A0%20globalizzate%20votate%20a%20destrutturare%20gli%20Stati%20democratici%20pluriclasse%20dell'Occidente%20(ex%20illuminista?):%20questi%20sono,%20o%20erano,%20gli%20Stati%20aventi%20come%20obiettivo%20sia%20la%20mobilit%C3%A0%20e%20la%20giustizia%20sociali%20%22interne%22,%20in%20Occidente%20(dove%20si%20era%20affermato%20questo%20tipo%20di%20democrazia),%20sia%20quello%20di%20autolimitarsi%20dall%27intraprendere%20azioni%20che%20stabilizzassero%20tali%20ingiustizie%20%20nel%20c.d.%20Terzo%20Mondo."]punto 11[/URL]) guardando alle condizioni attuali de:[/FONT]
[FONT="georgia" ]"[FONT="verdana" ][B]...gli immigrati in Occidente[/B], scacciati dalla loro terra per gli effetti di [B]impoverimento[/B] permanente determinato dalle [B]ex e post colonizzazioni[/B], imposte dagli spietati "[B]mercati[/B]". [/FONT][/FONT][FONT="verdana" ] [/FONT]
[FONT="verdana" ]Siano essi di prima o di seconda generazione, questi immigrati [B]non [/B]soffrono "soltanto" della [B]mancata integrazione[/B] determinata da omissione o fallimento di presunte politiche sociali e culturali (ovviamente [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/03/glossario-guida-semantico-concettuale.html"]cosmetiche[/URL]), quanto della IMPOSSIBILITA' strutturale di un'integrazione che deriva da impostazioni di politica economica rigide e insensate, incentrante sull'idea della deflazione, della competitività e della connessa riduzione dello Stato sociale.[/FONT]

[FONT="verdana" ][/FONT]
[FONT="verdana" ][B]Tutti insieme, immigrati e strati crescenti della stessa popolazione autoctona dei paesi occidentali[/B], soffrono di impoverimento e della arrogante imposizione della "[B][URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/08/valls-montebourg-siemens-general.html"]durezza" del vivere[/URL][/B] da parte di una governance che vive nel più sfacciato privilegio della rendita economica (anche in Italia). [/FONT] [FONT="verdana" ]
[/FONT][FONT="verdana" ]Gli immigrati, specie della seconda generazione, finiscono per [B]sbattere contro il muro[/B] della [B]FINE DELLA MOBILITA' SOCIALE[/B] IMPOSTA DAL PARADIGMA NEOLIBERISTA: quando si accorgono di essere destinati a un irredimibile [B]destino di lavoratori-merce[/B], che si aggiunge alla continua [B]tensione razziale e culturale con gli strati più poveri della popolazione del paese "ospitante", sono nella condizione "ideale" per abbracciare l'Islam integralista. [/B] [/FONT] [FONT="verdana" ]L'adesione [B]restituisce loro dignità, identità e una risposta alle frustrazioni della tensione con gli "impoveriti" del paese ospitante.[/B][/FONT] [FONT="verdana" ]Questa[B] tensione [/B]è [B]tanto più acuìta[/B] quanto più questi ultimi, gli "autoctoni", sono essi stessi assorbiti nella voragine del lavoro-merce.[/FONT] [FONT="verdana" ]Come esito di tale processo ormai ultraventennale, gli [B]immigrati [/B]sono posti, pur essendo (teoricamente) in condizioni materiali diverse da quelle dei disperati concittadini (o ex tali) delle terre di orgine, nella [B]stessa attitudine di rabbia e disperazione dei diseredati dei paesi più impoveriti del mondo[/B].[/FONT]
[FONT="verdana" ][/FONT]
[FONT="verdana" ][/FONT]
[FONT="verdana" ][/FONT]
[FONT="verdana" ][/FONT][FONT="georgia" ][FONT="verdana" ]Lo scatenarsi, anche nella forma del [B]fanatismo religioso terroristico[/B], di [B]sub-conflitti "sezionali[/B]", tra credenze teologiche, stili di vita, pregiudizi razziali e etnici, sono solo il [B]sottoprodotto di società globalizzate votate a destrutturare gli Stati democratici pluriclasse dell'Occidente [/B](ex illuminista?): questi sono, o erano, gli Stati aventi come [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/07/lart11-cost-e-adesione-allue-cosa-dice.html"]obiettivo sia la mobilità e la giustizia sociali "interne", in Occidente (dove si era affermato questo tipo di democrazia), sia quello di autolimitarsi dall'intraprendere azioni che stabilizzassero tali ingiustizie nel c.d. Terzo Mondo[/URL].[/FONT]"[/FONT]




