Alla cortese attenzione di Tashtego (2 lettori)

doncraudio

intellettuale stronzissimo
Alessandro Chionna, pm dell' inchiesta sui sexy provini, ha già rimesso in garage l' amata Alfa spider grigia. E ieri mattina è salito su un aereo diretto a Roma. Un viaggio-lampo, mezza giornata nella capitale passata a cercare nuove prove, per riaprire a sorpresa l' indagine che aveva già portato agli arresti di Sabani e Merola. E al coinvolgimento di Boncompagni. Ma che cosa c' è di nuovo sul fronte delle aspiranti modelle sedotte e abbandonate dai big dello spettacolo? Quali sviluppi riserva adesso un' inchiesta che ha già riscosso uno scontato clamore estivo? Le novità, a dire il vero, non mancano. Da un lato le ultime confessioni di Giuseppe Pagano, l' ex ' road manager' di Sabani finito in manette prima di tutti con l' accusa di truffa sessuale e induzione alla prostituzione. E poi la recente grave denuncia sempre ai danni del popolare presentatore e imitatore: una ragazza toscana, Carmen, che accusa Sabani di averla violentata nella sua casa romana. Un fatto che risalirebbe all' anno scorso, quando lei, aspirante attrice, aveva poco più di sedici anni. Così Chionna, scortato ieri a Roma dal maresciallo dei carabinieri Nicola Santimone, ha ripreso in mano il fascicolo a luci rosse. A soli cinque giorni dalle dichiarazioni del capo della procura di Biella, Enrico Gumina, che - dopo la deposizione di Boncompagni e l' interrogatorio di Merola - aveva salutato tutti dicendo "adesso ce ne andiamo in vacanza". L' inatteso blitz romano ha invece riaperto nuovi fronti. A partire da quello sul coinvolgimento ' sessuale' di alcuni politici illustri. Eccoci, dunque. Pagano aveva parlato di "favori" che i suoi ex amici - tra i quali ha citato anche Sabani e Merola, ma non solo loro - sentivano il dovere di fare a big di Montecitorio. Circostanza smentita da Sabani, il quale ha però ammesso di essere stato sottoposto a domande sul tema da parte dei giudici. Di più: Pagano aveva raccontato di "regali" destinati ai politici, dove l' insolito ' omaggio' era proprio una ragazza che, in cambio di favori sessuali, sperava di assicurarsi un' apparizione televisiva. Ma non è questa l' unica sponda di un' inchiesta ancora parzialmente sommersa. Il misterioso pestaggio ai danni di un' autrice televisiva, Cristina Crocetti, che nel ' 91 lavorava con Sabani a ' Piacere Raiuno' è ancora argomento di indagine. Ieri l' avvocato della Crocetti, Lorenzo Sotis, si è recato a Biella per avere notizie dai magistrati dopo il racconto, sempre di Pagano, che riferiva dettagli inediti su un aggressione, a suo dire, ordinata da Sabani. Un raid, compiuto da due zingare assoldate a Napoli, per punire l' autrice ritenute responsabile del cooptamento di Toto Cutugno in trasmissione. Un ' partecipazione straordinaria' che sarebbe stata mal vista da Sabani. Ma la novità più rilevante, e nello stesso tempo la più grave penalmente, ha adesso a che fare con la denuncia della ragazza toscana. Carmen ha incontrato due volte i magistrati di Biella e in entrambe le occasioni ha raccontato sempre la stessa versione. Avvicinata da Sabani - cha ha già scontato in quest' inchiesta quindici giorni agli arresti domiciliari per i reati di truffa sessuale e induzione al prostituzione - durante una visita del presentatore ad una scuola di aspiranti attrici, ha raccontato di essersi poi recata a casa dello showman. E lì avrebbe avuto un rapporto sessuale - "non completo" - con Sabani. Ma al secondo appuntamento sarebbe stata violentata. Diversa la versione del presentatore. "La ragazza - sostiene Sabani - mi guardava con insistenza durante la mia lezione alla scuola per attrici. Poi - continua - siamo andati a casa mia, ma non c' è mai stata violenza. Lei era sempre consenziente". Una vicenda su cui Chionna vuole fare chiarezza, come su tutte le altre ancora in sospeso. Per questo il viaggio a Roma. Una trasferta che potrebbe a questo punto riservare sviluppi inattesi. E congelare così ulteriormente le vacanze di un pm stakanovista.

