Alexandre Lunois (Parigi 1863- Pecq 1916) (1 Viewer)

baleng

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Credo sia giunta l'ora di far conoscere un po' meglio l'opera di questo grande. Personalmente lo conosco soprattutto come litografo e acquafortista: è difficilissimo, infatti, trovare suoi lavori nei musei., e anche sul mercato passa assai poco.

Personalmente a suo tempo preparai una presentazione per un ipotetico catalogo di una personale che ancora sta attendendo. Personale che potrei anche sostenere da solo, essendo in possesso di numerose opere grafiche. Peraltro questo è il motivo (una specie di conflitto di interessi) per cui mi sono finora trattenuto. Ma si sa che l'estate scioglie le inibizioni ...

Della presentazione allego qui una sintesi. Le immagini seguiranno più tardi.
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Nel XIX secolo, soprattutto nella seconda metà, Parigi è il grande centro dell'arte mondiale. Numerosissimi sono i talenti che in questa moderna Atene si esprimono al meglio. Così numerosi che molti, per le più varie ragioni, sono dimenticati anche dalla critica, o almeno ignorati dal grosso pubblico. Se poi mancano interessi mercantili a sostenerne il ricordo, anche i grandissimi vengono trascurati. Nomi come quelli di Jacquemart, Legros, Charles Jacque, Maxime Lalanne, Buhot, Dillon, Truchet ecc ecc in quanto legati al mondo della grafica, considerato minore anche e soprattutto per motivi strettamente commerciali, girano ormai in un ambito sempre più specialistico.

In Italia qualche sporadico tentativo di rivitalizzarne il ricordo difficilmente riesce. E se per Mucha, già abbastanza conosciuto, la mostra di Palazzo Reale del 2016 pare possa essersi avvicinata all’obiettivo, così come per Max Klinger quella di Roma, risalente agli anni 80 del xx secolo, non pare che, per esempio, la mostra di Emile Blanche a Bergamo sia servita a riportare il maestro all’attenzione del vasto pubblico.

Il più grande, infine, e il più dimenticato di tutti questi maestri della grafica, ma anche del disegno e della pittura, è senz'altro Alexandre Lunois, il quale, all'epoca sua, era pur considerato uno dei massimi artisti viventi. In Italia, medie e grandi enciclopedie, Treccani compresa, non citano più nemmeno il suo nome, che appare, probabilmente per l'ultima volta, nel pur piccolo Dizionario Enciclopedico Moderno Labor (quattro volumi, Milano 1948-1949). Ivi lo si definisce: "squisito autore di acquarelli litografici ed illustratore di libri".

Lunois nacque il 2 febbraio 1863 a Parigi. Nel '77 la riscossa della litografia originale, ad opera di Fantin Latour, cominciò a prendere piede. Dopo alcuni premi al Salon, L. vinse una borsa di studio per viaggiare all’estero e si recò in Olanda, a Volendam. A Volendam scoprì un paese dai toni di luce e colore più fusi e rapportati, in qualche modo indecisi, un borgo di pescatori da cui prese il via la sua poetica di riscatto delle persone semplici, la sua vocazione di pittore dedito alla verità, all'umanità e alla bellezza del mondo.

Più tardi, sempre più considerato e premiato, L. viaggiò in Spagna Algeria e Marocco e si dedicò, tra l'altro, a far rinascere la vecchia tecnica del lavis, cioè litografia con inchiostro diluito, applicato a pennello sulla pietra: tecnica messa da parte da alcuni decenni, a causa delle sue difficoltà di esecuzione e della inapplicabilità alle grandi tirature richieste all’epoca. In particolare espresse il suo meglio nei lavis a colori, che servirono da modello e insegnamento per i massimi artisti dell’epoca, tra cui, per esempio, Bonnard, suo allievo diretto.

Viaggiò poi negli anni seguenti anche in Norvegia, Tunisia, Spagna, fu a Costantinopoli, ma anche in Italia, Germania ecc. Questo poté contribuire a farlo dimenticare: per i francesi era un po’ uno straniero, senza essere un tipico “orientalista”, all’estero era “di passaggio”. Comunque vendeva molto e con facilità, tanto che non restò molto di suo da inserire
nei musei. Peraltro, le sue opere di ambiente parigino rischiano di apparire più leziose, o meno energiche di quelle esotiche.