[FONT="georgia" ]5.1. Dunque la "[URL="http://gondrano.blogspot.it/2013/03/la-durezza-del-vivere.html"]durezza del vivere[/URL]", come cifra dei rapporti sociali promossi attualmente dagli Stati occidentali, ed in particolare europei post Maastricht, nei confronti di immigrati - considerati (tutt'ora: anzi, in accelerazione) "utili" per la realizzazione di quel mercato del lavoro-merce, che è la priorità assoluta del neo-liberismo propugnato dai trattati-, [/FONT][FONT="georgia" ][B][FONT="georgia" ]viene [B]unita [/B][/FONT]alla umiliante intrasigenza morale e culturale che si connette allo smantellamento programmatico degli Stati sociali[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Il disoccupato e il sottoccupato, non solo sono "[B]bloccati" socialmente[/B] nell'ambito del codice di successo darwinista (pop, cioè pubblicitario e iper-consumista), ma frustrati in ogni aspetto più intimo che potrebbe dar loro dignità umana, a prescindere cioè dal successo economico che premia solo i sopravvissuti alla prova della durezza del vivere.[/FONT]

[FONT="georgia" ][B]Come può un esercito comune europeo risolvere questo problema di...coesione sociale?[/B] [/FONT]
[FONT="georgia" ]Pensarlo appare totalmente fuori luogo. [/FONT]
[FONT="georgia" ][URL="http://www.huffingtonpost.it/david-sassoli/un-nuovo-senso-del-dovere_b_8567490.html?utm_hp_ref=italy"]Eppure c'è chi lo pensa e lo propugna ora,[/URL] affidando al "più €uropa" una direzione che nulla ha a che fare con la radice dei problemi e che, anzi, dimostra una incapacità di scorgerla che, oltretutto, dimentica che la Francia è inserita nella Nato, a pieno titolo (essendo terminata la lunga fase della "separazione" gaullista ed essendo rientrata dal 2003 nel comando militare integrato).[/FONT]
[FONT="georgia" ]Se il problema è di tipo militare, e non lo è, perchè ciò che proprio gli europei hanno già promosso e rafforzato in decenni di spinta cooperativa dovrebbe essere meglio concepito, rispetto alla già esistente soluzione Nato, in questa UE attuale percorsa da dissidi e incomprensioni senza precedenti nella sua storia?[/FONT][/B]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]6. Rammentiamo allora [URL="http://orizzonte48.blogspot.com/2015/01/i-misteri-degli-appalti-2-several-case.html?showComment=1421014420858#c2655925733182726896"]quanto precedentemente detto[/URL] in risposta a un commento che tratta dei problemi che in UE, e specialmente nella "fantastica" eurozona, si verificano in progressione inarrestabile. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Anche, quindi, a voler considerare correttamente il [B]problema [/B]come di sicurezza interna, cioè di [B]prevenzione e di intelligence[/B], oltrechè, certamente, di controllo del proprio territorio in termini di apparato di ordine pubblico:[/FONT]
[INDENT] [FONT="georgia" ]"Politiche comuni su sicurezza e investigazione ci sono già, e si è visto con quale spirito di cooperazione ed efficienza; v. artt.67-76 TFUE, con tanto di Comitato PERMANENTE istituito, ex art.70 TFUE, "in seno al Consiglio" (organo esecutivo e normativo supremo).
L'Europol, a "sostegno" delle "polizie e servizi" dei paesi aderenti, nell'ambito della "cooperazione di polizia", è stata già istituita in base all'art.88 TFUE: tra l'altro, esplicitamente con funzioni di "prevenzione e lotta contro...il terrorismo".

