America bugiarda ed assassina (1 Viewer)

tontolina

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Un altro passo verso la guerra totale

Guerra e verità[Un altro passo verso la guerra totale

Il generale Flynn, ex direttore della DIA, rivela in un’intervista tv che Obama e Clinton hanno voluto fortemente inviare l’ISIS in Siria, contro il suo parere. [Paul C. Roberts]
nuovi pericoli sui cieli siriani
Redazione23 giugno 2017comedonchisciotte.org

di Paul Craig Roberts.


Un folle pilota americano ha abbattuto un aereo siriano che stava attaccando l’ISIS. Questo conferma che Washington non sta combattendo i terroristi, ma li sta proteggendo, in quanto suoi agenti in Siria per rovesciarne il governo. Il generale Michael Flynn, ex direttore della Defense Intelligence Agency, ha rivelato in un’intervista tv che Obama e la Clinton hanno voluto fortemente inviare l’ISIS in Siria, contro il suo parere.


L’ISIS è la scusa per entrare abusivamente in Siria. Russia ed Iran vi sono legalmente, invitati da un governo eletto. Gli americani invece sono lì come criminali di guerra. Secondo il diritto internazionale, stabilito dagli stessi yankees, è un crimine di guerra aggredire un paese che non ha sollevato un pugno contro di te.


Ora che un pilota americano ha dimostrato che gli U.S.A. sono in Siria solo per sostenere il proprio agente ISIS, nemmeno una prestituta come Megyn Kelly può credere alla versione di Washington.


Russi, siriani ed iraniani lo sapevano sin dall’inizio. Tuttavia, queste fonti ufficiali sono tutte considerate sospette dai media occidentali. Per questo, la bugia è rimasta in piedi, fino a quando l’idiota pilota americano ha tolto il velo dalla menzogna.


Washington, naturalmente, mentirà spudoratamente. È l’unica cosa che sa fare. Dirà che era un “combattente della coalizione”, cioè che qualcun altro stava guidando gli F-18 americani. Non eravamo noi. Oppure affermeranno che il fighter siriano stava attaccando donne e bambini, oppure un gruppo di transgender o ancora un reparto maternità per donne violentate dalle “truppe brutali” di Assad. Il governo la girerà in qualche modo per rendere un aggressivo crimine di guerra un’eroica difesa di un gruppo di vittime.


La domanda è: l’idiota pilota ha fatto tutto da solo, in stile Top Gun, oppure è stata un’iniziativa del complesso militare per iniziare un conflitto Stati Uniti-Russia che impedirebbe a Trump di calmare le tensioni con Putin? Sono in gioco 1 trilione di dollari annui pagati dai contribuenti americani.


Non sappiamo se il pilota abbia agito da sé o su ordine.


Quel che sappiamo è che non è andata giù ai russi. Il ministro della Difesa ha dichiarato oggi che considera la decisione del comando statunitense come una “violazione intenzionale del memorandum per evitare incidenti di voli aerei nelle operazioni in Siria, firmato il 20 ottobre 2015”.


Che sorpresa! Gli americani hanno rotto un altro accordo fatto con la Russia.


Quando capirà Mosca che un accordo firmato con Washington non ha senso?
I nativi americani non lo hanno mai fatto.
C’è una famosa maglietta in America: “Certo che puoi fidarti del governo: chiedi ad un nativo”.


Il ministro della Difesa russo ha annunciato oggi che il paese sta interrompendo tutte le interazioni con gli Stati Uniti nell’ambito del memorandum di prevenzione degli incidenti nei cieli siriani. Ha aggiunto inoltre che la difesa missile intercetterà qualsiasi aeromobile nella zona delle Forze Aerospaziali russe in Siria e che: “Nelle aree in cui l’aviazione sta conducendo missioni di combattimento nei cieli siriani, qualsiasi oggetto volante, inclusi jet e veicoli aerei senza pilota della coalizione internazionale, scoperti ad ovest del fiume Eufrate, verranno seguiti da difese aeree e terrestri russe come bersagli aerei”.


In altre parole, la Russia ha velatamente indetto una no-fly zone in tutte le aree della Siria in cui operano le forze siriane e russe. Ogni intruso verrà colpito. Americani, israeliani, chiunque sarà fatto fuori.


