IL MONDO CAMBIA. FATTI!
Se il 14/12/2009 potendo poi far eun buy back lasciato scadere, Mr Garofano diceva che si era sotto quotati,adesso ci auguriamo che il buy back in approvazione 11/11/2011 (sarà approvato 100%) sia effettivamente effettuato. Cosi come ci auguriamo che alle parole e ipotesi seguano fatti concreti quali CONTRATTO DI RETE, oppure JOINT VENTURE, oppure ENTRATA DI NOVENERGIA II o FONDO PRIVATE EQUITY.
Ecco l articolo.
Alerion si concentra sull'energia verde Ora possiamo cercare un partner
14 dicembre 2009 — pagina 17 sezione: AFFARI FINANZA
Giuseppe "Pippo" Garofano sembra ringiovanito. Anzi lo è. Cordiale lo è sempre stato anche nei momenti difficili, ma stavolta non c' è ombra né preoccupazione nel suo entusiasmo. «Vede? Qui siamo nel futuro, questo è il futuro. Abbiamo una squadra affiatata e motivata di ingegneri di trent' anni tutti bravissimi, siamo in grado di realizzare una centrale eolica o solare dal progetto via via in tutte le fasi fino alla gestione, abbiamo una ricca serie di iniziative internazionali in fase di sviluppo». Insomma, ingegnere, si diverte più adesso che è a capo della Alerion, una società che pur quotata non ha più di 70 dipendenti, di quando comandava sulla potente Montedison, che di dipendenti ne aveva 60mila e partecipazioni dai supermercati alle fibre, dalla petrolchimica all' immobiliare...«Ma certo. Intendiamoci: il cammino è duro, ma abbiamo imboccato un percorso di crescita legato al valore stesso delle energie alternative che è destinato ad aumentare esponenzialmente. Quest' anno (2009) siamo già grandi il doppio dell' anno scorso (2008)». Non a caso ci sono tante voci in Borsa, alleanze, fusioni, multiutiliy che sarebbero pronte a comprarvi. «Che dire? Siamo aperti a tutte le ipotesi. Ci rendiamo conto che il momento è cruciale. Secondo me noi abbiamo la forza per crescere per vie interne, ma non voglio smentire in anticipo notizie che ancora non ci sono. Non vedo bene una nostra integrazione con qualche gruppo che non sia concentrato esclusivamente sulle fonti alternative come noi. In ogni caso, sa qual è la verità? Che non abbiamo nulla di concreto, se arriveranno delle opportunità le valuteremo nell' interesse di tutti gli azionisti». La Alerion Clean Power, fondata da Garofano nel 1995, in effetti sembra in crescita verticale: nel 2008 ha fatturato 11,1 milioni rispetto ai 6,6 del 2007, a fronte di una produzione elettrica (di fonte eolica e fotovoltaica) di 55.269 MWh in aumento di 33.068 MWh rispetto all' esercizio precedente. E nel solo primo semestre del 2009 la crescita dell' attività industriale ha portato i ricavi operativi a 13,4 milioni con una produzione di 76.902 MWh. Il margine operativo lordo Ebitda al 30 giugno 2009 è stato di 6,6 milioni, e anche il risultato netto nello stesso periodo è stato positivo per 0,5 milioni a fronte di una perdita di 5,2 milioni nel primo semestre 2008. «L' energia alternativa è un buon affare», riconosce Garofano. «Il sistema degli incentivi imperniato sui cosiddetti certificati verdi che vengono scambiati su un apposito mercato e ricomprati dal Gestore se non venduti entro due anni (oggi un certificato vale 88,66 euro per MWh, ndr) garantisce un discreto cashflow e permette un ritorno degli investimenti negli impianti eolici entro 67 anni, e 1011 per uno solare». Garofano ne ha viste troppe però per lasciarsi andare all' ottimismo più incondizionato: «Gli incentivi ci sono in tutti i paesi. Probabilmente ci andrebbe meglio un sistema che garantisse la stabilità del quadro sul lungo termine, ma non ci lamentiamo. Speriamo solo che le regioni, alle quali sono state trasferite le competenze, tengano fede alle direttive e alle leggi statali in materia senza troppi ritardi». Oggi la Alerion ha in esercizio sei impianti eolici tutti nel sud: Albanella, Ciorlano e Lacedonia in Campania, Agrigento e Callari in Sicilia e Ordona in Puglia, il tutto per 123 Mw di potenza installata. A questi se ne aggiungono quattro nel fotovoltaico (Pontenure in Emilia, Brindisi, Racale e San Marco in Lamis in Puglia) per altri 7,5 Mw, e quello di Anagni per le biomasse da 10,5 Mw. «Se aggiungiamo i vari impianti in costruzione anche avanzata arriviamo a 300 Mw in totale alla fine dell' anno prossimo (2010) e a 500 entro tre anni, con un volume di investimenti complessivi che a quel punto avrà sfiorato il miliardo», precisa l' amministratore delegato del gruppo, Giulio Antonello, fin dall' inizio con il gruppo, 40 anni, master in business alla Wharton School, il primo degli enfant terribles di cui parlava Garofano. «È il leader del nostro team di giovani tutti molto validi», riprende l' ingegnere. Che spiega: «Vede, noi abbiamo perso due anni con la vicenda della Enertad (una società energetica in cui la Alerion aveva investito è che è stata oggetto poi di un takeover dalla Erg, ndr) ma in effetti penso che ci sia andata meglio così: grazie agli avanzamenti tecnologici degli ultimi anni, possiamo acquistare le macchine sia per il solare che per l' eolico anche al 25/30% in meno, oltretutto con una migliore resa energetica. Ora il nostro limite se vogliamo è finanziario. A volte penso che era meglio non quotarsi». E perché mai? «Perché in fondo siamo sottoquotati risponde Garofano rispetto al potenziale economico che possiamo esprimere, e questo è dovuto al fatto che non abbiamo ancora la dimensione per attrarre i grandi investitori internazionali». Ad una logica di lungo termine ha risposto invece l' investimento in Alerion che ha fatto un anno fa il fondo infrastrutturale F2i di Vito Gamberale. «Hanno pagato 64 milioni per il 15,7% del capitale con un premium del 25% sulle quotazioni», spiega Antonello. «Una posizione spiegabile perché è un fondo professionale che è entrato nella gestione, inserendo un vicepresidente (Alessandro Perrone, ndr) e tre consiglieri». F2i è entrato anche nel patto di sindacato che comprende l' intero 60% in mano ai privati, fra i quali la stessa famiglia Garofano che ha il 5%, il gruppo Gavio (1,95%), l' Mps (6%), FondiariaSai (45%) e Allianz (3%). La Alerion oggi è concentrata esclusivamente sull' energia rinnovabile, dopo aver scorporato l' anno scorso, in coincidenza dell' ingresso di F2i, le partecipazioni diversificate a partire dalle cartiere della Reno de Medici e dalle televisioni della Mediapason (dove la maggioranza è di Sandro Parenzo). Queste quote sono confluite della holding Industria & Innovazione, presieduta e gestita dallo stesso Garofano. Gli azionisti sono comuni alla Alerion salvo appunto l' F2i e con l' aggiunta del gruppo Generali. - EUGENIO OCCORSIO