E' come il cooordinamento delle politiche economiche e sociali nella ricerca della piena occupazione: in UE le intendono sempre e solo come fa comodo a loro, cioè SOLO come flessibilizzazione massima del mercato del lavoro e qualche modesta politica supply side.

Cosa volete che possano fare con Europol e intelligence varie in comune di più di quanto fatto dopo il 9/11 avendo come principio irrinunciabile e supremo il pareggio di bilancio, e cioè"ognuno paghi per sè"?

In ogni modo, invocare ciò che c'è già, dimostra la consueta ignoranza dei trattati e la consueta mancanza di realismo su come sono nati e come li si vorrà sempre applicare..."[/FONT]
[/INDENT]
[FONT="georgia" ]7. Ma [B]la "durezza del vivere" e il "pareggio di bilancio" sono duri a perdere il controllo assoluto delle politiche €uropee[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Questi [B]caposaldi [/B]"irrinunciabili" della costruzione europea, [B]causativi[/B], nel corso di decenni di esperimenti di ingegneria sociale ordoliberista, [B]dello scollamento sociale[/B] delle crescenti frange di disperati, hanno già agito come desertificatori della cultura solidaristica. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Al limite, a quanto pare,[B] sarebbero ridiscutibili [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2014/05/fortezza-europa-1-quando-la-spesa.html"]solo quando si tratti di rilanciare i progetti dell'industria militare europea[/URL]
(l'unica spesa pubblica "buona" a quanto pare).[/FONT]
[FONT="georgia" ]Eppure, a rigor di logica, visto che tutti vogliono una qualche "azione" degli Stati e "iniziative", misure eccezionali "pubbliche" e quant'altro, la durezza del vivere e il pareggio di bilancio, [B]dovrebbero oggi risultare di evidente ostacolo alla soluzione del problema del terrorismo[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ]E certamente, [B]a monte,[/B] in termini di pressione sociale sul territorio europeo, di [B]ostacolo anche alla razionale soluzione del problema dell'immigrazione no-limits:[/B] sempre che la mera accoglienza continui ad essere considerata l'unica questione rilevante, dimenticando la spesa pubblica in politiche di piena occupazione, di pubblica istruzione, di edilizia pubblica, etc, che, pure, sono la parte più importante della soluzione.[/FONT]



[FONT="georgia" ]8. Di tutto questo, in parte (a differenza di chi nel parlamento europeo, come abbiamo visto, invoca la soluzione dell'esercito europeo...), pare iniziare ad essere cosciente qualcuno tra gli stessi europeisti (critici ma in termini di "questa" €uropa, come se ce ne potesse essere mai stata un'altra): ad esempio [B][URL="http://www.huffingtonpost.it/massimo-mucchetti/parigi-isis-stabilita_b_8563664.html?utm_hp_ref=italy"]Mucchetti che svolge questa ragionevole osservazione[/URL][/B]:[/FONT]
[FONT="georgia" ]"...se la Francia e l'Europa sono in guerra, i vincoli di finanza pubblica del patto di stabilità perdono il loro già scarso senso. Se ci sentiamo in stato di guerra, sia pure di una guerra asimmetrica, di un conflitto di tipo nuovo, [B]non possiamo sperare di non sopportarne gli oneri[/B]. Chi guardasse la curva del debito pubblico del Regno Unito vedrebbe due picchi spaventosi: sono quelli delle due guerre mondiali. L'Unione europea deve allargare le maglie. Già la questione dell'immigrazione l'ha stretta alle corde. Parigi e' la prova d'appello. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Piangere i morti di Parigi a finanza pubblica invariata equivale a versare lacrime di coccodrillo[/B]. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Il diritto alla sicurezza viene prima del pareggio di bilancio[/B]."[/FONT]
[/INDENT]