Poiché è la Russia, e non Washington, ad avere la superiorità aerea in Siria, tutto ciò che serve è un altro pilota americano sconsiderato e i totali cretini di Washington dovranno ritirarsi o fare un errore. Date la stupidità e la hybris a D.C., i cretini commetteranno un errore.


Non c’è nessuna intelligenza a Washington, solo arroganza. Nel quarto di secolo che ci sono stato ho visto le persone più stupide al mondo.


Credo che la Russia e la sua abile leadership ne usciranno vincenti.

Tuttavia, penso anche che abbia lasciato troppo che la crisi siriana si sviluppasse. Russia e Siria avrebbero vinto la guerra molto tempo fa, se Mosca avesse evitato di continuare a dichiarare una vittoria prematura, andandosene, dovendo tornare, sperando sempre di raggiungere un accordo con Washington. Raggiungere un accordo con gli americani era quasi più importante che vincere la guerra.


Che cosa assurda. Sono gli americani che hanno fomentato il terrorismo in Cecenia.
I russi sembrano non capire che non esistono terroristi indipendenti.
Il terrorismo è un’arma di Washington.
Come può dunque Mosca fare un accordo con un paese che le sta usando il terrorismo contro?


Quale crede che sia il piano neocon di conquistare Siria ed Iran, se non portare più terrorismo in Russia?


Putin è un leader esperto, forte e capace, forse l’unico fuori della Cina. Palesemente non c’è n’è nessuno in Occidente, un deserto di leadership.


Pochi dubbi che sia un capo morale, che si oppone alla guerra e vuole il meglio per tutti i paesi. Tuttavia, cercando accordi con Washington dà l’idea di essere debole e scavalcabile.




Fonte: Another Step Toward Devastating War.


Tratto da: Un altro passo verso la guerra totale - Come Don Chisciotte - Controinformazione - Informazione alternativa


Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di HMG

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tontolina

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Siria, Tim Anderson: "Le accuse americane contro Assad sono solo propaganda''


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Tim Anderson

Alle accuse contro il regime di Damasco, Tim Anderson non crede: lo studioso australiano, autore del documentatissimo pamphlet “La sporca guerra contro la Siria” (appena portato nelle librerie italiane dalla casa editrice Zambon), è convinto che il governo di Assad sia al centro di una manipolazione complessiva, di cui fanno parte anche le minacce di Donald Trump riferite a possibili attacchi chimici.

Professore, lei non crede alle accuse statunitensi?
"Ancora una volta, sono accuse prive di sostanza reale, cioè sono normale teatro di propaganda, e sono utilizzate per tentare di coprire l'aggressione illegale e l’invasione della Siria".

La lettura mainstream del conflitto attribuisce al governo di Damasco l’uso di armi di sterminio. Ci spiega perché lei la rifiuta?
"Ho esaminato tante di queste affermazioni e sono sempre basate su prove false. Nel mio libro si parla ampiamente di due di questi casi: il massacro di Houla nel 2012 e l'attacco chimico di Ghouta nell'agosto 2013. Ci sono tante prove indipendenti che smentiscono le accuse contro le Forze armate siriane. Poi ci sono altri “massacri”, commessi dai jihadisti ma di cui è stato accusato l'esercito siriano: una versione che poi è stata smentita da giornalisti occidentali, come il massacro di Daraya (smentito da Robert Fisk) e il massacro di Aqrab (smentito da Alex Thompson), entrambi nel 2012. Non c'erano motivi credibili né prove indipendenti accettabili: dopo un po' è facile individuare un meccanismo che si ripete. Lo stesso vale per l’attacco con le armi chimiche a Khan Sheikhoun, abilmente e rapidamente smentito dall’analista indipendente Ted Postol".

Insomma, la narrazione dei gruppi ribelli è sempre manipolatoria?
"Il problema non è tanto che i gruppi qaedisti commettono atrocità e dicono bugie, è che gli Stati occidentali e i media sembrano aver abbandonato le proprie critiche, almeno per questa guerra. Ripetono le storie fabbricate da al Qaeda, mostrando disprezzo per ogni versione siriana".