di MARCO MADONI
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
A Biella, Chionna arriva due anni fa, dopo l' estate. "Non sopporto chi tratta donne e bambini come merce", giura lui che ama ripetere di essere di educazione cattolica e dunque attento a certi valori. Lavora a un paio di casi di presunte molestie sessuali, storie che scottano. Uno riguarda una bambina dodicenne che accusa un vicino di casa di averla presa di mira. E Chionna (che per il carcere preventivo sembra avere un debole), chiede subito la custodia cautelare per l' accusato, ma il gip gliela nega. E quando il cronista dell' Eco di Biella, Mario Pozzo, gli chiede perché almeno non va ad interrogare l' imputato, il pubblico accusatore gli risponde sprezzante che con "i porci lui non parla". In seguito il magistrato negherà questa circostanza, ma il giornalista conferma e ricorda di averlo scritto a chiare lettere, mai smentito, sul suo giornale. Storia analoga per un imprenditore, seconda indagine a firma Chionna. Accusato di aver molestato una segretaria fotografata a seno nudo in un' immagine in cui il malcapitato mostrava di gradire assai le bellezze della sua dipendente, anche lui viene spedito prontamente in carcere. Finché un' altra segretaria rivela che a scattare la foto era stata proprio lei e che quel festino si era svolto tra consenzienti. La donna desnuda lo aveva denunciato per giustificare le sue performance con il marito. Il sesso - si sa - fa notizia quasi quanto i soldi e Chionna comincia ad apparire sui giornali. Del resto al giovane brillante il lavoro, quello quotidiano e silenzioso sembra non interessare più di tanto. E' sempre Pozzo a ricordare con qualche malizia che qualche mese fa, dovendo discutere in aula una vecchia vicenda di amministratori pubblici arrivata al dibattimento dopo dieci anni, il bel magistrato non avendo letto gli atti con attenzione chiese la solita galera anche per due imputati "impossibili", uno era stato già prosciolto e uno era addirittura morto. Ma, ancor prima dell' indagine sesso e tv che l' ha reso famoso, a portare Chionna in cronaca fu la tragica vicenda della famiglia suicida di Sagliano Micca. Due nonni, un padre e una madre, che dopo i racconti di atroci molestie inflitte a due bambini cuginetti, si suicidarono tutti insieme per la vergogna nel giugno scorso. Era stato Chionna a farli arrestare un anno fa. Dopo quel tragico epilogo, il giovane pm smette di ricevere i cronisti nel suo ufficio e i carabinieri che vigilano su di lui prendono a fargli da filtro. Dopo pochi giorni parte l' inchiesta su Boncompagni e Sabani. Alessandro Chionna alza il tiro, macina decine d' interrogatori e approda sulle prime pagine dei giornali nazionali.
 

doncraudio

intellettuale stronzissimo
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doncraudio

intellettuale stronzissimo
«Tutto nasce, mentre stavo covando il libro, dall' aver letto in un vecchio e quasi introvabile libro di Santoni Rugiu ( Il buio della libertà, De Donato-Lerici 2002) alcune frasi dell' epistolario di don Milani, che ora dovrebbero figurare nel Meridiano di prossima uscita: "E so che se un rischio corro per l' anima mia non è certo di aver poco amato, piuttosto di amare troppo (cioè di portarmeli anche a letto!)" - e poco più avanti, in una lettera a un giornalista poi suo biografo: "E chi potrà amare i ragazzi fino all' osso senza finire di metterglielo anche in culo, se non un maestro che insieme a loro ami anche Dio e tema l' Inferno ?" - già anni prima in una lettera a un amico, aveva scritto: "Vita spirituale? Ma sai in che consiste oggi per me? Nel tenere le mani a posto".
 

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