[FONT="georgia" ]9. Naturalmente rimangono le obiezioni all'esistenza dello "stato di guerra", in senso internazionale (tant'è che [URL="http://www.dire.it/14-11-2015/24259-attentati-a-parigi-hollande-dichiara-lo-stato-di-emeregnza-e-chiude-le-frontiere/"]Hollande non ha dichiarato alcuna guerra, ma semmai lo "stato di emergenza"[/URL] che è il potere eccezionale più tipico di ordine pubblico interno); tuttavia, dire che il diritto alla sicurezza viene prima del pareggio di bilancio ha alcune conseguenze che dovrebbero essere chiare a chi propugna tale soluzione.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]L'euro si regge sulla costrizione alla correzione degli squilibri commerciali mediante svalutazione interna[/B] e quindi mediante deflazione salariale realizzata con lo [B]strumento fiscale della riduzione del deficit[/B] e dunque della domanda interna.[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]La pesante leva della spesa pubblica militare[/B] - o in apparati di ordine pubblico più ampi e strutturati- [B]non pare compatibile con questa evidente strumentalità[/B] [B]delle politiche fiscali a mantenere in vita l'euro[/B].[/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ]10. Ebbene, sia invece chiaro che [B][URL="http://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2015/11/04-g20-agenda/"]nella lettera del Presidente del Consiglio europeo che definisce la posizione dell'UE nel G20 di Antalya in svolgimento in questi giorni[/URL][/B] (ieri e oggi), lettera diretta a tutti i capi di Stato e di governo europei, non c'è alcuna traccia di questa impostazione e di questi evidentissimi problemi; anzi, si propugna in sostanza maggior apertura al commercio internazionale come soluzione ai problemi di disoccupazione diffusa e di mancata inclusione sociale. [/FONT]
[FONT="georgia" ][B]Sull'euro, e sul suo tipo di mercato del lavoro come punto di arrivo delle politiche fiscali (e sociali) di pareggio di bilancio, non c'è neppure una parola[/B].[/FONT]

[FONT="georgia" ]In altri termini, si va avanti così, sulla durezza del vivere, insistendo su questo paradigma e sulla sua realizzazione. Come se nulla fosse...[/FONT]
[FONT="georgia" ]E i greci e portoghesi lo stanno imparando molto bene. E anche tutti gli altri popoli europei; composti sempre più dalla programmatiche masse di immigrati che accelerano il processo di svalutazione salariale per realizzare il grande benessere della competitività esterna e del free-trade.[/FONT]
[FONT="georgia" ]
[/FONT]
[FONT="georgia" ][B]11. Non c'è dunque nulla che può scuotere [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/07/perche-il-caso-grecia-ci-fa-capire-che.html"]la "facciata marmorea" del progetto di ridisegno sociale €uropeo[/URL][/B]: nulla che induca a interrogarsi sulle implicazioni anche più tragiche del modello economico del rigore e delle riforme per attirare gli investimenti stranieri. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Nulla che accenni solo lontanamente al ruolo dello Stato di garante della sopravvivenza (ormai anche fisica) e del benessere delle comunità sociali.[/FONT]
[FONT="georgia" ]Qualsiasi tipo di Stato: anche quello federale €uropeo, di cui infatti non si parla, infranto da anni sulla prevista [URL="http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/il-federalismo-lite-della-bonino-e-i.html"]assenza di qualsiasi spirito solidale di reciproca "contribuzione" al bilancio comune[/URL], cioè substrato sociale.[/FONT]
[FONT="georgia" ]In altri termini, la Francia, finanziariamente è sola, e sola resterà di fronte alle sue stragi e al sangue nelle sue strade. Come qualsiasi altro paese dell'eurozona. [/FONT]
[FONT="georgia" ]Questa chimera del rigore e della disattivazione dell'intervento solidale dello Stato democratico nazionale non muore mai: neppure di fronte alle stragi e alle emergenze, sempre considerate nell'effetto finale (il terrorismo come la "accoglienza"), e mai nelle loro cause.[/FONT]
[FONT="georgia" ][/FONT]​
 

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Forumer storico
settembre a metà novembre 2015