Lei già aveva espresso perplessità sulla vicenda di Saydnaya, dove dovrebbe esserci una serie di forni destinati ad annullare le prove sui massacri compiuti dal regime siriano. Perché?
"Bastava sentire quello che l'ex ambasciatore britannico in Siria, Peter Ford, ha detto sui rapporti di Amnesty International usati dagli Usa per sostenere le accuse: “Chiaramente nessuno degli autori del rapporto è mai stato a Saydnaya, io invece sì. Quando ero ambasciatore britannico a Damasco ho avuto occasione di andarci diverse volte. Non sono mai entrato nella prigione, ma ho visto l'edificio, che non ha nessuna possibilità di accogliere 10-20.000 prigionieri tutti assieme. Ne poteva ospitare al massimo un decimo". Insomma, i rapporti che gli Usa adoperano per sostanziare queste accuse sono quanto meno fuorvianti".

Che pensa della repressione del dissenso da parte del regime siriano? Esiste in Siria un dissenso "civilizzato", o ci sono solo persone che combattono per altri interessi?
"In Siria c'è un'opposizione politica e civile, ma i media occidentali li ignorano. Fanno riferimento solo ai gruppi armati vicini ad Al Qaeda e ai Fratelli musulmani come "opposizione". Ma in nessun altro Paese questi gruppi sarebbero considerati come opposizione. Sarebbero definiti per quello che sono: terroristi. Il resto dei gruppi di opposizione non viene nemmeno preso in esame dai media occidentali. Sono critici con il governo, eppure hanno condannato gli attacchi armati».

La guerra civile siriana sembra un perfetto esempio di guerra degli inganni. Le bugie, le operazioni con falsa bandiera, la manipolazione estesa, le operazioni segrete. Perché tutto questo succede in Siria?
"La Siria era semplicemente la prossima nell'elenco, dopo le invasioni dell'Afghanistan (2001), dell’Iraq (2003), del Libano del sud (2006), della Libia (2011) e i falliti tentativi di neutralizzare l'Iran. L'amministrazione Obama ha proseguito il piano di Bush per un 'nuovo Medio Oriente' ma con nuove tecniche, durante la 'primavera araba', con guerra psicologica e jihadisti come armate interposte".

L'Occidente, Europa e Stati Uniti in particolare, hanno imparato qualcosa dalla guerra in Libia? Oggi molti sembrano rimpiangere Gheddafi.
"Dopo che l'obiettivo è raggiunto, gli aggressori occidentali non si occupano se i loro falsi pretesti vengono smascherati. George W. Bush e altri si permettono persino di scherzare sulle leggendarie 'armi di distruzione di massa' dell'Iraq. La Libia poi aveva i più alti standard di vita e lo status più elevato d'Africa nel trattamento delle donne. Qualcosa vorrà dire. Ma mentre la guerra in Siria è in corso, non possono ammettere la portata delle loro menzogne".

In un contesto di manipolazione, come possono i lettori farsi un'idea corretta di ciò che sta succedendo nel mondo?
"Devono cercare fonti indipendenti e allontanarsi dai media neo-coloniali. Questo significa superare l'indottrinamento che dice 'non puoi leggere i media russi, siriani, iracheni, iraniani ecc.' E’ indispensabile leggere "l'altro lato" per capire qualsiasi conflitto".
 

tontolina

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Anche le bombe Usa ammazzano i civili. Ma solo quelle di Trump

UNA NOTIZIA SCONVOLGENTE

La notizia è di quelle sconvolgenti e so che potrebbe destabilizzare molte delle anime belle occidentali. La notizia è questa: in Siria, anche le bombe americane fanno vittime civili.

Si, proprio così. Il 16 marzo scorso due droni Reaper hanno lanciato 4 missili Hillfire ed una bomba a guida GPS su un villaggio nelle vicinanze di Aleppo. Obiettivo: una riunione di combattenti islamici di Al Qaeda, provenienti da tutta la regione per svolgere una Da’wa.

Il problema è che la riunione si svolgeva in un edificio adiacente alla Moschea che in quel momento era piena di fedeli che pregavano. Risultato: secondo alcune fonti, un massacro. Quarantadue civili uccisi, ma la cifra è destinata ad aumentare perché nella Moschea ci sarebbero state centinaia di persone. Il CentCom (il Comando Centrale del Dipartimento di Stato) ha confermato il bombardamento e il Pentagono ha dichiarato che indagherà sull’accaduto dopo aver rilasciato immagini che dimostrerebbero che la Moschea è rimasta “in buona parte indenne” (ammissione implicita che comunque è stata colpita).


TESTIMONI CREDIBILI?

