Alerion (ARN) alerion clean power,una small che è già BIG (1 Viewer)

COMUNICATO STAMPA
Milano, 14 maggio 2012
ALERION: ACQUISTO AZIONI PROPRIE
Alerion Clean Power S.p.A. informa di aver acquistato dal 07 maggio 2012 al 11 maggio 2012
compresi, n. 18.584 azioni proprie al prezzo medio di Euro 3,7646 per azione, per un
controvalore complessivo di Euro 69.961,20 nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto deliberata
dall’Assemblea degli Azionisti in data 11 novembre 2011.
 
risultati molto migliori di quelli previsti da EQUITA
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Ricavi 22 milioni invece che 20 (+10%)

Ebitda 16,6 milioni invece che 12 (+38%)

Ricavo Operativo 10,9 milioni invece che 7 (+55%)

Ricavo Netto 3,7 milioni invece che 1 (+270%).

E pensare che San Marco in Lamis contribuisce solo per una parte (è stato completato in aprile ).

La produzione di energia è aumentata notevolmente per l'eolico e le biomasse:

Eolico prodotto al 31/3/2012= Mwh 124.093 rispetto i Mwh 81.906 al 31-3-11

Biomasse prodotto al 31/3/2012= Mwh 11.244 rispetto i Mwh 7.449 al 31-3-11
 
COMUNICATO STAMPA
Milano, 17 maggio 2012
ACQUISTO AZIONI PROPRIE: AUMENTO DEI VOLUMI GIORNALIERI
~ ~ ~ ~ ~
Alerion Clean Power S.p.A, in relazione al piano di acquisto di azioni proprie approvato dall’Assemblea
degli Azionisti del 11 novembre 2011 informa che, in considerazione della persistente ridotta liquidità del titolo Alerion, a partire dal 18 maggio 2012 potrà procedere, in funzione delle condizioni del mercato, ad acquistare azioni fino ad una percentuale massima del 50% dei volumi medi giornalieri registrati nei 20
giorni di negoziazione precedenti la data dell’acquisto, nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento CE
2273/2003.
 

apuo

Marmo, lardo & AF
Tutti i nodi vengono al Vito.
Caro Giusè... guarda i soci e ci troverai la Finanza.
Quella con la fiamma gialla.

;)

apuo
 
COMUNICATO STAMPA
Milano, 17 maggio 2012
ACQUISTO AZIONI PROPRIE: AUMENTO DEI VOLUMI GIORNALIERI
~ ~ ~ ~ ~
Alerion Clean Power S.p.A, in relazione al piano di acquisto di azioni proprie approvato dall’Assemblea
degli Azionisti del 11 novembre 2011 informa che, in considerazione della persistente ridotta liquidità del titolo Alerion, a partire dal 18 maggio 2012 potrà procedere, in funzione delle condizioni del mercato, ad acquistare azioni fino ad una percentuale massima del 50% dei volumi medi giornalieri registrati nei 20
giorni di negoziazione precedenti la data dell’acquisto, nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento CE
2273/2003.


Sarà o no la Sinovel, la seconda azienda al mondo di aerogeneratori, casa madre cina, che ha fatto accordo con Mainstream irlandese eolico, c che vuole opare Vestas danese e che ha soldi , a stipulare il vendor loan con Alerion per i parchi eolici in romania, al momento oltre 123 mw autorizzati e da costruire, con autorizzazioni di 2 anni una e di 6 mesi l'altra?

Arriverà a breve Vrani in Romania, autorizzazione eolica di 100MW ?
E Muro Lucano da 54 MW eolici?


Ci saranno acquisizioni di parchi eolici in funzione in europa dell'est?


E il fatto che da oggi UNIPOL ha il 61% della nuova creatura che vede poi Fond sai milano e premafin con quote dentro del 30 e passa % , del 10 e passa % e dello 0.8 % rispettivamente?


Di certo da oggi il 5% di alerion è in mano a Unipol. ed è fuori patto.

E qulle' RSI in ipervenduto, la mancanza di gap aperti a scendere e di uno aperto a salire a 6.75 euro,,?
 
Ultima modifica:
questa è la mia proposta, che ho tradotto in inglese e francese e mandata anche ad Hollande e p soc francese, comm europea, governo.it , segreteria min passera.

