Alibaba a Hong Kong offerta a 24 dollari Usa (1 Viewer)

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L'ipo dei record di Alibaba a Hong Kong punta a 13,8 miliardi di dollari
di Paola Valentini 15/11/2019 08:05
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Mentre negli Usa le maxi ipo degli unicorni non sono più accolte con favore unanime (si veda il caso di WeWork), Alibaba sbarca in borsa anche ad Hong Kong. A cinque anni dal collocamento record da 25 miliardi di dollari a Wall Street, il più elevato della storia in tutto il mondo, il gigante cinese dell'e-commerce ha annunciato di voler debuttare anche sulla piazza asiatica.

Il gruppo fondato da Jack Ma offrirà 12,5 milioni di nuove azioni al pubblico e 487,5 milioni di azioni agli investitori istituzionali internazionali (per un totale di 500 milioni di azioni più 75 milioni di azioni derivanti dalla green shoe) ad un prezzo non superiore ai 188 dollari di Hong Kong per azione (circa 24 dollari Usa, molto meno della quotazione di ieri a 182,8€uro). L'operazione dovrebbe portare ad un incasso di 13,8 miliardi di dollari Usa, circa 12,5 miliardi di euro.

Alibaba ha anche la possibilità di aumentare la porzione di azioni destinata al pubblico retail da 12,5 a 50 milioni di titoli, il 10% dell'offerta totale. Inoltre la fetta di titoli per gli istituzionali potrebbe essere prezzata a un valore più elevato di 188 dollari di Hong Kong.

Le quotazioni alla borsa di Hong Kong dovrebbero debuttare il 26 novembre. Alibaba utilizzerà le risorse raccolte per facilitare la trasformazione digitale, ha detto il colosso cinese dell'e-commerce. Tra le nuove aree di business in cui punta a investire c'è quella della consegna di cibo a domicilio.

Quando il gruppo si quotò nel 2014 non aveva scelto Hong Kong ma New York perché la prima non offriva la possibilità di mettere azioni con differenti diritti di voto, ma poi da allora anche il listino della città stato asiatica ha rivisto le sue regole e ora dà anche questa opportunità. "Ci è dispiaciuto non poter quotarci a Hong Kong che è uno dei più importanti centri finanziari al mondo", ha commentato in una lettera agli investitori, Daniel Zhang, ceo e presidente di Alibaba.

"Negli ultimi anni ci sono state molte riforme positive nel mercato di Hong Kong e in questa fase di cambiamenti continuiamo a credere che il futuro di Hong Kong resti brillante e seriamo di poter contribuire al suo futuro", ha aggiunto il ceo, facendo indirettamente riferimento alle proteste popolari che da mesi ormai stanno mettendo in ginocchio Hong Kong.

La quotazione di Alibaba a Hong Kong è la più grande al mondo quest'anno, prima dell'ipo di Uber che a maggio aveva raccolto 8 miliardi di dollari. E per questo rappresenta anche un forte elemento di rilancio per il mercato della città asiatica che ha visto il suo business in difficoltà per via dell'escalation delle sommosse popolari. Cicc e Credit Suisse sono i joint sponsor e i joint global coordinator per l'offerta in Asia. Mentre Citigroup, JP Morgan e Morgan Stanley sono anche joint global coordinator.

Ieri le azioni Alibaba a Wall Street hanno chiuso a 182,8 dollari, in aumento dello 0,18%. Da inizio anno è in aumento del 33,7%. C'è anche da dire che, secondo alcuni analisti, la quotazione a Hong Kong serve anche a dare l'opportunità agli investitori cinesi, spesso soggetti a restrizioni nell'esporsi agli asset finanziari internazionali, di aumentare la loro possibilità di immettere capitali nei mercati azionari. (riproduzione riservata)
 

tontolina

Forumer storico
sembra un Aumento di capitale con lo sconto
ieri a Wall street quotava 183$
e prossimamaente sarà offerta a 25$

bello sconto!
 

tontolina

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Reuters Italia‏ @reuters_italia
L'economia di Hong Kong è caduta in recessione per la prima volta in un decennio durante il terzo trimestre, secondo i dati del governo, depressa dalle proteste antigovernative sempre più violente e dal protrarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina.
Hong Kong ufficialmente in recessione tra proteste, guerra commerciale
Reuters Staff
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Hong Kong ufficialmente in recessione tra proteste, guerra commerciale


HONG KONG (Reuters) - L’economia di Hong Kong è caduta in recessione per la prima volta in un decennio durante il terzo trimestre, come hanno confermato i dati del governo, depressa dalle proteste antigovernative sempre più violente e dal protrarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina.
L’economia ha subìto una contrazione del 3,2% nei mesi di luglio-settembre rispetto al trimestre precedente su base destagionalizzata, secondo i dati del governo, in linea con la lettura preliminare.
Il prodotto interno lordo si è contratto per il secondo trimestre consecutivo, configurando i termini tecnici di una recessione.

In un contesto dove non si vede ancora una fine alle proteste, gli analisti avvertono che il centro finanziario e commerciale rischia potenzialmente una recessione più lunga e più profonda rispetto a quella che c’è stata durante la crisi finanziaria globale del 2008/2009 e l’epidemia di SARS del 2003.
Rispetto all’anno scorso, l’economia si è contratta del 2,9%, in linea con la lettura preliminare. Le letture sono state le più deboli dalla crisi globale.

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