Ebbe grande successo di pubblico, ma anche tra gli artisti, e nel 1900 partecipò fuori concorso e quale membro della giuria all'Exposition Universelle di Parigi. Alexander Lunois morì a Pecq, in Francia, nel 1916: il mondo, il bel mondo della Belle Epoque cui lui seppe dare ricchezza di umanità, cambiò con la guerra ed egli fu lentamente dimenticato. Le sue opere non ebbero mai un deposito legale (in Francia ogni autore può depositare presso lo stato due copie di ogni sua opera grafica). Gran parte della sua produzione, tuttavia, si trova alla Bibliothèque nationale, per donazione della moglie (era la figlia un noto medico norvegese) e di Atherton Curtis. Manca tuttora un catalogo ragionato dell'opera sua.. Edouard André nel 1914 dette comunque alle stampe un volume in cui viene descritta tutta la sua opera sino a quel momento.
 
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baleng

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Inizio con alcune litografie di piccole dimensioni, in mio possesso, anche se non ricordo se per caso le immagini furono tratte da internet. Peraltro delle opere di grandi dimensioni intendo rifare personalmente le relative foto. Ci vorrà tempo.
Queste opere piccole furono edite in un gran numero di copie, di solito inserite in riviste. d'arte.Pedrtanto non è impossibile, con un po' di fiuto+fotuna, trovarle in giro anche a poco prezzo.
bpimg0014.jpg
i fidanzati.jpg
due nude.jpg


La seconda è una delle mie preferite, monumentale ma lieve, di ambiente parigino (la prima è del prediletto ambiente spagnolo).

Siccome non era difficile trovarle, di tutte ho più di una copia (qui da vero collezionista maniacale :-F).
 
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baleng

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mia_6159e.jpg
Ed Sagot.jpg


Due opere non grandi di soggetto francese. Sagot fu editore storico di molti grandi e noti artisti. Lunois lavorò spesso anche per lavori pubblicitari. come manifesti e locandine.
La seconda, litografia 1902. Esiste anche in versione prima delle scritte a sinistra.
 
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baleng

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Tre opere (litografie) già tra le più importanti, di soggetto spagnolo
,
. Spesso possono trovarsi firmate non da Lunois ma dall'editore Perret.

AL À l'Impartial Séville 1902 ca  - Copia.JPG
AL Danza española.1905 Copia.JPG
AL Les coulisses de l'Impartial 1903 - Copia.JPG



Quando il colore è leggero come un acquerello, delicato e raffinato siamo in presenza della tecnica del lavis a colori
 
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baleng

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Lunois lavorò in un primo tempo su soggetti olandesi e norvegesi, poi francesi, poi spagnoli, infina africani del nord (algeria, per es.) sino a Costantinopoli e la Turchia. Tuttavia non si possono separare nettamente i periodi, in quanto l'autore viaggiava molto, ritornando negli stessi posti e lavorando così a nuovi soggetti in periodi diversi.
Grosso modo, comunque, volendo distinguere tre periodi, abbiamo quello nordico, quello franco-spagnolo e infine quello africano-turco. Ma il tutto va inteso molto approssimativamente.

Un altra avvertenza è quella di distinguere tra litografie, dove il Nostro era un vero maestro, e le acqueforti, dove appare, se non banale, certo più "normale". A mio modesto avviso ciò è dovuto proprio alle caratteristiche del mezzo: alla sensibilità di Lunois era più adatta una punta dolce e morbida, come il pastello litografico, o il pennello litografico, piuttosto che la punta dura e secca utilizzata per l'acquaforte.
Lo si può forse vedere in queste due acqueforti di piccole dimensioni, anch'esse tratte da riviste, la prima dell'ultimo periodo (presso Costantinopoli), la seconda del primo (Norvegese)

prateria acque dolci.jpg
norvegese.jpg
 
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baleng

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Chi fosse interessato a immagini con prezzi, può intanto sbirciare qua (2018, aggiudicazioni circa doppie della stima, ma erano le stime ad essere abbastanza sballate).

Vente aux encheres - Art Nouveau - Art Déco - Meubles et Objets d'Art - Ader

Vedendo molte immagini, all'osservatore non sarà sfuggita la presenza di una serenità non superficiale. Pare che oggidì sia una merce poco richiesta, direi che si preferiscono l'aggressività gratuita e gli effetti superficiali. Vabbè.

Comunque, dal punto di vista "mercantile", Lunois ha una delle caratteristiche più promettenti: era apprezzato non solo dal pubblico, ma anche dagli stessi artisti.
 