è seMplice..e richiede coordinamento UE
Si potrebbe dover distinguere,in Europa a 27, fra debito pubblico riguardante Investimenti (opere e infrastrutture,reti elettriche,progetti per smart cities, energie pulite e efficienza energetica,bioedilizia,) e quindi OGNI PAESE DEI 27 potrebbe collocare, sotto egida BCE,il Deibito diciamo Virtuoso pagando UN TASSO UGUALE IN TUTTI I PAESI. in tutta europa allo stesso tasso sia esso DEBITO italiano, greco,spagnolo, francese,ecc un tasso prestabilito dalla BCE. E invece per l'atro debito pubblico ,relativo a spese per il mantenimento dell'apparato statale, il cui tasso sarebbe come oggi determinato da aste pubbliche.Ma si dovrebbe consentire un rapporto debito per infrastrutture/debito per apparato , differente secondo il PIL di ogni singolo Paese. Cioè meno cresci, piu puoi far ricorso al Debito per Opere e infrastrutture. Diciamo che facendo cosi si tenderebbe a un sostanziale equilibrio nel lungo periodo.Quindi ,infine, i debiti per Infrastrutture npn dovrebbero esser considerati se non al 50% nel rapporto Debito /PIL .OK? la traduco pure in inglese e francese .
le conseguenze della mia proposta sono,essendo io keynesiano,che i paesi piu deboli avrebbero possibilità di emettere debito a tasso basso e con la garanzia di poterlo estinguere con il PIL creato da Opere e infrastrutture e energie pulite(infatti ci sarebbero nuove imprese, nuove assunzione e imprese e dipendenti pagherebbero imposte ai singoli stati); non ci sarebbe piu delocalizzazione di massa;la BCE farebbe da garante per il debito infrastrutturale; piu PIL porterebbe in quel rapporto debito/PIL una riduzione del valore di tale frazione perchè il DEBITO per infrastrutture sarebbe conteggiato solo per la metà.
 
(ASCA) - Roma, 18 mag - ''L'eolico piace e non dispiace agli italiani. A dirlo e' un sondaggio condotto dalla CE&Co che pubblica oggi il portale del Saper Vivere, www.ecoseven.net. L'indagine condotta dall'Istituto di ricerca milanese guidato da Carlo Erminero delinea un quadro confortante del rapporto tra italiani ed eolico''.''La grande maggioranza degli italiani vuole l'eolico. Lo conferma il sondaggio attuale che esprime, ancora una volta, il largo consenso degli italiani a questa tecnologia pulita oggi pienamente rispettosa del territorio e del paesaggio grazie al protocollo che ANEV ha sottoscritto con le Associazioni ambientaliste Legambiente e Greenpeace -

berlu sei sempre na m....
 
Garofano è persona molto intelligente e preparata e sa bene che ALERION CLEAN POWER deve cercare un accordo con i cinesi di SINOVEL O GOLDWIND per un Vendor Loano vendor Financing, ciop un accordo di fornitura di turbine eoliche,ormai ben collaudate e testate.

LA CINA E' UN PAESE ECCEZIONALE.