La trappola del Gran Maestro Putin – 2

novembre 21, 2015 Lascia un commento

Oriental Review 13 novembre 2015 Nel dicembre dello scorso anno pubblicammo un articolo interessante di Dmitrij Kalinichenko, “La trappola d’oro del Gran Maestro Putin”, che attirò molta più attenzione dai lettori di quanto aspettato. Continua ad essere citato da molti esperti politici ed economici internazionali. Tale articolo sulla strategia della Russia per sbarazzarsi di obbligazioni e petrodollari statunitensi comprando oro. Sembrava che il crollo del rublo alla fine dello scorso anno, insieme a un ridotto margine di bilancio del Cremlino, impedisse Mosca di continuare il piano per diversificare in modo permanente il sistema finanziario internazionale. Tuttavia, osservando ciò nel 2015, si nota che la strategia di Putin funziona molto bene. Grazie alla mano invisibile del mercato il rapporto prezzo oro-petrolio è più che raddoppiato negli ultimi due anni. Se a maggio 2014 con 12 barili di petrolio si comprava un’oncia d’oro, il rapporto è salito a 26 barili/oncia nel gennaio 2015 (dove rimane attualmente). Abbassando il prezzo del petrolio rispetto l’oro, sembra che Wall Street e City di Londra cercassero di ostacolare la tattica russa di comprare oro in cambio di petrolio e gas (i prezzi del gas sono collegati al petrolio via BTU). Tuttavia, tali azioni sono fallite. Il calo dei prezzi del petrolio e il deprezzamento della moneta nazionale non hanno impedito alla Banca di Russia d’acquistare oro sul mercato interno con i rubli. Nonostante minacce e sanzioni, la Russia continua ad incrementare le riserve auree. La Banca di Russia ha acquistato ben 171 tonnellate di oro nel 2014 e altre 120 tonnellate nei primi dieci mesi del 2015. Di conseguenza, il 1° novembre 2015 la Banca di Russia aveva accumulato 1200 tonnellate di oro nelle riserve, ufficialmente le quinte nel mondo, anche se in realtà la Russia è al 4.ta avendo la Germania permesso di ospitare solo un terzo delle proprie riserve. Per correttezza va notato che la Cina non ha fornito dati aggiornati sulle sue riserve d’oro dal 2009, quando ne possedeva ufficialmente 1054 tonnellate. Secondo alcune stime, le riserve cinesi potrebbero essersi triplicate.
L’oro nelle riserve della Banca di Russia dal 1995, in milioni di dollari USA. Fonte: Cbr.ru