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baleng

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da Victor Arwas: Belle Epoque, New York, 1978. Traduzione meccanica discretamente corretta
.
Alexandre Lunois

Parigi 1863 - Yvelines 1916



La grande moda delle litografie a colori a metà degli anni Novanta del XIX secolo portò gli editori di stampe a convincere un certo numero di pittori a unirsi al movimento. Un commerciante di immagini che era determinato a invadere questo nuovo mercato era Ambroise Vollard. Nel 1896 acquistò una macchina da stampa litografica e commissionò a numerosi artisti la produzione di litografie, che avrebbe pubblicato negli album nel 1896 e nel 1897. Aveva aperto la sua galleria nel 1894 e aveva dato a Cézanne un'importante mostra l'anno successivo. Aveva già pubblicato un album di litografie di Bonnard nel 1895 e uno di Redon nel 1896, in modo che la nuova serie di album dedicata ai pittori-incisori fosse un'idea logica e originale. Ha commissionato alcuni artisti che avevano già eseguito belle litografie. Inoltre commissionò alcuni artisti che conoscevano poco o nulla della tecnica, tra cui Renoir, Cézanne e Alfred Sisley. Hanno prodotto alcune litografie a colori, che si sono rivelate immediatamente popolari e che sono rimaste molto ricercate e sono molto rare e molto costose. La grande madre e figlio di Renoir, come il suo successivo Ritratto di suo figlio Pierre, pubblicato su L’Estampe Originale; I grandi bagnanti di Cézanne o Le oche di Sisley sulle rive del fiume furono tutti trasferiti sulla pietra litografica, inchiostrati, stampati e provati da un grande artigiano litografico, Auguste Clot.

Una delle stampe degli album di Vollard era intitolata Femme Espagnole Remettant Son Soulier (donna spagnola che si rimetteva le scarpe). È una composizione semplice, i suoi sottili colori un po' attenuati enfatizzano l'aspetto strutturato della composizione che, sebbene stampato su carta a superficie liscia, dà l'illusione di un acquerello su carta con una superficie irregolare. L'artista era Alexandre Lunois, ormai ampiamente dimenticato, anche se ai suoi tempi era piuttosto famoso. Fu Lunois a portare a Clot molte delle sue tecniche, quindi, in un certo senso, Lunois potrebbe essere considerato almeno in parte responsabile della gioia che diverse generazioni hanno derivato da una serie di litografie a colori e monocromatiche di pittori impressionisti e post-impressionisti.

Alexandre-Joseph Lunois nacque a Parigi nel 1863. Suo padre, la cui famiglia proveniva dalla Normandia, aveva un negozio di biancheria in rue Nicolas-Flamel. Il giovane Lunois non era uno studente particolarmente bravo. Fin dai suoi primi anni amava disegnare, ma non aveva pazienza con la formazione formale come veniva impartita a scuola. A suo padre non dispiaceva che dovesse seguire una carriera artistica: a lui piaceva disegnare e il suo hobby era ricamare arazzi da lui disegnati. Era amico di molti pittori e litografi affermati del Salon e mandò suo figlio a studiare nello studio di Achille Sirouy. Lunois trascorse un anno e mezzo lì, trascorrendo gran parte del tempo a mantenere pulito il posto e a fare commissioni. Trovava l'intero sistema di insegnamento opprimente e incomprensibile. Sirouy era un litografo, il che significava a quei tempi qualcuno che passava il suo tempo a trasferire sulla pietra litografica le riproduzioni di opere di altri. Lunois ha rapidamente acquisito le conoscenze tecniche di Sirouy, ma traeva piacere solo dalle sue visite nel suo tempo libero al Louvre e dalle vacanze estive trascorse con suo nonno che si era ritirato in campagna. Disegnava e dipingeva la campagna, i contadini e gli animali, con tanta tenacia come copiava i dipinti del Louvre.

Tornato a Parigi, trascorse ore nello studio di due pittori del Salon, Leon Lhermitte e Ulysse Butin, che aveva incontrato originariamente nel negozio dei suoi genitori. Le loro specialità erano i paesaggi e le pitture marine e aiutarono il giovane Lunois con consulenza e facendogli spazio in studio. Armato della conoscenza della litografia riproduttiva, il sedicenne iniziò un periodo di tre anni perfezionando il trasferimento dei dipinti dei suoi due mecenati su pietre litografiche. Nel 1882, quando aveva diciannove anni, Lunois vide due sue litografie e una delle sue incisioni, riproduzioni di opere di Lhermitte e Butin, accettate al Salon della Societe des Artistes Francais. Ricevette una menzione d'onore. J.C. Cazin fu sufficientemente impressionato da commissionarlo a riprodurre su pietra il suo dipinto Notturno. Edmond Sagot, sempre alla ricerca di nuovi talenti, divenne subito il suo rivenditore. Tra allora e il 1893 pubblicò diciannove litografie in nero e diciassette in colore. Uno dei primi a comprare le sue stampe fu Henri Fantin-Latour.