Le fonti che denunciano questo “crimine di guerra americano” sono quelle che da anni sono ritenute le più credibili dal mainstream occidentale per ciò che riguarda la Siria. I loro report, le loro denunce vengono veicolate come oro colato da tutto il sistema dei media americani ed europei.
Stiamo parlando dei leggendari White Helmets e dell’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani. Sono queste due organizzazioni ad aver denunciato per prime l’accaduto.

Dei Caschi Bianchi abbiamo scritto più volte: abbiamo raccontato l’origine di questa organizzazione umanitaria creata dai Servizi segreti britannici, costruita da un’agenzia di marketing, finanziata daMI6, Cia e regimi del Golfo; i suoi legami con i gruppi di Al Qaeda (di cui molti volontari fanno parte), le loro manipolazioni mediatiche premiate persino da Hollywood per rappresentare una Siria in cui l’Isis è solo un fantasma, Al Qaeda non esiste, gli americani non ci sono e se ci sono regalano cioccolatini e la guerra è solo colpa di Assad e Putin che bombardano i siriani.

L’Osservatorio è invece la principale fonte di approvvigionamento di notizie sulla Siria dai parte dei media di tutto il mondo, per sapere chi ha bombardato cosa, chi combatte chi, violazioni dei diritti, crimini (ovviamente sempre di una parte sola).
L’Osservatorio osserva talmente bene la Siria che la sua sede è a Londra ed è costituito praticamente da una persona, Rami Abdul Rahman, fuggito dalla Siria 15 anni fa e mai più ritornato.
In realtà la sensazione è che questo Osservatorio sia semplicemente la centrale propagandistica delle veline elaborate dalla Cia e dal MI6 da far circolare sui media occidentali e su Al Jazeera per rappresentare la situazione siriana sotto una forma più credibile per l’opinione pubblica occidentale.


CIVILI UCCISI: PERCHÉ SOLO ORA?

Ora fate attenzione, perché la questione del bombardamento è delicata.
Se la notizia del massacro non è vera, perché due fonti la cui attività propagandistica è sotto il controllo della Cia, l’avrebbero data?
Se invece la notizia è vera, perché solo ora si denunciano le vittime civili dei bombardamenti americani in Siria?

Gli Stati Uniti bombardano la Siria da quattro anni; solo negli ultimi due, l’Amministrazione Obama ha lanciato oltre 10.000 bombe su questo paese e 50.000 su sette paesi del Medio Oriente (come abbiamo documentato in questo articolo).
È presumibile stimare a centinaia di migliaia gli ordigni dal cielo autorizzati da Obama per le sue guerre umanitarie nei nove anni di mandato.

Eppure i morti civili di questi bombardamenti (così come quelli della coalizione filo-occidentale) sono stati pressoché inesistenti. Tranne casi eclatanti come l’ospedale di Medici Senza Frontiere raso al suolo in Afghanistan dalle bombe Nato, nel 2015, non abbiamo evidenza (figuriamoci enfasi) dei morti civili causati da Presidente amato dai pacifisti di tutto il mondo.
È come se le bombe di un Nobel per la Pace siano state indolori, alla camomilla.
Al contrario, appena Trump è diventato Presidente, si scopre che le bombe americane ammazzano gli innocenti e non solo i terroristi.

UNA GUERRA DENTRO LA GUERRA
Spieghiamo meglio: due organizzazioni apertamente finanziate dalla Cia e vicine ai gruppi jihadisti, nel pieno della guerra tra Cia e Casa Bianca, iniziano a denunciare i “crimini” americani proprio nel momento in cui il nuovo Presidente Usa ha cambiato la strategia in Siria: non più appoggio e armi ai ribelli anti-Assad e guerra totale ad Al Qaeda e Isis.
Sembra una guerra tutta interna alla guerra, in cui le vittime civili sono solo uno strumento di manipolazione e propaganda.

Le bombe reazionarie di Trump uccidono esattamente come quelle umanitarie e progressiste di Obama. Solo che le seconde non sono state raccontate.
Migliaia di morti civili causati da Obama in questa guerra sporca voluta dall’Occidente e dai suoi alleati sauditi, sono stati in questi anni come polvere che il corrotto sistema dei media ha nascosto sotto il tappeto della propria coscienza.

Forse è da qui che dobbiamo ripartire per consegnare un briciolo di coraggio a ciò che ancora chiamiamo Occidente e democrazia.

Su Twitter: @GiampaoloRossi

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