L’anno 2014 ha portato Wall Street ancora un’altra spiacevole sorpresa. La Russia è emersa seconda produttrice mondiale di oro, superata solo dalla Cina. La leadership globale di Cina e Russia nelle miniere d’oro gli consente di creare propri sistemi di valuta e di trading su solide fondamenta d’oro, che saranno utilizzati dai Paesi BRICS come unità universale di conto e misura fissa dei prezzi. Di fronte alla prospettiva di dover fare i conti con la potente alleanza d’oro russo-cinese, presto in grado di mettere in discussione il futuro del dollaro come valuta di riserva mondiale, gli Stati Uniti hanno cominciato ad impiegare tutte le misure tradizionali per punire un Paese che osa sfidarne il peso finanziario mondiale. S’ignori il blaterare sui “valori democratici”, non sono altro che un modo per forzare la Russia a vendere oro. Il popolo russo ha sentito l’ultimatum di Washington e capisce perfettamente che gli Stati Uniti hanno imposto le sanzioni per estromettere il governo legittimo e democraticamente eletto di Mosca. Ma non a caso, le sanzioni applicate dagli Stati Uniti al popolo russo, a caro prezzo per l’Unione europea, hanno avuto l’effetto opposto. I russi si sono uniti al capo della nazione, e Cina e Russia sono ora più vicine che mai. La politica estera della dittatura dell’arroganza assoluta e così oltraggiosa di Washington, ha avuto conseguenze prevedibili. Sostituendo abitualmente e universalmente la forza del diritto con il diritto della forza, gli Stati Uniti hanno sprecato il capitale politico e la credibilità che s’erano guadagnati presso l’opinione pubblica russa e cinese. Il sostegno della Cina alla Russia neutralizza tutti i tentativi di Washington di piegare Mosca. Anche se la Russia è costretta a vendere oro, lo venderà… alla Cina, il che significa che rimarrà nell'”alleanza d’oro”. È interessante notare che la visita a settembre del Presidente Xi Jinping negli Stati Uniti non ha portato ad alcun accordo sostanziale. La Cina è ben consapevole che se Washington recidesse l’alleanza tra Russia e Cina, la prima azione dell’ipotetico governo filo-americano della Russia sarebbe strangolare energeticamente la Cina. Wall Street deve colonizzare la Russia prima, per colonizzare la Cina. I leader cinesi lo sanno molto bene. Per inciso, lo stesso destino attende l’Europa, altro competitore geopolitico degli Stati Uniti. Tuttavia, a differenza di Pechino, i capi europei non l’hanno ancora capito.
E’ importante ricordarsi che gli attacchi del dollaro all’oro finiscono sempre nello stesso modo, in un KO doloroso per il dollaro. Non ci sono mai state eccezioni a questa regola della storia monetaria. Né ci saranno ora. Di qui la ben nota regola del mercato: “Ogni picco del prezzo dell’oro non è l’ultimo“. Sarebbe ingenuo credere che questa regola d’oro sia sconosciuta al maestro della pazienza, Vladimir Putin, e a Xi Jinping che, in maniera sistematica, aumentano le riserve auree. Russia e Cina inesorabilmente perseguono a spogliare il dollaro USA dello status di valuta di riserva globale. La soluzione militare standard degli USA non funziona in tale situazione. La Russia non è l’Iraq, la Libia o la Jugoslavia. Gli Stati Uniti non possono lanciare un’aggressione diretta a un Paese come la Russia, sarebbe la loro ultima mossa. Pertanto la Casa Bianca cerca di utilizzare i militanti radicali dei Paesi musulmani ed europei come carne da cannone. Un volta tale approccio era efficace. Verso la metà del XX secolo, Wall Street e City di Londra trascinarono l’Europa in guerra contro l’Unione Sovietica usando il loro pupillo Hitler, che avevano letteralmente messo al potere in Germania. Oggi Ucraina e Siria sono i teatri della guerra calda degli USA contro la Russia e l’Unione europea è il teatro della guerra economica degli Stati Uniti contro la Russia (va notato che mentre gli imprenditori europei soffrono per le sanzioni imposte alla Russia, i concorrenti statunitensi firmano lucrosi nuovi accordi con Mosca). Ora i Paesi europei cominciano a capire che Washington l’inganna semplicemente. Dopo tutto, ogni prodotto è, prima di tutto, nient’altro che energia sotto forma di merce. Prendendo spunto dalle ambizioni geopolitiche degli USA, l’Europa autoriduce la propria competitività. Staccandosi da slogan altisonanti e dichiarazioni su “valori” e considerando solo l’economia materiale, tutto diventa chiaro: se l’UE viene esclusa dagli approvvigionamenti di energia russa a basso costo, oltre che dal grande mercato russo, non potrà sopravvivere nella forma attuale. Wall Street e City di Londra, come prima, non sanno cosa Putin abbia in mente, ma sono abbastanza certi che Putin farà qualcosa, e qualunque cosa sia, sorprenderà tutti facendo avanzare gli interessi della Russia e dei suoi alleati. Cercando