Lunois continuò a inviare litografie riproduttive a tutti i saloni. Nel 1885 inviò anche un dipinto, nel 1886 un ritratto litografico originale; stava cominciando a farsi una reputazione come litografo riproduttivo. Ricevette una medaglia di 2a classe, ma la sua ambizione era quella di ricevere una borsa di studio itinerante. Alla fine fu premiato nel 1888, grazie a una litografia molto efficace tratta da Daumier. Partì prontamente per il Belgio e poi l'Olanda. Da bambino aveva studiato attentamente i libri di viaggio, le descrizioni della vita in Nord Africa e Costantinopoli; questo primo assaggio di viaggio fu per confermare il suo primo amore. Doveva trascorrere gran parte di ogni anno viaggiando e facendo schizzi; il resto dell'anno venive impiegato per trasferire i suoi schizzi e le sue memorie in dipinti, pastelli, disegni, litografie e incisioni. Quel primo viaggio in Olanda gli ha permesso di scoprire l'isola di Volendam, dove la vita era rimasta intatta dal mondo moderno. Affascinato, registrò tutto ciò che vide in decine di quaderni e risme di schizzi. Ritornò a Parigi alla fine di gennaio 1889, ma pochi giorni dopo partì per l'Algeria per unirsi a una spedizione di mappe. Trascorse sei mesi esplorando l'entroterra, album da disegno sempre presente, lasciando la spedizione a luglio solo per viaggiare in Marocco. Lunois viaggiò a Fez con un'introduzione al suo Pasha dal Pasha di Tangeri, trovando grande cortesia ovunque andasse. A novembre attraversò il mare in Spagna, visitando Cadice, Siviglia, Granada, Cordova, Toledo e Madrid, guadagnando un po' di soldi mentre andava a disegnare ritratti. Il suo anno di viaggio terminò il 27 dicembre 1889.

Lunois era determinato a lasciare il segno con un'opera originale. Appena tornato a Parigi, dedicò il suo tempo a perfezionare la tecnica della litografia al lavis. Sebbene conosciuta da tempo come tecnica, era stata quasi completamente abbandonata nel diciannovesimo secolo a causa della sua complessità nella stampa. A differenza della normale litografia, in cui il disegno è stato disegnato sulla pietra con una matita unta, la litografia al lavis comportava dipingere il disegno sulla pietra con un pennello, dando così gesti larghi e blocchi solidi (?) e un'enorme gamma di grigi dal bianco al nero. Tuttavia, è stato estremamente difficile eseguire l'inchiostro e la stampa e la maggior parte delle stampanti litografiche professionali non supportava il processo, che spesso richiedeva molti ritocchi. Lunois era esperto nelle tecniche di stampa come in quelle di preparazione e disegno sulla pietra. Ebbe la fortuna di incontrare un simpatico giovane tipografo , Auguste Clot e Lunois ha iniziato a formare Clot per ottenere i risultati che desiderava. Clot doveva stampare la maggior parte delle litografie di Lunois negli anni seguenti, ma sempre sotto la stretta supervisione dell'artista.

Nel 1891 Lunois si unì alla Societe Nationale des Beaux-Arts, nel cui salone espose dipinti, pastelli e litografie. Unendosi come socio, fu eletto membro a pieno titolo l'anno successivo. Nel 1892 tornò in Olanda, poi in Algeria e Tunisi. Sperimentava da tempo la litografia a colori e nel 1892 espose la sua prima litografia a colori originale, un ritratto di una ragazza marocchina. Negli anni seguenti alternò viaggi nel Nord Africa e in Spagna, entrambi i quali avrebbe dovuto celebrare più e più volte nelle sue litografie. Nel 1906 viaggiò in Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia e sposò una giovane studentessa di medicina svedese. In seguito lei avrebbe tradotto alcune delle storie di Hans Christian Andersen in francese, un libro che è stato pubblicato con sessanta incisioni e cento xilografie da suo marito e un'introduzione di Eugene Rodrigues.