ERA IL 2008.. la Cina iniziava a pensare all'eolico.Ebbene incentivo' la produzione in Cina di Turbine,inpose che il 70% dei componeti doveveno essere nazionali, abbasso l'iva del 50% sulle turbine prodotte in Cina e cosi oggi 2012 la SINOVEL E LA GOLDWIND sono la seconda e la quarta azienda al mondo di turbine eoliche.E si compreranno la danese VESTAS.L'EOLICO IN CINA E' CRESCIUTO TANTO.IN ITALIA CI SONO ANCORA 16.000 MW DA POTER INSTALLARE. LA STORIA:2008 – La Cina si appresta a diventare il più grande produttore di turbine eoliche del mondo.
Secondo il Global Wind Energy Council, la leadership sarà conquistata dall’industria cinese già l’anno prossimo.
A propiziare questo avvicendamento della Repubblica popolare al vertice della classifica mondiale dei produttori eolici non solo un mercato che galoppa a ritmi da capogiro e che ormai ha pochi emuli nel mondo, ma anche un’attenzione sempre crescente da parte del governo che ha approntato nei mesi scorsi una serie di provvedimenti ad hoc che – si immagina – saranno in grado di infondere un'ulteriore spinta al settore in Cina.
Se a fine 2007, la capacità eolica cinese raggiungeva i 6 GW (al quinto posto nel mondo per crescita in un anno dopo Germania, Usa, Spagna e India), entro fine 2008 raggiungerà i 10 GW, che diventeranno 20 GW nel 2010 e 100 GW nel 2020 (oggi la capacità eolica installata nel mondo raggiunge i 94 GW).
Le stime sono contenute in un articolo apparso oggi sul sito www.renewableenergyworld.com a firma di Lou Schwartz e Ryan Hodum, due tra i massimi esperti delle fonti rinnovabili cinesi.
I due studiosi raccontano anche che nel 2007 gli investimenti nel settore eolico cinese hanno raggiunto i 3,28 miliardi di dollari (24 miliardi di yuan), e stimano prudentemente che tra il 2006 e il 2015 saranno spesi 14,5 miliardi di dollari (100 miliardi di yuan) in componenti e macchinari per fare sviluppare ulteriormente l’industria del settore nel Paese.
A oggi, secondo il ministero del Commercio, a fine 2006 erano 100 le società cinesi operanti nella manifattura eolica. Ma dovrebbero crescere ancora: Pechino ha infatti imposto che gli impianti di nuova installazione dovranno essere composti almeno per il 70 per cento da componenti “made in China”.
Non solo: per le industrie domestiche è previsto uno sconto dell’Iva del 50 per cento; a partire dall’1 gennaio di quest’anno per le importazioni di materiali e componenti base delle turbine una revisione al ribasso delle tariffe di importazioni e il rimborso dell’Iva; a partire dall’1 maggio 2008 l’eliminazione dell’esenzione della tariffa per gli aerogeneratori di capacità inferiore ai 2,5 MW. Una misura, quest’ultima, che è un ulteriore segnale della maturità del settore manifatturiero eolico cinese in quanto fino all’anno scorso non era in grado di produrre turbine "megawatt-class".
A questo si aggiunge un sistema di finanziamenti e prestiti da parte del sistema bancario che contribuisce a mantenere a un livello abbastanza conveniente dei costi di produzione dell’eolico cinese, intorno agli 8mila-9mila yuan/Kw (1170-1315 dollari /kw).
Con questa situazione favorevole molte industrie, facendo tesoro del know-how acquisito dalle multinazionali che hanno delocalizzato in Cina (AMSC Windtec, REpower, Aerodyn, Vensys and Garrad Hassan) hanno iniziato a produrre aerogeneratori sempre più grandi: 1,5 MW inizialmente, ma con licenze per realizzare macchine della capacità di 2, 3 e persino 5 MW.
A oggi, la Cina dispone di 40 società specializzate unicamente nella fabbricazione di turbine: 17 sono statali o di compagnie controllate dallo stato, 12 sono private, 7 sono jv e 4 controllate da compagnie straniere. Le due più grosse società sono Xinjiang Jinfeng (Goldwind) e Sinovel.
Benché la presenza di industrie straniere sul suolo cinese rimanga significativa (Vestas, Suzlon, Gamesa, Nordex Corp., Honiton Energy Ltd. e GE Energy), a oggi la loro quota è scesa al 55 per cento dal 75 per cento di un paio di anni fa.
Nella classifica dei maggiori produttori di aerogeneratori con sede in Cina stilata nel 2007 dalla China Wind Energy Association, al primo posto c’è proprio una compagnia cinese, la Goldwind in testa con il 25,4 per cento del mercato. Seguono la spagnola Gamesa (17,7 per cento) e la danese Vestas (14,5). Ma poi la quarta è ancora cinese: è la Sinovel con il 12,8, poi vengono General Electric (Usa, 8,3 per cento), Dec (Cina, 4 per cento), Suzlon (India, 3,7 per cento), Nordex (Germania, 3,1 per cento), NEG Micon (Usa, 2,6 per cento) la joint venture CASC-Acciona (1,7 per cento). ( dati da Greenreport.it).
Per approfondire l’argomento, invitiamo a consultare il sito http://www.chinastrategiesllc.com/, dove oltre a una grande quantità di informazioni sul settore eolico cinese, è possibile accedere a una mappa interattiva delle fonti rinnovabili in Cina e a una mappa dedicata in particolare all’energia solare.
 
COMUNICATO STAMPA
Milano, 21 maggio 2012
ALERION: ACQUISTO AZIONI PROPRIE
Alerion Clean Power S.p.A. informa di aver acquistato dal 14 maggio 2012 al 18 maggio 2012
compresi, n. 19.495 azioni proprie al prezzo medio di Euro 3,6096 per azione, per un
controvalore complessivo di Euro 70.368,72 nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto
deliberata dall’Assemblea degli Azionisti in data 11 novembre 2011.
 

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