di spiegare Putin e l’omologo Xi Jinping, Bloomberg ha pubblicato un interessante articolo sei mesi fa sul futuro del mercato dell’oro: “Sarà probabilmente molto diverso dal vecchio gold standard”, Kenneth Hoffman, a capo del centro ricerca mondiale su metalli miniere di Princeton, dice a Bloomberg Intelligence… “E non sarà un sistema tradizionale in cui si entra o esce dalla banca con un’oncia d’oro. Sarà qualcosa di nuovo e diverso“. Le previsioni di importanti media occidentali sulla nascita imminente dell’alleanza russo-cinese per rilanciare il gold standard si sentono abbastanza spesso, sembrando segnali o appelli a un passo del genere rivolto a Mosca e Pechino. Già nel 18° secolo, il filosofo e scrittore Voltaire disse: “La carta moneta alla fine ritorna al suo valore intrinseco, lo zero“, e aveva assolutamente ragione. Ci sono state tantissime banconote nella storia dell’umanità. Ma tutte, in un modo o nell’altro, divennero zero e scomparvero. Coloro che vissero durante il regno di figure storiche come Alessandro Magno, Napoleone, Hitler, Stalin, onestamente credevano che la moneta esistente al momento sarebbe rimasta in circolazione per sempre. Ma non una di esse esiste oggi. E dollaro e rublo hanno in comune con i loro precedessori di 100 anni fa i nomi rimasti invariati. Dollaro e rublo moderni sono valute completamente diverse, con potere di acquisto diverso e aspetto diverso. Alcune valute muoiono improvvisamente, altre tornano a zero attraverso un ammortamento graduale, ma in un modo o nell’altro si annullano alla fine. Ovviamente, il dollaro statunitense indebolito ha perso il 98% del potere d’acquisto negli ultimi 40 anni (come altre pseudo-monete non protette) ed è già sull’orlo del naturale azzeramento. Questo argomento è sempre più utilizzato dai fautori del ritorno al gold standard. Tuttavia, dimenticano che tutte le valute d’oro già in circolazione alla fine morirono come le valute di carta. Perché questo è accaduto, dato che le valute d’oro sono garantite dall’oro che contengono fisicamente? Perché ogni moneta d’oro è, prima di tutto, una moneta con valore designato, non denaro basato sull’oro che contiene!
Le valute d’oro avevano un valore fiat rappresentato dalla denominazione impressa su di esse, imponendo un dazio legale a tutti gli operatori del mercato. Questo richiedeva che usassero le monete d’oro esclusivamente come valuta, con valore nominale specificato e assegnato per legge. Ma alla fine la contraddizione inevitabile emerse tra valore di mercato dell’oro contenuto nella moneta e suo peso rispetto al valore fiat della denominazione impressagli. Tale incoerenza significò la fine di ogni forma di moneta d’oro nel corso della storia monetaria. Non ci sono eccezioni a questa regola, ben nota a Wall Street. E’ di fondamentale importanza per essi che Russia e Cina siano spinte a coniare un’altra moneta d’oro condannata. Non appena Russia e (o) Cina emettessero tale moneta d’oro, saranno immediatamente attaccate da Soros e altri speculatori al soldo di Wall Street come lui. Qualunque sia il valore nominale, in rubli o yuan, impresso sulla moneta d’oro di Russia o Cina, dopo un po’ il valore inizierebbe a divergere dal valore dell’oro nella moneta. Diverrà vantaggioso per gli speculatori riciclare carta moneta in cambio della valuta in oro, riducendo le riserve auree del Paese, portandolo al default. Data la situazione attuale, non c’è nessuno al mondo che possa rispondere a questa apparentemente semplice domanda: perché, sapendo che non è possibile coniare una moneta nazionale in oro, Russia e Cina continuano ad accumulare riserve auree? In questo momento nessuno al mondo lo sa… tranne Putin e il collega Xi Jinping…https://aurorasito.files.wordpress.com/2015/11/goldcore_bloomberg_chart2_28-05-14.jpg
 

MATLEY

Forumer storico
Sono 6 ore che Putin, Hollande e i rispettivi staff stanno parlando a Mosca.

Non a Parigi a Mosca.

L’avreste detto solo un anno fa in pieno attacco finanziario contro la Russia, l’avreste detto dopo la figuraccia (l’ennesima) della Francia con la questione delle navi Mistral.

Dopo solo un mese e mezzo di intervento Russo in Siria il dominus è Putin,senza discussioni, esiste di fatto una no fly zone Russa in Siria e la leadeship assoluta nella lotta al così detto terrorismo islamico (cioè alle mire della Turchia, dell’Arabia Saudita, del Qatar, degli Emirati Arabi sponsorizzati dagli USA)

Poi mi chiedete perchè considero Vladimir Putin il più grande capo di stato degli ultimi 100 anni (almeno)

Scacchi contro Baseball

p.s. 6 ore con Putin per uno come Hollande è una specie di miracolo.

p.p.s. oggi (m)Erdogan ha chiamato il Cremlino e non gli ha risposto nessuno. Sono quei piccoli dettagli……
 

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