Sebbene Lunois dipingesse e disegnasse molto, eseguisse un gran numero di pastelli e incisioni, fu come litografo che era più conosciuto e vide sempre i suoi soggetti come litografie. In effetti, uno dei suoi primi biografi, Emile Dacier, scrisse: "In Lunois è la litografia che eccelle: nelle sue mani la pittura e il pastello sono ridotti alle condizioni delle future litografie e così pure le illustrazioni ".

Nel 1894 Lunois cambiò concessionario e andò da Gustave Pellet. Tra allora e il 1908 Pellet pubblicò una litografia in nero e trentuno a colori. Gli onori arrivarono a Lunois. Gli fu conferita una medaglia d'argento all'esposizione internazionale del 1889 a Parigi. All'Esposizione universale del 1900 fu nominato Cavaliere della Legione d'Onore. Le sue opere sono state acquistate per una serie di collezioni pubbliche in Francia e in tutta Europa.
 

Puntasecca

Nuovo forumer
Finalmente Lunois! Inzigata da te ;) avevo cercato in rete notizie e incisioni, ma avevo trovato piuttosto poco…
Belle litografie, effettivamente gli ultimi due decenni dell'Ottocento in Francia sono incredibili per quanto riguarda gli artisti, dovunque affondi la mano peschi grande qualità. Sta diventando il mio territorio di scoperta preferito.

Mi sai dire se il testo di Victor Arwas si trova per caso in rete? Volevo consultarlo ma nelle biblioteche milanesi non l'ho trovato…
Grazie
 

baleng

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Finalmente Lunois! Inzigata da te ;) avevo cercato in rete notizie e incisioni, ma avevo trovato piuttosto poco…
Belle litografie, effettivamente gli ultimi due decenni dell'Ottocento in Francia sono incredibili per quanto riguarda gli artisti, dovunque affondi la mano peschi grande qualità. Sta diventando il mio territorio di scoperta preferito.

Mi sai dire se il testo di Victor Arwas si trova per caso in rete? Volevo consultarlo ma nelle biblioteche milanesi non l'ho trovato…
Grazie
Io avevo (da anni, senza peraltro ricordarmelo) questo link http://www.armstrongfineart.com/Lunois-bio.P.htm però era la copia-cache di Google, il link non apre più nulla.

Peraltro, cercando in Armstrong Fine Art e scrivendo Lunois, si trovano alcune chicche, come questa (prima volta che la vedo)



e questa, più "comune" - relativamente!



Quest'ultima è tratta da L'Estampe Originale, sempre nello stesso sito

Alexandre_Lunois_-_L_Illumination_-_The_Light_-_color_lithograph_-_Estampe_Originale_large.jpg
L'Illumination, litogr. col.
 
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baleng

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Aver scelto di trattare Lunois mi risulta un impegno non piccolo. Per ora ho preso tutte (credo) le opere di piccola dimensione, le ho fotografate, ridotte per poterle pubblicare. In un secondo tempo fotograferò le grandi, spesso colorate, che sono il vero capolavoro di A.L.. Quindi si comincia con le piccole, molte delle quali sono relativamente modeste, essendo servite come illustrazione, per esempio del libro di Andersen tradotto dalla moglie. Buona parte sono tratte dalla Revue de l'Art ancien et moderne. La dimensione del foglio è quasi sempre cm 31x22,5, che è poi la dimensione della rivista stessa, anche in molti casi nati all'infuori della rivista.
Di alcuni fogli ho anche più di dieci esemplari, di altri 4/5, di alcuni un esemplare solo. L'abbondanza è dovuta al fatto che, volendo ottenere che si facesse una mostra su di lui, un mercante avrebbe potuto ripagarsi vendendo le piccole (come sempre, si compra per quello che non si può comprare ...).
Infine, degno di nota è che alcuni pezzi non sono inseriti nell'archivio della Bibliothèque National, I.F.F., il che li rende ulteriormente preziosi. Tale archivio contiene la donazione della moglie e poco altro. Lo consultai molti anni fa: le litografie sono incollate alle pagine di un librone, come si usava nell'800! o_O

NB IFF : Inventaire du fonds français du département des Estampes

DSC_0621 - Copia.JPG


DSC_0622 - Copia.JPG

La Guitarrera (1893) è tratta dalla Revue d A, litografia molto interessante, varia molto il nero a seconda delle copie. Il Flamenco a colori, litografia, è altra buona e caratteristica opera. Il paesaggio norvegese è un'acquaforte (sempre dalla Revue), e mi sembra molto più debole, senza proprio essere brutto.

DSC_0623 - Copia.JPG
s-l225.jpg
 
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